Imp Settembre07 - OMCEO VR
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Bimestrale di informazione medica - anno XXXXV n. 2 APRILE 2010 - Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E E DEGLI DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA PROVINCIA DI VERONA<br />
VERONA<br />
MEDICA<br />
Bimestrale di informazione medica<br />
In questo numero:<br />
Co.Me.Vero.Volo .................................................................... pag. 11<br />
D-Dimero (seconda parte) ............................................................. pag. 22<br />
Test per l’HIV............................................................................... pag. 25<br />
Certificazioni di malattia ..................................................... pag. 38<br />
Notizie ENPAM........................................................................... pag. 41<br />
2APRILE<br />
2010
EDITORIALE<br />
5 Niente sciacquoni!<br />
NOTIZIE DALL'ORDINE<br />
6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />
11 Co.Me.Vero.Volo<br />
Lo scorso 3 marzo il decollo dell’iniziativa volontaristica del nostro Ordine<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
12 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
14 A proposito di certificati “falsi”<br />
15 Quale tassa di iscrizione?<br />
16 Il fiasco di Copenaghen<br />
16 Lavoriamo per gli iscritti... non per gli inquilini<br />
CONVEGNI E CONGRESSI<br />
17 Convegni e Congressi<br />
AGGIORNAMENTO<br />
18 Rapporti del medico competente con il Servizio Sanitario<br />
Nazionale (art. 40 D.Lgs 81/08)<br />
22 Il D-dimero: vantaggi e limiti del suo impiego<br />
nella pratica quotidiana (seconda parte)<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
25 Test per l’HIV: solo con informazione e consenso<br />
26 Fasce orarie di reperibilità<br />
27 Dati aggregati sanitari e di rischio: la trasmissione continua<br />
SOMMARIO<br />
ATTUALITÀ<br />
28 Come migliorare la comunicazione tra medici e<br />
pazienti quando si parla di problemi complessi<br />
29 La più alta onorificienza della Repubblica<br />
a GREGORIO MONASTA<br />
30 Promemoria per medici-automobilisti<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
31 I bambini abbandonati nella “ruota”:<br />
le cause di morte<br />
35 Frammenti, fermenti ed eclissi delle pratiche<br />
psicoterapiche lungo l’Età Moderna<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
38 Certificazione sulla inabilità temporanea al lavoro<br />
ENPAM<br />
41 Notizie Enpam - Febbraio 2010<br />
43 Notizie infondate sul patrimonio dell’Enpam<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
44 Manuale pratico sul consenso informato<br />
nella responsabilità medica<br />
45 Diari e altri scritti di Carlo Anti<br />
GIOVANI E PROFESSIONE<br />
46 S.O.S. - Sostituzioni<br />
TEMPO LIBERO<br />
48 Chi cerca... trova<br />
ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />
NUOVO ORARIO DI APERTURA<br />
DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE<br />
Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />
Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />
Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Sabato chiuso<br />
VERONA MEDICA 3
VERONA MEDICA<br />
Bimestrale di informazione medica<br />
Bollettino Ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />
Anno XXXXV n. 2 Aprile 2010<br />
Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />
Registrazione del Tribunale di Verona<br />
n.153 del 20/3/1962<br />
ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI<br />
DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />
VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1<br />
tel. 8006112/596745<br />
web: www.omceovr.it<br />
Direttore Responsabile<br />
Roberto Mora<br />
Comitato di Redazione<br />
Beltrame Mario, Mora Roberto,Insacco Rocco Elio, Bovolin Francesco<br />
Peroni Alberto, Marchi Carlo, Tosi Gelmino, Marchioretto Fabio<br />
Dalla Riva Alessandro, Battaglia Giuseppe, Gadioli Paolo<br />
Consiglio Direttivo<br />
Presidente: Franco Alberton<br />
Vice-Presidente: Roberto Mora<br />
Segretario: Giorgio Carrara<br />
Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />
Consiglieri<br />
Francesco Bovolin, Vania Braga, Orazio Codella, Franco Colletta, Fabio Facincani,<br />
Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Franca Mirandola,<br />
Annamaria Molino, Francesco Oreglia, Bianca Rosa, Carlo Soraci<br />
Revisori dei Conti<br />
Claudio Balestriero, Mario Beltrame, Mario Celebrano<br />
Revisore dei Conti Supplente<br />
Giuseppe Battaglia<br />
Commissione Odontoiatri<br />
Claudio Arrichiello, Francesco Bovolin,<br />
Gino Cavallini, Francesco Oreglia, Giampaolo Paoletti<br />
Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />
e stampa<br />
Girardi Print Factory<br />
Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />
tel. 0442 600401<br />
e-mail: info@girardiprintfactory.it<br />
Foto di Copertina<br />
Mora Roberto<br />
– Mercato dell’Antiquariato –<br />
Arezzo<br />
INSERZIONI PUBBLICITARIE SUL BOLLETTINO<br />
SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />
1/2 pagina interna (bianco e nero) € 450,00 € 350,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)<br />
1 pagina interna (bianco e nero) € 600,00 € 500,00 (per uscita) € 450,00 (per uscita)<br />
2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 900,00 (per uscita) € 800,00 (per uscita)<br />
4ª pagina di copertina (a colori) € 1200,00 € 1000,00 (per uscita) € 900,00 (per uscita)<br />
4 VERONA MEDICA
Niente<br />
sciacquoni !<br />
La polemica tra il Ministro Brunetta<br />
ed i medici sul tema dei certificati<br />
“falsi” non sembra placarsi.<br />
Anche nell’ultimo Consiglio Nazionale<br />
FNOMCeO se n’è fatto un gran<br />
discutere.<br />
Che sia umanamente impossibile<br />
poter rilevare oggi, con l’obiettività,<br />
quello che il paziente dice di aver<br />
accusato ieri, dovrebbe essere<br />
cosa scontata, ma<br />
evidentemente per<br />
Ministro non è così.<br />
Il Presidente di<br />
Firenze, Panti, da<br />
buon toscano e tra<br />
l’ilarità dei convenuti,<br />
ci ha ricordato<br />
l’esempio della<br />
diarrea insorta il<br />
giorno prima, ed<br />
affermava che una<br />
volta “tirato lo<br />
sciacquone” dell’obiettività<br />
non sarebbe<br />
rimasta<br />
alcuna traccia.<br />
Ciò non di meno, il<br />
D.L. 4/3/2009 N. 15<br />
ha fatto proprio<br />
l’enunciato dell’art.<br />
24 del nostro Codice<br />
Deontologico in tema di certificazione<br />
(dove sta scritto che nel certificare<br />
il medico deve attenersi a<br />
“dati clinici direttamente constatati<br />
e/o oggettivamente documentati”)<br />
escludendo così la possibilità di<br />
poter emettere certificazioni nei casi<br />
come quelli appunto che ricordava<br />
il Presidente Panti.<br />
Al nostro paziente con diarrea non<br />
rimarrebbe altra scelta che quella<br />
di munirsi di un buon pitale ed<br />
usarlo per portarci il “corpo del<br />
reato”.<br />
Per esplorare se la questione abbia<br />
una qualche possibilità di soluzione,<br />
il 9 marzo, una rappresentanza<br />
della nostra FNOMCeO si incontrerà<br />
con quella incaricata dal Ministro<br />
insieme a rappresentanti dell’INPS<br />
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
e del Ministero della Salute (vedi<br />
anche a pg. 38).<br />
Il nostro è un Paese decisamente<br />
strano!<br />
Un incontro a così alto livello, e<br />
tanto interesse delle istituzioni,<br />
quando per tanti chiedere un certificato<br />
“compiacente” sembra<br />
essere diventata la cosa più ovvia<br />
di questo mondo; al punto che<br />
quando se li vedono rifiutati ritengono<br />
di aver subito un torto ed un<br />
affronto.<br />
Per non contare poi il fatto che,<br />
come ricordavo in altro scritto, in<br />
alcuni casi sono addirittura le<br />
stesse Istituzioni a suggerirlo.<br />
Nella riunione, di cui Vi parlavo,<br />
qualcuno ha avanzato qualche<br />
proposta interessante.<br />
Tra le altre quella che suggeriva che<br />
in presenza di dati clinici NON<br />
“direttamente constatati e/o oggettivamente<br />
documentati” non si<br />
indichi più il famoso “si certifica” ma<br />
ci si limitasse a scrivere quanto riferito<br />
dal paziente, con l’indicazione<br />
“Il Sig. tal dei Tali riferisce”.<br />
Una tal formula avrebbe il valore di<br />
un “atto notorio”, dove la responsabilità<br />
del dichiarato sarebbe da far<br />
ricadere sul dichiarante e non sul<br />
medico che sottoscrive il documento<br />
per conferirgli rilevanza giuridica.<br />
La soluzione, se da una parte può<br />
concorrere alla soluzione del problema,<br />
non risolve però la diversità<br />
di comportamento tra chi per il<br />
raffreddore vuole restarsene a casa<br />
e chi invece va a lavorare anche<br />
con la polmonite. Come ho scritto<br />
in altre occasioni, l’unica strada percorribile<br />
è quella di poter permettere<br />
per le assenze brevi, la possibilità<br />
dell’autocertificazione, in modo<br />
che la responsabilità dell’assenza<br />
ricada su chi, adesso, il certificato<br />
lo chiede e lo esibisce e non su chi<br />
(anche perché contrattualmente<br />
costretto) lo sottoscrive.<br />
Sono quelle lievi infatti (il banale raffreddore,<br />
l’indisposizione, la cefalea<br />
o la banale diarrea) le malattie che<br />
spesso non richiedono l’intervento<br />
del medico o che quando lo richiedono,<br />
è solo perché se ne assuma,<br />
certificandola, la responsabilità<br />
dell’assenza.<br />
I giornali di questi giorni sono polarizzati<br />
da altre vicende.<br />
Vi si parla della maxi-truffa che un<br />
certo M. ha messo in<br />
piedi per riciclare<br />
soldi “sporchi”<br />
coinvolgendo oltre<br />
ai giganti della<br />
telefonia nazionale<br />
un certo Senatore<br />
che di “falso”<br />
aveva esibito il<br />
“certificato”, …..<br />
ma quello di residenza….<br />
all’estero.<br />
Cosa peraltro che<br />
ha fatto anche<br />
qualcun altro che<br />
la residenza all’estero<br />
l’ha portata<br />
per non pagare<br />
tasse ed ora che la<br />
legge glielo permette<br />
può riportarli<br />
in Italia.<br />
Chi non ha potuto farlo si è arrangiato<br />
come poteva.<br />
Ha fatto con tante società il gioco<br />
delle “tre carte” (tanto adesso per<br />
queste cose non si rischia più la<br />
galera) o magari si è finanziato con<br />
le “mazzette” che, sempre come<br />
dicono i giornali, oggi si chiedono<br />
non più per il partito ma per rimpinguare<br />
il conto corrente.<br />
Meno male che c’è ancora chi dell’onestà<br />
ne fa una crociata personale<br />
e chiede che chi sbaglia venga<br />
“radiato”.<br />
E, su questo, sembra proprio intenzionato<br />
ad andare fino in fondo ….,<br />
per coerenza !<br />
Senza “tirare lo sciacquone”.<br />
ROBERTO MORA<br />
5
Verbali<br />
del Consiglio<br />
e delle<br />
Commissioni<br />
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />
DEL 13 GENNAIO 2010<br />
Presenti: Alberton, Mora, Carrara,<br />
Marchioretto, Bovolin, Braga,<br />
Codella, Colletta, Fostini, Guglielmi,<br />
Lombardo, Molino, Oreglia, Rosa,<br />
Soraci.<br />
Revisori dei Conti: Balestriero,<br />
Beltrame, Battaglia,Celebrano.<br />
Direttore: Cerioni Paolo<br />
Consulente Legale: Avv. Gobbi<br />
Assenti Giustificati: Facincani,<br />
Mirandola.<br />
1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />
VERBALE CONSIGLIO PRECEDENTE<br />
Il verbale della seduta del 16 dicembre<br />
2009, viene approvato all’unanimità.<br />
2) Il punto 2 non viene discusso<br />
non essendovi delibere amministrative<br />
da esaminare.<br />
3) COMUNICAZIONI DEL<br />
PRESIDENTE E DEI CONSIGLIERI<br />
a) Su richiesta del Dr. Carrara, il<br />
Consiglio delibera all’unanimità di<br />
confermare l’impegno dell’Ordine<br />
per un rimborso spese di €200,00<br />
per pernottamento relativo alle<br />
riunioni a Roma della Commissione<br />
Centrale per gli Esercenti le Professioni<br />
Sanitarie.<br />
b) Il Presidente ricorda ai presenti la<br />
necessità della Segreteria di ottenere<br />
per e-mail una risposta alle<br />
convocazioni di Consiglio, con la<br />
quale confermino la loro partecipazione<br />
o comunichino l’assenza.<br />
c) Il Dr. Cavallini, quale componente<br />
la Commissione sulla Previdenza,<br />
relaziona sulla Sua partecipazione<br />
alla riunione svoltasi all’ENPAM di<br />
Roma ove è stato presentato il<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
Bilancio della Fondazione. Dopo<br />
ampia e dettagliata discussione<br />
sull’analisi del bilancio, fa presente<br />
alcune incongruenze contabili<br />
riscontrate. Segnala di aver ugualmente<br />
approvato il bilancio quale<br />
atto di fede nei confronti degli<br />
amministratori della Fondazione e<br />
dei colleghi, anche se sulle delucidazione<br />
richieste non abbia ottenuto<br />
alcuna risposta chiarificatrice.<br />
Sull’argomento “previdenza”, interviene<br />
il Dr. Soraci, referente della<br />
Commissione Previdenza, che elogia<br />
per la professionalità ed efficienza<br />
dimostrata dalla Segretaria<br />
Sig.ra Rosanna Maffioli, nel seguire<br />
le pratiche previdenziali presentate<br />
dal Colleghi. Il Consiglio giudica<br />
opportuno invitare qualche funzionario<br />
dell’ENPAM ad una riunione<br />
da tenersi con gli iscritti nel corso<br />
del 2010, presso la nostra sede. In<br />
tal senso da mandato alla Commissione<br />
di organizzare l’evento. la<br />
parte normativa della Fondazione<br />
Enpam.<br />
Il Consiglio da mandato alla Commissione<br />
di organizzare l’evento.<br />
d) Il Presidente illustra le proposte<br />
formulate dal Dr. Celebrano il quale<br />
intende organizzare un convegno<br />
avente per tema “La comunicazione”.<br />
Tale convegno dovrebbe svolgersi<br />
nel mese di ottobre del corrente<br />
anno ed in una sala più ampia di<br />
quella di proprietà dell’Ordine.<br />
Il Consiglio approva.<br />
e) Il Dr. Battaglia relaziona sulla<br />
riunione svoltasi a Bari nella quale<br />
è stata trattata principalmente la<br />
questione della formazione degli<br />
specializzandi. Informa inoltre sulle<br />
problematiche relative alla professione<br />
che si presenteranno nei<br />
prossimi anni, in considerazione<br />
dei pensionamenti di molti colleghi<br />
a partire dall’anno 2015, che non<br />
potranno sostituiti anche aumentando<br />
già da ora il numero di<br />
accesso alla Facoltà di Medicina.<br />
f) Il Dr. Bovolin relaziona sulla riunione<br />
di Consiglio della Federazione<br />
Regionale, svoltasi a Mestre<br />
il 30 novembre 2009.<br />
L’argomento più discusso riguardava<br />
la creazione di gruppi di lavoro<br />
specifici per i seguenti temi:<br />
rischio clinico – legale/amministrativo<br />
– sicurezza del paziente –<br />
ECM – legge regionale 22/2002.<br />
Il Consiglio prende atto.<br />
g) Il Presidente cede la parola al Dr.<br />
Mora il quale relaziona brevemente<br />
sulle nuove modalità di trasmissione<br />
all’INPS delle certificazioni<br />
sull’invalidità civile. La modalità se<br />
da una parte comporterà un<br />
risparmio nei tempi tecnici per<br />
l’ottenimento dei benefici di legge<br />
sta creando problemi per le modalità<br />
previste per l’ottenimento da<br />
parte dei medici del PIN di accesso<br />
e per le modalità di compilazione<br />
del modello; altri problemi si<br />
investiranno i colleghi che non<br />
sono informatizzati creando, di<br />
fatto, disguidi anche ai pazienti.<br />
Informa che nel merito è stato<br />
chiesto all’INPS da parte della<br />
Federazione Nazionale, un rinvio<br />
dell’obbligatorietà della certificazione<br />
“on-line”.<br />
h) Il Dr. Mora relaziona sulla riunione<br />
svoltasi in data odierna a Roma<br />
presso la FN<strong>OMCEO</strong>, avente per<br />
argomento “lo stato delle vaccinazioni<br />
dell’influenza AH1N1.<br />
Riferisce che secondo le indicazioni<br />
fornite dal Ministro alla Salute,<br />
Dr. Fazio che era presente alla<br />
riunione, l’epidemia non è ancora<br />
da considerarsi debellata e che ci<br />
sono ancora rischi di recrudescenza<br />
epidemica; da ciò il suggerimento<br />
del Ministro di mantenere<br />
accesa l’attenzione dei colleghi<br />
e l’invito ad insistere nel<br />
consigliare la vaccinazione della<br />
popolazione.<br />
Seguono gli interventi del Dr.<br />
Codella, Lombardo, Carrara, Colletta<br />
e Celebrano, al termine dei<br />
quali il Presidente invita i presenti<br />
a predisporre un documento di<br />
risposta da inviare al Dr. Bianco,<br />
Presidente della Federazione<br />
Nazionale.<br />
4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />
approvate<br />
MEDICI - CHIRURGHI<br />
Iscrizioni per trasferimento da altro<br />
Ordine:<br />
Dott. BACCHELLI Claudio da RIMINI<br />
Dott. LO MUZIO Marco da FOGGIA<br />
Dott. GIARDINO Alessandro<br />
da MONZA e BRIANZA<br />
Dott. PUCCI Mairi da PISTOIA<br />
Dott. SIMONCINI Fabio da LIVORNO<br />
6 VERONA MEDICA
Cancellazioni per trasferimento ad<br />
altro Ordine:<br />
Dott. ANTONIOLI Elisabetta<br />
a FIRENZE<br />
Dott. MAMMONE RINALDI Caterina C.<br />
a BARI<br />
Dott. MORSELLI Simonetta<br />
a VICENZA<br />
Cancellazioni su richiesta:<br />
Dott. OLIVIERI Antonio<br />
Dott. SALMAN Jameel<br />
Cancellazioni per decesso:<br />
Dott. FASOLI Luigi Igino<br />
Dott. FRONTERRÈ Vincenzo<br />
ODONTOIATRI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. BURATTO Valeria<br />
Dott. CANTON Luciano Claudio<br />
Dott. MARCHI Riccardo<br />
Dott. MEHRABI Suodeh<br />
Dott. PIAZZA Laura<br />
Dott. SOARDI ANTONINI Elisa<br />
Cancellazioni su richiesta:<br />
Dott. AGOSTINI Luigi<br />
Dott. SALMAN Jameel<br />
PRIMA DI PROCEDERE ALLE<br />
RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO<br />
DALLA SALA I CONSIGLIERI<br />
ODONTOIATRI, I REVISORI DEI<br />
CONTI IL CONSULENTE LEGALE<br />
ED IL DIRETTORE.<br />
COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI<br />
CHIRURGHI<br />
La Commissione di Disciplina delibera:<br />
n. 3 archiviazioni provvedimenti<br />
n. 1 supplemento di indagine<br />
<br />
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />
DEL 10 FEBBRAIO 2010<br />
Presenti: Alberton, Mora, Carrara,<br />
Marchioretto, Bovolin, Colletta,<br />
Facincani, Fostini, Guglielmi,<br />
Lombardo, Mirandola, Molino,<br />
Oreglia, Rosa, Soraci.<br />
Revisori dei Conti: Celebrano.<br />
Direttore: Cerioni Paolo<br />
Assenti Giustificati: Braga, Codella,<br />
Balestriero, Beltrame, Battaglia.<br />
.<br />
1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />
VERBALE CONSIGLIO PRECEDENTE<br />
Il verbale della seduta del 13 gennaio<br />
2010, viene approvato con alcune<br />
modifiche.<br />
2) DELIBERE AMMINISTRATIVE E<br />
CONTABILI<br />
Il Consiglio approva le allegate delibere<br />
amministrative e contabili<br />
L’anno 2010 addì 10 del mese di<br />
Febbraio alle ore 20.30, presso la sede<br />
dell’Ordine, si è riunito il Consiglio regolarmente<br />
convocato.<br />
Il Presidente dell’Ordine, Dott. Franco<br />
ALBERTON, assunta la presidenza e<br />
riconosciuta la validità della adunanza,<br />
dichiara aperta la seduta ed invita i<br />
convenuti a deliberare sull’approvazione<br />
della liquidazione di spesa dei<br />
mandati di pagamento.<br />
IL CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />
VERIFICATE le cause legali e le giustificazioni<br />
delle spese;<br />
ACCERTATA la disponibilità delle varie<br />
categorie di bilancio cui verranno<br />
imputate le spese relative;<br />
VISTA la regolarità delle forniture e delle<br />
prestazioni;<br />
ALL’UNANIMITÀ di voti espressi nei<br />
modi di legge;<br />
D E L I B E R A<br />
di liquidare le sotto elencate somme<br />
imputandole ai vari capitoli di bilancio<br />
anno 2009, autorizzandone la liquidazione<br />
dei mandati di pagamento:<br />
…… omissis …….<br />
Nella chiusura del bilancio consuntivo<br />
2009 si provvederà all’assestamento<br />
delle previsioni di spesa con variazioni<br />
in aumento alle assegnazioni relative<br />
ai vari capitoli di bilancio, mediante<br />
copertura finanziaria assicurata dalle<br />
disponibilità dei “FONDO DI RISERVA<br />
PER SPESE IMPREVISTE STRAOR-<br />
DINARIE” iscritto alla Categoria XV art.<br />
1-15-001 e “FONDO DI RISERVA<br />
PER SPESE PREVISTE CON STAN-<br />
ZIAMENTI INSUFFICIENTI” iscritto<br />
alla Categoria XVI art.1-16-001 dello<br />
stato di previsione e mediante variazioni<br />
compensative fra alcuni capitoli<br />
di bilancio.<br />
----------<br />
L’anno 2010 addì 10 del mese di<br />
Febbraio alle ore 20.30, presso la sede<br />
dell’Ordine, si è riunito il Consiglio<br />
regolarmente convocato.<br />
Il Presidente dell’Ordine, Dott. Franco<br />
Alberton, assunta la presidenza e riconosciuta<br />
la validità della adunanza,<br />
dichiara aperta la seduta ed invita i<br />
convenuti a deliberare sull’approvazione<br />
degli impegni di spesa.<br />
IL CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />
VERIFICATE le cause legali e le giustificazioni<br />
delle spese;<br />
ACCERTATA la disponibilità delle varie<br />
categorie di bilancio cui verranno<br />
imputate le spese relative;<br />
VISTA la regolarità delle forniture e<br />
delle prestazioni;<br />
ALL’UNANIMITÀ di voti espressi nei<br />
modi di legge;<br />
D E L I B E R A<br />
di impegnare le sotto elencate somme<br />
imputandole ai vari capitoli di bilancio<br />
anno 2010, autorizzando la successiva<br />
liquidazione dei mandati di pagamento:<br />
….. omissis …..<br />
3) DELIBERE SUI CONSULENTI<br />
ESTERNI<br />
Il Presidente informa che intende rinnovare<br />
per il periodo 2010/31.12.2011,<br />
gli incarichi di consulenza esterna ai<br />
professionisti che eseguono:<br />
- Consulenza legale - Consulenza<br />
fiscale - Consulenza del lavoro -<br />
Consulenza sulla sicurezza di cui<br />
alla L. 81/08 - Consulenza del Medico<br />
competente.<br />
I professionisti interpellati in merito,<br />
hanno sottoscritto una lettera di<br />
impegno (agli atti della Segreteria),<br />
mantenendo invariati i compensi già<br />
in essere.<br />
Il Consiglio approva la seguente delibera:<br />
Il Consiglio sentita l’esposizione del<br />
Presidente in merito alla necessità<br />
dell’ordine di proseguire le consulenze<br />
già in essere avvalendosi di professionisti<br />
esterni per le seguenti attività<br />
- CONSULENZE LEGALI;<br />
- CONSULENZE FISCALI;<br />
- CONSULENZE DEL LAVORO;<br />
7
- CONSULENZE SULLA SICUREZZA<br />
LUOGHI DI LAVORO (Legge 81/08)<br />
- CONSULENZE DEL MEDICO<br />
COMPETENTE;<br />
D E L I B E R A<br />
di confermare fino alla scadenza del<br />
mandato del presente consiglio<br />
(31.12.2011) le<br />
Consulenze di seguito riportate<br />
mantenendo i compensi erogati nel<br />
corso dell’anno 2009.<br />
1) Avv. Donatella GOBBI – consulente<br />
legale per l’ordine e gli iscritti;<br />
2) Dott.ssa Graziella MANICARDI –<br />
consulente fiscale per revisione<br />
bilanci dell’ordine e assistenza agli<br />
iscritti;<br />
3) Rag. Marco LOVATO – consulente<br />
del lavoro;<br />
4) Perito Chimico Industriale Giorgio<br />
BISTAFFA – consulente per la sicurezza<br />
sui luoghi di lavoro (legge<br />
81/08);<br />
5) Dott. Franco MAULI – medico<br />
competente;<br />
A ciascun professionista verrà fatta<br />
sottoscrivere una lettera di accettazione<br />
delle rispettive attività, impegni<br />
e compensi.<br />
4) COMUNICAZIONI DEL PRESI-<br />
DENTE E DEI CONSIGLIERI<br />
a) Il Presidente informa il Consiglio<br />
che in data 25 gennaio, assieme<br />
al Vice Presidente, si è recato inutilmente<br />
a Mestre per una presunta<br />
riunione dei Presidenti della Federazione<br />
Regionale.<br />
Tale riunione era stata annullata<br />
senza darne comunicazione al<br />
nostro Ordine.<br />
La riunione stessa è stata poi<br />
riconvocata dal Presidente della<br />
Federazione Regionale per il lunedì<br />
successivo, alla quale ha partecipato<br />
il Vice Presidente Dr. Mora,<br />
che, in sintesi, illustra ai presenti<br />
gli argomenti trattati quali: il rinnovo<br />
della presidenza e del consiglio<br />
dell’ENPAM, e le nomine dei componenti<br />
medici delle società scientifiche<br />
regionali, all’interno del<br />
Centro Regionale per la Medicina<br />
Regionale.<br />
b) E.C.M.<br />
Il Presidente cede la parola al Prof.<br />
Guglielmi, Referente della Commissione<br />
dell’Ordine per l’E.C.M., che<br />
illustra il documento già a conoscenza<br />
dei Consiglieri, e che è<br />
parte integrante del presente<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
verbale, nel quale vengono evidenziati<br />
i provvedimenti legislativi ed<br />
interpretativi ricevuti dalla Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri e<br />
dalla FNOMCeO sull’argomento.<br />
Dopo un’ampia discussione alla<br />
quale partecipano tutti i Consiglieri,<br />
il Presidente invita gli stessi ad<br />
esaminare con attenzione tale<br />
documento che potrà essere eventualmente<br />
ridiscusso nella prossima<br />
seduta di Consiglio e, con<br />
l’occasione esprime apprezzamento<br />
per il Prof. Guglielmi per<br />
l’esaustivo documento predisposto.<br />
c) Il Presidente informa il Consiglio<br />
sulla segnalazione trasmessaci<br />
dalla Dr.ssa Troiani dell’ULSS 20 di<br />
Verona, sul collega Dr yy, nella<br />
quale vengono posti all’Ordine vari<br />
quesiti in merito all’agibilità dei<br />
locali dove il sanitario svolge l’attività<br />
ed alla natura delle prestazioni<br />
sanitarie.<br />
Il Consiglio dopo ampia discussione,<br />
dà mandato al Presidente di<br />
convocare il Dr. yy in ordine agli Art.<br />
1 e 15 del Codice Deontologico.<br />
d) Il Consiglio dell’Ordine Provinciale<br />
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri<br />
della Provincia di Verona,<br />
VISTO l’art. 35 della Legge<br />
18.2.1989 n. 56 e successive modifiche,<br />
concernente l’individuazione<br />
dei requisiti per l’inserimento<br />
in apposito elenco dei Medici<br />
Psicoterapeuti iscritti all’Ordine dei<br />
Medici C. e O. di Verona;<br />
VISTE le domande presentate<br />
all’Ordine dai Sanitari per l’iscrizione<br />
in tale elenco;<br />
VISTA la relativa documentazione<br />
vagliata dalla “Commissione di<br />
Studio” dell’Ordine per La Formazione<br />
dell’elenco dei Medici Psicoterapeuti,<br />
ed accertata la regolarità<br />
della procedura<br />
CON VOTI UNANIMI ESPRESSI<br />
NEI MODI DI LEGGE<br />
D E L I B E R A<br />
di approvare le iscrizioni nell’elenco<br />
dei seguenti Medici Psicoterapeuti:<br />
DR.SSA CICOLINI ALESSIA con<br />
esito POSITIVO<br />
e) Il Presidente illustra alcune proposte<br />
per commemorare i 100 anni<br />
degli Ordini dei Medici C. e O.. Tali<br />
iniziative verteranno su una serata<br />
a tema “medico” con poesie e<br />
musica da effettuarsi in un Teatro<br />
veronese e aperto ai Colleghi ed<br />
alla cittadinanza.<br />
f) Il Presidente informa di aver partecipato<br />
presso il Tribunale di Verona<br />
ad una riunione tra diversi soggetti<br />
istituzionali al fine di pervenire alla<br />
stipula di una convenzione nell’ambito<br />
della quale si dovrebbero<br />
stabilire parametri e linee guida per<br />
l’effettuazione delle consulenze<br />
tecniche in tema di patologia familiare.<br />
A tal fine vien proposto di<br />
incaricare la Dr.ssa Giuseppina<br />
Vellone ed il Dr. Marcello Santi a<br />
proseguire nell’attività di studio e<br />
partecipazione in questo ambito,<br />
in rappresentanza dell’Ordine.<br />
Il Consiglio approva.<br />
g) Il Consiglio approva la modifica del<br />
cognome del Dr. Figna Pio con la<br />
seguente aggiunta:<br />
Dr. Figna Ferrucci Pio.<br />
5) PARERI DI CONGRUITÀ<br />
Il Consiglio approva il parere di congruità<br />
richiesto dal Dr. XXX per prestazioni<br />
dermatologiche.<br />
5) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />
Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />
approvate.<br />
MEDICI - CHIRURGHI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. SHAHEEN Wisam Mohammed<br />
Hassan<br />
Iscrizioni per trasferimento da altro<br />
Ordine:<br />
Dott. BIBAN Paolo da VENEZIA<br />
Dott. CAMPO Giuseppe da PALERMO<br />
Dott. CUSUMANO Caterina<br />
da PALERMO<br />
Dott. VIGO Matteo da MILANO<br />
Cancellazioni per trasferimento ad<br />
altro Ordine:<br />
Dott. CAMEROTTO Alessandro<br />
a ROVIGO<br />
Dott. CORALLO Fabio a RAGUSA<br />
Dott. MUZZUPAPPA Claudia<br />
a MILANO<br />
Cancellazioni su richiesta:<br />
Dott. PLACUCCI Maria Luisa<br />
Dott. SPALLINO Vincenzo<br />
Cancellazioni per decesso:<br />
Dott. DAL COLLO Antonio<br />
Dott. DEL CAMPO Agatino<br />
Dott. FRISALDI Angelo<br />
Dott. LANGE Claudia<br />
8 VERONA MEDICA
ODONTOIATRI<br />
Iscrizioni neo-abilitati:<br />
Dott. BRAZZOLI Arianna<br />
Dott. de GEMMIS Antonio<br />
Dott. MAZZI Chiara<br />
Doppie Iscrizioni:<br />
Dott. DELAINI Umberto<br />
6) VARIE ED EVENTUALI<br />
Il Dr. Colletta comunica che il 18<br />
