Carenza di vitamina D (bassa), alta e valori normali

Valori Normali

25-idrossivitamina D

  • carenza: <10 ng/mL
  • insufficienza: 10 – 30 ng/mL
  • sufficienza: 30 – 100 ng/mL
  • tossicità: >100 ng/mL

Fonte: Ospedale Niguarda

1,25-diidrossivitamina D

  • Uomini
    • Meno di 16 anni: 24-86 pg/mL
    • 16 anni o più: 18-64 pg/mL
  • Donne
    • Meno di 16 anni: 24-86 pg/mL
    • 16 anni o più: 18-78 pg/mL

Fonte: MayoClinic

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all'altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

Descrizione

Quando si parla genericamente di vitamina D in realtà si fa riferimento a 5 diverse molecole:

  • vitamina D1,
  • D2,
  • D3,
  • D4,
  • D5.

Per quanto riguarda l’uomo le due forme più importanti sono comunque

  • vitamina D2 (ergocalciferolo), tipica dei vegetali,
  • vitamina D3 (colecalciferolo), tipica degli animali.

Si tratta di un gruppo di pro-ormoni liposolubili, ossia molecole che possono fungere da precursori nella sintesi degli ormoni (pro-ormoni) e solubili nei grassi anziché nell’acqua (liposolubili); queste molecole rivestono importanti funzioni nel nostro organismo, sono per esempio essenziali nella regolazione della crescita e per la formazione di denti e ossa.

Disegno su una lavagna, con il sole e la scritta vitamina D

iStock.com/eli_asenova

Quando il medico decide di verificarne la quantità presente nel nostro corpo, può richiedere due diversi esami del sangue:

  • la 25-idrossivitamina D (forma più presente in circolo e derivante in genere dalla somma di D2 e D3)
  • e la 1,25-diidrossivitamina D (o calcitriolo, la forma attiva della vitamina D3).

La 25-idrossivitamina D, che ha un’emivita più lunga (una volta immessa nel sangue persiste per più tempo) e quindi una maggiore concentrazione plasmatica, è la forma che più comunemente viene misurata quando viene richiesto il dosaggio ematico; rappresenta la somma di vitamina D2 e D3 ed alcuni strumenti di analisi indicano solo il risultato totale (ma le nuove tecniche di laboratorio possono tuttavia riportare entrambi i dosaggi, sommati in un secondo momento valore globale).

Delle due la prima è presente nel sangue in maggior quantità ed è un precursore relativamente inattivo della seconda, 1,25-diidrossivitamina D, che rappresenta l’ormone attivo nell’organismo.

La sostanza può essere introdotta attraverso il consumo di alcuni alimenti (pesce azzurro, carni rosse, fegato e tuorlo d’uovo, per esempio), ma è sostanzialmente impossibile riuscire a mantenere sufficienti livelli nel sangue attraverso la sola dieta (che in genere incide per un 10%), perché l’origine preferenziale è legata alla produzione che avviene nella pelle esposta al sole.

Il nostro corpo produce vitamina D grazie all’azione esercitata dalla luce diretta del sole sulla nostra pelle quando si trova all’aperto. Soprattutto nel periodo compreso da fine marzo a fine settembre la maggior parte di noi dovrebbe essere in grado di ottenere tutta la vitamina D necessaria anche per la stagione fredda grazie alla nostra stella.

È sufficiente esporsi per brevi periodi lasciando anche solo avambracci, mani o gambe scoperte e senza protezione solare; è tuttavia difficile stimare esattamente quanto tempo sia necessario al sole per sintetizzare abbastanza vitamina D per soddisfare le esigenze del corpo, perché ci sono una serie di fattori che influenzano in modo drammatico l’efficacia del processo:

  • colore della pelle (più la pelle è scura, minore è la produzione),
  • superficie esposta al sole,
  • orario di esposizione,
  • stagione,
  • latitudine,

 

Da notare che l’esposizione attraverso una finestra chiusa non è altrettanto efficace, perché il vetro filtra i raggi ultravioletti B necessari alla stimolazione della reazione chimica di sintesi.

