Mandereste un figlio a Bari con la sciarpa del Taranto?

 

Osiamo avanzare questa provocazione dopo i noti fatti accaduti in Città Vecchia
pubblicato il 17 Maggio 2024, 14:02
58 secs

Poteva essere derubricato ad esperimento sociale come tanti video diventati virali su YouTube che immortalano influencer che rischiano l’incolumità fisica andando, ad esempio, con una maglia della Juventus ai Quartieri Spagnoli di Napoli.

Invece, lo sgradevole episodio, che ha visto “vittime” alcuni studenti di un istituto scolastico di Bari in Città Vecchia, costato il DASPO urbano (giusto) a un tarantino di 44 anni, a parere di chi scrive, sa un tantino di premeditazione e provocazione.

Andrò controcorrente, mi prenderò delle critiche da parte dei benpensanti, ma presentarsi in Città Vecchia a Taranto, in piena primavera tra l’altro, con una sciarpa del Bari in bella evidenza (che sia al collo o in mano poco cambia) appare un gesto, da ragazzini, fatto intenzionalmente.

Poi, per carità l’esaltazione dei valori sani dello sport, la condanna della violenza verbale e fisica, la libertà di espressione, le scuse del vicesindaco, ci stanno tutte. Ma rivolgiamo la domanda ai lettori: voi mandereste vostro figlio in gita a Bari Vecchia con una sciarpa rossoblù del Taranto al collo?

Ci troviamo di fronte, dunque, ad un episodio di discriminazione territoriale, in questo caso applicata allo sport. La stessa – “Via i baresi da Taranto. Basta farci governare dai baresi…” – che abbiamo udito dal palco nel corso di diversi comizi elettorali nella campagna per le amministrative a Taranto nella primavera del 2022. All’epoca nessuno si scandalizzò, però, per questa espressione di ”sentimento tribale”…

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15 Commenti a: Mandereste un figlio a Bari con la sciarpa del Taranto?

  1. Piero

    Maggio 17th, 2024

    Bisogna dirlo al vicesindaco che per fare il suo spot ha solidarizzato con chi è venuto a provocare appositamente per causare questo

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  2. Salvatore

    Maggio 17th, 2024

    Davvero un articolo incommentabile. Ma dove vivi? Ah, si, a Taranto, il posto in cui i tifosi di calcio ce l’hanno a morte da una vita con i baresi (quando poi i baresi non si filano proprio i tifosi rossoblu). Nel 2024 ancora con questi gesti da neanderthal? Ma ci andate in giro per il mondo? In Inghilterra non succede nulla se un tifoso indossa la sciarpa del proprio club in un quartiere che non sia il suo. Se vai in giro a Monaco con la maglia del BvB (esperienza personale) non ti ca@@no nella maniera più assoluta); e così a Madrid. Vogliamo parlare di provocazione? Ci può stare ma con questi atteggiamenti continuiamo a meritare di essere dove siamo. Ah dimenticavo, Iacovone, Selvaggi, Caputi e Fanti li ho visti giocare al Salinella ogni domenica; il mio sangue è rossoblu. PS da un giornalista che sia tale mi aspetto maturità e obbiettività ma forse chiedo troppo

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    • redazioneonline

      Maggio 17th, 2024

      Gentile lettore, apprezzo il suo punto di vista e anzi lo condivido ma la nostra è solo una provocazione contro la consueta ondata di perbenismo… Non si dimentichi le ultime righe del pezzo
      “Ci troviamo di fronte, dunque, ad un episodio di discriminazione territoriale, in questo caso applicata allo sport. La stessa – “Via i baresi da Taranto. Basta farci governare dai baresi…” – che abbiamo udito dal palco nel corso di diversi comizi elettorali nella campagna per le amministrative a Taranto nella primavera del 2022. All’epoca nessuno si scandalizzò, però, per questa espressione di ”sentimento tribale”…
      E le rivolgiamo ancora una volta la domanda: “Un figlio, un nipote, lo manderebbe a Bari vecchia con una sciarpa del Taranto al collo?”, considerato che è altamente probabile trovarsi di fronte ad un energumeno come quello che è stato daspato a Taranto?