febbraio avrà luogo nella sala riunioni<br />
dell’Ordine un Convegno rivolto a tutti<br />
i Colleghi, al quale parteciperà l’Assessore<br />
Regionale alla Sanità, per discutere<br />
sulle problematiche della Medicina<br />
Generale.<br />
PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-<br />
ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-<br />
LA SALA I CONSIGLIERI ODON-<br />
TOIATRI, I REVISORI DEI CONTI IL<br />
CONSULENTE LEGALE ED IL DIRET-<br />
TORE.<br />
COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI<br />
CHIRURGHI<br />
….Omissis..<br />
La Commissione ha archiviato n. 2<br />
provvedimenti.<br />
DOCUMENTO SU ECM<br />
Il presidente della FNOMCeO Amedeo<br />
Bianco scrive in data 02.02.2010:<br />
“….Conclusa la fase sperimentale,<br />
riparte ufficialmente il nuovo sistema<br />
nazionale ECM con l’accreditamento<br />
dei provider e con il via libera alla<br />
formazione a distanza (FAD) e alla<br />
formazione sul campo.<br />
Il sistema nazionale lavorerà in stretto<br />
rapporto con quelli regionali con<br />
regole comuni e condivise che faranno<br />
riferimento a competenze strettamente<br />
legate al territorio di esercizio<br />
delle funzioni.<br />
L’avvio ufficiale si è avuto il 13 gennaio<br />
2010, dopo aver recepito il documento<br />
del 5 novembre 2009 approvato<br />
dalla Conferenza Stato-regioni.<br />
In tale data la commissione nazionale<br />
ECM ha deliberato l’approvazione<br />
dei seguenti documenti (disponibili<br />
sul sito www.agenas.it)<br />
1. regolamento applicativo dei cri-<br />
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
teri oggettivi per l’accreditamento<br />
(definizioni, principi, pubblicità,<br />
sponsorizzazioni, conflitto di interessi,<br />
requisisti minimi, standard)<br />
2. Criteri di assegnazione dei crediti<br />
alle attività ECM<br />
3. Formazione sul campo<br />
A breve sarà disponibile il decreto<br />
ministeriale per la determinazione del<br />
contributo economico alle spese.<br />
Considerazioni sull’accordo 5 novembre<br />
2009<br />
La presidenza del consiglio dei ministri<br />
sancisce in data 5 novembre 2009<br />
un accordo tra Governo, Regioni e<br />
provincie autonome di TN e BZ ed<br />
approva il documento che riguarda il<br />
Nuovo sistema di formazione continua<br />
in medicina con:<br />
− Accreditamento dei provider ECM<br />
− Formazione a distanza (FAD)<br />
− Obiettivi formativi<br />
− Valutazione della qualità del sistema<br />
formativo sanitario<br />
− Attività formative realizzate all’estero<br />
− Liberi professionisti<br />
Un passaggio fondamentale di tale<br />
accordo riguarda l’accreditamento dei<br />
PROVIDER (organizzatori e produttori<br />
di formazione ECM) e la conseguente<br />
assegnazione diretta, da parte degli<br />
stessi, dei crediti formativi.<br />
I soggetti sotto elencati possono<br />
accreditarsi al sistema della Regione<br />
o Provincia, presso cui hanno sede<br />
legale, sottoponendo la richiesta di<br />
accreditamento alla Commissione<br />
nazionale per la formazione continua<br />
e/o alle Regioni<br />
− Le Università<br />
− Gli IRCCS<br />
− Gli II.ZZ.SS (Istituti zooprofilattici<br />
sperimentali)<br />
− Gli Ordini<br />
− I Collegi<br />
− Le Associazioni professionali<br />
In caso di accreditamento alla Commissione<br />
Nazionale per la formazione<br />
continua non sussisteranno<br />
vincoli territoriali; in caso di accreditamento<br />
presso il Sistema regionale<br />
l’attività residenziale e la FAD dovranno<br />
essere erogati nella regione di riferimento<br />
e comunque essere limitati agli<br />
operatori sanitari della regione.<br />
La richiesta iniziale di accreditamento,<br />
se accettata, permette di acquisire<br />
inizialmente un Accreditamento prov-<br />
visorio con durata massima di 24 mesi;<br />
successivamente, previa verifica ed<br />
audit da parte dell’Ente accreditante<br />
si ottiene l’Accreditamento standard<br />
con durata di 4 anni.<br />
Durante il periodo di accreditamento<br />
provvisorio l’Ente accreditante verifica:<br />
- il possesso di tutti i requisiti<br />
- qualità e quantità di tutte le attività<br />
formative<br />
- audit del provider specie su qualità<br />
scientifica e didattica<br />
Il provider può richiedere l’accreditamento<br />
limitato a specifiche aree<br />
formative o a specifiche professioni<br />
sanitarie (es. medici, infermieri, igenisti<br />
dentali etc…).<br />
L’ente accreditante ha la responsabilità<br />
del controllo del provider nonché<br />
la verifica degli ECM che questi svolgono<br />
nel loro territorio.<br />
A tal fine vengono effettuate visite di<br />
verifica ad almeno il 10% dei provider<br />
ogni anno.<br />
Albo Nazionale dei provider<br />
La commissione nazionale per la<br />
formazione continua di concerto agli<br />
enti accreditanti a livello regionale<br />
predispone un albo nazionale dei<br />
provider.<br />
Per la copertura dei relativi oneri si<br />
provvede nell’ambito delle risorse<br />
finanziarie di cui all’articolo 92 della<br />
legge 23 dic. 2000 e della legge 244<br />
del 24 dicembre 2007.<br />
La commissione produrrà un rapporto<br />
annuale sulle attività ECM.<br />
Compiti e requisisti del provider<br />
sono molteplici e codificati nel Manuale<br />
(regolamento) di accreditamento<br />
dei provider per l’erogazione delle attività<br />
di formazione continua.<br />
(www.agenas.it)<br />
Gli Obiettivi formativi nazionali e<br />
regionali<br />
Sono previste tre tipologie di obiettivi<br />
formativi:<br />
1. obiettivi formativi tecnico-professionali<br />
2. obiettivi formativi di processo<br />
3. obiettivi formativi di sistema<br />
Gli obiettivi formativi di rilievo nazionale<br />
vengono definiti dalla Commissione<br />
Nazionale per la formazione<br />
continua mentre quelli di rilievo regionale<br />
e aziendale sono stabiliti dalle<br />
regioni e dalle aziende.<br />
9
Vengono di seguito elencate almeno<br />
30 aree di riferimento per gli obiettivi<br />
formativi.<br />
In particolare per quanto riguarda gli<br />
Ordini essi possono organizzare eventi<br />
formativi in tema di etica, bioetica,<br />
deontologia e legislazione sanitaria.<br />
Requisiti minimi e gli standard<br />
I requisiti che il provider deve possedere<br />
per ottenere l’accreditamento<br />
riguardano l’organizzazione generale<br />
e le risorse, la qualità dell’offerta formativa<br />
e la gestione del miglioramento<br />
continuo della qualità.<br />
I requisiti minimi richiesti ai provider<br />
sono:<br />
1. requisiti del soggetto richiedente<br />
2. requisiti strutturali, organizzativi e<br />
della qualità<br />
3. requisiti dell’offerta formativa.<br />
Compiti e procedure del provider<br />
Il provider deve:<br />
- garantire l’effettiva partecipazione<br />
degli operatori alle attività ECM<br />
- assicurare la valutazione della<br />
qualità percepita<br />
- valutare l’apprendimento dei singoli<br />
partecipanti<br />
- deve fornire l’attestazione che<br />
l’utente ha svolto la specifica attività<br />
formativa<br />
- deve comunicare all’ente accreditante<br />
e al COGEAPS (consorzio<br />
ordini e collegi) i crediti dei singoli<br />
utenti mediante l’uso di traccia elettronica.<br />
Contributo alle spese<br />
La determinazione del contributo alle<br />
spese fissato dalla commissione nazionale<br />
per la formazione continua per<br />
ottenere l’accreditamento vengono<br />
determinati con decreto del ministero<br />
del lavoro ai sensi della legge 388 del<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
2000; 244 del 2007 e del DPR 21<br />
maggio 2009.<br />
Le regioni e le provincie autonome<br />
provvedono con propri provvedimenti<br />
alla determinazione dei contributi a<br />
carico dei provider regionali, garantendo<br />
che l’entità sia tale da coprire gli<br />
oneri diretti ed indiretti a carico della<br />
regioni e provincie autonome.<br />
La sponsorizzazione<br />
La sponsorizzazione in sanità è un<br />
contratto atipico, a titolo oneroso,<br />
mediante il quale il soggetto sponsorizzato<br />
si impegna ad offrire spazi per<br />
la pubblicità del nome o per messaggi<br />
audiovisivi a fronte di un corrispettivo<br />
in denaro, beni, servizi.<br />
La sponsorizzazione è già ora fonte<br />
regolata di finanziamento di eventi<br />
formativi.<br />
La commissione nazionale per la<br />
formazione continua ha assunto al<br />
riguardo due determinazioni:<br />
1. nessun soggetto che produca o<br />
commercializzi prodotti farmaceutici<br />
e affini, dispositivi medici o strumenti<br />
può organizzare eventi con<br />
ECM.<br />
2. è prevista l’autocertificazione di<br />
non conflitto di interessi da parte<br />
dell’organizzatore.<br />
Obblighi ECM per i liberi professionisti<br />
Anche il libero professionista, cioè il<br />
soggetto che opera presso studi<br />
privati, strutture autorizzate all’esercizio<br />
delle attività sanitarie o presso strutture<br />
accreditate, ha l’obbligo della<br />
formazione continua ECM.<br />
In riferimento agli obiettivi formativi<br />
l’accordo prevede “….per i liberi<br />
professionisti la funzione di programmazione<br />
e valutazione della<br />
formazione continua è svolta in<br />
modo esclusivo dalle apposite commissioni<br />
degli ordini e dei collegi<br />
professionali.<br />
Sono previsti tre possibili interventi a<br />
favore dei liberi professionisti:<br />
1. agevolazione dei costi sopportati<br />
2. debito complessivo diversamente<br />
individuato (il massimo dei crediti<br />
in modalità blended)<br />
3. obiettivi formativi.<br />
Osservazioni conclusive di Bianco:<br />
1. per tutto il 2010 sarà in vigore il<br />
doppio regime, si potranno accreditare<br />
i singoli eventi come<br />
per il passato da parte del singolo<br />
fornitore, oppure ci si potrà<br />
accreditare come provider.<br />
2. l’accreditamento potrà avvenire<br />
a livello regionale se è presente<br />
il sistema regionale ECM, oppure<br />
a livello di commissione nazionale.<br />
3. Gli ordini e collegi pur confermando<br />
il ruolo terziario di verifica<br />
e controllo sulla trasparenza<br />
ed efficienza del sistema possono<br />
organizzare eventi formativi<br />
in tema di ETICA, DEON-<br />
TOLOGIA, LEGISLAZIONE SANI-<br />
TARIA.<br />
4. Gli Osservatori, Nazionale e Regionale<br />
formeranno i professionisti<br />
d’intesa con gli ORDINI e i<br />
COLLEGI per svolgere sul territorio<br />
il ruolo di Valutatori dei<br />
provider e degli eventi formativi.<br />
5. Contributo alle spese:<br />
- Annuale per tutti i provider<br />
accreditati: 2.582,28 €<br />
- In aggiunta per l’accreditamento<br />
di specifiche attività<br />
come la FAD da un minimo di<br />
2.582,28 €in su in funzione dei<br />
crediti e del numero partecipanti.<br />
TRIBUNALE DI TORINO<br />
GRATUITA LA DIFFUSIONE DI MUSICA NEGLI STUDI MEDICI<br />
La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />
indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è<br />
indifferente al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />
studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />
artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />
10 VERONA MEDICA
Con la riunione del 3 marzo è stato ufficialmente<br />
presentato alle associazioni<br />
veronesi che si occupano di volontariato<br />
nei paesi del terzo mondo, il<br />
progetto Co.Me,Vero.Volo. (Coordinamento<br />
Medici Veronesi Volontari per la<br />
Cooperazione Sanitaria).<br />
Chi desidera provare o riconfermare<br />
esperienze di volontariato sanitario nei<br />
paesi più poveri e bisognosi potrà<br />
d’ora in poi dare la propria disponibilità<br />
all’Ordine che provvederà al collegamento<br />
con le associazioni che cercano<br />
medici volontari.<br />
L’idea che muove il progetto è quella<br />
che vi sono, nella nostra provincia,<br />
organizzazioni umanitarie impgnate nel<br />
volontariato, e vi sono medici, chirurghi,<br />
dentisti, che vorrebbero mettersi a<br />
disposizione.<br />
Quello che manca è spesso l’opportunità<br />
che le une conoscano la<br />
VERONA MEDICA<br />
NOTIZIE DALL’ORDINE<br />
Co.Me.Vero.Volo.<br />
Lo scorso 3 marzo il decollo dell’iniziativa volontaristica<br />
del nostro Ordine<br />
disponibilità dei secondi. Manca il trait<br />
d’union.<br />
Con l’iniziativa l’Ordine cerca di colmare<br />
questa lacuna, e si propone<br />
come coordinatore tra gli uni con le<br />
altre, offrendo alle organizzazioni volontaristiche<br />
la possibilità di reperire quelle<br />
professionalità di cui hanno bisogno.<br />
Al primo incontro erano presenti circa<br />
venti persone in rappresentanza di<br />
alcune delle organizzazioni di cui avevamo<br />
notizia.<br />
L’impegno sarà ora quello di farsi promotori<br />
per la diffusione della notizia<br />
anche tra chi non era presente.<br />
Dal confronto, seppur breve, s’è capito<br />
che vi sono necessità e impostazioni<br />
diverse per cercare di aiutare chi ha<br />
poco o spesso nulla. Interessanti le<br />
esperienze di coloro che da anni vivono<br />
queste realtà.<br />
Non s’è trattato di una vetrina, sia ben<br />
chiaro, al contrario è un tavolo di lavoro<br />
Errata … corrige<br />
al quale siedono e sederanno operatori<br />
di enti che, ONLUS o ONG, devono<br />
avere come unico scopo l’aiuto ai bisognosi.<br />
Tutti noi, un giorno più o meno lontano,<br />
abbiamo sottoscritto un giuramento.<br />
Ricordiamocene.<br />
Chi è interessato a dare la propria<br />
disponibiltà è pregato di compilare il<br />
modulo allegato e di spedirlo all’Ordine<br />
(Via Locatelli 1 - 37122 - VERONA)<br />
o al fax 045-59 49 04.<br />
Dott. ____________________________________________ n.iscrizione all’Ordine ___________________<br />
Via/P.zza _____________________________________________ N. _______ C.A.P. ___________________<br />
Città: _____________________________________ tel.: _________________ cell. ____________________<br />
Competenze:_____________________________________________________________________________<br />
_________________________________________________________________________________________<br />
inviare a Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, Via Locatelli 1 - 37122 - Verona - o al fax 045 59 49 04<br />
A rettifica di quanto pubblicato sul N. 3 di Verona Medica di Giugno 2009,<br />
nel verbale della seduta di Consiglio del 17 febbraio 2009,<br />
precisiamo che la Dott.ssa MARINESCU MIHAELA<br />
non è stata iscritta all’Albo degli Odontoiatri della nostra provincia.<br />
Il suo nominativo era stato inserito per errore tra quello dei Colleghi<br />
le cui domande di iscrizione all’Albo degli Odontoiatri sono state accolte.<br />
11
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 16 DICEMBRE 2009<br />
Presenti: Dott. Arrichiello,<br />
Dott. Bovolin, Dott. Oreglia,<br />
Dott. Paoletti<br />
Assenti Giustificati: Dott. Cavallini<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente: il<br />
Presidente relaziona i presenti sul<br />
Consiglio nazionale FNOMCeO ed<br />
espone una relazione redatta Dal<br />
Dott. Mora Roberto, presente al consiglio<br />
in sostituzione del Dott. Alberton,<br />
relativa al bilancio di previsione per<br />
l’anno 2010.<br />
Il Presidente relaziona poi sulla visita<br />
effettuata presso la struttura V.........<br />
sita a Verona in ............................<br />
Viene deciso di invitare a colloquio il<br />
Direttore Sanitario Dott. S.<br />
Relazioni istruttorie: Dott. YY/XX-<br />
Group: il Presidente relaziona sull’invito<br />
a colloquio avuto con il Sanitario.<br />
Dopo ampia discussione la CAO decide<br />
di archiviare il caso.<br />
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 13 GENNAIO 2010<br />
Presenti: Dott. Arrichiello, Dott. Bovolin,<br />
Dott. Cavallini, Dott. Oreglia.<br />
Assente Giustificato: Dott. Paoletti<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente<br />
Il presidente:<br />
1) Informa di alcune iniziative pubblicitarie<br />
da parte di università con<br />
sede non identificabile che pre-<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
Verbali della Commissione<br />
Odontoiatri<br />
sentano e offrono corsi di laurea in<br />
medicina e in odontoiatria con<br />
lezioni solo via internet. Molti sono<br />
i lati oscuri di tali aziende, per cui<br />
l’Ordine di Verona ha preferito informare<br />
della cosa l’Università cittadina,<br />
per le eventuali azioni che<br />
vorrà intraprendere.<br />
2) Da notizia dell’arrivo di una lettera<br />
del giornalista Norberto Maccagno,<br />
collaboratore di numerose testate<br />
giornalistiche di levatura nazionale,<br />
con la quale lo stesso richiede di<br />
avere, via mail, copia delle decisioni<br />
disciplinari prese da questa<br />
Commissione, al fine di poterle<br />
pubblicare sul sito www.ildentale.it.<br />
Con successiva missiva però, la<br />
FNOMCeO, dichiara che tale richiesta<br />
non può essere accolta.<br />
La CAO decide di indirizzare il giornalista<br />
al sito della Commissione<br />
Centrale Esercenti Professioni Sanitarie,<br />
ove potrà almeno leggere e<br />
utilizzare il massimario delle decisione<br />
assunte da tale Commissione.<br />
3) Legge una lettera del dott. XY, il<br />
quale si lamenta del comportamento<br />
del sig........., ancora verificatore<br />
presso l’ULSS 22 per le<br />
competenze della L.R. 22/02.<br />
4) Avvisa che in settimana, sul sito<br />
dell’Ordine, saranno presenti i link<br />
da cliccare con rimando ad “Aruba”,<br />
per ottenere gratuitamente, per<br />
l’anno 2010, un indirizzo di posta<br />
elettronica certificata (PEC). Trattasi<br />
della fase conclusiva degli<br />
accordi intrapresi da questo Ordine<br />
per offrire ai propri iscritti, a costo<br />
zero, tale opportunità.<br />
Relazioni istruttorie<br />
Il Presidente riferisce di aver ricevuto<br />
una lettera dell’avvocato................. che<br />
lo informa di una denuncia-querela al<br />
dott. ZX da parte della<br />
ditta...................... Tale denunciaquerela,<br />
è stata presentata al Comando<br />
dei Carabinieri, da loro accolta, ed è<br />
riferita alla sottrazione di una poltrona<br />
sottoposta a sequestro da parte dell’I-<br />
stituto Vendite Giudiziarie nel settembre<br />
2009. Il dott. ZX, convocato a colloquio,<br />
dice di non essere mai stato informato<br />
di questa denunica e pertanto di non<br />
avere nulla da dichiarare in proposito.<br />
La CAO, decide di aprire e sospendere<br />
il caso, in attesa della definizione da<br />
parte della giustizia ordinaria.<br />
Procedimenti disciplinari<br />
Si decide di celebrare i procedimenti<br />
disciplinari per i Dott. YZ e YX il prossimo<br />
mercoledì 24 febbraio.<br />
VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />
ODONTOIATRI DEL 24 FEBBRAIO 2010<br />
Presenti: Dott. C. Arrichiello,<br />
Dott: F. Bovolin, Dott. G. Cavallini,<br />
Dott. F. Oreglia, Dott. G. Paoletti:<br />
Lettura ed approvazione verbale<br />
precedente: il verbale della seduta<br />
precedente viene approvato all’unanimità.<br />
Comunicazioni del Presidente: Si<br />
ripercorre la questione riguardante<br />
la costituzione di parte civile nei<br />
confronti del Sig................... aperta<br />
da questa CAO il 04/11/2009 con<br />
richiesta di informazioni alla Procura<br />
della Repubblica, mai riscontrata. Si<br />
decide di sollecitare la Procura onde<br />
poter effettuare l’atto previsto.<br />
Il Presidente informa i colleghi della<br />
lettera pervenuta dall’Ordine dei<br />
Medici di Milano riguardante il<br />
potere disciplinare nei confronti dei<br />
Medici iscritti ai due albi professionali.<br />
In particolare, si auspica di<br />
poter effettuare una sola seduta di<br />
colloquio-udienza-sentenza, con<br />
entrambi i Presidenti e le rispettive<br />
Commissioni, per tutti i medici che<br />
hanno la doppia iscrizione.<br />
Il Presidente illustra il caso del Dott. XX.<br />
È pervenuta all’Ordine la segnalazione<br />
di un paziente il quale, dopo<br />
essere stato curato dal Sanitario,<br />
non ha potuto accedere alla propria<br />
documentazione personale. Il Sanitario,<br />
invitato a colloquio, ha presentato<br />
le sue controdeduzioni dicendo<br />
che le cure risalgono a più di 10 anni<br />
fa. La CAO ritiene opportuno, data<br />
la delicatezza del caso, approfondire<br />
presso il consulente legale<br />
dell’Ordine e l’ufficio legale della<br />
Federazione Nazionale i termini di<br />
12 VERONA MEDICA
legge che regolano i tempi obbligatori<br />
di conservazione della documentazione<br />
clinica da parte dei liberi<br />
professionisti.<br />
Il Presidente illustra il caso relativo<br />
al Dott. XYZ/Poliambulatorio..............<br />
La sig.ra..............., amministratrice<br />
della struttura, segnala il comportamento<br />
tenuto dal Dott. XYZ nei<br />
confronti di una paziente. La CAO<br />
non ritiene di sua pertinenza la<br />
problematica esposta archiviando<br />
pertanto il caso.<br />
Viene consegnata ai membri copia<br />
di una lettera pervenuta a firma del<br />
Dott. ZX il quale accusa il Dott. XZ<br />
di comportamento eticamente e<br />
deontologicamente scorretto nei<br />
confronti del colleghi periziati.<br />
L’argomento sarà dibattuto alla prossima<br />
riunione.<br />
VERONA MEDICA<br />
ALBO ODONTOIATRI<br />
Procedimenti disciplinari:<br />
Dott. YZ: il Presidente comunica che<br />
è stato rigettato il ricorso alla Corte di<br />
Cassazione, e pertanto la sentenza<br />
della Corte d’Appello è passata in<br />
giudicato, con condanna del sanitario<br />
a 10 mesi e 20 giorni di reclusione.<br />
La CAO riaprirà quindi il procedimento<br />
disciplinare a suo tempo<br />
opportunamente sospeso. Il sanitario<br />
ha doppia iscrizione.<br />
VERBALE RIUNIONE STRAORDINARIA<br />
CAO DEL 22 MARZO 2010<br />
Il giorno 22 marzo 2010 alle ore 20<br />
si è riunita la Commissione Albo<br />
Odontoiatri di Verona alla cui atten-<br />
L’ISTITUTO IPERBARICO DI VILLAFRANCA<br />
NUOVE OPPORTUNITÀ PER MEDICI IN INGHILTERRA<br />
zione è stato posto il “verbale ispezione<br />
NAS” del 17 dicembre 2009,<br />
da noi ricevuto il 22 marzo.<br />
Il Presidente da lettura del verbale,<br />
da cui risulta che nel corso dell’ispezione<br />
effettuata non sono<br />
emerse violazioni nell’esercizio<br />
professionale all’interno della struttura<br />
“il Sorriso” di Bardolino, oggetto<br />
dell’indagine. Pertanto, a rettifica di<br />
quanto pubblicato nel precedente<br />
numero di Verona Medica, si<br />
precisa che l’ispezione ha rilevato<br />
che l’attività ivi svolta è risultata<br />
regolare.<br />
Ce ne scusiamo con gli interessati.<br />
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13
A proposito<br />
di certificati “falsi”<br />
Caro Direttore,<br />
ho letto il Tuo editoriale, e i riferimenti<br />
mi suscitano qualche costernazione.<br />
Riferisci che il Presidente Panti, al<br />
Consiglio Nazionale degli Ordini dei<br />
Medici, nel trattare l’argomento, tra<br />
l’ilarità dei convenuti, ha ricordato<br />
l’esempio della diarrea che non si<br />
poteva certificare perché “una volta<br />
tirato lo sciacquone”, sparivano le<br />
prove dell’obiettività.<br />
Non mi fa sorridere per niente la banalizzazione<br />
della riflessione, compresa<br />
la superficialità e il disordine di linguaggio;<br />
la problematica sui certificati<br />
falsi o compiacenti è maledettamente<br />
seria.<br />
Tu dici che la polemica sulle certificazioni<br />
mediche false non sembra<br />
placarsi.<br />
Non sembra placarsi e non si placherà<br />
fintanto che ci sarà qualche Medico<br />
che la rende una polemica pretestuosa,<br />
prestandosi a forzare la semplicità<br />
del linguaggio italiano.<br />
Bisogna pur capirsi anche parlando la<br />
stessa lingua.<br />
Provo allora a chiarirmi il significato<br />
delle parole adoperate nella “questione”.<br />
- Certificato = dichiarazione scritta<br />
rilasciata da una persona (nel caso<br />
specifico, Medico) qualificato ad<br />
attestare l’effettiva esistenza e ve-<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
rità di un fatto, di una condizione.<br />
- Falso = menzognero, contrario o<br />
non corrispondente al vero<br />
- Anamnesi = raccolta dettagliata di<br />
tutte le notizie che riguardano la<br />
vita del paziente (quindi a. familiare,<br />
a. fisiologica, a. patologica<br />
remota, a. patologica prossima).<br />
- Obiettivo (esame) = l’osservazione<br />
diretta del paziente e la raccolta,<br />
mediante opportune manovre, dei<br />
segni atti a stabilire la stato di<br />
salute o di sofferenza dei suoi<br />
organi, apparati, e relative funzioni.<br />
Nel caso specifico, il Medico, col<br />
“certificato”, richiesto dal paziente e<br />
redatto dal Medico (anamnesi prossima),<br />
“raccoglie tutti i dati che si riferiscono<br />
ai “motivi” per cui il paziente<br />
si è presentato dal Medico, come la<br />
modalità di insorgenza dei disturbi in<br />
atto o appena risolti, l’epoca di insorgenza<br />
e il carattere dei sintomi.<br />
Uno stato morboso (cefalea, raffreddore,<br />
diarrea, iperpiressia) non più in<br />
atto, quindi già risolto, ma riferito a<br />
qualche giorno prima, non sempre<br />
necessita di “dati clinici direttamente<br />
constatabili e oggettivamente documentabili”.<br />
Semmai potrebbe necessitare<br />
di eventuali approfondimenti<br />
strumentali, ematochimici o specifici.<br />
Ma certo, queste ultime attenzioni, non<br />
appartengono al certificato medico<br />
richiesto dal paziente per giustificare<br />
il giorno di assenza dal lavoro.<br />
Il paziente richiede al proprio Medico<br />
di certificare che quanto riferito è<br />
compatibile con una diagnosi che ne<br />
giustifichi l’assenza dal lavoro. Evidentemente<br />
senza l’esame obiettivo.<br />
Il Medico è quindi la persona qualificata<br />
ad attestare che l’effettiva relazione<br />
tra lo stato morboso, riferito e<br />
descritto, e la diagnosi, consequenzialmente<br />
formulata, in effetti non avrebbero<br />
potuto consentire una idonea<br />
presenza sul posto di lavoro.<br />
Dove sta il timore di una dichiarazione<br />
“falsa” nel certificare che certi sintomi<br />
riferiti ad evacuazioni frequenti e liquide,<br />
sono collegabili a una diagnosi<br />
di diarrea? L’obiettività non consiste<br />
nell’assistere alle evacuazioni o nel<br />
constatare la consistenza delle feci,<br />
prima di “tirare lo sciacquone”.<br />
I certificati medici, su episodi morbosi<br />
riferiti, non necessitano, da sempre, di<br />
“dati clinici direttamente constatati e<br />
oggettivamente documentati”.<br />
E il Ministro Brunetta certamente non<br />
pretende “la criminalizzazione, la responsabilizzazione<br />
del Medico” se<br />
nella certificazione si attesta che, tra<br />
sintomi, diagnosi, e assenza dal lavoro,<br />
ci sia consequenzialità “veritiera”.<br />
Purtroppo nei casi in questione, nei<br />
certificati falsi o compiacenti la verità<br />
è palesemente violata.<br />
Fortunatamente quasi tutti i medici<br />
sono scrupolosi e corretti. Ma quei<br />
pochi altri, pochissimi, sono il problema<br />
e il Ministro intende isolarli, e<br />
noi più di Lui. Non è un problema<br />
nostro, però. E la polemica se non si<br />
placa, semplicemente non ci deve<br />
interessare.<br />
I CREDITI PER IL TRIENNIO 2008-2010 DO<strong>VR</strong>ANNO ESSERE 150<br />
DOTT. ELIO INSACCO<br />
In data 1° agosto 2007 è stato siglato l’accordo Stato-Regioni concernente il “Riordino del sistema di formazione continua in Medicina”. Nell’accordo<br />
è riportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione:<br />
50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010.<br />
In particolare, dei 150 crediti formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal<br />
riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007.<br />
Al fine di consentire un avvio della nuova fase 2008-2010 in base ai richiamati criteri risulta, quindi, determinante il corretto invio dei report relativi al<br />
periodo 2004-2007 da parte degli Organizzatori, i quali sono invitati, pertanto, a rivolgere la propria attenzione in maniera prioritaria al suddetto periodo.<br />
Roma, 2 agosto 2007 Il Direttore dell’Ufficio Formazione Continua Dottoressa Maria Linetti<br />
14 VERONA MEDICA
Quale tassa<br />
di iscrizione?<br />
Caro Direttore,<br />
Non mi sorprende leggere che due<br />
Presidenti puntualizzino che la tassa<br />
di iscrizione all’Ordine deve essere<br />
pagata parimenti anche dai pensionati.<br />
Essi trattano l’argomento con aria cosi<br />
distaccata da far pensare che hanno<br />
quella carica per capacità superiori, e<br />
che noi miseri iscritti dobbiamo subire<br />
quanto loro dicono perché così è deliberato.<br />
Non credo e non voglio credere che<br />
le cose stiano così; che la tassa debba<br />
essere pagata per ora nessuno lo ha<br />
messo in dubbio, domani non si sa,<br />