La vitamina D serve principalmente per regolare i livelli di diversi minerali nel sangue: i minerali regolati da questa vitamina sono

La vitamina D è quindi fondamentale per la crescita e la salute delle ossa, attraverso

  • la regolazione del riassorbimento di calcio a livello renale,
  • l’assorbimento intestinale di fosforo e calcio,
  • i processi di mineralizzazione dell’osso.

È stato dimostrato, inoltre, che influenza la crescita e la differenziazione di molti altri tessuti e contribuisce alla regolazione del sistema immunitario. Queste altre funzioni avvalorano l’ipotesi che la vitamina sia coinvolta in altri disturbi, come le malattie autoimmuni e i tumori.

Tra le persone maggiormente a rischio di carenza ci sono gli anziani, chi vive o è ricoverato in una struttura e non riesce ad esporsi a sufficienza al sole e chi ha la pelle scura.

Fonte: NHS, licensed under the OGL

Interpretazione

25-idrossivitamina D

In Italia una (vecchia) stima ipotizza che fino all’80% della popolazione sia carente e che l’insufficienza di vitamina D interessi circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali.

Il problema aumenta ovviamente in inverno (minore esposizione solare) e con l’età.

I valori riportati in apertura di articolo, quelli comunemente usati in Italia, sono più o meno sovrapponibili a quelli consigliati dalle più importanti società mediche del mondo, ad esempio:

  • La Endocrine Society definisce la carenza di vitamina D come livello di 25-idrossivitamina D nel sangue inferiore ai 20 ng/mL (50 nmol/litro) e l’insufficienza di vitamina D come livello compreso tra i 21 e i 29 ng/mL
  • L’Institute of Medicine degli Stati Uniti ha concluso che un livello di 25-idrossivitamina D pari o superiore a 20 ng/mL (50 nmol/litro) è adeguato per il mantenimento in buona salute delle ossa, e che livelli superiori ai 30 ng/mL non offrono effetti significativamente migliori.
  • La MayoClinic americana ritiene che i livelli ottimali siano compresi tra 20-50 ng/mL.

Se il livello di 25-idrossivitamina D nel sangue è basso, può significare che il paziente non si espone a sufficienza al sole o non assume abbastanza vitamina D nella dieta per soddisfare il fabbisogno del proprio organismo, oppure che c’è un problema di assorbimento intestinale. In alcuni casi, i farmaci anticonvulsivanti, e in particolare la fenitoina (Dilantin), possono interferire con la produzione di 25-idrossivitamina D nel fegato.

Un livello alto di 25-idrossivitamina D di solito indica un eccessivo apporto nella dieta, dovuto agli integratori alimentari o ai farmaci.

1,25-diidrossivitamina D

Un livello basso di 1,25-diidrossivitamina D è riscontrabile nelle malattie renali, ed è una delle alterazioni che si riscontrano per prime nei pazienti nei primi stadi dell’insufficienza renale.

Un livello alto di 1,25-diidrossivitamina D si può riscontrare quando c’è un eccesso di ormone paratiroideo o in presenza di malattie, come la sarcoidosi o alcune forme di linfoma, in grado di produrre la 1,25-diidrossivitamina D fuori dai reni.

Quando viene richiesto l'esame

Se in passato l’esame veniva prescritto quasi come test di routine in pazienti sani, ad oggi si cerca di limitare la richiesta a quei soggetti con evidenti rischi di carenza, in quanto non ci sono particolari evidenze a sostegno dell’utilità di uno screening di massa (come ricordato anche dall’AIFA).

Rimane invece uno strumento essenziale per chi:

  • soffre di osteoporosi o di altri problemi di salute ossea,
  • soffre di malattie che influenzano l’assorbimento dei grassi (come la celiachia),
  • a causa di particolari condizioni potrebbe non assorbire correttamente la vitamina (intervento di by-pass gastrico),
  • assume farmaci che interferiscono con l’azione della molecola, come i pazienti che assumono anticonvulsivanti e glucocorticoidi.

