Red Bull Racing

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Oracle Red Bull Racing
SedeBandiera dell'Austria Austria
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Milton Keynes
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal 2005
FondatoreBandiera dell'Austria Dietrich Mateschitz
DirettoreBandiera del Regno Unito Christian Horner
Formula 1
Anni partecipazioneDal 2005
Miglior risultato6 campionati mondiali costruttori di Formula 1
(2010, 2011, 2012, 2013, 2022, 2023)
7 campionati mondiali piloti di Formula 1
(2010, 2011, 2012, 2013, 2021, 2022, 2023)
Gare disputate373
Vittorie116
Aggiornamento: Gran Premio del Giappone 2024
Piloti nel 2024
1 Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen
11 Bandiera del Messico Sergio Pérez
Vettura nel 2024Red Bull RB20
Note
Erede della Jaguar Racing
Honda RBPT
Fornitore dimotori
Stagioni disputate2022-
GP disputati48
GP vinti41
Pole position26
Giri più veloci22
Include le statistiche dei motori RBPT

La Red Bull Racing è una scuderia austriaca di Formula 1 con sede a Milton Keynes, nel Regno Unito, di proprietà della società Red Bull (azienda produttrice della omonima bevanda energetica e già sponsor, in precedenza, di altre squadre da corsa), dopo che questa ha rilevato il team inglese Jaguar Racing. Dal 2022 viene iscritta al campionato mondiale di Formula 1 con il nome di Oracle Red Bull Racing, per motivi di sponsorizzazione.[1]

Nella sua storia si è aggiudicata 7 campionati del mondo piloti (2010, 2011, 2012, 2013, 2021, 2022 e 2023) e 6 campionati costruttori (2010, 2011, 2012, 2013, 2022 e 2023).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi (2005)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 Jackie Stewart fonda il team dal nome Stewart Grand Prix ricevendo il supporto ufficiale della Ford. Nel 2000 il costruttore americano di autovetture prende il pieno controllo della scuderia, rinominandola Jaguar Racing; il team inglese non ottiene risultati di rilievo e nel 2004, per problemi finanziari, Ford vende l'intera scuderia, per la cifra simbolica di un dollaro, alla multinazionale austriaca di bevande Red Bull. All'inizio del 2005 la dirigenza ex-Jaguar viene sostituita da un nuovo gruppo diretto da Christian Horner, con Günther Steiner come direttore tecnico. La squadra continua a utilizzare i motori Cosworth, ma ottiene una fornitura Ferrari per il 2006 quando cambia il regolamento tecnico con l'introduzione dei motori V8 da 2400 cc. Nelle prime due stagioni corre con licenza britannica.

2005[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2005.
David Coulthard al Gran Premio del Canada 2005.

Alla prima stagione, come pilota viene ingaggiato il veterano ed esperto David Coulthard affiancato dai giovani Christian Klien, pilota Jaguar nel 2004, e Vitantonio Liuzzi già campione di Formula 3000 con la scuderia Arden International diretta da Horner. Questi ultimi avrebbero dovuto dividersi le gare della stagione, con Klien che partecipa alle prime corse e Liuzzi che esordisce nel Gran Premio di San Marino per poi restituire il volante a Klien, ma complessivamente Klien prende parte a 14 gare (più l'abortito Gran Premio degli Stati Uniti) contro le sole 4 di Liuzzi.

Nel 2005 la Red Bull ottiene buoni risultati, chiudendo al 7º posto nei costruttori, e andando a punti con regolarità grazie in particolare a Coulthard, a cui viene rinnovato il contratto per il 2006, così come a Klien, preferito a Liuzzi, che viene dirottato al team satellite Toro Rosso. Durante la stagione la squadra prova come collaudatore anche il pilota statunitense Scott Speed, che ottiene pure il volante della squadra cugina per la stagione successiva.

L'espansione e le prime vittorie (2006-2009)[modifica | modifica wikitesto]

Proprio per sistemare alcuni dei giovani piloti provenienti dalle iniziative del Red Bull Junior Team nelle formule minori, la Red Bull ha acquistato il 10 settembre 2005 la storica scuderia Minardi, che affianca la Red Bull Racing come seconda squadra a partire dalla stagione 2006 con il nome di Scuderia Toro Rosso (traduzione letterale di Red Bull Team), e Liuzzi e Speed come piloti.

2006[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2006.

Nel 2006 Coulthard e Klien sono affiancati dal collaudatore Robert Doornbos, inoltre la Red Bull si assicura l'ingaggio del progettista Adrian Newey già disegnatore di vetture vincenti per Williams e McLaren, oltre al suo braccio destro nel settore dell'aerodinamica Peter Prodromou che lascia la McLaren solo a fine 2006. Insieme alla disponibilità di un nuovo motore V8 da 2400 cc della Ferrari. Queste acquisizioni indicano una forte propensione a investire notevoli fondi per un progetto finalizzato a svolgere un ruolo di primo piano nella F1 dopo l'iniziale stagione di apprendimento. Sempre nel 2006 arriva il primo podio della scuderia, conquistato da Coulthard nel Gran Premio di Monaco giungendo terzo. In questa stagione però il team ottiene solo 16 punti, confermando il 7º posto dell'anno prima.

2007[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2007.

Nell'ottobre 2006 la scuderia annuncia la sostituzione del propulsore, che passa dal motore Ferrari a quello Renault mentre viene ingaggiato il pilota australiano Mark Webber, che affianca Coulthard. La squadra nel 2007 migliora le prestazioni e ottiene spesso piazzamenti a punti, il miglior risultato è quello di Webber, 3º al Nürburgring. Tuttavia, diversi problemi di affidabilità toglieranno alla squadra altri possibili punti, dopo buone prestazioni in qualifica (specialmente da parte di Mark Webber). Al termine della stagione il team chiuderà al 5º posto con 24 punti, alle spalle della Williams e davanti alla Toyota.

2008[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2008.

Meno bene vanno le cose nel 2008, dove la squadra, con gli stessi piloti, ottiene più punti dell'anno prima (con un 3º posto di Coulthard in Canada), ma finisce settima, superata anche dalla cugina Toro Rosso. Da tale scuderia viene il nuovo acquisto per il 2009, Sebastian Vettel (vincitore con il team satellite a Monza), che sostituisce Coulthard, ritiratosi dalla Formula 1 al termine della stagione.

2009[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2009.
Mark Webber al Gran Premio di Germania 2009, dove ottiene la prima pole position e la prima vittoria della sua carriera.

