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Bimestrale di informazione medica - anno XXXXV n. 2 APRILE 2010 - Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E E DEGLI DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA PROVINCIA DI VERONA<br />

VERONA<br />

MEDICA<br />

Bimestrale di informazione medica<br />

In questo numero:<br />

Co.Me.Vero.Volo .................................................................... pag. 11<br />

D-Dimero (seconda parte) ............................................................. pag. 22<br />

Test per l’HIV............................................................................... pag. 25<br />

Certificazioni di malattia ..................................................... pag. 38<br />

Notizie ENPAM........................................................................... pag. 41<br />

2APRILE<br />

2010


EDITORIALE<br />

5 Niente sciacquoni!<br />

NOTIZIE DALL'ORDINE<br />

6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni<br />

11 Co.Me.Vero.Volo<br />

Lo scorso 3 marzo il decollo dell’iniziativa volontaristica del nostro Ordine<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

12 Verbali della Commissione Odontoiatri<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

14 A proposito di certificati “falsi”<br />

15 Quale tassa di iscrizione?<br />

16 Il fiasco di Copenaghen<br />

16 Lavoriamo per gli iscritti... non per gli inquilini<br />

CONVEGNI E CONGRESSI<br />

17 Convegni e Congressi<br />

AGGIORNAMENTO<br />

18 Rapporti del medico competente con il Servizio Sanitario<br />

Nazionale (art. 40 D.Lgs 81/08)<br />

22 Il D-dimero: vantaggi e limiti del suo impiego<br />

nella pratica quotidiana (seconda parte)<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

25 Test per l’HIV: solo con informazione e consenso<br />

26 Fasce orarie di reperibilità<br />

27 Dati aggregati sanitari e di rischio: la trasmissione continua<br />

SOMMARIO<br />

ATTUALITÀ<br />

28 Come migliorare la comunicazione tra medici e<br />

pazienti quando si parla di problemi complessi<br />

29 La più alta onorificienza della Repubblica<br />

a GREGORIO MONASTA<br />

30 Promemoria per medici-automobilisti<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

31 I bambini abbandonati nella “ruota”:<br />

le cause di morte<br />

35 Frammenti, fermenti ed eclissi delle pratiche<br />

psicoterapiche lungo l’Età Moderna<br />

FN<strong>OMCEO</strong><br />

38 Certificazione sulla inabilità temporanea al lavoro<br />

ENPAM<br />

41 Notizie Enpam - Febbraio 2010<br />

43 Notizie infondate sul patrimonio dell’Enpam<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

44 Manuale pratico sul consenso informato<br />

nella responsabilità medica<br />

45 Diari e altri scritti di Carlo Anti<br />

GIOVANI E PROFESSIONE<br />

46 S.O.S. - Sostituzioni<br />

TEMPO LIBERO<br />

48 Chi cerca... trova<br />

ORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VR</strong><br />

NUOVO ORARIO DI APERTURA<br />

DELLA SEGRETERIA DELL’ORDINE<br />

Lunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />

Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)<br />

Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />

Sabato chiuso<br />

VERONA MEDICA 3


VERONA MEDICA<br />

Bimestrale di informazione medica<br />

Bollettino Ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona<br />

Anno XXXXV n. 2 Aprile 2010<br />

Sped. in a.p. - 70% - Filiale di Verona<br />

Registrazione del Tribunale di Verona<br />

n.153 del 20/3/1962<br />

ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI<br />

DELLA PROVINCIA DI VERONA<br />

VERONA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1<br />

tel. 8006112/596745<br />

web: www.omceovr.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Roberto Mora<br />

Comitato di Redazione<br />

Beltrame Mario, Mora Roberto,Insacco Rocco Elio, Bovolin Francesco<br />

Peroni Alberto, Marchi Carlo, Tosi Gelmino, Marchioretto Fabio<br />

Dalla Riva Alessandro, Battaglia Giuseppe, Gadioli Paolo<br />

Consiglio Direttivo<br />

Presidente: Franco Alberton<br />

Vice-Presidente: Roberto Mora<br />

Segretario: Giorgio Carrara<br />

Tesoriere: Fabio Marchioretto<br />

Consiglieri<br />

Francesco Bovolin, Vania Braga, Orazio Codella, Franco Colletta, Fabio Facincani,<br />

Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Franca Mirandola,<br />

Annamaria Molino, Francesco Oreglia, Bianca Rosa, Carlo Soraci<br />

Revisori dei Conti<br />

Claudio Balestriero, Mario Beltrame, Mario Celebrano<br />

Revisore dei Conti Supplente<br />

Giuseppe Battaglia<br />

Commissione Odontoiatri<br />

Claudio Arrichiello, Francesco Bovolin,<br />

Gino Cavallini, Francesco Oreglia, Giampaolo Paoletti<br />

Fotocomposizione Videoimpaginazione<br />

e stampa<br />

Girardi Print Factory<br />

Via Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)<br />

tel. 0442 600401<br />

e-mail: info@girardiprintfactory.it<br />

Foto di Copertina<br />

Mora Roberto<br />

– Mercato dell’Antiquariato –<br />

Arezzo<br />

INSERZIONI PUBBLICITARIE SUL BOLLETTINO<br />

SPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE<br />

1/2 pagina interna (bianco e nero) € 450,00 € 350,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)<br />

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2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 900,00 (per uscita) € 800,00 (per uscita)<br />

4ª pagina di copertina (a colori) € 1200,00 € 1000,00 (per uscita) € 900,00 (per uscita)<br />

4 VERONA MEDICA


Niente<br />

sciacquoni !<br />

La polemica tra il Ministro Brunetta<br />

ed i medici sul tema dei certificati<br />

“falsi” non sembra placarsi.<br />

Anche nell’ultimo Consiglio Nazionale<br />

FNOMCeO se n’è fatto un gran<br />

discutere.<br />

Che sia umanamente impossibile<br />

poter rilevare oggi, con l’obiettività,<br />

quello che il paziente dice di aver<br />

accusato ieri, dovrebbe essere<br />

cosa scontata, ma<br />

evidentemente per<br />

Ministro non è così.<br />

Il Presidente di<br />

Firenze, Panti, da<br />

buon toscano e tra<br />

l’ilarità dei convenuti,<br />

ci ha ricordato<br />

l’esempio della<br />

diarrea insorta il<br />

giorno prima, ed<br />

affermava che una<br />

volta “tirato lo<br />

sciacquone” dell’obiettività<br />

non sarebbe<br />

rimasta<br />

alcuna traccia.<br />

Ciò non di meno, il<br />

D.L. 4/3/2009 N. 15<br />

ha fatto proprio<br />

l’enunciato dell’art.<br />

24 del nostro Codice<br />

Deontologico in tema di certificazione<br />

(dove sta scritto che nel certificare<br />

il medico deve attenersi a<br />

“dati clinici direttamente constatati<br />

e/o oggettivamente documentati”)<br />

escludendo così la possibilità di<br />

poter emettere certificazioni nei casi<br />

come quelli appunto che ricordava<br />

il Presidente Panti.<br />

Al nostro paziente con diarrea non<br />

rimarrebbe altra scelta che quella<br />

di munirsi di un buon pitale ed<br />

usarlo per portarci il “corpo del<br />

reato”.<br />

Per esplorare se la questione abbia<br />

una qualche possibilità di soluzione,<br />

il 9 marzo, una rappresentanza<br />

della nostra FNOMCeO si incontrerà<br />

con quella incaricata dal Ministro<br />

insieme a rappresentanti dell’INPS<br />

VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

e del Ministero della Salute (vedi<br />

anche a pg. 38).<br />

Il nostro è un Paese decisamente<br />

strano!<br />

Un incontro a così alto livello, e<br />

tanto interesse delle istituzioni,<br />

quando per tanti chiedere un certificato<br />

“compiacente” sembra<br />

essere diventata la cosa più ovvia<br />

di questo mondo; al punto che<br />

quando se li vedono rifiutati ritengono<br />

di aver subito un torto ed un<br />

affronto.<br />

Per non contare poi il fatto che,<br />

come ricordavo in altro scritto, in<br />

alcuni casi sono addirittura le<br />

stesse Istituzioni a suggerirlo.<br />

Nella riunione, di cui Vi parlavo,<br />

qualcuno ha avanzato qualche<br />

proposta interessante.<br />

Tra le altre quella che suggeriva che<br />

in presenza di dati clinici NON<br />

“direttamente constatati e/o oggettivamente<br />

documentati” non si<br />

indichi più il famoso “si certifica” ma<br />

ci si limitasse a scrivere quanto riferito<br />

dal paziente, con l’indicazione<br />

“Il Sig. tal dei Tali riferisce”.<br />

Una tal formula avrebbe il valore di<br />

un “atto notorio”, dove la responsabilità<br />

del dichiarato sarebbe da far<br />

ricadere sul dichiarante e non sul<br />

medico che sottoscrive il documento<br />

per conferirgli rilevanza giuridica.<br />

La soluzione, se da una parte può<br />

concorrere alla soluzione del problema,<br />

non risolve però la diversità<br />

di comportamento tra chi per il<br />

raffreddore vuole restarsene a casa<br />

e chi invece va a lavorare anche<br />

con la polmonite. Come ho scritto<br />

in altre occasioni, l’unica strada percorribile<br />

è quella di poter permettere<br />

per le assenze brevi, la possibilità<br />

dell’autocertificazione, in modo<br />

che la responsabilità dell’assenza<br />

ricada su chi, adesso, il certificato<br />

lo chiede e lo esibisce e non su chi<br />

(anche perché contrattualmente<br />

costretto) lo sottoscrive.<br />

Sono quelle lievi infatti (il banale raffreddore,<br />

l’indisposizione, la cefalea<br />

o la banale diarrea) le malattie che<br />

spesso non richiedono l’intervento<br />

del medico o che quando lo richiedono,<br />

è solo perché se ne assuma,<br />

certificandola, la responsabilità<br />

dell’assenza.<br />

I giornali di questi giorni sono polarizzati<br />

da altre vicende.<br />

Vi si parla della maxi-truffa che un<br />

certo M. ha messo in<br />

piedi per riciclare<br />

soldi “sporchi”<br />

coinvolgendo oltre<br />

ai giganti della<br />

telefonia nazionale<br />

un certo Senatore<br />

che di “falso”<br />

aveva esibito il<br />

“certificato”, …..<br />

ma quello di residenza….<br />

all’estero.<br />

Cosa peraltro che<br />

ha fatto anche<br />

qualcun altro che<br />

la residenza all’estero<br />

l’ha portata<br />

per non pagare<br />

tasse ed ora che la<br />

legge glielo permette<br />

può riportarli<br />

in Italia.<br />

Chi non ha potuto farlo si è arrangiato<br />

come poteva.<br />

Ha fatto con tante società il gioco<br />

delle “tre carte” (tanto adesso per<br />

queste cose non si rischia più la<br />

galera) o magari si è finanziato con<br />

le “mazzette” che, sempre come<br />

dicono i giornali, oggi si chiedono<br />

non più per il partito ma per rimpinguare<br />

il conto corrente.<br />

Meno male che c’è ancora chi dell’onestà<br />

ne fa una crociata personale<br />

e chiede che chi sbaglia venga<br />

“radiato”.<br />

E, su questo, sembra proprio intenzionato<br />

ad andare fino in fondo ….,<br />

per coerenza !<br />

Senza “tirare lo sciacquone”.<br />

ROBERTO MORA<br />

5


Verbali<br />

del Consiglio<br />

e delle<br />

Commissioni<br />

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />

DEL 13 GENNAIO 2010<br />

Presenti: Alberton, Mora, Carrara,<br />

Marchioretto, Bovolin, Braga,<br />

Codella, Colletta, Fostini, Guglielmi,<br />

Lombardo, Molino, Oreglia, Rosa,<br />

Soraci.<br />

Revisori dei Conti: Balestriero,<br />

Beltrame, Battaglia,Celebrano.<br />

Direttore: Cerioni Paolo<br />

Consulente Legale: Avv. Gobbi<br />

Assenti Giustificati: Facincani,<br />

Mirandola.<br />

1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />

VERBALE CONSIGLIO PRECEDENTE<br />

Il verbale della seduta del 16 dicembre<br />

2009, viene approvato all’unanimità.<br />

2) Il punto 2 non viene discusso<br />

non essendovi delibere amministrative<br />

da esaminare.<br />

3) COMUNICAZIONI DEL<br />

PRESIDENTE E DEI CONSIGLIERI<br />

a) Su richiesta del Dr. Carrara, il<br />

Consiglio delibera all’unanimità di<br />

confermare l’impegno dell’Ordine<br />

per un rimborso spese di €200,00<br />

per pernottamento relativo alle<br />

riunioni a Roma della Commissione<br />

Centrale per gli Esercenti le Professioni<br />

Sanitarie.<br />

b) Il Presidente ricorda ai presenti la<br />

necessità della Segreteria di ottenere<br />

per e-mail una risposta alle<br />

convocazioni di Consiglio, con la<br />

quale confermino la loro partecipazione<br />

o comunichino l’assenza.<br />

c) Il Dr. Cavallini, quale componente<br />

la Commissione sulla Previdenza,<br />

relaziona sulla Sua partecipazione<br />

alla riunione svoltasi all’ENPAM di<br />

Roma ove è stato presentato il<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Bilancio della Fondazione. Dopo<br />

ampia e dettagliata discussione<br />

sull’analisi del bilancio, fa presente<br />

alcune incongruenze contabili<br />

riscontrate. Segnala di aver ugualmente<br />

approvato il bilancio quale<br />

atto di fede nei confronti degli<br />

amministratori della Fondazione e<br />

dei colleghi, anche se sulle delucidazione<br />

richieste non abbia ottenuto<br />

alcuna risposta chiarificatrice.<br />

Sull’argomento “previdenza”, interviene<br />

il Dr. Soraci, referente della<br />

Commissione Previdenza, che elogia<br />

per la professionalità ed efficienza<br />

dimostrata dalla Segretaria<br />

Sig.ra Rosanna Maffioli, nel seguire<br />

le pratiche previdenziali presentate<br />

dal Colleghi. Il Consiglio giudica<br />

opportuno invitare qualche funzionario<br />

dell’ENPAM ad una riunione<br />

da tenersi con gli iscritti nel corso<br />

del 2010, presso la nostra sede. In<br />

tal senso da mandato alla Commissione<br />

di organizzare l’evento. la<br />

parte normativa della Fondazione<br />

Enpam.<br />

Il Consiglio da mandato alla Commissione<br />

di organizzare l’evento.<br />

d) Il Presidente illustra le proposte<br />

formulate dal Dr. Celebrano il quale<br />

intende organizzare un convegno<br />

avente per tema “La comunicazione”.<br />

Tale convegno dovrebbe svolgersi<br />

nel mese di ottobre del corrente<br />

anno ed in una sala più ampia di<br />

quella di proprietà dell’Ordine.<br />

Il Consiglio approva.<br />

e) Il Dr. Battaglia relaziona sulla<br />

riunione svoltasi a Bari nella quale<br />

è stata trattata principalmente la<br />

questione della formazione degli<br />

specializzandi. Informa inoltre sulle<br />

problematiche relative alla professione<br />

che si presenteranno nei<br />

prossimi anni, in considerazione<br />

dei pensionamenti di molti colleghi<br />

a partire dall’anno 2015, che non<br />

potranno sostituiti anche aumentando<br />

già da ora il numero di<br />

accesso alla Facoltà di Medicina.<br />

f) Il Dr. Bovolin relaziona sulla riunione<br />

di Consiglio della Federazione<br />

Regionale, svoltasi a Mestre<br />

il 30 novembre 2009.<br />

L’argomento più discusso riguardava<br />

la creazione di gruppi di lavoro<br />

specifici per i seguenti temi:<br />

rischio clinico – legale/amministrativo<br />

– sicurezza del paziente –<br />

ECM – legge regionale 22/2002.<br />

Il Consiglio prende atto.<br />

g) Il Presidente cede la parola al Dr.<br />

Mora il quale relaziona brevemente<br />

sulle nuove modalità di trasmissione<br />

all’INPS delle certificazioni<br />

sull’invalidità civile. La modalità se<br />

da una parte comporterà un<br />

risparmio nei tempi tecnici per<br />

l’ottenimento dei benefici di legge<br />

sta creando problemi per le modalità<br />

previste per l’ottenimento da<br />

parte dei medici del PIN di accesso<br />

e per le modalità di compilazione<br />

del modello; altri problemi si<br />

investiranno i colleghi che non<br />

sono informatizzati creando, di<br />

fatto, disguidi anche ai pazienti.<br />

Informa che nel merito è stato<br />

chiesto all’INPS da parte della<br />

Federazione Nazionale, un rinvio<br />

dell’obbligatorietà della certificazione<br />

“on-line”.<br />

h) Il Dr. Mora relaziona sulla riunione<br />

svoltasi in data odierna a Roma<br />

presso la FN<strong>OMCEO</strong>, avente per<br />

argomento “lo stato delle vaccinazioni<br />

dell’influenza AH1N1.<br />

Riferisce che secondo le indicazioni<br />

fornite dal Ministro alla Salute,<br />

Dr. Fazio che era presente alla<br />

riunione, l’epidemia non è ancora<br />

da considerarsi debellata e che ci<br />

sono ancora rischi di recrudescenza<br />

epidemica; da ciò il suggerimento<br />

del Ministro di mantenere<br />

accesa l’attenzione dei colleghi<br />

e l’invito ad insistere nel<br />

consigliare la vaccinazione della<br />

popolazione.<br />

Seguono gli interventi del Dr.<br />

Codella, Lombardo, Carrara, Colletta<br />

e Celebrano, al termine dei<br />

quali il Presidente invita i presenti<br />

a predisporre un documento di<br />

risposta da inviare al Dr. Bianco,<br />

Presidente della Federazione<br />

Nazionale.<br />

4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />

Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />

approvate<br />

MEDICI - CHIRURGHI<br />

Iscrizioni per trasferimento da altro<br />

Ordine:<br />

Dott. BACCHELLI Claudio da RIMINI<br />

Dott. LO MUZIO Marco da FOGGIA<br />

Dott. GIARDINO Alessandro<br />

da MONZA e BRIANZA<br />

Dott. PUCCI Mairi da PISTOIA<br />

Dott. SIMONCINI Fabio da LIVORNO<br />

6 VERONA MEDICA


Cancellazioni per trasferimento ad<br />

altro Ordine:<br />

Dott. ANTONIOLI Elisabetta<br />

a FIRENZE<br />

Dott. MAMMONE RINALDI Caterina C.<br />

a BARI<br />

Dott. MORSELLI Simonetta<br />

a VICENZA<br />

Cancellazioni su richiesta:<br />

Dott. OLIVIERI Antonio<br />

Dott. SALMAN Jameel<br />

Cancellazioni per decesso:<br />

Dott. FASOLI Luigi Igino<br />

Dott. FRONTERRÈ Vincenzo<br />

ODONTOIATRI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. BURATTO Valeria<br />