Può inoltre essere prescritto se:

  • il calcio è basso e/o il paziente presenta i sintomi della carenza di vitamina D, come la malformazione ossea nei bambini (rachitismo) e la debolezza ossea, la fragilità ossea o le fratture ossee negli adulti (osteomalacia);
  • la persona è ad elevato rischio di carenza (anziani, persone ricoverate, chi esce poco o nulla di casa e/o si espone poco al sole, persone obese, …).

1,25-diidrossivitamina D

Se il calcio è alto o il paziente è affetto da una malattia che potrebbe causare un eccesso di vitamina D, come la sarcoidosi o alcune forme di linfoma (in questi casi le cellule del sistema immunitario possono produrre la 1,25-didrossivitamina D), di solito viene prescritto l’esame della 1,25 diidrossivitamina D.

In rari casi quest’esame può essere prescritto se il medico sospetta che il paziente soffra di problemi ai reni o abbia un’anomalia dell’enzima che converte la 25-idrossivitamina D in 1,25-diidrossivitamina D.

Se il paziente è in terapia con integratori di vitamina D, calcio, fosforo o magnesio, in alcuni casi può essere necessario sottoporsi all’esame della vitamina D per capire se la terapia sia efficace.

L’esame contribuisce infine alla diagnosi e al monitoraggio dei problemi delle ghiandole paratiroidi, perché il paratormone (PTH) è fondamentale per l’attivazione della vitamina D.

Preparazione richiesta

Per l’esame non è necessaria alcuna preparazione.

Il campione di sangue è ottenuto inserendo un ago nella vena del braccio.

Altre informazioni

Qual è la razione giornaliera consigliata di vitamina D?

Dipende dall’età e dal sesso.

In quali alimenti è presente?

La vitamina D è presente in

  • pesce azzurro (salmone, sardine, tonno, …)
  • uova
  • funghi
  • fegato
  • latte e latticini

ma generalmente si ritiene che non si possa ricavare più di una piccola frazione del fabbisogno dall’alimentazione, che non può quindi prescindere dall’esposizione solare.

Alimenti contenenti vitamina D (pesce azzurro, uova, latticini, funghi, ...)

iStock.com/happy_lark

È pericoloso assumere troppa vitamina D?

Un’assunzione limitata all’alimentazione e all’esposizione solare in genere non espone a rischi di sorta, perché i meccanismi regolatori dell’organismo sono in grado di modularne produzione ed assorbimento.

Un’assunzione di una dose troppo elevata di vitamina D può causare la comparsa di effetti collaterali legati ad un aumento eccessivo di calcio in sangue e urine, con lo sviluppo di:

Esagerare con gli integratori sul lungo periodo, invece, può esporre al rischio di gravi effetti collaterali, quali ad esempio quelli visti per l’intossicazione acuta e in aggiunta

  • fratture,
  • dolori ossei,
  • calcoli renali,
  • calcificazione degli organi (reni, cuore, …),

È utile assumere alimenti fortificati con la vitamina D?

Molto più diffusi negli Stati Uniti che da noi, si parla di alimenti fortificati facendo riferimento a cibi a cui viene aggiunta a livello industriale in fase di preparazione una data molecola, che può essere per esempio una vitamina, l’acido folico o altro.

Non ci sono particolari controindicazioni in questa pratica, ma il nostro consiglio è di puntare soprattutto ad una dieta varia ed equilibrata ed evitare cibi industriali che, dietro l’aggiunta di vitamine, possono nascondere insidie come eccessive quantità di zucchero (si pensi per esempio agli snack per bambini). Se la dieta prevede un consumo regolare di alimenti naturalmente ricchi di vitamina e ci si garantisce anche una regolare esposizione al sole, anche se breve, in genere non c’è la necessità di integrazioni.

Nel caso di soggetti che non possono attenersi a queste indicazioni (pazienti ricoverati, anziani, …) può essere utile il ricorso a un integratore, da valutare con il proprio medico curante.