Proprio il giovane pilota tedesco, il 19 aprile, vince il Gran Premio di Cina con alle spalle il compagno Mark Webber a siglare la doppietta, registrando quindi il primo importante successo per il team che assieme alla Brawn GP, diventa protagonista del campionato dopo un avvio difficile. Il giorno prima Vettel aveva anche conquistato la prima pole position per la scuderia, pole poi ottenuta anche nel Gran Premio di Turchia il 6 giugno e nel Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone, il 21 giugno. Arriva poi la seconda doppietta per la squadra, a Silverstone, avvenuta questa volta in una gara completamente asciutta, a differenza dell'altra vittoria, ottenuta in condizioni di pioggia. Due settimane dopo, al Nürburgring, la squadra ottiene un'altra doppietta, ma a vincere stavolta è Webber, partito in pole e autore di una gara impeccabile nonostante il drive-through subito per aver toccato la Brawn GP di Rubens Barrichello al via. In seguito la squadra consolida il secondo posto tra i costruttori, e a ottobre centra altre 2 vittorie, con Vettel in Giappone e con Webber in Brasile. La stagione 2009 si conclude nel migliore dei modi, con la quarta doppietta stagionale ottenuta ad Abu Dhabi, dove Vettel taglia il traguardo davanti al compagno di squadra Webber e conquista il secondo posto nel campionato piloti.

Gli anni del primo dominio (2010-2013)[modifica | modifica wikitesto]

2010[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2010.
Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Abu Dhabi 2010, partendo dalla pole, e si aggiudica il primo dei quattro titoli mondiali consecutivi.

Per il campionato 2010 vengono confermati entrambi i piloti. La stagione comincia molto bene con 7 pole nelle prime 7 gare, 3 di Vettel e 4 di Webber. Tuttavia a grandi prestazioni nelle qualifiche (da ricordare anche 4 prime file complete) si alternano gare mediocri, con appena 3 vittorie. Tuttavia la Red Bull a Monaco, dopo la vittoria di Webber, vede i suoi piloti in testa a tutti. Due settimane dopo i due piloti si scontrano mentre sono primo e secondo sancendo di fatto l'inizio di una guerra che durerà tutto il mondiale. In estate e nella prima parte dell'autunno Webber si dimostra più costante, vincendo due gran premi e andando in testa al mondiale in Ungheria fino a Suzuka. Vettel invece a belle prove come la vittoria in Giappone alterna errori grossolani come quello di Spa-Francorchamps, quando tampona Jenson Button durante una manovra di sorpasso. Si arriva dunque in Corea. Webber mentre è secondo si scompone, sbatte contro un muretto e quindi viene investito da Nico Rosberg, venendo così costretto al ritiro. Vettel invece corre da gran campione ma a 10 giri dalla fine rompe il motore. La situazione a due gare dalla fine appare disperata, con Webber a -11 e Vettel a -25 dal leader Alonso. In Brasile la Red Bull vince il suo primo mondiale costruttori con una doppietta, ma primo arriva Vettel. Nei giorni che precedono il Gran Premio di Abu Dhabi tutti parlano di giochi di squadra. Alonso comanda con +8 su Webber e +15 su Vettel. Nell'ultima gara Vettel parte in pole, Webber è 5º, Alonso 3º. In gara la Ferrari si concentra a marcare Webber, dimenticandosi di Vettel. Così quest'ultimo vince gara e mondiale poiché Alonso è solo 7º e Webber 8º. L'australiano arriva 3º in classifica generale e Alonso perde il mondiale con solo 4 punti di distacco da Vettel.

2011[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2011.

Per il campionato 2011 la Red Bull utilizza una nuova vettura, chiamata RB7, guidata per la terza stagione consecutiva da Vettel e da Webber. Il ruolo di collaudatore e terzo pilota è assegnato a Daniel Ricciardo. Dopo un'incredibile partenza di stagione con 9 pole su 9 gare (7 Vettel, 2 Webber) e 6 vittorie in 8 gare, la supremazia Red Bull sembra in crisi anche e soprattutto per l'improvviso cambio di regolamento, imposto dalla federazione per il Gran Premio di Gran Bretagna. Esso prevede una norma che riduce l'effetto di soffiaggio degli scarichi. Il Gran Premio viene clamorosamente vinto da Fernando Alonso e dalla Ferrari, che trae il massimo vantaggio da questo cambio di regolamento. Infatti Alonso negli ultimi 15 giri, dopo aver effettuato il pit-stop quasi appaiato a Vettel, arriva al traguardo con 16,551 secondi sul pilota Red Bull. Il ritorno al regolamento di inizio stagione coincide con il ritorno alla vittoria della Red Bull. Alla fine del Gran Premio del Giappone, vinto da Jenson Button, Sebastian Vettel si conferma campione del mondo, con 4 gare ancora da disputare. Nella gara successiva, nel Gran Premio di Corea, il team austriaco si conferma campione del mondo costruttori. Conclude la stagione con una doppietta in Brasile.

2012[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2012.

Per il campionato 2012 la Red Bull Racing utilizza la nuova vettura RB8, guidata ancora da Sebastian Vettel e da Mark Webber. Il ruolo di collaudatore e terzo pilota è assegnato a Sébastien Buemi, già pilota per la squadra satellite Toro Rosso. Nonostante il dominio del 2011, il vantaggio della Red Bull si è nettamente abbassato, e i test prestagionali lo fanno intuire. La conferma avviene dopo i gran premi di Australia e Malesia, in cui vincono rispettivamente la McLaren con Jenson Button e la Ferrari con Fernando Alonso. In quelle gare la Red Bull racimola 42 punti, 24 con Webber e 18 con Vettel. Il campionato 2012 sembra molto equilibrato e la squadra favorita, su cui tutti puntano, è la McLaren. Dopo un ulteriore week-end di magra, passato in Cina e terminato con altri 22 punti, la Red Bull ritorna al vertice delle classifiche piloti e costruttori vincendo in Bahrein con Vettel. A Monaco è invece Webber che segna la vittoria. In questo caso è Michael Schumacher a far segnare la pole position, ma viene retrocesso di 5 posizioni per una penalità del gran premio precedente, facendo scattare Webber davanti a tutti; Vettel arriva quarto.

In Canada Vettel arriva 4º, grazie soprattutto al decadimento degli pneumatici di Alonso negli ultimi 2 giri; Webber invece arriva 7º. Al Gran Premio d'Europa Vettel parte davanti a tutti; a metà gara ha oltre 20 secondi di vantaggio sul secondo, Fernando Alonso, ma il cedimento dell'alternatore del motore Renault lo fa ritirare (stessa cosa capitata a Romain Grosjean con la Lotus, motorizzata anch'essa Renault), mentre Webber giunge ancora 4º. A Silverstone Webber ottiene la 2ª vittoria stagionale, davanti ad Alonso e al compagno di squadra Vettel. Al Gran Premio di Germania Vettel è sostenuto da numerosi tifosi, e vuole interrompere la tradizione negativa che non lo ha mai visto vincere in Germania nel mese di luglio. Parte dalla seconda piazza e arriva al traguardo in seconda posizione, ma una manovra scorretta nei confronti di Jenson Button lo penalizza di 20 secondi al tempo di arrivo. Viene classificato così quinto, con Webber ottavo. Il finale di stagione è tutto in discesa per la scuderia di Milton Keynes che con Vettel riesce a vincere quattro gran premi di fila, rispettivamente a Singapore, in Giappone, Corea ed India. Questi risultati, uniti ad altri quattro podi, due secondi e due terzi posti, permettono alla Red Bull Racing di aggiudicarsi il titolo costruttori e piloti per il terzo anno consecutivo, quest'ultimo meritatamente, nonostante qualche incidente e inconveniente nell'ultimo Gran Premio del Brasile, con Sebastian Vettel che dopo un testa-coda nelle fasi iniziali rimonta dall'ultimo al 6º posto, vedendo ridursi il suo iniziale vantaggio di 13 punti a soli 3 punti sul ferrarista Fernando Alonso, giunto 2º al traguardo, beffato di nuovo come nel 2010 per una manciata di punti.