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  3. Luca

    Maggio 17th, 2024

    Si, senza dubbio manderei mio figlio a Bari con la sciarpa del Taranto e non accadrebbe quello che è accaduto a Taranto. A Bari non ci pensano proprio (altro che premeditazione!). Loro non vivono di invidie o rancori nei nostri confronti al di là delle rivalità calcistiche che dovrebbero rimanere confinate allo stadio e non trascinate nella normale convivenza.
    Episodio che andrebbe condannato senza se e senza ma, motivo per cui, il contenuto di questo articolo è preoccupante. Un ciuccio di 44 anni e dei ragazzini in gita scolastica. Ma di cosa parliamo?
    Il degrado sociale che caratterizza Taranto (non solo la città vecchia) ha pochi paragoni in Italia ed evidentemente tende a livellare tutti verso il basso. Invece che elevarci in positivo per accoglienza stiamo a giustificare con la scusa della provocazione un normale gesto di attaccamento alle proprie origini. Sono un benpensante, lo so. Pure bigotto, medio borghese e radical-chic se volete. Ma meglio cosi.

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    • redazioneonline

      Maggio 17th, 2024

      Gentile lettore, apprezzo il suo punto di vista e anzi lo condivido ma la nostra è solo una provocazione contro la consueta ondata di perbenismo… Non si dimentichi le ultime righe del pezzo
      “Ci troviamo di fronte, dunque, ad un episodio di discriminazione territoriale, in questo caso applicata allo sport. La stessa – “Via i baresi da Taranto. Basta farci governare dai baresi…” – che abbiamo udito dal palco nel corso di diversi comizi elettorali nella campagna per le amministrative a Taranto nella primavera del 2022. All’epoca nessuno si scandalizzò, però, per questa espressione di ”sentimento tribale”…
      E le rivolgiamo ancora una volta la domanda: “Un figlio, un nipote, lo manderebbe a Bari vecchia con una sciarpa del Taranto al collo?”, considerato che è altamente probabile trovarsi di fronte ad un energumeno come quello che è stato daspato a Taranto?

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      • Luca

        Maggio 17th, 2024

        A Taranto l’ondata di “perbenismo” l’aspettiamo con ansia stanchi di questo malcostume e inciviltà. La “provocazione” dell’articolo non è andata a buon fine. E le risposte (una per esperienza personale) ribadiscono la stessa risposta: si a Bari ci mando un ragazzino con la sciarpa del Taranto. Infine: i politici esprimono la società, per questo ascoltiamo certe frasi. Se la base votante avesse caratura diversa i politici non sarebbero di così basso rango.

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    • Cr94

      Maggio 17th, 2024

      Ma per favore,mandalo tuo figlio a Bari con la sciarpa del Taranto… Ciò sarebbe successo ovunque in cui c’è una rivalità sportiva.