ma, che si possa ottenere una riduzione<br />
è auspicabile, senza pensare a<br />
una “diversificazione”.<br />
Non si vuole una diversificazione, ma<br />
so richiedere all’Ordine di venire<br />
incontro in un momento particolare a<br />
chi non ha redditi elevati.<br />
Auspico che questo atto possa essere<br />
un segnale di riguardo, o forse un<br />
gesto doveroso, verso coloro che<br />
hanno lavorato una vita e che solo per<br />
rispetto alla professione in ci hanno<br />
sempre creduto non si dimettono<br />
✂<br />
VERONA MEDICA<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
dall’Ordine. Non tutti dopo la pensione<br />
hanno la possibilità e la voglia di continuare<br />
a lavorare.<br />
Pensate quanto verrebbe a perdere<br />
l’Ordine se i pensionati che non hanno<br />
la più la necessità “di molti servizi che<br />
l’Ordine eroga” si dimettessero.<br />
Pensate se gli stessi formassero un<br />
nuovo Ordine e gestissero a parte<br />
quanto ora viene versato.<br />
Conosciamo bene Egr. Presidente<br />
Bianco la comunicazione n. 18 del 29<br />
gennaio 2002, e quanto noi chiediamo<br />
non è “differenziazione”; considerando<br />
che è l’Ordine che delibera<br />
la tassa istitutiva (Dlgs. PS 13 settembre<br />
1946 n. 233), non è preclusa<br />
la possibilità che si possa deliberare<br />
diversamente e tassare a seconda<br />
dei redditi dichiarati.<br />
D’altronde Egr. Presidente Barone, l’art.<br />
4 secondo comma del DLCPS 13<br />
settembre 1946 n. 233 stabilisce: “il<br />
consiglio entro i limiti può far pagare<br />
una tassa per l’iscrizione”.<br />
Se la tassa, come Lei stesso afferma,<br />
è considerata simile a un tributo, essa<br />
potrebbe/dovrebbe essere pagata a<br />
seconda del reddito.<br />
Lei sa benissimo che i redditi di<br />
ognuno di noi in pensione diminuiscono<br />
e solo per alcuni, che continuano<br />
a lavorare, rimangono costanti.<br />
L’accertamento è possibile.<br />
La tassa, infatti, viene pagata con le<br />
imposte e quindi è facile fare ‘eventuale<br />
riduzione e la detrazione.<br />
Non bisogna dimenticare che la tassa<br />
ordinistica non è uguale in tutti gli<br />
ordini e allora viene logico pensare<br />
che ogni ordine può deliberare e stabilire<br />
quanto far pagare.<br />
Anche la costituzione (art. 5) dice che<br />
la tasse devono essere pagate a<br />
seconda di quanto si guadagna.<br />
Ricordo che alcune società scientifiche<br />
quando si va in pensione non fanno<br />
più pagare la quota, pur consentendo<br />
ai pensionati di partecipare alla vita<br />
associativa e di ricoprire tutte le<br />
cariche sociali.<br />
Ricordo anche che alcuni nostri immobili<br />
(non so se li gestivamo in passivo)<br />
possono essere venduti e il ricavato<br />
può essere utilizzato per ridurre la<br />
tassa la tassa di iscrizione per tutti,<br />
pensando anche ai pensionati e ai<br />
giovani medici che si trovano spesso<br />
in condizioni precarie.<br />
Allora, Signori Presidenti, cercate di<br />
comprendere chi ha oltrepassato<br />
quella fatidica linea.<br />
È necessario il reciproco aiuto, il ricordarsi<br />
degli altri e pensare che gli<br />
assiomi non sono più di moda e sono<br />
poco credibili.<br />
Il dialogo deve essere un senso di<br />
umiltà e di reciproca stima.<br />
Infetti deve prevalere il concetto di reciproco<br />
aiuto e lo stare uniti e vicini a chi<br />
ha contribuito al prestigio dell’Ordine<br />
con sacrifici e abnegazione e questo<br />
non va dimenticato.<br />
Se c’è la volontà di cambiare tutti<br />
sappiamo quanto ciò sia fattibile.<br />
SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI<br />
(BARRARE)<br />
MEDICINA GENERALE PEDIATRIA<br />
DOTT. GIUSEPPE COSTA<br />
FEDER.S.P.E.V. - VERONA<br />
COGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
NOME...............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
VIA.............................................................................................................................................................................................................................................. N. .................................<br />
CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................<br />
TELEFONO ....................................... / ................................................................... ...................................... / ........................................................................<br />
Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<br />
15
Il fiasco<br />
di Copenaghen<br />
Besana in Brianza, 14.1.10<br />
Così si è concluso il maxicongresso<br />
“Climate Change” indetto per la riduzione<br />
delle emissioni di CO2 e CH4<br />
… inaccettabile per gli USA. E ci<br />
credo, perchè CO2 e CH4 non<br />
c'entrano nulla con l'effetto serra... Il<br />
19 dicembre scorso (temperatura<br />
esterna -5°C) osservavo dalla finestra<br />
che la neve caduta nella gelida<br />
notte (temp. est. -8°C) si stava rapidamente<br />
sciogliendo. Com'era possibile?<br />
a -5°C? L'acqua non resta<br />
gelata, come neve, a 0°C?...<br />
La verità è che la neve, come<br />
l'acqua, contiene ormai un'alta<br />
percentuale di Trizio (T o H-3, Idrògeno<br />
radioattivo pesantissimo), HTO,<br />
che, essendo radioattivo cioè non<br />
stabile, decàde beta in Elio con<br />
reazione esotermica: H-3 - β = He-3<br />
+ c a l o r e !<br />
La neve, così come i grandi ghiacciai<br />
del pianeta, si scioglie per<br />
entalpìa interna (→ slavine, valanghe!...),<br />
indipendentemente dalla<br />
temperatura esterna sottozero.<br />
E il Trizio, aumentato di ben 100 volte<br />
(!) già dagli anni '80, da dove viene?<br />
LETTERE AL DIRETTORE<br />
Viene dalle centrali nucleari, scaricato<br />
tutto e di continuo, e quindi<br />
accumulandosi, nell'atmosfera e<br />
nelle acque. Ecco perchè nei maxicongressi<br />
si guardano bene dal<br />
parlare del Trizio...perchè le centrali<br />
nucleari servono per la fabbricazione<br />
del satanico Plutonio per intimidatorie<br />
armi di distruzione di massa,<br />
con conseguente nullità e incostituzionalità<br />
dei Trattati e delle leggi pro<br />
nucleari perchè sorretti da reati,<br />
come da mia espressa Istanza<br />
31.8.09 al Presidente della Repubblica<br />
e al Procuratore Generale della<br />
Cassazione. Il Presidente della<br />
Repubblica “sensibilizzato alla tutela<br />
degli ecosistemi terrestri” mi ha invitato<br />
ad informare direttamente i Ministri<br />
dell'Ambiente e della Salute! E la<br />
nostra Magistratura penale sta indagando<br />
sulla mia denuncia dei reati<br />
ex Artt. 439 e 661 cp.<br />
Invito tutti i colleghi a leggere il mio<br />
Saggio 12.10.09 sul mio sito<br />
www.marcomarotta.it (alla voce<br />
“Altri contributi”), che sia di stimolo<br />
alla riaffermazione forte e chiara della<br />
priorità esclusiva ed ineludibile della<br />
Scienza Medica (Art. 32 Cost.) per il<br />
veto all'esiziale nucleare, tossico,<br />
cancrìgeno, teratògeno e climalterante,<br />
nel territorio italiano, irriguo e<br />
sismico; veto peraltro già operante<br />
per vigente ma ignorato (Art. 1 Cost.)<br />
Referendum popolare antinucleare<br />
del 1987. Altro mio saggio (“Siamo<br />
in stato di calamità artificiale”),<br />
pubblicato e condiviso integrale<br />
dall'Ordine Medici di Milano nel<br />
Lavoriamo per gli iscritti...<br />
non per gli inquilini<br />
Caro Direttore,<br />
in relazione all’avvenuta comunicazione<br />
di particolari comportamenti<br />
scorretti della Fondazione ENPAM<br />
nella gestione degli immobili affittati<br />
a Roma, mi corre l’obbligo di rimarcare<br />
che l’obiettivo istituzionale dela<br />
Fondazioine è erogare pensioni ed<br />
assistenza agli aventi diritto mettendo<br />
al massimo reddito possibile il patrimonio<br />
costituito con i contributi degli<br />
iscritti. Il vantaggio (o l’interesse) di<br />
uno è il danno di tutti. Ritengo, quindi,<br />
in tale ottica, di riaffermare l’intenzione<br />
febbr. 2003, è leggibile digitando<br />
dgvnetwork.com/marotta.<br />
Già i 100.000 medici dell'ISDE, Associazione<br />
Internazionale Medici per<br />
l'Ambiente (isde@ats.it), con Documento<br />
n.185 del 28.3.07 hanno invitato<br />
il Governo a “desistere dal<br />
costruire centrali nucleari perchè<br />
nocive, per le loro continue emissioni<br />
radioattive stocastiche nel<br />
raggio di centinaia di km, alla<br />
salute di intere popolazioni, alla<br />
discendenza, al clima, all'ambiente,<br />
alla economia e alla pace”.<br />
Sì, alla pace! La Medicina Italiana ha<br />
l'autorevolezza per far capire ai<br />
potenti della Terra, ottusamente<br />
impegnati, nel vecchio modo di<br />
pensare, in bellicosi schieramenti<br />
strategici col miraggio dei mercati,<br />
che col bando del nucleare civile e<br />
militare possono ancora salvare oltre<br />
la loro personale salute il loro personale<br />
peculio promuovendo la Federazione<br />
degli Stati della Terra, non<br />
essendo più possibile -oggi- la<br />
loro...”liberazione”. Si annulleranno<br />
così lo sfruttamento dei deboli, il<br />
terrorismo internazionale e la ibridazione<br />
delle razze e, grazie al blocco<br />
della sciagurata radiocontaminazione<br />
del pianeta, gradualmente<br />
anno dopo anno il pianeta ed il suo<br />
clima torneranno alla normalità,<br />
senza bisogno di penalizzare<br />
l'industria per le emissioni di CO2 e<br />
CH4, che con l'effetto serra non<br />
c'entrano nulla.<br />
DOTT. MED. MARCO MAROTTA<br />
da parte di questo Ente di dismettere<br />
gli immobili residenziali in Roma<br />
secondo modalità e valutazioni,<br />
quest’ultime già in corso, di competenza<br />
del Consiglio di Amministrazione.<br />
EOLO PARODI<br />
16 VERONA MEDICA
Convegni e<br />
Congressi<br />
6 Marzo 2010<br />
Approccio Laparoscopico<br />
alle Urgenze Addominali.<br />
Esperienze a Confronto<br />
Convegno congiunto ACOI<br />
Triregionale e Società<br />
Triveneta di Chirurgia.<br />
San Bonifacio<br />
Ospedale “G. Fracastoro”<br />
Via Cinconvallazione<br />
Inizio lavori ore 8.30<br />
17 Aprile 2010<br />
Cultura, Ricerca e Formazione<br />
in Medicina Generale<br />
Scuola Regionale di Formazione<br />
Specifica in Medicina Generale,<br />
Polo Didattico di Verona.<br />
Scopo del Convegno quello<br />
di presentare le innovazioni<br />
recentemente introdotte con la<br />
ristrutturazione della Scuola<br />
Regionale del Veneto e proporre<br />
il modello del Polo Didattico come<br />
risorsa di Sistema per l’integrazione<br />
tra Medicina Generale e Comunità<br />
Medico Scientifica.<br />
Verona, Centro Culturale G. Marani<br />
Inizio lavori ore 9.00<br />
VERONA MEDICA<br />
CONVEGNI E CONGRESSI<br />
22-23 Aprile 2010<br />
Primo corso di Chirurgia della<br />
Mano e dell’Arto Superiore<br />
“La Traumatologia”<br />
Azienda Ospedaliera<br />
Universitaria Integrata<br />
U.O. di Chirurgia della Mano<br />
(Direttore R. Adami).<br />
Verona, Aula Magna “G. De Sandre”<br />
Policlinico Universitario G.B. Rossi.<br />
5 Maggio 2010<br />
Il medico competente<br />
all'interno del sistema aziendale<br />
di prevenzione.<br />
Compiti e responsabilità alla luce<br />
del D.Lgs. 81/08 e 106/09<br />
Verona, Sala Riunioni<br />
dell’Ordine dei Medici “P.M.Fazzini”<br />
Via Locatelli<br />
Inizio lavori ore 17.00<br />
14 Maggio 2010<br />
Per una Vita come Prima<br />
Ospedale “Sacro Cuore - Don<br />
Calabria” di Negrar;<br />
Dipartimento Oncologico<br />
Negrar, Sala Convegi dell’Ospedale<br />
“Sacro Cuore – Don Calabria”<br />
Inizio lavori ore 8.30<br />
La 4° edizione del convegno PER<br />
UNA VITA COME PRIMA, intende<br />
proseguire il percorso formativo iniziato<br />
nel 2007 con sempre nuovi e aggiornati<br />
approfondimenti sulle tematiche<br />
della qualità delle cure e la qualità<br />
della vita in oncologia. Sono in programma<br />
interventi sulle novità nell’ambito<br />
genetico delle neoplasie e<br />
saranno presentati in anteprima dei<br />
dati recentissimi sulla preservazione<br />
della fertilità durante la chemioterapia<br />
nel carcinoma mammario.<br />
Seguirà una esposizione a più voci<br />
sulle questioni più attuali che riguardano<br />
le professioni di cura, tra etica e<br />
scienza, approfondendo il modello<br />
delle cure continuative, che tende fin<br />
dalla diagnosi e poi in tutte le fasi della<br />
malattia alla cura globale della sofferenza<br />
della persona malata.<br />
Come nelle precedenti edizioni si darà<br />
spazio alle testimonianze di ex-malati,<br />
che racconteranno loro esperienze di<br />
volontariato sociale maturato dopo<br />
l’esperienza del tumore<br />
Sono previste poi delle relazioni sulla<br />
possibilità di dare speranza ai malati<br />
di tumore anche senza la chemioterapia,<br />
sulla necessità di offrire sostegno<br />
sanitario e psicologico anche ai pazienti<br />
considerati guariti, sul valore<br />
dell’arteterapia nel percorso di riabilitazione<br />
psico-sociale.<br />
A conclusione del convegno un collega<br />
de L’Aquila racconterà come è<br />
rinata la loro Unità Operativa di Oncologia,<br />
dopo il terremoto che ha martoriato<br />
la città abruzzese per altre informazioni<br />
consultare il sito:<br />
www.perunavitacomeprima.org<<br />
/STRONG>per<br />
l'iscrizione:<br />
http://www.sacrocuoredoncalabria.it/M<br />
enu-principale/Formazione/<br />
_<br />
<br />
17
I risultati dell’analisi dei dati<br />
provenienti dalla compilazione<br />
dell’allegato 3B<br />
Mario Gobbi, Manuela Peruzzi,<br />
Antonio Zedde, Gianluca Marangi,<br />
Luciano Marchiori:<br />
Spisal ULSS 20 Verona.<br />
Luigi Perbellini, Luciano Romeo:<br />
Medicina del Lavoro, Università di<br />
Verona.<br />
Con la consulenza informatica di<br />
Davide Saccomandi e Andrea<br />
Serpelloni Spisal Ulss 20 Verona.<br />
Premessa:<br />
L’art.8 del D.Lgs 81/08 prevede<br />
l’istituzione del Sistema informativo<br />
nazionale per la prevenzione (SINP) nei<br />
luoghi di lavoro, al fine di fornire dati<br />
utili per orientare, programmare, pianificare<br />
e valutare l’efficacia della attività<br />
di prevenzione degli infortuni e delle<br />
malattie professionali. In quest’ottica di<br />
rete di sistemi informativi, i flussi che<br />
dai centri periferici alimentano il SINP<br />
a livello centrale riguardano aspetti<br />
quali il sistema produttivo ed occupazionale,<br />
l’insieme dei rischi presenti nei<br />
luoghi di lavoro anche in un’ottica di<br />
genere e alcuni dati essenziali sulla<br />
salute e sicurezza dei lavoratori e delle<br />
lavoratrici.<br />
L’art.40 del D.Lgs 81/08 prevede<br />
l’obbligatorietà per il medico competente<br />
di trasmettere ai Servizi di prevenzione<br />
degli ambienti di lavoro delle<br />
Azienda Sanitarie Locali (ASL), esclusivamente<br />
per via telematica ed entro<br />
il primo trimestre dell’anno successivo<br />
all’anno di riferimento, le informazioni<br />
relative ai dati aggregati sanitari e di<br />
rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />
sanitaria secondo il modello<br />
previsto nell’allegato 3B.<br />
In questo lavoro sono presentati i dati<br />
pervenuti, entro il 31 marzo 2009, dai<br />
medici competenti, sugli accertamenti<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Rapporti del medico competente<br />
con il Servizio Sanitario Nazionale<br />
(art. 40 D.Lgs 81/08)<br />
sanitari effettuati ai lavoratori delle<br />
aziende presenti nell’ASL 20 di Verona.<br />
Le relazioni trasmesse per via telematica<br />
hanno permesso di elaborare i dati<br />
che vengono presentati nelle tabelle<br />
seguenti. Dato che solo in prossimità<br />
del termine di legge si è arrivati a definire<br />
una scheda in formato excel ed a<br />
rendere disponibile la casella di posta<br />
elettronica del Servizio, solo una parte<br />
delle relazioni sono pervenute attraverso<br />
questa via mentre altre sono<br />
state trasmesse attraverso la posta<br />
tradizionale.<br />
I dati qui presentati, sia pure parziali,<br />
sono comunque rappresentativi delle<br />
realtà produttive presenti nel nostro<br />
territorio e a nostro parere consentono<br />
di poter fare alcune considerazioni interessanti<br />
che di seguito vengono<br />
esposte a commento delle tabelle.<br />
1) DATI SU AZIENDE E MEDICI<br />
COMPETENTI<br />
Nell’anno 2009, 125 medici competenti<br />
hanno trasmesso i dati, relativi al<br />
2008, di 1.147 aziende presenti nel<br />
territorio dell’Azienda Ulss 20 di Verona,<br />
per un totale di 59.359 lavoratori dei<br />
quali 37.407 sottoposti a sorveglianza<br />
sanitaria.<br />
Tenendo conto dei dati forniti dall’INAIL,<br />
escludendo le aziende senza dipendenti,<br />
quelle agricole e quelle appartenenti<br />
a settori produttivi in cui probabilmente<br />
non vige l’obbligo di sorveglianza<br />
sanitaria, abbiamo un totale di<br />
circa 15.000 aziende che occupano<br />
circa 75.000 addetti.<br />
Da un lato si è raggiunto un risultato<br />
che possiamo considerare positivo in<br />
quanto rileva una copertura di ca.<br />
l’80% del totale. Nel contempo resta un<br />
margine di dubbio sulla effettiva quota<br />
di popolazione lavorativa che ancora<br />
non è sottoposta a sorveglianza sanitaria:<br />
l’attività di vigilanza potrebbe<br />
favorire l’identificazione delle aziende<br />
che ancora contravvengono a tale<br />
obbligo.<br />
Il rapporto aziende e medico competente<br />
è risultato essere variabile da un<br />
minimo di 1 azienda ad un massimo di<br />
267 aziende per medico competente.<br />
Fra i medici competenti considerati,<br />
100 seguono da 1 a 10 aziende, 12 ne<br />
seguono da 11 a 20, 7 da 21 a 30 e<br />
soltanto il 6% dei medici competenti<br />
segue più di 30 aziende nel territorio<br />
dell’ULSS 20 (Tab.1).<br />
Questo dato, se incrociato con il<br />
numero di lavoratori sorvegliati, ci<br />
rappresenta la stima della quantità di<br />
impegno temporale per la sorveglianza<br />
sanitaria attribuita a ciascun medico e<br />
della reale possibilità di gestire i rischi<br />
per la salute, anche se al momento il<br />
dato è comunque parziale, riferito alla<br />
sola Ulss 20 e non collegato alle ASL<br />
limitrofe in cui possono operare gli<br />
stessi medici competenti.<br />
Su un totale di 59.359 lavoratori occupati,<br />
sono riportati 2.752 infortuni con<br />
un incidenza di 46,4 infortuni ogni<br />
1.000 occupati (Tab. 2). I dati forniti<br />
dall’INAIL per la provincia di Verona<br />
danno un’incidenza di 55,4. La differenza<br />
può essere spiegata dal fatto<br />
che molti infortuni avvengono in<br />
aziende dove non è presente il medico<br />
competente e non viene effettuata la<br />
sorveglianza sanitaria come ad<br />
esempio in agricoltura, nelle imprese<br />
individuali e di lavoratori autonomi,<br />
proprio quei settori dove il rischio infortunistico<br />
è solitamente maggiore.<br />
Rispetto ai flussi INAIL, i dati forniti<br />
dall’Allegato 3B sugli infortuni hanno il<br />
grande vantaggio di essere dati relativi<br />
all’anno appena terminato e inoltre<br />
consentiranno il monitoraggio nel<br />
tempo dello “stato di salute” delle aziende<br />
e di identificare quelle aziende<br />
con un trend negativo nelle quali sarà<br />
necessario approfondire l’analisi delle<br />
cause per la pianificazione degli interventi<br />
di prevenzione.<br />
Oltre agli infortuni, un altro dato interessante<br />
è quello dei giorni di assenza<br />
per malattia, in quanto può essere<br />
18 VERONA MEDICA
TABELLA 1: Numero di aziende per ogni medico<br />
Numero medici<br />
Numero di aziende<br />
100<br />
da 1 a 10<br />
12<br />
da 11 a 20<br />
7<br />
da 21 a 30<br />
1<br />
da 31 a 40<br />
2<br />
da 41 a 50<br />
1<br />
da 51 a 60<br />
1<br />
da 61 a 70<br />
1<br />
oltre 70*<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
TABELLA 2: Dati su occupati, infortuni, malattie e assenze<br />
N. totale lavoratori subordinati<br />
equivalenti<br />
N. totale lavoratori equivalenti<br />
con altri tipi di contratto<br />
Maschi Femmine TOTALE<br />
33.340 21.749 55.089<br />
2.684 1.586 4.270<br />
N. totale lavoratori 36.024 23.335 59.359<br />
N. infortuni denunciati 2.227 525 2.752<br />
N. giorni assenza per infortunio<br />
e/o malattia professionale<br />
DI COMPETENZA INAIL<br />
N. giorni assenza per malattia<br />
non di competenza INAIL<br />
N. giorni assenza per congedo<br />
di maternità (sia obbligatoria che<br />
facoltativa) e paternità<br />
37.246 13.284 50.530<br />
200.403 155.701 356.104<br />
20.997 241.657 262.654<br />
considerato un indicatore per la valutazione<br />
del benessere organizzativo e<br />
dello stress; purtroppo è stato cancellato<br />
dal D.Lgs. 106/09 eliminandolo dai<br />
contenuti minimi dell’allegato 3B.<br />
Interessante sarà inoltre seguire come<br />
si svilupperà nel corso degli anni il dato<br />
relativo al numero di lavoratori con “altri<br />
tipi di contratto”, ovvero l’incidenza del<br />
lavoro flessibile, atipico.<br />
I lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria<br />
obbligatoria in questo campione<br />
sono 37.407 e quelli visitati nel corso<br />
del 2008 sono stati 23.985, le malattie<br />
professionali segnalate dai medici<br />
competenti sono 59, con un’incidenza<br />
di 2,4 malattie professionali ogni 1.000<br />
lavoratori visitati, a fronte di un’incidenza<br />
di 0,7, riportata dall’ INAIL, per<br />
la provincia di Verona (Tab. 3).<br />
In realtà nello stesso 2008 risultano<br />
complessivamente denunciate allo<br />
SPISAL di Verona 80 malattie professionali<br />
provenienti da altri medici o<br />
strutture sanitarie, oltre che dai medici<br />
competenti.<br />
Una grave carenza è non aver riportato<br />
la tipologia della malattia professionale,<br />
un’informazione importante per<br />
conoscere oltre alla prevalenza delle<br />
più importanti patologie e i rischi lavorativi<br />
correlati. Ciò permetterebbe<br />
inoltre di valutare l’attenzione e la conoscenza<br />
da parte dei medici delle<br />
malattie ancora non tabellate, "emergenti"<br />
e plurifattoriali, di cui non è ancora<br />
accertato il rischio specifico.<br />
Infatti i recenti mutamenti e le trasformazioni<br />
dell’organizzazione del lavoro,<br />
la catena degli appalti all’interno dell’azienda,<br />
la crescita del lavoro flessibile,<br />
l’aumento del terziario rispetto ai settori<br />
industriale e agricolo, favoriscono<br />
"nuovi rischi emergenti", causa di patologie<br />
non ancora affrontate, per le quali<br />
i medici devono valutare ed accertare<br />
l’eventuale nesso causale con l'attività<br />
lavorativa.<br />
Rispetto allo stato di salute, dei 23.985<br />
lavoratori visitati nel 2008, il 2% risulta<br />
inidoneo alla mansione. In particolare<br />
sono state certificate 774 inidoneità<br />
complete, di cui 758 temporanee e 16<br />
permanenti (2,9% maschi e 0,7%<br />
femmine). Inoltre più di 5.000 lavoratori<br />
risultano idonei parzialmente (con<br />
prescrizioni/limitazioni). Pertanto il 25%<br />
dei lavoratori visitati non possiede una<br />
piena idoneità lavorativa e ciò solleva<br />
molti interrogativi sui criteri di valutazione<br />
che portano i medici competenti<br />
ad esprimere tali giudizi. A fronte di un<br />
numero così elevato di inidoneità, sia<br />
19
TABELLA 3: Dati su malattie professionali ed idoneità<br />
Numero malattie professionali<br />
segnalate<br />
Tipologia MP segnalate<br />
(codifica DM 14.01.08)<br />
n. lavoratori soggetti a sorveglianza<br />
sanitaria<br />
n. lavoratori visitati nel'anno<br />
di riferimento<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Maschi Femmine TOTALE<br />
25 34 59<br />
22.295 15.112 37.407<br />
15.475 8.510 23.985<br />
n. idonei 12.845 7.112 19.957<br />
n. idoneità parziali (cioè idoneità<br />
con prescrizioni/limitazioni) temporanee<br />
n. idoneità parziali (cioè idoneità<br />
con prescrizioni/limitazioni) permanenti<br />
863 339 1.202<br />
2.528 1.459 3.987<br />
n. inidoneità temporanee 648 110 758<br />
n. inidoneità permanenti 13 3 16<br />
TABELLA 4: Esposizione a rischi lavorativi dei lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />
sanitaria<br />
Rischi lavoratori Maschi Femmine TOTALE<br />
N. Esposti a movimentazione manuale dei carichi 8.568 5.988 14.556<br />
N. Esposti a sovraccarico biomeccanico arti superiori 2.689 3.637 6.326<br />
N. Esposti ad agenti chimici 6.295 5.550 11.845<br />
N. Esposti ad agenti cancerogeni e mutageni 237 74 311<br />
N. Esposti ad agenti biologici 2.338 5.322 7.660<br />
N. Esposti videoterminali (vdt) 6.929 6.075 13.004<br />
N. Esposti vibrazioni corpo intero 1.287 119 1.406<br />
N. Esposti vibrazioni mano braccio 2.036 116 2.152<br />
N. Esposti rumore 7.260 1.455 8.715<br />
N. Esposti campi elettromagnetici 346 289 635<br />
N. Esposti radiazioni ottiche artificiali 378 24 402<br />
N. Esposti radiazioni ionizzanti 640 370 1.010<br />
N. Esposti microclima severo 2.145 31 2.176<br />
N. Esposti infrasuoni 5 0 5<br />
N. Esposti ultrasuoni 4 12 16<br />
N. Esposti atmosfere iperbariche 0 0 0<br />
N. Esposti stress lavoro-correlato 89 65 154<br />
N. Addetti lavoro notturno 1.974 3.095 5.069<br />
N. Esposti ad altri fattori emersi in seguito alla valutazione<br />
dei rischi (specificare quali)<br />
2.956 972 3.928<br />
pure in gran parte parziali e temporanee,<br />
mentre da un lato si pone la<br />
necessità di verificare, aggiornare e<br />
rendere omogenei i criteri di valutazione<br />
dello stato psicofisico dei lavoratori<br />
che li rende idonei a svolgere<br />
una determinata mansione, dall’altro è<br />
fondamentale che le aziende, con il<br />
medico competente, siano in grado di<br />
gestire questi lavoratori, soprattutto<br />
quelli con inidoneità completa. Sarebbe<br />
infatti interessante poter sapere<br />
come sono stati affrontati e, se sono<br />
stati risolti i casi di inidoneità (ricollocati<br />
ad altra mansione, modifica dei<br />
compiti assegnati, licenziati?). Se<br />
consideriamo tutto ciò alla luce della<br />
recente introduzione della possibilità<br />
di effettuare visite preassuntive, non si<br />
esclude il pericolo di un eventuale, e<br />
non accettabile, utilizzo della sorveglianza<br />
sanitaria come modalità di<br />
selezione del personale.<br />
Allo stato attuale queste sono le uniche<br />
informazioni disponibili sull’esposizione<br />
professionale dei lavoratori. A prescindere<br />
dalle statistiche INAIL su infortuni<br />
e malattie professionali, non esiste altra<br />
fonte di documentazione statistica che<br />
si fonda su dati certi.<br />
Un’analisi più dettagliata sarebbe<br />
possibile se fossero indicati da tutte le<br />
aziende i codici ATECO di attività in<br />
modo da permettere un’aggregazione<br />
dei dati per settore produttivo arrivando<br />
così alla definizione delle mappe e dei<br />
profili di rischio già previsti dalla riforma<br />
sanitaria (Legge 833/78).<br />
Analizzando la tabella 4, emerge<br />
l’importanza dei rischi per l’apparato<br />
muscolo scheletrico: il 39% dei lavoratori<br />
risultano esposti alla movimentazione<br />
manuale di carichi, percentuale<br />
che sale al 56% se si aggiunge il<br />
rischio da sovraccarico biomeccanico<br />
degli arti superiori. Questo dato è in<br />
linea con quanto si evidenzia nell’analisi<br />
dei dati INAIL sulle malattie<br />
professionali denunciate, dove le<br />
malattie dell’apparato muscoloscheletrico<br />
sono, da alcuni anni in costante<br />
crescita.<br />
Il 35% dei lavoratori risulta poi esposto<br />
a VDT, mentre il rischio chimico interessa<br />
il 32% di questo campione. Solamente<br />
lo 0,8% dei lavoratori risulta<br />
esposto a cancerogeni, percentuale<br />
che raggiunge il 3,5% se si aggiungono<br />
gli esposti a radiazioni ionizzanti.<br />
Un dato interessante e, per certi versi,<br />
inaspettato è quello relativo al lavoro<br />
notturno che vede la netta prevalenza<br />
del lavoro femminile, probabilmente<br />
20 VERONA MEDICA
legato alle attività di assistenza. In<br />
sintesi, i dati che emergono risultano<br />
senz’altro interessanti ma in parte<br />
incongruenti con quanto a conoscenza<br />
dei Servizi di Prevenzione in relazione<br />
alle aziende del territorio: troppo esiguo<br />
è il numero dei lavoratori esposti a<br />
sostanze cancerogene, rispetto a<br />
quanto emerge dai registri degli<br />
esposti inviati dalle aziende da cui<br />
risulta che gli esposti a cancerogeni<br />
sono più di 1000, dato più realistico<br />
tenendo conto della presenza di numerose<br />
aziende, galvaniche, chimiche,<br />
metalmeccaniche, legno, edilizia, …,<br />
presenti nel nostro territorio dove tale<br />
rischio è probabilmente presente. Così<br />
pure appare esiguo il numero di<br />
esposti a stress lavoro-correlato ma<br />
forse ciò è dovuto al fatto che la valutazione<br />
dello stress pur essendo<br />
prevista dal D.Lgs 81/08 è stata più<br />