2013[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2013.
Vettel vince il Gran Premio del Belgio 2013, il primo di 9 successi consecutivi per il tedesco.

La stagione 2013 della Red Bull inizia con la presentazione della nuova vettura, la Red Bull RB9, presentata a Milton Keynes, la sede della scuderia, il 3 febbraio; i piloti sono gli stessi delle ultime 4 stagioni, Sebastian Vettel e Mark Webber. Tra le novità stagionali spicca il nuovo main sponsor Infiniti, dapprima semplice sponsor e ora title sponsor del team, ribattezzato ufficialmente Infiniti Red Bull Racing. Anche la nuova RB9 presenta una livrea rinfrescata dai colori blu-viola in virtù degli accordi pubblicitari. Al Gran Premio inaugurale in Australia la Red Bull chiude con Vettel al terzo posto e Webber al sesto posto. Alla seconda prova del mondiale al Gran Premio della Malesia il campione del mondo parte in pole e dopo un lungo duello con il compagno di squadra riesce a vincere disobbedendo però agli ordini di scuderia che avevano imposto ai due di preservare la vettura e di portarla al traguardo. In Cina la Red Bull RB9 non sembra adattarsi bene alle caratteristiche del tracciato e così in qualifica Vettel decide di risparmiare un set di gomme soft da utilizzare poi in gara, rinunciando a puntare alla pole e prendendo il via dalla nona posizione. Webber viene invece rallentato da un problema alla benzina ed è costretto a terminare le prove addirittura in Q2. La domenica il tedesco rimonta sfruttando al meglio le gomme medie ma quando monta le soft è troppo tardi ed arriva quarto vicinissimo a Lewis Hamilton. Lo sfortunato Webber perde addirittura uno pneumatico che era stato mal fissato in precedenza. Questo evento costerà anche una multa alla squadra. Una settimana dopo si corre il Gran Premio del Bahrein e Sebastian Vettel prende il via in prima fila dietro la Mercedes F1 W04 di Nico Rosberg, Webber scatta invece dall'ottava posizione dopo una retrocessione. Al terzo giro Vettel passa con facilità il suo connazionale già in difficoltà con il consumo delle gomme e si invola verso la vittoria e la leadership del campionato. Webber chiuderà invece solamente in settima posizione. Nel prosieguo della stagione, la Red Bull comincerà il suo monologo fino a fine stagione, arrivando a toccare 9 vittorie consecutive sempre con Sebastian Vettel. Solo Alonso tenterà vanamente di contrastarlo con una F138 non più veloce come ad inizio anno. Alla concorrenza rimarranno le briciole e quando si arriva in Brasile finisce così il Mondiale con la vittoria ufficiale nella classifica costruttori della Red Bull, che conclude la stagione con Vettel, già iridato per la quarta volta nel Gran Premio d'India, seguito da Mark Webber.

Il calo di prestazioni (2014-2018)[modifica | modifica wikitesto]

2014[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2014.

Infiniti Red Bull ha annunciato come piloti titolari per la stagione 2014 Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo, proveniente dalla Toro Rosso; quest'ultimo sostituisce Mark Webber, che ha annunciato il suo ritiro dalla Formula 1[2]. La stagione non inizia per il verso giusto, nel Gran Premio d'Australia Vettel è costretto al ritiro, mentre Daniel Ricciardo, arrivato secondo al traguardo, viene squalificato a causa di un'irregolarità nella sua vettura. In Malesia Vettel arriva terzo mentre Ricciardo si ritira. In Spagna e Monaco l'australiano Daniel Ricciardo arriva terzo, conquistando così i suoi primi podi in carriera. Nel Gran Premio del Canada Ricciardo taglia il traguardo per primo (ottenendo anche la sua prima vittoria in Formula 1) e Vettel arriva terzo. In Gran Bretagna Ricciardo giunge terzo.

Nel Gran Premio d'Ungheria e Gran Premio del Belgio Daniel Ricciardo taglia il traguardo in prima posizione, conquistando così la seconda e la terza vittoria stagionale. Nel Gran Premio di Singapore arriva la seconda doppietta a podio della stagione, con Vettel secondo e Ricciardo terzo. Alla vigilia del Gran Premio del Giappone è arrivata l'ufficialità dell'addio all'Infiniti Red Bull di Sebastian Vettel a fine campionato e il suo approdo alla Ferrari, con il conseguente annuncio di Daniil Kvjat della Toro Rosso come compagno di Ricciardo per la stagione 2015[3]. Sempre in Giappone arriva il terzo posto di Vettel e ad Austin arriva l'ottavo podio di Ricciardo in stagione e carriera, terzo al traguardo. Vettel, che aveva dominato le ultime 4 stagioni, chiude incredibilmente il campionato con 0 vittorie e appena 4 podi, nettamente battuto nel confronto diretto col suo compagno di squadra debuttante nel team austriaco, che ottiene comunque il secondo posto nei costruttori.

2015[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2015.
Daniil Kvjat nel corso del Gran Premio di Abu Dhabi 2015.

Nei primi mesi viene presentata la Red Bull RB11. Debutta nei test di Jerez (fa la sua prima apparizione anche Kvjat) con una livrea camuffata in bianco e nero per celare le forme della nuova vettura. Verrà presentata ufficialmente con la sua livrea originale al termine dei test ad inizio marzo. Nelle prime gare del campionato 2015 la Red Bull, pur arrivando sempre a punti, non ha la competitività necessaria per lottare nelle prime posizioni, tranne a Monaco, dove Kvjat arriva quarto e Ricciardo quinto. Dopo gare deludenti, in Ungheria Daniil Kvjat è secondo con Ricciardo terzo nella miglior gara della stagione. Ricciardo torna a podio a Singapore dopo essere partito dalla prima fila accanto a Vettel. In Giappone entrambi i piloti finiscono fuori dalla zona punti, cosa che non accadeva dal Gran Premio australiano del 2014. Nelle qualifiche Kvjat è autore di uno spaventoso incidente dove distrugge interamente la sua Red Bull. Nel frattempo il team rompe (momentaneamente) con la Renault per la fornitura dei motori dal 2016 in poi, non riuscendo a trattare con altri motoristi e costruttori intimoriti da un eventuale ritorno prepotente del team austriaco e rimanendo per diversi mesi senza power unit per il 2016, mettendo a serio rischio la partecipazione alla stagione successiva. Nel Gran Premio degli Stati Uniti, Ricciardo e Kvjat, partiti terzi e quarti, si ritrovano a battagliare con le due Mercedes nella prima parte di gara, ma alla fine l'australiano chiuderà decimo, mentre il russo si ritirerà. La stagione, la peggiore delle ultime sette, si concluderà ad Abu Dhabi con il sesto posto di Ricciardo e il decimo di Kvjat, e vedrà la scuderia scivolare al quarto posto nei costruttori.