Dott. CANTON Luciano Claudio<br />

Dott. MARCHI Riccardo<br />

Dott. MEHRABI Suodeh<br />

Dott. PIAZZA Laura<br />

Dott. SOARDI ANTONINI Elisa<br />

Cancellazioni su richiesta:<br />

Dott. AGOSTINI Luigi<br />

Dott. SALMAN Jameel<br />

PRIMA DI PROCEDERE ALLE<br />

RELAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO<br />

DALLA SALA I CONSIGLIERI<br />

ODONTOIATRI, I REVISORI DEI<br />

CONTI IL CONSULENTE LEGALE<br />

ED IL DIRETTORE.<br />

COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI<br />

CHIRURGHI<br />

La Commissione di Disciplina delibera:<br />

n. 3 archiviazioni provvedimenti<br />

n. 1 supplemento di indagine<br />

<br />

VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIO<br />

DEL 10 FEBBRAIO 2010<br />

Presenti: Alberton, Mora, Carrara,<br />

Marchioretto, Bovolin, Colletta,<br />

Facincani, Fostini, Guglielmi,<br />

Lombardo, Mirandola, Molino,<br />

Oreglia, Rosa, Soraci.<br />

Revisori dei Conti: Celebrano.<br />

Direttore: Cerioni Paolo<br />

Assenti Giustificati: Braga, Codella,<br />

Balestriero, Beltrame, Battaglia.<br />

.<br />

1) LETTURA ED APPROVAZIONE<br />

VERBALE CONSIGLIO PRECEDENTE<br />

Il verbale della seduta del 13 gennaio<br />

2010, viene approvato con alcune<br />

modifiche.<br />

2) DELIBERE AMMINISTRATIVE E<br />

CONTABILI<br />

Il Consiglio approva le allegate delibere<br />

amministrative e contabili<br />

L’anno 2010 addì 10 del mese di<br />

Febbraio alle ore 20.30, presso la sede<br />

dell’Ordine, si è riunito il Consiglio regolarmente<br />

convocato.<br />

Il Presidente dell’Ordine, Dott. Franco<br />

ALBERTON, assunta la presidenza e<br />

riconosciuta la validità della adunanza,<br />

dichiara aperta la seduta ed invita i<br />

convenuti a deliberare sull’approvazione<br />

della liquidazione di spesa dei<br />

mandati di pagamento.<br />

IL CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />

VERIFICATE le cause legali e le giustificazioni<br />

delle spese;<br />

ACCERTATA la disponibilità delle varie<br />

categorie di bilancio cui verranno<br />

imputate le spese relative;<br />

VISTA la regolarità delle forniture e delle<br />

prestazioni;<br />

ALL’UNANIMITÀ di voti espressi nei<br />

modi di legge;<br />

D E L I B E R A<br />

di liquidare le sotto elencate somme<br />

imputandole ai vari capitoli di bilancio<br />

anno 2009, autorizzandone la liquidazione<br />

dei mandati di pagamento:<br />

…… omissis …….<br />

Nella chiusura del bilancio consuntivo<br />

2009 si provvederà all’assestamento<br />

delle previsioni di spesa con variazioni<br />

in aumento alle assegnazioni relative<br />

ai vari capitoli di bilancio, mediante<br />

copertura finanziaria assicurata dalle<br />

disponibilità dei “FONDO DI RISERVA<br />

PER SPESE IMPREVISTE STRAOR-<br />

DINARIE” iscritto alla Categoria XV art.<br />

1-15-001 e “FONDO DI RISERVA<br />

PER SPESE PREVISTE CON STAN-<br />

ZIAMENTI INSUFFICIENTI” iscritto<br />

alla Categoria XVI art.1-16-001 dello<br />

stato di previsione e mediante variazioni<br />

compensative fra alcuni capitoli<br />

di bilancio.<br />

----------<br />

L’anno 2010 addì 10 del mese di<br />

Febbraio alle ore 20.30, presso la sede<br />

dell’Ordine, si è riunito il Consiglio<br />

regolarmente convocato.<br />

Il Presidente dell’Ordine, Dott. Franco<br />

Alberton, assunta la presidenza e riconosciuta<br />

la validità della adunanza,<br />

dichiara aperta la seduta ed invita i<br />

convenuti a deliberare sull’approvazione<br />

degli impegni di spesa.<br />

IL CONSIGLIO DELL’ORDINE<br />

VERIFICATE le cause legali e le giustificazioni<br />

delle spese;<br />

ACCERTATA la disponibilità delle varie<br />

categorie di bilancio cui verranno<br />

imputate le spese relative;<br />

VISTA la regolarità delle forniture e<br />

delle prestazioni;<br />

ALL’UNANIMITÀ di voti espressi nei<br />

modi di legge;<br />

D E L I B E R A<br />

di impegnare le sotto elencate somme<br />

imputandole ai vari capitoli di bilancio<br />

anno 2010, autorizzando la successiva<br />

liquidazione dei mandati di pagamento:<br />

….. omissis …..<br />

3) DELIBERE SUI CONSULENTI<br />

ESTERNI<br />

Il Presidente informa che intende rinnovare<br />

per il periodo 2010/31.12.2011,<br />

gli incarichi di consulenza esterna ai<br />

professionisti che eseguono:<br />

- Consulenza legale - Consulenza<br />

fiscale - Consulenza del lavoro -<br />

Consulenza sulla sicurezza di cui<br />

alla L. 81/08 - Consulenza del Medico<br />

competente.<br />

I professionisti interpellati in merito,<br />

hanno sottoscritto una lettera di<br />

impegno (agli atti della Segreteria),<br />

mantenendo invariati i compensi già<br />

in essere.<br />

Il Consiglio approva la seguente delibera:<br />

Il Consiglio sentita l’esposizione del<br />

Presidente in merito alla necessità<br />

dell’ordine di proseguire le consulenze<br />

già in essere avvalendosi di professionisti<br />

esterni per le seguenti attività<br />

- CONSULENZE LEGALI;<br />

- CONSULENZE FISCALI;<br />

- CONSULENZE DEL LAVORO;<br />

7


- CONSULENZE SULLA SICUREZZA<br />

LUOGHI DI LAVORO (Legge 81/08)<br />

- CONSULENZE DEL MEDICO<br />

COMPETENTE;<br />

D E L I B E R A<br />

di confermare fino alla scadenza del<br />

mandato del presente consiglio<br />

(31.12.2011) le<br />

Consulenze di seguito riportate<br />

mantenendo i compensi erogati nel<br />

corso dell’anno 2009.<br />

1) Avv. Donatella GOBBI – consulente<br />

legale per l’ordine e gli iscritti;<br />

2) Dott.ssa Graziella MANICARDI –<br />

consulente fiscale per revisione<br />

bilanci dell’ordine e assistenza agli<br />

iscritti;<br />

3) Rag. Marco LOVATO – consulente<br />

del lavoro;<br />

4) Perito Chimico Industriale Giorgio<br />

BISTAFFA – consulente per la sicurezza<br />

sui luoghi di lavoro (legge<br />

81/08);<br />

5) Dott. Franco MAULI – medico<br />

competente;<br />

A ciascun professionista verrà fatta<br />

sottoscrivere una lettera di accettazione<br />

delle rispettive attività, impegni<br />

e compensi.<br />

4) COMUNICAZIONI DEL PRESI-<br />

DENTE E DEI CONSIGLIERI<br />

a) Il Presidente informa il Consiglio<br />

che in data 25 gennaio, assieme<br />

al Vice Presidente, si è recato inutilmente<br />

a Mestre per una presunta<br />

riunione dei Presidenti della Federazione<br />

Regionale.<br />

Tale riunione era stata annullata<br />

senza darne comunicazione al<br />

nostro Ordine.<br />

La riunione stessa è stata poi<br />

riconvocata dal Presidente della<br />

Federazione Regionale per il lunedì<br />

successivo, alla quale ha partecipato<br />

il Vice Presidente Dr. Mora,<br />

che, in sintesi, illustra ai presenti<br />

gli argomenti trattati quali: il rinnovo<br />

della presidenza e del consiglio<br />

dell’ENPAM, e le nomine dei componenti<br />

medici delle società scientifiche<br />

regionali, all’interno del<br />

Centro Regionale per la Medicina<br />

Regionale.<br />

b) E.C.M.<br />

Il Presidente cede la parola al Prof.<br />

Guglielmi, Referente della Commissione<br />

dell’Ordine per l’E.C.M., che<br />

illustra il documento già a conoscenza<br />

dei Consiglieri, e che è<br />

parte integrante del presente<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

verbale, nel quale vengono evidenziati<br />

i provvedimenti legislativi ed<br />

interpretativi ricevuti dalla Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri e<br />

dalla FNOMCeO sull’argomento.<br />

Dopo un’ampia discussione alla<br />

quale partecipano tutti i Consiglieri,<br />

il Presidente invita gli stessi ad<br />

esaminare con attenzione tale<br />

documento che potrà essere eventualmente<br />

ridiscusso nella prossima<br />

seduta di Consiglio e, con<br />

l’occasione esprime apprezzamento<br />

per il Prof. Guglielmi per<br />

l’esaustivo documento predisposto.<br />

c) Il Presidente informa il Consiglio<br />

sulla segnalazione trasmessaci<br />

dalla Dr.ssa Troiani dell’ULSS 20 di<br />

Verona, sul collega Dr yy, nella<br />

quale vengono posti all’Ordine vari<br />

quesiti in merito all’agibilità dei<br />

locali dove il sanitario svolge l’attività<br />

ed alla natura delle prestazioni<br />

sanitarie.<br />

Il Consiglio dopo ampia discussione,<br />

dà mandato al Presidente di<br />

convocare il Dr. yy in ordine agli Art.<br />

1 e 15 del Codice Deontologico.<br />

d) Il Consiglio dell’Ordine Provinciale<br />

dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri<br />

della Provincia di Verona,<br />

VISTO l’art. 35 della Legge<br />

18.2.1989 n. 56 e successive modifiche,<br />

concernente l’individuazione<br />

dei requisiti per l’inserimento<br />

in apposito elenco dei Medici<br />

Psicoterapeuti iscritti all’Ordine dei<br />

Medici C. e O. di Verona;<br />

VISTE le domande presentate<br />

all’Ordine dai Sanitari per l’iscrizione<br />

in tale elenco;<br />

VISTA la relativa documentazione<br />

vagliata dalla “Commissione di<br />

Studio” dell’Ordine per La Formazione<br />

dell’elenco dei Medici Psicoterapeuti,<br />

ed accertata la regolarità<br />

della procedura<br />

CON VOTI UNANIMI ESPRESSI<br />

NEI MODI DI LEGGE<br />

D E L I B E R A<br />

di approvare le iscrizioni nell’elenco<br />

dei seguenti Medici Psicoterapeuti:<br />

DR.SSA CICOLINI ALESSIA con<br />

esito POSITIVO<br />

e) Il Presidente illustra alcune proposte<br />

per commemorare i 100 anni<br />

degli Ordini dei Medici C. e O.. Tali<br />

iniziative verteranno su una serata<br />

a tema “medico” con poesie e<br />

musica da effettuarsi in un Teatro<br />

veronese e aperto ai Colleghi ed<br />

alla cittadinanza.<br />

f) Il Presidente informa di aver partecipato<br />

presso il Tribunale di Verona<br />

ad una riunione tra diversi soggetti<br />

istituzionali al fine di pervenire alla<br />

stipula di una convenzione nell’ambito<br />

della quale si dovrebbero<br />

stabilire parametri e linee guida per<br />

l’effettuazione delle consulenze<br />

tecniche in tema di patologia familiare.<br />

A tal fine vien proposto di<br />

incaricare la Dr.ssa Giuseppina<br />

Vellone ed il Dr. Marcello Santi a<br />

proseguire nell’attività di studio e<br />

partecipazione in questo ambito,<br />

in rappresentanza dell’Ordine.<br />

Il Consiglio approva.<br />

g) Il Consiglio approva la modifica del<br />

cognome del Dr. Figna Pio con la<br />

seguente aggiunta:<br />

Dr. Figna Ferrucci Pio.<br />

5) PARERI DI CONGRUITÀ<br />

Il Consiglio approva il parere di congruità<br />

richiesto dal Dr. XXX per prestazioni<br />

dermatologiche.<br />

5) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI<br />

Le iscrizioni e cancellazioni vengono<br />

approvate.<br />

MEDICI - CHIRURGHI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. SHAHEEN Wisam Mohammed<br />

Hassan<br />

Iscrizioni per trasferimento da altro<br />

Ordine:<br />

Dott. BIBAN Paolo da VENEZIA<br />

Dott. CAMPO Giuseppe da PALERMO<br />

Dott. CUSUMANO Caterina<br />

da PALERMO<br />

Dott. VIGO Matteo da MILANO<br />

Cancellazioni per trasferimento ad<br />

altro Ordine:<br />

Dott. CAMEROTTO Alessandro<br />

a ROVIGO<br />

Dott. CORALLO Fabio a RAGUSA<br />

Dott. MUZZUPAPPA Claudia<br />

a MILANO<br />

Cancellazioni su richiesta:<br />

Dott. PLACUCCI Maria Luisa<br />

Dott. SPALLINO Vincenzo<br />

Cancellazioni per decesso:<br />

Dott. DAL COLLO Antonio<br />

Dott. DEL CAMPO Agatino<br />

Dott. FRISALDI Angelo<br />

Dott. LANGE Claudia<br />

8 VERONA MEDICA


ODONTOIATRI<br />

Iscrizioni neo-abilitati:<br />

Dott. BRAZZOLI Arianna<br />

Dott. de GEMMIS Antonio<br />

Dott. MAZZI Chiara<br />

Doppie Iscrizioni:<br />

Dott. DELAINI Umberto<br />

6) VARIE ED EVENTUALI<br />

Il Dr. Colletta comunica che il 18<br />

febbraio avrà luogo nella sala riunioni<br />

dell’Ordine un Convegno rivolto a tutti<br />

i Colleghi, al quale parteciperà l’Assessore<br />

Regionale alla Sanità, per discutere<br />

sulle problematiche della Medicina<br />

Generale.<br />

PRIMA DI PROCEDERE ALLE RELA-<br />

ZIONI ISTRUTTORIE, ESCONO DAL-<br />

LA SALA I CONSIGLIERI ODON-<br />

TOIATRI, I REVISORI DEI CONTI IL<br />

CONSULENTE LEGALE ED IL DIRET-<br />

TORE.<br />

COMMISSIONE DISCIPLINA MEDICI<br />

CHIRURGHI<br />

….Omissis..<br />

La Commissione ha archiviato n. 2<br />

provvedimenti.<br />

DOCUMENTO SU ECM<br />

Il presidente della FNOMCeO Amedeo<br />

Bianco scrive in data 02.02.2010:<br />

“….Conclusa la fase sperimentale,<br />

riparte ufficialmente il nuovo sistema<br />

nazionale ECM con l’accreditamento<br />

dei provider e con il via libera alla<br />

formazione a distanza (FAD) e alla<br />

formazione sul campo.<br />

Il sistema nazionale lavorerà in stretto<br />

rapporto con quelli regionali con<br />

regole comuni e condivise che faranno<br />

riferimento a competenze strettamente<br />

legate al territorio di esercizio<br />

delle funzioni.<br />

L’avvio ufficiale si è avuto il 13 gennaio<br />

2010, dopo aver recepito il documento<br />

del 5 novembre 2009 approvato<br />

dalla Conferenza Stato-regioni.<br />

In tale data la commissione nazionale<br />

ECM ha deliberato l’approvazione<br />

dei seguenti documenti (disponibili<br />

sul sito www.agenas.it)<br />

1. regolamento applicativo dei cri-<br />

VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

teri oggettivi per l’accreditamento<br />

(definizioni, principi, pubblicità,<br />

sponsorizzazioni, conflitto di interessi,<br />

requisisti minimi, standard)<br />

2. Criteri di assegnazione dei crediti<br />

alle attività ECM<br />

3. Formazione sul campo<br />

A breve sarà disponibile il decreto<br />

ministeriale per la determinazione del<br />

contributo economico alle spese.<br />

Considerazioni sull’accordo 5 novembre<br />

2009<br />

La presidenza del consiglio dei ministri<br />

sancisce in data 5 novembre 2009<br />

un accordo tra Governo, Regioni e<br />

provincie autonome di TN e BZ ed<br />

approva il documento che riguarda il<br />

Nuovo sistema di formazione continua<br />

in medicina con:<br />

− Accreditamento dei provider ECM<br />

− Formazione a distanza (FAD)<br />

− Obiettivi formativi<br />

− Valutazione della qualità del sistema<br />

formativo sanitario<br />

− Attività formative realizzate all’estero<br />

− Liberi professionisti<br />

Un passaggio fondamentale di tale<br />

accordo riguarda l’accreditamento dei<br />

PROVIDER (organizzatori e produttori<br />

di formazione ECM) e la conseguente<br />

assegnazione diretta, da parte degli<br />

stessi, dei crediti formativi.<br />

I soggetti sotto elencati possono<br />

accreditarsi al sistema della Regione<br />

o Provincia, presso cui hanno sede<br />

legale, sottoponendo la richiesta di<br />

accreditamento alla Commissione<br />

nazionale per la formazione continua<br />

e/o alle Regioni<br />

− Le Università<br />

− Gli IRCCS<br />

− Gli II.ZZ.SS (Istituti zooprofilattici<br />

sperimentali)<br />

− Gli Ordini<br />

− I Collegi<br />

− Le Associazioni professionali<br />

In caso di accreditamento alla Commissione<br />

Nazionale per la formazione<br />

continua non sussisteranno<br />

vincoli territoriali; in caso di accreditamento<br />

presso il Sistema regionale<br />

l’attività residenziale e la FAD dovranno<br />

essere erogati nella regione di riferimento<br />

e comunque essere limitati agli<br />

operatori sanitari della regione.<br />

La richiesta iniziale di accreditamento,<br />

se accettata, permette di acquisire<br />

inizialmente un Accreditamento prov-<br />

visorio con durata massima di 24 mesi;<br />

successivamente, previa verifica ed<br />

audit da parte dell’Ente accreditante<br />

si ottiene l’Accreditamento standard<br />

con durata di 4 anni.<br />

Durante il periodo di accreditamento<br />

provvisorio l’Ente accreditante verifica:<br />

- il possesso di tutti i requisiti<br />

- qualità e quantità di tutte le attività<br />

formative<br />

- audit del provider specie su qualità<br />

scientifica e didattica<br />

Il provider può richiedere l’accreditamento<br />

limitato a specifiche aree<br />

formative o a specifiche professioni<br />

sanitarie (es. medici, infermieri, igenisti<br />

dentali etc…).<br />

L’ente accreditante ha la responsabilità<br />

del controllo del provider nonché<br />

la verifica degli ECM che questi svolgono<br />

nel loro territorio.<br />

A tal fine vengono effettuate visite di<br />

verifica ad almeno il 10% dei provider<br />

ogni anno.<br />

Albo Nazionale dei provider<br />

La commissione nazionale per la<br />

formazione continua di concerto agli<br />

enti accreditanti a livello regionale<br />

predispone un albo nazionale dei<br />

provider.<br />

Per la copertura dei relativi oneri si<br />

provvede nell’ambito delle risorse<br />

finanziarie di cui all’articolo 92 della<br />

legge 23 dic. 2000 e della legge 244<br />

del 24 dicembre 2007.<br />

La commissione produrrà un rapporto<br />

annuale sulle attività ECM.<br />

Compiti e requisisti del provider<br />

sono molteplici e codificati nel Manuale<br />

(regolamento) di accreditamento<br />

dei provider per l’erogazione delle attività<br />

di formazione continua.<br />

(www.agenas.it)<br />

Gli Obiettivi formativi nazionali e<br />

regionali<br />

Sono previste tre tipologie di obiettivi<br />

formativi:<br />

1. obiettivi formativi tecnico-professionali<br />

2. obiettivi formativi di processo<br />

3. obiettivi formativi di sistema<br />

Gli obiettivi formativi di rilievo nazionale<br />

vengono definiti dalla Commissione<br />

Nazionale per la formazione<br />

continua mentre quelli di rilievo regionale<br />

e aziendale sono stabiliti dalle<br />

regioni e dalle aziende.<br />

9


Vengono di seguito elencate almeno<br />

30 aree di riferimento per gli obiettivi<br />

formativi.<br />

In particolare per quanto riguarda gli<br />

Ordini essi possono organizzare eventi<br />

formativi in tema di etica, bioetica,<br />

deontologia e legislazione sanitaria.<br />

Requisiti minimi e gli standard<br />

I requisiti che il provider deve possedere<br />

per ottenere l’accreditamento<br />

riguardano l’organizzazione generale<br />

e le risorse, la qualità dell’offerta formativa<br />

e la gestione del miglioramento<br />

continuo della qualità.<br />

I requisiti minimi richiesti ai provider<br />

sono:<br />

1. requisiti del soggetto richiedente<br />

2. requisiti strutturali, organizzativi e<br />

della qualità<br />

3. requisiti dell’offerta formativa.<br />

Compiti e procedure del provider<br />

Il provider deve:<br />

- garantire l’effettiva partecipazione<br />

degli operatori alle attività ECM<br />

- assicurare la valutazione della<br />

qualità percepita<br />

- valutare l’apprendimento dei singoli<br />

partecipanti<br />

- deve fornire l’attestazione che<br />

l’utente ha svolto la specifica attività<br />

formativa<br />

- deve comunicare all’ente accreditante<br />

e al COGEAPS (consorzio<br />

ordini e collegi) i crediti dei singoli<br />

utenti mediante l’uso di traccia elettronica.<br />

Contributo alle spese<br />

La determinazione del contributo alle<br />

spese fissato dalla commissione nazionale<br />

per la formazione continua per<br />

ottenere l’accreditamento vengono<br />

determinati con decreto del ministero<br />

del lavoro ai sensi della legge 388 del<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

2000; 244 del 2007 e del DPR 21<br />

maggio 2009.<br />

Le regioni e le provincie autonome<br />

provvedono con propri provvedimenti<br />

alla determinazione dei contributi a<br />

carico dei provider regionali, garantendo<br />

che l’entità sia tale da coprire gli<br />

oneri diretti ed indiretti a carico della<br />

regioni e provincie autonome.<br />

La sponsorizzazione<br />

La sponsorizzazione in sanità è un<br />

contratto atipico, a titolo oneroso,<br />

mediante il quale il soggetto sponsorizzato<br />

si impegna ad offrire spazi per<br />

la pubblicità del nome o per messaggi<br />

audiovisivi a fronte di un corrispettivo<br />

in denaro, beni, servizi.<br />

La sponsorizzazione è già ora fonte<br />

regolata di finanziamento di eventi<br />

formativi.<br />

La commissione nazionale per la<br />

formazione continua ha assunto al<br />

riguardo due determinazioni:<br />

1. nessun soggetto che produca o<br />

commercializzi prodotti farmaceutici<br />

e affini, dispositivi medici o strumenti<br />

può organizzare eventi con<br />

ECM.<br />

2. è prevista l’autocertificazione di<br />

non conflitto di interessi da parte<br />

dell’organizzatore.<br />

Obblighi ECM per i liberi professionisti<br />

Anche il libero professionista, cioè il<br />

soggetto che opera presso studi<br />

privati, strutture autorizzate all’esercizio<br />

delle attività sanitarie o presso strutture<br />

accreditate, ha l’obbligo della<br />

formazione continua ECM.<br />

In riferimento agli obiettivi formativi<br />

l’accordo prevede “….per i liberi<br />

professionisti la funzione di programmazione<br />

e valutazione della<br />

formazione continua è svolta in<br />

modo esclusivo dalle apposite commissioni<br />

degli ordini e dei collegi<br />

professionali.<br />

Sono previsti tre possibili interventi a<br />

favore dei liberi professionisti:<br />

1. agevolazione dei costi sopportati<br />

2. debito complessivo diversamente<br />

individuato (il massimo dei crediti<br />

in modalità blended)<br />

3. obiettivi formativi.<br />

Osservazioni conclusive di Bianco:<br />

1. per tutto il 2010 sarà in vigore il<br />

doppio regime, si potranno accreditare<br />

i singoli eventi come<br />

per il passato da parte del singolo<br />

fornitore, oppure ci si potrà<br />

accreditare come provider.<br />

2. l’accreditamento potrà avvenire<br />

a livello regionale se è presente<br />

il sistema regionale ECM, oppure<br />

a livello di commissione nazionale.<br />

3. Gli ordini e collegi pur confermando<br />

il ruolo terziario di verifica<br />

e controllo sulla trasparenza<br />

ed efficienza del sistema possono<br />

organizzare eventi formativi<br />

in tema di ETICA, DEON-<br />

TOLOGIA, LEGISLAZIONE SANI-<br />

TARIA.<br />

4. Gli Osservatori, Nazionale e Regionale<br />

formeranno i professionisti<br />

d’intesa con gli ORDINI e i<br />

COLLEGI per svolgere sul territorio<br />

il ruolo di Valutatori dei<br />

provider e degli eventi formativi.<br />

5. Contributo alle spese:<br />

- Annuale per tutti i provider<br />

accreditati: 2.582,28 €<br />

- In aggiunta per l’accreditamento<br />

di specifiche attività<br />

come la FAD da un minimo di<br />

2.582,28 €in su in funzione dei<br />

crediti e del numero partecipanti.<br />

TRIBUNALE DI TORINO<br />

GRATUITA LA DIFFUSIONE DI MUSICA NEGLI STUDI MEDICI<br />

La riproduzione musicale in uno studio medico – medico-dentistico nel caso specificato – non può ritenersi effettuata a scopo di lucro, neppure<br />

indirettamente. Il medico dentista, ha osservato il Tribunale di Torino, ascolta la musica mentre lavora soltanto per diletto mentre il paziente è<br />

indifferente al fatto che nello studio venga trasmessa della musica, né è indotto a scegliere un dentista piuttosto che un altro in base al fatto che nello<br />

studio si ascolti della musica. Consegue che il medico non è tenuto al versamento di compensi in favore del produttore di fonogrammi, nonché gli<br />

artisti interpreti e gli artisti esecutori che abbiano compiuto l’interpretazione o l’esecuzione fissata o riprodotta nei fonogrammi. (Avv. Ennio Grassini)<br />