Posso assorbire tutta la vitamina D che mi serve dallo yogurt e dai formaggi?

L’esposizione al sole, con le necessarie cautele, è in genere sufficiente per raggiungere i livelli consigliati e non sempre è possibile evitare carenze attraverso la sola dieta.

La vitamina D è indispensabile negli integratori di calcio?

L’assorbimento del calcio dipende dalla vitamina D, quindi molti produttori di integratori di calcio la aggiungono per garantire un assorbimento ottimale del minerale. Se il paziente assume già una quantità sufficiente di vitamina D da altre fonti, questa ulteriore aggiunta non è necessaria, ma in genere la quantità presente negli integratori di calcio non causa un eccesso di vitamina D e non è pericolosa per l’organismo.

Articoli ed approfondimenti

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Importante

Revisione a cura del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le analisi http://labtestsonline.org/ e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

Le informazioni contenute in questo sito non devono in alcun modo sostituire il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio dottore prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.


Commenti, segnalazioni e domande

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  1. Anonimo -

    Buona sera , Dott. Guido. sono una signora di anni 65. ,le vorrei chiedere prendendo le fodavance da 70 ml. una a settimana. E avendo fatto l’esame x la vitamina D… 25-0h…..risultando 27,90 cosa mi consiglierebbe???? Il mio medico non a commentato a riguardo . La ringrazio per la sua attenzione.

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      È un po’ ai limiti bassi effettivamente, probabilmente modificherei la terapia e consiglio di esporsi un po’ di più al sole, ne riparli col suo medico o consulti uno specialista, specie se soffre di osteoporosi.

  2. Anonimo -

    Ho fatto le analisi e la vitamina d e bassa a 19 cosa significa grazie

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo) -

      È una vitamina che serve per assorbire il calcio, completerei i dosaggi quindi per capire meglio la situazione, si rischia l’osteoporosi, per cui eventualmente si può integrare con la terapia relativa. Saluti.

  3. Anonimo -

    Salve vorrei sapere la vitamina D ce lo 8.4 e troppo basso?

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Sì, è bassa e probabilmente il medico deciderà di integrarla.

    2. Anonimo -

      Scusate che puo portare quando è così bassa sappi ke sn affetta di sclerosi multlipa intermittente progressiva e vero che si rischia anke infarti cn la vitamina bassa?

  4. Anonimo -

    Salve dottore,per mia curiosità ho voluto controllare il livello di vitamina d3 nel sangue ed è uscito un risultato di 33,00 ng/ml (livello desiderabile da 30,00 a 70,00).Ho 27 anni e ho effettuato le analisi del sangue a settembre,quindi dopo aver preso parecchio sole durante l’estate.A questo punto le domando se prendendo un integratore di vitamina d3 potrei raggiungere i 50-60 ng/ml di vitamina D,che mi pare di aver capito,siano i livelli ottimali che bisognerebbe avere per beneficiare dei vantaggi che questa vitamina offre,oppure non ne vale la pena?Grazie.

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Età?

    2. Anonimo -

      L’ho scritto!..27 anni.

    3. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Chiedo scusa, mi era sfuggito; onestamente al suo posto punterei più sullo stile di vita (esposizione al sole e assunzione con la dieta), ma senta comunque anche il parere del medico.

  5. Anonimo -

    ho 50 anni e ho fatto gli analisi della vitamina d ho 96.6 vorrei sapere il suo parere grazie

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Sembra ottimo, valori di riferimento?

  6. Anonimo -

    salve io ho l calcio 4

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Valori di riferimento?

  7. Anonimo -

    Buongiorno ! Il mio valore è 14 e sulle analisi lo indica come insufficiente. Dato che ho avuto due aborti consecutivi mi è stato consigliato dalla mia ginecologa di effettuare questo esame perché mi ha spiegato che una carenza di questa vitamina potrebbe esserne la causa. È vero?

    1. Dr. Guido Cimurro (farmacista) -

      Le confermo che ci sono alcune ipotesi in questo senso.

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