Introduzione

La periostite tibiale, nota anche come sindrome mediale della tibia o sindrome del muscolo soleo, è un processo infiammatorio della membrana connettivale che riveste l’osso. Questo articolo esplora i sintomi, le cause e i trattamenti per la periostite tibiale, con particolare attenzione alle implicazioni per gli atleti.

Sintomi e identificazione

Il sintomo principale della periostite tibiale è il dolore localizzato nella parte mediale della tibia, sopra la caviglia. Questo dolore può essere ben localizzato o diffuso su tutta la faccia della tibia. Durante l’attività sportiva, il dolore può comparire fin dai primi minuti di corsa, scomparendo dopo un adeguato riscaldamento. Tuttavia, può ricomparire durante la fase di allenamento e persistere a riposo, manifestandosi anche durante le ore notturne con fitte fastidiose.

Cause e fattori di rischio

La periostite tibiale può essere causata da eventi traumatici o infezioni che aumentano la produzione di cellule ossee, conferendo un bordo irregolare e ispessito alla tibia. Gli sportivi, come i runners, calciatori e cestisti, sono più suscettibili, soprattutto durante le fasi di allenamento intenso. La predisposizione anatomica, come il piede cavo pronato, può contribuire alla sua comparsa. Altri fattori di rischio includono gesti atletici stressanti, utilizzo di scarpe da corsa inadeguate, dismetria degli arti inferiori e eccessivo peso corporeo.

Diagnosi e esami

Per diagnosticare la periostite tibiale, uno specialista potrebbe prescrivere radiografie per escludere fratture da stress. Questo esame evidenzia l’ispessimento della tibia in corrispondenza del dolore. La palpazione della tibia può confermare la presenza di gonfiore e dolore.

Trattamenti e prevenzione

La cura principale per la periostite tibiale è il riposo, spesso sottovalutato dagli atleti. La crioterapia, ovvero l’applicazione di ghiaccio, è utile per ridurre l’infiammazione. Interrompere l’attività sportiva durante la fase acuta è cruciale per evitare la cronicizzazione del problema.

Dopo la fase acuta, un test baropodometrico può valutare l’assetto del piede-caviglia-ginocchia. Gli specialisti potrebbero consigliare ortesi plantari su misura per correggere eventuali squilibri biomeccanici. Questi plantari vengono testati durante il primo mese di attività sportiva, con eventuali modifiche apportate per garantire il massimo comfort ed efficacia.

Conclusioni

La periostite tibiale è una condizione comune tra gli atleti, ma con diagnosi tempestiva e trattamenti adeguati, è spesso gestibile. Il riposo, la crioterapia e l’attenzione all’assetto biomeccanico sono fondamentali per il recupero. Gli atleti dovrebbero prestare attenzione ai segnali del corpo e cercare assistenza medica quando necessario per prevenire complicazioni a lungo termine.

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