10 VERONA MEDICA


Con la riunione del 3 marzo è stato ufficialmente<br />

presentato alle associazioni<br />

veronesi che si occupano di volontariato<br />

nei paesi del terzo mondo, il<br />

progetto Co.Me,Vero.Volo. (Coordinamento<br />

Medici Veronesi Volontari per la<br />

Cooperazione Sanitaria).<br />

Chi desidera provare o riconfermare<br />

esperienze di volontariato sanitario nei<br />

paesi più poveri e bisognosi potrà<br />

d’ora in poi dare la propria disponibilità<br />

all’Ordine che provvederà al collegamento<br />

con le associazioni che cercano<br />

medici volontari.<br />

L’idea che muove il progetto è quella<br />

che vi sono, nella nostra provincia,<br />

organizzazioni umanitarie impgnate nel<br />

volontariato, e vi sono medici, chirurghi,<br />

dentisti, che vorrebbero mettersi a<br />

disposizione.<br />

Quello che manca è spesso l’opportunità<br />

che le une conoscano la<br />

VERONA MEDICA<br />

NOTIZIE DALL’ORDINE<br />

Co.Me.Vero.Volo.<br />

Lo scorso 3 marzo il decollo dell’iniziativa volontaristica<br />

del nostro Ordine<br />

disponibilità dei secondi. Manca il trait<br />

d’union.<br />

Con l’iniziativa l’Ordine cerca di colmare<br />

questa lacuna, e si propone<br />

come coordinatore tra gli uni con le<br />

altre, offrendo alle organizzazioni volontaristiche<br />

la possibilità di reperire quelle<br />

professionalità di cui hanno bisogno.<br />

Al primo incontro erano presenti circa<br />

venti persone in rappresentanza di<br />

alcune delle organizzazioni di cui avevamo<br />

notizia.<br />

L’impegno sarà ora quello di farsi promotori<br />

per la diffusione della notizia<br />

anche tra chi non era presente.<br />

Dal confronto, seppur breve, s’è capito<br />

che vi sono necessità e impostazioni<br />

diverse per cercare di aiutare chi ha<br />

poco o spesso nulla. Interessanti le<br />

esperienze di coloro che da anni vivono<br />

queste realtà.<br />

Non s’è trattato di una vetrina, sia ben<br />

chiaro, al contrario è un tavolo di lavoro<br />

Errata … corrige<br />

al quale siedono e sederanno operatori<br />

di enti che, ONLUS o ONG, devono<br />

avere come unico scopo l’aiuto ai bisognosi.<br />

Tutti noi, un giorno più o meno lontano,<br />

abbiamo sottoscritto un giuramento.<br />

Ricordiamocene.<br />

Chi è interessato a dare la propria<br />

disponibiltà è pregato di compilare il<br />

modulo allegato e di spedirlo all’Ordine<br />

(Via Locatelli 1 - 37122 - VERONA)<br />

o al fax 045-59 49 04.<br />

Dott. ____________________________________________ n.iscrizione all’Ordine ___________________<br />

Via/P.zza _____________________________________________ N. _______ C.A.P. ___________________<br />

Città: _____________________________________ tel.: _________________ cell. ____________________<br />

Competenze:_____________________________________________________________________________<br />

_________________________________________________________________________________________<br />

inviare a Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, Via Locatelli 1 - 37122 - Verona - o al fax 045 59 49 04<br />

A rettifica di quanto pubblicato sul N. 3 di Verona Medica di Giugno 2009,<br />

nel verbale della seduta di Consiglio del 17 febbraio 2009,<br />

precisiamo che la Dott.ssa MARINESCU MIHAELA<br />

non è stata iscritta all’Albo degli Odontoiatri della nostra provincia.<br />

Il suo nominativo era stato inserito per errore tra quello dei Colleghi<br />

le cui domande di iscrizione all’Albo degli Odontoiatri sono state accolte.<br />

11


VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 16 DICEMBRE 2009<br />

Presenti: Dott. Arrichiello,<br />

Dott. Bovolin, Dott. Oreglia,<br />

Dott. Paoletti<br />

Assenti Giustificati: Dott. Cavallini<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato all’unanimità.<br />

Comunicazioni del Presidente: il<br />

Presidente relaziona i presenti sul<br />

Consiglio nazionale FNOMCeO ed<br />

espone una relazione redatta Dal<br />

Dott. Mora Roberto, presente al consiglio<br />

in sostituzione del Dott. Alberton,<br />

relativa al bilancio di previsione per<br />

l’anno 2010.<br />

Il Presidente relaziona poi sulla visita<br />

effettuata presso la struttura V.........<br />

sita a Verona in ............................<br />

Viene deciso di invitare a colloquio il<br />

Direttore Sanitario Dott. S.<br />

Relazioni istruttorie: Dott. YY/XX-<br />

Group: il Presidente relaziona sull’invito<br />

a colloquio avuto con il Sanitario.<br />

Dopo ampia discussione la CAO decide<br />

di archiviare il caso.<br />

VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 13 GENNAIO 2010<br />

Presenti: Dott. Arrichiello, Dott. Bovolin,<br />

Dott. Cavallini, Dott. Oreglia.<br />

Assente Giustificato: Dott. Paoletti<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato all’unanimità.<br />

Comunicazioni del Presidente<br />

Il presidente:<br />

1) Informa di alcune iniziative pubblicitarie<br />

da parte di università con<br />

sede non identificabile che pre-<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

Verbali della Commissione<br />

Odontoiatri<br />

sentano e offrono corsi di laurea in<br />

medicina e in odontoiatria con<br />

lezioni solo via internet. Molti sono<br />

i lati oscuri di tali aziende, per cui<br />

l’Ordine di Verona ha preferito informare<br />

della cosa l’Università cittadina,<br />

per le eventuali azioni che<br />

vorrà intraprendere.<br />

2) Da notizia dell’arrivo di una lettera<br />

del giornalista Norberto Maccagno,<br />

collaboratore di numerose testate<br />

giornalistiche di levatura nazionale,<br />

con la quale lo stesso richiede di<br />

avere, via mail, copia delle decisioni<br />

disciplinari prese da questa<br />

Commissione, al fine di poterle<br />

pubblicare sul sito www.ildentale.it.<br />

Con successiva missiva però, la<br />

FNOMCeO, dichiara che tale richiesta<br />

non può essere accolta.<br />

La CAO decide di indirizzare il giornalista<br />

al sito della Commissione<br />

Centrale Esercenti Professioni Sanitarie,<br />

ove potrà almeno leggere e<br />

utilizzare il massimario delle decisione<br />

assunte da tale Commissione.<br />

3) Legge una lettera del dott. XY, il<br />

quale si lamenta del comportamento<br />

del sig........., ancora verificatore<br />

presso l’ULSS 22 per le<br />

competenze della L.R. 22/02.<br />

4) Avvisa che in settimana, sul sito<br />

dell’Ordine, saranno presenti i link<br />

da cliccare con rimando ad “Aruba”,<br />

per ottenere gratuitamente, per<br />

l’anno 2010, un indirizzo di posta<br />

elettronica certificata (PEC). Trattasi<br />

della fase conclusiva degli<br />

accordi intrapresi da questo Ordine<br />

per offrire ai propri iscritti, a costo<br />

zero, tale opportunità.<br />

Relazioni istruttorie<br />

Il Presidente riferisce di aver ricevuto<br />

una lettera dell’avvocato................. che<br />

lo informa di una denuncia-querela al<br />

dott. ZX da parte della<br />

ditta...................... Tale denunciaquerela,<br />

è stata presentata al Comando<br />

dei Carabinieri, da loro accolta, ed è<br />

riferita alla sottrazione di una poltrona<br />

sottoposta a sequestro da parte dell’I-<br />

stituto Vendite Giudiziarie nel settembre<br />

2009. Il dott. ZX, convocato a colloquio,<br />

dice di non essere mai stato informato<br />

di questa denunica e pertanto di non<br />

avere nulla da dichiarare in proposito.<br />

La CAO, decide di aprire e sospendere<br />

il caso, in attesa della definizione da<br />

parte della giustizia ordinaria.<br />

Procedimenti disciplinari<br />

Si decide di celebrare i procedimenti<br />

disciplinari per i Dott. YZ e YX il prossimo<br />

mercoledì 24 febbraio.<br />

VERBALE DELLA COMMISSIONE<br />

ODONTOIATRI DEL 24 FEBBRAIO 2010<br />

Presenti: Dott. C. Arrichiello,<br />

Dott: F. Bovolin, Dott. G. Cavallini,<br />

Dott. F. Oreglia, Dott. G. Paoletti:<br />

Lettura ed approvazione verbale<br />

precedente: il verbale della seduta<br />

precedente viene approvato all’unanimità.<br />

Comunicazioni del Presidente: Si<br />

ripercorre la questione riguardante<br />

la costituzione di parte civile nei<br />

confronti del Sig................... aperta<br />

da questa CAO il 04/11/2009 con<br />

richiesta di informazioni alla Procura<br />

della Repubblica, mai riscontrata. Si<br />

decide di sollecitare la Procura onde<br />

poter effettuare l’atto previsto.<br />

Il Presidente informa i colleghi della<br />

lettera pervenuta dall’Ordine dei<br />

Medici di Milano riguardante il<br />

potere disciplinare nei confronti dei<br />

Medici iscritti ai due albi professionali.<br />

In particolare, si auspica di<br />

poter effettuare una sola seduta di<br />

colloquio-udienza-sentenza, con<br />

entrambi i Presidenti e le rispettive<br />

Commissioni, per tutti i medici che<br />

hanno la doppia iscrizione.<br />

Il Presidente illustra il caso del Dott. XX.<br />

È pervenuta all’Ordine la segnalazione<br />

di un paziente il quale, dopo<br />

essere stato curato dal Sanitario,<br />

non ha potuto accedere alla propria<br />

documentazione personale. Il Sanitario,<br />

invitato a colloquio, ha presentato<br />

le sue controdeduzioni dicendo<br />

che le cure risalgono a più di 10 anni<br />

fa. La CAO ritiene opportuno, data<br />

la delicatezza del caso, approfondire<br />

presso il consulente legale<br />

dell’Ordine e l’ufficio legale della<br />

Federazione Nazionale i termini di<br />

12 VERONA MEDICA


legge che regolano i tempi obbligatori<br />

di conservazione della documentazione<br />

clinica da parte dei liberi<br />

professionisti.<br />

Il Presidente illustra il caso relativo<br />

al Dott. XYZ/Poliambulatorio..............<br />

La sig.ra..............., amministratrice<br />

della struttura, segnala il comportamento<br />

tenuto dal Dott. XYZ nei<br />

confronti di una paziente. La CAO<br />

non ritiene di sua pertinenza la<br />

problematica esposta archiviando<br />

pertanto il caso.<br />

Viene consegnata ai membri copia<br />

di una lettera pervenuta a firma del<br />

Dott. ZX il quale accusa il Dott. XZ<br />

di comportamento eticamente e<br />

deontologicamente scorretto nei<br />

confronti del colleghi periziati.<br />

L’argomento sarà dibattuto alla prossima<br />

riunione.<br />

VERONA MEDICA<br />

ALBO ODONTOIATRI<br />

Procedimenti disciplinari:<br />

Dott. YZ: il Presidente comunica che<br />

è stato rigettato il ricorso alla Corte di<br />

Cassazione, e pertanto la sentenza<br />

della Corte d’Appello è passata in<br />

giudicato, con condanna del sanitario<br />

a 10 mesi e 20 giorni di reclusione.<br />

La CAO riaprirà quindi il procedimento<br />

disciplinare a suo tempo<br />

opportunamente sospeso. Il sanitario<br />

ha doppia iscrizione.<br />

VERBALE RIUNIONE STRAORDINARIA<br />

CAO DEL 22 MARZO 2010<br />

Il giorno 22 marzo 2010 alle ore 20<br />

si è riunita la Commissione Albo<br />

Odontoiatri di Verona alla cui atten-<br />

L’ISTITUTO IPERBARICO DI VILLAFRANCA<br />

NUOVE OPPORTUNITÀ PER MEDICI IN INGHILTERRA<br />

zione è stato posto il “verbale ispezione<br />

NAS” del 17 dicembre 2009,<br />

da noi ricevuto il 22 marzo.<br />

Il Presidente da lettura del verbale,<br />

da cui risulta che nel corso dell’ispezione<br />

effettuata non sono<br />

emerse violazioni nell’esercizio<br />

professionale all’interno della struttura<br />

“il Sorriso” di Bardolino, oggetto<br />

dell’indagine. Pertanto, a rettifica di<br />

quanto pubblicato nel precedente<br />

numero di Verona Medica, si<br />

precisa che l’ispezione ha rilevato<br />

che l’attività ivi svolta è risultata<br />

regolare.<br />

Ce ne scusiamo con gli interessati.<br />

Medici disponibili a collaborare nell’espletamento della ossigenoterapia iperbarica presso l’Istituto Iperbarico.<br />

Gli eventuali Candidati dovranno essere liberi da impegni lavorativi con le strutture sanitarie pubbliche, ed effettueranno<br />

- previo accertamento della idoneità fisica - un Corso di formazione gratuito, superato il quale saranno inseriti<br />

fra i Collaboratori Medici dell’Istituto con rapporto libero-professionale.<br />

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13


A proposito<br />

di certificati “falsi”<br />

Caro Direttore,<br />

ho letto il Tuo editoriale, e i riferimenti<br />

mi suscitano qualche costernazione.<br />

Riferisci che il Presidente Panti, al<br />

Consiglio Nazionale degli Ordini dei<br />

Medici, nel trattare l’argomento, tra<br />

l’ilarità dei convenuti, ha ricordato<br />

l’esempio della diarrea che non si<br />

poteva certificare perché “una volta<br />

tirato lo sciacquone”, sparivano le<br />

prove dell’obiettività.<br />

Non mi fa sorridere per niente la banalizzazione<br />

della riflessione, compresa<br />

la superficialità e il disordine di linguaggio;<br />

la problematica sui certificati<br />

falsi o compiacenti è maledettamente<br />

seria.<br />

Tu dici che la polemica sulle certificazioni<br />

mediche false non sembra<br />

placarsi.<br />

Non sembra placarsi e non si placherà<br />

fintanto che ci sarà qualche Medico<br />

che la rende una polemica pretestuosa,<br />

prestandosi a forzare la semplicità<br />

del linguaggio italiano.<br />

Bisogna pur capirsi anche parlando la<br />

stessa lingua.<br />

Provo allora a chiarirmi il significato<br />

delle parole adoperate nella “questione”.<br />

- Certificato = dichiarazione scritta<br />

rilasciata da una persona (nel caso<br />

specifico, Medico) qualificato ad<br />

attestare l’effettiva esistenza e ve-<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

rità di un fatto, di una condizione.<br />

- Falso = menzognero, contrario o<br />

non corrispondente al vero<br />

- Anamnesi = raccolta dettagliata di<br />

tutte le notizie che riguardano la<br />

vita del paziente (quindi a. familiare,<br />

a. fisiologica, a. patologica<br />

remota, a. patologica prossima).<br />

- Obiettivo (esame) = l’osservazione<br />

diretta del paziente e la raccolta,<br />

mediante opportune manovre, dei<br />

segni atti a stabilire la stato di<br />

salute o di sofferenza dei suoi<br />

organi, apparati, e relative funzioni.<br />

Nel caso specifico, il Medico, col<br />

“certificato”, richiesto dal paziente e<br />

redatto dal Medico (anamnesi prossima),<br />

“raccoglie tutti i dati che si riferiscono<br />

ai “motivi” per cui il paziente<br />

si è presentato dal Medico, come la<br />

modalità di insorgenza dei disturbi in<br />

atto o appena risolti, l’epoca di insorgenza<br />

e il carattere dei sintomi.<br />

Uno stato morboso (cefalea, raffreddore,<br />

diarrea, iperpiressia) non più in<br />

atto, quindi già risolto, ma riferito a<br />

qualche giorno prima, non sempre<br />

necessita di “dati clinici direttamente<br />

constatabili e oggettivamente documentabili”.<br />

Semmai potrebbe necessitare<br />

di eventuali approfondimenti<br />

strumentali, ematochimici o specifici.<br />

Ma certo, queste ultime attenzioni, non<br />

appartengono al certificato medico<br />

richiesto dal paziente per giustificare<br />

il giorno di assenza dal lavoro.<br />

Il paziente richiede al proprio Medico<br />

di certificare che quanto riferito è<br />

compatibile con una diagnosi che ne<br />

giustifichi l’assenza dal lavoro. Evidentemente<br />

senza l’esame obiettivo.<br />

Il Medico è quindi la persona qualificata<br />

ad attestare che l’effettiva relazione<br />

tra lo stato morboso, riferito e<br />

descritto, e la diagnosi, consequenzialmente<br />

formulata, in effetti non avrebbero<br />

potuto consentire una idonea<br />

presenza sul posto di lavoro.<br />

Dove sta il timore di una dichiarazione<br />

“falsa” nel certificare che certi sintomi<br />

riferiti ad evacuazioni frequenti e liquide,<br />

sono collegabili a una diagnosi<br />

di diarrea? L’obiettività non consiste<br />

nell’assistere alle evacuazioni o nel<br />

constatare la consistenza delle feci,<br />

prima di “tirare lo sciacquone”.<br />

I certificati medici, su episodi morbosi<br />

riferiti, non necessitano, da sempre, di<br />

“dati clinici direttamente constatati e<br />

oggettivamente documentati”.<br />

E il Ministro Brunetta certamente non<br />

pretende “la criminalizzazione, la responsabilizzazione<br />

del Medico” se<br />

nella certificazione si attesta che, tra<br />

sintomi, diagnosi, e assenza dal lavoro,<br />

ci sia consequenzialità “veritiera”.<br />

Purtroppo nei casi in questione, nei<br />

certificati falsi o compiacenti la verità<br />

è palesemente violata.<br />

Fortunatamente quasi tutti i medici<br />

sono scrupolosi e corretti. Ma quei<br />

pochi altri, pochissimi, sono il problema<br />

e il Ministro intende isolarli, e<br />

noi più di Lui. Non è un problema<br />

nostro, però. E la polemica se non si<br />

placa, semplicemente non ci deve<br />

interessare.<br />

I CREDITI PER IL TRIENNIO 2008-2010 DO<strong>VR</strong>ANNO ESSERE 150<br />

DOTT. ELIO INSACCO<br />

In data 1° agosto 2007 è stato siglato l’accordo Stato-Regioni concernente il “Riordino del sistema di formazione continua in Medicina”. Nell’accordo<br />

è riportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire 150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione:<br />

50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010.<br />

In particolare, dei 150 crediti formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovranno essere “nuovi” crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal<br />

riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007.<br />

Al fine di consentire un avvio della nuova fase 2008-2010 in base ai richiamati criteri risulta, quindi, determinante il corretto invio dei report relativi al<br />

periodo 2004-2007 da parte degli Organizzatori, i quali sono invitati, pertanto, a rivolgere la propria attenzione in maniera prioritaria al suddetto periodo.<br />

Roma, 2 agosto 2007 Il Direttore dell’Ufficio Formazione Continua Dottoressa Maria Linetti<br />