A dicembre, in virtù della rottura dell'accordo Renault-Nissan (diretta da Carlos Ghosn) il team comunica la fine della partnership tra Infiniti e Red Bull. Quindi nel 2016 non sarà più presente come title sponsor. Renault, invece, a seguito della diatriba pubblica con i vertici Red Bull in cui è stata criticata più volte da Christian Horner e Dietrich Mateschitz durante il biennio 2014-2015 rimane come motorista ma non in forma ufficiale e solo strettamente tecnica per il solo 2016. Il famoso partner sponsor storicamente appartenente alla McLaren, TAG Heuer, approda nel team austriaco marchiando i propulsori francesi[4].

2016[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2016.
Max Verstappen festeggia dopo aver vinto il Gran Premio di Spagna 2016, il suo primo successo in Formula 1 all'esordio con il team austriaco.

Il 4 gennaio viene presentato il nuovo logo della scuderia, ora spoglio dell'ex sponsor Infiniti (il logo enuncia e torna Red Bull Racing - Formula One Team, come era stato fino al 2012). Rimane per la stagione 2016 il nuovo sponsor Exness. La nuova monoposto è presentata ai test collettivi di Montmeló, dove Ricciardo dice di essere messo meglio rispetto a 12 mesi prima. Nel Gran Premio d'Australia, Ricciardo chiude quarto, mentre Kvjat si ritira. In Bahrein Ricciardo bissa il risultato dell'Australia, con Kvjat settimo. Nel Gran Premio di Cina, Kvjat porta il primo podio stagionale alla scuderia austriaca, chiudendo terzo. Ricciardo, partito dalla prima fila, chiude subito dietro al russo. In Russia Ricciardo chiude undicesimo e Kvjat, nella sua gara di casa, addirittura quindicesimo. Il 5 maggio viene annunciato un clamoroso scambio di piloti tra Red Bull e Toro Rosso, a partire dal Gran Premio di Spagna, con Max Verstappen promosso nel team austriaco e Daniil Kvjat retrocesso in quello italiano, dove tra l'altro aveva già corso nel 2014[5]. Proprio nella gara del 15 maggio, l'olandese ottiene (complice l'incidente che ha coinvolto le due Mercedes) una sorprendente vittoria, diventando il più giovane vincitore di un Gran Premio nella storia della F1, a 18 anni, 7 mesi e 15 giorni[6]. Due settimane dopo però, nel Gran Premio di Monaco, Max Verstappen è costretto al ritiro a causa di un incidente. La gara sarà vinta da Lewis Hamilton davanti a Daniel Ricciardo, quest'ultimo partito in pole, e Sergio Pérez autore di una grande rimonta. In Canada Verstappen arriva quarto, protagonista di una grande difesa su Nico Rosberg negli ultimissimi giri, mentre Ricciardo è settimo. In Azerbaigian sul nuovissimo tracciato del Gran Premio d'Europa altro settimo posto per Ricciardo, mentre Verstappen conclude ottavo. Nei successivi quattro gran premi arrivano cinque piazzamenti sul podio, due per Ricciardo (terzo in Ungheria e secondo in Germania), e tre per Verstappen, con i secondi posti in Austria e Gran Bretagna (quest'ultimo usufruendo della penalità inflitta a Rosberg, giunto secondo e scivolato terzo) e il terzo posto in Germania. Nel Gran Premio del Belgio altro podio per Ricciardo, secondo alle spalle di Rosberg, mentre Verstappen partito secondo non va oltre l'undicesimo posto, complice anche un contatto al via con le due Ferrari. Nel Gran Premio d'Italia i due alfieri Red Bull disputano una prova non brillantissima, con Ricciardo quinto e Verstappen settimo, che permette un riavvicinamento della Ferrari nei costruttori. Ma il pronto riscatto si ha nel Gran Premio di Singapore, con un altro podio per Ricciardo, giunto secondo insidiando Rosberg nel finale per la vittoria, e Verstappen sesto. Nulla in confronto alla clamorosa doppietta ottenuta nel Gran Premio della Malesia, approfittando del ritiro di Hamilton, con Ricciardo che precede Verstappen. Il pilota australiano torna così alla vittoria dopo due anni. Piccolo passo indietro invece nel Gran Premio del Giappone di una settimana dopo, con Verstappen che si conferma secondo, ma con Ricciardo che giunge solo sesto. Nel Gran Premio degli Stati Uniti Ricciardo torna sul podio, giungendo terzo, mentre Verstappen è costretto al ritiro per un problema alla power unit. Nel seguente Gran Premio del Messico, l'ordine d'arrivo vedrebbe Verstappen terzo e Ricciardo quinto, con Sebastian Vettel quarto, ma un concitato dopo gara riscrive tutto, con Verstappen penalizzato di cinque secondi, chiudendo così quarto e Vettel di dieci, retrocedendo in quinta posizione: ne approfitta Ricciardo, che sale al terzo posto[7]. Nel Gran Premio del Brasile è pazzesca la gara di Verstappen, che sotto una pioggia intensa riesce a chiudere terzo dopo essersi ritrovato sedicesimo a 16 giri dal termine, con una serie di sorpassi da applausi[8]. Non altrettanto brillante Ricciardo, che non va oltre l'ottavo posto. La stagione si chiude col quarto posto di Verstappen (con un'altra serie di sorpassi dal fondo dovuta ad un contatto nelle fasi iniziali, e che gli ha permesso per un certo periodo della corsa di essere secondo davanti a Rosberg), e il quinto posto di Ricciardo nel Gran Premio di Abu Dhabi, con la scuderia che ottiene così il secondo posto finale nei costruttori con 468 punti, portando a casa 2 vittorie, 1 doppietta e 1 pole position.

Proprio prima del GP di Abu Dhabi vengono annunciate le partnership rinnovate con Exness e TAG Heuer. Anche la line-up 2017 rimane invariata con Daniel Ricciardo e Max Verstappen.

2017[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2017.

Il 2017 vede il team austriaco meno competitivo rispetto al 2016, soprattutto nella prima parte della stagione, dove in particolare il giovane olandese Max Verstappen viene afflitto da svariati ritiri. La prima guida Daniel Ricciardo sembra invece più costante, con diversi podi ottenuti che culminano nella vittoria del Gran Premio d'Azerbaigian.

Il 25 settembre la scuderia annuncia la collaborazione, a partire dal 2018, con Aston Martin, che avrà il ruolo di title sponsor[9].