volte rinviata.<br />
CONCLUSIONI<br />
Dai dati sopra esposti emerge in modo<br />
oggettivo l’importanza e il ruolo del<br />
medico competente nel processo di<br />
valutazione dei rischi per la salute,<br />
attraverso la conoscenza diretta<br />
dell’ambiente di lavoro, del ciclo pro-<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
duttivo, delle sostanze utilizzate e la<br />
partecipazione alle indagini ambientali.<br />
Tale ruolo, che qualifica il medico<br />
competente non solo come colui che<br />
effettua le visite mediche ma lo ridefinisce<br />
come vero e proprio esperto<br />
della prevenzione a partire dall’analisi<br />
dei rischi fino alla identificazione delle<br />
misure di prevenzione per l’eliminazione<br />
o la riduzione dei fattori di rischio<br />
per la salute. Evidentemente non è<br />
ancora tenuto nella dovuta considerazione<br />
in molte realtà aziendali anche<br />
per la responsabilità di alcuni medici<br />
competenti che per comodità o per<br />
incapacità non vanno oltre l’effettuazione<br />
degli accertamenti sanitari.<br />
Con la comunicazione dei dati sulla<br />
sorveglianza sanitaria, il medico competente,<br />
non solo assolve ad un obbligo<br />
di legge ma verrebbe così valorizzato<br />
nel suo ruolo all’interno del<br />
processo aziendale di gestione della<br />
salute fisica e psico-sociale dei lavoratori<br />
e all’esterno, come centro di<br />
collegamento con i Servizi di prevenzione,<br />
diventando così un interlocutore<br />
e un collaboratore del sistema informativo<br />
nazionale dei dati sulla salute<br />
dei lavoratori.<br />
L’elaborazione dei dati dell’allegato 3B<br />
MEDICINA DI FAMIGLIA<br />
COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO<br />
AL SOSTITUTO<br />
e l’aggregazione a livello nazionale<br />
consentirà infatti di valutare non solo i<br />
risultati della sorveglianza sanitaria e<br />
gli aspetti relativi al fenomeno infortunistico,<br />
alle malattie professionali, ma<br />
anche di avere importanti informazioni<br />
epidemiologiche sui rischi e sui danni<br />
per la salute dei lavoratori, permettendo<br />
un’estensione della mappatura<br />
dei rischi presenti nel territorio locale<br />
e nazionale e dello stato di salute della<br />
popolazione lavorativa.<br />
I Servizi di prevenzione delle ASL<br />
potranno inoltre monitorare il livello<br />
qualitativo dell’attività di sorveglianza<br />
sanitaria, definendo indicatori di copertura<br />
(numero di lavoratori sorvegliati<br />
per medico competente e numero di<br />
aziende seguite da ogni medico<br />
competente), indicatori di bisogno<br />
(individuazione delle aziende prive di<br />
sorveglianza sanitaria) e indicatori di<br />
appropriatezza dell’attività del medico<br />
competente sulla base dei rischi<br />
presenti nelle aziende.<br />
Questi “indicatori di salute” forniranno<br />
anche elementi utili alla pianificazione<br />
degli interventi di prevenzione e di<br />
controllo per i Servizi, superando il<br />
limite del solo dato infortunistico quale<br />
indicatore per la programmazione.<br />
Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />
Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />
“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />
Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />
Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />
avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />
In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />
Compenso forfetario X 70%: 30 = X<br />
(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />
X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />
X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />
21
PAOLO PANCERA<br />
Direttore U.O.C. di Medicina Interna e<br />
Ambulatorio di Diagnostica vascolare<br />
Ospedale Mater Salutis<br />
AULSS 21 della Regione Veneto<br />
Legnago (Verona)<br />
NICOLA D’ATTOMA<br />
Direttore U.O.C. di Radiologia<br />
Ospedale Mater Salutis<br />
AULSS 21 della Regione Veneto<br />
Legnago (Verona)<br />
LAMBERTO BOLOGNA<br />
Dirigente U.O.C. di Radiologia<br />
Ospedale Mater Salutis<br />
AULSS 21 della Regione Veneto<br />
Legnago (Verona)<br />
SECONDA PARTE<br />
Un capitolo importante per quanto<br />
attiene l’utilizzo del D-dimero è un suo<br />
possibile ruolo nella predittività di<br />
nuovi episodi trombotici dopo la<br />
sospensione della terapia anticoagulante.<br />
Il problema è stato valutato sia in<br />
termini di prevenzione primaria quanto<br />
secondaria. Per quanto attiene il primo<br />
caso possiamo ricordare lo studio<br />
prospettico LITE (Longitudinal Investigation<br />
of Thromboembolism Etiology).<br />
È uno studio che ha valutato a<br />
livello di popolazione i fattori di rischio<br />
e l’incidenza di trombosi venosa. Da<br />
esso è emerso che i quintili più elevati<br />
di D-dimero riscontrati all’atto dell’arruolamento,<br />
correlano in maniera statisticamente<br />
significativa con il rischio<br />
di futuri eventi trombotici (Blood 2003).<br />
Il gruppo di Ginevra, dal canto suo,<br />
ha posto in evidenza che nei pazienti<br />
nei quali si sospetti un evento tromboembolico<br />
e presentino un’anamnesi<br />
di pregressa TVP, il riscontro di<br />
normale D-dimero tende ad escludere<br />
un nuovo evento. Comunque in questa<br />
categoria di pazienti la probabilità<br />
di rilevare normale il livello di Ddimero,<br />
è inferiore rispetto ai controlli<br />
AGGIORNAMENTO<br />
Il D-dimero: vantaggi e limiti<br />
del suo impiego nella pratica quotidiana<br />
ed in tal modo tende a ridursi il potere<br />
discriminante dell’indagine (Archives<br />
of Internal Medicine, 2006).<br />
Diverso è il caso dei pazienti in cui si<br />
decida di sospendere dopo un adeguato<br />
periodo la terapia con warfarin<br />
instaurata per un pregresso tromboembolismo.<br />
In tali situazioni il rischio<br />
di recidiva è legato prevalentemente<br />
all’eziologia del pregresso episodio<br />
trombotico: molto maggiore nel caso<br />
di forme idiopatiche rispetto alle forme<br />
secondarie (Annals of Internal Medicine,<br />
2007). D’altro canto nei soggetti<br />
con un precedente episodio di trombosi<br />
venosa idiopatica, il riscontro<br />
dopo il periodo di trattamento con<br />
warfarin di aumento del D-dimero si<br />
accompagna ad una maggior probabilità<br />
di recidiva (8,9% rispetto a 3,5%)<br />
(Annals of Internal Medicine, 2008).<br />
Solo considerando il contesto complessivo<br />
dei fattori di rischio concorrenti,<br />
la misura del D-dimero può<br />
influenzare la decisione relativa alla<br />
durata della terapia ACO (Journal of<br />
Thrombosis and Haemostasis, 2008).<br />
Si può pertanto stabilire con chiarezza<br />
che per l’esclusione di un evento<br />
trombo embolico nella pratica clinica<br />
ed in particolare nell’ambito dell’emergenza-urgenza<br />
è buona regola<br />
affidarsi ad un processo che preveda<br />
un preciso inquadramento del paziente<br />
mediante la definizione di uno<br />
score clinico da arricchire con il<br />
“valore aggiunto” fornito dalla misura<br />
del livello plasmatico del D-dimero<br />
(Fig. 1). Una tale metodologia ha fornito<br />
tra l’altro ottimi risultati anche in<br />
un contesto di medicina territoriale<br />
secondo i risultati dello studio AMUSE<br />
(Amsterdam Maastricht Utrecht Study<br />
on thromboEmbolism) (Annals of<br />
Internal Medicine, 2009).<br />
Le procedure a cui possiamo ricorrere<br />
per l’approfondimento diagnostico<br />
spaziano dall’esame ecocolordoppler<br />
nel sospetto di TEV, alla TC e alla RMN<br />
nel caso del sospetto di embolia<br />
polmonare.<br />
Nel caso dell’ecocolordoppler siamo<br />
di fronte ad una metodologia molto<br />
utile ed affidabile nella patologia<br />
venosa che si caratterizza per un<br />
potere di risoluzione elevato e per la<br />
prerogativa di abbinare il dato morfologico<br />
con quello emodinamico. Ri-<br />
Fig. 1 - Algoritmo per la definizione diagnostica nel sospetto di malattia tromboembolica.<br />
CUS: Ultrasonografia con compressione<br />
22 VERONA MEDICA
Fig. 2 – Esempio di trombosi parzialmente occludente di una vena poplitea.<br />
sente però del fatto di essere legato<br />
all’esperienza dell’operatore e penalizzato<br />
dalla variabilità dell’anatomia<br />
del distretto venoso.<br />
Ciò non di meno consente di esplorare<br />
dalla vena cava inferiore tutti i<br />
distretti più distali fino a livello delle<br />
vene tibiali. Per motivi oggettivi legati<br />
alla presenza delle strutture e del<br />
meteorismo addominali da un lato e<br />
all’accentuarsi della variabilità anatomica<br />
in sede distale, la accuratezza<br />
più elevata nell’indagine ecocolordoppler<br />
si osserva nel tratto fra le<br />
vene iliache esterne/femorali comuni<br />
e il tratto prossimale delle vene tibiali<br />
(o quanto meno il loro asse principale<br />
fino in sede malleolare) (Fig. 2).<br />
Con l’ausilio del color doppler e ricorrendo<br />
ad appropriate manovre di<br />
compressione (CUS) e di attivazione<br />
VERONA MEDICA<br />
AGGIORNAMENTO<br />
del flusso mediante gli atti respiratori<br />
o la manovra di Valsalva, si giunge ad<br />
ottenere in mani esperte e con apparecchiature<br />
tecnologicamente valide<br />
una accuratezza assai elevata nelle<br />
forme sintomatiche (sensibilità e<br />
specificità del 97% con VPN 98% e<br />
VPP 97%). Per contro nelle asintomatiche<br />
la performance è comprensibilmente<br />
inferiore (sensibilità 62%,<br />
specificità del 74% con VPN 98% e<br />
VPP 74%). <strong>Imp</strong>ortante comunque rilevare<br />
come sia conservato in entrambi<br />
i casi un elevato potere predittivo<br />
negativo.<br />
È indubbio che anamnesi, esame<br />
clinico, ECG, esami di laboratorio,<br />
stratificazione del rischio devono orientare<br />
il percorso diagnostico e terapeutico,<br />
tenendo in ogni caso in<br />
conto che è sempre in agguato la<br />
condizione di sottostima di una potenziale<br />
condizione di rischio.<br />
La diagnostica per immagini è in<br />
grado di fornire un valido supporto nei<br />
casi dubbi soprattutto se accompagnati<br />
da dolore toracico, evenienza<br />
che rappresenta circa il 7% delle richieste<br />
di visita in PS (fonte dell’American<br />
College of Emergency Phisicians).<br />
In questo ambito si pone la<br />
cosiddetta strategia “triple rule out” di<br />
esclusione di una condizione di embolia<br />
polmonare (EP), sindrome aortica<br />
acuta (AAS) e sindrome coronarica<br />
acuta (ACS), patologie che risultano<br />
fra le più impegnative condizioni<br />
cliniche in emergenza.<br />
La TC multistrato, soprattutto di ultima<br />
generazione, si è imposta quale metodica<br />
di riferimento, in grado di indirizzare<br />
rapidamente il paziente verso un<br />
trattamento terapeutico efficace ovvero<br />
consentire la sua dimissione sulla<br />
base di un reperto negativo (valore<br />
predittivo negativo della TC del 99.1%:<br />
Quiraz et al. JAMA, 2005).<br />
Nell’ambito specifico della EP i vantaggi<br />
della TC multistrato sono rappresentati<br />
da:<br />
• Diretta dimostrazione degli emboli<br />
• Bassa variabilità interpretativa interosservatore<br />
• Semplicità e rapidità di espletamento<br />
• Attuale buona disponibilità sul<br />
territorio<br />
In particolare, la diretta visualizzazione<br />
della condizione embolica, la valutazione<br />
della funzione cardio-polmonare<br />
in combinazione con la quantifica-<br />
Fig. 3 - ANGIO-TC POLMONARE - Segni diretti di embolia acuta: area centrale o marginale di bassa attenuazione circondata da una quantità variabile di mdc.<br />
23
Fig. 4 - ANGIO TC DEGLI ARTI INFERIORI – le frecce indicano la presenza<br />
di formazioni trombotiche all’interno del lume venoso in sede di arti inferiori.<br />
zione dell’ostruzione polmonare aiutano<br />
a graduare la severità della EP per<br />
una ulteriore stratificazione del rischio<br />
e successivamente valutare gli effetti<br />
della terapia trombo litica (Fig. 3).<br />
Essendo inoltre EP e TVP due differenti<br />
aspetti della stessa malattia, l’indagine<br />
TC può essere completata dalla<br />
fase flebografica indiretta che in<br />
caso di positività di EP e di dimostrazione<br />
dell’estensione e della localizzazione<br />
della TVP contribuisce ad<br />
ottenere un più accurato management<br />
clinico (Fig. 4).<br />
La recente evoluzione tecnologica<br />
nell’ambito della diagnostica RMN ha<br />
reso possibile utilizzare anche tale<br />
metodica nella diagnostica della malattia<br />
trombo embolica. In particolare<br />
l’ANGIO-RM polmonare si caratterizza<br />
per una buona accuratezza<br />
(sensibilità variabile tra 77-92% e specificità<br />
tra 83-96%). I principali van-<br />
AGGIORNAMENTO<br />
taggi poggiano sul fatto che non<br />
utilizza radiazioni ionizzanti e che pertanto<br />
può essere indicata in Pazienti<br />
con allergia al mdc iodato ed insufficienza<br />
renale. Inoltre offre la possibilità<br />
di possibilità di estendere lo studio<br />
agli arti inferiori (Fig. 5).<br />
Conclusioni<br />
Al termine di questa disamina possiamo<br />
ribadire con fermezza un concetto:<br />
nel processo diagnostico per il<br />
sospetto di evento tromboembolico<br />
polmonare sarà importante – nel<br />
paziente emodinamicamente stabile<br />
– prendere in considerazione in primo<br />
luogo un metodo di valutazione clinica<br />
(score di Wells, score di Ginevra o<br />
analoghi) a cui associare la misura del<br />
D-dimero qualora se ne ricavi l’indicazione.<br />
Le diverse procedure di imaging<br />
debbono seguire quando necessarie.<br />
Viene inoltre suggerita l’op-<br />
Fig. 5 - ANGIO-RM POLMONARE – tipici esempi che dimostrano fatti embolici nel lume dei rami della arteria polmonare.<br />
portunità di salvaguardare il Paziente<br />
quando possibile dalla inappropriata<br />
esposizione a radiazioni, specialmente<br />
nel caso delle giovani donne (American<br />
Journal of Medicine, 2008; Chest,<br />
2008).<br />
• È molto importante per prima cosa<br />
esaminare il paziente e valutare la<br />
probabilità clinica, solo in seguito<br />
si potrà tener conto del valore del<br />
D-dimero;<br />
• Questo comportamento consente<br />
di mettere al riparo il medico<br />
dall’essere influenzato dal valore<br />
del D-dimero nel valutare lo score<br />
clinico del paziente;<br />
• Nei pazienti con una significativa<br />
probabilità clinica pre test, il Ddimero<br />
non dovrebbe essere eseguito;<br />
• Se già eseguito, deve essere ignorato<br />
fino all’ottenimento di ulteriori<br />
test diagnostici.<br />
24 VERONA MEDICA
VERONA MEDICA<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
Test per l’HIV:<br />
solo con informazione e consenso<br />
IL GARANTE PER LA PROTEZIONE<br />
DEI DATI PERSONALI<br />
...omissis...<br />
È stato segnalato al Garante che in uno<br />
studio dentistico e odontoiatrico all'atto<br />
della prima accettazione dei pazienti è<br />
distribuito un questionario in cui si chiede<br />
a questi di evidenziare il proprio stato di<br />
salute ed, in particolare, se si è affetti da<br />
infezione da HIV.<br />
Da alcune ricerche preliminari effettuate<br />
dall'Ufficio, è emerso che tale questionario<br />
è utilizzato da alcuni studi dentistici<br />
odontoiatrici ed è, talvolta, presente nelle<br />
applicazioni progettate da società informatiche<br />
per tali studi. Gli esercenti le<br />
professioni sanitarie, previa acquisizione<br />
del consenso informato del paziente,<br />
possono trattare i dati sanitari dello stesso<br />
per finalità di tutela della sua salute o<br />
incolumità fisica, fermi restando i casi di<br />
prestazioni d'urgenza per i quali si può<br />
prescindere dal consenso dell'interessato<br />
(articoli 75 e seguenti del Codice).<br />
Prima ancora di procedere all'attività di<br />
cura dell'interessato, infatti, l'esercente<br />
la professione sanitaria deve fornire allo<br />
stesso una completa informativa sul trattamento<br />
dei dati personali che intende<br />
effettuare, nonchè acquisire il suo<br />
consenso anche oralmente. In tal caso il<br />
consenso è documentato con annotazione<br />
scritta da parte dell'esercente la<br />
professione sanitaria (articoli 13 e 81 del<br />
Codice).<br />
Una volta acquisito il consenso informato<br />
del paziente al trattamento dei suoi dati<br />
personali, gli esercenti le professioni sanitarie<br />
hanno il compito di raccogliere tutte<br />
le informazioni sanitarie necessarie ad<br />
assicurargli una corretta assistenza<br />
medica.<br />
Sia nell'informativa da rendere all'interessato<br />
che nell'ambito dei colloqui con<br />
il medico curante, infatti, quest'ultimo<br />
deve rendere edotto il paziente in merito<br />
all'importanza di ricostruire un quadro il<br />
più possibile completo delle informazioni<br />
sanitarie che lo riguardano, al fine di<br />
potergli offrire un migliore percorso di<br />
cura. In tale contesto, si inserisce il<br />
dovere del medico di illustrare al paziente<br />
le scelte diagnostiche o terapeutiche che<br />
intende perseguire e le relative prevedibili<br />
conseguenze; ciò, al fine di consentire<br />
allo stesso di aderire o meno alle<br />
proposte diagnostico-terapeutiche avanzate<br />
dal medico (cfr. art. 33 del Codice<br />
di deontologia medica del 16 dicembre<br />
2006).<br />
Con riferimento alla raccolta di informazioni<br />
relative all'eventuale stato di sieropositività,<br />
è, dunque, compito del medico<br />
curante illustrare al paziente l'importanza<br />
di conoscere anche tale informazione in<br />
relazione al tipo di intervento o al piano<br />
terapeutico da eseguire.<br />
Qualora ritenga, infatti, che la conoscenza<br />
dello stato di sieropositività sia<br />
indispensabile in relazione al trattamento<br />
sanitario o terapeutico che intende porre<br />
in essere, è suo compito illustrare al<br />
paziente le conseguenze che la mancata<br />
conoscenza di tale informazione potrebbe<br />
determinare.<br />
Fermo restando, pertanto, che il medico<br />
è tenuto a raccogliere un'anamnesi dettagliata<br />
del paziente ed a illustrare a<br />
quest'ultimo l'importanza di tale raccolta<br />
di dati personali, l'interessato è comunque<br />
libero di scegliere, in modo informato<br />
- e quindi consapevole - di non comunicare<br />
al medico alcune informazioni sanitarie<br />
che lo riguardano, ivi compresa la<br />
sua eventuale sieropositività, senza per<br />
ciò subire alcun pregiudizio sulla possibilità<br />
di usufruire delle prestazioni sanitarie<br />
richieste (cfr. Linee guida in tema di<br />
Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e di<br />
dossier sanitario del 16 luglio 2009 [doc.<br />
web n. 1634116], par. n. 3, con particolare<br />
riferimento al diritto riconosciuto<br />
all'interessato di non comunicare ad un<br />
medico informazioni sanitarie che lo<br />
riguardano; cfr. altresì Documento di<br />
lavoro sul trattamento dei dati personali<br />
relativi alla salute contenuti nelle cartelle<br />
cliniche elettroniche (Cce) adottato il 15<br />
febbraio 2007 dal Gruppo di lavoro per<br />
la tutela dei dati personali previsto dall'art.<br />
29 della direttiva 95/46/CE, in particolare<br />
par. III, n. 1).<br />
Il medico è, infatti, tenuto ad agire nel<br />
rispetto della libertà e della autonomia<br />
decisionale del paziente (art. 38 del<br />
richiamato codice di deontologia<br />
medica).<br />
La raccolta di informazioni relative<br />
all'eventuale stato di sieropositività di ogni<br />
singolo paziente da parte degli esercenti<br />
le professioni sanitarie deve avvenire,<br />
pertanto, in conformità al quadro normativo<br />
sopra delineato ed ai principi di pertinenza<br />
e non eccedenza dei dati rispetto<br />
alle finalità del trattamento riconducibili<br />
alle specifiche attività di cura dell'interessato<br />
(art. 11, comma 1, lett. a) del<br />
Codice).<br />
La raccolta di informazioni relative all'eventuale<br />
stato di sieropositività di ogni<br />
paziente che si rivolge per la prima volta<br />
allo studio medico effettuata in fase di<br />
accettazione, indipendentemente dal tipo<br />
di intervento clinico o dal piano terapeutico<br />
che lo stesso deve eseguire (es. trattamento<br />
di igiene orale professionale,<br />
ablazione del tartaro, rx ortopanoramica),<br />
appare in contrasto con i suddetti principi<br />
di pertinenza e non eccedenza dei<br />
dati. In tale quadro, si ritiene necessario<br />
prescrivere agli esercenti le professioni<br />
sanitarie di non raccogliere in fase di<br />
accettazione di ogni paziente che si<br />
rivolge a questi per la prima volta - e a<br />
prescindere dal tipo di intervento o piano<br />
terapeutico da eseguire - informazioni<br />
relative alla presenza di un eventuale<br />
stato di sieropositività. Gli esercenti le<br />
professioni sanitarie, infatti, - previo<br />
consenso informato del paziente -<br />
possono raccogliere l'informazione relativa<br />
all'eventuale presenza di un infezione<br />
da HIV solo qualora tale dato anamnestico<br />
sia ritenuto dagli stessi necessario<br />
in funzione del tipo di intervento sanitario<br />
o di piano terapeutico da eseguire sull'interessato;<br />
resta fermo che quest'ultimo<br />
rimane libero di decidere in modo consapevole<br />
(e quindi informato) e responsabile<br />
di non comunicare al medico alcuni<br />
eventi sanitari che lo riguardano.<br />
a) patologie gravi che richiedono terapie<br />
salvavita;<br />
b) infortuni sul lavoro;<br />
25
oltre a essere sottoposto a specifici<br />
doveri deontologici di segretezza e non<br />
discriminazione del paziente, è tenuto<br />
anche ad adottare ogni misura o accorgimento<br />
occorrente per la tutela dei diritti,<br />
delle libertà fondamentali e della dignità<br />
dello stesso, nonchè le misure di sicurezza<br />
individuate dal Codice (art. 5,<br />
legge n. 135/1990, articoli 3, 10, 11, 20<br />
del predetto codice di deontologia medica,<br />
articoli 33 e seguenti del Codice e<br />
Disciplinare tecnico allegato B) al<br />
Codice).<br />
L'esigenza di raccogliere informazioni in<br />
merito all'eventuale infezione da HIV in<br />
fase di accettazione del paziente non<br />
può, nemmeno, ricondursi alla necessità<br />
di attivare specifiche misure di protezione<br />
per il personale sanitario, in quanto la<br />
normativa di settore prevede che, stante<br />
l'impossibilità di avere certezza sullo stato<br />
di sieropositività del paziente, le misure<br />
di protezione devono essere adottate nei<br />
confronti di ogni singolo assistito.<br />
La legge 5 giugno 1990, n. 135 (Programma<br />
di interventi urgenti per la<br />
prevenzione e la lotta contro l'AIDS),<br />
infatti, ha previsto specifiche disposizioni<br />
per la protezione del contagio professionale<br />
da HIV nelle strutture sanitarie ed<br />
assistenziali pubbliche e private, attuate<br />
con decreto del Ministro della sanità del<br />
28 settembre 1990. Più precisamente, il<br />
predetto decreto, nel considerare impossibile<br />
«identificare con certezza tutti i<br />
pazienti con infezione da HIV», ha<br />
previsto che le «precauzioni finalizzate<br />
alla protezione dal contagio» debbano<br />
essere prestate «nei confronti della generalità<br />
delle persone assistite» (cfr.<br />
premesse del citato decreto). In particolare,<br />
le specifiche precauzioni previste<br />
per gli operatori odontoiatrici devono<br />
essere adottate nei confronti di «ogni<br />
singolo paziente» (cfr. art. 4 del citato<br />
decreto nonchè il paragrafo sulle<br />
«Precauzioni per gli odontoiatri» contenuti<br />
nelle Linee guida di comportamento<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
per gli operatori sanitari per il controllo<br />
delle infezioni da HIV del 6 settembre<br />
1989 emanate dalla Commissione nazionale<br />
per la lotta contro l'AIDS).<br />
Le disposizioni sopra citate evidenziano,<br />
infatti, che allo stato attuale delle conoscenze<br />
scientifiche non è possibile identificare<br />
con certezza tutti i pazienti affetti<br />
da HIV e che, pertanto, le misure di<br />
protezione dal contagio devono essere<br />
adottate, a prescindere dalla conoscenza<br />
dello stato di sieropositività del paziente,<br />
nei confronti di ogni soggetto sottoposto<br />
a cure dentistiche.<br />
Tutto ciò premesso il Garante:<br />
1) Ai sensi dell'art. 154, comma 1, lett.<br />
c) del Codice, prescrive agli esercenti<br />
le professioni sanitarie di non<br />
raccogliere l'informazione circa<br />
l'eventuale stato di sieropositività in<br />
fase di accettazione di ogni paziente<br />
che si rivolge a questi per la prima<br />
volta, e a prescindere dal tipo di intervento<br />
o piano terapeutico da<br />
eseguire, fermo restando che tale<br />
dato anamnestico può essere legittimamente<br />
raccolto, previo consenso<br />
informato dell'interessato, da parte<br />
del medico curante nell'ambito del<br />
processo di cura, in relazione a<br />
specifici interventi clinici ove ciò sia<br />
ritenuto necessario.<br />
2) Ai sensi dell'art. 143, comma 2, del<br />
Codice, dispone che copia del<br />
presente provvedimento sia trasmessa<br />
al Ministero della giustizia -<br />
Ufficio pubblicazione leggi e decreti,<br />
per la sua pubblicazione nella<br />
Gazzetta Ufficiale della Repubblica<br />
italiana.<br />
IL PRESIDENTE<br />
PIZZETTI<br />
IL RELATORE<br />
FORTUNATO<br />
IL SEGRETARIO GENERALE<br />
PATRONI GRIFFI<br />
Fasce orarie<br />
di reperibilità<br />
Si ritiene opportuno segnalare che<br />
nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20<br />
gennaio 2010 è stato pubblicato il<br />
decreto 18 dicembre 2009, n. 206,<br />
recante “Determinazione delle fasce<br />
orarie di reperibilità per i pubblici<br />
dipendenti in caso di assenza per<br />
malattia”.Il decreto, emanato dal Ministro<br />
per la Pubblica Amministrazione e<br />
l’Innovazione, entra in vigore il 4<br />
febbraio 2010 e prevede all’art. 1 che<br />
in caso di assenza per malattia le fasce<br />
di reperibilità dei dipendenti delle<br />
pubbliche amministrazioni siano fissate<br />
secondo i seguenti orari: dalle 9 alle<br />
13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità<br />
sussiste anche nei giorni non<br />
lavorativi e festivi.<br />
L’art. 2 dispone che sono esclusi<br />
dall’obbligo di rispettare le fasce di<br />
reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza<br />
è etiologicamente riconducibile<br />
ad una delle seguenti circostanze:<br />
a) patologie gravi che richiedono<br />
terapie salvavita;<br />
b) infortuni sul lavoro;<br />
c) malattie per le quali è stata riconosciuta<br />
la causa di servizio;<br />
d) stati patologici sottesi o connessi<br />
alla situazione di invalidità riconosciuta.<br />
Sono altresì esclusi i dipendenti nei<br />
confronti dei quali è stata effettuata la<br />
visita fiscale per il periodo di prognosi<br />
indicato nel certificato.<br />
COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO<br />
È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA<br />
IL PRESIDENTE<br />
AMEDEO BIANCO<br />
Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />
di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />
Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />
al Codice Deontologico (artt. 59,59,62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />
26 VERONA MEDICA
Facendo seguito alle modifiche apportate<br />
dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106<br />
in relazione all’art. 40 del D.Lgs. 9<br />
aprile 2008, n. 81, si ritiene opportuno<br />
fornire i seguenti chiarimenti in ordine<br />
alla continuità nella trasmissione ai<br />
Servizi SPISAL dei dati aggregati sanitari<br />
e di rischio dei lavoratori da parte<br />
dei medici competenti aziendali.<br />
Con DGR 31 marzo 2009, n. 852 la<br />
Giunta regionale, in attuazione del<br />
potere regolamentare riconosciuto<br />
dall’art. 117, comma 6 della Costituzione,<br />
ha approvato lo “Schema per la<br />
raccolta delle informazioni relative ai<br />
dati aggregati sanitari e di rischio dei<br />
lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />
sanitaria ai sensi dell’art. 40 e dell’allegato<br />
3B D.Lgs. 81/08”.<br />
Successivamente, il D.Lgs. 3 agosto<br />
2009, n. 106, di novellazione del D.Lgs.<br />
VERONA MEDICA<br />
PROFESSIONE E LEGGE<br />
Dati aggregati sanitari e di rischio:<br />
la trasmissione continua<br />
9 aprile 2008, n. 81, ha introdotto,<br />
nell’ambito del richiamato art. 40, il<br />
comma 2-bis e con esso la previsione<br />
di rideterminazione dei contenuti degli<br />
Allegati 3A e 3B del T.U. per mezzo di<br />
un Decreto ministeriale da emanarsi<br />
entro il 31 dicembre 2009, precisando,<br />
altresì, che “Gli obblighi di redazione<br />
e trasmissione relativi alle informazioni<br />
di cui al comma 1 decorrono dalla data<br />
