Iconica e osannata: la collezione Autunno Inverno 1965/1966, che vede lo stilista Yves Saint Laurent e il pittore Piet Mondrian protagonisti della scena, segna ancora oggi uno dei momenti più salienti della storia della moda. Nel 1965 Yves Saint Laurent crea il celebre Mondrian Dress, in vendita all’epoca a 130 mila lire e conservato oggi come opera d’arte al Victoria and Albert Museum di Londra, un abito che riproduce le linee rigorose e geometriche del pittore olandese Mondrian, padre del Neoplasticismo.

Dopotutto, gli anni Sessanta sono il decennio più prolisso di contaminazioni. È l'era della cultura giovanile che annuncia gli eventi del maggio 1968 e di uno stile di vita più liberale, è il momento dello streetwear, dei mini abiti realizzati con lurex a specchio, delle contestazioni e di Londra che soppianta Parigi come polo della moda; è il decennio dei "fads" e dei "crazies", difensori di un concetto che divide la moda e le tendenze. Nel calore degli "Swinging Sixties", anche lo stilista franco-algerino Yves Saint Laurent vuole liberarsi dai confini del passato e adottare un approccio moderno.

Saint Laurent, che all'epoca aveva ventinove anni, era aperto alle novità e sfidò la commistione tra arte e moda portandola più lontano di quanto non fosse mai andata prima. Lo stilista si appropriò dell'opera del pittore Mondrian trasformando un dipinto bidimensionale in un abito tridimensionale, rendendolo potente quanto l'opera originale. Nonostante questo progetto sia stato definito “Collezione Mondrian” la sfilata comprendeva anche abiti ispirati ad altri artisti, come Serge Poliakoff e Kazimir Malevich, ma furono i sei abiti che rendevano omaggio allo stile lineare del pittore olandese a catturare la piena attenzione della stampa. Secondo un giornalista del New York Times, Yves Saint Laurent non fu il primo a utilizzare l’inconfondibile disegno di Mondrian. Qualche anno prima fu la sarta francese Michèle Rosier a sperimentare questa grafica su degli abiti in jersey. L’idea però colpì Saint Laurent dopo che sua madre gli regalò un libro per Natale: Piet Mondrian Sa vie, son œuvre di Michel Seuphor (1956).

La stampa geometrica a blocchi di colore su abiti in lana e jersey senza colletto e senza maniche appariva come un'idea semplice, gli abiti però racchiudevano una notevole complessità tecnica. Il color-blocking seguiva le linee naturali del corpo, rendendo le cuciture invisibili a occhio nudo. Il risultato era una silhouette definita con una struttura ingegnosamente nascosta e con un’estetica raffinata.

model presents a dresse by french designer yves saint laurent, inspired in 1965 by the work of dutch painter piet mondrian 22 january 2002, during saint laurent last ever show at the centre georges pompidou art gallery in paris hours before unveiling his last ever collection, innovative designer yves saint laurent said his love affair with women was not over and hinted he had other cards up his sleeve  afp photopierre verdy  afp photo  pierre verdy        photo credit should read pierre verdyafp via getty imagespinterest
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Catturando lo spirito del tempo della nuova generazione degli anni Sessanta, interessata alla moda mod e minimalista, l’abito Mondrian divenne tra i modelli più famosi e più copiati, soprattutto negli Stati Uniti. Saint Laurent diede successivamente in licenza il modello, generando tonnellate di imitazioni di massa dell'abito couture. Questa popolarità contribuì anche alla fama del pittore: Mondrian, che morì nel 1944 e che fino ad allora non era stato molto presente nelle collezioni d'arte francesi, ricevette la sua prima retrospettiva a Parigi nel 1969. Dopo la collezione Autunno Inverno 1965/1966, Yves Saint Laurent e il suo compagno Pierre Bergé acquistarono alcuni dipinti di Piet Mondrian, ampliando loro collezione d’arte, considerata una delle migliori al mondo - battuta poi all’asta da Christie’s per più di 36 milioni dopo la morte dello stilista. Comprendeva tre opere astratte e un quadro figurativo del pittore olandese, Ferme sur le Gein, dissimulée par de grands arbres, au coucher de soleil, insieme al disegno preliminare a carboncino. Il loro primo acquisto, Composizione I (1920), avvenne nel 1978 attraverso il mercante d'arte Alain Tarica. Saint Laurent lo appese personalmente nella sua biblioteca che si affacciava sul giardino.

Saint Laurent aveva una passione per le cose belle. Assorbiva la creatività che lo circondava, affrontando tutto con un senso di originalità. Era un genio influenzato dalle sue ispirazioni che aprì la strada a un nuovo concetto di accoppiamento tra arte e moda, iniziato con la collezione Mondrian ma proseguito poi con molte altre collezioni, tra cui la sfilata Autunno Inverno 1966 Pop Art come tributo a Andy Warhol, la collezione Primavera Estate 1967 Bambarache mostrava l'arte africana, l'Autunno Inverno 1981 che faceva riferimento ai modelli di Henri Matisse, e infine le giacche ricamate Primavera Estate 1988 che raffigurano l'iride e i girasoli di Vincent Van Gogh.