Il perone è un osso che svolge un ruolo essenziale per il nostro corpo, in particolare per quanto concerne la mobilità. Difatti, all’interno della scienza che studia la forma e la struttura dell’organismo, ogni osso, di concerto con il resto del sistema scheletrico, i muscoli e le articolazioni, ha un compito preciso nel sostenere e permettere i nostri movimenti.

Dunque, vediamo nel dettaglio dove è posizionato il perone, quali sono le sue funzioni specifiche e cosa accade quando subisce un trauma, più o meno intenso.

Dove si trova il perone: focus sull’osso

Il perone è l’osso che, insieme alla tibia, costituisce lo scheletro della gamba. Situato nella zona laterale di quest’ultima, si estende dalla parte superiore del ginocchio fino alla caviglia. Più precisamente, la testa o estremità prossimale del perone, situata nella parte superiore dell'osso vicino al ginocchio, si articola con la tibia, formando così l'articolazione del ginocchio.

Proseguendo lungo la gamba, il corpo o diafisi del perone si affianca alla tibia, mantenendo una relazione essenziale che consente movimenti armoniosi e fluidi; da ultimo, alla sua estremità inferiore o distale, esso concorre alla formazione dell'articolazione della caviglia, collegandosi al piede anche a livello muscolo-tendineo e contribuendo alla flessibilità dello stesso.

Anatomicamente è chiamato anche fibula, è un osso pari, lungo, sottile e a sezione triangolare.

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Le funzioni dell’osso perone

Il perone, come anticipato, riveste una posizione cruciale per il funzionamento del corpo umano. Innanzitutto contribuisce a sostenere il peso del corpo quando stiamo in piedi o camminiamo. È opportuno parlare di contributo in quanto l’osso perone, a causa della sua collocazione nella parte laterale della gamba, non agisce direttamente per il sostegno del peso corporeo, al contrario della tibia; tuttavia fornisce un supporto fondamentale allo scopo di garantire la stabilità dell'arto inferiore.

Quanto detto si rivela, peraltro, essenziale per una postura corretta e una distribuzione equilibrata del peso corporeo durante il movimento. Oltre a evitare una rotazione eccessiva della tibia, stabilizza la caviglia, impedendo che il piede si inclini eccessivamente verso l’interno o verso l’esterno.

In conclusione, la posizione laterale dell’osso perone e le sue interazioni con la tibia contribuiscono in modo significativo alla stabilità del ginocchio e alla varietà di movimenti del piede.

Perché fa male il perone?

Le ragioni di eventuali dolori all’osso del perone possono essere molteplici e dipendono una vasta gamma di fattori. In primo luogo, tra i traumi più comuni che possono colpirlo figurano le contusioni, le distorsioni e le fratture. Le prime sono lesioni dei tessuti causate, generalmente, da urti o colpi; con le distorsioni, invece, vengono danneggiati i legamenti che collegano il perone alla tibia o al tarso, mentre le fratture, come si vedrà, sono rotture dell’osso.

Altre cause del dolore acuto o persistente sono le irritazioni dei tendini peronei e le infiammazioni; tra queste rientrano, ad esempio, la borsite e l’artrite. Anche gravi infezioni come le osteomieliti possono coinvolgere l’osso così come alcuni tumori delle ossa.

Un altro motivo comune di dolore è rappresentato dalla sindrome da stress tibiale, una condizione in cui l'eccessivo stress ripetitivo sull'osso può portare a microfratture e infiammazioni. Si tratta di una condizione spesso associata ad attività fisiche ad alto impatto, come la corsa. Infine, il dolore può essere provocato da alcune malattie sistemiche quali l’osteoporosi o delle patologie genetiche che rendono l’osso fragile e soggetto a fratture.

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Frattura dell’osso perone

La frattura del perone è la rottura dell’osso e può verificarsi a seguito di traumi significativi. Può essere di varie tipologie; in genere la classificazione più importante che determina il piano di recupero è tra frattura composta e scomposta. Questo infortunio può coinvolgere l’osso perone in varie parti dell'osso, dalla testa alla base, e comporta sintomi quali dolore intenso, gonfiore e difficoltà nel muovere l'arto interessato con la conseguente limitazione funzionale. Inoltre, a volte, la frattura si verifica unitamente alla frattura della tibia.

Il trattamento specifico varia a seconda della gravità. Nei casi meno seri, un gesso o un tutore possono rivelarsi sufficienti per favorire la guarigione. Tuttavia, in caso contrario, può essere necessario intervenire chirurgicamente per allineare e fissare l'osso.

Infine, la riabilitazione è una parte essenziale del recupero. Per camminare dopo una frattura del perone serviranno diverse settimane o un paio di mesi, ma gli esercizi mirati a ripristinare la forza e la flessibilità dell'arto inferiore sono fondamentali per prevenire complicanze a lungo termine e favorire, appunto, un ritorno efficace alle normali attività.

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