di entrata in vigore del decreto di cui<br />
al primo periodo”.<br />
Pur in considerazione del fatto che<br />
l’obbligo normativo di trasmissione dei<br />
dati de quibus risulta ad oggi sospeso,<br />
si ritiene opportuna la prosecuzione del<br />
flusso dei dati sanitari e di rischio dei<br />
lavoratori, nei termini di cui alla DGR<br />
31 marzo 2009, n. 852 e ciò ai fini di<br />
assicurare una continuità informativa<br />
sulla situazione di salute della popola-<br />
zione lavorativa e di rendere effettive<br />
le disposizioni degli articoli 3 e 12 della<br />
L.R. 30 novembre 1982, n. 54 consentendo<br />
agli Organi di vigilanza delle<br />
Aziende ULSS una programmazione<br />
mirata degli interventi di tutela della<br />
salute nei luoghi di lavoro.<br />
In tale situazione, si chiede la collaborazione<br />
dei medici competenti aziendali<br />
nel contribuire al rafforzamento del<br />
sistema regionale di prevenzione, attraverso<br />
la trasmissione delle informazioni<br />
in oggetto.<br />
Questa attività, alla luce di quanto<br />
sopra espresso ed in attesa dei provvedimenti<br />
nazionali, avrà carattere<br />
volontaristico e, come tale, l’omissione<br />
non sarà sanzionabile.<br />
DIREZIONE PREVENZIONE<br />
LA DIRIGENTE REGIONALE<br />
DOTT.SSA GIOVANNA FRISON<br />
Lachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualità<br />
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a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto che<br />
vogliono raggiungere l’Accreditamento Regionale<br />
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valutazione in conformità alla L.R. 22/02, è a disposizione per:<br />
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27
Il tema di come qualificare la comunicazione<br />
dei professionisti, non è<br />
certamente nuovo, ma continua a<br />
rappresentare motivo di crescente<br />
interesse tra gli stessi ed i pazienti.<br />
Recentemente i medici di famiglia del<br />
Veneto si sono trovati ad affrontare il<br />
tema dell’anziano fragile ed immediatamente<br />
sono apparse chiare le<br />
tante possibili difficoltà a comunicare<br />
su questo tema.<br />
Riconoscere, valutare e descrivere<br />
una condizione così complessa ed<br />
evolutiva è apparsa subito una<br />
impresa difficile per le tante variabili<br />
da considerare e per l’assenza di<br />
consolidati strumenti comunicativi<br />
quali un glossario o una definizione<br />
condivisa.<br />
L’obiettivo di creare chiarezza comunicativa<br />
è stato così perseguito a<br />
tappe, attraverso una concettualizzazione<br />
della condizione di fragilità<br />
dell’anziano, la stesura di un glossario<br />
sul tema che potesse fungere<br />
da background per i professionisti,<br />
una definizione condivisa che fosse<br />
frutto di attente valutazioni all’interno<br />
della categoria ed infine specifiche<br />
ATTUALITÀ<br />
Come migliorare la comunicazione<br />
tra medici e pazienti quando si parla<br />
di problemi complessi<br />
sessioni formative dedicati alla comunicazione<br />
dell’incertezza. Per quanto<br />
attiene il riconoscimento dei determinanti<br />
della fragilità sono state identificate<br />
quattro aree prioritarie chiamate<br />
aree salute, disabilità, complessità<br />
gestionale e contesto ambientale.<br />
Ogni area può portare in sé livelli di<br />
intensità diversa variabile tra 1 e 3 e<br />
diversamente intrecciate tra loro.<br />
Un paziente molto fragile sarà<br />
S3D3G3C3, un paziente lievemente<br />
fragile sarà S1D1G1C1 con in mezzo<br />
una serie di situazioni intermedie che<br />
potranno facilmente essere rilevate<br />
attraverso una apposita scheda qui<br />
sotto rappresentata.<br />
La scheda in tempi ragionevolmente<br />
contenuti si presta anche ad essere<br />
utilizzata per rilevamenti epidemiologici<br />
della fragilità nella popolazione<br />
assistita, e come check list di valutazione<br />
della fragilità nel setting operativo.<br />
La stesura di un glossario di circa<br />
160 termini utlizzati nella letteratura<br />
accreditata ed una definizione<br />
condivisa, hanno completato la prima<br />
fase del percorso.<br />
Dopo vari approffondimenti e discus-<br />
sioni i medici di famiglia del Veneto<br />
si sono riconosciuti nella seguente<br />
definizione: “La fragilità è una<br />
condizione che coinvolge soggetti<br />
di età avanzata o molto avanzata,<br />
cronicamente affetti da patologie<br />
multiple, con stato di salute instabile,<br />
frequentemente disabili, in cui<br />
gli effetti dell’invecchiamento e<br />
delle malattie possono essere<br />
complicati da problemi di tipo<br />
socio economico (solitudine,<br />
basso reddito, difficoltà relazionali).<br />
Tale condizione, caratterizzata da<br />
maggior suscettibilità ad eventi<br />
avversi e contemporanea incapacità<br />
o ritardo di reazione al cambiamento,<br />
è potenzialmente suscettibile<br />
di prevenzione e cura mirate<br />
attraverso una rete di gestione integrata”.<br />
Infine alcune esercitazioni, dove sono<br />
stati simulati i più comuni incidenti<br />
comunicativi della relazione medicopaziente,<br />
hanno permesso ai partecipanti<br />
di trasformare una “comunicazione<br />
incerta” in “comunicazione<br />
competente dell’incertezza”. La nuova<br />
frontiera dei progetti assistenziali<br />
personalizzati sta proprio qui, in una<br />
comunicazione competente perché<br />
usa domande specifiche che aiutano<br />
a comprendere cosa l’ammalato ha<br />
capito e percepito del suo stato, quali<br />
siano i suoi bisogni e priorità per<br />
poterlo supportare adeguatamente.<br />
Questa è una bussola capace anche<br />
di trasformare l’interazione territorio e<br />
ospedale in efficace lavoro di rete con<br />
personalizzazione “in progress” delle<br />
risposte assistenziali. Nelle condizioni<br />
di cronicità e fragilità quindi, il dubbio<br />
non come limite, bensì come risorsa<br />
capace di attivare qualità.<br />
STEFANO IVIS<br />
GRAZIANO GHIRELLI<br />
28 VERONA MEDICA
VERONA MEDICA<br />
ATTUALITÀ<br />
La più alta onorificienza<br />
della Repubblica<br />
a GREGORIO MONASTA<br />
Un nostro iscritto è stato insignito dal<br />
Presidente Giorgio Napolitano della<br />
più alta onorificenza della Repubblica<br />
(Cavaliere di Gran Croce) per aver<br />
onorato l’Italia con il suo lavoro scientifico<br />
e umanitario dedicando la quasi<br />
totalità della sua attività ai Paesi in via<br />
di sviluppo.<br />
Si tratta del Dott. Gregorio Monasta<br />
nominato Cavaliere di Gran Croce<br />
al Merito della Repubblica: “La decisione”,<br />
recita la motivazione, “è stata<br />
suggerita dall'alto profilo del suo<br />
lungo percorso scientifico e professionale<br />
al servizio del Paese e della<br />
Comunità Internazionale, che La ha<br />
vista impegnata in importanti molteplici<br />
missioni di solidarietà e cooperazione<br />
in questi decenni".<br />
Gregorio Monasta è nato a Firenze<br />
nel 1938 e dopo la leurea in Fisica<br />
all'Univ. di Firenze si è laureato in<br />
Medicina all'Università di Padova<br />
(Luglio 1967).<br />
Dopo la specializzazione in Pneumologia,<br />
Cardiologia e Anestesia ha<br />
deciso di dedicarsi all’Africa.<br />
Ha lavorato in Kenya, in Tanzania, nel<br />
Mozambico, in Somalia ed in Etiopia.<br />
Qui ha imparato a parlare anche kiswahili,<br />
la lingua locale. Cosa che gli<br />
ha facilitato il rapporto con le popolazioni<br />
locali.<br />
In Kenya e Tanzania, come medico<br />
volontario, ha diretto gli ospedali di<br />
Kyeni e di Ikonda dove ha effettuato<br />
centinaia di interventi chirurgici,<br />
anche se ha comunque sempre privilegiato<br />
la medicina preventiva, la<br />
sanità e l’insegnamento.<br />
In Mozambico, come esperto del<br />
Ministero degli Affari Esteri, ha diretto<br />
per oltre quattro anni la Rianimazione<br />
che comprendeva anche il settore<br />
pediatrico e la Neonatologia, nell'Ospedale<br />
Centrale Universitario di<br />
Maputo. Sempre in Mozambico, ha<br />
tenuto la Cattedra di Farmacologia<br />
Il Dott. G. Monasta mentre riceve l’onorificienza dal Presidente Napolitano.<br />
della Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />
dell'Università Eduardo Mondlane e<br />
ha creato, insieme ad altri colleghi<br />
mozambicani e portoghesi, il primo<br />
prontuario terapeutico dell’Africa<br />
eliminando i nomi commerciali dei<br />
farmaci permettendo così le aste<br />
internazionali per acquistarli.<br />
Come insegnante ha contribuito alla<br />
formazione dei primi medici mozambicani<br />
specialisti in anestesiologia e<br />
dei primi tecnici di anestesia.<br />
Entrato nell’UNICEF, ha diretto, in<br />
Somalia ed Etiopia (tra il 1982 ed il<br />
1990) gli uffici Unicef di Mogadiscio<br />
(60 dipendenti internazionali e nazionali<br />
e programmi per circa 10 milioni<br />
di US$ all’anno) e di Addis Abeba<br />
(110 dipendenti e programmi per<br />
circa 30 milioni di US$ all’anno).<br />
È stato, sempre per l'Unicef, responsabile<br />
per il settore dell'America<br />
Latina (1.550 dipendenti) (dal 1991 al<br />
1994) nell'ufficio di New York per poi<br />
ricoprire l’incarico di “senior consultant"<br />
presso l'I.C.D.C. (International<br />
Child Development Center) dell'Unicef<br />
a Firenze. In questa veste ha<br />
ricercato cause, sintomi e rimedi delle<br />
alterazioni psico-sociali dei bambini<br />
vittime della violenza di guerra.<br />
Ha organizzato (1998 e 1999) l'Ospedale<br />
e la Scuola per Infermiere<br />
Professionali e Agenti Sanitari di Territorio<br />
a Woliso, nel sud dell'Etiopia, e<br />
pianificato gli interventi di sviluppo<br />
nella stessa area che comprende<br />
circa 150mila abitanti.<br />
Durante la guerra del Kossovo<br />
(1999), ha prestato la sua opera<br />
come medico e come responsabile<br />
della Cooperazione Italiana in Macedonia,<br />
nei campi di profughi kossovari<br />
di etnia albanese e nelle zone<br />
della Macedonia ad etnia mista,<br />
macedone e albanese e alla fine<br />
delle ostilita' ha brevemente lavorato<br />
in Kossovo (Pristina, Pech, Djakoviza).<br />
Nel 2000 ha effettuato in Guinea<br />
Bissau un dettagliato studio delle<br />
strutture sanitarie in tutte le regioni<br />
del Paese, studio terminato con<br />
suggerimenti al Governo, alle Agenzie<br />
Internazionali e agli Organismi<br />
non governativi per ristrutturare la<br />
Sanità dopo le devastazioni della<br />
guerra civile.<br />
Dall’ottobre 2001 al Gennaio 2003 ha<br />
diretto il settore sanitario del Programma<br />
Integrato di Sviluppo finanziato<br />
dall’Unione Europea e dal<br />
Governo Cinese in Tibet (Prefettura<br />
di Shigatse, Contea di Panam).<br />
29
Nel 2003 è stato consulente del<br />
CESVI di Bergamo relativamente a<br />
programmi in Cambogia e in generale<br />
nel sud-est asiatico.<br />
È stato in Zimbabwe (Febbraio 2005-<br />
Marzo 2006) coordinatore di tre Agenzie<br />
Europee per un Programma di<br />
prevenzione dell’infezione HIV dalla<br />
madre infetta al bambino; in questa<br />
veste, con fondi della Comunità Europea,<br />
ha svolto anche ricerche di<br />
diagnostica e terapia in nove ospedali<br />
di distretto.<br />
Nel 2007 e all’inizio del 2008 ha intessuto<br />
importanti relazioni con il Ministero<br />
della Sanità del Mozambico ed<br />
è stato invitato dal Ministro Dr.Ivo<br />
Garrido a colloqui per preparare insegnamenti<br />
a medici e infermieri allo<br />
scopo di aumentarne le conoscenze<br />
ATTUALITÀ<br />
scientifiche per situazioni di carenze<br />
di strumenti medicali tecnologicamente<br />
avanzati.<br />
Durante i periodi trascorsi in Italia, ha<br />
prestato la sua opera in Anestesia e<br />
Rianimazione presso l'Ospedale Universitario<br />
(Policlinico di Borgo Roma)<br />
di Verona e vi ha insegnato Fisica<br />
applicata alla Rianimazione e all'Anestesia<br />
e Medicina d'Urgenza nelle<br />
Scuole di Specialità di Anestesia e<br />
Rianimazione e di Medicina del Lavoro.<br />
È stato insegnante per le materie<br />
collegate alla sanità materno infantile<br />
nei corsi di “master” delle Università<br />
di Brescia, di Siena, di Firenze e nel<br />
corso di “master” legato alla “Charitas”<br />
di Roma.<br />
Lo ricordo anche come autore di<br />
Promemoria<br />
per medici-automobilisti<br />
Per evitare ulteriori contestazioni con<br />
gli accertatori della sosta (i cosiddetti<br />
giallini), si ricorda che quando si<br />
adopera l’autovettura per le visite<br />
domiciliari:<br />
L’esposizione del tesserino di iscrizione<br />
all’Ordine dei Medici consente<br />
la sosta per un’ora con disco orario<br />
esposto negli stralli blu. Le ore successive<br />
sono subordinate a pagamento<br />
del Verona Park.<br />
Ai Medici di Medicina Generale è<br />
concesso il permesso di accesso e<br />
transito nella zona ZTL della città, tale<br />
permesso va richiesto al Comando dei<br />
Vigili Urbani ed è gratuito, salvo un<br />
piccola imposta di bollo.<br />
Nella ZT, sia zona rossa che zona<br />
verde, è concesso il parcheggio per<br />
un’ora negli stralli blu, esponendo il<br />
tesserino di iscrizione all’Ordine e indicando<br />
l’ora di arrivo sul disco orario.<br />
La sosta è a pagamento nelle seguenti<br />
vie:<br />
Veronetta:<br />
Interrato dell’acqua morta,<br />
Via XX Settembre<br />
Via dell’artigliere<br />
Via N. Pasetto<br />
(ex lungadige Porta Vittoria)<br />
Cittadella:<br />
L.ge Capuleti<br />
Via Adigetto (civici dispari)<br />
Pzza. De Gasperi<br />
Via C. Battisti (civici dispari)<br />
Corso Porta Nuova.<br />
numerosi articoli scientifici e sociopolitici<br />
e di alcuni libri: "Don Milani<br />
Amico e Maestro" (recensito anche da<br />
Verona Medica), "Children and<br />
Human Development" (pubblicato<br />
anche in italiano col titolo "Bambini e<br />
sviluppo umano") sui problemi specifici<br />
che ostacolano la sopravvivenza<br />
e lo sviluppo dell'infanzia, e due<br />
romanzi: il primo, “Anch'io l'amo”,<br />
sulle diversità culturali ed etniche e di<br />
come la giustizia sia necessaria per<br />
salvare l'armonia del mondo e il<br />
secondo, Fiori di Melancolia, sulla<br />
depressione femminile legata alle<br />
carenze amorose.<br />
Insomma un Collega che ci onoriamo<br />
di annoverare tra gli iscritti al nostro<br />
Albo provinciale.<br />
ROBERTO MORA<br />
San Zeno:<br />
Pzza R. Simoni<br />
Via della valverde<br />
Largo c. Caldera<br />
Pzza Pradaval<br />
Via Carmelitani Scalzi<br />
Largo don G. Chiot<br />
Parte di Stradone Porta Palio.<br />
Borgo Trento<br />
Pzz Cadorna<br />
Via IV novembre<br />
Pzza Vittorio Veneto<br />
Via Mameli<br />
Si ricorda la necessità di esporre il<br />
tesserino dell’Ordine in modo visibile<br />
in modo da evitare contestazioni.<br />
Inutile ricordare che l’esposizione del<br />
tesserino di riconoscimento è subordinata<br />
all’attività professionale e che il<br />
suo uso scorretto configura violazione<br />
non solo delle norme di legge ma<br />
anche di quelle deontologiche.<br />
ROSA BIANCA<br />
30 VERONA MEDICA
GIANNA FERRARI DE SALVO<br />
L’argomento infanzia abbandonata è<br />
più che mai d’attualità: non passa<br />
giorno che non si parli di qualche<br />
grave atto di ripudio o, peggio ancora,<br />
d’infanticidio. Questa piaga sociale<br />
non è certo prerogativa dei nostri<br />
giorni. L’abbandono dei bambini era<br />
una consuetudine molto diffusa nel<br />
passato: le creature indesiderate venivano<br />
— se non uccise — deposte<br />
generalmente davanti a chiese o<br />
monasteri per essere affidate alle cure<br />
di religiosi. Per questo motivo, nel 1426<br />
il Collegio dei Notai di Verona fondò<br />
nei pressi della Cattedrale la Domus<br />
Pietatis, un ospizio per trovatelli e per<br />
persone indigenti o malate. L’Archivio<br />
di Stato di Verona conserva buona<br />
parte delle carte attinenti all’Istituto<br />
Esposti, di fondazione ottocentesca;<br />
vi sono, oltre agli atti dell’IPAI (Istituto<br />
per l’Assistenza all’Infanzia, sorto nel<br />
1925 ca.), anche vari registri della<br />
Santa Casa di Pietà fino al Settecento.<br />
Questo patrimonio archivistico è fonte<br />
di notizie non solo pertinenti alle<br />
vicende dell’Ente ma anche rivelatrici<br />
del contesto sociale, storico ed economico<br />
in cui avveniva l’abbandono.<br />
Tramite la documentazione riguardante<br />
ogni singolo bambino, possiamo conoscere<br />
la località di provenienza e, per<br />
alcuni, le motivazioni che hanno spinto<br />
la madre, o entrambi i genitori, a prendere<br />
una decisione tanto drammatica.<br />
Si può seguire tutto il percorso dei<br />
primi anni di vita, dall’affidamento alla<br />
balia (o il passaggio di balia in balia)<br />
fino all’adozione, al raro rientro nella<br />
famiglia d’origine, al matrimonio. I registri<br />
prestampati ci informano di ogni<br />
loro spostamento, ci dicono nome e<br />
località di residenza della nutrice e i<br />
compensi da questa percepiti.<br />
Alcune volte, i nati nel Civico Ospedale<br />
di Verona venivano allattati per un<br />
breve periodo dalla propria madre<br />
prima del definitivo abbandono. Un<br />
modo anche questo per stare un po’<br />
con quel figlio che mai più avrebbero<br />
rivisto, un po’ per godere di un tetto e<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
I bambini abbandonati nella “ruota”:<br />
le cause di morte<br />
un pasto caldo. Gli altri venivano affidati<br />
a balie interne oppure prelevati da<br />
donne, specie di campagna, che<br />
avevano appena perso un neonato o,<br />
avendo latte in abbondanza, potevano<br />
permettersi di nutrire due piccoli. Non<br />
molti di questi bimbi, alla fine, riuscivano<br />
a essere adottati. Diversi trovatelli<br />
al compimento del settimo anno<br />
venivano invece restituiti al brefotrofio<br />
che si prendeva cura del maschio fino<br />
La Ruota nei pressi dell’Abbazia di Santa Maria<br />
Maggiore, presso il brefotrofio a Ferentino<br />
presso Frosinone<br />
ai 12-14 anni 1 , cercando poi di avviarlo<br />
a un’attività lavorativa presso artigiani<br />
locali o affidarlo alla Regia Marina di<br />
Venezia, e per le femmine fino al matrimonio,<br />
per il quale era prevista una<br />
piccola dote. Nel foglio personale di<br />
ogni ragazza è segnato anche nome<br />
e residenza dello sposo. Paradossalmente,<br />
la storia dell’infanzia abbandonata<br />
ci è nota in modo più dettagliato<br />
e preciso di quanto non lo sia<br />
stata l’esistenza di tutti i bambini nati<br />
e vissuti nella famiglia d’origine.<br />
Non erano solo i “figli della colpa” a<br />
ingrossare le file degli esposti, cioè i<br />
bimbi nati da ragazze madri che,<br />
bollate a vita, erano praticamente<br />
impossibilitate a garantire la propria<br />
sopravvivenza e quella del loro piccolo.<br />
Anche i figli legittimi di coppie<br />
regolarmente sposate venivano abbandonati,<br />
sacrificati in quanto bocche<br />
da sfamare. Si possono, a volte, ricostruire<br />
le motivazioni che hanno spinto<br />
decine di centinaia di genitori a prendere<br />
una decisione tanto drammatica<br />
dai messaggi ritrovati tra le fasce dei<br />
bimbi rifiutati.<br />
Il fenomeno dell’esposizione riveste un<br />
notevole interesse storiografico:<br />
nell’Europa di età moderna furono<br />
milioni i neonati “gettati” nella ruota dei<br />
brefotrofi, gran parte dei quali destinati<br />
a morire entro breve tempo (vi<br />
venivano posti anche i nati morti o<br />
moribondi).<br />
L’infante rifiutato dalla madre, se non<br />
era lasciato sulla porta di una chiesa<br />
o consegnato direttamente al Pio Istituto,<br />
era adagiato — volendo appunto<br />
conservare l’anonimato — nella<br />
“ruota”, l’uso della quale è attestato a<br />
partire dal XV secolo. Essa era costituita<br />
da un tamburo rotante, detto<br />
anche “turno volubile”. Dopo aver fatto<br />
girare la scatola cilindrica si suonava<br />
una campanella per consentire<br />
l’immediato recupero dell’infante<br />
all’interno dell’edificio. Molte erano le<br />
ruote fornite anche di una grata che<br />
serviva a limitare il numero dei bambini<br />
da accogliere, consentendo il<br />
passaggio soltanto a quelli più piccoli.<br />
Non era affatto raro che venissero<br />
“depositati” anche quelli più grandicelli<br />
e di gran lunga sopra l’anno d’età.<br />
Il funzionario preposto all’accettazione<br />
procedeva a registrare il giorno e l’ora<br />
di ingresso, l’età e i lineamenti del<br />
piccolo, gli eventuali segni distintivi –<br />
abiti, biglietti o piccole doti —, elencava<br />
minuziosamente gli indumenti<br />
indossati, provvedeva a dare un nome,<br />
qualora non ne avesse già uno proprio<br />
segnalato tra gli esigui effetti personali<br />
e, cosa importantissima, gli creava un<br />
cognome. Fu pratica corrente già in<br />
epoca tardo-medievale accompagnare<br />
questi neonati con dei messaggi,<br />
infilati tra le fasciature, che riportavano<br />
in genere il nome da imporre<br />
31
(molto spesso anche più di uno, ma<br />
questa volontà materna era spesso<br />
dimenticata) e la dichiarazione dell’avvenuto<br />
battesimo da parte di un sacerdote<br />
o della levatrice che aveva assistito<br />
al parto. Queste comunicazioni<br />
erano abitualmente annotate su pezzetti<br />
di carta (a volte finemente intagliati<br />
dalla stessa ostetrica) o sulla<br />
metà di un’immagine sacra raffigurante<br />
un santo, la Madonna, Gesù o l’Angelo<br />
Custode.<br />
Oltre alle effigi sacre v’erano pure carte<br />
da gioco, pagine di libro, medaglie o<br />
monete, il tutto spezzato a metà, che<br />
potevano in futuro permettere — se<br />
ricomposti — il riconoscimento,<br />
qualora i genitori fossero stati in condizione<br />
di riprendersi il proprio figlio. Le<br />
indicazioni sul nome deciso dalla<br />
madre, unito agli altri segni d’identificazione,<br />
attesterebbero la preoccupazione<br />
di uno o di ambedue i genitori<br />
per la sorte futura del bambino,<br />
una partecipazione emotiva e affettiva<br />
al desiderio di non recidere completamente<br />
il legame. Rimaneva spesso,<br />
dunque, la speranza di un lieto fine. In<br />
diversi casi possiamo pensare<br />
l’abbandono degli illegittimi come un<br />
gesto di comodo indotto dalla<br />
condanna morale della collettività<br />
(molte le nubili e le vedove che rimanevano<br />
incinte); quello dei legittimi,<br />
sicuramente come una scelta dolorosa<br />
dovuta all’estrema indigenza.<br />
Rimane assai importante l’analisi<br />
dell’abbigliamento. Comunemente miserevole,<br />
diviene una testimonianza<br />
importante per capire la provenienza<br />
sociale dell’infante. Per gli anni analizzati<br />
(dal 1807 al 1866), ci limitiamo a<br />
segnalare qualche caso significativo.<br />
C’è da premettere che i bambini partoriti<br />
negli ospedali (di Verona, Legnago,<br />
Minerbe, Nogara, Cerea, Baldaria di<br />
Cologna Veneta, Zevio) erano consegnati<br />
nel più breve tempo possibile<br />
(entro 24-48 ore) al Pio Istituto di<br />
Verona, tramite il cursore (messo)<br />
comunale o altra persona addetta,<br />
coperti con panni forniti da questi Enti<br />
e con l’obbligo dell’immediata restituzione<br />
degli stessi. Parecchi i casi in cui<br />
il vestiario era offerto da generose<br />
famiglie locali o dal comune stesso,<br />
quasi sempre con l’obbligo della riconsegna.<br />
Anche in pieno inverno il corpicino<br />
della maggior parte dei bimbi era<br />
avvolto in pezze di fortuna, brandelli<br />
di grembiuli o di cotole (gonne), mezzi<br />
fazzoletti da testa, pezzi di fodera di<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
materasso, o veri e propri stracci laceri<br />
e sporchi. Risultano pochissimi quelli<br />
che potevano vantare un corredino<br />
nuovo o il capo coperto da una<br />
cuffietta.<br />
Del tutto particolare l’abbigliamento<br />
del piccolo Giovanni Adolfo Maria. Per<br />
lui il funzionario creò l’originalissimo<br />
cognome di Abito. Nato il 19<br />
novembre 1839, fu lasciato nel “turno<br />
volubile” «involto in una camicia<br />
cambrich colle iniziali in rosso G. C.<br />
M., in una pezza di tela, in una zipella<br />
(grande panno dove era avvolto il<br />
corpo dai piedi al sottoascellare) lana<br />
bianca, e in una fascia pure bianca, il<br />
tutto nuovo; una cuffietta ricamata<br />
fornita di nastro giallo, munito di una<br />
borsetta verde seta con corda (con<br />
dentro una lettera che raccomanda la<br />
detta creatura), e mezza immagine<br />
Una Ruota a Roma<br />
carta rappresentante il Crocefisso<br />
con retroscritto di imporgli i<br />
soprascritti nomi». Il bimbo, morto<br />
poco dopo il suo ritrovamento, forse<br />
proveniva da famiglia agiata.<br />
Anche la bambina nata il 21 luglio<br />
1839, battezzata con il nome di<br />
Ombra Anna Maria, fu ritrovata<br />
«involta in due pannicelli ed una fascia<br />
il tutto buono e bianco, così pure in<br />
una camicia ed una cuffietta bianca<br />
tul. Di più, teneva legate alla<br />
fascia con un cordoncino bombace<br />
color rosa, altre due camicine ed un<br />
pezzo di sapone. Aveva pure nella<br />
fascia una borsettina seta bianca a<br />
righe, operata, fornita di cordella pure<br />
di seta celeste e color di rosa, con<br />
entrovi un’immagine di carta rappre-<br />
sentante sant’Anna, orlata di seta color<br />
rosa, ed un pezzo di carta ritagliata da<br />
cui appare essere stata battezzata<br />
dall’allevatrice Chiarastella Cassis».<br />
Nel 1844 fu richiesta dal padre, un<br />
sergente dei Minieri.<br />
I casi riportati risultano assai rari. E qui,<br />
su tutti, possiamo citare Vilmari Valentino<br />
Ferdinando, nato il 31 ottobre<br />
1838, ritrovato «avvolto in una pezza<br />
straccia, un pezzo di fodra da stramazzo<br />
per zipella, una fascia bianca<br />
con righe rosse, il tutto straccio, col<br />
segnale di mezzo santo carta,<br />
rappresentante la Beata Vergine con<br />
retroscritto di porvi i soprascritti nomi».<br />
Visse solo pochi giorni. Andò meglio<br />
a Broli Evaristo Sperandio di appena<br />
4 giorni, giunto a Verona il 10 gennaio<br />
1822 avvolto in due piccole e confortevoli<br />
pelli d’agnello proveniente da<br />
Strembo in Val Rendena. Fu allevato<br />
poi da una famiglia di Soave.<br />
È alquanto importante capire in quale<br />
modo l’ufficiale di stato civile giungesse<br />
a inventare il cognome per ogni<br />
bambino accolto. Anticamente si<br />
davano cognomi convenzionali, con<br />
varianti da città a città, spesso con<br />
significato religioso (Diotallevi, Dioguardi,<br />
Vacondio, Diotaiuti, Servadio,<br />
Casadei). A Napoli era tipica la denominazione<br />
Esposito (“esposto”) 2 , a<br />
Firenze Innocenti o Degl’Innocenti,<br />
mentre a Roma si usò Proietti (da<br />
projètto «trovatello, bambino abbandonato»).<br />
Le cose cambiarono con le leggi<br />
napoleoniche. Come da decreto, si<br />
doveva evitare che il cognome risultasse<br />
ridicolo o tale da lasciar sospettare<br />
l’origine (Ignoto, Incerto, ecc.) e,<br />
parimenti, bisognava astenersi dall’imporre<br />
nomi di famiglie note o nomi di<br />
città 3 . Tali norme furono pienamente<br />
disattese; ciò poteva essere dovuto a<br />
una cattiva informazione dell’impiegato<br />
o a una semplice coincidenza. Una<br />
piccola croce sulla gamba sinistra che<br />
sembrava incisa con una punta servì<br />
a foggiare il cognome Crociato<br />
all’infante di 12 giorni proveniente da<br />
Rovereto, accompagnato da un corredino<br />
contrassegnato dalle lettere E. C..<br />
Lo stesso avvenne per Cordone Joele<br />
Barue Malachia Bernardo, proveniente<br />
da Trento, che per segnale di riconoscimento<br />
aveva intorno al collo un<br />
“cordoncino” di seta rossa con 26<br />
nodi.<br />
Talvolta i cognomi furono ricavati<br />
dall’inversione del cognome della<br />
madre, dal suo anagramma o dall’a-<br />
32 VERONA MEDICA
nagramma del nome personale<br />
imposto (Adelide da Adelaide, Almapi<br />
da Palma, Alorosa da Orsola, Alsorofina<br />
da Sinforosa, Cescafrano da<br />
Francesca, Defurli da Furlani,<br />
cognome della madre, ecc.) o anche<br />
dal luogo di provenienza. Il sacerdote<br />
Marco Marchi consegnò un bambino<br />
che venne denominato Almarchi. E<br />
così: Alselva, Almonte, Algardi,<br />
Alcampi, Pejolo, in quanto provenienti<br />
da Selva di Progno, Monteforte, Garda,<br />
Sommacampagna, Pejo. Non<br />
mancano i cognomi riferiti alle stagioni,<br />
ai mesi, a nomi di fiori e piante. Per<br />
ogni mese dell’anno veniva usata una<br />
lettera dell’alfabeto e su questa si<br />
forgiava il cognome, la cui etimologia,<br />
nella maggioranza dei casi rimane del<br />
tutto oscura.<br />
Le cause di morte (anni 1807-1866)<br />
L’Istituto Esposti di Verona aveva un<br />
bacino d’utenza molto vasto che non<br />
comprendeva solo la provincia veronese,<br />
ma accoglieva anche i “rifiutati”<br />