14 VERONA MEDICA


Quale tassa<br />

di iscrizione?<br />

Caro Direttore,<br />

Non mi sorprende leggere che due<br />

Presidenti puntualizzino che la tassa<br />

di iscrizione all’Ordine deve essere<br />

pagata parimenti anche dai pensionati.<br />

Essi trattano l’argomento con aria cosi<br />

distaccata da far pensare che hanno<br />

quella carica per capacità superiori, e<br />

che noi miseri iscritti dobbiamo subire<br />

quanto loro dicono perché così è deliberato.<br />

Non credo e non voglio credere che<br />

le cose stiano così; che la tassa debba<br />

essere pagata per ora nessuno lo ha<br />

messo in dubbio, domani non si sa,<br />

ma, che si possa ottenere una riduzione<br />

è auspicabile, senza pensare a<br />

una “diversificazione”.<br />

Non si vuole una diversificazione, ma<br />

so richiedere all’Ordine di venire<br />

incontro in un momento particolare a<br />

chi non ha redditi elevati.<br />

Auspico che questo atto possa essere<br />

un segnale di riguardo, o forse un<br />

gesto doveroso, verso coloro che<br />

hanno lavorato una vita e che solo per<br />

rispetto alla professione in ci hanno<br />

sempre creduto non si dimettono<br />

✂<br />

VERONA MEDICA<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

dall’Ordine. Non tutti dopo la pensione<br />

hanno la possibilità e la voglia di continuare<br />

a lavorare.<br />

Pensate quanto verrebbe a perdere<br />

l’Ordine se i pensionati che non hanno<br />

la più la necessità “di molti servizi che<br />

l’Ordine eroga” si dimettessero.<br />

Pensate se gli stessi formassero un<br />

nuovo Ordine e gestissero a parte<br />

quanto ora viene versato.<br />

Conosciamo bene Egr. Presidente<br />

Bianco la comunicazione n. 18 del 29<br />

gennaio 2002, e quanto noi chiediamo<br />

non è “differenziazione”; considerando<br />

che è l’Ordine che delibera<br />

la tassa istitutiva (Dlgs. PS 13 settembre<br />

1946 n. 233), non è preclusa<br />

la possibilità che si possa deliberare<br />

diversamente e tassare a seconda<br />

dei redditi dichiarati.<br />

D’altronde Egr. Presidente Barone, l’art.<br />

4 secondo comma del DLCPS 13<br />

settembre 1946 n. 233 stabilisce: “il<br />

consiglio entro i limiti può far pagare<br />

una tassa per l’iscrizione”.<br />

Se la tassa, come Lei stesso afferma,<br />

è considerata simile a un tributo, essa<br />

potrebbe/dovrebbe essere pagata a<br />

seconda del reddito.<br />

Lei sa benissimo che i redditi di<br />

ognuno di noi in pensione diminuiscono<br />

e solo per alcuni, che continuano<br />

a lavorare, rimangono costanti.<br />

L’accertamento è possibile.<br />

La tassa, infatti, viene pagata con le<br />

imposte e quindi è facile fare ‘eventuale<br />

riduzione e la detrazione.<br />

Non bisogna dimenticare che la tassa<br />

ordinistica non è uguale in tutti gli<br />

ordini e allora viene logico pensare<br />

che ogni ordine può deliberare e stabilire<br />

quanto far pagare.<br />

Anche la costituzione (art. 5) dice che<br />

la tasse devono essere pagate a<br />

seconda di quanto si guadagna.<br />

Ricordo che alcune società scientifiche<br />

quando si va in pensione non fanno<br />

più pagare la quota, pur consentendo<br />

ai pensionati di partecipare alla vita<br />

associativa e di ricoprire tutte le<br />

cariche sociali.<br />

Ricordo anche che alcuni nostri immobili<br />

(non so se li gestivamo in passivo)<br />

possono essere venduti e il ricavato<br />

può essere utilizzato per ridurre la<br />

tassa la tassa di iscrizione per tutti,<br />

pensando anche ai pensionati e ai<br />

giovani medici che si trovano spesso<br />

in condizioni precarie.<br />

Allora, Signori Presidenti, cercate di<br />

comprendere chi ha oltrepassato<br />

quella fatidica linea.<br />

È necessario il reciproco aiuto, il ricordarsi<br />

degli altri e pensare che gli<br />

assiomi non sono più di moda e sono<br />

poco credibili.<br />

Il dialogo deve essere un senso di<br />

umiltà e di reciproca stima.<br />

Infetti deve prevalere il concetto di reciproco<br />

aiuto e lo stare uniti e vicini a chi<br />

ha contribuito al prestigio dell’Ordine<br />

con sacrifici e abnegazione e questo<br />

non va dimenticato.<br />

Se c’è la volontà di cambiare tutti<br />

sappiamo quanto ciò sia fattibile.<br />

SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI<br />

(BARRARE)<br />

MEDICINA GENERALE PEDIATRIA<br />

DOTT. GIUSEPPE COSTA<br />

FEDER.S.P.E.V. - VERONA<br />

COGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />

NOME...............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

VIA.............................................................................................................................................................................................................................................. N. .................................<br />

CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................<br />

TELEFONO ....................................... / ................................................................... ...................................... / ........................................................................<br />

Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<br />

15


Il fiasco<br />

di Copenaghen<br />

Besana in Brianza, 14.1.10<br />

Così si è concluso il maxicongresso<br />

“Climate Change” indetto per la riduzione<br />

delle emissioni di CO2 e CH4<br />

… inaccettabile per gli USA. E ci<br />

credo, perchè CO2 e CH4 non<br />

c'entrano nulla con l'effetto serra... Il<br />

19 dicembre scorso (temperatura<br />

esterna -5°C) osservavo dalla finestra<br />

che la neve caduta nella gelida<br />

notte (temp. est. -8°C) si stava rapidamente<br />

sciogliendo. Com'era possibile?<br />

a -5°C? L'acqua non resta<br />

gelata, come neve, a 0°C?...<br />

La verità è che la neve, come<br />

l'acqua, contiene ormai un'alta<br />

percentuale di Trizio (T o H-3, Idrògeno<br />

radioattivo pesantissimo), HTO,<br />

che, essendo radioattivo cioè non<br />

stabile, decàde beta in Elio con<br />

reazione esotermica: H-3 - β = He-3<br />

+ c a l o r e !<br />

La neve, così come i grandi ghiacciai<br />

del pianeta, si scioglie per<br />

entalpìa interna (→ slavine, valanghe!...),<br />

indipendentemente dalla<br />

temperatura esterna sottozero.<br />

E il Trizio, aumentato di ben 100 volte<br />

(!) già dagli anni '80, da dove viene?<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

Viene dalle centrali nucleari, scaricato<br />

tutto e di continuo, e quindi<br />

accumulandosi, nell'atmosfera e<br />

nelle acque. Ecco perchè nei maxicongressi<br />

si guardano bene dal<br />

parlare del Trizio...perchè le centrali<br />

nucleari servono per la fabbricazione<br />

del satanico Plutonio per intimidatorie<br />

armi di distruzione di massa,<br />

con conseguente nullità e incostituzionalità<br />

dei Trattati e delle leggi pro<br />

nucleari perchè sorretti da reati,<br />

come da mia espressa Istanza<br />

31.8.09 al Presidente della Repubblica<br />

e al Procuratore Generale della<br />

Cassazione. Il Presidente della<br />

Repubblica “sensibilizzato alla tutela<br />

degli ecosistemi terrestri” mi ha invitato<br />

ad informare direttamente i Ministri<br />

dell'Ambiente e della Salute! E la<br />

nostra Magistratura penale sta indagando<br />

sulla mia denuncia dei reati<br />

ex Artt. 439 e 661 cp.<br />

Invito tutti i colleghi a leggere il mio<br />

Saggio 12.10.09 sul mio sito<br />

www.marcomarotta.it (alla voce<br />

“Altri contributi”), che sia di stimolo<br />

alla riaffermazione forte e chiara della<br />

priorità esclusiva ed ineludibile della<br />

Scienza Medica (Art. 32 Cost.) per il<br />

veto all'esiziale nucleare, tossico,<br />

cancrìgeno, teratògeno e climalterante,<br />

nel territorio italiano, irriguo e<br />

sismico; veto peraltro già operante<br />

per vigente ma ignorato (Art. 1 Cost.)<br />

Referendum popolare antinucleare<br />

del 1987. Altro mio saggio (“Siamo<br />

in stato di calamità artificiale”),<br />

pubblicato e condiviso integrale<br />

dall'Ordine Medici di Milano nel<br />

Lavoriamo per gli iscritti...<br />

non per gli inquilini<br />

Caro Direttore,<br />

in relazione all’avvenuta comunicazione<br />

di particolari comportamenti<br />

scorretti della Fondazione ENPAM<br />

nella gestione degli immobili affittati<br />

a Roma, mi corre l’obbligo di rimarcare<br />

che l’obiettivo istituzionale dela<br />

Fondazioine è erogare pensioni ed<br />

assistenza agli aventi diritto mettendo<br />

al massimo reddito possibile il patrimonio<br />

costituito con i contributi degli<br />

iscritti. Il vantaggio (o l’interesse) di<br />

uno è il danno di tutti. Ritengo, quindi,<br />

in tale ottica, di riaffermare l’intenzione<br />

febbr. 2003, è leggibile digitando<br />

dgvnetwork.com/marotta.<br />

Già i 100.000 medici dell'ISDE, Associazione<br />

Internazionale Medici per<br />

l'Ambiente (isde@ats.it), con Documento<br />

n.185 del 28.3.07 hanno invitato<br />

il Governo a “desistere dal<br />

costruire centrali nucleari perchè<br />

nocive, per le loro continue emissioni<br />

radioattive stocastiche nel<br />

raggio di centinaia di km, alla<br />

salute di intere popolazioni, alla<br />

discendenza, al clima, all'ambiente,<br />

alla economia e alla pace”.<br />

Sì, alla pace! La Medicina Italiana ha<br />

l'autorevolezza per far capire ai<br />

potenti della Terra, ottusamente<br />

impegnati, nel vecchio modo di<br />

pensare, in bellicosi schieramenti<br />

strategici col miraggio dei mercati,<br />

che col bando del nucleare civile e<br />

militare possono ancora salvare oltre<br />

la loro personale salute il loro personale<br />

peculio promuovendo la Federazione<br />

degli Stati della Terra, non<br />

essendo più possibile -oggi- la<br />

loro...”liberazione”. Si annulleranno<br />

così lo sfruttamento dei deboli, il<br />

terrorismo internazionale e la ibridazione<br />

delle razze e, grazie al blocco<br />

della sciagurata radiocontaminazione<br />

del pianeta, gradualmente<br />

anno dopo anno il pianeta ed il suo<br />

clima torneranno alla normalità,<br />

senza bisogno di penalizzare<br />

l'industria per le emissioni di CO2 e<br />

CH4, che con l'effetto serra non<br />

c'entrano nulla.<br />

DOTT. MED. MARCO MAROTTA<br />

da parte di questo Ente di dismettere<br />

gli immobili residenziali in Roma<br />

secondo modalità e valutazioni,<br />

quest’ultime già in corso, di competenza<br />

del Consiglio di Amministrazione.<br />

EOLO PARODI<br />

16 VERONA MEDICA


Convegni e<br />

Congressi<br />

6 Marzo 2010<br />

Approccio Laparoscopico<br />

alle Urgenze Addominali.<br />

Esperienze a Confronto<br />

Convegno congiunto ACOI<br />

Triregionale e Società<br />

Triveneta di Chirurgia.<br />

San Bonifacio<br />

Ospedale “G. Fracastoro”<br />

Via Cinconvallazione<br />

Inizio lavori ore 8.30<br />

17 Aprile 2010<br />

Cultura, Ricerca e Formazione<br />

in Medicina Generale<br />

Scuola Regionale di Formazione<br />

Specifica in Medicina Generale,<br />

Polo Didattico di Verona.<br />

Scopo del Convegno quello<br />

di presentare le innovazioni<br />

recentemente introdotte con la<br />

ristrutturazione della Scuola<br />

Regionale del Veneto e proporre<br />

il modello del Polo Didattico come<br />

risorsa di Sistema per l’integrazione<br />

tra Medicina Generale e Comunità<br />

Medico Scientifica.<br />

Verona, Centro Culturale G. Marani<br />

Inizio lavori ore 9.00<br />

VERONA MEDICA<br />

CONVEGNI E CONGRESSI<br />

22-23 Aprile 2010<br />

Primo corso di Chirurgia della<br />

Mano e dell’Arto Superiore<br />

“La Traumatologia”<br />

Azienda Ospedaliera<br />

Universitaria Integrata<br />

U.O. di Chirurgia della Mano<br />

(Direttore R. Adami).<br />

Verona, Aula Magna “G. De Sandre”<br />

Policlinico Universitario G.B. Rossi.<br />

5 Maggio 2010<br />

Il medico competente<br />

all'interno del sistema aziendale<br />

di prevenzione.<br />

Compiti e responsabilità alla luce<br />

del D.Lgs. 81/08 e 106/09<br />

Verona, Sala Riunioni<br />

dell’Ordine dei Medici “P.M.Fazzini”<br />

Via Locatelli<br />

Inizio lavori ore 17.00<br />

14 Maggio 2010<br />

Per una Vita come Prima<br />

Ospedale “Sacro Cuore - Don<br />

Calabria” di Negrar;<br />

Dipartimento Oncologico<br />

Negrar, Sala Convegi dell’Ospedale<br />

“Sacro Cuore – Don Calabria”<br />

Inizio lavori ore 8.30<br />

La 4° edizione del convegno PER<br />

UNA VITA COME PRIMA, intende<br />

proseguire il percorso formativo iniziato<br />

nel 2007 con sempre nuovi e aggiornati<br />

approfondimenti sulle tematiche<br />

della qualità delle cure e la qualità<br />

della vita in oncologia. Sono in programma<br />

interventi sulle novità nell’ambito<br />

genetico delle neoplasie e<br />

saranno presentati in anteprima dei<br />

dati recentissimi sulla preservazione<br />

della fertilità durante la chemioterapia<br />

nel carcinoma mammario.<br />

Seguirà una esposizione a più voci<br />

sulle questioni più attuali che riguardano<br />

le professioni di cura, tra etica e<br />

scienza, approfondendo il modello<br />

delle cure continuative, che tende fin<br />

dalla diagnosi e poi in tutte le fasi della<br />

malattia alla cura globale della sofferenza<br />

della persona malata.<br />

Come nelle precedenti edizioni si darà<br />

spazio alle testimonianze di ex-malati,<br />

che racconteranno loro esperienze di<br />

volontariato sociale maturato dopo<br />

l’esperienza del tumore<br />

Sono previste poi delle relazioni sulla<br />

possibilità di dare speranza ai malati<br />

di tumore anche senza la chemioterapia,<br />

sulla necessità di offrire sostegno<br />

sanitario e psicologico anche ai pazienti<br />

considerati guariti, sul valore<br />

dell’arteterapia nel percorso di riabilitazione<br />

psico-sociale.<br />

A conclusione del convegno un collega<br />

de L’Aquila racconterà come è<br />

rinata la loro Unità Operativa di Oncologia,<br />

dopo il terremoto che ha martoriato<br />

la città abruzzese per altre informazioni<br />

consultare il sito:<br />

www.perunavitacomeprima.org<<br />

/STRONG>per<br />

l'iscrizione:<br />

http://www.sacrocuoredoncalabria.it/M<br />

enu-principale/Formazione/<br />

_<br />

<br />

17


I risultati dell’analisi dei dati<br />

provenienti dalla compilazione<br />

dell’allegato 3B<br />

Mario Gobbi, Manuela Peruzzi,<br />

Antonio Zedde, Gianluca Marangi,<br />

Luciano Marchiori:<br />

Spisal ULSS 20 Verona.<br />

Luigi Perbellini, Luciano Romeo:<br />

Medicina del Lavoro, Università di<br />

Verona.<br />

Con la consulenza informatica di<br />

Davide Saccomandi e Andrea<br />

Serpelloni Spisal Ulss 20 Verona.<br />

Premessa:<br />

L’art.8 del D.Lgs 81/08 prevede<br />

l’istituzione del Sistema informativo<br />

nazionale per la prevenzione (SINP) nei<br />

luoghi di lavoro, al fine di fornire dati<br />

utili per orientare, programmare, pianificare<br />

e valutare l’efficacia della attività<br />

di prevenzione degli infortuni e delle<br />

malattie professionali. In quest’ottica di<br />

rete di sistemi informativi, i flussi che<br />

dai centri periferici alimentano il SINP<br />

a livello centrale riguardano aspetti<br />

quali il sistema produttivo ed occupazionale,<br />

l’insieme dei rischi presenti nei<br />

luoghi di lavoro anche in un’ottica di<br />

genere e alcuni dati essenziali sulla<br />

salute e sicurezza dei lavoratori e delle<br />

lavoratrici.<br />

L’art.40 del D.Lgs 81/08 prevede<br />

l’obbligatorietà per il medico competente<br />

di trasmettere ai Servizi di prevenzione<br />

degli ambienti di lavoro delle<br />

Azienda Sanitarie Locali (ASL), esclusivamente<br />

per via telematica ed entro<br />

il primo trimestre dell’anno successivo<br />

all’anno di riferimento, le informazioni<br />

relative ai dati aggregati sanitari e di<br />

rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />

sanitaria secondo il modello<br />

previsto nell’allegato 3B.<br />

In questo lavoro sono presentati i dati<br />

pervenuti, entro il 31 marzo 2009, dai<br />

medici competenti, sugli accertamenti<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Rapporti del medico competente<br />

con il Servizio Sanitario Nazionale<br />

(art. 40 D.Lgs 81/08)<br />

sanitari effettuati ai lavoratori delle<br />

aziende presenti nell’ASL 20 di Verona.<br />

Le relazioni trasmesse per via telematica<br />

hanno permesso di elaborare i dati<br />

che vengono presentati nelle tabelle<br />

seguenti. Dato che solo in prossimità<br />

del termine di legge si è arrivati a definire<br />

una scheda in formato excel ed a<br />

rendere disponibile la casella di posta<br />

elettronica del Servizio, solo una parte<br />

delle relazioni sono pervenute attraverso<br />

questa via mentre altre sono<br />

state trasmesse attraverso la posta<br />

tradizionale.<br />

I dati qui presentati, sia pure parziali,<br />

sono comunque rappresentativi delle<br />

realtà produttive presenti nel nostro<br />

territorio e a nostro parere consentono<br />

di poter fare alcune considerazioni interessanti<br />

che di seguito vengono<br />

esposte a commento delle tabelle.<br />

1) DATI SU AZIENDE E MEDICI<br />

COMPETENTI<br />

Nell’anno 2009, 125 medici competenti<br />

hanno trasmesso i dati, relativi al<br />

2008, di 1.147 aziende presenti nel<br />

territorio dell’Azienda Ulss 20 di Verona,<br />

per un totale di 59.359 lavoratori dei<br />

quali 37.407 sottoposti a sorveglianza<br />

sanitaria.<br />

Tenendo conto dei dati forniti dall’INAIL,<br />

escludendo le aziende senza dipendenti,<br />

quelle agricole e quelle appartenenti<br />

a settori produttivi in cui probabilmente<br />

non vige l’obbligo di sorveglianza<br />

sanitaria, abbiamo un totale di<br />

circa 15.000 aziende che occupano<br />

circa 75.000 addetti.<br />

Da un lato si è raggiunto un risultato<br />

che possiamo considerare positivo in<br />

quanto rileva una copertura di ca.<br />

l’80% del totale. Nel contempo resta un<br />

margine di dubbio sulla effettiva quota<br />

di popolazione lavorativa che ancora<br />

non è sottoposta a sorveglianza sanitaria:<br />

l’attività di vigilanza potrebbe<br />

favorire l’identificazione delle aziende<br />

che ancora contravvengono a tale<br />

obbligo.<br />

Il rapporto aziende e medico competente<br />

è risultato essere variabile da un<br />

minimo di 1 azienda ad un massimo di<br />

267 aziende per medico competente.<br />

Fra i medici competenti considerati,<br />

100 seguono da 1 a 10 aziende, 12 ne<br />

seguono da 11 a 20, 7 da 21 a 30 e<br />

soltanto il 6% dei medici competenti<br />

segue più di 30 aziende nel territorio<br />

dell’ULSS 20 (Tab.1).<br />

Questo dato, se incrociato con il<br />

numero di lavoratori sorvegliati, ci<br />

rappresenta la stima della quantità di<br />

impegno temporale per la sorveglianza<br />

sanitaria attribuita a ciascun medico e<br />

della reale possibilità di gestire i rischi<br />

per la salute, anche se al momento il<br />

dato è comunque parziale, riferito alla<br />

sola Ulss 20 e non collegato alle ASL<br />

limitrofe in cui possono operare gli<br />

stessi medici competenti.<br />

Su un totale di 59.359 lavoratori occupati,<br />

sono riportati 2.752 infortuni con<br />

un incidenza di 46,4 infortuni ogni<br />

1.000 occupati (Tab. 2). I dati forniti<br />

dall’INAIL per la provincia di Verona<br />

danno un’incidenza di 55,4. La differenza<br />

può essere spiegata dal fatto<br />

che molti infortuni avvengono in<br />

aziende dove non è presente il medico<br />

competente e non viene effettuata la<br />

sorveglianza sanitaria come ad<br />

esempio in agricoltura, nelle imprese<br />

individuali e di lavoratori autonomi,<br />

proprio quei settori dove il rischio infortunistico<br />

è solitamente maggiore.<br />

Rispetto ai flussi INAIL, i dati forniti<br />

dall’Allegato 3B sugli infortuni hanno il<br />

grande vantaggio di essere dati relativi<br />

all’anno appena terminato e inoltre<br />

consentiranno il monitoraggio nel<br />

tempo dello “stato di salute” delle aziende<br />

e di identificare quelle aziende<br />

con un trend negativo nelle quali sarà<br />

necessario approfondire l’analisi delle<br />

cause per la pianificazione degli interventi<br />

di prevenzione.<br />

Oltre agli infortuni, un altro dato interessante<br />

è quello dei giorni di assenza<br />

per malattia, in quanto può essere<br />

18 VERONA MEDICA


TABELLA 1: Numero di aziende per ogni medico<br />

Numero medici<br />

Numero di aziende<br />

100<br />

da 1 a 10<br />

12<br />

da 11 a 20<br />

7<br />

da 21 a 30<br />

1<br />

da 31 a 40<br />

2<br />

da 41 a 50<br />

1<br />

da 51 a 60<br />

1<br />

da 61 a 70<br />

1<br />

oltre 70*<br />

VERONA MEDICA<br />

AGGIORNAMENTO<br />

TABELLA 2: Dati su occupati, infortuni, malattie e assenze<br />

N. totale lavoratori subordinati<br />

equivalenti<br />

N. totale lavoratori equivalenti<br />

con altri tipi di contratto<br />

Maschi Femmine TOTALE<br />

33.340 21.749 55.089<br />

2.684 1.586 4.270<br />

N. totale lavoratori 36.024 23.335 59.359<br />

N. infortuni denunciati 2.227 525 2.752<br />

N. giorni assenza per infortunio<br />

e/o malattia professionale<br />

DI COMPETENZA INAIL<br />

N. giorni assenza per malattia<br />

non di competenza INAIL<br />

N. giorni assenza per congedo<br />

di maternità (sia obbligatoria che<br />

facoltativa) e paternità<br />

37.246 13.284 50.530<br />

200.403 155.701 356.104<br />

20.997 241.657 262.654<br />

considerato un indicatore per la valutazione<br />

del benessere organizzativo e<br />

dello stress; purtroppo è stato cancellato<br />

dal D.Lgs. 106/09 eliminandolo dai<br />

contenuti minimi dell’allegato 3B.<br />

Interessante sarà inoltre seguire come<br />

si svilupperà nel corso degli anni il dato<br />

relativo al numero di lavoratori con “altri<br />

tipi di contratto”, ovvero l’incidenza del<br />

lavoro flessibile, atipico.<br />

I lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria<br />

obbligatoria in questo campione<br />

sono 37.407 e quelli visitati nel corso<br />

del 2008 sono stati 23.985, le malattie<br />

professionali segnalate dai medici<br />

competenti sono 59, con un’incidenza<br />

di 2,4 malattie professionali ogni 1.000<br />

lavoratori visitati, a fronte di un’incidenza<br />

di 0,7, riportata dall’ INAIL, per<br />

la provincia di Verona (Tab. 3).<br />

In realtà nello stesso 2008 risultano<br />

complessivamente denunciate allo<br />

SPISAL di Verona 80 malattie professionali<br />

provenienti da altri medici o<br />

strutture sanitarie, oltre che dai medici<br />

competenti.<br />

Una grave carenza è non aver riportato<br />

la tipologia della malattia professionale,<br />

un’informazione importante per<br />

conoscere oltre alla prevalenza delle<br />

più importanti patologie e i rischi lavorativi<br />

correlati. Ciò permetterebbe<br />

inoltre di valutare l’attenzione e la conoscenza<br />

da parte dei medici delle<br />

malattie ancora non tabellate, "emergenti"<br />

e plurifattoriali, di cui non è ancora<br />

accertato il rischio specifico.<br />

Infatti i recenti mutamenti e le trasformazioni<br />

dell’organizzazione del lavoro,<br />

la catena degli appalti all’interno dell’azienda,<br />

la crescita del lavoro flessibile,<br />

l’aumento del terziario rispetto ai settori<br />

industriale e agricolo, favoriscono<br />

"nuovi rischi emergenti", causa di patologie<br />

non ancora affrontate, per le quali<br />

i medici devono valutare ed accertare<br />

l’eventuale nesso causale con l'attività<br />

lavorativa.<br />

Rispetto allo stato di salute, dei 23.985<br />

lavoratori visitati nel 2008, il 2% risulta<br />

inidoneo alla mansione. In particolare<br />

sono state certificate 774 inidoneità<br />

complete, di cui 758 temporanee e 16<br />

permanenti (2,9% maschi e 0,7%<br />

femmine). Inoltre più di 5.000 lavoratori<br />

risultano idonei parzialmente (con<br />

prescrizioni/limitazioni). Pertanto il 25%<br />

dei lavoratori visitati non possiede una<br />

piena idoneità lavorativa e ciò solleva<br />

molti interrogativi sui criteri di valutazione<br />

che portano i medici competenti<br />

ad esprimere tali giudizi. A fronte di un<br />

numero così elevato di inidoneità, sia<br />

19


TABELLA 3: Dati su malattie professionali ed idoneità<br />

Numero malattie professionali<br />

segnalate<br />

Tipologia MP segnalate<br />

(codifica DM 14.01.08)<br />

n. lavoratori soggetti a sorveglianza<br />

sanitaria<br />

n. lavoratori visitati nel'anno<br />

di riferimento<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Maschi Femmine TOTALE<br />

