Stephen Miller (consigliere politico)

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Stephen Miller

Consigliere superiore del presidente degli Stati Uniti
Durata mandato20 gennaio 2017 –
20 gennaio 2021
ContitolareJared Kushner
Ivanka Trump
PresidenteDonald Trump
PredecessoreBrian Deese
Valerie Jarrett
Shailagh Murray

Dati generali
Partito politicoRepubblicano

Stephen Miller (Santa Monica, 23 agosto 1985) è un funzionario statunitense, che è stato consigliere superiore del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump[1].

La sua ideologia è descritta come di estrema destra e favorevole a politiche contro l'immigrazione.[2][3] In precedenza ha svolto la funzione di responsabile delle comunicazioni dell'allora senatore Jeff Sessions e anche di segretario stampa per i rappresentanti statunitensi Michele Bachmann e John Shadegg.

Essendo uno degli scrittori dei discorsi di Trump, Miller ha contribuito a scrivere il discorso inaugurale di Trump.[4][5][6] È stato un consulente chiave sin dai primi giorni della presidenza di Trump. Fervente oppositore dell'immigrazione, Miller è stato uno degli artefici del travel ban di Trump,[7][8][9] ossia la riduzione dei rifugiati accolti da parte dell'amministrazione degli Stati Uniti,[10] e della politica di Trump di separare i bambini migranti dai loro genitori.[11] Secondo quanto riferito, Miller ha avuto un ruolo centrale nelle dimissioni nell'aprile del 2019 del segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen.[12][13]

Alcune e-mail trapelate nel novembre 2019 hanno mostrato che Miller aveva promosso pubblicazioni di stampo nazionaliste bianche e teorie del complotto.[14][15]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Santa Monica il 23 agosto 1985, è il secondo dei tre figli della famiglia ebrea di Michael D. Miller, un investitore immobiliare, e Miriam Glosser.

Miller ha dichiarato di essere diventato un conservatore impegnato dopo aver letto Guns, Crime e Freedom, un libro che si oppone al controllo delle armi di Wayne LaPierre, CEO della National Rifle Association of America.[16][17] Mentre frequentava il liceo di Santa Monica, Miller iniziò ad apparire in programmi radiofonici a stampo conservatore.[18][19] Nel 2002, all'età di 16 anni, Miller scrisse una lettera al direttore del Santa Monica Outlook criticando la risposta della sua scuola agli attacchi dell'11 settembre.[20][21][22]

Nel 2007,[23] Miller si è laureato alla Duke University, dove ha studiato scienze politiche.[18] Mentre frequentava la Duke, Miller ha accusato la poetessa e attivista per i diritti civili Maya Angelou di "paranoia razziale" ed ha descritto l'organizzazione studentesca Chicano Student Movement of Aztlán (MEChA) come un "gruppo ispanico nazionale radicale che crede nella superiorità razziale".[24]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essersi laureato, Miller ha iniziato a lavorare come segretario stampa per la deputata Michele Bachmann e per il deputato John Shadegg, entrambi repubblicani.[25] Nel 2009, Miller ha iniziato lavorare per il senatore dell'Alabama Jeff Sessions, che è stato successivamente nominato procuratore generale degli Stati Uniti. Miller e Sessions hanno sviluppato quello che Miller descrive come "populismo di stato-nazione", una risposta alla globalizzazione e all'immigrazione che hanno influenzato la campagna di Donald Trump del 2016.