del Tirolo 4 . Mi è capitato di dover<br />
consultare i registri dell’Istituto Esposti 5<br />
per uno studio sui cognomi 6 imposti ai<br />
trovatelli al momento del loro ingresso<br />
nella struttura, e questo fatto mi ha<br />
indotto a considerare anche le cause<br />
di morte dei piccoli.<br />
Colpisce la grande mortalità che ha<br />
letteralmente falcidiato questi derelitti.<br />
È interessante rilevare come l’oltre 60%<br />
dei decessi avvenisse nel primo mese<br />
di vita, se non addirittura nei primissimi<br />
giorni dalla nascita. Alcuni giungevano<br />
alla ruota già cadaveri o moribondi<br />
(motivo del trapasso: «morto per<br />
essere entrato in Casa quasi semivivo»),<br />
con un’esacerbazione nel<br />
periodo invernale e con una prevalenza<br />
nei maschi. La causa mortis è<br />
per certuni certificata con precisione,<br />
ma purtroppo non viene registrata per<br />
i tantissimi deceduti durante il baliatico;<br />
questo fatto non ci permette di<br />
formulare delle stime, per quanto<br />
approssimative, sull’incidenza delle<br />
malattie mortali sugli esposti.<br />
Nei mesi più freddi è cosa ovvia che il<br />
decesso fosse provocato da bronchiti,<br />
pneumoniti, pneumomeningiti,<br />
febbri reumatiche, reumi di petto;<br />
dall’esiguità del vestiario, dal lungo e<br />
disagevole viaggio in carrozza e dall’esposizione<br />
alle basse temperature.<br />
Tra quelle che possiamo definire<br />
“cause iniziali”, ossia quelle malattie<br />
che attraverso complicazioni o stati<br />
morbosi concomitanti condussero alla<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
morte, troviamo gli stati patologici relativi<br />
all’intestino, così elencati: diarrea,<br />
enterite, febbre dissenterica, gastrico,<br />
gastroenterite, gastromeningite,<br />
gastropneumonite, vermini, febbre<br />
verminosa. È noto quanto fosse abituale<br />
l’infestazione da ossiuri e ascaridi<br />
che colpiva indistintamente tutte le<br />
fasce d’età, ma la dice lunga sulle<br />
scarse condizioni igieniche in cui<br />
poteva essere avvenuto il parto e di<br />
come fosse stato gestito il bambino fin<br />
dai primi istanti di vita.<br />
Su tale patologia è davvero illuminante<br />
l’autopsia 7 eseguita il 15 marzo 1796<br />
dal protomedico Giovanni Verardo<br />
Zeviani su Gabriele, un bimbo di<br />
cinque anni figlio di Luigi Bonuzzi,<br />
medico di Verona. Affetto da «febbre<br />
verminosa, accompagnata da vomiti,<br />
stitichezza di ventre, soffocazione di<br />
respiro, perdita di favella, immobilità<br />
della persona sul fianco sinistro, stridore<br />
di denti, gemiti e convulsioni, ed<br />
La Ruota di Pisa<br />
altri sintomi che lo hanno travagliato<br />
con acutezza di morbo per giorni<br />
dieciotto: essendo già molti mesi prima<br />
infermiccio e sottoposto agli ascaridi,<br />
con polso sempre irregolare». Il corpicino<br />
del bimbo descritto «rosseggiante<br />
e illividito» come «tutte le viscere del<br />
petto e del basso ventre», i polmoni<br />
gonfi e lividi in uno dei quali vi era un<br />
«tumoretto pieno di concreta materia<br />
purulenta […], le due arterie vicine al<br />
cuore costipate per due polipi […], e<br />
alquanta acqua giallognola stava<br />
spanta nel torace sinistro». Il fegato<br />
risultava ingrandito e ostruito, così pure<br />
la milza, mentre «nell’intestino duodeno,<br />
ne’ tenui, e ne’ crassi erano<br />
dappertutto vermi lombrichi di smisurata<br />
grandezza. L’intestino retto, nell’interna<br />
sua faccia, era per tutto variegato<br />
da infinito numero di vermicini<br />
corti e bianchi, detti ascaridi 8 ». Le cure<br />
somministrategli dal padre «assidue,<br />
forti e diuturne», non valsero a salvare<br />
il piccolo Gabriele 9 .<br />
Anche il morbillo (ver. ferse, in alcuni<br />
casi si parla di incomprensibili ferse<br />
retrocesse, probabile altra malattia<br />
esantematica quale rosolia o esantema<br />
critico) ebbe a mietere le sue vittime<br />
in seguito alle complicanze dovute<br />
principalmente a superinfezioni batteriche,<br />
per non parlare della malattia<br />
nota come arioma 10 che, forse anche<br />
come valutazione di comodo, la<br />
faceva sempre da padrona.<br />
Con acrimonia (pletora) 11 , veniva<br />
diagnosticata la morte di certi infanti.<br />
E poi il marasma, le convulsioni, la<br />
spasmodia (spasmofilia?), o un<br />
riscaldo di gola infiammatorio<br />
concorsero a far passare a miglior vita<br />
alcuni di questi infelici.<br />
La non meglio precisata febbre<br />
maligna fu causa di molte morti. A<br />
questo riguardo possiamo avvalerci<br />
dell’informazione inviata dal medico di<br />
Cisano ai Provveditori di Sanità il 6<br />
ottobre 1796. Egli da subito pensò trattarsi<br />
di malattia contagiosa, ma poi<br />
giudicò che non fosse un «male<br />
maligno assoluto, ma piuttosto una<br />
febbre mesenterica del terzo grado o<br />
febbre gastrica acuta». Così descrisse<br />
i sintomi del morbo che compariva in<br />
molti suoi assistiti verso la metà di<br />
giugno 12 :<br />
1) debolezza universale tre o quattro<br />
giorni precedenti<br />
2) anoressia, o sia inappetenza<br />
3) sapor di bocca disgustoso e<br />
lingua paniata<br />
4) vomitazione<br />
5) vomito deciso di materia disgustosa<br />
6) dolore di stomaco in alcuni minorato<br />
dal vomito spontaneo o artificioso<br />
7) brividi grandi, lunghi, indi caldo<br />
urente che si alternava ne’ commuoversi<br />
8) polso piccolo e depresso<br />
9) cefalgia insopportabile<br />
10) urine sempre crude<br />
11) delirio incipiente nel 3° o 4° giorno<br />
12) stranguria<br />
13) spasmodia con tremori<br />
14) aridità di ventre<br />
Rimedi impiegati inutilmente:<br />
1) purganti lievi<br />
2) clisteri<br />
3) bibite subacide<br />
33
Il modo del loro morire è contrassegnato:<br />
1) da maggior delirio nel 5° giorno<br />
2) da grande meteorismo<br />
3) da ischiuria<br />
Tempo della loro morte<br />
1) la maggior parte nel 7° giorno<br />
2) alcuni nel decimo quarto<br />
3) altri nel vigesimo primo<br />
Stato della cute dopo la loro morte<br />
1) macchie petecchiali delle varie<br />
specie dopo il settimo giorno<br />
2) pustole migliariche.<br />
Diversi i neonati deceduti nelle prime<br />
settimane di vita per marasma (a volte<br />
indicato come consunzione), tisi e<br />
per un poco chiaro male di petto e/o<br />
di punta (da ricondurre probabilmente<br />
alla pericardite, patologia citata con<br />
tale nome solo a partire dal 1840). Ci<br />
fu chi perì in seguito a trasudamento<br />
catarrale, idrope, fisconia ventrale<br />
(morboso gonfiore del ventre) e a<br />
edemi non meglio precisati; anche le<br />
posteme nell’orecchio o nel petto<br />
determinarono taluni decessi.<br />
Perfino certe lesioni orali, definite<br />
semplicemente ulcere nella bocca (in<br />
un solo caso si parla di ulcera<br />
faringea) ebbero esito infausto. Potevano<br />
forse essere ricondotte a una<br />
malattia venerea, o a un’infezione con<br />
complicanze polmonari o cardiache,<br />
o a semplice peggioramento delle<br />
condizioni generali.<br />
Rimane da fare una considerazione<br />
sulla sifilide (segnalata a volte come<br />
morbo gallico o mal venereo),<br />
malattia neonatale quasi sconosciuta<br />
in provincia, contratta di più dai bimbi<br />
provenienti dal Tirolo e piuttosto diffusa<br />
in città 13 . Le valutazioni di tabe, tabe<br />
dissenterica e tabe scrofolosa e,<br />
l’inspiegabile tabe d’umore (forse a<br />
causa del pus che cola dalle fistole?)<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
sembrano esprimere errori diagnostici<br />
in quanto tale affezione si manifesta a<br />
distanza di anni (da 5 a 10) dal<br />
contagio.<br />
Vengono altresì segnalati decessi per<br />
malattie scorbutiche, scleriasi<br />
(sclerèma), rachitidi (rachitismo),<br />
tossi convulse, dermatiti.<br />
Come si sarà notato, si è cercato qui<br />
solo di illustrare per sommi capi la<br />
questione delle cause della mortalità<br />
dei piccoli abbandonati nella ruota.<br />
Molto resta da approfondire, per chiarire<br />
questo aspetto dell’esistenza degli<br />
esposti: per esempio l’incidenza delle<br />
singole malattie sul totale dei decessi,<br />
o l’accertamento delle vere cause<br />
della morte dei piccoli (spesso si ha<br />
l’impressione di una diagnosi superficiale).<br />
1) Affatto rari i casi in cui l’esposto rimaneva<br />
presso una famiglia che s’impegnava a<br />
«nutrirlo, custodirlo ed educarlo fino all’età<br />
di anni 18» cfr. Archivio di Stato di Verona<br />
(d’ora in poi ASVr), Libro I, c. 514, 20<br />
settembre 1819.<br />
2) In Campania, i bambini abbandonati venivano<br />
detti anche i “gettatelli”.<br />
3) Cfr. GIULIA DI BELLO, “Senza lasciare<br />
sospettare l’origine”: le identità anagrafiche<br />
dei bambini abbandonati in Toscana nell’Ottocento,<br />
«Rivista italiana di onomastica», II<br />
(d’ora in poi RIOn), Roma 1997, 2, pp. 397-<br />
419.<br />
4) Naturalmente, per “Tirolo” si intendeva allora<br />
l’attuale regione Trentino - Alto Adige. C’è da<br />
osservare che la maggior parte di questi<br />
bambini non era accompagnata da segni di<br />
riconoscimento. Qualcuno portava con se<br />
mezza medaglia di ottone o d’argento, rarissime<br />
le immagini sacre.<br />
5) ASVr, Istituto Esposti, Quaderni: I (1807-<br />
1813); II e III (1865-1866); V (1819-1823);<br />
XXII (1838-1840); XXIII (1840-1841); XXIV<br />
(1840-1841); LXIV (1862-1863); LXV (1862-<br />
1863); LXVI (1863-1864).<br />
6) Tale ricerca è poi servita a GIOVANNI<br />
RAPELLI per il suo saggio Note su alcuni<br />
cognomi di trovatelli veronesi, «RIOn», I,<br />
Roma 2008, pp. 109-116. Sull’argomento si<br />
veda, dello stesso autore, I cognomi del territorio<br />
veronese, Sommacampagna 2007, pp.<br />
43-45.<br />
NO ALL’USO INGANNEVOLE DELL’IMMAGINE DEL MEDICO<br />
7) «Le sezioni cadaveriche, dovranno essere<br />
eseguite, secondo la legge, in luogo appartato,<br />
cioè in chiesa, nei cimiteri, o in un altro<br />
locale, ove non potranno intervenire che i soli<br />
esercenti l’Arte Medica e Chirurgica, e<br />
qualche parente del defunto se lo desiderasse,<br />
e ciò per serbare la necessaria<br />
decenza». Proclama della “Commissione<br />
dipartimentale di Sanità dell’Adige, Regno<br />
d’Italia”, 23 febbraio 1807 (ASVr, Ufficio<br />
Sanità [d’ora in poi U. S.], ASVr, Miscellanea<br />
Proclami anno 1807.<br />
8) Potrebbe trattarsi di un refuso: forse il medico<br />
intendeva dire ossiuri.<br />
9) ASVr, U. S., b. LXIX. Non lo è da meno la<br />
relazione stilata dal protomedico Zenone<br />
Bongiovanni il 19 aprile 1795 che ci ragguaglia<br />
su di un singolare contagio avvenuto in<br />
una locanda cittadina situata in San Salvar<br />
Corte Regia. Ben 26 ospiti, che vivevano in<br />
alcune stanze in modo promiscuo, furono<br />
colpiti da febbre verminosa maligna. Gli<br />
ammalati presentavano «languore eccessivo<br />
che li fa cadere in una stupidità grave e li<br />
rende inclinati ad una putrida soluzione.<br />
Sembra che i vermini in questo caso non<br />
minaccino immediatamente la vita, e siano<br />
da riguardarsi come causa prima, ma il<br />
maggior danno derivi da una corrotta<br />
saburra nelle vie intestinali». Come cura fu<br />
prescritta una buona aerazione delle stanze<br />
e una più assidua e costante igiene (ASVr,<br />
U. S., b. XLVI)<br />
10) Su tale malattia si veda G. FERRARI DE<br />
SALVO, Malattie mortali nella prima metà de<br />
Settecento in alcuni paesi della Lessinia, in<br />
«Verona Medica», n. 2, aprile 2009, pp. 35-<br />
40.<br />
11) Acrimonia, termine coniato da Hermann<br />
Boerhaave (1668-1738). Cfr. LUCIANO<br />
STERPELLONE, Dagli Dei al DNA,<br />
l’affascinante cammino della medicina, Roma<br />
1991, vol. 4, p. 490,<br />
12) ASVr, U. S., b. XLVI, Relazioni di medicichirurghi<br />
circa autopsie, epidemie e altro,<br />
anni 1754-1797.<br />
13) Di qualche interesse risulta l’esame autoptico<br />
eseguito sul cadavere di Giovanni<br />
Massari, di anni 40, della contrada di San<br />
Paolo Campo Marzo di Verona. «Gravemente<br />
molestato da un dolore acuto al lato sinistro<br />
dello sterno e sovente oppresso da anelito<br />
e difficoltà di respiro, era deciso a intraprendere<br />
la cura mercuriale, onde diminuire<br />
e rintuzzare li progressi della celtica virulenza».<br />
Morto improvvisamente sulla<br />
pubblica via, fu sottoposto all’autopsia il 18<br />
aprile 1795 dal protomedico Zenone Bongiovanni,<br />
dalla quale risultarono ascessi polmonari<br />
e che le sue ossa avevano «contratto un<br />
grado tale di carie » da spezzarsi con una<br />
minima forza (ASVr, U. S., b. XLVI).<br />
In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale<br />
degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara:<br />
1) Di essere totalemte estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto.<br />
2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria professionale<br />
per validare la propria offerta commerciale.<br />
3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico, che incide sul decoro<br />
e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di legge (DLCPS n. 233/46), l’Ordine professionale.<br />
34 VERONA MEDICA
di LUCIANO BONUZZI<br />
Lungo i tre secoli che le convenzioni<br />
cronologiche designano come Età<br />
Moderna si verificano profonde<br />
trasformazioni nella sensibilità collettiva,<br />
nella modalità colloquiale e<br />
soprattutto nell’antropologia medica:<br />
si tratta di fattori che, nell’insieme,<br />
plasmano ed orientano gli aiuti<br />
esistenziali che vengono erogati. Fra<br />
i molteplici fattori a cui si è fatto cenno<br />
compete un rilievo essenziale alla<br />
scoperta della circolazione del<br />
sangue ed alla contemporanea scissione<br />
cartesiana fra res cogitans e res<br />
extensa, una scissione che libera il<br />
corpo da ogni interferenza spirituale:<br />
si tratta di eventi che rivoluzionano<br />
l’interpretazione dell’esistenza. Alla<br />
scoperta della circolazione del<br />
sangue si giunge, del resto, attraverso<br />
complesse trasformazioni che investono<br />
il mondo della vita e che si<br />
annunciano fin dall’ultimo Medioevo.<br />
Johan Huizinga (1) descrivendo l’atmosfera<br />
che connota l’autunno del<br />
Medioevo sottolinea l’emotività<br />
esasperata che caratterizza quel<br />
tempo in cui le difficoltà psicologiche<br />
trovano una spiegazione ed una<br />
risposta nella visione del mondo e<br />
nelle pratiche liturgiche gestite dalla<br />
Chiesa; si può dire che, allora, psicoterapia<br />
e liturgia si sovrappongono e<br />
coincidono. Le improvvise esplosioni<br />
di pestilenza che, proprio nell’età di<br />
Boccaccio, soffiano sul giusto e<br />
sull’ingiusto modificano peraltro la<br />
sensibilità corrente e, promuovendo<br />
la scoperta del macabro (2) , inducono<br />
sottili ed inquietanti angosce individuali:<br />
le danze della morte (3) che fioriscono<br />
lungo l’arco alpino testimoniano<br />
questa metamorfosi del sentire. La<br />
scoperta del macabro, grazie alla<br />
dimestichezza con il cadavere che le<br />
è propria, favorisce il rinnovamento<br />
della medicina che si incammina<br />
verso la rinascita dell’anatomia e nel<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
Frammenti, fermenti ed eclissi<br />
delle pratiche psicoterapiche<br />
lungo l’Età Moderna<br />
contempo, con la valorizzazione della<br />
ricerca obbiettiva, dà vigore all’interpretazione<br />
naturalistica dei disturbi<br />
psichici che, in tema di stregoneria,<br />
vede lo scontro radicale fra medicina<br />
e teologia. È lo scontro fra le posizioni<br />
del ‘Malleus Maleficarum’ (4) , che attribuisce<br />
all’intervento del demonio i<br />
racconti fantastici delle streghe, e le<br />
riflessioni di medici, come Cardano (5)<br />
o Wier (6) , che parlano invece di malinconia,<br />
di un disturbo naturale dovuto<br />
alla bile nera.<br />
In questo contesto sociale ricco di<br />
tensione prende forma, sia in ambito<br />
medico che umanistico, il bisogno di<br />
operare per erodere le difficoltà dell’esistenza<br />
e della malattia. Qualche<br />
spinta al cambiamento la si avverte<br />
fin dal tempo della Scuola salernitana.<br />
La Scuola salernitana, chiave di volta<br />
fra la medicina del passato e quella<br />
moderna, dà voce, infatti, ad un illustre<br />
studioso quale Costantino<br />
l’Africano (7) che si occupa di malinconia,<br />
la più tipica fra le malattie<br />
mentali dell’Età di mezzo. La malinconia,<br />
secondo Costantino, è “un<br />
sospetto che domina l’anima, da cui<br />
derivano timore e preoccupazione”;<br />
si tratta di una sindrome attribuita<br />
all’azione della bile nera e, “dato che<br />
il corpo è di necessità legato all’anima”,<br />
proprio la bile nera viene ritenuta<br />
responsabile della molteplicità<br />
dei disturbi psicologici che caratterizzano<br />
la malinconia che, coerentemente,<br />
va curata con adeguati provvedimenti<br />
dietetici. Lo spirito, in altre<br />
parole, si riordina con l’igiene del<br />
corpo. Si deve pertanto riconoscere<br />
che alla sensibilità per il disagio<br />
psichico non corrisponde il suggerimento<br />
di pratiche psicoterapiche in<br />
senso proprio.<br />
Più complesso l’approccio di Michele<br />
Savonarola, nonno del famoso predicatore,<br />
che per i “malati d’animo”, per<br />
quanto aspirino ad “una cura non di<br />
parole ma di preziosi minerali”,<br />
propone di intervenire anche “con le<br />
parole, cosa che nessun saggio<br />
raccomanda”. Commenta Michele<br />
Savonarola: “Ho sempre ritenuto che<br />
nella cura delle sofferenze dell’animo<br />
le parole possono avere efficacia<br />
quanto i rimedi materiali nella cura<br />
del corpo; tali rimedi consistono in<br />
erbe, radici e pietre preziose, e io<br />
innalzo il potere delle parole al di<br />
sopra dello stesso rimedio materiale”.<br />
L’invito esplicito alla pazienza,<br />
questa virtù monastica, è il pilastro<br />
del progetto savonaroliano che,<br />
proprio per fortificare la pazienza,<br />
raccomanda di “non temere la morte<br />
e sottrarsi alla cupidigia”. Ogni<br />
malattia, in effetti, è accompagnata<br />
dal timore della morte, dal dolore<br />
somatico e dall’anedonia e pertanto<br />
il disprezzo autentico della morte si<br />
rivela essenziale ma Savonarola argomenta<br />
che sono altrettanto utili la<br />
buona dieta, la presenza rassicurante<br />
di medici illustri, i dialoghi sereni con<br />
gli amici e, non ultimo, la musica.<br />
L’invito fondamentale alla pazienza in<br />
un contesto elettivamente rispettoso<br />
della religione pone il pensiero di<br />
Savonarola nel solco della tradizione<br />
cristiana; va, tuttavia, sottolineata,<br />
d’accordo con Premuda, l’attenzione<br />
riservata “all’influsso suggestivo” esercitato<br />
dalla presenza del medico ma<br />
anche all’efficacia rasserenante della<br />
musica (8) . Un approccio complesso<br />
che non esclude l’importanza della<br />
relazione fra chi soffre e chi fornisce<br />
qualche forma di aiuto.<br />
Pure Marsilio Ficino, l’appassionato<br />
interprete di Platone, vuole essere un<br />
medico dell’anima e pur occupandosi<br />
di precetti igienici - si veda il ‘De vita’,<br />
il saggio dedicato alla salute dei letterati<br />
- intende riflettere “sui modi per<br />
liberare l’anima dalle passioni, dalle<br />
angustie, che le pervengono per la<br />
mediazione del corpo”: un disegno<br />
assai elaborato in quanto, per Ficino,<br />
la vita emotiva ed intellettuale può<br />
essere influenzata non solo dagli<br />
umori del corpo ma anche dagli<br />
astri (9) .<br />
Nella letteratura medica ed umanistica<br />
del tempo per la cura dei<br />
disturbi psichici si fa, insomma, leva<br />
soprattutto sul regime. Si vedano, ad<br />
esempio, i contributi di Ercole Sassonia<br />
(10) e di Girolamo Mercuriale (11)<br />
che per contrastare la malinconia,<br />
accanto alle prescrizioni farmacologiche,<br />
raccomandano le consolidate,<br />
tradizionali regole dietetiche con<br />
35
qualche suggerimento comportamentale.<br />
In brevi parole, lungo l’età<br />
dell’Umanesimo e del Rinascimento<br />
per raggiungere l’anima vi sono<br />
sostanzialmente due vie: la liturgia e<br />
l’igiene del corpo - lo strumento dell’anima<br />
- come aveva insegnato Galeno.<br />
Vi è, tuttavia, un’osmosi fra corpo ed<br />
anima, fra psiche e soma, che dà un<br />
colorito esistenziale - si potrebbe dire,<br />
inconsapevolmente, psicoterapico -<br />
ai più differenti suggerimenti dietetici.<br />
Ma il solco fra natura ed esistenza,<br />
implicito ma sfumato nel dottrinale<br />
galenico interpretato alla luce della<br />
fede cristiana, si allarga e si approfondisce<br />
con la scoperta della circolazione<br />
del sangue che, in un contesto<br />
teorico rigorosamente meccanicista,<br />
fa dell’uomo una sorta di macchina<br />
idraulica. Marcello Malpighi, figura<br />
eminente del nuovo corso della medicina,<br />
scrive che le “macchine del<br />
nostro corpo … sono la base della<br />
medicina”. E più oltre continua: “So<br />
che è ineffabile il modo con che<br />
l’anima nostra si serve del corpo<br />
nell’operare: è però certo che nelle<br />
operazioni della vegetazione, del<br />
senso e del moto, l’anima è necessitata<br />
ad operare conforme la macchina<br />
alla quale è applicata, in quella<br />
guisa che un orologio o molino egualmente<br />
è mosso da un pendolo di<br />
piombo o sasso, da un bruto o da un’<br />
uomo: anzi, se un angelo lo movesse,<br />
faria la stessa mozione con variazione<br />
di siti, come fanno li bruti ecc. Sicchè,<br />
non sapendo io il modo dell’operazione<br />
dell’angelo, ma la struttura<br />
esatta del molino, intenderei detto<br />
moto e azione; e sconcertandosi il<br />
molino, cercherei di riparar le rote o<br />
la loro composizione guasta, tralasciando<br />
l’indagare il modo dell’operare<br />
dell’angelo movente” (12) . Questi<br />
pensieri di Malpighi si possono intendere<br />
come un manifesto programmatico<br />
del meccanicismo in medicina<br />
mentale dove non è riservato spazio<br />
alcuno a qualsivoglia approccio<br />
esistenziale.<br />
La posizione dottrinale di Malpighi è<br />
in sintonia con il postulato di Cartesio<br />
in merito alla separazione fra anima<br />
e corpo che, secondo il filosofo francese,<br />
trovano un punto d’incontro<br />
nella pineale. Per quanto l’anima<br />
possa errare ma non ammalarsi,<br />
Cartesio tuttavia suggerisce alcuni<br />
rimedi contro le passioni che, intese<br />
come emozioni dell’anima causate da<br />
qualche movimento degli spiriti,<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
possono essere corrette con alcuni<br />
rimedi costituiti “dalla riflessione anticipata<br />
e dalla perizia con cui si<br />
possono correggere i propri difetti<br />
naturali”. Per Cartesio, “quando la<br />
passione persuade di cose la cui<br />
esecuzione ammette un certo<br />
indugio, bisogna prender tempo a<br />
riflettere, e distrarsi con altri pensieri<br />
fino a che il tempo e il riposo non<br />
abbiano completamente calmato<br />
l’emozione del sangue. Quanto infine<br />
la passione incita ad azioni che richiedono<br />
una decisione immediata, la<br />
volontà deve volgersi soprattutto a<br />
considerare e a seguire le ragioni<br />
contrarie a quelle presentate dalla<br />
passione …” (13) . La teoria cartesiana<br />
sulle passioni e sul modo di correggerle<br />
si è largamente articolata con il<br />
pensiero di medici e filosofi del ‘600 (14)<br />
ma, osservata a tanti anni di distanza,<br />
sembra essere assai poco utile per<br />
chi soffre di qualche disturbo.<br />
Mentre, tutto sommato, per gli aiuti<br />
esistenziali corrono tempi difficili non<br />
manca, d’altra parte, qualche clinico<br />
che, pur attento al pensiero di Malpighi<br />
e di Cartesio, propone suggerimenti<br />
e consigli non privi di sapore<br />
psicoterapico. Giorgio Baglivi, consapevole<br />
dello scarto che esiste fra<br />
teoria e pratica, sa bene che le sofferenze<br />
dell’animo possono aumentare<br />
i mali del corpo e che, nel contempo,<br />
esistono veri e propri stati morbosi<br />
indotti da passioni dell’animo. Ma,<br />
senza entrare in merito a questioni<br />
teoriche tanto complesse come quelle<br />
che ineriscano al rapporto fra corpo<br />
ed anima, per poter intervenire sul<br />
piano concreto invita ad una diligente<br />
ricerca anamnestica che permetta di<br />
cogliere la nascita e l’evoluzione di<br />
ogni disagio esperito. L’intento di<br />
Baglivi è quello di cambiare “lo stato<br />
del sangue” - il veicolo degli spiriti<br />
che investono l’anima - ricorrendo alla<br />
dieta, ai bagni, all’esercizio muscolare,<br />
ai viaggi, alla caccia in luoghi<br />
piacevoli, alla musica, al ballo etc., a<br />
tutti quei provvedimenti che “col dilettare<br />
blandamente l’anima … ristabiliscono<br />
anco la morbosa costituzione<br />
del corpo, e ritornano nello stato<br />
primiero i moti disturbati della imaginazione”.<br />
Dato poi che “la forza della<br />
cura nelle malattie dell’animo” risiede<br />
nell’animo stesso, il terapeuta deve<br />
innanzi tutto, secondo Baglivi, preoccuparsi<br />
di sollevarlo e “ricrearlo con<br />
piacevoli colloqui”, valorizzando l’effetto<br />
suggestivo dei farmaci senza<br />
rinunciare a tutte quelle argomentazioni,<br />
in larga parte suggestive, che<br />
possono essere utili al malato. Ed<br />
ancora, la musica viene ritenuta uno<br />
strumento rasserenante di grande<br />
spessore (15) . Baglivi in pratica, mentre<br />
invita ad osservare con attenzione la<br />
biografia di ogni paziente, valorizza<br />
la relazione fra curante e curato, un<br />
rapporto che conferisce un sapore<br />
vissuto ai molteplici consigli e suggerimenti.<br />
Sembrerebbe che quanto<br />
Malpighi ha fatto uscire dalla porta,<br />
con Baglivi rientri dalla finestra.<br />
Baglivi scompare nel 1706 all’inizio<br />
del secolo dei lumi quando la luce<br />
accecante della ragione impedisce<br />
di percepire quelle sfumature e quelle<br />
emozioni inespresse che sono il sale<br />
dell’incontro psicoterapeutico. In<br />
questo clima s’impone il pensiero di<br />
Lamettrie (16) , un materialista quanto<br />
mai rappresentativo del nuovo secolo,<br />
che assimila l’uomo ad un orologio<br />
che ha nel cervello la molla che ne<br />
garantisce il funzionamento. Lamettrie<br />
è attento all’educazione piuttosto<br />
che a qualche forma di aiuto psicologico<br />
vero e prpprio ed è in conflitto<br />
con lo spiritualismo di Stahl (17) , un<br />
medico tedesco che ravvisa nell’anima<br />
il principio che regola salute e<br />
malattia. Mentre i lumi orientano la<br />
marcia del progresso, restano peraltro<br />
larghe zone d’ombra che, dominate<br />
dall’irrazionale, indicano come nell’animo<br />
umano alberghino pulsioni e<br />
vissuti che sfuggono alla compostezza<br />
della ragione: il movimento dei<br />
convulsionari o le guarigioni miracolose<br />
che fiorirono sulla tomba dell’abate<br />
François de Paris (18) non sono di<br />
certo l’espressione della marcia dei<br />
lumi. Alla ragione, in verità, sfuggono<br />
tante cose: la stessa letteratura<br />
sadiana, con la monotona meccanicità<br />
che la sostanzia, testimonia<br />
qualche fallimento del razionalismo<br />
illuminista. Ma una vera alternativa<br />
all’illuminismo prende forma con il<br />
movimento romantico intonato da una<br />
nuova sensibilità attenta alle ragioni<br />
del cuore. Il pietismo, valorizzando la<br />
ricerca interiore, così come il gusto<br />
per il romanzo sentimentale, quale il<br />
‘Werther’ del giovane Goethe (19) , testimoniano<br />
bisogni e tendenze estranei<br />
ai lumi. È in questo mondo, rigorista<br />
e sentimentale e romantico ad un<br />
tempo, che prendono forma i fermenti<br />
aurorali della pratica psicoterapica<br />
contemporanea tanto attenta all’inconscio<br />
ed alla vita emotiva.<br />
36 VERONA MEDICA
In sintesi, lungo l’Età Moderna si<br />
coglie un netto crinale rappresentato<br />
dalla scoperta della circolazione del<br />
sangue che, da un lato, oscura<br />
progressivamente il rapporto medicopaziente<br />
e dall’altro lato promuove<br />
un’antropologia meccanicista estranea<br />
ad ogni risonanza esistenziale. Il<br />
Romanticismo reagisce a questa<br />
visione dell’uomo, quanto mai riduttiva,<br />
e invitando a riflettere sull’esistenza<br />
getta le basi per l’avvento delle<br />
molteplici forme di aiuto psicologico<br />
oggi correnti.<br />
RICHIAMI BIBLIOGRAFICI<br />
1. J. HUIZINGA, L’autunno del Medio Evo,<br />
Introduzione di E. Garin, Firenze, Sansoni,<br />
1966.<br />
2. A. TENENTI, Il senso della morte e l’amore<br />
della vita nel Rinascimento, Torino, Einaudi,<br />
1977.<br />
3. AA. VV., Immagini della danza macabra<br />
nella cultura occidentale dal Medioevo al<br />
