Chiara Spinucci: dalla Città di Fermo alla Corte di Francia

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Chiara Spinucci: dalla Città di Fermo alla Corte di Francia

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di Luigi De Signoribus

fermo@vivere.it


Nasceva a Fermo il 26 Agosto 1741 Maria Chiara Spinucci, nobildonna italiana alla corte di Baviera, sposa morganatica del Principe tedesco Francesco Saverio di Sassonia, figlio del re Augusto III di Polonia, ufficialmente riconosciuta come Contessa di Lusazia dal Re Luigi XVI nel 1777.

Maria Chiara trascorre serenamente i suoi primi anni nel fermano sotto l'attenta supervisione del padre, il Conte Giuseppe Spinucci, ed appena diciottenne, inizia il suo viaggio per le corti più importanti d'Europa, stabilendosi infine a Vienna dove conosce il poeta Metastasio, maestro di italiano dell'allora Arciduchessa Maria Antonietta, futura regina di Francia, il quale presenta la giovane alla figlia dell'imperatore Carlo VII, Maria Antonia di Baviera, di cui diviene dama di compagnia. Il Principe Saverio, cognato di Maria Antonia, conosciutala, se ne innamora perdutamente e la sposa nel 1765 secondo il rito morganatico. Il fatto desterà non poco scalpore, se non addirittura creerà un vero e proprio scandalo, che costringerà la coppia ad andarsene spostandosi prima verso Monaco di Baviera e poi in Svizzera e in Italia.

Dalla loro unione nascerà una prole numerosa: ben 10 figli, quasi tutte femmine, la maggior parte delle quali andranno in spose alle famiglie aristocratiche più potenti della penisola e non solo.

La coppia decide quindi di trasferirsi in Francia, dove vi rimarrà per circa un ventennio, vedendo l'ascesa e la caduta di Re Luigi XVI, nipote dello stesso principe, che provvederà personalmente a riconoscere Chiara ed i suoi stessi figli come contessa e conti di Lusazia. Ma a seguito degli eventi rivoluzionari che avevano colpito il paese nel 1789, i coniugi fuggiranno in Italia: precisamente il Principe Saverio a Roma, ospite a Palazzo Farnese e protetto da Papa Pio VI, mentre Chiara si stabilirà nel palazzo dei suoi antenati nell'allora porto di Fermo, oggi Porto San Giorgio, dove morirà nel 1792 all'età di soli 51 anni.

Il Principe, che le sopravvive fino al 1806, farà commissionare allo scultore romano Domenico Cardelli, definito al tempo come la nemesi di Canova in fatto di purismo della scultura, un busto funerario ancora oggi presente e perfettamente conservato nella cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta di Fermo.



Questo è un articolo pubblicato il 26-08-2020 alle 10:38 sul giornale del 27 agosto 2020 - 538 letture