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Imperatore Federico Barbarossa riassunto

Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero, dal 1155 al 1190. Federico I Hohenstaufen era chiamato Federico Barbarossa per il colore della barba.

Qui troverai il riassunto di storia su Federico Barbarossa per sapere che cosa fece: l’ascesa al trono di Germania; le spedizioni in Italia e la Dieta di Roncaglia; la Lega lombarda e la battaglia di Legnano; la morte di Federico Barbarossa.

L’ascesa al trono di Germania

Alla morte di Enrico V di Franconia, la Germania attraversò un periodo di crisi a causa degli scontri tra Guelfi e Ghibellini per il controllo del trono tedesco.

La crisi si concluse quando, il 4 marzo 1152, l’assemblea dei principi tedeschi elesse re di Germania il duca di Svevia Federico I Hohenstaufen (detto Federico Barbarossa), figlio di un Ghibellino e di una Guelfa.

Federico I Barbarossa riuscì a risanare i contrasti: riconobbe a suo cugino Enrico il Leone la signoria su due vaste regioni, la Sassonia e la Baviera; spazzò via gli antichi ducati a base etnica e ne costituì di nuovi a base territoriale; fece grandi concessioni ai grandi feudatari.

Federico I proseguì da un lato la tradizionale politica di ampliamento dei domini familiari (fino ad allora limitati alla sola Svevia), introducendo anche la prassi di amministrarli non più tramite infidi signori fudali, ma con l’aiuto di funzionari di umili origini (ministeriales), sui quali poteva esercitare uno stretto controllo; dall’altro concepì il disegno di instaurare un diretto ed effettivo dominio sulle città dell’Italia settentrionale, capaci di fornire grandi mezzi finanziari e militari.

L'Italia al tempo di Federico Barbarossa
La cartina registra la situazione geopolitica dell’Italia al tempo dello scontro tra i Comuni e l’Impero

Le spedizioni in Italia e la Dieta di Roncaglia

In Italia vi erano però forze di opposizione molto difficili da abbattere. Pertanto nel 1154 Federico I discese in Italia con un programma ben stabilito per imporre il rispetto della propria autorità:

  • farsi incoronare re d’Italia e ripristinare il controllo delle città del Nord e del Centro recuperando le cosiddette regalìe, ovvero i diritti d’imporre tasse, battere moneta, stipulare trattati, ecc. che erano stati acquisiti o usurpati dai Comuni, dai tempi di Enrico IV in poi;
  • farsi consacrare imperatore, riaffermando la supremazia dell’autorità imperiale su quella papale;
  • abbattere la monarchia normanna, la cui potenza era cresciuta senza che vi fosse alcun atto di sottomissione – nemmeno formale – alla corona imperiale.

Fattosi incoronare re d’Italia a Pavia, Federico Barbarossa convocò a Roncaglia, presso Piacenza, i rappresentanti dei Comuni italiani e, durante una Dieta (dal latino dies, “giorno”; «assemblea del giorno»), dichiarò nulle le regalìe di cui i Comuni si erano appropriati. Ma di fronte all’opposizione dei partecipanti Federico non poté nulla, essendo privo, sul momento, di un adeguato apparato militare.

Si recò poi a Roma, dove l’aveva chiamato – sia pure con diffidenza – il papa Adriano IV contro Arnaldo da Brescia – un canonico legato al movimento dei patari – suscitatore di una rivolta anitipapale a Roma. Arnaldo fu catturato e poi bruciato, e il 18 giugno 1155 papa Adriano IV incoronò Federico imperatore in San Pietro.

Nel 1158 Federico Barbarossa discese nuovamente in Italia e convocò una seconda Dieta, sempre a Roncaglia. Gli vennero riconosciuti tutti quei diritti che i Comuni avevano usurpato e dovevano quindi restituire. Questa restituzione fu ordinata con la Constitutio de regalibus (Costituzione delle regalìe), mentre con la Costituzione per la pace furono vietati ogni guerra privata e il costituirsi di qualsiasi altra forma di organizzazione politica.
Crema e Milano si ribellarono ma furono distrutte da Federico (Crema nel 1160 e Milano nel 1162).

Federico Barbarossa e la Lega lombarda

Nel frattempo la Chiesa, di fronte alle durissime prese di posizione dell’imperatore, si era schierata con i Comuni ribelli. Già nel 1159 Federico aveva approfittato della morte di Adriano IV per contrapporre al suo legittimo successore Alessandro III l’antipapa Vittore IV. Un concilio convocato a Pisa – al quale peraltro parteciparono quasi soltanto vescovi tedeschi – riconobbe la validità della designazione imperiale, ma quasi tutta l’Europa si mantenne fedele ad Alesandro III, che cominciò a costruire una rete di alleanze contro Federico.
In Italia alcuni Comuni veneti e lombardi si unirono in due leghe difensive che si fusero poi nel 1167 nella Lega lombarda, cui aderì anche il pontefice.

Federico Barbarossa e la Battaglia di Legnano

Lo scontro decisivo con Federico Barbarossa avvenne il 29 maggio 1176 a Legnano e si risolse con la vittoria dei Comuni. Federico riconobbe come papa Alessandro III e nel 1183 stipulò la pace di Costanza con i Comuni. A questi concesse molte delle regalìe negate nella Dieta di Roncaglia, il diritto di conservare la Lega e di tenere le milizie. Si riservò però il diritto di convalidare l’elezione di magistrati, consoli e podestà.

La morte di Federico Barbarossa

Nel 1186 fece sposare il figlio Enrico VI con Costanza d’Altavilla, erede del forte e ricco regno normanno di Sicilia. Questo matrimonio parve per un momento restituire all’Impero la potenza perduta e Federico, per quanto vecchio e deluso, già si preparava alla ripresa della lotta. Ma la caduta di Gerusalemme nelle mani di Saladino fece sì che si proclamasse la terza crociata.

Federico I Barbarossa partì per l’Oriente, ma, dopo una brillante e vittoriosa traversata dell’Anatolia, nell’attraversare il fiume Saleph, in Cilicia, morì annegato (10 gugno 1190).

Enrico VI si trovò quindi ad avere nelle sue mani il trono di Germania e quello di Sicilia.

 

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