La seconda parte della stagione, approfittando anche del contemporaneo calo della Ferrari, si rivela invece più positiva, tant'è che Verstappen riesce a cogliere due vittorie nel giro di quattro gare, nel Gran Premio della Malesia e nel Gran Premio del Messico. Tuttavia al contrario è proprio Ricciardo ad accusare un calo, tanto da perdere il quarto posto finale nella classifica piloti proprio all'ultima gara, a discapito del ferrarista Kimi Räikkönen. Il bilancio conclusivo, nonostante una vittoria in più rispetto al 2016, vede la Red Bull scivolare al terzo posto nei costruttori, con un bottino di 368 punti.

2018[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2018.
Daniel Ricciardo, qui impegnato nelle prove libere, si aggiudica il Gran Premio di Cina 2018.

Nel 2018 il team si iscrive dunque come Aston Martin Red Bull Racing, e la stagione si apre con un quarto posto di Daniel Ricciardo in Australia, mentre Verstappen termina solo sesto. Due settimane dopo, in Bahrein, entrambi i piloti son costretti al ritiro, Ricciardo per problemi tecnici, Max per una foratura. La Cina sorride alla scuderia anglo-austriaca, con Ricciardo che riporta la Red Bull a vincere dopo il Gran Premio del Messico 2017. Ma al Gran Premio d'Azerbaigian entrambi son costretti al ritiro per un incidente dopo un acceso duello per il quarto posto. Dopo un podio di Verstappen al Gran Premio di Spagna (3º), la Red Bull conquista la prima pole position dopo 2 anni al successivo Gran Premio di Monaco, dopo quella conquistata nell'edizione 2016 dello stesso GP. In gara nonostante alcuni problemi tecnici sulla vettura di Ricciardo, l'australiano ottiene la sua settima vittoria in Formula 1. Dopo altre due gare a podio, tutte con Verstappen, l'olandese conquista la sua quarta vittoria nel mondiale di Formula 1 al Gran Premio d'Austria, complice anche il ritiro delle due Mercedes. Le gare successive vedono i due piloti costretti al ritiro, a turno, per problemi tecnici; l'unico piazzamento di rilievo è il terzo posto di Max Verstappen al Gran Premio del Belgio. Dal Gran Premio di Singapore il team torna regolarmente a punti con entrambi i piloti, riuscendo anche ad ottenere due podi: il secondo posto di Verstappen proprio a Singapore e il terzo posto dello stesso olandese al Gran Premio del Giappone. Nel Gran Premio degli Stati Uniti Ricciardo si ritira, mentre Verstappen giunge ancora a podio chiudendo al secondo posto. Una settimana dopo, in Messico, il team austriaco è protagonista di un ottimo week-end: dopo la prima fila tutta Red Bull conquistata al sabato, con Ricciardo in pole e Verstappen secondo, in gara una possibile doppietta sfuma a 10 giri dal termine; l'australiano infatti, mentre era in seconda posizione, è costretto al ritiro per un problema al motore. L'olandese invece prosegue senza intoppi e conquista la sua quinta vittoria in Formula 1, la quarta stagionale per la scuderia. Buona prestazione anche nel successivo Gran Premio del Brasile, con il decimo podio stagionale di Verstappen che giunge secondo e il quarto posto di Ricciardo. Nell'ultima gara stagionale ad Abu Dhabi Verstappen si conferma sul podio, giungendo terzo, mentre Ricciardo si congeda dal team austriaco chiudendo al quarto posto. Il bilancio finale vede un miglioramento in termini di punti rispetto alla stagione precedente (419), con 4 vittorie e 2 pole position, che valgono la conferma del terzo posto nei costruttori.

La collaborazione con Honda e il ritorno alla vittoria del mondiale piloti (2019-2021)[modifica | modifica wikitesto]

2019[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2019.

Il 19 giugno 2018 viene annunciato che la scuderia dal 2019 non utilizzerà più il motore Renault marchiato TAG Heuer ma il motore Honda[10]. Il 20 agosto 2018 viene annunciato che Pierre Gasly della Toro Rosso diventerà un pilota Red Bull a partire dal 2019, in sostituzione di Daniel Ricciardo che passerà alla Renault[11]. La stagione vede la Red Bull confermarsi come terza forza del mondiale dietro Mercedes e Ferrari, ma nel corso delle gare la differenza con il Cavallino Rampante si assottiglia, e nella prima parte del campionato arrivano anche 2 vittorie (nel Gran Premio di casa in Austria e in Germania) e 1 pole position in Ungheria, sempre con Verstappen.

Il 12 agosto viene annunciato uno scambio di piloti tra Red Bull e Toro Rosso, con Alexander Albon che prende il posto di Gasly a partire dal Gran Premio del Belgio fino alla fine del campionato.[12]

Dopo la pausa estiva Albon si rivela un ottimo innesto in grado di andare costantemente a punti, mentre Verstappen riesce ad ottenere un'ulteriore pole position e un'ulteriore vittoria, entrambe nel rocambolesco Gran Premio del Brasile. Il bilancio finale è di 417 punti, con 3 vittorie e 2 pole position, e vale per il terzo anno consecutivo la terza posizione nel mondiale costruttori.

2020[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2020.
Alexander Albon impegnato nei test di Montmeló nel 2020.

Confermata la coppia di piloti della seconda parte della stagione precedente, il 2020 vede la scuderia austriaca issarsi a seconda forza del campionato, visto il contemporaneo crollo di competitività da parte della Ferrari. Nelle prime nove gare stagionali Verstappen giunge sei volte sul podio, vincendo anche il Gran Premio del 70º Anniversario. L'altro pilota Albon conferma una buona regolarità nel giungere a punti, e nel Gran Premio della Toscana coglie il suo primo podio in Formula 1, tagliando il traguardo in terza posizione. Si tratta anche del primo podio di un pilota thailandese nella categoria. Nella seconda parte della stagione Verstappen conquista altri cinque podi, tra cui una vittoria nel conclusivo Gran Premio di Abu Dhabi, partendo dalla pole, mentre Albon ottiene il suo secondo podio nel Gran Premio del Bahrein. Il bilancio finale è di 319 punti, con 2 vittorie e 1 pole position, e vale alla Red Bull il secondo posto nel mondiale costruttori.

2021[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2021.
Verstappen porta la Red Bull alla vittoria del titolo piloti dopo 8 anni nel 2021.

Il 18 dicembre 2020 viene annunciato che per la stagione 2021 il messicano Sergio Pérez della Racing Point prenderà il posto di Alexander Albon come compagno di squadra di Verstappen; il pilota thailandese resta nel ruolo di terzo pilota.[13] Inoltre dopo tre stagioni Aston Martin, in procinto di diventare costruttore rinominando la Racing Point, abbandona il ruolo di title sponsor della scuderia, che si iscrive come Red Bull Racing Honda.[14] Il 2021 è l'ultimo anno di fornitura dei motori da parte della casa nipponica che si ritira dalla massima serie alla fine del campionato. L'intera annata è stata caratterizzata dal serrato duello tra Max Verstappen e il pilota della Mercedes Lewis Hamilton, rimasto aperto fino all'ultimo appuntamento del Gran Premio di Abu Dhabi. Giunti a pari punti all'atto risolutivo, l'olandese riesce ad avere la meglio sull'inglese (in testa per quasi tutta la gara) proprio nel corso dell'ultimo giro, favorito da un precedente ingresso della safety car, operando il sorpasso decisivo per vincere gara e titolo, il primo della sua carriera. Alla Red Bull però non riesce la conquista del titolo costruttori, che va appannaggio della Mercedes. Il bilancio finale è di 585,5 punti, con 11 vittorie e 10 pole position, che valgono alla scuderia austriaca di nuovo il secondo posto nel mondiale costruttori.