Nel gennaio 2016, Miller ha aderito alla campagna presidenziale di Donald Trump come consigliere politico.[25] Miller ha scritto il discorso pronunciato da Trump alla Convention nazionale repubblicana del 2016.[23] Nell'agosto 2016, Miller è stato nominato capo del team di politica economica di Trump.[26]

Miller è stato visto come condividere una "parentela ideologica" con l'ex capo stratega della Casa Bianca e il co-fondatore della Breitbart News Steve Bannon, con cui ha avuto una lunga collaborazione, terminata nel 2017.[5][27]

Amministrazione Trump[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi giorni della presidenza di Trump, Miller ha lavorato con il senatore Jeff Sessions, nominato da Trump come procuratore generale, e Steve Bannon, capo stratega di Trump.[28] Viene accreditato come la persona dietro la decisione dell'amministrazione Trump di ridurre il numero di rifugiati ammessi negli Stati Uniti.[10][29]

Miller ha avuto un ruolo influente nella decisione di Trump di licenziare il direttore dell'FBI James Comey nel maggio 2017. Nel novembre 2017, Miller è stato interrogato dal consigliere speciale Robert Mueller in relazione al suo ruolo nel licenziamento di Comey.[30]

In vista delle elezioni parlamentari del 2018, Miller ha svolto un ruolo influente nella comunicazione di Trump, che si è concentrata sul seminare timori riguardo all'immigrazione.[31][32]

