Saldatura TIG: tutto quello che devi sapere
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La saldatura TIG (Tungsten Inert Gas), o saldatura GTAW (Gas Tungsten Arc Welding) secondo la nomenclatura AWS, è una tecnica di saldatura che prevede l’utilizzo di un elettrodo infusibile di tungsteno, protetto da un gas inerte, con o senza metallo di apporto. È uno dei metodi più diffusi in quanto garantisce un’altissima qualità dei giunti, ma richiede l’impiego di professionisti altamente specializzati. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo metodo, impiegato fin dalla Seconda Guerra Mondiale nell’industria aeronautica.

Il procedimento della saldatura a TIG

L’attrezzatura per effettuare una saldatura TIG comprende:

  • saldatrice o generatore di corrente
  • torcia composta da elettrodo di tungsteno e relativo supporto, bocchello di alimentazione del gas di protezione, guaina isolante, alimentatore elettrico
  • bombola del gas di protezione
  • bacchetta di metallo d’apporto, dove servisse

Il processo di saldatura si basa sul portare l’elettrodo, attorno al quale fluisce il gas di protezione, sul bagno di fusione grazie alla torcia. L’operatore, muovendosi liberamente e mantenendo la debita distanza, riesce così a saldare il materiale: il cordoncino a moneta è il classico risultato di questa tecnica che, data la qualità e la valenza estetica, viene utilizzata molto spesso quando la saldatura rimane a vista.

saldatura gtaw

La saldatrice

La saldatura TIG non richiede particolari macchinari: per saldare alcuni materiali è utilizzabile semplicemente un generatore di corrente continua. Questo, però, non vale per tutti i metalli: per poter lavorare su alluminio, magnesio e bronzo è necessaria una saldatrice professionale, sul quale si potrà scegliere tra corrente continua o alternata.

La torcia per la saldatura TIG

Come abbiamo visto in precedenza, la torcia per saldare a TIG è composta da diverse parti ed è collegata direttamente alla bombola del gas. È possibile regolare il flusso del gas tramite una cappetta di ceramica posta sulla torcia stessa.

Gli elettrodi

Dovendo resistere alle alte temperature generate dall’arco elettrico, gli elettrodi sono in tungsteno o sue leghe: oltre ad avere caratteristiche tecniche e meccaniche migliori rispetto ad altri metalli, il tungsteno è preferito dato il suo alto potere termoelettico che stabilizza l’arco. Utilizzati in genere in corrente continua e polarità diretta, ovvero con il polo positivo sul pezzo da saldare, gli elettrodi sul mercato hanno un diametro che va dai 0,25 mm ai 6,4 mm. La polarità inversa, tenendo il polo negativo sul pezzo, viene utilizzata sui metalli leggeri come l’alluminio preferendo la lavorazione con la corrente alternata. È importantissimo affilare la punta dell’elettrodo fino a renderla conica, aumentando la capacità di creare elettroni e indirizzare questi ultimi sul punto da saldare.

I gas di protezione per saldare a TIG

Per una perfetta saldatura, il gas di protezione viene immesso su entrambi i lati del giunto: sulla faccia dove si trova il bagno sarà la torica a portarlo direttamente, mentre sul retro viene soffiato in condizioni controllate per garantire protezione dall’ossidazione anche alla base della saldatura. I gas più utilizzati sono l’argon e l’elio, separati o in miscele con altri gas come l’idrogeno. Si preferisce utilizzare l’argon puro dati i vantaggi di questo gas nobile:

  • rende più stabile l’arco di saldatura
  • ha un costo relativamente basso
  • penetrazione ridotta, utilissimo quando si saldano pezzi molto sottili
  • pulizia sui metalli leggeri come l’alluminio

Argon ed elio vengono miscelati nel caso si debbano saldare materiali dal grande spessore, aumentando la conducibilità termica e quindi la potenza di penetrazione. L’idrogeno, invece, viene impiegato quando si devono saldare parti a base di Nichel.

Conclusioni: pregi e difetti della saldatura TIG

I pregi di questo metodo di lavoro sono, indubbiamente, la grande tenuta dei giunti di saldatura e la resa estetica, oltre ad un’ottima penetrazione. D’altro canto non è esente da difetti: si tratta di una lavorazione lenta e a rischio di porosità, oltre ad avere una grande difficoltà di lavorazione che richiede l’impiego di personale altamente qualificato.

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