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  4. Erardo

    Maggio 17th, 2024

    Aver minacciato un gruppo di bambini dalle facce pulite e aver strappato la sciarpa a uno di loro è un atto inqualificabile che nulla ha a che vedere con la civiltà e con gli stessi codici ultras. Il Daspo di due anni è forse punizione troppo severa, ma ora sarebbe giusto sanzionare anche i due professori che accompagnavano la scolaresca. Aver fatto indossare ai propri alunni delle sciarpe del Bari a Taranto è stata una leggerezza imperdonabile che avrebbe potuto esporre l’intero gruppo a rischi ben peggiori. Inoltre, il più giovane dei due docenti sfoggiava a sua volta, nonostante il gran caldo, una sciarpa biancorossa, segno evidente della sua volontà di provocare e di mettersi in evidenza, come testimoniato dallo stesso filmato divenuto virale. Pessimo esempio per i suoi studenti: un educatore dovrebbe inculcare tutt’altri valori e, soprattutto, preservare
    l’ incolumità dei propri discenti.
    Quanto ad Azzaro, facile pontificare a posteriori sull’accaduto, ma in quanto amministratore si sarebbe invece dovuto preoccupare della totale assenza di controllo del territorio, con particolare riferimento al corpo dei Vigili Urbani che, tranne in occasione della calata di ministri e potenti di turno, non si sa dove sia e cosa faccia. A Taranto, vecchia e nuova, continua a regnare sovrana l’anarchia, nonostante le tanto strombazzate assunzioni. Uno dei tanti misteri della nostra disgraziatissima città.

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    • Pietro Focaccia

      Maggio 18th, 2024

      “LEGGEREZZA IMPERDONABILE” degli insegnanti? Ma che cos’è il far west? Manco se avessero avuto la peste! E poi che vuol dire andare proprio in città vecchia? Ma andate a quel paese. Come dicono a Milano

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  5. Lorenzo Barnaba

    Maggio 17th, 2024

    Considerato che la sciarpa di questi tempi è decisamente inutile , non si può non condividere il pensiero del giornalista. Un po’ di sano campanilismo (finché è sano) non guasta, anzi, orgoglio ed identità sono alla base della crescita culturale ed economica di una comunità e mai come ora Taranto ne ha bisogno. Quindi non scandalizziamoci se qualcuno è stufo di essere visto colonizzato e piuttosto chiediamo i il perché di questa insofferenza. Colgo l’occasione per ricordare a chi prende gli inglesi come modello che proprio loro hanno colonizzato mezzo mondo sterminando milioni di persone per rubare le loro terre (mi riferisco al genocidio di pellerossa americani, aborigeni australiani, indigeni africani, asiatici ecc.). Indigniamoci pertanto per le cose serie perché purtroppo attualmente c’è ne sono fin troppe.

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    • Lorenzo Barnaba

      Maggio 17th, 2024

      Errata corrige: “Quindi non scandalizziamoci se qualcuno è stufo di essere colonizzato e piuttosto chiediamoci il perché di questa insofferenza.”

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  6. Giovanni

    Maggio 17th, 2024

    Il vero problema sta nel fatto che per ina cazzata come il calcio accadono fatti gravi di violenza, scontri con la polizia e tifoserie opposte. Quando poi il calcio, oggi, non ha niente a che vedere con i valori dello sport trattandosi di un fenomeno puramente economico. L’articolo è una scicchezza in quanto non fa altro che attribuire valore al fenomeno calcistico e a quanto lo circonda come delle peggiori tifoserie.

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  7. Alex

    Maggio 18th, 2024

    Belli i selfie a Taranto con la sciarpa del Bari
    hahaha ha fatto bene!

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  8. Luca

    Maggio 18th, 2024

    Mi aspetto ora un servizio sulla civiltà dimostrata dai tifosi del Taranto a Vicenza. Io non manderei sicuramente mio figlio appresso a questi zulù. La serie D ci meritiamo.

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  9. Giovanni

    Maggio 19th, 2024

    I fatti di Vicenza dimostrano esattamente che il calcio se non è vissuto come uno spettacolo, quale in effetti è, diventa solo un’occasione di frustrazione e sfogo di paturnie psicologiche e di atti delinquenziali. Il calcio come elemento di riscatto sociale e di amore per la propria città è una balla gigantesca, anzi una puttanata. Quello che dovrebbe suscitare orgoglio per i tarantini sono cose come ill museo, il castello, le antiche vestigia e le buone tradizioni popolari e culinarie. Il calcio è solo un circuito affaristico, di rampantismo imprenditoriale e spesso anche di corruzione e malaffare come la cronaca nazionale storicamente dimostra.

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