Il Castello Sforzesco: la sua storia in breve

 

Storia del Castello di Milano: Il Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco, uno dei più popolari simboli di Milano voluto da Francesco Sforza (Duca di Milano), venne costruito nello stile Gotico Rinascimentale tra il 1360 e il 1499, subì nei secoli diverse trasformazioni, e cessò la sua funzione strategica nel 1862.

Strettamente interconnesso alle vicissitudini della sua città, fu purtroppo anche il simbolo della tirannia straniera e per questo ingiustamente inviso ai propri cittadini, è uno dei più grandi castelli europei e tra il 500 e il 600 fu una delle principa

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li cittadelle militari d’Europa.

La funzione iniziale prettamente difensiva venne modificata da Filippo Maria Visconti, che trasferì la corte qui, da Palazzo Ducale (l’odierno Palazzo Reale adiacente al Duomo), e ne fece la dimora della dinastia Viscontea sino al 1447, quando essa si estinse per mancanza di eredi legittimi e i nobili milanesi fondarono l’”Aurea Repubblica Ambrosiana”, che durò sino al 1450 quando i Visconti per via muliebre si ripresero la Signoria di Milano (il capitano di ventura Francesco I Sforza sposò Bianca Maria Visconti)

Con la salita al potere di Ludovico il Moro il castello divenne sede di una delle corti europee più ricche e fastose e vennero avviati molti lavori di abbellimento, a cui parteciparono anche Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi e il Bramante

Ma con la dominazione spagnola di Milano, ritornò a ricoprire l’originaria funzione di cittadella militare sede della guarnigione iberica e venne iniziata l’opera di potenziamento delle fortificazioni completata con la realizzazione dei fossati che separarono completamente il castello dalla città.

Anche la conquista degli Asburgo mantenne inalterata la destinazione militare del castello sforzesco.003

Con l’avvento Napoleonico, rischiò invece di essere demolito totalmente con decreto del 23 giugno 1800. Effettivamente tale demolizione venne realizzata a partire dal 1801, ma fortunatamente solo in parte, riguardando le torri laterali e i bastioni spagnoli esterni al palazzo.

La Sorte permise che venissero avanzati progetti di rimaneggiamento che ne salvarono gran parte della struttura, quindi se ne scelse uno del Canonica che intervenne sulla parte rivolta verso via Dante (Foro Bonaparte) e adibì la vasta area retrostante a piazza d’armi coronata anni più tardi dalla costruzione dell’Arco della Pace di Cagnola allora dedicato a Napoleone.

Poi durante i moti rivoluzionari, i milanesi, complice una momentanea ritirata austriaca, ne approfittarono per smantellarne parte delle difese rivolte verso la città, e ancora nel 1861 la popolazione invade il castello saccheggiandolo in segno di rivalsa, quale simbolo dei secoli di tirannia; ma questo non sopì il disamore meneghino, infatti 20 anni dopo, l’abbattimento totale del castello era ancora oggetto di dibattito.

002Ancora una volta faustamente prevalse la cultura storica e lo si sottopose a un massiccio restauro che ne recuperasse l’anima risalente alla Signoria degli Sforza.

Il restauro terminò nel 1905 e venne anche ricostruita la Torre del Filarete (torre centrale di ingresso distrutta da uno scoppio all’inizio del XVI secolo) sui disegni originali del XVI secolo; e ridestinò la vecchia piazza d’armi in polmone verde trasformandola nell’odierno “Parco Sempione”

Nuovamente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale fu ristrutturato dopo il conflitto e ancora nel 2005

L’edificio attuale che ricalca l’originaria costruzione trecentesca pur mantenendo il fossato (non allagato, risalente agli Spagnoli) ha pianta quadrata con lati lunghi 200 mt. con una torre ad ogni angolo orientata secondo i punti cardinali

Le torri Sud ed Est ai lati della facciata hanno forma cilindrica, mentre le altre due, pianta quadrata e si chiamano “Falconiera” la Nord e “Castellana” la Ovest

L’interno è diviso in tre zone / corti distinti: la piazza d’armi che accoglieva le truppe di stanza, al centro tra il cortile della rocchetta (la parte più interna e inespugnabile del m004aschio, dove i signori si rifugiavano in caso di attacco) e la corte ducale che costituivano l’effettiva residenza signorile

Originariamente la Rocchetta aveva un solo ingresso costituito da un ponte levatoio sul fossato morto.

Benché danneggiati e alterati nei secoli in cui il castello fu adibito a caserma, gli affreschi interni e le decorazioni rinascimentali sono stati in parte recuperati e rimandano i fasti del loro antico splendore

Oggi questa straordinaria struttura ospita musei e istituzioni culturali, nonché numerose mostre temporanee e diventando sede di cultura ha recuperato anche a buon diritto l’amore dei Milanesi. Solo per citarne alcune, 005qui sono ospitati: l’Archivio Storico, la Raccolta Vinciana, la Pinacoteca del Castello che custodisce opere di Canaletto e Mantegna, e ancora un Museo interamente dedicato alla “Pietà Rondanini” l’ultimo capolavoro di Michelangelo.

Però, forse non tutti sanno, che negli anni, il castello ha ospitato anche eventi più frivoli e mondani, come nel 1995 alcune puntate del programma “Giochi Senza Frontiere” e lo scorso 23 febbraio, i funerali pubblici del Professor Umberto Eco

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