VERONA MEDICA<br />
STORIA DELLA MEDICINA<br />
Novecento, a cura di G. Invernizzi e N. Della<br />
Casa, Como, Nodolibri, 1995.<br />
4. H. INSTITOR, J. SPRENGER, Il martello<br />
delle streghe, Introduzione di A. Verdiglione,<br />
Venezia, Marsilio, 1977.<br />
5. G. CARDANO, De rerum veritate, in Opera<br />
Omnia, Lione, 1663, pp.281-292.<br />
6. J. WIER, De l’imposture et tromperie des<br />
diables, Paris, 1570, (Ristampa a cura di M.<br />
Lamesi, Paris, 1970, pp. 16-17).<br />
7. COSTANTINO L’AFRICANO, Della melancolia,<br />
trad. M. T. Malato e U. de Martini, Roma, Istituto<br />
di Storia della Medicina, 1959, p. 94.<br />
8. M. SAVONAROLA, De cura languoris animi<br />
ex morbo venientis, a cura di C. Menini,<br />
Presentazione di L. Premuda, Ferrara, Istituto<br />
di Storia della Medicina, 1954, pp. 23,<br />
25, 27, 55, 73.<br />
9. M. FICINO, De Vita, a cura di A. Biondi e G.<br />
Pisani, Introduzione di A. Biondi, Padova,<br />
Edizioni Bibliteca dell’Immagine, 1991, p.<br />
XIV.<br />
10. H. SAXONIAE, De Melancholia, in Opera<br />
Practica, Patavii, de Cadorinis, 1581, pp.<br />
393 e seg.<br />
11. H. MERCURIALIS, De Melancholia, in Praelectiones<br />
Patavinae - De cognoscendis et<br />
curandis humani corporis affectibus, Venetiis,<br />
Apud Juntas, 1577, pp. 39 e seg.<br />
12. M. MALPIGHI, Sugli studi dei medici<br />
moderni, in Opere Scelte, a cura di L.<br />
NORME COMPORTAMENTALI<br />
PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI<br />
Belloni, Torino, UTET, 1967, pp. 512, 516.<br />
13. R. DESCARTES, Le passioni dell’anima.<br />
Lettere sulla morale, a cura di E. Garin, Bari,<br />
Laterza, 1966, pp. 20, 22, 113-114.<br />
14. W. RIESE, La teorie des passions à la<br />
lumière de la penséé médicale du XVIIº<br />
siècle, Supplementum ad «Confinia<br />
Psychiatrica», 8 (1965).<br />
15. G. BAGLIVI, Opere complete medicopratiche<br />
ed anatomiche, a cura di B. Pellegrini,<br />
Firenze, Sansone Coen, 1842, pp. 72,<br />
210-219.<br />
16. J. O. DE LAMETTRIE, L’uomo macchina e<br />
altri scritti, a cura di G. Preti, Milano, Feltrinelli,<br />
1973, pp. 70-71.<br />
17. L. PREMUDA, Storia della medicina,<br />
Padova, CEDAM, 1960, pp. 160-161.<br />
18. La vérité des miracles opérés a<br />
l’intercession di M. de Paris et autres appellans,<br />
Demontrée contre l’Archevêque de<br />
Sens, a cura di C. de Montgerou, s. l., 1737,<br />
vol, I; Continuation des demonstrations des<br />
miracles opérés à l’intercession de M. de<br />
Paris et autres appellans. Observations sur<br />
l’œuvre des convulsions et sur l’état des<br />
convulsionnaires, s. l., 1741, vol. II.<br />
19. L. BONUZZI, Modello antropologico e<br />
‘passione’ in due testi goethiani, in Storie di<br />
guerra di medicina e di letteratura, a cura<br />
di I. Gorini, Udine, Paolo Gaspari editore,<br />
2008, pp. 209-212.<br />
Si ricorda che all’atto dell'affidamento/accettazione dell'incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d'ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto<br />
conto dei disagi dell'utenza.<br />
• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10<br />
con risposta diretta del titolare o di altra persona).<br />
• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità<br />
telefonica e/o l'ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento<br />
dell'orario oltre le ore 10 del mattino.<br />
• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire<br />
agli utenti una presenza effettiva nella sede d'attività del tutto simile a quella del titolare.<br />
• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale<br />
è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.<br />
Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />
e degli Odontoiatri di Verona<br />
www.omceovr.it<br />
Informazioni e servizi “on line”<br />
37
NOTA INFORMATIVA<br />
Sull’incontro con i Ministeri della<br />
funzione pubblica e della salute e<br />
con l’Inps in merito alla certificazione<br />
sulla inabilità temporanea al<br />
lavoro.<br />
Roma, 9 marzo 2010<br />
Si è svolta oggi, a Palazzo Vidoni, la<br />
prevista riunione tra il Ministero della<br />
Funzione Pubblica, il Ministero della<br />
Salute, l’INPS e la FNOMCeO.<br />
Erano presenti:<br />
– per la FNOMCeO, i dottori: Giuseppe<br />
Augello, Guido Marinoni e Bruno<br />
Bugli;<br />
– per la Funzione Pubblica, i Capi<br />
Dipartimento: Dottori Antonio Naddeo<br />
ed Enzo Turatto;<br />
– per l’INPS: il Direttore Generale, Dr.<br />
Mauro Nori;<br />
– per il Ministero della Salute: la<br />
Dr.ssa Maria Teresa Camera.<br />
Il dr. Turatto ha preventivamente illustrato<br />
il timing dell’attivazione della<br />
certificazione on line per l’inabilità<br />
temporanea di malattia che prevede<br />
tre mesi di sperimentazione con<br />
doppio canale telematico e cartaceo,<br />
un successivo collaudo nel mese<br />
successivo e, in caso di esito positivo,<br />
l’avvio a regime esclusivo della<br />
procedura telematica. Le sanzioni per<br />
la mancata trasmissione telematica<br />
saranno attivate solo dopo il positivo<br />
collaudo, nella fase a regime e fatte<br />
salve le deroghe. Inoltre è stato precisato<br />
che le sanzioni per il mancato<br />
invio verranno irrogate dalle ASL e<br />
solo dopo un procedimento disciplinare<br />
che dovrà prevedere la gradualità<br />
delle eventuali sanzioni in rapporto<br />
all’entità delle inosservanze.<br />
La FNOMCeO ha chiesto, e verbalmente<br />
ottenuto, di essere presente<br />
nelle procedure di collaudo.<br />
Il form di certificazione prevederà<br />
l’identificazione del paziente mediante<br />
il codice fiscale e l’annotazione, da<br />
parte del medico, del domicilio del<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
Certificazione sulla inabilità<br />
temporanea al lavoro<br />
paziente stesso solo se diverso da<br />
quello di residenza.<br />
Si è ottenuto inoltre che il codice ICD9<br />
possa essere riportato facoltativamente,<br />
mentre potrà comunque essere<br />
utilizzato il campo libero per la<br />
diagnosi.<br />
La Federazione ha presentato quindi<br />
il documento propositivo che si allega<br />
e che i Ministeri si sono riservati di<br />
esaminare attentamente ed analiticamente.<br />
È stata positivamente accolta la<br />
richiesta di produrre una circolare<br />
interpretativa che tenga conto della<br />
necessità di graduare ed in ogni modo<br />
di definire, nell’ambito della celebrazione<br />
di un procedimento disciplinare,<br />
anche secondo quanto previsto<br />
dalla giurisprudenza della Corte<br />
Costituzionale, le sanzioni ordinistiche<br />
previste in caso di falsa certificazione.<br />
Con lo stesso strumento verranno<br />
forniti i necessari chiarimenti in merito<br />
al significato della sintomatologia<br />
soggettiva del paziente, elemento<br />
importante di una diagnosi documentata.<br />
Sono state diffusamente illustrate le<br />
problematiche connesse con le certificazioni<br />
per assenze brevi e per le<br />
assenze motivate da sintomatologia<br />
non in atto al momento della visita,<br />
proponendo l’autoattestazione del<br />
cittadino per le assenze brevi.<br />
Non si è registrata, sul tema, convergenza<br />
di opinioni con i Ministeri: Il<br />
Ministero della Funzione Pubblica<br />
intende procedere ad un ulteriore<br />
confronto sull’argomento, essendo<br />
orientato a proporre una sorta di attestazione,<br />
diversa dalla certificazione,<br />
che prevederebbe comunque la<br />
redazione e la trasmissione da parte<br />
del medico.<br />
La FNOMCeO ha altresì illustrato le<br />
difficoltà connesse al doppio ruolo del<br />
MMG - fiduciario del cittadino e del<br />
sistema, vincolato ad una quota capitaria<br />
e ad un regime concorrenziale<br />
improprio rispetto al ruolo che viene<br />
ad assumere - e ha quindi invitato i<br />
Ministeri competenti ad introdurre<br />
adeguate norme di tutela nel regime<br />
contrattuale dei medici, fatto che è<br />
stato, almeno nelle linee generali e<br />
per quanto di competenza, recepito.<br />
Si è convenuto, infine, di mantenere<br />
un tavolo di consultazione permanente<br />
e si è fissato un ulteriore<br />
incontro per il prossimo 23 marzo,<br />
con l’impegno, da parte del Ministero<br />
della Funzione Pubblica, di un preinvio<br />
di documentazione in progress.<br />
DOCUMENTO DELLA FN<strong>OMCEO</strong><br />
SULLE CERTIFICAZIONI DI INCA-<br />
PACITÀ TEMPORANEA AL LAVORO<br />
Premessa<br />
Il presente documento analizza le<br />
problematiche connesse con le certificazioni<br />
di incapacità temporanea al<br />
lavoro, sia relative ai pubblici dipendenti,<br />
sia relative ai lavoratori dipendenti<br />
del settore privato, alla luce<br />
delle criticità esistenti nella situazione<br />
pregressa e dei nuovi scenari delineati<br />
dal DL 27 ottobre 2009 n. 150.<br />
La certificazione di malattia per i<br />
lavoratori del settore privato<br />
Ormai da molti anni gli ACN dei<br />
medici di medicina generale hanno<br />
recepito, per le previsioni dell’art. 2<br />
D.L. 663/1979 e dell’art. 15 L.<br />
155/181, il modello denominato “certificato<br />
di diagnosi per indennità di<br />
malattia” che presenta importanti criticità,<br />
riconducibili al fatto che:<br />
1) Riporta, oltre alla data di redazione,<br />
la data da cui l’assistito “dichiara di<br />
essere ammalato”<br />
2) Chiede al medico di definire non<br />
l’incapacità temporanea al lavoro,<br />
bensì la “prognosi clinica”, che può,<br />
come è ovvio, essere profondamente<br />
diversa dall’incapacità temporanea al<br />
lavoro e ciò con evidente riferimento<br />
alle patologie croniche (quale è la<br />
prognosi clinica di una cardiopatia<br />
ischemica o di una lombalgia cronica?),<br />
ma anche per quanto riguarda<br />
il decorso di patologie acute minori,<br />
che nella loro evoluzione molto<br />
spesso possono essere compatibili<br />
con una ripresa dell’attività lavorativa,<br />
prima della completa guarigione<br />
clinica.<br />
Ne deriva, in sostanza, una dichiarazione<br />
del medico che non ha tutte le<br />
caratteristiche della certificazione,<br />
così come prevista dall’art. 24 del<br />
38 VERONA MEDICA
Codice di Deontologia medica. Non<br />
vi è infatti alcun riferimento a dati<br />
clinici direttamente constatati e/o<br />
oggettivamente documentati, ma solo<br />
a una “diagnosi” che può basarsi<br />
anche su sintomi clinici accusati, riferiti<br />
e/o presuntivi e viene raccolta una<br />
dichiarazione autonoma dell’assistito<br />
sull’inizio della malattia, più affine a<br />
una dichiarazione sostitutiva dell’atto<br />
di notorietà.<br />
Ciò rende ragione anche delle difficoltà<br />
a sanzionare eventuali procedure<br />
scorrette, ove si eccettui l’evenienza<br />
di incongruenze nella datazione,<br />
con il paradosso di accentuare<br />
l’attenzione degli organismi di controllo<br />
sulla forma e non sulla sostanza.<br />
Nella prassi, tali modalità di certificazione<br />
sono state adottate anche per il<br />
settore pubblico, in assenza tuttavia<br />
dell’obbligo di riportare la diagnosi, in<br />
quanto l’attestazione in questione<br />
veniva consegnata direttamente al<br />
datore di lavoro (pubblica amministrazione).<br />
Di fatto non si tratta quindi di una certificazione,<br />
bensì di un’attestazione in<br />
cui il medico assume il ruolo di<br />
pubblico ufficiale garante delle dichiarazioni<br />
del cittadino e aggiunge, ove<br />
previsto, la diagnosi, spesso fondata<br />
su dati riferiti e non obiettivabili.<br />
Medici certificatori<br />
Pur potendo essere rilasciate da<br />
medici appartenenti ad altre discipline,<br />
le certificazioni di malattia<br />
vengono rilasciate, nella gran parte<br />
dei casi, dai medici di medicina generale,<br />
correttamente identificati anche<br />
dalla normativa vigente sulle attestazioni<br />
di malattia nel pubblico impiego,<br />
come appartenenti alla struttura<br />
pubblica.<br />
Si ritiene che questo ruolo sia insostituibile,<br />
in considerazione della<br />
profonda conoscenza anamnestica<br />
del paziente, che consente la migliore<br />
formulazione della prognosi di incapacità<br />
temporanea al lavoro e in<br />
considerazione della capillare e<br />
consolidata diffusione della rete di tali<br />
professionisti.<br />
Va tuttavia ricordato come la retribuzione<br />
del medico di medicina generale<br />
sia fondata sulla “quota capitaria”<br />
e come l’assistito possa in qualunque<br />
momento procedere alla revoca del<br />
medico, senza necessità di motivare<br />
tale atto.<br />
Ne consegue che il medico, in caso<br />
di conflitto con l’assistito, si trova<br />
VERONA MEDICA<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
esposto a un significativo danno<br />
economico, tanto maggiore in quelle<br />
parti del nostro paese in cui si è<br />
proceduto ad inserire un numero<br />
eccessivo di medici rispetto alla<br />
popolazione residente, le stesse aree<br />
che spesso vedono l’esistenza, nella<br />
società civile, di una situazione di<br />
profondo disagio, che tende ad ingenerare<br />
l’utilizzo dell’assenza per<br />
malattia come ammortizzatore sociale.<br />
Appaiono pertanto necessari<br />
interventi che, pur nel rispetto della<br />
libertà di scelta del cittadino, evitino<br />
l’esposizione del medico al danno<br />
economico derivante dalla corretta<br />
applicazione della normativa e comunque<br />
ne garantiscono l’assoluta<br />
indipendenza da pressioni improprie.<br />
Ciò anche al fine di salvaguardare il<br />
rapporto fiduciario medico paziente<br />
e l’alleanza terapeutica indispensabili<br />
per l’efficacia della cura.<br />
Le sanzioni disciplinari e penali<br />
Il regime sanzionatorio previsto dal<br />
DL 27 ottobre 2009 n. 150, appare<br />
sproporzionato quanto a gravità ed<br />
automatismi delle pene previste;<br />
inoltre, per le sanzioni disciplinari, si<br />
richiama alla giurisprudenza della<br />
Corte Costituzionale che evidenzia<br />
costantemente l’illegittimità di un automatismo<br />
tra condanna penale e radiazione<br />
ordinistica, radiazione che può<br />
discendere solo dalla celebrazione di<br />
un procedimento disciplinare.<br />
Le certificazioni per assenze brevi<br />
Attualmente la certificazione per le<br />
assenze brevi, determinata da<br />
disturbi clinici soggettivi, è resa possibile<br />
dalle procedure sopra richiamate,<br />
che, in modo tanto improprio quanto<br />
legittimato, consentono il rilancio di<br />
una “attestazione” che non sembra,<br />
in realtà, indentificabile con una vera<br />
e propria certificazione medica,<br />
almeno così come prevista dal DL 27<br />
ottobre 2009 n. 150 e dall’art. 24 del<br />
Codice di Deontologia Medica.<br />
È utile ricordare a questo proposito,<br />
che tale anomalia ha consentito,<br />
anche nel recente passato, l’utilizzo<br />
improprio di attestazioni mediche per<br />
patologie brevi, come strumento di<br />
agitazione sindacale illecita, che<br />
certamente non avrebbe trovato<br />
giustificazioni se supportata, invece,<br />
da autocertificazioni del lavoratore.<br />
È nell’esperienza comune dei medici<br />
certificatori il fatto che gran parte<br />
delle assenze brevi per malattia (2-3<br />
giorni) è relativa a condizioni patologiche<br />
che, pur essendo incompatibili<br />
con lo svolgimento sicuro di un’attività<br />
lavorativa (cefalee, vertigini, mialgie,<br />
disturbi dispeptici acuti...), sia per le<br />
caratteristiche proprie di tali condizioni<br />
patologiche, sia per gli aspetti<br />
di correlazione temporale tra comparsa<br />
dei sintomi e momento della<br />
visita medica/certificazione, non è<br />
certificabile in termini di incapacità<br />
temporanea al lavoro, fondata su dati<br />
obiettivi o direttamente constatati e/o<br />
documentabili.<br />
Per tali patologie appare improponibile<br />
anche disporre una visita fiscale<br />
di controllo, trovandosi il professionista<br />
incaricato in condizioni non<br />
diverse da quelle del medico curante,<br />
Le caratteristiche del modello di<br />
certificazione.<br />
In coerenza con quanto sopra<br />
esposto, per le assenze causate da<br />
malattie della durata di oltre 2/3 giorni,<br />
il modello di certificazione dovrebbe<br />
riportare, otre all’identificativo dell’assistito<br />
(nome, cognome e codice fiscale)<br />
la diagnosi (con la precisazione<br />
di evidenziare elementi di obiettività<br />
o, in alternativa, di documentazione)<br />
e la durata dell’incapacità temporanea<br />
al lavoro. Dovrebbe riportare la data<br />
di rilascio, ma non fare riferimento a<br />
dichiarazioni del paziente circa l’inizio<br />
della malattia, che dovrebbero, eventualmente,<br />
essere autocertificate a<br />
parte dall’assistito.<br />
Non sembra opportuno che la certificazione<br />
riporti la classificazione ICD9,<br />
non essendovi consenso sull’utilizzo<br />
di tale codifica nelle diverse situazioni<br />
patologiche oggetto di assistenza<br />
nelle cure primarie. Tale codifica potrebbe<br />
indurre errori o equivoci interpretativi,<br />
deresponsabilizzando il certificatore,<br />
al quale invece va lasciata la<br />
piena responsabilità di esprimersi su<br />
una diagnosi completa in campo<br />
libero.<br />
La certificazione telematica<br />
È evidente la condivisione, da parte<br />
della FNOMCeO, dell’esigenza di<br />
procedere nella piena dematerializzazione<br />
di tutte le procedure relative<br />
alla Pubblica Amministrazione.<br />
Tuttavia, l’ancora scarsa informatizzazione<br />
di alcune Regioni, la<br />
complessità dell’avvio di una procedura<br />
che per volumi di traffico è di<br />
gran lunga superiore a quella delle<br />
certificazioni di invalidità civile, che<br />
39
pure sta dimostrando alcune criticità,<br />
l’ancora scarsa diffusione della banda<br />
larga sul territorio nazionale, consigliano<br />
di avviare la possibilità della<br />
certificazione telematica, mantenendo<br />
tuttavia per un periodo medio/lungo<br />
la possibilità di una doppia via con<br />
l’utilizzo di strumenti cartacei.<br />
È evidente come non sia possibile, al<br />
momento attuale, dare luogo al<br />
regime coercitivo previsto dal disposto<br />
di legge.<br />
Si dovrà inoltre procedere al più<br />
presto all’integrazione delle procedure<br />
di certificazione telematica con<br />
i sistemi informativi regionali e con gli<br />
applicativi informatici dei medici certificatori.<br />
Le proposte<br />
Le forti innovazioni che stanno trasformando<br />
il sistema delle certificazioni<br />
di inabilità temporanea e permanente<br />
al lavoro coinvolgono sempre più<br />
l’attività e la responsabilità del medico<br />
sul piano formale e sostanziale.<br />
✂<br />
FN<strong>OMCEO</strong><br />
La delicatezza e la complessità del<br />
processo in oggetto, stante la molteplicità<br />
degli interessi e delle responsabilità<br />
coinvolte, richiede, a nostro<br />
giudizio, anche sul piano tecnico<br />
professionale, uno sforzo di partecipazione<br />
e cooperazione di tutti i<br />
soggetti a questo titolo coinvolti.<br />
Riteniamo, quindi, che il cammino<br />
avviato non debba esaurirsi in un<br />
incontro episodico ma, piuttosto, strutturarsi<br />
in una sorta di osservatoriolaboratorio<br />
che propone soluzioni efficaci,<br />
appropriate, compatibili e condivise,<br />
per produrre e sostenere il<br />
cambiamento.<br />
Allo stato dei fatti noi riteniamo che<br />
un primo, forte segnale in questa direzione<br />
possa essere una circolare<br />
interpretativa della normativa in<br />
materia che affronti le problematiche<br />
in questi termini:<br />
1) Prevedere l’autocertificazione del<br />
lavoratore per le assenze di<br />
malattia non superiori ai tre giorni,<br />
introducendo anche norme<br />
NON PUBBLICHIAMO LETTERE ANONIME<br />
contrattuali coerenti che evitino<br />
comportamenti opportunistici.<br />
2) Predisporre, per le assenze oltre<br />
i tre giorni, un modello di certificazione<br />
per l’incapacità temporanea<br />
al lavoro che riporti una<br />
diagnosi obiettivata o documentata,<br />
espressa in campo libero<br />
senza codifica ICD9, chiarendo<br />
comunque come anche la sintomatologia<br />
accusata dal paziente<br />
rientri a pieno titolo nell’inquadramento<br />
obiettivo clinico - anamnestico<br />
e sia quindi dato “documentato”.<br />
3) Mantenere una doppia via di certificazione<br />
(telematica e cartacea)<br />
fino alla soluzione dei problemi<br />
indicati nei paragrafi precedenti.<br />
4) Rivedere il regime sanzionatorio<br />
anche in coerenza con la giurisprudenza<br />
della Corte Costituzionale.<br />
5) Introdurre norme a tutela dei<br />
medici certificatori per garantirne<br />
l’assenza di conflitti di interesse.<br />
Informiamo tutti i Colleghi di un’evenienza purtroppo non rara, spiacevole e che pertanto vorremmo avesse fine.<br />
Capita frequentemente che, vuoi al Direttore di questo periodico, vuoi alla Commissione Pubblicità o ad altri, vengano inviate<br />
lettere anonime<br />
per segnalare ingiustizie, episodi censurabili, atti che almeno all’autore sembrano meritevoli di più o meno gravi condanne.<br />
Riteniamo nostro dovere informare tutti che tali lettere quando non firmate vengono cestinate d’ufficio.<br />
Chi desidera segnalare una qualsiasi evenienza lo faccia tranquillamente dando le sue generalità.<br />
Può dire, se lo desidera, che non vuole essere personalmente coinvolto, e noi ci impegniamo a rispettare questa sua richiesta.<br />
L’anonimato è invece garanzia dell’inutilità di qualsiasi informativa.<br />
Spesso anche semplici cittadini, ancor più frequentemente dei Colleghi, adottano questa tecnica poco cavalleresca di denuncia.<br />
Anche le loro lettere, quando non firmate, hanno lo stesso destino.<br />
VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA<br />
Il Comitato di Redazione di VERONA MEDICA<br />
TEMPO LIBERO<br />
CERCO, OFFRO E SCAMBIO:.......................................................................................................................................................................................................<br />
DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO<br />
.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
COGNOME...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
NOME...............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
INDIRIZZO.................................................................................................................................................................................................................................................................<br />
TELEFONO...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />
Nº TESSERA ORDINE................................................................................................................................................................................................................................<br />
40 VERONA MEDICA
Notizie Enpam<br />
Febbraio 2010<br />
A cura di Rosanna Maffioli<br />
DUPLICATO CUD<br />
Per ricevere il duplicato del CUD<br />
all’indirizzo di residenza risultante negli<br />
archivi è sufficiente una semplice<br />
richiesta telefonica al numero<br />
06.4829.4829.<br />
Per ricevere il duplicato CUD ad un<br />
indirizzo diverso da quello di residenza<br />
o tramite fax allegare all’istanza copia<br />
di un documento di identità valido del<br />
pensionato. L’istanza deve essere inoltrata<br />
al Servizio Prestazioni del Fondo<br />
Generale anche tramite fax al numero<br />
06.48.294.923 completa di dati anagrafici,<br />
indirizzo e recapiti telefonici.<br />
Attenzione! Qualora la richiesta non<br />
fosse presentata dai pensionati ma da<br />
loro incaricati, è necessario allegare<br />
alla richiesta la delega sottoscritta e<br />
copie dei documenti di identità, indicando<br />
il numero di fax o l’indirizzo di<br />
posta elettronica per la ricezione.<br />
Stampa automatica del duplicato CUD<br />
e modulo detrazioni d’imposta 2010:<br />
La stampa automatica del CUD è<br />
consentita a tutti i pensionati Enpam<br />
registrati all’Area riservata del sito<br />
www.enpam.it, utilizzando nome utente<br />
e password. Inoltre, tutti i pensionati in<br />
possesso della carta Enpam e del<br />
codice PIN possono stampare il CUD<br />
direttamente presso l’Ordine dei medici<br />
e degli Odontoiatri al quale sono iscritti,<br />
utilizzando lo sportello selfservice collegato<br />
con gli archivi della Fondazione<br />
Enpam.<br />
Unitamente al modello CUD è stato<br />
trasmesso il modulo fiscale concernente<br />
il diritto alle detrazioni d’imposta<br />
2010. Tale modulo deve essere sottoscritto,<br />
compilato in carattere stampatello<br />
e restituito entro il termine del 31<br />
maggio 2010 utilizzando l’apposita<br />
busta indirizzata a Fondazione<br />
E.N.P.A.M., Casella postale n. 2475,<br />
Ag. RM 158, via Marsala n. 39, 00185<br />
Roma.<br />
In assenza di riscontro, l’Ente si vedrà<br />
costretto a revocare d’ufficio le detrazioni<br />
per carichi di famiglia senza ulteriore<br />
preavviso.<br />
VERONA MEDICA<br />
ENPAM<br />
ATTESTAZIONI AI FINI FISCALI<br />
Attestazioni ai fini fiscali Riscatti: A<br />
tutti coloro che hanno effettuato versamenti<br />
a titolo di riscatto presso i vari<br />
Fondi, verrà inviata in tempo utile<br />
all’indirizzo di residenza l’attestazione<br />
di avvenuto pagamento.<br />
Attestazioni ai fini fiscali Quota A e<br />
B: Sui bollettini RAV utilizzati per i<br />
versamenti della Quota A e sui bollettini<br />
MAV della Quota B è indicata la<br />
causale di versamento e quindi non è<br />
necessario presentare la richiesta di<br />
attestazione. In caso di smarrimento<br />
dei bollettini le richieste devono essere<br />
inoltrate al Servizio Contributi tramite<br />
posta ordinaria a Fondazione Enpam,<br />
via Torino 38, 00184 Roma, ovvero,<br />
tramite fax al n. 06.48.294.913 (Quota<br />
A) e al n. 06.48.294.922 (Quota B).<br />
Per poter ricevere l’attestazione tramite<br />
fax o presso un indirizzo diverso da<br />
quello di residenza è necessario allegare<br />
alla richiesta copia di documento<br />
di identità valido.<br />
QUOTA A<br />
PAGAMENTO CONTRIBUTI 2010<br />
Nel mese di aprile Equitalia Esatri<br />
S.p.A. di Milano avvierà l’attività di notifica<br />
degli avvisi di pagamento.<br />
I contributi possono essere versati in<br />
4 rate con scadenza 30 aprile, 30<br />
giugno, 30 settembre, 30 novembre o<br />
in unica soluzione entro il termine<br />
previsto per la prima rata di aprile.<br />
Nel caso in cui l’avviso pervenga dopo<br />
la scadenza di una o più rate, il pagamento<br />
delle rate scadute dovrà essere<br />
eseguito entro 15 giorni dalla notifica.<br />
In caso di smarrimento o mancato ricevimento<br />
dell’avviso di pagamento deve<br />
essere inoltrata ad Equitalia<br />
Esatri S.p.A. un’apposita istanza<br />
tramite fax al numero 02.6416.6619<br />
completa di nome, cognome, codice<br />
fiscale, indirizzo, recapito telefonico e<br />
corredata di copia del documento di<br />
identità in corso di validità.<br />
Iscritti nati nel 1945 - Anche gli iscritti<br />
nati nel 1945 che compiono 65 anni nel<br />
corso dell’anno 2010 possono effettuare<br />
il pagamento in unica soluzione<br />
o in 4 rate. Il pagamento è dovuto fino<br />
al mese di compimento del 65° anno<br />
ed è calcolato sui mesi effettivi.<br />
Neo-iscritti - Coloro che si sono iscritti<br />
nel corso dell’anno 2009 agli Albi<br />
Professionali dei Medici Chirurghi e<br />
degli Odontoiatri riceveranno un avviso<br />
di pagamento da parte di Equitalia<br />
Esatri S.p.A. di Milano con l’indicazione<br />
dell’importo complessivamente dovuto<br />
alla Quota A del Fondo di Previdenza<br />
Generale per il 2009 e per il 2010. Il<br />
pagamento potrà essere eseguito in<br />
forma rateale o in unica soluzione<br />
secondo le modalità indicate nell’avviso<br />
medesimo.<br />
MANCATO PAGAMENTO<br />
CONTRIBUTO QUOTA A 2009<br />
In caso di mancato pagamento anche<br />
parziale del contributo di Quota A<br />
l’Agente della riscossione territorialmente<br />
competente provvede, per<br />
l’intero importo o per l’importo residuo,<br />
alla notifica della cartella di pagamento.<br />
Il versamento del contributo<br />
deve essere effettuato in unica soluzione<br />
entro 60 giorni dalla notifica della<br />
cartella di pagamento. In caso di<br />
mancato versamento entro tale termine<br />
(60 giorni) l’Agente della riscossione<br />
procederà all’avvio delle procedure<br />
esecutive.<br />
In ogni caso è necessario attendere<br />
tale avviso e non provvedere al pagamento<br />
anche se in possesso dei<br />
bollettini RAV.<br />
RITARDATO PAGAMENTO<br />
CONTRIBUTO QUOTA B<br />
Il vigente regime sanzionatorio, in caso<br />
di pagamento dei contributi oltre il<br />
termine regolamentare, prevede:<br />