25 34 59<br />

22.295 15.112 37.407<br />

15.475 8.510 23.985<br />

n. idonei 12.845 7.112 19.957<br />

n. idoneità parziali (cioè idoneità<br />

con prescrizioni/limitazioni) temporanee<br />

n. idoneità parziali (cioè idoneità<br />

con prescrizioni/limitazioni) permanenti<br />

863 339 1.202<br />

2.528 1.459 3.987<br />

n. inidoneità temporanee 648 110 758<br />

n. inidoneità permanenti 13 3 16<br />

TABELLA 4: Esposizione a rischi lavorativi dei lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />

sanitaria<br />

Rischi lavoratori Maschi Femmine TOTALE<br />

N. Esposti a movimentazione manuale dei carichi 8.568 5.988 14.556<br />

N. Esposti a sovraccarico biomeccanico arti superiori 2.689 3.637 6.326<br />

N. Esposti ad agenti chimici 6.295 5.550 11.845<br />

N. Esposti ad agenti cancerogeni e mutageni 237 74 311<br />

N. Esposti ad agenti biologici 2.338 5.322 7.660<br />

N. Esposti videoterminali (vdt) 6.929 6.075 13.004<br />

N. Esposti vibrazioni corpo intero 1.287 119 1.406<br />

N. Esposti vibrazioni mano braccio 2.036 116 2.152<br />

N. Esposti rumore 7.260 1.455 8.715<br />

N. Esposti campi elettromagnetici 346 289 635<br />

N. Esposti radiazioni ottiche artificiali 378 24 402<br />

N. Esposti radiazioni ionizzanti 640 370 1.010<br />

N. Esposti microclima severo 2.145 31 2.176<br />

N. Esposti infrasuoni 5 0 5<br />

N. Esposti ultrasuoni 4 12 16<br />

N. Esposti atmosfere iperbariche 0 0 0<br />

N. Esposti stress lavoro-correlato 89 65 154<br />

N. Addetti lavoro notturno 1.974 3.095 5.069<br />

N. Esposti ad altri fattori emersi in seguito alla valutazione<br />

dei rischi (specificare quali)<br />

2.956 972 3.928<br />

pure in gran parte parziali e temporanee,<br />

mentre da un lato si pone la<br />

necessità di verificare, aggiornare e<br />

rendere omogenei i criteri di valutazione<br />

dello stato psicofisico dei lavoratori<br />

che li rende idonei a svolgere<br />

una determinata mansione, dall’altro è<br />

fondamentale che le aziende, con il<br />

medico competente, siano in grado di<br />

gestire questi lavoratori, soprattutto<br />

quelli con inidoneità completa. Sarebbe<br />

infatti interessante poter sapere<br />

come sono stati affrontati e, se sono<br />

stati risolti i casi di inidoneità (ricollocati<br />

ad altra mansione, modifica dei<br />

compiti assegnati, licenziati?). Se<br />

consideriamo tutto ciò alla luce della<br />

recente introduzione della possibilità<br />

di effettuare visite preassuntive, non si<br />

esclude il pericolo di un eventuale, e<br />

non accettabile, utilizzo della sorveglianza<br />

sanitaria come modalità di<br />

selezione del personale.<br />

Allo stato attuale queste sono le uniche<br />

informazioni disponibili sull’esposizione<br />

professionale dei lavoratori. A prescindere<br />

dalle statistiche INAIL su infortuni<br />

e malattie professionali, non esiste altra<br />

fonte di documentazione statistica che<br />

si fonda su dati certi.<br />

Un’analisi più dettagliata sarebbe<br />

possibile se fossero indicati da tutte le<br />

aziende i codici ATECO di attività in<br />

modo da permettere un’aggregazione<br />

dei dati per settore produttivo arrivando<br />

così alla definizione delle mappe e dei<br />

profili di rischio già previsti dalla riforma<br />

sanitaria (Legge 833/78).<br />

Analizzando la tabella 4, emerge<br />

l’importanza dei rischi per l’apparato<br />

muscolo scheletrico: il 39% dei lavoratori<br />

risultano esposti alla movimentazione<br />

manuale di carichi, percentuale<br />

che sale al 56% se si aggiunge il<br />

rischio da sovraccarico biomeccanico<br />

degli arti superiori. Questo dato è in<br />

linea con quanto si evidenzia nell’analisi<br />

dei dati INAIL sulle malattie<br />

professionali denunciate, dove le<br />

malattie dell’apparato muscoloscheletrico<br />

sono, da alcuni anni in costante<br />

crescita.<br />

Il 35% dei lavoratori risulta poi esposto<br />

a VDT, mentre il rischio chimico interessa<br />

il 32% di questo campione. Solamente<br />

lo 0,8% dei lavoratori risulta<br />

esposto a cancerogeni, percentuale<br />

che raggiunge il 3,5% se si aggiungono<br />

gli esposti a radiazioni ionizzanti.<br />

Un dato interessante e, per certi versi,<br />

inaspettato è quello relativo al lavoro<br />

notturno che vede la netta prevalenza<br />

del lavoro femminile, probabilmente<br />

20 VERONA MEDICA


legato alle attività di assistenza. In<br />

sintesi, i dati che emergono risultano<br />

senz’altro interessanti ma in parte<br />

incongruenti con quanto a conoscenza<br />

dei Servizi di Prevenzione in relazione<br />

alle aziende del territorio: troppo esiguo<br />

è il numero dei lavoratori esposti a<br />

sostanze cancerogene, rispetto a<br />

quanto emerge dai registri degli<br />

esposti inviati dalle aziende da cui<br />

risulta che gli esposti a cancerogeni<br />

sono più di 1000, dato più realistico<br />

tenendo conto della presenza di numerose<br />

aziende, galvaniche, chimiche,<br />

metalmeccaniche, legno, edilizia, …,<br />

presenti nel nostro territorio dove tale<br />

rischio è probabilmente presente. Così<br />

pure appare esiguo il numero di<br />

esposti a stress lavoro-correlato ma<br />

forse ciò è dovuto al fatto che la valutazione<br />

dello stress pur essendo<br />

prevista dal D.Lgs 81/08 è stata più<br />

volte rinviata.<br />

CONCLUSIONI<br />

Dai dati sopra esposti emerge in modo<br />

oggettivo l’importanza e il ruolo del<br />

medico competente nel processo di<br />

valutazione dei rischi per la salute,<br />

attraverso la conoscenza diretta<br />

dell’ambiente di lavoro, del ciclo pro-<br />

VERONA MEDICA<br />

AGGIORNAMENTO<br />

duttivo, delle sostanze utilizzate e la<br />

partecipazione alle indagini ambientali.<br />

Tale ruolo, che qualifica il medico<br />

competente non solo come colui che<br />

effettua le visite mediche ma lo ridefinisce<br />

come vero e proprio esperto<br />

della prevenzione a partire dall’analisi<br />

dei rischi fino alla identificazione delle<br />

misure di prevenzione per l’eliminazione<br />

o la riduzione dei fattori di rischio<br />

per la salute. Evidentemente non è<br />

ancora tenuto nella dovuta considerazione<br />

in molte realtà aziendali anche<br />

per la responsabilità di alcuni medici<br />

competenti che per comodità o per<br />

incapacità non vanno oltre l’effettuazione<br />

degli accertamenti sanitari.<br />

Con la comunicazione dei dati sulla<br />

sorveglianza sanitaria, il medico competente,<br />

non solo assolve ad un obbligo<br />

di legge ma verrebbe così valorizzato<br />

nel suo ruolo all’interno del<br />

processo aziendale di gestione della<br />

salute fisica e psico-sociale dei lavoratori<br />

e all’esterno, come centro di<br />

collegamento con i Servizi di prevenzione,<br />

diventando così un interlocutore<br />

e un collaboratore del sistema informativo<br />

nazionale dei dati sulla salute<br />

dei lavoratori.<br />

L’elaborazione dei dati dell’allegato 3B<br />

MEDICINA DI FAMIGLIA<br />

COME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTO<br />

AL SOSTITUTO<br />

e l’aggregazione a livello nazionale<br />

consentirà infatti di valutare non solo i<br />

risultati della sorveglianza sanitaria e<br />

gli aspetti relativi al fenomeno infortunistico,<br />

alle malattie professionali, ma<br />

anche di avere importanti informazioni<br />

epidemiologiche sui rischi e sui danni<br />

per la salute dei lavoratori, permettendo<br />

un’estensione della mappatura<br />

dei rischi presenti nel territorio locale<br />

e nazionale e dello stato di salute della<br />

popolazione lavorativa.<br />

I Servizi di prevenzione delle ASL<br />

potranno inoltre monitorare il livello<br />

qualitativo dell’attività di sorveglianza<br />

sanitaria, definendo indicatori di copertura<br />

(numero di lavoratori sorvegliati<br />

per medico competente e numero di<br />

aziende seguite da ogni medico<br />

competente), indicatori di bisogno<br />

(individuazione delle aziende prive di<br />

sorveglianza sanitaria) e indicatori di<br />

appropriatezza dell’attività del medico<br />

competente sulla base dei rischi<br />

presenti nelle aziende.<br />

Questi “indicatori di salute” forniranno<br />

anche elementi utili alla pianificazione<br />

degli interventi di prevenzione e di<br />

controllo per i Servizi, superando il<br />

limite del solo dato infortunistico quale<br />

indicatore per la programmazione.<br />

Il nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della Conferenza<br />

Stato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:<br />

“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”<br />

Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.<br />

Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzione<br />

avviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.<br />

In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:<br />

Compenso forfetario X 70%: 30 = X<br />

(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)<br />

X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzo<br />

X va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre<br />

21


PAOLO PANCERA<br />

Direttore U.O.C. di Medicina Interna e<br />

Ambulatorio di Diagnostica vascolare<br />

Ospedale Mater Salutis<br />

AULSS 21 della Regione Veneto<br />

Legnago (Verona)<br />

NICOLA D’ATTOMA<br />

Direttore U.O.C. di Radiologia<br />

Ospedale Mater Salutis<br />

AULSS 21 della Regione Veneto<br />

Legnago (Verona)<br />

LAMBERTO BOLOGNA<br />

Dirigente U.O.C. di Radiologia<br />

Ospedale Mater Salutis<br />

AULSS 21 della Regione Veneto<br />

Legnago (Verona)<br />

SECONDA PARTE<br />

Un capitolo importante per quanto<br />

attiene l’utilizzo del D-dimero è un suo<br />

possibile ruolo nella predittività di<br />

nuovi episodi trombotici dopo la<br />

sospensione della terapia anticoagulante.<br />

Il problema è stato valutato sia in<br />

termini di prevenzione primaria quanto<br />

secondaria. Per quanto attiene il primo<br />

caso possiamo ricordare lo studio<br />

prospettico LITE (Longitudinal Investigation<br />

of Thromboembolism Etiology).<br />

È uno studio che ha valutato a<br />

livello di popolazione i fattori di rischio<br />

e l’incidenza di trombosi venosa. Da<br />

esso è emerso che i quintili più elevati<br />

di D-dimero riscontrati all’atto dell’arruolamento,<br />

correlano in maniera statisticamente<br />

significativa con il rischio<br />

di futuri eventi trombotici (Blood 2003).<br />

Il gruppo di Ginevra, dal canto suo,<br />

ha posto in evidenza che nei pazienti<br />

nei quali si sospetti un evento tromboembolico<br />

e presentino un’anamnesi<br />

di pregressa TVP, il riscontro di<br />

normale D-dimero tende ad escludere<br />

un nuovo evento. Comunque in questa<br />

categoria di pazienti la probabilità<br />

di rilevare normale il livello di Ddimero,<br />

è inferiore rispetto ai controlli<br />

AGGIORNAMENTO<br />

Il D-dimero: vantaggi e limiti<br />

del suo impiego nella pratica quotidiana<br />

ed in tal modo tende a ridursi il potere<br />

discriminante dell’indagine (Archives<br />

of Internal Medicine, 2006).<br />

Diverso è il caso dei pazienti in cui si<br />

decida di sospendere dopo un adeguato<br />

periodo la terapia con warfarin<br />

instaurata per un pregresso tromboembolismo.<br />

In tali situazioni il rischio<br />

di recidiva è legato prevalentemente<br />

all’eziologia del pregresso episodio<br />

trombotico: molto maggiore nel caso<br />

di forme idiopatiche rispetto alle forme<br />

secondarie (Annals of Internal Medicine,<br />

2007). D’altro canto nei soggetti<br />

con un precedente episodio di trombosi<br />

venosa idiopatica, il riscontro<br />

dopo il periodo di trattamento con<br />

warfarin di aumento del D-dimero si<br />

accompagna ad una maggior probabilità<br />

di recidiva (8,9% rispetto a 3,5%)<br />

(Annals of Internal Medicine, 2008).<br />

Solo considerando il contesto complessivo<br />

dei fattori di rischio concorrenti,<br />

la misura del D-dimero può<br />

influenzare la decisione relativa alla<br />

durata della terapia ACO (Journal of<br />

Thrombosis and Haemostasis, 2008).<br />

Si può pertanto stabilire con chiarezza<br />

che per l’esclusione di un evento<br />

trombo embolico nella pratica clinica<br />

ed in particolare nell’ambito dell’emergenza-urgenza<br />

è buona regola<br />

affidarsi ad un processo che preveda<br />

un preciso inquadramento del paziente<br />

mediante la definizione di uno<br />

score clinico da arricchire con il<br />

“valore aggiunto” fornito dalla misura<br />

del livello plasmatico del D-dimero<br />

(Fig. 1). Una tale metodologia ha fornito<br />

tra l’altro ottimi risultati anche in<br />

un contesto di medicina territoriale<br />

secondo i risultati dello studio AMUSE<br />

(Amsterdam Maastricht Utrecht Study<br />

on thromboEmbolism) (Annals of<br />

Internal Medicine, 2009).<br />

Le procedure a cui possiamo ricorrere<br />

per l’approfondimento diagnostico<br />

spaziano dall’esame ecocolordoppler<br />

nel sospetto di TEV, alla TC e alla RMN<br />

nel caso del sospetto di embolia<br />

polmonare.<br />

Nel caso dell’ecocolordoppler siamo<br />

di fronte ad una metodologia molto<br />

utile ed affidabile nella patologia<br />

venosa che si caratterizza per un<br />

potere di risoluzione elevato e per la<br />

prerogativa di abbinare il dato morfologico<br />

con quello emodinamico. Ri-<br />

Fig. 1 - Algoritmo per la definizione diagnostica nel sospetto di malattia tromboembolica.<br />

CUS: Ultrasonografia con compressione<br />

22 VERONA MEDICA


Fig. 2 – Esempio di trombosi parzialmente occludente di una vena poplitea.<br />

sente però del fatto di essere legato<br />

all’esperienza dell’operatore e penalizzato<br />

dalla variabilità dell’anatomia<br />

del distretto venoso.<br />

Ciò non di meno consente di esplorare<br />

dalla vena cava inferiore tutti i<br />

distretti più distali fino a livello delle<br />

vene tibiali. Per motivi oggettivi legati<br />

alla presenza delle strutture e del<br />

meteorismo addominali da un lato e<br />

all’accentuarsi della variabilità anatomica<br />

in sede distale, la accuratezza<br />

più elevata nell’indagine ecocolordoppler<br />

si osserva nel tratto fra le<br />

vene iliache esterne/femorali comuni<br />

e il tratto prossimale delle vene tibiali<br />

(o quanto meno il loro asse principale<br />

fino in sede malleolare) (Fig. 2).<br />

Con l’ausilio del color doppler e ricorrendo<br />

ad appropriate manovre di<br />

compressione (CUS) e di attivazione<br />

VERONA MEDICA<br />

AGGIORNAMENTO<br />

del flusso mediante gli atti respiratori<br />

o la manovra di Valsalva, si giunge ad<br />

ottenere in mani esperte e con apparecchiature<br />

tecnologicamente valide<br />

una accuratezza assai elevata nelle<br />

forme sintomatiche (sensibilità e<br />

specificità del 97% con VPN 98% e<br />

VPP 97%). Per contro nelle asintomatiche<br />

la performance è comprensibilmente<br />

inferiore (sensibilità 62%,<br />

specificità del 74% con VPN 98% e<br />

VPP 74%). <strong>Imp</strong>ortante comunque rilevare<br />

come sia conservato in entrambi<br />

i casi un elevato potere predittivo<br />

negativo.<br />

È indubbio che anamnesi, esame<br />

clinico, ECG, esami di laboratorio,<br />

stratificazione del rischio devono orientare<br />

il percorso diagnostico e terapeutico,<br />

tenendo in ogni caso in<br />

conto che è sempre in agguato la<br />

condizione di sottostima di una potenziale<br />

condizione di rischio.<br />

La diagnostica per immagini è in<br />

grado di fornire un valido supporto nei<br />

casi dubbi soprattutto se accompagnati<br />

da dolore toracico, evenienza<br />

che rappresenta circa il 7% delle richieste<br />

di visita in PS (fonte dell’American<br />

College of Emergency Phisicians).<br />

In questo ambito si pone la<br />

cosiddetta strategia “triple rule out” di<br />

esclusione di una condizione di embolia<br />

polmonare (EP), sindrome aortica<br />

acuta (AAS) e sindrome coronarica<br />

acuta (ACS), patologie che risultano<br />

fra le più impegnative condizioni<br />

cliniche in emergenza.<br />

La TC multistrato, soprattutto di ultima<br />

generazione, si è imposta quale metodica<br />

di riferimento, in grado di indirizzare<br />

rapidamente il paziente verso un<br />

trattamento terapeutico efficace ovvero<br />

consentire la sua dimissione sulla<br />

base di un reperto negativo (valore<br />

predittivo negativo della TC del 99.1%:<br />

Quiraz et al. JAMA, 2005).<br />

Nell’ambito specifico della EP i vantaggi<br />

della TC multistrato sono rappresentati<br />

da:<br />

• Diretta dimostrazione degli emboli<br />

• Bassa variabilità interpretativa interosservatore<br />

• Semplicità e rapidità di espletamento<br />

• Attuale buona disponibilità sul<br />

territorio<br />

In particolare, la diretta visualizzazione<br />

della condizione embolica, la valutazione<br />

della funzione cardio-polmonare<br />

in combinazione con la quantifica-<br />

Fig. 3 - ANGIO-TC POLMONARE - Segni diretti di embolia acuta: area centrale o marginale di bassa attenuazione circondata da una quantità variabile di mdc.<br />

