Padova calcio di M.MOS. , 21/04/2023 7:22

Padova-Andrea Mandorlini: storia di un cerchio che non si è mai chiuso

Mandorlini dopo la sconfitta di Modena
Mandorlini dopo la sconfitta di Modena

“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più”… 
Il cammino del calcio Padova e quello di Andrea Mandorlini si incroceranno nuovamente sabato 22 aprile, allo stadio “Martelli” di Mantova, dalle 17.30. 
L’ex allenatore biancoscudato infatti siede sulla panchina dei virgiliani, avversari dei biancoscudati nell’ultimo turno della stagione regolare di serie C, dallo scorso 21 febbraio, data in cui la società lombarda ha deciso di sollevare dall’incarico Nicola Corrent per affidare all’esperienza del tecnico romagnolo la corsa salvezza. 
Mandorlini era ai box proprio dalla fine della sua seconda esperienza a Padova, dunque dal 17 giugno del 2021, giorno dell’infausta finale di ritorno playoff, persa all’ultimo calcio di rigore ad Alessandria. La gara mise le chiavi della serie B nelle mani della formazione piemontese, allenata da Moreno Longo, e segnò appunto, nel peggiore dei modi, l’epilogo del secondo ciclo mandorliniano all’ombra del Santo. Non regalò una bella immagine di sè nell’ultimo atto biancoscudato Mandorlini: allo stadio “Moccagatta” infatti, al fischio finale, si defilò velocemente, salendo sul pullman senza parlare con nessuno, mentre il direttore sportivo Sean Sogliano e il capitano di allora, Ronaldo, in lacrime, mettevano la faccia davanti a microfoni, taccuini e tifosi, esprimendo tutto il dispiacere per un traguardo mancato per soli due gol di differenza reti nello scontro diretto col Perugia in stagione regolare e per un unico penalty sbagliato nella gara decisiva degli spareggi (quello di Gasbarro) . Anche nei giorni successivi non ci fu alcuna conferenza stampa ufficiale, nè un saluto e, per la stagione successiva, Sogliano scelse di non proseguire con lui prendendo Massimo Pavanel. 

La delusione evidentemente per lui era veramente grande e insopportabile. Era tornato a Padova, dopo l’esperienza nella seconda parte della stagione 2006-2007 in cui aveva lasciato la guida della squadra, dopo essere subentrato a Maurizio Pellegrino, perché chiamato dal Siena in serie A, per chiudere un cerchio e non ci riuscì. Sogliano aveva scelto di tornare a puntare su di lui, dopo la bellissima esperienza all’Hellas Verona insieme, chiamandolo a gennaio 2020 in sostituzione di Salvatore Sullo. Il Covid costrinse anche il Padova a fermarsi e poi a disputare solo i playoff a giugno, dopo il lockdown, e la stagione si chiuse male, con la sconfitta ai quarti di finale nel turno secco in casa della Juventus Under 23 (2-0 il risultato finale: gol di Zanimacchia e Frabotta). L’anno successivo, con la rosa molto competitiva costruita di comune accordo con Sogliano, pareva potesse essere la volta buona, invece la squadra riuscì a dilapidare 6 punti di vantaggio sul Perugia a 5 giornate dalla fine del campionato, vivendo le due domeniche più nere in casa del Matelica (sconfitta per 4-1, con Raffaele Longo in panchina al suo posto) e a Modena (batosta, 0-3, e rischio esonero al termine della gara, con Sogliano che invece preferì dargli fiducia fino alla fine). 

Al “Martelli” non ci potrà essere spazio, nè da una parte nè dall’altra, per ricordi, rammarichi, rimorsi e rimpianti: il Padova, che viene da tre vittorie di fila, vuole provare ad agganciare il quarto posto conquistando il quarto successo di fila per garantirsi l’accesso ai playoff 2023 dalla migliore posizione possibile. Il Mantova invece, a sua volta vittorioso negli ultimi tre turni, deve conquistare bottino pieno per avere la certezza di salvarsi. Le ragioni del campo prevarranno su qualunque altro sentimento. Al fischio d’inizio conterà solo la partita.