Fiorentina, Prandelli si è dimesso: "Questo calcio non fa più per me" - la Repubblica

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Fiorentina, Prandelli si è dimesso: "Questo calcio non fa più per me"

Cesare Prandelli
Cesare Prandelli (ansa)
L'ex ct azzurro dice basta, probabilmente anche al suo percorso di tecnico: "Sono consapevole che la mia carriera possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne". Al suo posto torna Iachini
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FIRENZE - Cesare Prandelli ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Fiorentina. Una mossa che ha colto molti di sorpresa anche se nelle ultime due partite il tecnico aveva dato segnali di inquietudine. Se ne va scrivendo una lettera in cui spiega l'amarezza delle ultime settimane e forse anche oltre: "Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono". Sono parole amare che sembrano preludere a un addio al calcio. O almeno a un momento buio. 

 

Il 'lieve malore' dopo Fiorentina-Milan

Dopo l'ultima gara di domenica contro il Milan persa dai viola (3-2), Prandelli, 63 anni, non aveva partecipato alla consueta conferenza stampa denunciando un "lieve malore". In precedenza, quando la Fiorentina ha vinto per 4-1 sul Benevento aveva detto: "Sono felice per il club ma mi sento stanco, mi sento vuoto dentro". E chi ha tentato di indagare su quell'umore non è andato molto lontano. In 23 partite tra campionato e Coppa Italia ha ottenuto 6 vittorie. La Fiorentina al momento si trova al 14° posto in classifica con 29 punti, appena 7 in più del Cagliari terz'ultimo.

Fiorentina, Prandelli in conferenza post-Benevento: "Sono stanco dentro"

L'enorme dispiacere della Fiorentina

La società viola nel primo pomeriggio ha diffuso il comunicato in cui parla di "enorme dispiacere" e di comprendere le ragini che "vanno oltre il calcio giocato": "Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina. Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra  e tutto il Popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale". Nessun riferimento a chi lo sostituirà, ma in realtà il sostituto è già pronto e si chiama Beppe Iachini, cioè il tecnico che aveva cominciato il campionato sulla panchina viola e che a novembre è stato esonerato proprio per far posto a Prandelli. Iachini è ancora sotto contratto con la società di Commisso ed in serata ha raggiunto Firenze con il suo staff. 

La lettera amara di addio

E' una lettera molto amara quella che lascia Cesare Prandelli, la pubblichiamo qui integramlmente: "È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono".

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