23


Fig. 4 - ANGIO TC DEGLI ARTI INFERIORI – le frecce indicano la presenza<br />

di formazioni trombotiche all’interno del lume venoso in sede di arti inferiori.<br />

zione dell’ostruzione polmonare aiutano<br />

a graduare la severità della EP per<br />

una ulteriore stratificazione del rischio<br />

e successivamente valutare gli effetti<br />

della terapia trombo litica (Fig. 3).<br />

Essendo inoltre EP e TVP due differenti<br />

aspetti della stessa malattia, l’indagine<br />

TC può essere completata dalla<br />

fase flebografica indiretta che in<br />

caso di positività di EP e di dimostrazione<br />

dell’estensione e della localizzazione<br />

della TVP contribuisce ad<br />

ottenere un più accurato management<br />

clinico (Fig. 4).<br />

La recente evoluzione tecnologica<br />

nell’ambito della diagnostica RMN ha<br />

reso possibile utilizzare anche tale<br />

metodica nella diagnostica della malattia<br />

trombo embolica. In particolare<br />

l’ANGIO-RM polmonare si caratterizza<br />

per una buona accuratezza<br />

(sensibilità variabile tra 77-92% e specificità<br />

tra 83-96%). I principali van-<br />

AGGIORNAMENTO<br />

taggi poggiano sul fatto che non<br />

utilizza radiazioni ionizzanti e che pertanto<br />

può essere indicata in Pazienti<br />

con allergia al mdc iodato ed insufficienza<br />

renale. Inoltre offre la possibilità<br />

di possibilità di estendere lo studio<br />

agli arti inferiori (Fig. 5).<br />

Conclusioni<br />

Al termine di questa disamina possiamo<br />

ribadire con fermezza un concetto:<br />

nel processo diagnostico per il<br />

sospetto di evento tromboembolico<br />

polmonare sarà importante – nel<br />

paziente emodinamicamente stabile<br />

– prendere in considerazione in primo<br />

luogo un metodo di valutazione clinica<br />

(score di Wells, score di Ginevra o<br />

analoghi) a cui associare la misura del<br />

D-dimero qualora se ne ricavi l’indicazione.<br />

Le diverse procedure di imaging<br />

debbono seguire quando necessarie.<br />

Viene inoltre suggerita l’op-<br />

Fig. 5 - ANGIO-RM POLMONARE – tipici esempi che dimostrano fatti embolici nel lume dei rami della arteria polmonare.<br />

portunità di salvaguardare il Paziente<br />

quando possibile dalla inappropriata<br />

esposizione a radiazioni, specialmente<br />

nel caso delle giovani donne (American<br />

Journal of Medicine, 2008; Chest,<br />

2008).<br />

• È molto importante per prima cosa<br />

esaminare il paziente e valutare la<br />

probabilità clinica, solo in seguito<br />

si potrà tener conto del valore del<br />

D-dimero;<br />

• Questo comportamento consente<br />

di mettere al riparo il medico<br />

dall’essere influenzato dal valore<br />

del D-dimero nel valutare lo score<br />

clinico del paziente;<br />

• Nei pazienti con una significativa<br />

probabilità clinica pre test, il Ddimero<br />

non dovrebbe essere eseguito;<br />

• Se già eseguito, deve essere ignorato<br />

fino all’ottenimento di ulteriori<br />

test diagnostici.<br />

24 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

Test per l’HIV:<br />

solo con informazione e consenso<br />

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE<br />

DEI DATI PERSONALI<br />

...omissis...<br />

È stato segnalato al Garante che in uno<br />

studio dentistico e odontoiatrico all'atto<br />

della prima accettazione dei pazienti è<br />

distribuito un questionario in cui si chiede<br />

a questi di evidenziare il proprio stato di<br />

salute ed, in particolare, se si è affetti da<br />

infezione da HIV.<br />

Da alcune ricerche preliminari effettuate<br />

dall'Ufficio, è emerso che tale questionario<br />

è utilizzato da alcuni studi dentistici<br />

odontoiatrici ed è, talvolta, presente nelle<br />

applicazioni progettate da società informatiche<br />

per tali studi. Gli esercenti le<br />

professioni sanitarie, previa acquisizione<br />

del consenso informato del paziente,<br />

possono trattare i dati sanitari dello stesso<br />

per finalità di tutela della sua salute o<br />

incolumità fisica, fermi restando i casi di<br />

prestazioni d'urgenza per i quali si può<br />

prescindere dal consenso dell'interessato<br />

(articoli 75 e seguenti del Codice).<br />

Prima ancora di procedere all'attività di<br />

cura dell'interessato, infatti, l'esercente<br />

la professione sanitaria deve fornire allo<br />

stesso una completa informativa sul trattamento<br />

dei dati personali che intende<br />

effettuare, nonchè acquisire il suo<br />

consenso anche oralmente. In tal caso il<br />

consenso è documentato con annotazione<br />

scritta da parte dell'esercente la<br />

professione sanitaria (articoli 13 e 81 del<br />

Codice).<br />

Una volta acquisito il consenso informato<br />

del paziente al trattamento dei suoi dati<br />

personali, gli esercenti le professioni sanitarie<br />

hanno il compito di raccogliere tutte<br />

le informazioni sanitarie necessarie ad<br />

assicurargli una corretta assistenza<br />

medica.<br />

Sia nell'informativa da rendere all'interessato<br />

che nell'ambito dei colloqui con<br />

il medico curante, infatti, quest'ultimo<br />

deve rendere edotto il paziente in merito<br />

all'importanza di ricostruire un quadro il<br />

più possibile completo delle informazioni<br />

sanitarie che lo riguardano, al fine di<br />

potergli offrire un migliore percorso di<br />

cura. In tale contesto, si inserisce il<br />

dovere del medico di illustrare al paziente<br />

le scelte diagnostiche o terapeutiche che<br />

intende perseguire e le relative prevedibili<br />

conseguenze; ciò, al fine di consentire<br />

allo stesso di aderire o meno alle<br />

proposte diagnostico-terapeutiche avanzate<br />

dal medico (cfr. art. 33 del Codice<br />

di deontologia medica del 16 dicembre<br />

2006).<br />

Con riferimento alla raccolta di informazioni<br />

relative all'eventuale stato di sieropositività,<br />

è, dunque, compito del medico<br />

curante illustrare al paziente l'importanza<br />

di conoscere anche tale informazione in<br />

relazione al tipo di intervento o al piano<br />

terapeutico da eseguire.<br />

Qualora ritenga, infatti, che la conoscenza<br />

dello stato di sieropositività sia<br />

indispensabile in relazione al trattamento<br />

sanitario o terapeutico che intende porre<br />

in essere, è suo compito illustrare al<br />

paziente le conseguenze che la mancata<br />

conoscenza di tale informazione potrebbe<br />

determinare.<br />

Fermo restando, pertanto, che il medico<br />

è tenuto a raccogliere un'anamnesi dettagliata<br />

del paziente ed a illustrare a<br />

quest'ultimo l'importanza di tale raccolta<br />

di dati personali, l'interessato è comunque<br />

libero di scegliere, in modo informato<br />

- e quindi consapevole - di non comunicare<br />

al medico alcune informazioni sanitarie<br />

che lo riguardano, ivi compresa la<br />

sua eventuale sieropositività, senza per<br />

ciò subire alcun pregiudizio sulla possibilità<br />

di usufruire delle prestazioni sanitarie<br />

richieste (cfr. Linee guida in tema di<br />

Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e di<br />

dossier sanitario del 16 luglio 2009 [doc.<br />

web n. 1634116], par. n. 3, con particolare<br />

riferimento al diritto riconosciuto<br />

all'interessato di non comunicare ad un<br />

medico informazioni sanitarie che lo<br />

riguardano; cfr. altresì Documento di<br />

lavoro sul trattamento dei dati personali<br />

relativi alla salute contenuti nelle cartelle<br />

cliniche elettroniche (Cce) adottato il 15<br />

febbraio 2007 dal Gruppo di lavoro per<br />

la tutela dei dati personali previsto dall'art.<br />

29 della direttiva 95/46/CE, in particolare<br />

par. III, n. 1).<br />

Il medico è, infatti, tenuto ad agire nel<br />

rispetto della libertà e della autonomia<br />

decisionale del paziente (art. 38 del<br />

richiamato codice di deontologia<br />

medica).<br />

La raccolta di informazioni relative<br />

all'eventuale stato di sieropositività di ogni<br />

singolo paziente da parte degli esercenti<br />

le professioni sanitarie deve avvenire,<br />

pertanto, in conformità al quadro normativo<br />

sopra delineato ed ai principi di pertinenza<br />

e non eccedenza dei dati rispetto<br />

alle finalità del trattamento riconducibili<br />

alle specifiche attività di cura dell'interessato<br />

(art. 11, comma 1, lett. a) del<br />

Codice).<br />

La raccolta di informazioni relative all'eventuale<br />

stato di sieropositività di ogni<br />

paziente che si rivolge per la prima volta<br />

allo studio medico effettuata in fase di<br />

accettazione, indipendentemente dal tipo<br />

di intervento clinico o dal piano terapeutico<br />

che lo stesso deve eseguire (es. trattamento<br />

di igiene orale professionale,<br />

ablazione del tartaro, rx ortopanoramica),<br />

appare in contrasto con i suddetti principi<br />

di pertinenza e non eccedenza dei<br />

dati. In tale quadro, si ritiene necessario<br />

prescrivere agli esercenti le professioni<br />

sanitarie di non raccogliere in fase di<br />

accettazione di ogni paziente che si<br />

rivolge a questi per la prima volta - e a<br />

prescindere dal tipo di intervento o piano<br />

terapeutico da eseguire - informazioni<br />

relative alla presenza di un eventuale<br />

stato di sieropositività. Gli esercenti le<br />

professioni sanitarie, infatti, - previo<br />

consenso informato del paziente -<br />

possono raccogliere l'informazione relativa<br />

all'eventuale presenza di un infezione<br />

da HIV solo qualora tale dato anamnestico<br />

sia ritenuto dagli stessi necessario<br />

in funzione del tipo di intervento sanitario<br />

o di piano terapeutico da eseguire sull'interessato;<br />

resta fermo che quest'ultimo<br />

rimane libero di decidere in modo consapevole<br />

(e quindi informato) e responsabile<br />

di non comunicare al medico alcuni<br />

eventi sanitari che lo riguardano.<br />

a) patologie gravi che richiedono terapie<br />

salvavita;<br />

b) infortuni sul lavoro;<br />

25


oltre a essere sottoposto a specifici<br />

doveri deontologici di segretezza e non<br />

discriminazione del paziente, è tenuto<br />

anche ad adottare ogni misura o accorgimento<br />

occorrente per la tutela dei diritti,<br />

delle libertà fondamentali e della dignità<br />

dello stesso, nonchè le misure di sicurezza<br />

individuate dal Codice (art. 5,<br />

legge n. 135/1990, articoli 3, 10, 11, 20<br />

del predetto codice di deontologia medica,<br />

articoli 33 e seguenti del Codice e<br />

Disciplinare tecnico allegato B) al<br />

Codice).<br />

L'esigenza di raccogliere informazioni in<br />

merito all'eventuale infezione da HIV in<br />

fase di accettazione del paziente non<br />

può, nemmeno, ricondursi alla necessità<br />

di attivare specifiche misure di protezione<br />

per il personale sanitario, in quanto la<br />

normativa di settore prevede che, stante<br />

l'impossibilità di avere certezza sullo stato<br />

di sieropositività del paziente, le misure<br />

di protezione devono essere adottate nei<br />

confronti di ogni singolo assistito.<br />

La legge 5 giugno 1990, n. 135 (Programma<br />

di interventi urgenti per la<br />

prevenzione e la lotta contro l'AIDS),<br />

infatti, ha previsto specifiche disposizioni<br />

per la protezione del contagio professionale<br />

da HIV nelle strutture sanitarie ed<br />

assistenziali pubbliche e private, attuate<br />

con decreto del Ministro della sanità del<br />

28 settembre 1990. Più precisamente, il<br />

predetto decreto, nel considerare impossibile<br />

«identificare con certezza tutti i<br />

pazienti con infezione da HIV», ha<br />

previsto che le «precauzioni finalizzate<br />

alla protezione dal contagio» debbano<br />

essere prestate «nei confronti della generalità<br />

delle persone assistite» (cfr.<br />

premesse del citato decreto). In particolare,<br />

le specifiche precauzioni previste<br />

per gli operatori odontoiatrici devono<br />

essere adottate nei confronti di «ogni<br />

singolo paziente» (cfr. art. 4 del citato<br />

decreto nonchè il paragrafo sulle<br />

«Precauzioni per gli odontoiatri» contenuti<br />

nelle Linee guida di comportamento<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

per gli operatori sanitari per il controllo<br />

delle infezioni da HIV del 6 settembre<br />

1989 emanate dalla Commissione nazionale<br />

per la lotta contro l'AIDS).<br />

Le disposizioni sopra citate evidenziano,<br />

infatti, che allo stato attuale delle conoscenze<br />

scientifiche non è possibile identificare<br />

con certezza tutti i pazienti affetti<br />

da HIV e che, pertanto, le misure di<br />

protezione dal contagio devono essere<br />

adottate, a prescindere dalla conoscenza<br />

dello stato di sieropositività del paziente,<br />

nei confronti di ogni soggetto sottoposto<br />

a cure dentistiche.<br />

Tutto ciò premesso il Garante:<br />

1) Ai sensi dell'art. 154, comma 1, lett.<br />

c) del Codice, prescrive agli esercenti<br />

le professioni sanitarie di non<br />

raccogliere l'informazione circa<br />

l'eventuale stato di sieropositività in<br />

fase di accettazione di ogni paziente<br />

che si rivolge a questi per la prima<br />

volta, e a prescindere dal tipo di intervento<br />

o piano terapeutico da<br />

eseguire, fermo restando che tale<br />

dato anamnestico può essere legittimamente<br />

raccolto, previo consenso<br />

informato dell'interessato, da parte<br />

del medico curante nell'ambito del<br />

processo di cura, in relazione a<br />

specifici interventi clinici ove ciò sia<br />

ritenuto necessario.<br />

2) Ai sensi dell'art. 143, comma 2, del<br />

Codice, dispone che copia del<br />

presente provvedimento sia trasmessa<br />

al Ministero della giustizia -<br />

Ufficio pubblicazione leggi e decreti,<br />

per la sua pubblicazione nella<br />

Gazzetta Ufficiale della Repubblica<br />

italiana.<br />

IL PRESIDENTE<br />

PIZZETTI<br />

IL RELATORE<br />

FORTUNATO<br />

IL SEGRETARIO GENERALE<br />

PATRONI GRIFFI<br />

Fasce orarie<br />

di reperibilità<br />

Si ritiene opportuno segnalare che<br />

nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20<br />

gennaio 2010 è stato pubblicato il<br />

decreto 18 dicembre 2009, n. 206,<br />

recante “Determinazione delle fasce<br />

orarie di reperibilità per i pubblici<br />

dipendenti in caso di assenza per<br />

malattia”.Il decreto, emanato dal Ministro<br />

per la Pubblica Amministrazione e<br />

l’Innovazione, entra in vigore il 4<br />

febbraio 2010 e prevede all’art. 1 che<br />

in caso di assenza per malattia le fasce<br />

di reperibilità dei dipendenti delle<br />

pubbliche amministrazioni siano fissate<br />

secondo i seguenti orari: dalle 9 alle<br />

13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità<br />

sussiste anche nei giorni non<br />

lavorativi e festivi.<br />

L’art. 2 dispone che sono esclusi<br />

dall’obbligo di rispettare le fasce di<br />

reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza<br />

è etiologicamente riconducibile<br />

ad una delle seguenti circostanze:<br />

a) patologie gravi che richiedono<br />

terapie salvavita;<br />

b) infortuni sul lavoro;<br />

c) malattie per le quali è stata riconosciuta<br />

la causa di servizio;<br />

d) stati patologici sottesi o connessi<br />

alla situazione di invalidità riconosciuta.<br />

Sono altresì esclusi i dipendenti nei<br />

confronti dei quali è stata effettuata la<br />

visita fiscale per il periodo di prognosi<br />

indicato nel certificato.<br />

COMUNICARE IL QUESITO OD IL SOSPETTO DIAGNOSTICO<br />

È INDICE DI CORRETTEZZA DEONTOLOGICA E DI BUONA PRATICA CLINICA<br />

IL PRESIDENTE<br />

AMEDEO BIANCO<br />

Alcuni Direttori Sanitari e Responsabili di Distretto ci hanno in varie occasioni comunicato che è ancora abbastanza diffusa la pessima abitudine<br />

di richiedere visite specialistiche ed accertamenti diagnostici senza comunicare il quesito, o, meglio il sospetto diagnostico.<br />

Tale comportamento può essere ammissibile in alcune situazioni particolari ma nella generalità dei casi è contrario alla buona pratica clinica ed<br />

al Codice Deontologico (artt. 59,59,62) e può in alcune situazioni critiche configurare un reato ai sensi dell’art. 328 del Codice Penale.<br />

26 VERONA MEDICA


Facendo seguito alle modifiche apportate<br />

dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106<br />

in relazione all’art. 40 del D.Lgs. 9<br />

aprile 2008, n. 81, si ritiene opportuno<br />

fornire i seguenti chiarimenti in ordine<br />

alla continuità nella trasmissione ai<br />

Servizi SPISAL dei dati aggregati sanitari<br />

e di rischio dei lavoratori da parte<br />

dei medici competenti aziendali.<br />

Con DGR 31 marzo 2009, n. 852 la<br />

Giunta regionale, in attuazione del<br />

potere regolamentare riconosciuto<br />

dall’art. 117, comma 6 della Costituzione,<br />

ha approvato lo “Schema per la<br />

raccolta delle informazioni relative ai<br />

dati aggregati sanitari e di rischio dei<br />

lavoratori sottoposti a sorveglianza<br />

sanitaria ai sensi dell’art. 40 e dell’allegato<br />

3B D.Lgs. 81/08”.<br />

Successivamente, il D.Lgs. 3 agosto<br />

2009, n. 106, di novellazione del D.Lgs.<br />

VERONA MEDICA<br />

PROFESSIONE E LEGGE<br />

Dati aggregati sanitari e di rischio:<br />

la trasmissione continua<br />

9 aprile 2008, n. 81, ha introdotto,<br />

nell’ambito del richiamato art. 40, il<br />

comma 2-bis e con esso la previsione<br />

di rideterminazione dei contenuti degli<br />

Allegati 3A e 3B del T.U. per mezzo di<br />

un Decreto ministeriale da emanarsi<br />

entro il 31 dicembre 2009, precisando,<br />

altresì, che “Gli obblighi di redazione<br />

e trasmissione relativi alle informazioni<br />

di cui al comma 1 decorrono dalla data<br />

di entrata in vigore del decreto di cui<br />

al primo periodo”.<br />

Pur in considerazione del fatto che<br />

l’obbligo normativo di trasmissione dei<br />

dati de quibus risulta ad oggi sospeso,<br />

si ritiene opportuna la prosecuzione del<br />

flusso dei dati sanitari e di rischio dei<br />

lavoratori, nei termini di cui alla DGR<br />

31 marzo 2009, n. 852 e ciò ai fini di<br />

assicurare una continuità informativa<br />

sulla situazione di salute della popola-<br />

zione lavorativa e di rendere effettive<br />

le disposizioni degli articoli 3 e 12 della<br />

L.R. 30 novembre 1982, n. 54 consentendo<br />

agli Organi di vigilanza delle<br />

Aziende ULSS una programmazione<br />

mirata degli interventi di tutela della<br />

salute nei luoghi di lavoro.<br />

In tale situazione, si chiede la collaborazione<br />

dei medici competenti aziendali<br />

nel contribuire al rafforzamento del<br />

sistema regionale di prevenzione, attraverso<br />

la trasmissione delle informazioni<br />

in oggetto.<br />

Questa attività, alla luce di quanto<br />

sopra espresso ed in attesa dei provvedimenti<br />

nazionali, avrà carattere<br />

volontaristico e, come tale, l’omissione<br />

non sarà sanzionabile.<br />

DIREZIONE PREVENZIONE<br />

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DOTT.SSA GIOVANNA FRISON<br />

