Lady Diana ed Elisabetta II: quando la regina si inchinò al corteo funebre - la Repubblica

La regina Elisabetta e Diana: la verità sul loro rapporto

La regina Elisabetta e Diana: la verità sul loro rapporto
Nell'anniversario della morte della sovrana inglese ripercorriamo il suo rapporto controverso con la prima moglie di Carlo d'Inghilterra. Elisabetta e Diana, la principessa del popolo, non si sono mai davvero capite, ma al suo funerale la Regina si inchinò davanti all'amore che il popolo aveva per lei
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Sono 26 anni, esattamente dal 31 agosto1997, data della morte di Lady Diana, che il mondo si interroga su quale fu davvero il rapporto tra la Principessa del popolo (come la definì Tony Blair) e la Regina Elisabetta. Nell'anniversario della scomparsa della sovrana più amata del mondo, proviamo a raccontarvi la 'vera storia'.

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Si odiavano? Si sono mai capite davvero? Di certo la Regina aveva puntato molto sul matrimonio tra Carlo e Diana. A trent’anni il suo primogenito non sembrava intenzionato a mettere la testa a posto troppo occupato nel condividere le sue passioni (caccia e pittura ad acquarello) e il suo letto con la donna di cui era innamorato, allora e per sempre: Camilla Shand, sposata Parker Bowles. E quindi la decisione di spingerlo verso un matrimonio che mettesse in sicurezza la monarchia, trovando la donna giusta per essere al suo fianco quando sarebbe diventato Re è stata fortemente influenzata da Elisabetta II.

Diana la timida

Diana, timida maestra di scuola, appartenente a una famiglia molto vicina alla casa reale sembra la candidata perfetta, almeno sulla carta. Negli incontri fra Diana e Carlo non c’è nulla di casuale. Assieme ai fratelli lei cresce abituandosi alla presenza della sovrana a pochi passi da sé: «[la regina] la conoscevo da quando ero piccola. Avevo sempre pensato: "Guarda che vita fanno i reali, orrenda"»*. A16 anni Diana riceve, chiuso da sigillo reale, l’invito al trentesimo compleanno del principe. Dutch – così la chiamano, in famiglia – è la più giovane delle figlie Spencer: timida, insicura e insoddisfatta del proprio aspetto, si insacchetta in maglioni di lana taglia xl come qualsiasi adolescente. Si ritiene grassa e inadatta. Eppure è la prescelta dopo varie candidate, compresa sua sorella Sarah con la quale Carlo flirta per mesi. Diana, che dalla nonna paterna Lady Cynthia Hamilton ha ereditato uno spirito compassionevole, ha trovato una persona cui dedicarsi e magari da amare; Carlo, un’acerba ma graziosa e riservata ragazza che potrebbe perfino piacergli, e soprattutto risolvere una volta per tutte il dannato problema del matrimonio.

Il rapporto con Elisabetta

Dopo un weekend di caccia a Sandringham, tutto accadde molto in fretta. Quando, qualche tempo dopo, Elisabetta accorda a Carlo il permesso per invitare Lady Diana Spencer a Balmoral, i giochi sono fatti. I rapporti tra nuora e suocera sono cordiali, al principio. Elisabetta guarda all’instabilità emotiva della promessa sposa di Carlo con benevolenza e pazienza, riconducendo le crisi di pianto, i silenzi, l’aria tormentata, a un nervosismo in vista del grande passo. Si convince che sia intimidita e abbia bisogno di tempo per ambientarsi alla vita a Buckingham Palace quando, dopo ripetuti inviti, abbandona ogni tentativo di richiederne la compagnia per la cena. Diana si nega ogni giorno con motivi futili e la regina incassa e pazienta.
Quando arriva il giorno del matrimonio, il 29 luglio 1981, mentre 750 milioni di spettatori sparsi in 74 paesi del mondo assistono al royal wedding e sospirano, sognando “la favola”, Diana vive il suo personale incubo. Da cui cerca perfino di fuggire, a poche ore dal suo ingresso nella cattedrale di St Paul. Invano.

Dopo il viaggio di nozze sullo yacht reale Britannia, Carlo aveva avuto la pessima idea di portare Diana a Balmoral, in un ambiente frequentato da persone anziane. A tavola, la sera, la principessa del Galles non sapeva mai cosa dire, o diceva cose stupide che causavano imbarazzo. Non sopportava la pioggia scozzese, i cavalli, i cani, le battute di caccia, le ore che Carlo passava a pescare nel fiume Dee, il tempo che lui trascorreva a leggere libri. Insomma le premesse per un pessimo matrimonio c’erano tutte, ma la Regina Elisabetta voleva ancora crederci. “Sta sempre seduta in un angolo a guardarci in cagnesco. Non può continuare così, deve darsi una regolata” disse al suo entourage la sovrana.

Elisabetta II, storia di una sovrana leggendaria


Intanto Diana spera di trovare nella Regina un sostegno quasi materno. Tra lei e il marito poi c’era sempre il fantasma di Camilla, ad agitare i sonni della principessa. Disperata, Diana aveva cominciato a chiamare Buckingham Palace, chiedendo di poter parlare con la suocera. All’inizio, la Regina ha avuto un atteggiamento tollerante nei confronti di queste intrusioni nella sua agenda, ogni giorno fitta di troppi impegni. Ma a nulla valgono le lunghe passeggiate a Balmoral in compagnia della regina, che porta Diana con sé nella speranza di riscuotere in lei interesse per tutto quello che la famiglia reale ama (la natura, i cavalli, il rigido clima scozzese) con l’effetto invece di aumentarne il disgusto. Sempre più triste per la freddezza di Carlo, la principessa scivola pian piano nella bulimia.