L'impegno parallelo come costruttore e motorista e nuovo dominio (2022-oggi)[modifica | modifica wikitesto]

Col ritiro di Honda come motorista, il 14 febbraio 2021 è stato votato dalla FIA e da tutta la dirigenza della Formula 1 il congelamento dei propulsori a partire dal 2022 e fino al 2025[15], portando a compimento l'accordo che vede Red Bull utilizzare le unità ex Honda anche dopo il ritiro dei nipponici, assorbendone la proprietà intellettuale, che darà entro il 2025 la possibilità al team austriaco di essere autosufficiente:[16] la Red Bull crea così la divisione Red Bull Powertrains ed entra a tutti gli effetti come motorista dalla stagione 2022, fornendo i propulsori anche al team satellite AlphaTauri, sotto l'acronimo RBPT. Il motorista giapponese rimane al fianco del team in qualità di collaboratore tecnico,[17] e dal 2023 compare anche nella denominazione dei motori delle due scuderie, venendo ribattezzati Honda RBPT.

2022[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2022.
Sergio Pérez durante il Gran Premio d'Austria 2022.

Nel 2022 la line-up dei piloti rimane invariata, con il campione del mondo in carica Verstappen che porta il numero 1 sulla sua vettura, affiancato dal confermato Pérez. La società statunitense Oracle Corporation inizia una collaborazione pluriennale con la Red Bull Racing, ricoprendo il ruolo di title sponsor della scuderia, ufficialmente rinominata Oracle Red Bull Racing.[1] L'inizio di campionato non è brillantissimo per la scuderia austriaca, e la Ferrari sembra poter prendere il largo in entrambe le classifiche con il suo pilota Charles Leclerc, ma il resto della stagione, complice anche un calo evidente della scuderia di Maranello, si trasforma in una marcia trionfale, che vedono Max Verstappen riconfermarsi campione del mondo piloti con 4 gare di anticipo, nel Gran Premio del Giappone (tra l'altro a fine anno ottenendo il record assoluto di vittorie in una stagione, 15, e di punti, 454), e due settimane dopo la Red Bull tornare a vincere il mondiale costruttori (il quinto della sua storia) dopo 9 anni con 3 gare di anticipo, nel Gran Premio degli Stati Uniti, con un bottino finale di 17 vittorie, 5 doppiette e 8 pole position su 22 gare, per un totale di 759 punti.

2023[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2023.
Max Verstappen alla guida della sua Red Bull, protagonisti di una stagione 2023 da record.

Anche nella stagione 2023 la line-up dei piloti rimane invariata, vedendo per il terzo anno consecutivo il bi-campione del mondo in carica Max Verstappen affiancato da Sergio Pérez. La superiorità della Red Bull sulla concorrenza in questa annata si fa ancora più netta e schiacciante: vengono infatti vinte tutte le prime 12 gare (10 con Verstappen e 2 con Pérez), che unite alla vittoria dell'ultimo Gran Premio del 2022 "polverizzano" così il record della McLaren di 11 vittorie consecutive che resisteva dal 1988. Al rientro dalla pausa estiva, questo record viene ulteriormente migliorato arrivando a un totale di 15 vittorie consecutive (10 di fila per il pilota olandese, nuovo primato), prima che la Ferrari di Carlos Sainz Jr. s'imponga a Singapore interrompendo la striscia, unica gara stagionale non vinta dalla Red Bull. A parte questo episodio infatti, vengono vinte tutte le ultime 7 gare, sempre per opera di Verstappen, confermatosi campione del mondo piloti per la terza volta consecutiva dopo la Sprint del Gran Premio del Qatar (con 6 gare ancora da disputare), stabilendo il nuovo record di vittorie a fine anno (19) e di punti (575). La scuderia austriaca inoltre, nel precedente Gran Premio del Giappone, si aggiudica il secondo titolo costruttori consecutivo, il sesto della sua storia. Il bottino finale di questa stagione di dominio assoluto è di 21 vittorie, 6 doppiette e 14 pole position su 22 gare, per un totale di 860 punti, anche in questo caso nuovo primato per la categoria.

2024[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2024.

La Red Bull conferma anche nel 2024, per il quarto anno consecutivo, l'accoppiata di piloti formata dal tre volte campione del mondo olandese Max Verstappen e dal messicano Sergio Pérez.

Gestione Sportiva[modifica | modifica wikitesto]

  • Piloti: Max Verstappen, Sergio Pérez
  • Team Principal: Christian Horner
  • Direttore sportivo: Jonathan Wheatley
  • Direttore tecnico: Pierre Waché
  • Direttore della tecnologia: carica vacante
  • Consulente: Helmut Marko
  • Capo progettista: Adrian Newey
  • Capo aerodinamico: carica vacante
  • Capo ingegneri: Paul Monaghan
  • Responsabile dello sviluppo dei piloti: Helmut Marko
  • Responsabile delle prestazioni: Ben Waterhouse
  • Responsabile delle progettazioni tecnologiche avanzate: Ben Butler
  • Responsabile della produzione e della logistica: Paul Field
  • Responsabile ingegneri di pista: Guillaume Rocquelin
  • Ingegneri di pista: Gianpiero Lambiase, Simon Rennie
  • Collaudatori: Liam Lawson

Monoposto[modifica | modifica wikitesto]

Monoposto Red Bull Racing
Nome Anno
Red Bull RB1 2005
Red Bull RB2 2006
Red Bull RB3 2007
Red Bull RB4 2008
Red Bull RB5 2009
Red Bull RB6 2010
Red Bull RB7 2011
Red Bull RB8 2012
Red Bull RB9 2013
Red Bull RB10 2014
Red Bull RB11 2015
Red Bull RB12 2016
Red Bull RB13 2017
Red Bull RB14 2018
Red Bull RB15 2019
Red Bull RB16 2020
Red Bull RB16B 2021
Red Bull RB18 2022
Red Bull RB19 2023
Red Bull RB20 2024

