Cimburga di Masovia

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Cimburga di Masovia
Cimburga di Masovia, ritratto postumo di Anton Boys (1580 circa)
Duchessa d'Austria
In carica1412 –
1424
NascitaVarsavia, 1394
MorteTürnitz, 28 settembre 1429
Luogo di sepolturaAbbazia di Lilienfeld
DinastiaPiast
PadreSiemowit IV, duca di Masovia
MadreAlessandra di Lituania
Consorte diErnesto I, duca d'Austria
FigliFederico III, imperatore del Sacro Romano Impero
Margherita, elettrice di Sassonia
Alberto VI, arciduca d'Austria
Caterina, margravia di Baden

Cimburga di Masovia (Varsavia, 1394Türnitz, 28 settembre 1429) era la madre dell'imperatore Federico III.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cimburga (altrimenti Cimburgis, Zimburgis, Cimburga, o Cymbarka) era figlia del duca di Masovia Siemowit IV, e di sua moglie, Alessandra di Lituania, sorella di Ladislao II di Polonia. Discendeva dalla dinastia polacca dei Piast.

The Brave Saviour, dipinto di Franz Geyling (1856)

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene il fidanzamento del fratello maggiore di Guglielmo con la principessa polacca Jadwiga fosse fallito, il duca Ernesto, dopo la morte della sua prima moglie Margherita di Pomerania, si recò a Cracovia in incognito alla corte di Siemowit IV. Secondo la leggenda, si innamorò di lui quando partecipò ad una battuta di caccia e salvò la principessa da un orso. In realtà, suo zio Ladislao II di Polonia, bloccato nella guerra polacco-lituano-teutonica e in lotta con il re lussemburghese Sigismondo d'Ungheria, colse l'occasione per rafforzare i legami con la dinastia degli Asburgo e diede il suo consenso.

Il matrimonio ebbe luogo il 25 gennaio 1412 a Buda, nella residenza di Sigismondo, dove mediò i negoziati di pace tra la Polonia e l'Ordine Teutonico[1]. Sebbene non approvato dalla famiglia degli Asburgo, il matrimonio si rivelò felice. Dopo la morte dei suoi fratelli Guglielmo e Leopoldo IV, Ernesto divenne l'unico sovrano dei territori interni austriaci, mentre suo cugino Alberto V governava il ducato d'Austria.

Ebbero nove figli, ma solo quattro raggiunsero l'età adulta[2][3][4][5]:

Statua in bronzo di Cimburga, nel cenotafio di Massimiliano I d'Asburgo nella Hofkirche di Innsbruck

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Cimburga sopravvisse a suo marito e morì in pellegrinaggio a Mariazell durante il suo soggiorno a Türnitz. È sepolta nell'abbazia di Lilienfeld.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Trojden I di Masovia Boleslao II di Masovia  
 
Gaudemunda di Lituania  
Siemowit III di Masovia  
Maria di Galizia Jurij I di Galizia  
 
Eufemia di Cuiavia  
Siemowit IV di Masovia  
Mikuláš II di Opava Mikuláš I di Opava  
 
Adelaide di Asburgo  
Eufemia di Opava  
Anna Raciborska Přemysl di Racibórz  
 
Anna di Czersk  
Cimburga di Masovia  
Gediminas Butvydas ?  
 
 
Algirdas  
Jewna Ivan di Polack ?  
 
 
Alessandra di Lituania  
Alessandro I di Tver' Michele di Tver'  
 
Anna di Kašin  
Uliana di Tver'  
Anastasia di Galizia Jurij I di Galizia  
 
Eufemia di Cuiavia  
 

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

In quanto madre di Federico III d'Asburgo, divenne ava di tutti gli Asburgo che si succedettero nei secoli tanto da essere considerata l'iniziatrice del prognatismo caratteristico di numerosi membri della famiglia imperiale[6]. Tuttavia, già il bisnonno di suo marito, il re Alberto I o suo zio, il duca Rodolfo IV, presentavano i segni di quella caratteristica, mentre la statua di Cimburga nella Hofkirche di Innsbruck non ne dimostra[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Urban, Tannenberg and After, Chicago, Lithuanian Research and Studies Center, 2003, p. 191, ISBN 0-929700-25-2.
  2. ^ Complete Genealogy of the House of Habsburg. URL consultato il 18 giugno 2014.
  3. ^ Genealogical Database by Herbert Stoyan. URL consultato il 18 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2014).
  4. ^ Cymbarka Pias, su roglo.eu, rolo.eu. URL consultato il 25 maggio 2019.
  5. ^ AUSTRIA in Charles Crawley: Medieval Lands. URL consultato il 18 giugno 2014.
  6. ^ London Science Museum (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2010).
  7. ^ Hofkirche website (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).

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