Nei primi mesi del lockdown lo Zooprofilattico di Brescia ha processato il 20% di tutti i tamponi della Lombardia. Una volta a regime, il loro laboratorio analizzava fino a 2.500 test al giorno. E quando sono iniziate a comparire le varianti del Covid, lo Zooprofilattico � stato in prima linea nell’attivit� di sequenziamento. Arrivando a mettere a punto un proprio percorso, pi� rapido e meno costoso, per studiare il patrimonio genomico di Sars-CoV-2. Esempi che dimostrano come il contributo dello Zooprofilattico di Brescia durante la pandemia sia stato decisivo.
Brescia, �salto di specie� dello Zooprofilattico: ora vigiler� anche sulla salute umana
Non solo veterinaria, la Regione ha chiesto all’istituto di entrare nella rete dei laboratori per le persone
E non a caso Regione Lombardia ha deciso che l’Istituto entrer� a far parte dei laboratori regionali della sanit� umana. Un unicum, considerando che questo � un istituto veterinario che si occupa della salute degli animali e della sicurezza degli alimenti destinati al consumo umano. Ma la pandemia ha mostrato come salute dell’uomo e degli animali siano interconnessi. Non per nulla le malattie infettive saranno in primo piano nella futura attivit� dello Zooprofilattico.
�Ci occuperemo senz’altro di un tema cruciale come l’antibiotico resistenza. Un problema one health che va affrontato a livello sia veterinario sia umano. Facciamo gi� analisi di questo tipo sugli animali, ma potremo inserirci anche in quelle sulle persone. In generale — spiega Beatrice Boniotti, responsabile del laboratorio Covid di Brescia, della biobanca e del laboratorio di diagnostica molecolare e Ogm — forniremo supporto per i piani di sorveglianza o per tutte le attivit� che gli ospedali non hanno la possibilit� di eseguire�. La diffusione di Sars-CoV-2 ha dimostrato che la trasmissione di patologie dall’animale all’uomo � un fenomeno da monitorare con costanza. Ecco perch� nel prossimo futuro malattie come West Nile, Dengue e Zika, potenzialmente mortali, potrebbero aumentare di numero: controllarle e studiarne l’evoluzione sar� quindi essenziale.
Il processo di accreditamento per far entrare lo Zooprofilattico nella rete dei laboratori di salute umana � gi� iniziato. Per concluderlo ci vorr� l’ok di Ats Brescia. Ma ieri, durante il convegno che si � tenuto a Brescia per il centenario della fondazione dell’Istituto Zooprofilattico, il direttore di Ats ha testimoniato l’efficienza dell’attivit� dell’ente di via Bianchi in epoca Covid. �Allo Zooprofilattico hanno dimostrato una reattivit� rispetto alle esigenze che ogni volta noi portavamo. E si � sempre trovata una soluzione� ricorda il dg Claudio Sileo. �Se abbiamo un Istituto di valenza internazionale, lo dobbiamo a questi professionisti� � l’elogio dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi. Nato nel 1921 per fronteggiare un’emergenza come l’afta epizootica, l’Istituto di Brescia � cresciuto negli anni e ha sempre dato risposte ad allevatori e istituzioni, producendo vaccini per gli animali e risolvendo problematiche come le aflatossine nel latte, la mucca pazza e le varie malattie infettive del bestiame. �Cento anni sono un traguardo importante – ha detto il direttore Piero Frazzi – ma ci sono nuove importanti sfide a livello globale, come la sicurezza alimentare e la diffusione di nuovi agenti patogeni legati ai cambiamenti climatici e alle nuove abitudini sociali e culturali�.
14 maggio 2022 (modifica il 14 maggio 2022 | 09:41)
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