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vittorie
2009 6 Bandiera della Cina Cina, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera della Germania Germania, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Brasile Brasile, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2010 9 Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera dell'Europa Europa, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Brasile Brasile, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2011 12 Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera dell'Europa Europa, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera dell'India India, Bandiera del Brasile Brasile
2012 7 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera dell'India India
2013 13 Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera del Canada Canada, Bandiera della Germania Germania, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera dell'India India, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Brasile Brasile
2014 3 Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Belgio Belgio
2016 2 Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera della Malaysia Malesia
2017 3 Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian, Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera del Messico Messico
2018 4 Bandiera della Cina Cina, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Messico Messico
2019 3 Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera della Germania Germania, Bandiera del Brasile Brasile
2020 2 70º Anniversario, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2021 11 Bandiera dell'Emilia-Romagna Emilia-Romagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian, Bandiera della Francia Francia, Bandiera della Stiria Stiria, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Messico Città del Messico, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2022 17 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Emilia-Romagna Emilia-Romagna, Bandiera degli Stati Uniti Miami, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian, Bandiera del Canada Canada, Bandiera della Francia Francia, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Messico Città del Messico, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2023 21 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian, Bandiera degli Stati Uniti Miami, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Qatar Qatar, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Messico Città del Messico, Bandiera del Brasile San Paolo, Bandiera degli Stati Uniti Las Vegas, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2024 3 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera del Giappone Giappone

Pole position[modifica | modifica wikitesto]

Anno Pole position
2009 5 Bandiera della Cina Cina, Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera della Germania Germania, Bandiera del Giappone Giappone
2010 15 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera della Cina Cina, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera dell'Europa Europa, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera della Germania Germania, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2011 18 Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera della Cina Cina, Bandiera della Turchia Turchia, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Europa Europa, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera della Germania Germania, Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera dell'India India, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi, Bandiera del Brasile Brasile
2012 8 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Europa Europa, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera dell'India India, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
2013 11 Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera della Malaysia Malesia, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera di Singapore Singapore, Bandiera della Corea del Sud Corea, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera dell'India India, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Brasile Brasile
2016 1 Bandiera di Monaco Monaco
2018 2 Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera del Messico Messico
2019 2 Bandiera dell'Ungheria Ungheria, Bandiera del Brasile Brasile
2020 1 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2021 10 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera della Francia Francia, Bandiera della Stiria Stiria, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2022 8 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Emilia-Romagna Emilia-Romagna, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Messico Città del Messico, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2023 14 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera degli Stati Uniti Miami, Bandiera di Monaco Monaco, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera del Canada Canada, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Regno Unito Gran Bretagna, Bandiera dei Paesi Bassi Olanda, Bandiera del Giappone Giappone, Bandiera del Qatar Qatar, Bandiera del Brasile San Paolo, Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Abu Dhabi
2024 4 Bandiera del Bahrein Bahrein, Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita, Bandiera dell'Australia Australia, Bandiera del Giappone Giappone

Principali piloti[modifica | modifica wikitesto]

Pilota Anni Titoli mondiali Gran Premi Vittorie Podi
Bandiera della Germania Sebastian Vettel 2009-2014 4 113 38 65
Bandiera dei Paesi Bassi Max Verstappen 2016- 3 166 57 101
Bandiera dell'Australia Mark Webber 2007-2013 - 129 9 41
Bandiera dell'Australia Daniel Ricciardo 2014-2018 - 100 7 29
Bandiera del Messico Sergio Pérez 2021- - 70 5 28
Bandiera del Regno Unito David Coulthard 2005-2008 - 71 - 2
Bandiera della Thailandia Alexander Albon 2019-2020 - 26 - 2
Bandiera della Russia Daniil Kvjat 2015-2016 - 21 - 2

Risultati completi in Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Come costruttore[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2005 RB1 Cosworth TJ 2005 M Bandiera del Regno Unito Coulthard 4 6 8 11 8 Rit 4 7 NP 10 13 7 Rit 7 15 Rit Rit 6 9 34
Bandiera dell'Austria Klien 7 8 NP 8 NP Rit 15 9 Rit 8 13 9 9 9 5
Bandiera dell'Italia Liuzzi 8 Rit Rit 9
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2006 RB2 Ferrari 056 M Bandiera del Regno Unito Coulthard 10 Rit 8 Rit Rit 14 3 12 8 7 9 11 5 15* 12 9 Rit Rit 16
Bandiera dell'Austria Klien 8 Rit Rit Rit Rit 13 Rit 14 11 Rit 12 8 Rit 11 11
Bandiera dei Paesi Bassi Doornbos 12 13 12
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2007 RB3 Renault RS27 B Bandiera del Regno Unito Coulthard Rit Rit Rit 5 14 Rit Rit 13 11 5 11 10 Rit Rit 4 8 9 24
Bandiera dell'Australia Webber 13 10 Rit Rit Rit 9 7 12 Rit 3 9 Rit 9 7 Rit 10 Rit
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2008 RB4 Renault RS27 B Bandiera del Regno Unito Coulthard Rit 9 18 12 9 Rit 3 9 Rit 13 11 17 11 16 7 Rit 10 Rit 29
Bandiera dell'Australia Webber Rit 7 7 5 7 4 12 6 10 Rit 9 12 8 8 Rit 8 14 9
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2009 RB5 Renault RS27 B Bandiera dell'Australia Webber 12 6 2 11 3 5 2 2 1 3 9 9 Rit Rit 17 1 2 153,5
Bandiera della Germania Vettel 13* 15* 1 2 4 Rit 3 1 2 Rit Rit 3 8 4 1 4 1
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2010 RB6 Renault RS27-2010 B Bandiera della Germania Vettel 4 Rit 1 6 3 2 Rit 4 1 7 3 3 15 4 2 1 Rit 1 1 498
Bandiera dell'Australia Webber 8 9 2 8 1 1 3 5 Rit 1 6 1 2 6 3 2 Rit 2 8
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2011 RB7 Renault RS27-2011 P Bandiera della Germania Vettel 1 1 2 1 1 1 2 1 2 4 2 1 1 1 3 1 1 Rit 2 650
Bandiera dell'Australia Webber 5 4 3 2 4 4 3 3 3 3 5 2 Rit 3 4 3 4 4 1
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2012 RB8 Renault RS27-2012 P Bandiera della Germania Vettel 2 11 5 1 6 4 4 Rit 3 5 4 2 22* 1 1 1 1 3 2 6 460
Bandiera dell'Australia Webber 4 4 4 4 11 1 7 4 1 8 8 6 20* 11 9 2 3 Rit Rit 4
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2013 RB9 Renault RS27-2013 P Bandiera della Germania Vettel 3 1 4 1 4 2 1 Rit 1 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 596
Bandiera dell'Australia Webber 6 2 Rit 7 5 3 4 2 7 4 5 3 15* Rit 2 Rit 2 3 2
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2014 RB10 Renault Energy F1 2014 P Bandiera della Germania Vettel Rit 3 6 5 4 Rit 3 Rit 5 4 7 5 6 2 3 8 7 5 8 405
Bandiera dell'Australia Ricciardo SQ Rit 4 4 3 3 1 8 3 6 1 1 5 3 4 7 3 Rit 4
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2015 RB11 Renault Energy F1 2015 P Bandiera dell'Australia Ricciardo 6 10 9 6 7 5 13 10 Rit 3 Rit 8 2 15 15* 10 5 11 6 187
Bandiera della Russia Kvjat NP 9 Rit 9 10 4 9 12 6 2 4 10 6 13 5 Rit 4 7 10
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2016 RB12 TAG Heuer P Bandiera dell'Australia Ricciardo 4 4 4 11 4 2 7 7 5 4 3 2 2 5 2 1 6 3 3 8 5 468
Bandiera della Russia Kvjat NP 7 3 15
Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 1 Rit 4 8 2 2 5 3 11 7 6 2 2 Rit 4 3 4
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2017 RB13 TAG Heuer P Bandiera dell'Australia Ricciardo Rit 4 5 Rit 3 3 3 1 3 5 Rit 3 4 2 3 3 Rit Rit 6 Rit 368
Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 5 3 Rit 5 Rit 5 Rit Rit Rit 4 5 Rit 10 Rit 1 2 4 1 5 5
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2018 RB14 TAG Heuer P Bandiera dell'Australia Ricciardo 4 Rit 1 Rit 5 1 4 4 Rit 5 Rit 4 Rit Rit 6 6 4 Rit Rit 4 4 419
Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 6 Rit 5 Rit 3 9 3 2 1 15* 4 Rit 3 5 2 5 3 2 1 2 3
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2019 RB15 Honda RA619H P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 3 4 4 4 3 4 5 4 1 5 1 2 Rit 8 3 4 Rit 6 3 1 2 417
Bandiera della Francia Gasly 11 8 6 Rit 6 5 8 10 7 4 14* 6
Bandiera della Thailandia Albon 5 6 6 5 4 5 5 14 6
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2020 RB16 Honda RA620H P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen Rit 3 2 2 1 2 3 Rit Rit 2 2 3 Rit 6 2 Rit 1 319
Bandiera della Thailandia Albon 13* 4 5 8 5 8 6 15 3 10 Rit 12 15 7 3 6 4
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2021 RB16B Honda RA621H P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 2 1 2 2 1 18* 1 1 1 Rit1 9 1 1 Rit2 2 2 1 1 22 2 2 1 585,5
Bandiera del Messico Pérez 5 11 4 5 4 1 3 4 6 16 Rit 19 8 5 9 3 3 3 4 4 Rit 15*
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2022 RB18 Red Bull RBPTH001 P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 19* 1 Rit 11 1 1 3 1 1 7 21 1 1 1 1 1 7 1 1 1 64 1 759
Bandiera del Messico Pérez 18* 4 2 23 4 2 1 2 Rit 2 Rit5 4 5 2 5 6 1 2 4 3 75 3
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2023 RB19 Honda Red Bull RBPTH001 P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 1 2 1 23 1 1 1 1 11 1 1 11 1 1 5 1 12 11 1 11 1 1 860
Bandiera del Messico Pérez 2 1 5 11 2 16 4 6 32 6 3 2 4 2 8 Rit 10 45 Rit 43 3 4
Anno Vettura Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2024 RB20 Honda Red Bull RBPTH002 P Bandiera dei Paesi Bassi Verstappen 1 1 Rit 1 141
Bandiera del Messico Pérez 2 2 5 2
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Apice – Risultato Sprint (A punti)
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