Secondo quanto riferito, Miller ha avuto un ruolo centrale nelle dimissioni del Segretario alla sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen il 7 aprile 2019. Nielsen si era opposto al piano sostenuto da Miller secondo il quale l'amministrazione Trump avrebbe dovuto effettuare arresti di massa di famiglie immigrate prive di documenti in 10 importanti città degli Stati Uniti.[13]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Miller ha sposato Katie Waldman il 16 febbraio 2020.[33]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Josh Harkinson, Trump's Newest Senior Adviser Seen as a White Nationalist Ally, in Mother Jones, 14 dicembre 2016. URL consultato il 16 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2018).
  2. ^ Michal Kranz, How a 32-year-old far right darling became the man who writes Trump's biggest speeches — and the one person people keep blaming for the shutdown, in Business Insider, New York City, Insider Inc., 22 gennaio 2018. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2019).
  3. ^ Charlie May, Lindsey Graham slams Stephen Miller, says "White House staff has been pretty unreliable", in Salon, San Francisco, California, 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2019).
  4. ^ Tara McKelvey, Stephen Miller: How much influence does he have on Trump?, BBC News, 23 gennaio 2018. URL consultato il 26 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  5. ^ a b Josh Dawsey e Eliana Johnson, Trump's got a new favorite Steve, in Politico, Arlington, Virginia, Capitol News Company, 13 aprile 2017. URL consultato il 16 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2018).
  6. ^ Who is Stephen Miller, the Jewish adviser behind Trump's 'American Carnage'?, in Haaretz, 23 gennaio 2017. URL consultato il 16 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2018).
  7. ^ Brian Bennett, Travel ban is the clearest sign yet of Trump advisors' intent to reshape the country, in Los Angeles Times, Los Angeles, California, Tronc, 29 gennaio 2017. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2018).
  8. ^ Rebecca Savransky, Scarborough singles out Trump aide Stephen Miller for 'power trip', in The Hill, 30 gennaio 2017. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2018).
  9. ^ Evan Perez, Pamela Brown e Kevin Liptak, Inside the confusion of the Trump executive order and travel ban, CNN, 30 gennaio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2018).
  10. ^ a b Jonathon Blitzer, How Stephen Miller Single-Handedly Got the U.S. to Accept Fewer Refugees, in The New Yorker, New York City, Condé Nast, 13 ottobre 2017, ISSN 0028-792X (WC · ACNP). URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2019).
  11. ^ Julie Hirschfeld Davis e Michael D. Shear, How Trump Came to Enforce a Practice of Separating Migrant Families, in The New York Times, 16 giugno 2018. URL consultato il 20 giugno 2018 (archiviato il 19 giugno 2018).
  12. ^ Camilo Montoya-Galvez, Nielsen's exit comes as Trump eyes "tougher" approach on immigration, CBS News, 7 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2019).
  13. ^ a b Nick Miroff e Josh Dawsey, Before Trump's purge at DHS, top officials challenged plan for mass family arrests, in The Washington Post, 13 maggio 2019. URL consultato il 13 maggio 2020 (archiviato il 14 maggio 2019).
  14. ^ Michael Edison Hayden, Stephen Miller’s Affinity for White Nationalism Revealed in Leaked Emails, su Hatewatch, Southern Poverty Law Center, 12 novembre 2019. URL consultato il 13 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2019).
  15. ^ (EN) Nick Miroff, Under secret Stephen Miller plan, ICE to use data on migrant children to expand deportation efforts, su Washington Post. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  16. ^ Fernando Peinado, How White House advisor Stephen Miller went from pestering Hispanic students to designing Trump's immigration policy, Univision News, 8 febbraio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2019).
  17. ^ Matt Flegenheimer, Stephen Miller, the Powerful Survivor on the President's Right Flank, in The New York Times, 9 ottobre 2017. URL consultato il 20 giugno 2018 (archiviato il 9 ottobre 2017).
  18. ^ a b Julia Ioffe, The Believer, in Politico Magazine, 27 giugno 2016. URL consultato il 6 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2019).
  19. ^ Scott Johnson, How Trump Adviser Stephen Miller Divided a Santa Monica Synagogue, in The Hollywood Reporter, 29 marzo 2017. URL consultato il 19 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).
  20. ^ Stephen Miller, Political Correctness out of Control, in Santa Monica Lookout, Santa Monica High School, 27 marzo 2002. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato il 12 febbraio 2017).
  21. ^ Amy Goodman, The Stephen Miller Story: From Pestering Latino Students in High School to Drafting Muslim Ban, in Democracy Now!, 15 febbraio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2017).
  22. ^ Luke O'Neil, A Conversation with Cobrasnake About Bad Boy Stephen Miller: A generation's defining hipster once knew Trump's controversial advisor, in Esquire, 17 febbraio 2017. URL consultato il 27 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
  23. ^ a b Gautam Hathi e Rachel Chason, Stephen Miller: The Duke grad behind Donald Trump, in The Chronicle, 31 luglio 2016. URL consultato il 6 agosto 2016 (archiviato il 6 marzo 2018).
  24. ^ Evan Osnos, President Trump's First Term, in The New Yorker, 26 settembre 2016. URL consultato il 4 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).
  25. ^ a b Robert Costa, Top Sessions aide joins Trump campaign, in The Washington Post, 25 gennaio 2016. URL consultato il 30 gennaio 2017 (archiviato il 25 gennaio 2016).
  26. ^ Jim Tankersley, Donald Trump's new team of billionaire advisers could threaten his populist message, in The Washington Post, 5 agosto 2016. URL consultato il 6 agosto 2016 (archiviato il 5 agosto 2016).
  27. ^ Donald Trump's G20 speech owed a lot to Putin, in The Economist, 13 luglio 2017. URL consultato il 13 maggio 2020 (archiviato il 16 novembre 2019).
  28. ^ Jerry Markon, Robert Costa e Abigail Hauslohner, Trump to sign executive orders enabling construction of proposed border wall and targeting sanctuary cities, in The Washington Post, 25 gennaio 2017. URL consultato il 30 gennaio 2017.
  29. ^ (EN) Dan De Luce e Julia Ainsley, Stephen Miller can't stop winning on immigration, in NBC News, New York City, NBC, 21 settembre 2018. URL consultato il 21 settembre 2018.
  30. ^ Brown, Pamela, Borger, Gloria e Perez, Evan, Mueller interviews top White House aide, in CNN, 9 novembre 2017. URL consultato il 27 giugno 2018.
  31. ^ (EN) A Familiar Force Nurtures Trump's Instincts on Immigration: Stephen Miller. URL consultato il 5 novembre 2018.
  32. ^ (EN) Trump's immigration push is Stephen Miller's dream come true, in POLITICO. URL consultato il 5 novembre 2018.
  33. ^ (EN) Katie Waldman and Stephen Miller Wed at Trump Hotel, in The New York Times, 16 febbraio 2020, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato il 17 febbraio 2020.

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