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27


Il tema di come qualificare la comunicazione<br />

dei professionisti, non è<br />

certamente nuovo, ma continua a<br />

rappresentare motivo di crescente<br />

interesse tra gli stessi ed i pazienti.<br />

Recentemente i medici di famiglia del<br />

Veneto si sono trovati ad affrontare il<br />

tema dell’anziano fragile ed immediatamente<br />

sono apparse chiare le<br />

tante possibili difficoltà a comunicare<br />

su questo tema.<br />

Riconoscere, valutare e descrivere<br />

una condizione così complessa ed<br />

evolutiva è apparsa subito una<br />

impresa difficile per le tante variabili<br />

da considerare e per l’assenza di<br />

consolidati strumenti comunicativi<br />

quali un glossario o una definizione<br />

condivisa.<br />

L’obiettivo di creare chiarezza comunicativa<br />

è stato così perseguito a<br />

tappe, attraverso una concettualizzazione<br />

della condizione di fragilità<br />

dell’anziano, la stesura di un glossario<br />

sul tema che potesse fungere<br />

da background per i professionisti,<br />

una definizione condivisa che fosse<br />

frutto di attente valutazioni all’interno<br />

della categoria ed infine specifiche<br />

ATTUALITÀ<br />

Come migliorare la comunicazione<br />

tra medici e pazienti quando si parla<br />

di problemi complessi<br />

sessioni formative dedicati alla comunicazione<br />

dell’incertezza. Per quanto<br />

attiene il riconoscimento dei determinanti<br />

della fragilità sono state identificate<br />

quattro aree prioritarie chiamate<br />

aree salute, disabilità, complessità<br />

gestionale e contesto ambientale.<br />

Ogni area può portare in sé livelli di<br />

intensità diversa variabile tra 1 e 3 e<br />

diversamente intrecciate tra loro.<br />

Un paziente molto fragile sarà<br />

S3D3G3C3, un paziente lievemente<br />

fragile sarà S1D1G1C1 con in mezzo<br />

una serie di situazioni intermedie che<br />

potranno facilmente essere rilevate<br />

attraverso una apposita scheda qui<br />

sotto rappresentata.<br />

La scheda in tempi ragionevolmente<br />

contenuti si presta anche ad essere<br />

utilizzata per rilevamenti epidemiologici<br />

della fragilità nella popolazione<br />

assistita, e come check list di valutazione<br />

della fragilità nel setting operativo.<br />

La stesura di un glossario di circa<br />

160 termini utlizzati nella letteratura<br />

accreditata ed una definizione<br />

condivisa, hanno completato la prima<br />

fase del percorso.<br />

Dopo vari approffondimenti e discus-<br />

sioni i medici di famiglia del Veneto<br />

si sono riconosciuti nella seguente<br />

definizione: “La fragilità è una<br />

condizione che coinvolge soggetti<br />

di età avanzata o molto avanzata,<br />

cronicamente affetti da patologie<br />

multiple, con stato di salute instabile,<br />

frequentemente disabili, in cui<br />

gli effetti dell’invecchiamento e<br />

delle malattie possono essere<br />

complicati da problemi di tipo<br />

socio economico (solitudine,<br />

basso reddito, difficoltà relazionali).<br />

Tale condizione, caratterizzata da<br />

maggior suscettibilità ad eventi<br />

avversi e contemporanea incapacità<br />

o ritardo di reazione al cambiamento,<br />

è potenzialmente suscettibile<br />

di prevenzione e cura mirate<br />

attraverso una rete di gestione integrata”.<br />

Infine alcune esercitazioni, dove sono<br />

stati simulati i più comuni incidenti<br />

comunicativi della relazione medicopaziente,<br />

hanno permesso ai partecipanti<br />

di trasformare una “comunicazione<br />

incerta” in “comunicazione<br />

competente dell’incertezza”. La nuova<br />

frontiera dei progetti assistenziali<br />

personalizzati sta proprio qui, in una<br />

comunicazione competente perché<br />

usa domande specifiche che aiutano<br />

a comprendere cosa l’ammalato ha<br />

capito e percepito del suo stato, quali<br />

siano i suoi bisogni e priorità per<br />

poterlo supportare adeguatamente.<br />

Questa è una bussola capace anche<br />

di trasformare l’interazione territorio e<br />

ospedale in efficace lavoro di rete con<br />

personalizzazione “in progress” delle<br />

risposte assistenziali. Nelle condizioni<br />

di cronicità e fragilità quindi, il dubbio<br />

non come limite, bensì come risorsa<br />

capace di attivare qualità.<br />

STEFANO IVIS<br />

GRAZIANO GHIRELLI<br />

28 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

ATTUALITÀ<br />

La più alta onorificienza<br />

della Repubblica<br />

a GREGORIO MONASTA<br />

Un nostro iscritto è stato insignito dal<br />

Presidente Giorgio Napolitano della<br />

più alta onorificenza della Repubblica<br />

(Cavaliere di Gran Croce) per aver<br />

onorato l’Italia con il suo lavoro scientifico<br />

e umanitario dedicando la quasi<br />

totalità della sua attività ai Paesi in via<br />

di sviluppo.<br />

Si tratta del Dott. Gregorio Monasta<br />

nominato Cavaliere di Gran Croce<br />

al Merito della Repubblica: “La decisione”,<br />

recita la motivazione, “è stata<br />

suggerita dall'alto profilo del suo<br />

lungo percorso scientifico e professionale<br />

al servizio del Paese e della<br />

Comunità Internazionale, che La ha<br />

vista impegnata in importanti molteplici<br />

missioni di solidarietà e cooperazione<br />

in questi decenni".<br />

Gregorio Monasta è nato a Firenze<br />

nel 1938 e dopo la leurea in Fisica<br />

all'Univ. di Firenze si è laureato in<br />

Medicina all'Università di Padova<br />

(Luglio 1967).<br />

Dopo la specializzazione in Pneumologia,<br />

Cardiologia e Anestesia ha<br />

deciso di dedicarsi all’Africa.<br />

Ha lavorato in Kenya, in Tanzania, nel<br />

Mozambico, in Somalia ed in Etiopia.<br />

Qui ha imparato a parlare anche kiswahili,<br />

la lingua locale. Cosa che gli<br />

ha facilitato il rapporto con le popolazioni<br />

locali.<br />

In Kenya e Tanzania, come medico<br />

volontario, ha diretto gli ospedali di<br />

Kyeni e di Ikonda dove ha effettuato<br />

centinaia di interventi chirurgici,<br />

anche se ha comunque sempre privilegiato<br />

la medicina preventiva, la<br />

sanità e l’insegnamento.<br />

In Mozambico, come esperto del<br />

Ministero degli Affari Esteri, ha diretto<br />

per oltre quattro anni la Rianimazione<br />

che comprendeva anche il settore<br />

pediatrico e la Neonatologia, nell'Ospedale<br />

Centrale Universitario di<br />

Maputo. Sempre in Mozambico, ha<br />

tenuto la Cattedra di Farmacologia<br />

Il Dott. G. Monasta mentre riceve l’onorificienza dal Presidente Napolitano.<br />

della Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />

dell'Università Eduardo Mondlane e<br />

ha creato, insieme ad altri colleghi<br />

mozambicani e portoghesi, il primo<br />

prontuario terapeutico dell’Africa<br />

eliminando i nomi commerciali dei<br />

farmaci permettendo così le aste<br />

internazionali per acquistarli.<br />

Come insegnante ha contribuito alla<br />

formazione dei primi medici mozambicani<br />

specialisti in anestesiologia e<br />

dei primi tecnici di anestesia.<br />

Entrato nell’UNICEF, ha diretto, in<br />

Somalia ed Etiopia (tra il 1982 ed il<br />

1990) gli uffici Unicef di Mogadiscio<br />

(60 dipendenti internazionali e nazionali<br />

e programmi per circa 10 milioni<br />

di US$ all’anno) e di Addis Abeba<br />

(110 dipendenti e programmi per<br />

circa 30 milioni di US$ all’anno).<br />

È stato, sempre per l'Unicef, responsabile<br />

per il settore dell'America<br />

Latina (1.550 dipendenti) (dal 1991 al<br />

1994) nell'ufficio di New York per poi<br />

ricoprire l’incarico di “senior consultant"<br />

presso l'I.C.D.C. (International<br />

Child Development Center) dell'Unicef<br />

a Firenze. In questa veste ha<br />

ricercato cause, sintomi e rimedi delle<br />

alterazioni psico-sociali dei bambini<br />

vittime della violenza di guerra.<br />

Ha organizzato (1998 e 1999) l'Ospedale<br />

e la Scuola per Infermiere<br />

Professionali e Agenti Sanitari di Territorio<br />

a Woliso, nel sud dell'Etiopia, e<br />

pianificato gli interventi di sviluppo<br />

nella stessa area che comprende<br />

circa 150mila abitanti.<br />

Durante la guerra del Kossovo<br />

(1999), ha prestato la sua opera<br />

come medico e come responsabile<br />

della Cooperazione Italiana in Macedonia,<br />

nei campi di profughi kossovari<br />

di etnia albanese e nelle zone<br />

della Macedonia ad etnia mista,<br />

macedone e albanese e alla fine<br />

delle ostilita' ha brevemente lavorato<br />

in Kossovo (Pristina, Pech, Djakoviza).<br />

Nel 2000 ha effettuato in Guinea<br />

Bissau un dettagliato studio delle<br />

strutture sanitarie in tutte le regioni<br />

del Paese, studio terminato con<br />

suggerimenti al Governo, alle Agenzie<br />

Internazionali e agli Organismi<br />

non governativi per ristrutturare la<br />

Sanità dopo le devastazioni della<br />

guerra civile.<br />

Dall’ottobre 2001 al Gennaio 2003 ha<br />

diretto il settore sanitario del Programma<br />

Integrato di Sviluppo finanziato<br />

dall’Unione Europea e dal<br />

Governo Cinese in Tibet (Prefettura<br />

di Shigatse, Contea di Panam).<br />

29


Nel 2003 è stato consulente del<br />

CESVI di Bergamo relativamente a<br />

programmi in Cambogia e in generale<br />

nel sud-est asiatico.<br />

È stato in Zimbabwe (Febbraio 2005-<br />

Marzo 2006) coordinatore di tre Agenzie<br />

Europee per un Programma di<br />

prevenzione dell’infezione HIV dalla<br />

madre infetta al bambino; in questa<br />

veste, con fondi della Comunità Europea,<br />

ha svolto anche ricerche di<br />

diagnostica e terapia in nove ospedali<br />

di distretto.<br />

Nel 2007 e all’inizio del 2008 ha intessuto<br />

importanti relazioni con il Ministero<br />

della Sanità del Mozambico ed<br />

è stato invitato dal Ministro Dr.Ivo<br />

Garrido a colloqui per preparare insegnamenti<br />

a medici e infermieri allo<br />

scopo di aumentarne le conoscenze<br />

ATTUALITÀ<br />

scientifiche per situazioni di carenze<br />

di strumenti medicali tecnologicamente<br />

avanzati.<br />

Durante i periodi trascorsi in Italia, ha<br />

prestato la sua opera in Anestesia e<br />

Rianimazione presso l'Ospedale Universitario<br />

(Policlinico di Borgo Roma)<br />

di Verona e vi ha insegnato Fisica<br />

applicata alla Rianimazione e all'Anestesia<br />

e Medicina d'Urgenza nelle<br />

Scuole di Specialità di Anestesia e<br />

Rianimazione e di Medicina del Lavoro.<br />

È stato insegnante per le materie<br />

collegate alla sanità materno infantile<br />

nei corsi di “master” delle Università<br />

di Brescia, di Siena, di Firenze e nel<br />

corso di “master” legato alla “Charitas”<br />

di Roma.<br />

Lo ricordo anche come autore di<br />

Promemoria<br />

per medici-automobilisti<br />

Per evitare ulteriori contestazioni con<br />

gli accertatori della sosta (i cosiddetti<br />

giallini), si ricorda che quando si<br />

adopera l’autovettura per le visite<br />

domiciliari:<br />

L’esposizione del tesserino di iscrizione<br />

all’Ordine dei Medici consente<br />

la sosta per un’ora con disco orario<br />

esposto negli stralli blu. Le ore successive<br />

sono subordinate a pagamento<br />

del Verona Park.<br />

Ai Medici di Medicina Generale è<br />

concesso il permesso di accesso e<br />

transito nella zona ZTL della città, tale<br />

permesso va richiesto al Comando dei<br />

Vigili Urbani ed è gratuito, salvo un<br />

piccola imposta di bollo.<br />

Nella ZT, sia zona rossa che zona<br />

verde, è concesso il parcheggio per<br />

un’ora negli stralli blu, esponendo il<br />

tesserino di iscrizione all’Ordine e indicando<br />

l’ora di arrivo sul disco orario.<br />

La sosta è a pagamento nelle seguenti<br />

vie:<br />

Veronetta:<br />

Interrato dell’acqua morta,<br />

Via XX Settembre<br />

Via dell’artigliere<br />

Via N. Pasetto<br />

(ex lungadige Porta Vittoria)<br />

Cittadella:<br />

L.ge Capuleti<br />

Via Adigetto (civici dispari)<br />

Pzza. De Gasperi<br />

Via C. Battisti (civici dispari)<br />

Corso Porta Nuova.<br />

numerosi articoli scientifici e sociopolitici<br />

e di alcuni libri: "Don Milani<br />

Amico e Maestro" (recensito anche da<br />

Verona Medica), "Children and<br />

Human Development" (pubblicato<br />

anche in italiano col titolo "Bambini e<br />

sviluppo umano") sui problemi specifici<br />

che ostacolano la sopravvivenza<br />

e lo sviluppo dell'infanzia, e due<br />

romanzi: il primo, “Anch'io l'amo”,<br />

sulle diversità culturali ed etniche e di<br />

come la giustizia sia necessaria per<br />

salvare l'armonia del mondo e il<br />

secondo, Fiori di Melancolia, sulla<br />

depressione femminile legata alle<br />

carenze amorose.<br />

Insomma un Collega che ci onoriamo<br />

di annoverare tra gli iscritti al nostro<br />

Albo provinciale.<br />

ROBERTO MORA<br />

San Zeno:<br />

Pzza R. Simoni<br />

Via della valverde<br />

Largo c. Caldera<br />

Pzza Pradaval<br />

Via Carmelitani Scalzi<br />

Largo don G. Chiot<br />

Parte di Stradone Porta Palio.<br />

Borgo Trento<br />

Pzz Cadorna<br />

Via IV novembre<br />

Pzza Vittorio Veneto<br />

Via Mameli<br />

Si ricorda la necessità di esporre il<br />

tesserino dell’Ordine in modo visibile<br />

in modo da evitare contestazioni.<br />

Inutile ricordare che l’esposizione del<br />

tesserino di riconoscimento è subordinata<br />

all’attività professionale e che il<br />

suo uso scorretto configura violazione<br />

non solo delle norme di legge ma<br />

anche di quelle deontologiche.<br />

ROSA BIANCA<br />

30 VERONA MEDICA


GIANNA FERRARI DE SALVO<br />

L’argomento infanzia abbandonata è<br />

più che mai d’attualità: non passa<br />

giorno che non si parli di qualche<br />

grave atto di ripudio o, peggio ancora,<br />

d’infanticidio. Questa piaga sociale<br />

non è certo prerogativa dei nostri<br />

giorni. L’abbandono dei bambini era<br />

una consuetudine molto diffusa nel<br />

passato: le creature indesiderate venivano<br />

— se non uccise — deposte<br />

generalmente davanti a chiese o<br />

monasteri per essere affidate alle cure<br />

di religiosi. Per questo motivo, nel 1426<br />

il Collegio dei Notai di Verona fondò<br />

nei pressi della Cattedrale la Domus<br />

Pietatis, un ospizio per trovatelli e per<br />

persone indigenti o malate. L’Archivio<br />

di Stato di Verona conserva buona<br />

parte delle carte attinenti all’Istituto<br />

Esposti, di fondazione ottocentesca;<br />

vi sono, oltre agli atti dell’IPAI (Istituto<br />

per l’Assistenza all’Infanzia, sorto nel<br />

1925 ca.), anche vari registri della<br />

Santa Casa di Pietà fino al Settecento.<br />

Questo patrimonio archivistico è fonte<br />

di notizie non solo pertinenti alle<br />

vicende dell’Ente ma anche rivelatrici<br />

del contesto sociale, storico ed economico<br />

in cui avveniva l’abbandono.<br />

Tramite la documentazione riguardante<br />

ogni singolo bambino, possiamo conoscere<br />

la località di provenienza e, per<br />

alcuni, le motivazioni che hanno spinto<br />

la madre, o entrambi i genitori, a prendere<br />

una decisione tanto drammatica.<br />

Si può seguire tutto il percorso dei<br />

primi anni di vita, dall’affidamento alla<br />

balia (o il passaggio di balia in balia)<br />

fino all’adozione, al raro rientro nella<br />

famiglia d’origine, al matrimonio. I registri<br />

prestampati ci informano di ogni<br />

loro spostamento, ci dicono nome e<br />

località di residenza della nutrice e i<br />

compensi da questa percepiti.<br />

Alcune volte, i nati nel Civico Ospedale<br />

di Verona venivano allattati per un<br />

breve periodo dalla propria madre<br />

prima del definitivo abbandono. Un<br />

modo anche questo per stare un po’<br />

con quel figlio che mai più avrebbero<br />

rivisto, un po’ per godere di un tetto e<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

I bambini abbandonati nella “ruota”:<br />

le cause di morte<br />

un pasto caldo. Gli altri venivano affidati<br />

a balie interne oppure prelevati da<br />

donne, specie di campagna, che<br />

avevano appena perso un neonato o,<br />

avendo latte in abbondanza, potevano<br />

permettersi di nutrire due piccoli. Non<br />

molti di questi bimbi, alla fine, riuscivano<br />

a essere adottati. Diversi trovatelli<br />

al compimento del settimo anno<br />

venivano invece restituiti al brefotrofio<br />

che si prendeva cura del maschio fino<br />

La Ruota nei pressi dell’Abbazia di Santa Maria<br />

Maggiore, presso il brefotrofio a Ferentino<br />

presso Frosinone<br />

ai 12-14 anni 1 , cercando poi di avviarlo<br />

a un’attività lavorativa presso artigiani<br />

locali o affidarlo alla Regia Marina di<br />

Venezia, e per le femmine fino al matrimonio,<br />

per il quale era prevista una<br />

piccola dote. Nel foglio personale di<br />

ogni ragazza è segnato anche nome<br />

e residenza dello sposo. Paradossalmente,<br />

la storia dell’infanzia abbandonata<br />

ci è nota in modo più dettagliato<br />

e preciso di quanto non lo sia<br />

stata l’esistenza di tutti i bambini nati<br />

e vissuti nella famiglia d’origine.<br />

Non erano solo i “figli della colpa” a<br />

ingrossare le file degli esposti, cioè i<br />

bimbi nati da ragazze madri che,<br />

bollate a vita, erano praticamente<br />

impossibilitate a garantire la propria<br />

sopravvivenza e quella del loro piccolo.<br />

Anche i figli legittimi di coppie<br />

regolarmente sposate venivano abbandonati,<br />

sacrificati in quanto bocche<br />

da sfamare. Si possono, a volte, ricostruire<br />

le motivazioni che hanno spinto<br />

decine di centinaia di genitori a prendere<br />

una decisione tanto drammatica<br />

dai messaggi ritrovati tra le fasce dei<br />

bimbi rifiutati.<br />

Il fenomeno dell’esposizione riveste un<br />

notevole interesse storiografico:<br />

nell’Europa di età moderna furono<br />

milioni i neonati “gettati” nella ruota dei<br />

brefotrofi, gran parte dei quali destinati<br />

a morire entro breve tempo (vi<br />

venivano posti anche i nati morti o<br />

moribondi).<br />

L’infante rifiutato dalla madre, se non<br />

era lasciato sulla porta di una chiesa<br />

o consegnato direttamente al Pio Istituto,<br />

era adagiato — volendo appunto<br />

conservare l’anonimato — nella<br />

“ruota”, l’uso della quale è attestato a<br />

partire dal XV secolo. Essa era costituita<br />

da un tamburo rotante, detto<br />

anche “turno volubile”. Dopo aver fatto<br />

girare la scatola cilindrica si suonava<br />

una campanella per consentire<br />

l’immediato recupero dell’infante<br />

all’interno dell’edificio. Molte erano le<br />

ruote fornite anche di una grata che<br />

serviva a limitare il numero dei bambini<br />

da accogliere, consentendo il<br />

passaggio soltanto a quelli più piccoli.<br />

Non era affatto raro che venissero<br />

“depositati” anche quelli più grandicelli<br />

e di gran lunga sopra l’anno d’età.<br />

Il funzionario preposto all’accettazione<br />

procedeva a registrare il giorno e l’ora<br />

di ingresso, l’età e i lineamenti del<br />

piccolo, gli eventuali segni distintivi –<br />

abiti, biglietti o piccole doti —, elencava<br />

minuziosamente gli indumenti<br />

indossati, provvedeva a dare un nome,<br />

qualora non ne avesse già uno proprio<br />

segnalato tra gli esigui effetti personali<br />

e, cosa importantissima, gli creava un<br />

cognome. Fu pratica corrente già in<br />

epoca tardo-medievale accompagnare<br />

questi neonati con dei messaggi,<br />

infilati tra le fasciature, che riportavano<br />

in genere il nome da imporre<br />

31


(molto spesso anche più di uno, ma<br />

questa volontà materna era spesso<br />

dimenticata) e la dichiarazione dell’avvenuto<br />

battesimo da parte di un sacerdote<br />

o della levatrice che aveva assistito<br />

al parto. Queste comunicazioni<br />

erano abitualmente annotate su pezzetti<br />

di carta (a volte finemente intagliati<br />

dalla stessa ostetrica) o sulla<br />

metà di un’immagine sacra raffigurante<br />

un santo, la Madonna, Gesù o l’Angelo<br />

Custode.<br />

Oltre alle effigi sacre v’erano pure carte<br />

da gioco, pagine di libro, medaglie o<br />

monete, il tutto spezzato a metà, che<br />

potevano in futuro permettere — se<br />

ricomposti — il riconoscimento,<br />

qualora i genitori fossero stati in condizione<br />

di riprendersi il proprio figlio. Le<br />

indicazioni sul nome deciso dalla<br />

madre, unito agli altri segni d’identificazione,<br />

attesterebbero la preoccupazione<br />

di uno o di ambedue i genitori<br />

per la sorte futura del bambino,<br />

una partecipazione emotiva e affettiva<br />

al desiderio di non recidere completamente<br />

il legame. Rimaneva spesso,<br />

dunque, la speranza di un lieto fine. In<br />

diversi casi possiamo pensare<br />

l’abbandono degli illegittimi come un<br />

gesto di comodo indotto dalla<br />

condanna morale della collettività<br />

(molte le nubili e le vedove che rimanevano<br />

incinte); quello dei legittimi,<br />

sicuramente come una scelta dolorosa<br />

dovuta all’estrema indigenza.<br />

Rimane assai importante l’analisi<br />

dell’abbigliamento. Comunemente miserevole,<br />

diviene una testimonianza<br />

importante per capire la provenienza<br />

sociale dell’infante. Per gli anni analizzati<br />

(dal 1807 al 1866), ci limitiamo a<br />

segnalare qualche caso significativo.<br />

C’è da premettere che i bambini partoriti<br />

negli ospedali (di Verona, Legnago,<br />

Minerbe, Nogara, Cerea, Baldaria di<br />

Cologna Veneta, Zevio) erano consegnati<br />

nel più breve tempo possibile<br />

(entro 24-48 ore) al Pio Istituto di<br />

Verona, tramite il cursore (messo)<br />

comunale o altra persona addetta,<br />

coperti con panni forniti da questi Enti<br />

e con l’obbligo dell’immediata restituzione<br />

degli stessi. Parecchi i casi in cui<br />

il vestiario era offerto da generose<br />

famiglie locali o dal comune stesso,<br />

quasi sempre con l’obbligo della riconsegna.<br />

Anche in pieno inverno il corpicino<br />

della maggior parte dei bimbi era<br />

avvolto in pezze di fortuna, brandelli<br />

di grembiuli o di cotole (gonne), mezzi<br />

fazzoletti da testa, pezzi di fodera di<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

