L'ex allenatore della Fiorentina e della nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A per una lunga intervista.

Durante il suo intervento Prandelli è tornato anche sul suo addio al club viola a marzo 2021, quando lasciò rassegnando le dimissioni: "Quando accettai di tornare alla Fiorentina c'era il covid, era una situazione un po' complicata anche a livello personale. Mi sono portato sulle spalle tanti problemi, forse avrei dovuto limitarmi a fare l'allenatore, ma più andavo avanti e più mi rendevo conto che ero un po' solo. Non c'era condivisione sulla progettazione".

Prandelli è entrato nel dettaglio del suo malessere: "Quando Quagliarella fece gol in Sampdoria-Fiorentina sentii un vuoto dentro di 4-5 secondi. Mi era mancata proprio l'aria, così ho parlato con persone specializzate e mi hanno consigliato di staccare un po'. Sentivo il peso della responsabilità, un assillo mentale e un coinvolgimento totale che mi dava malessere ogni volta che entravo al centro sportivo. Quando Dusan Vlahovic segnò tre gol a Benevento io mi sentivo ancora a disagio e la cosa è andata avanti per qualche giorno. Dopo la partita col Milan ho deciso di staccare ma non è stata depressione. Non ho avuto paura, anzi piano piano mi sono alleggerito".

Prandelli ha poi annunciato il suo ritiro a marzo 2023: "Molti altri allenatori mi hanno chiamato, mi hanno detto di aver provato cose simili. Mi hanno consigliato di riprovarci in un'altra squadra, ma mi piaceva l'idea di chiudere a Firenze. La Fiorentina mi è rimasta nel cuore. All'inizio ho fatto fatica a rivederla, ora la seguo con amore. Non sono più tornato allo stadio, ma sicuramente succederà".