L’arrivo del primo figlio William, nel 1982, riavvicina Diane e la Regina, almeno apparentemente. La gravidanza però ha complicato lo stato di salute di Diana, per via delle nausee mattutine che, congiunte alla bulimia, convergono con effetto devastante ad abbatterne corpo e psiche, e la principessa soffre di una pesante depressione post partum. Elisabetta non è insensibile ai problemi della nuora, la affida alle cure dei più fidati medici, ma non basta. La nascita del secondogenito Harry, nel 1984 peggiora la situazione.

Diana la regina dei media contro il volere di Elisabetta

In cerca di attenzioni e conferme, Diana inizia presto a capire di poter trovare nei flash dei fotografi l’attenzione che suo marito non le concede e l’apprezzamento che Sua Maestà non le esprime. Inizia così la seconda fase della sua vita fatta di abiti di alta moda (noto il suo legame con stilisti come Gianni Versace) e di scoop dei fotografi che le sono sempre dietro.
Nel 1986 la principessa chiede un incontro alla regina e si presenta in lacrime, esasperata e infelice perché crede che il suo sia «un matrimonio senza amore». Elisabetta la riceve ma resta impassibile di fronte alla sua disperazione. Diana non capisce che Elisabetta è regina, e che a una donna cresciuta nel rigore e nella disciplina, con il dovere come unica bussola, le lamentele di Diana sembrano simili ai capricci di un bambino.

Insofferente alle ragioni di Stato e al protocollo, la principessa triste è a suo agio solo tra persone sofferenti, bambini e diseredati. Diana trova in questo ruolo una ragione di vita e un modo per entrare nel cuore di tutti i sudditi. La sua popolarità non accenna a diminuire e nemmeno gli scandali legati all'uscita del libro di Andrew Morton Diana her true story, davanti alla quale la Regina non può più essere conciliante. Diana, è ormai chiaro, è «la regina dei media». Elisabetta II resta «sbalordita» quando la biografia di Morton arriva nelle sue mani. Da ogni parte si nega la partecipazione di Diana al libro e lei assicura di esserne all’oscuro, ma il contenuto lascia pochi dubbi sull’identità della principale fonte di informazione del giornalista.

 

L'intervista dello scandalo

 Il 20 novembre 1995 la BBC trasmette la celebre intervista a Lady D dove lei pronuncia la famosa frase riguardo a Camilla: “Eravamo in tre in questo matrimonio, un po' troppo affollato”. Non c'è più nulla da salvare, la regina impone a Carlo e Diana il divorzio.

Che inaugura anche un altro anno difficile per la regina, che già nel 1992 l'annus horribilis. Questa volta, a occupare le pagine dei tabloid sono gli scandali seguiti alle rivelazioni sulle telefonate intime tra il futuro Re e Camilla. Come può la Regina perdonare tutto questo? La mediacità di Diana, le sue azioni benefiche, i continui cambi di look, i flirt supposti o vero sono continui attentati al protocollo e alla macchina reale che vorrebbe tutti i membri della famiglia compatti di fronte alla avversità. Inoltre, deligittimando l'erede al trono Diana ha colpito anche la Regina.

La popolarità di Diana cresce senza freni e l'unico legame felice con la casa reale è l'immenso affetto che la lega ai figli che cerca di far crescere come ragazzi normali infrangendo le regole di Buckingham Palace. Sono famosi gli strappi al protocollo che Diana mette in atto per permettere a William e Harry di mangiare un hamburger e patatine come ragazzini normali. Ma anche questi momenti risultano "intemperanze" agli occhi della regina.

Tuttavia, quel che è certo è che la loro relazione non si conclude nemmeno con lo schianto della Mercedes della principessa del Galles sul tredicesimo pilone del ponte parigino de l’Alma, il 31 agosto 1997. Diana è in auto con il suo ultimo amante, Dodi Al-Fayed, inseguita dai soliti paparazzi. La folle corsa finisce in modo drammatico. E la morte di Diana sconvolge il mondo e porta Elisabetta sul banco degli imputati.

La regina viene convinta da Tony Blair a parlare alla nazione. Così lascia Balmoral e torna a Buckingham Palace per pronunciare il discorso funebre in memoria dell’ex nuora: un atto non dovuto, come anche il funerale di Stato, poiché Diana con il divorzio non era più membro della famiglia reale britannica. Gli inglesi si stringono a lei in un dolore comune. E la regina usa le parole giuste: «Quello che vi dirò, come regina e come nonna, viene dal cuore. Primo, voglio rendere omaggio a Diana personalmente. Era un essere umano eccezionale e dotato. Nei momenti buoni e in quelli cattivi, non ha mai perso la capacità di sorridere e ridere, né di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. L’ho ammirata e rispettata per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e in particolare per la sua devozione verso i suoi due ragazzi». Lo sguardo è fisso in camera durante il suo discorso alla nazione, in diretta dalla Chinese Room di Buckingham Palace, un filo di perle al collo, gli occhiali inforcati, l’abito nero. «Questa settimana a Balmoral siamo rimasti uniti nel cercare di aiutare William e Harry a venire a patti con la devastante perdita che sia loro che il resto di noi ha subìto». I funerali di Stato, con i figli che seguono il feretro commuovendo il mondo intero, vedono infine l'ultimo omaggio della Regina a Diana: come si vede nel video, la sovrana si inchina leggermente alla donna che ha messo in pericolo la monarchia ma che ha anche insegnato a tutti come si parla al cuore delle persone.
 
 
* Il quot è preso dal libro "Elisabetta e le altre. Dieci donne per raccontare la vera regina" (De Agostini). Ora anche in audiolibro su Audible.

Quando la regina Elisabetta inchinò il capo davanti al feretro di Diana