* – Indica il pilota ritirato ma ugualmente classificato avendo coperto, come previsto dal regolamento, almeno il 90% della distanza di gara.

Come fornitore di motori[modifica | modifica wikitesto]

Costruttore Stagioni Disputati Vittorie Pole position Giri veloci Campionato mondiale costruttori Campionato mondiale piloti
Bandiera dell'Austria Red Bull[18] 2022- 48 41 26 21 2 (2022-2023) 2 (2022-2023)
Bandiera dell'Italia RB[19][18] 2022- 48 0 0 1 - -
Totale 2022- 48 41 26 22 2 2
Fonti:[20][21]

Loghi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b F1 | Red Bull RB18: Oracle nuovo title sponsor del team, su it.motorsport.com, 9 febbraio 2022. URL consultato il 9 febbraio 2022.
  2. ^ Red Bull, l'australiano Ricciardo con Vettel nel team 2014, su corriere.it, 3 settembre 2013. URL consultato il 3 marzo 2019.
  3. ^ Vettel lascia la Red Bull, ora è ufficiale: destinazione Ferrari, che saluta Alonso, su ilmessaggero.it, 4 ottobre 2014. URL consultato il 3 marzo 2019.
  4. ^ F1: ufficiale, i motori Red Bull 2016 avranno il marchio TAG Heuer, su gazzetta.it, 4 dicembre 2015. URL consultato il 3 marzo 2019.
  5. ^ Red Bull, ufficiale: Verstappen sostituisce Kvyat!, su corrieredellosport.it, 5 maggio 2016. URL consultato il 26 febbraio 2017.
  6. ^ Tutti gli 8 record di Max Verstappen, il più giovane a..., su circusf1.com, 17 maggio 2016. URL consultato il 26 febbraio 2017.
  7. ^ F1 Messico: dominio Hamilton, Vettel penalizzato cede il podio a Ricciardo, su corrieredellosport.it, 30 ottobre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2017.
  8. ^ Formula 1 Brasile, Verstappen: elogio della follia, su corrieredellosport.it, 13 novembre 2016. URL consultato il 1º marzo 2017.
  9. ^ Ufficiale: Aston Martin diverrà title sponsor della Red Bull dal 2018, su motorsport.com, 25 settembre 2017. URL consultato il 13 dicembre 2017.
  10. ^ Formula 1 - Red Bull lascia la Renault: dal 2019 passa alla Honda, su gazzetta.it, 19 giugno 2018. URL consultato il 3 marzo 2019.
  11. ^ Formula 1: Gasly alla Red Bull nel 2019, su autoblog.it, 21 agosto 2018. URL consultato il 3 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
  12. ^ La Red Bull promuove Albon al fianco di Verstappen da Spa, su formulapassion.it, 12 agosto 2019. URL consultato il 12 agosto 2019.
  13. ^ F1 Red Bull, arriva Perez: correrà con Verstappen nel 2021, su gazzetta.it, 18 dicembre 2020. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  14. ^ Red Bull: senza Aston Martin non avrà title sponsor, su it.motorsport.com, 17 dicembre 2020. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  15. ^ Sì all'unanimità al congelamento dei motori, rinvio per la sprint race e il salario dei piloti, su gazzetta.it, 11 febbraio 2021. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  16. ^ F1, c'è l'accordo: la Red Bull userà i motori Honda anche dal 2022 in poi, su gazzetta.it, 15 febbraio 2021. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  17. ^ Sky Sport, Red Bull-Honda, collaborazione tecnica prolungata fino al 2025 | Sky Sport, su sport.sky.it. URL consultato il 5 ottobre 2022.
  18. ^ a b Dal 2023 i motori sono ribattezzati Honda RBPT.
  19. ^ Dal 2020 al 2023 ha corso con la denominazione di Scuderia AlphaTauri.
  20. ^ Honda RBPT, su statsf1.com. URL consultato il 4 marzo 2023.
  21. ^ RBPT, su statsf1.com. URL consultato il 17 febbraio 2022.

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