• una sanzione in misura fissa pari<br />
all’1% del contributo, qualora il<br />
versamento sia effettuato entro 90<br />
giorni dalla scadenza (entro il 29<br />
gennaio 2010).<br />
• qualora il versamento sia effettuato<br />
oltre tale termine, una sanzione, in<br />
ragione d’anno, pari al Tasso Ufficiale<br />
di Riferimento (T.U.R.) maggiorato<br />
di 5,5 punti, fino ad un<br />
importo massimo pari al 70% del<br />
contributo non versato.<br />
AREA RISERVATA E SERVIZI<br />
DISPONIBILI AGLI UTENTI<br />
REGISTRATI<br />
Per accedere all'Area riservata ed<br />
usufruire dei servizi on-line è necessario<br />
essere registrati al sito<br />
www.enpam.it. Per informazioni riguardanti<br />
la registrazione contattare il SAT<br />
al n. 06.4829.4829 ovvero scrivere a<br />
sat@enpam.it, indicando nome, cognome<br />
e recapito telefonico.<br />
Gli utenti registrati possono modificare<br />
nel profilo utente i seguenti campi:<br />
numero di telefono fisso, numero di telefono<br />
cellulare e indirizzo di posta elettronica.Servizi<br />
disponibili per gli utenti<br />
registrati:<br />
41
- visualizzazione dei dati anagrafici;<br />
- visualizzazione dei dati contributivi<br />
e dei riscatti;<br />
- dati pensionistici;<br />
- duplicati RAV e MAV smarriti o non<br />
ricevuti;<br />
- visualizzazione e stampa dei cedolini<br />
di pensione e del CUD;<br />
- attivazione della Carta di credito<br />
Fondazione ENPAM in collaborazione<br />
con la Banca Popolare di<br />
Sondrio e con la società CartaSì (per<br />
richiederla accedere all’Area Riservata,<br />
selezionare la voce “Carta di<br />
credito – richiesta e servizi connessi”<br />
e compilare il modulo di richiesta).<br />
STAMPA DEI DUPLICATI MAV E RAV<br />
Gli utenti registrati possono stampare<br />
dall’Area riservata del portale<br />
www.enpam.it (sezione dedicata a<br />
“Operazioni MAV-RAV”) i duplicati dei<br />
bollettini già emessi a loro carico.<br />
In questo caso il pagamento potrà<br />
essere effettuato esclusivamente<br />
presso gli Istituti di credito oppure<br />
utilizzando le procedure on-line.<br />
VERSAMENTO ON-LINE<br />
Tramite la Carta di credito Fondazione<br />
Enpam è possibile effettuare il versamento<br />
on-line dei contributi previdenziali<br />
e di tutti i bollettini inviati<br />
dall’Ente.<br />
Attenzione! L’emissione della carta<br />
è soggetta ai tempi richiesti dalle<br />
procedure bancarie.<br />
Per informazioni è disponibile il<br />
Servizio Clienti della Banca Popolare<br />
di Sondrio al n. 800.190.661, attivo<br />
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30<br />
alle ore 13.00 e dalle ore 14.15 alle<br />
ore 17.00 o l’indirizzo e-mail:<br />
carta.enpam@popso.it.<br />
VARIAZIONE DELL’INDIRIZZO<br />
1) Medici pensionati ancora iscritti<br />
all’Albo<br />
La variazione dell’indirizzo di residenza<br />
deve essere comunicata al<br />
Servizio Prestazioni Fondo Generale<br />
esclusivamente tramite l’Ordine provinciale<br />
di appartenenza.<br />
L’indirizzo di domicilio può invece<br />
essere comunicato direttamente con<br />
l’apposito modulo disponibile sul sito<br />
www.enpam.it (MOD.DOMICILIO<br />
PENSIONATI) a mezzo posta ordinaria<br />
alla Fondazione, via Torino 38, 00184<br />
Roma oppure tramite fax al numero<br />
06.48.294.648, corredato della copia<br />
di un documento di identità in corso<br />
di validità.<br />
ENPAM<br />
2) Medici pensionati non più iscritti<br />
all’Albo<br />
La variazione dell’indirizzo di residenza<br />
deve essere comunicata direttamente<br />
con l’apposito modulo disponibile<br />
sul sito www.enpam.it<br />
(MOD.RESID.PENS. NON ISCRITTI<br />
ALL’ORDINE E SUP.) per posta ordinaria<br />
alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />
Fondo Generale, via Torino 38,<br />
00184 Roma oppure tramite fax al<br />
numero 06.48.294.648, corredato<br />
della copia di un documento di identità<br />
in corso di validità.<br />
3) Superstiti (vedove, orfani, genitori,<br />
fratelli e sorelle dell’iscritto<br />
deceduto)<br />
La variazione dell’indirizzo di residenza<br />
deve essere comunicata direttamente<br />
con l’apposito modulo disponibile<br />
sul sito www.enpam.it<br />
(MOD.RESID.PENS. NON ISCRITTI<br />
ALL’ORDINE E SUP.) per posta ordinaria<br />
alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />
Fondo Generale, via Torino 38,<br />
00184 Roma oppure tramite fax al<br />
numero 06.48.294.648, corredato<br />
della copia di un documento di identità<br />
in corso di validità.<br />
4) Iscritti attivi<br />
La variazione di residenza deve essere<br />
inoltrata all’Ente esclusivamente tramite<br />
l’Ordine provinciale di appartenenza.<br />
L’eventuale elezione di domicilio può<br />
invece essere comunicata anche alla<br />
Fondazione mediante l’apposito modulo<br />
(MOD.DOM) disponibile sul sito<br />
www.enpam.it.<br />
La dichiarazione deve essere trasmessa<br />
a mezzo raccomandata o tramite<br />
fax al numero 06.48.294.913, corredata<br />
della copia di un documento<br />
d’identità in corso di validità.<br />
Per ulteriori informazioni può essere<br />
contattato il SAT al numero tel.<br />
06.4829.4829.<br />
COMUNICAZIONE DI DECESSO<br />
1) Iscritti attivi<br />
La comunicazione di decesso deve<br />
essere inoltrata alla Fondazione per il<br />
tramite dell’Ordine provinciale di<br />
appartenenza.<br />
Analoga comunicazione, dopo aver<br />
informato l’Ordine di appartenenza,<br />
può essere inoltrata a mezzo posta<br />
ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />
Contributi, via Torino 38, 00184 Roma<br />
oppure tramite fax al numero<br />
06.48.294.913.<br />
2) Medico pensionato iscritto<br />
all’Ordine Provinciale<br />
La comunicazione di decesso deve<br />
essere inoltrata alla Fondazione per il<br />
tramite dell’Ordine di appartenenza.<br />
Per consentire al Servizio competente<br />
di interrompere l’erogazione della<br />
pensione, analoga comunicazione<br />
deve essere inoltrata a mezzo posta<br />
ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />
Prestazioni Fondo Generale, via Torino<br />
38, 00184 Roma oppure tramite fax al<br />
numero 06.48.294.648, corredata della<br />
copia di un documento di identità.<br />
3) Medico pensionato cancellato<br />
dall’Ordine Provinciale<br />
Se al momento del decesso il medico<br />
pensionato risulta già cancellato<br />
dall’Ordine, inviare la comunicazione<br />
direttamente a mezzo posta ordinaria<br />
alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />
Fondo Generale, via Torino 38 00184<br />
Roma oppure tramite fax al numero<br />
06.48.294.648, corredata della copia<br />
di un documento di identità.<br />
4) Superstiti pensionati<br />
La comunicazione di decesso deve<br />
essere inoltrata direttamente per posta<br />
ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />
Prestazioni Fondo Generale, via Torino<br />
38, 00184 Roma oppure tramite fax al<br />
numero 06.48.294.648, corredata della<br />
copia di un documento di identità in<br />
corso di validità.<br />
VARIAZIONE DELLE MODALITÀ DI<br />
PAGAMENTO DELLA PENSIONE<br />
Tutti i pensionati possono comunicare<br />
la variazione dei dati bancari per il<br />
pagamento della pensione, utilizzando<br />
il modulo reperibile sul sito www.enpam.it<br />
(cliccare su Modulistica e poi<br />
Altre). Tale variazione, corredata della<br />
copia di un documento di identità in<br />
corso di validità può essere inviata:<br />
- a mezzo posta ordinaria direttamente<br />
alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />
Fondo Generale, via Torino<br />
38, 00184 Roma<br />
oppure<br />
- tramite fax al numero 06.48.294.648.<br />
MANCATO ACCREDITO<br />
DELLA PENSIONE<br />
I pensionati che non hanno ricevuto<br />
una o più mensilità di pensione<br />
devono darne comunicazione scritta<br />
corredata della copia di un documento<br />
di identità in corso di validità alla<br />
Fondazione, al Servizio Prestazioni<br />
Fondo Generale, via Torino 38, 00184<br />
Roma, ovvero tramite fax al numero<br />
06.48.294.648.<br />
ORFANI PENSIONATI<br />
Il diritto alle prestazioni pensionistiche<br />
42 VERONA MEDICA
agli orfani superstiti spetta sino al<br />
raggiungimento del 21° anno di età.<br />
Tale diritto prosegue anche oltre il<br />
ventunesimo anno di età e fino al<br />
raggiungimento del periodo massimo<br />
pensionabile del 26° anno di età, a<br />
condizione che questi ultimi mantengano<br />
la qualifica di studenti.<br />
Mantenimento del diritto<br />
Al fine di conservare il diritto alla<br />
pensione, al compimento del 21° anno<br />
di età è necessario inviare un certificato<br />
di iscrizione attestante il proseguimento<br />
agli studi ovvero una dichiarazione<br />
di responsabilità corredata<br />
della copia di un documento di identità<br />
in corso di validità.<br />
Modalità di invio<br />
A mezzo posta ordinaria alla Fondazione,<br />
Servizio Prestazioni Fondo Generale,<br />
via Torino 38, 00184 Roma<br />
ovvero tramite fax al numero<br />
06.48.294.648.<br />
DEDUCIBILITÀ<br />
I contributi previdenziali obbligatori<br />
sono, ai fini IRPEF, interamente deducibili<br />
dall’imponibile fiscale ai sensi<br />
dell’art. 10, comma 1, lettera e), del<br />
Testo Unico delle <strong>Imp</strong>oste sui Redditi<br />
approvato con D.P.R. n. 917 del<br />
22/12/1986 modificato dal D. Lgs.<br />
18/2/2000 n. 47.<br />
Sono pertanto interamente deducibili<br />
dal reddito: il contributo Quota A, il<br />
contributo Quota B, gli importi versati<br />
a titolo di riscatto, le somme corrisposte<br />
a titolo di ricongiunzione.<br />
VERONA MEDICA<br />
ENPAM<br />
Notizie infondate<br />
sul patrimonio dell’Enpam<br />
La Fondazione ENPAM si vede<br />
costretta, ancora una volta, a smentire<br />
categoricamente notizie infondate<br />
sul proprio patrimonio e sulla sua<br />
gestione. In particolare il settimanale<br />
“L’Espresso” del 7 gennaio u.s., in un<br />
articolo sulle Casse privatizzate dal<br />
titolo: “La Cassa si vende la casa” fa<br />
riferimento alla vendita del complesso<br />
residenziale “Sporting Mirasole” nel<br />
Comune di Opera (MI) e si afferma<br />
che l’ENPAM ha realizzato una<br />
“vendita simulata, perché l’Ente previdenziale<br />
è rimasto di fatto proprietario<br />
del centro residenziale”.<br />
L’incauta affermazione è del tutto<br />
priva di fondamento in quanto la<br />
Fondazione non vanta alcun titolo di<br />
proprietà, sia diretto che indiretto,<br />
attraverso strumenti finanziari o societari<br />
di alcun tipo, sul complesso residenziale<br />
di Opera a partire dalla transazione<br />
di compravendita con la Zero<br />
Spa nel 2008, che ha portato nelle<br />
casse della Fondazione 138 milioni di<br />
euro, con una plusvalenza del 43%<br />
rispetto ai valori di bilancio.<br />
CENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO<br />
PER LA MEDICINA CONVENZIONATA<br />
DI ASSISTENZA PRIMARIA<br />
È inoltre da ritenere fantasiosa, almeno<br />
per quanto riguarda l’ENPAM,<br />
l’affermazione che la decisione di<br />
dismettere parte del proprio patrimonio<br />
immobiliare sia stata determinata<br />
dalla necessità di “Tappare i<br />
buchi aperti dalla crisi finanziaria”, per<br />
due ordini di motivi:<br />
• in primo luogo la decisione di riqualificare<br />
il proprio patrimonio immobiliare<br />
è stata assunta dall’ENPAM<br />
nel 2005 con una strategia di<br />
dismissioni e reinvestimenti che<br />
hanno apportato indubbi effetti<br />
benefici nell’asset patrimoniale e<br />
alle casse della Fondazione; tutte<br />
le operazioni programmate si sono<br />
di fatto concluse nel 2008 prima<br />
che esplodesse la crisi finanziaria<br />
che ha investito l’economia mondiale;<br />
• in secondo luogo l’ENPAM non<br />
deve vendere case perché, piaccia<br />
o non piaccia, non ha buchi da<br />
tappare ed i bilanci lo dimostrano<br />
ampiamente ed in maniera inconfutabile<br />
Dal 17 dicembre 2007 gli uffici del Centro Regionale di Riferimento per la Medicina Convenzionata<br />
presenti a Preganziol (TV) in via Terraglio 58 si trasferiranno al seguente indirizzo:<br />
VIA PISA 14 - 31100 – TREVISO<br />
I nuovi numeri di telefono sono:<br />
Segreteria Centro Regionale:<br />
Tel.: 0422 – 323071<br />
Segreteria Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale:<br />
Tel.: 0422 323070 – Fax: 0422 323066<br />
Gli indirizzi e-mail restano invariati:<br />
segcrrmedicinaconvenzionata@ulss.tv.it<br />
direzionescuolamg@ulss.tv.it<br />
43
PRESENTAZIONE<br />
Oggi la professione sanitaria comporta<br />
numerose nuove insidie,<br />
estranee alla correttezza professionale<br />
e alla onestà comportamentale,<br />
evitabili però se valutate e conosciute<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
L’autore è convinto che l’informazione<br />
preventiva del paziente faccia parte<br />
dell’attività medica, indispensabile,<br />
oggi, per superare i conflitti e dirimere<br />
l’odiosa sindrome da risarcimento<br />
dalla effettiva malpratica sanitaria.<br />
Il consenso informato rappresenta<br />
ormai il confine che discerne la<br />
responsabilità professionale medica.<br />
In particolare, l’autore, sfruttando il<br />
pacifico inquadramento contrattuale<br />
del consenso informato, seziona ed<br />
esamina tutte le forme e le caratteristiche<br />
del consenso stesso, dando<br />
così delle risposte concrete, semplici<br />
ed utili non solo agli operatori del<br />
diritto, ma anche al personale medico,<br />
paramedico ed ausiliario, nonché<br />
ai dirigenti delle strutture sanitarie.<br />
L’opera si focalizza inoltre sulla responsabilità<br />
propria degli enti ospedalieri<br />
pubblici e privati dando un<br />
contributo pratico alle problematiche<br />
che gli stessi devono oggi affrontare,<br />
posto che ormai il 50% degli errori<br />
attribuiti ai medici è dovuto a carenze<br />
organizzative, ad inadeguatezza<br />
dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />
ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />
REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />
MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />
delle dotazioni strumentali od alla<br />
mancata manutenzione dei macchinari.<br />
l volume costituisce una guida anche<br />
per le singole figure professionali,<br />
fornendo utili indicazioni al medico<br />
specialista che si trova oggi ad affrontare<br />
il tema del consenso informato.<br />
L’autore si sofferma infine sul delicato<br />
problema della responsabilità penale<br />
del medico, evidenziando come i<br />
reati ascrivibili in capo ai medici non<br />
trovano più giustificazione da un<br />
punto di vista dell’elemento psicologico,<br />
atteso che il medico agisce pur<br />
sempre con finalità curativa e l’effetto<br />
infausto è sempre non voluto.<br />
È dunque questo un testo con<br />
un’impostazione prettamente “formativa”,<br />
quale ausilio pratico per tutti<br />
coloro che lavorano nell’ambito sanitario<br />
e nella stesura del quale una<br />
delle difficoltà principali incontrata<br />
dall’autore è stata la selezione degli<br />
argomenti da trattare e soprattutto di<br />
quelli da tralasciare.<br />
DOTT. ELIO INSACCO<br />
37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />
Fax 045/8006737<br />
44 VERONA MEDICA
Diari<br />
e altri scritti<br />
di Carlo Anti<br />
L’Accademia di Agricoltura Scienze e<br />
Lettere di Verona ha edito nel 2009 i Diari<br />
e altri scritti di Carlo Anti, a cura di Girolamo<br />
Zampieri, con Presentazione del<br />
Presidente dell’Accademia Gaetano<br />
Sciarretta, con una nota di Nicola Bonacasa<br />
Accademico dei Lincei e con una<br />
Introduzione del curatore. Carlo Anti,<br />
nativo di Villafranca, fu socio corrispondente<br />
dell’Accademia veronese fin dal<br />
1926 e nel 1933 fu nominato socio<br />
onorario e ciò giustifica l’impegno editoriale<br />
per un’opera tanto vasta, di oltre<br />
1600 pagine, e tanto suggestiva per illustrare<br />
un momento fra i più dolenti della<br />
vita civile del nostro Paese: i Diari di Anti<br />
riguardano, infatti, gli anni cruciali<br />
compresi fra il 1943 e il 1948. Anti, illustre<br />
archeologo, fu Preside dalla Facoltà<br />
di Lettere e filosofia dell’Ateneo padovano<br />
dal 1929 al 1932 mentre ricoprì<br />
l’incarico di Rettore dal 1932 al 1943<br />
dando notevole impulso alla modernizzazione<br />
ed al rinnovamento dell’Università:<br />
si pensi al Liviano e al Bo. Fu anche<br />
Direttore Generale delle Arti all’epoca<br />
del ministero Biggini, durante gli anni<br />
della Repubblica Sociale Italiana,<br />
operando ininterrottamente per la tutela<br />
del patrimonio artistico nazionale. Si<br />
tratta, insomma, di una figura di alto<br />
profilo che per la propria posizione politica<br />
ebbe una vita quanto mai difficile<br />
nell’immediato dopoguerra al tempo<br />
dell’epurazione.<br />
La biografia di Anti si intreccia con quella<br />
di molte figura assai rappresentative<br />
della cultura e della politica di quel<br />
tempo: Giuseppe Fiocco, Manara Valgimigli,<br />
Roberto Cessi, Concetto Marchesi<br />
e tanti altri. Problematico il rapporto con<br />
Cesare Musatti che viene esonerato<br />
dall’insegnamento quando le facoltà di<br />
Giurisprudenza e di Medicina hanno<br />
tolto la Psicologia sperimentale – l’insegnamento<br />
di Musatti - dal loro statuto (p.<br />
292). Interessantissime sono pure le relazioni<br />
con alcuni docenti della facoltà di<br />
Medicina: Giovanni Battista Belloni, Luigi<br />
Bucciante, Franco Flarer e, soprattutto,<br />
VERONA MEDICA<br />
LIBRI RICEVUTI<br />
Egidio Meneghetti e Tullio Terni. Tullio<br />
Terni, Direttore dell’Istituto di anatomia,<br />
è figura quanto mai tragica: fascista ed<br />
ebreo ad un tempo, fu aiutato all’epoca<br />
delle sciagurate leggi razziali per poter<br />
continuare ad operare nel proprio Istituto<br />
ma, evidentemente, il carico di<br />
dolore lo sommerse e nel dopoguerra<br />
morì suicida. Altrettanto degno di attenzione<br />
il rapporto con Meneghetti, che a<br />
suo tempo fu sostenuto da Anti nella<br />
chiamata a Padova, ma che dopo il 25<br />
aprile assume toni di gelida freddezza<br />
in quanto non si dimostra disponibile ad<br />
alcuna forma di concreto aiuto quando<br />
su Anti incombe l’epurazione. Ma Meneghetti<br />
era persona assai rigida dalla<br />
coerenza ideologica estranea ad ogni<br />
cedimento; tanto più che aveva perso<br />
moglie e figlia sotto il fuoco amico dei<br />
bombardamenti anglo-americani: una<br />
sventura dal grande impatto emotivo<br />
che, forse, aveva celato la persona dietro<br />
il personaggio.<br />
Per concludere, i Diari e i documenti<br />
allegati costituiscono un insieme di<br />
grande interesse per cogliere le asperità<br />
ed i conflitti d’opinione che hanno<br />
dilaniato l’Italia durante e dopo l’ultima<br />
guerra. La pubblicazione è stata tanto<br />
tardiva perché la moglie di Anti – Clelia<br />
Vinciguerra – aveva consegnato nel<br />
1976, 15 anni dopo la morte del marito,<br />
al prof. Alessandro Prosdocimi, Direttore<br />
del Museo Civico di Padova, una<br />
cassetta che conteneva Diari e documenti<br />
con il vincolo che non potessero<br />
diventare di pubblico dominio prima<br />
che fossero trascorsi “30 anni dalla data<br />
della consegna” (I, p. XIX). Un vincolo<br />
ispirato ad evidenti ragioni di riserbo.<br />
Un libro da leggere, e da leggere con<br />
attenzione, che invita a rivedere tanti<br />
miti. Sarà una lettura assai utile per chi<br />
si occuperà di storia dell’Università di<br />
Padova.<br />
LUCIANO BONUZZI<br />
45
S.O.S. – Sostituzioni<br />
GIOVANI E PROFESSIONI<br />
Chi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire l’apposito tagliando (vedi pag. 15).<br />
Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).<br />
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE<br />
Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />
ARZENTON MARIANNA Via Pozzotto 3 Bevilacqua NO 3487075297<br />
BAMBACE CLARA NO 3487625192<br />
BAR MARIANA Via Don Sturzo 5/b Negrar NO 3468203148 0457500193<br />
BARAC ALA Via Gen. Dall'Ora 54 Monzambano NO 3400699282<br />
BAZZUCCO GIGLIOLA Via Ariosto 13 Castel D'Azzano NO 3497837584<br />
BENEDETTI BEATRICE Via Pieve di Cadore Verona NO 45915767<br />
BIONDANI TATIANA Via Paglia 7 Verona NO 3470875231<br />
BISCARDO CARLO ALBERTO Via Del Bersagliere 14 Verona NO 3472314109<br />
BUSCEMI LAURA Via Chioda 115 Verona NO 3403492111<br />
CAPONE FILOMENA NO 3405389117<br />
CASTELLLINI MAURIZIO Piazza Marconi 6 Sommacampagna NO 3472229569<br />
CICOLINI ALESSIA Via Sant'Alessio 22 Verona NO 3493818420<br />
COGHI ALESSANDRA Via Oberdan 14 Castel D'Azzano NO 3474029759<br />
COLOMBAROLI ELENA Via Camalavicina 31 Valeggio s/m NO 3402391194 0457902445<br />
DI GAETA GIUSEPPE Via Adria 3 VERONA NO 3381007117<br />
CORTESI MARIA GRAZIA C.so P.ta Nuova, 42 Verona NO 3474884646 045509534<br />
DI LEO ERNESTO Via Lanaroli 35 Verona NO 3491058696<br />
DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina NO 3476613926<br />
EPURE MIHAELA CRISTINA Via B. Montanari Verona NO 3927509915 3928270825<br />
FABBRICI ROMINA Via dei Bursi 22/A Oppeano NO 3385959949<br />
FORIERI ELISA Via ruffo 11 Verona NO 3408742930 45520191<br />
GIANNELLI FRANCESCA Via Centro 22 Verona NO 3383625647<br />
GIORDANO MARIA VITTORIA Via Anzani 11 Verona NO 3498645500<br />
GIUSTOZZI GLORIA Via Santi 2 Caldiero NO 3333147739<br />
HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 3394573366<br />
HAYEK ABDALLAH NO 3485763324<br />
HIJAZI QUITAIBA NO 3287735031<br />
INZALACO GIULIA Via Cesiolo 20 Verona NO 3200208129 0458344245<br />
KANIOURAS THOMAS Via G. Corsini 11 San Michele Extra ?? 045 8949148 3278291909<br />
LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 3294239871<br />
LULLI CHIARA Via Maroncelli 12 Verona NO 3280240410<br />
MANCUSO MICHELA Via Adria 3 Verona NO 3921668363<br />
MANTOVANI ELENA Via Cherso 65 Verona NO 3476972730<br />
MARANGONI ERICA Via Marsala 81/a Verona NO 0458348055 3336013613<br />
MARCONI VALERIA Via San Matteo Soave NO 3491857154<br />
MASSAGRANDE NICA Via 24 Maggio 73 S. Giovanni Lupatoto NO 045549869 3479644976<br />
MENEGHINI VALENTINA Via XIII Maggio 1 Arcole NO 3487647901<br />
MILLARDI DEBORAH Via Regina Adelaide Verona NO 3478319485<br />
MOLIBARI ALBERTO Via Orazi 1 verona NO 3471526814 0457810780<br />
MUSETTI PAOLA Via Sicilia 12/b Verona NO 3381339033<br />
PARISI GRAZIELLA Via J. Kennedy 60 Zevio NO 3475856766<br />
PASINI ALBERTO Via Mattaranetta 10 Verona NO 3288832413<br />
PASSARIN OLGA Strada Peschiera 15 Verona NO 3492367156<br />
PAVANELLO LAURA Via B. Giuliari Verona NO 3487708480<br />
PELLEGRINI NADIA Via Vilmezzano 62 Caprino V.se NO 3495202798<br />
PERON SILVIA Via L. Einaudi 1/a Monteforte D'Alpone NO 3400631022<br />
POUR ESMAELIAN MONIREH Via Mazzini 35 Caprino V.se NO 3342007690 456230887<br />
PRANDO SILVIA Viale Europa 5 Vigasio NO 3491880958<br />
RAMA ROMANA Lega Veronese 8 Verona NO 3201896140<br />
RAPAGNANI PAOLA NO 3491202236<br />
ROSSATO RICCARDO FRANCESCO Via A. Vespucci 35 Sanguinetto NO 442365273 3492961114<br />
ROSSI ANDREA Via Teatro Vecchio 12 Mantova NO 3933305881 376224114<br />
ROSSI MARIANNA Via G. Vincenti 10 Verona NO 3406763709<br />
RUTA ELENA Via Del Doatore 12 Albaredo D'adige NO 3472597635<br />
46 VERONA MEDICA
VERONA MEDICA<br />
GIOVANI E PROFESSIONI<br />
Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />
SABBAGH DANIA Visa Imola 12 Verona NO 3407774501<br />
SANNINO ANNA Via Muro Padri 24 Verona NO 3388304440<br />
SANSOTTA NAIRE Via S. Angela Merici 4 Verona NO 3297158223<br />
SARTORI VALENTINA Via L. Da Quinto 111 Verona SI 3406235787<br />
SCARPERI ANNA Via Quattro Novembre 11 Verona SI 3284840238 045835227<br />
SCRINZI GIULIA Via Nicola Mazza 75 Verona NO 3406024850<br />
SONKOUE HOMERE Via Campetti 20 Caldiero NO 3478207893<br />
SPILIMBERGO IRENE Via Monte Canino Verona SI 347/8834886<br />
STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'Azzano SI 3334890436<br />
SURANO MARIA GRAZIA Via Martini 2 Verona NO 3491949826<br />
TOFFANELLO GIULIA Via M. Ortigara 9/a Verona NO 3477161347<br />
TOMELLERI SILVIA Via Nogare 10 Dossobuono NO 045516494 3294048413<br />
TORNIERO CLAUDIA Via Dei Grolli 14 Verona NO 3338010289<br />
TURATI MARIA GRAZIA Via Matteotti 8/9 S. Maria di Zevio NO 3356302775<br />
TURCO CAMILLA Via Cesiolo 18 Verona NO 045918321 3475156098<br />
ULERI STEFANO Via Olmo 8 Vigasio NO 3357440613<br />
VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/a Castel D'azzano SI 3477861608<br />
VOLPE GIUSEPPE Via Murano 43 Roana (VI) NO 3356763374<br />
ZAMPIERI ELISA Via Tombeio 12/a Grezzana NO 045980198 3403739880<br />
ZANGHI SALVATORE NO 3404173550<br />
ZARDINI DANIELA Via S Sofia 5 San Pietro Incariano SI 0456801986 3402865879<br />
ZOCCARATO ANTONELLA Via S. Giovanni 1 Legnago NO 3398714514 0442629280<br />
ZONZIN CRISTINA Via Mantova 3 Bonavigo NO 3492984405<br />
MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA<br />
Cognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2<br />
ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli, 3 Verona 0458035325 3482932506<br />
BARAC ALA Via Gen. Dall’Ora 54 Mozambano 3400699282<br />
DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina 3476613926<br />
DEPLANO EMANUELA Verona 3389979145<br />
HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio 3394573366<br />
RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar 3479097447<br />
STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D’Azzano 3334890436<br />
ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 3402335107<br />
PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 3384174551<br />
KALOUT KAMEL Corso Milano 136 Verona 3476724694<br />
SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona 3472313146 3332384260<br />
AKASHEH GIORGIO Via Del Capitel 13/B Verona 045526846 3400910058<br />
VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel D’Azzano 3477861608 3289067502<br />
INFO ENPAM<br />
Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,<br />
previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:<br />
MARTEDÌ:<br />
dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />
GIOVEDÌ:<br />
dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />
47
Chi cerca… trova<br />
TEMPO LIBERO<br />
Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 40 ed a volercelo inviare.<br />
Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).<br />
Si raccomanda di segnalare alla Redazione<br />
le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne<br />
la “Clearance”. La Redazione provvederà<br />
comunque alla sospensione degli<br />
annunci dopo un certo numero di pubblicazioni.<br />
Si accettano solo annunci “brevi”.<br />
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RICORDATE...!<br />
È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:<br />
a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo<br />
della Professione Medica ed ogni fatto<br />
che leda il prestigio professionale;<br />
b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento<br />
di qualifica, di residenza e del conseguimento<br />
di specialità o docenze, esibendo<br />
il relativo attestato in competente bollo.<br />
Prestanomismo<br />
Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8<br />
della legge n. 1792, che così recita:<br />
1) Gli esercenti le professioni sanitarie che<br />
prestano comunque il proprio nome, ovvero<br />
la propria attività, allo scopo di permettere<br />
o di agevolare l’esercizio abusivo delle<br />
professioni medesime sono puniti con<br />
l’interdizione della professione per un periodo<br />
non inferiore ad un anno;<br />
2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove<br />
costituiti, hanno facoltà di promuovere<br />
ispezioni, presso gli studi professionali, al<br />
fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti<br />
alle rispettive professioni.<br />
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L’art. 3, comma 49, della legge 94/09 ha modificato l’art. 116, comma 1-quater, secondo periodo, del D:lgs: 285/92 recante Nuovo Codice<br />
della Strada e specificatamente le norme relative al rilascio del certificato d’idoneità alla guida di ciclomotori.<br />
Nella fattispecie, stante la nuova disposizione normativa, a far data dal 1° ottobre 2009, i certificati medici di idoneità alla guida di ciclomotori<br />
non potranno essere più rilasciati dai medici di medicina generale, ma dai medici di cui all’art. 119 del D.Lgs. 285/02 (medici delle ASL cui sono<br />
attribuite funzioni in materia medico-legale e anche medici militari in servizio permanente effettivo, medici del ruolo professionale dei sanitari della<br />
Polizia di Stato, ispettori medici delle Ferrovie dello Stato, medici del ruolo sanitario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, ecc.).<br />
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