materasso, o veri e propri stracci laceri<br />

e sporchi. Risultano pochissimi quelli<br />

che potevano vantare un corredino<br />

nuovo o il capo coperto da una<br />

cuffietta.<br />

Del tutto particolare l’abbigliamento<br />

del piccolo Giovanni Adolfo Maria. Per<br />

lui il funzionario creò l’originalissimo<br />

cognome di Abito. Nato il 19<br />

novembre 1839, fu lasciato nel “turno<br />

volubile” «involto in una camicia<br />

cambrich colle iniziali in rosso G. C.<br />

M., in una pezza di tela, in una zipella<br />

(grande panno dove era avvolto il<br />

corpo dai piedi al sottoascellare) lana<br />

bianca, e in una fascia pure bianca, il<br />

tutto nuovo; una cuffietta ricamata<br />

fornita di nastro giallo, munito di una<br />

borsetta verde seta con corda (con<br />

dentro una lettera che raccomanda la<br />

detta creatura), e mezza immagine<br />

Una Ruota a Roma<br />

carta rappresentante il Crocefisso<br />

con retroscritto di imporgli i<br />

soprascritti nomi». Il bimbo, morto<br />

poco dopo il suo ritrovamento, forse<br />

proveniva da famiglia agiata.<br />

Anche la bambina nata il 21 luglio<br />

1839, battezzata con il nome di<br />

Ombra Anna Maria, fu ritrovata<br />

«involta in due pannicelli ed una fascia<br />

il tutto buono e bianco, così pure in<br />

una camicia ed una cuffietta bianca<br />

tul. Di più, teneva legate alla<br />

fascia con un cordoncino bombace<br />

color rosa, altre due camicine ed un<br />

pezzo di sapone. Aveva pure nella<br />

fascia una borsettina seta bianca a<br />

righe, operata, fornita di cordella pure<br />

di seta celeste e color di rosa, con<br />

entrovi un’immagine di carta rappre-<br />

sentante sant’Anna, orlata di seta color<br />

rosa, ed un pezzo di carta ritagliata da<br />

cui appare essere stata battezzata<br />

dall’allevatrice Chiarastella Cassis».<br />

Nel 1844 fu richiesta dal padre, un<br />

sergente dei Minieri.<br />

I casi riportati risultano assai rari. E qui,<br />

su tutti, possiamo citare Vilmari Valentino<br />

Ferdinando, nato il 31 ottobre<br />

1838, ritrovato «avvolto in una pezza<br />

straccia, un pezzo di fodra da stramazzo<br />

per zipella, una fascia bianca<br />

con righe rosse, il tutto straccio, col<br />

segnale di mezzo santo carta,<br />

rappresentante la Beata Vergine con<br />

retroscritto di porvi i soprascritti nomi».<br />

Visse solo pochi giorni. Andò meglio<br />

a Broli Evaristo Sperandio di appena<br />

4 giorni, giunto a Verona il 10 gennaio<br />

1822 avvolto in due piccole e confortevoli<br />

pelli d’agnello proveniente da<br />

Strembo in Val Rendena. Fu allevato<br />

poi da una famiglia di Soave.<br />

È alquanto importante capire in quale<br />

modo l’ufficiale di stato civile giungesse<br />

a inventare il cognome per ogni<br />

bambino accolto. Anticamente si<br />

davano cognomi convenzionali, con<br />

varianti da città a città, spesso con<br />

significato religioso (Diotallevi, Dioguardi,<br />

Vacondio, Diotaiuti, Servadio,<br />

Casadei). A Napoli era tipica la denominazione<br />

Esposito (“esposto”) 2 , a<br />

Firenze Innocenti o Degl’Innocenti,<br />

mentre a Roma si usò Proietti (da<br />

projètto «trovatello, bambino abbandonato»).<br />

Le cose cambiarono con le leggi<br />

napoleoniche. Come da decreto, si<br />

doveva evitare che il cognome risultasse<br />

ridicolo o tale da lasciar sospettare<br />

l’origine (Ignoto, Incerto, ecc.) e,<br />

parimenti, bisognava astenersi dall’imporre<br />

nomi di famiglie note o nomi di<br />

città 3 . Tali norme furono pienamente<br />

disattese; ciò poteva essere dovuto a<br />

una cattiva informazione dell’impiegato<br />

o a una semplice coincidenza. Una<br />

piccola croce sulla gamba sinistra che<br />

sembrava incisa con una punta servì<br />

a foggiare il cognome Crociato<br />

all’infante di 12 giorni proveniente da<br />

Rovereto, accompagnato da un corredino<br />

contrassegnato dalle lettere E. C..<br />

Lo stesso avvenne per Cordone Joele<br />

Barue Malachia Bernardo, proveniente<br />

da Trento, che per segnale di riconoscimento<br />

aveva intorno al collo un<br />

“cordoncino” di seta rossa con 26<br />

nodi.<br />

Talvolta i cognomi furono ricavati<br />

dall’inversione del cognome della<br />

madre, dal suo anagramma o dall’a-<br />

32 VERONA MEDICA


nagramma del nome personale<br />

imposto (Adelide da Adelaide, Almapi<br />

da Palma, Alorosa da Orsola, Alsorofina<br />

da Sinforosa, Cescafrano da<br />

Francesca, Defurli da Furlani,<br />

cognome della madre, ecc.) o anche<br />

dal luogo di provenienza. Il sacerdote<br />

Marco Marchi consegnò un bambino<br />

che venne denominato Almarchi. E<br />

così: Alselva, Almonte, Algardi,<br />

Alcampi, Pejolo, in quanto provenienti<br />

da Selva di Progno, Monteforte, Garda,<br />

Sommacampagna, Pejo. Non<br />

mancano i cognomi riferiti alle stagioni,<br />

ai mesi, a nomi di fiori e piante. Per<br />

ogni mese dell’anno veniva usata una<br />

lettera dell’alfabeto e su questa si<br />

forgiava il cognome, la cui etimologia,<br />

nella maggioranza dei casi rimane del<br />

tutto oscura.<br />

Le cause di morte (anni 1807-1866)<br />

L’Istituto Esposti di Verona aveva un<br />

bacino d’utenza molto vasto che non<br />

comprendeva solo la provincia veronese,<br />

ma accoglieva anche i “rifiutati”<br />

del Tirolo 4 . Mi è capitato di dover<br />

consultare i registri dell’Istituto Esposti 5<br />

per uno studio sui cognomi 6 imposti ai<br />

trovatelli al momento del loro ingresso<br />

nella struttura, e questo fatto mi ha<br />

indotto a considerare anche le cause<br />

di morte dei piccoli.<br />

Colpisce la grande mortalità che ha<br />

letteralmente falcidiato questi derelitti.<br />

È interessante rilevare come l’oltre 60%<br />

dei decessi avvenisse nel primo mese<br />

di vita, se non addirittura nei primissimi<br />

giorni dalla nascita. Alcuni giungevano<br />

alla ruota già cadaveri o moribondi<br />

(motivo del trapasso: «morto per<br />

essere entrato in Casa quasi semivivo»),<br />

con un’esacerbazione nel<br />

periodo invernale e con una prevalenza<br />

nei maschi. La causa mortis è<br />

per certuni certificata con precisione,<br />

ma purtroppo non viene registrata per<br />

i tantissimi deceduti durante il baliatico;<br />

questo fatto non ci permette di<br />

formulare delle stime, per quanto<br />

approssimative, sull’incidenza delle<br />

malattie mortali sugli esposti.<br />

Nei mesi più freddi è cosa ovvia che il<br />

decesso fosse provocato da bronchiti,<br />

pneumoniti, pneumomeningiti,<br />

febbri reumatiche, reumi di petto;<br />

dall’esiguità del vestiario, dal lungo e<br />

disagevole viaggio in carrozza e dall’esposizione<br />

alle basse temperature.<br />

Tra quelle che possiamo definire<br />

“cause iniziali”, ossia quelle malattie<br />

che attraverso complicazioni o stati<br />

morbosi concomitanti condussero alla<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

morte, troviamo gli stati patologici relativi<br />

all’intestino, così elencati: diarrea,<br />

enterite, febbre dissenterica, gastrico,<br />

gastroenterite, gastromeningite,<br />

gastropneumonite, vermini, febbre<br />

verminosa. È noto quanto fosse abituale<br />

l’infestazione da ossiuri e ascaridi<br />

che colpiva indistintamente tutte le<br />

fasce d’età, ma la dice lunga sulle<br />

scarse condizioni igieniche in cui<br />

poteva essere avvenuto il parto e di<br />

come fosse stato gestito il bambino fin<br />

dai primi istanti di vita.<br />

Su tale patologia è davvero illuminante<br />

l’autopsia 7 eseguita il 15 marzo 1796<br />

dal protomedico Giovanni Verardo<br />

Zeviani su Gabriele, un bimbo di<br />

cinque anni figlio di Luigi Bonuzzi,<br />

medico di Verona. Affetto da «febbre<br />

verminosa, accompagnata da vomiti,<br />

stitichezza di ventre, soffocazione di<br />

respiro, perdita di favella, immobilità<br />

della persona sul fianco sinistro, stridore<br />

di denti, gemiti e convulsioni, ed<br />

La Ruota di Pisa<br />

altri sintomi che lo hanno travagliato<br />

con acutezza di morbo per giorni<br />

dieciotto: essendo già molti mesi prima<br />

infermiccio e sottoposto agli ascaridi,<br />

con polso sempre irregolare». Il corpicino<br />

del bimbo descritto «rosseggiante<br />

e illividito» come «tutte le viscere del<br />

petto e del basso ventre», i polmoni<br />

gonfi e lividi in uno dei quali vi era un<br />

«tumoretto pieno di concreta materia<br />

purulenta […], le due arterie vicine al<br />

cuore costipate per due polipi […], e<br />

alquanta acqua giallognola stava<br />

spanta nel torace sinistro». Il fegato<br />

risultava ingrandito e ostruito, così pure<br />

la milza, mentre «nell’intestino duodeno,<br />

ne’ tenui, e ne’ crassi erano<br />

dappertutto vermi lombrichi di smisurata<br />

grandezza. L’intestino retto, nell’interna<br />

sua faccia, era per tutto variegato<br />

da infinito numero di vermicini<br />

corti e bianchi, detti ascaridi 8 ». Le cure<br />

somministrategli dal padre «assidue,<br />

forti e diuturne», non valsero a salvare<br />

il piccolo Gabriele 9 .<br />

Anche il morbillo (ver. ferse, in alcuni<br />

casi si parla di incomprensibili ferse<br />

retrocesse, probabile altra malattia<br />

esantematica quale rosolia o esantema<br />

critico) ebbe a mietere le sue vittime<br />

in seguito alle complicanze dovute<br />

principalmente a superinfezioni batteriche,<br />

per non parlare della malattia<br />

nota come arioma 10 che, forse anche<br />

come valutazione di comodo, la<br />

faceva sempre da padrona.<br />

Con acrimonia (pletora) 11 , veniva<br />

diagnosticata la morte di certi infanti.<br />

E poi il marasma, le convulsioni, la<br />

spasmodia (spasmofilia?), o un<br />

riscaldo di gola infiammatorio<br />

concorsero a far passare a miglior vita<br />

alcuni di questi infelici.<br />

La non meglio precisata febbre<br />

maligna fu causa di molte morti. A<br />

questo riguardo possiamo avvalerci<br />

dell’informazione inviata dal medico di<br />

Cisano ai Provveditori di Sanità il 6<br />

ottobre 1796. Egli da subito pensò trattarsi<br />

di malattia contagiosa, ma poi<br />

giudicò che non fosse un «male<br />

maligno assoluto, ma piuttosto una<br />

febbre mesenterica del terzo grado o<br />

febbre gastrica acuta». Così descrisse<br />

i sintomi del morbo che compariva in<br />

molti suoi assistiti verso la metà di<br />

giugno 12 :<br />

1) debolezza universale tre o quattro<br />

giorni precedenti<br />

2) anoressia, o sia inappetenza<br />

3) sapor di bocca disgustoso e<br />

lingua paniata<br />

4) vomitazione<br />

5) vomito deciso di materia disgustosa<br />

6) dolore di stomaco in alcuni minorato<br />

dal vomito spontaneo o artificioso<br />

7) brividi grandi, lunghi, indi caldo<br />

urente che si alternava ne’ commuoversi<br />

8) polso piccolo e depresso<br />

9) cefalgia insopportabile<br />

10) urine sempre crude<br />

11) delirio incipiente nel 3° o 4° giorno<br />

12) stranguria<br />

13) spasmodia con tremori<br />

14) aridità di ventre<br />

Rimedi impiegati inutilmente:<br />

1) purganti lievi<br />

2) clisteri<br />

3) bibite subacide<br />

33


Il modo del loro morire è contrassegnato:<br />

1) da maggior delirio nel 5° giorno<br />

2) da grande meteorismo<br />

3) da ischiuria<br />

Tempo della loro morte<br />

1) la maggior parte nel 7° giorno<br />

2) alcuni nel decimo quarto<br />

3) altri nel vigesimo primo<br />

Stato della cute dopo la loro morte<br />

1) macchie petecchiali delle varie<br />

specie dopo il settimo giorno<br />

2) pustole migliariche.<br />

Diversi i neonati deceduti nelle prime<br />

settimane di vita per marasma (a volte<br />

indicato come consunzione), tisi e<br />

per un poco chiaro male di petto e/o<br />

di punta (da ricondurre probabilmente<br />

alla pericardite, patologia citata con<br />

tale nome solo a partire dal 1840). Ci<br />

fu chi perì in seguito a trasudamento<br />

catarrale, idrope, fisconia ventrale<br />

(morboso gonfiore del ventre) e a<br />

edemi non meglio precisati; anche le<br />

posteme nell’orecchio o nel petto<br />

determinarono taluni decessi.<br />

Perfino certe lesioni orali, definite<br />

semplicemente ulcere nella bocca (in<br />

un solo caso si parla di ulcera<br />

faringea) ebbero esito infausto. Potevano<br />

forse essere ricondotte a una<br />

malattia venerea, o a un’infezione con<br />

complicanze polmonari o cardiache,<br />

o a semplice peggioramento delle<br />

condizioni generali.<br />

Rimane da fare una considerazione<br />

sulla sifilide (segnalata a volte come<br />

morbo gallico o mal venereo),<br />

malattia neonatale quasi sconosciuta<br />

in provincia, contratta di più dai bimbi<br />

provenienti dal Tirolo e piuttosto diffusa<br />

in città 13 . Le valutazioni di tabe, tabe<br />

dissenterica e tabe scrofolosa e,<br />

l’inspiegabile tabe d’umore (forse a<br />

causa del pus che cola dalle fistole?)<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

sembrano esprimere errori diagnostici<br />

in quanto tale affezione si manifesta a<br />

distanza di anni (da 5 a 10) dal<br />

contagio.<br />

Vengono altresì segnalati decessi per<br />

malattie scorbutiche, scleriasi<br />

(sclerèma), rachitidi (rachitismo),<br />

tossi convulse, dermatiti.<br />

Come si sarà notato, si è cercato qui<br />

solo di illustrare per sommi capi la<br />

questione delle cause della mortalità<br />

dei piccoli abbandonati nella ruota.<br />

Molto resta da approfondire, per chiarire<br />

questo aspetto dell’esistenza degli<br />

esposti: per esempio l’incidenza delle<br />

singole malattie sul totale dei decessi,<br />

o l’accertamento delle vere cause<br />

della morte dei piccoli (spesso si ha<br />

l’impressione di una diagnosi superficiale).<br />

1) Affatto rari i casi in cui l’esposto rimaneva<br />

presso una famiglia che s’impegnava a<br />

«nutrirlo, custodirlo ed educarlo fino all’età<br />

di anni 18» cfr. Archivio di Stato di Verona<br />

(d’ora in poi ASVr), Libro I, c. 514, 20<br />

settembre 1819.<br />

2) In Campania, i bambini abbandonati venivano<br />

detti anche i “gettatelli”.<br />

3) Cfr. GIULIA DI BELLO, “Senza lasciare<br />

sospettare l’origine”: le identità anagrafiche<br />

dei bambini abbandonati in Toscana nell’Ottocento,<br />

«Rivista italiana di onomastica», II<br />

(d’ora in poi RIOn), Roma 1997, 2, pp. 397-<br />

419.<br />

4) Naturalmente, per “Tirolo” si intendeva allora<br />

l’attuale regione Trentino - Alto Adige. C’è da<br />

osservare che la maggior parte di questi<br />

bambini non era accompagnata da segni di<br />

riconoscimento. Qualcuno portava con se<br />

mezza medaglia di ottone o d’argento, rarissime<br />

le immagini sacre.<br />

5) ASVr, Istituto Esposti, Quaderni: I (1807-<br />

1813); II e III (1865-1866); V (1819-1823);<br />

XXII (1838-1840); XXIII (1840-1841); XXIV<br />

(1840-1841); LXIV (1862-1863); LXV (1862-<br />

1863); LXVI (1863-1864).<br />

6) Tale ricerca è poi servita a GIOVANNI<br />

RAPELLI per il suo saggio Note su alcuni<br />

cognomi di trovatelli veronesi, «RIOn», I,<br />

Roma 2008, pp. 109-116. Sull’argomento si<br />

veda, dello stesso autore, I cognomi del territorio<br />

veronese, Sommacampagna 2007, pp.<br />

43-45.<br />

NO ALL’USO INGANNEVOLE DELL’IMMAGINE DEL MEDICO<br />

7) «Le sezioni cadaveriche, dovranno essere<br />

eseguite, secondo la legge, in luogo appartato,<br />

cioè in chiesa, nei cimiteri, o in un altro<br />

locale, ove non potranno intervenire che i soli<br />

esercenti l’Arte Medica e Chirurgica, e<br />

qualche parente del defunto se lo desiderasse,<br />

e ciò per serbare la necessaria<br />

decenza». Proclama della “Commissione<br />

dipartimentale di Sanità dell’Adige, Regno<br />

d’Italia”, 23 febbraio 1807 (ASVr, Ufficio<br />

Sanità [d’ora in poi U. S.], ASVr, Miscellanea<br />

Proclami anno 1807.<br />

8) Potrebbe trattarsi di un refuso: forse il medico<br />

intendeva dire ossiuri.<br />

9) ASVr, U. S., b. LXIX. Non lo è da meno la<br />

relazione stilata dal protomedico Zenone<br />

Bongiovanni il 19 aprile 1795 che ci ragguaglia<br />

su di un singolare contagio avvenuto in<br />

una locanda cittadina situata in San Salvar<br />

Corte Regia. Ben 26 ospiti, che vivevano in<br />

alcune stanze in modo promiscuo, furono<br />

colpiti da febbre verminosa maligna. Gli<br />

ammalati presentavano «languore eccessivo<br />

che li fa cadere in una stupidità grave e li<br />

rende inclinati ad una putrida soluzione.<br />

Sembra che i vermini in questo caso non<br />

minaccino immediatamente la vita, e siano<br />

da riguardarsi come causa prima, ma il<br />

maggior danno derivi da una corrotta<br />

saburra nelle vie intestinali». Come cura fu<br />

prescritta una buona aerazione delle stanze<br />

e una più assidua e costante igiene (ASVr,<br />

U. S., b. XLVI)<br />

10) Su tale malattia si veda G. FERRARI DE<br />

SALVO, Malattie mortali nella prima metà de<br />

Settecento in alcuni paesi della Lessinia, in<br />

«Verona Medica», n. 2, aprile 2009, pp. 35-<br />

40.<br />

11) Acrimonia, termine coniato da Hermann<br />

Boerhaave (1668-1738). Cfr. LUCIANO<br />

STERPELLONE, Dagli Dei al DNA,<br />

l’affascinante cammino della medicina, Roma<br />

1991, vol. 4, p. 490,<br />

12) ASVr, U. S., b. XLVI, Relazioni di medicichirurghi<br />

circa autopsie, epidemie e altro,<br />

anni 1754-1797.<br />

13) Di qualche interesse risulta l’esame autoptico<br />

eseguito sul cadavere di Giovanni<br />

Massari, di anni 40, della contrada di San<br />

Paolo Campo Marzo di Verona. «Gravemente<br />

molestato da un dolore acuto al lato sinistro<br />

dello sterno e sovente oppresso da anelito<br />

e difficoltà di respiro, era deciso a intraprendere<br />

la cura mercuriale, onde diminuire<br />

e rintuzzare li progressi della celtica virulenza».<br />

Morto improvvisamente sulla<br />

pubblica via, fu sottoposto all’autopsia il 18<br />

aprile 1795 dal protomedico Zenone Bongiovanni,<br />

dalla quale risultarono ascessi polmonari<br />

e che le sue ossa avevano «contratto un<br />

grado tale di carie » da spezzarsi con una<br />

minima forza (ASVr, U. S., b. XLVI).<br />

In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale<br />

degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara:<br />

1) Di essere totalemte estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto.<br />

2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria professionale<br />

per validare la propria offerta commerciale.<br />

3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico, che incide sul decoro<br />

e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di legge (DLCPS n. 233/46), l’Ordine professionale.<br />

34 VERONA MEDICA


di LUCIANO BONUZZI<br />

Lungo i tre secoli che le convenzioni<br />

cronologiche designano come Età<br />

Moderna si verificano profonde<br />

trasformazioni nella sensibilità collettiva,<br />

nella modalità colloquiale e<br />

soprattutto nell’antropologia medica:<br />

si tratta di fattori che, nell’insieme,<br />

plasmano ed orientano gli aiuti<br />

esistenziali che vengono erogati. Fra<br />

i molteplici fattori a cui si è fatto cenno<br />

compete un rilievo essenziale alla<br />

scoperta della circolazione del<br />

sangue ed alla contemporanea scissione<br />

cartesiana fra res cogitans e res<br />

extensa, una scissione che libera il<br />

corpo da ogni interferenza spirituale:<br />

si tratta di eventi che rivoluzionano<br />

l’interpretazione dell’esistenza. Alla<br />

scoperta della circolazione del<br />

sangue si giunge, del resto, attraverso<br />

complesse trasformazioni che investono<br />

il mondo della vita e che si<br />

annunciano fin dall’ultimo Medioevo.<br />

Johan Huizinga (1) descrivendo l’atmosfera<br />

che connota l’autunno del<br />

Medioevo sottolinea l’emotività<br />

esasperata che caratterizza quel<br />

tempo in cui le difficoltà psicologiche<br />

trovano una spiegazione ed una<br />

risposta nella visione del mondo e<br />

nelle pratiche liturgiche gestite dalla<br />

Chiesa; si può dire che, allora, psicoterapia<br />

e liturgia si sovrappongono e<br />

coincidono. Le improvvise esplosioni<br />

di pestilenza che, proprio nell’età di<br />

Boccaccio, soffiano sul giusto e<br />

sull’ingiusto modificano peraltro la<br />

sensibilità corrente e, promuovendo<br />

la scoperta del macabro (2) , inducono<br />

sottili ed inquietanti angosce individuali:<br />

le danze della morte (3) che fioriscono<br />

lungo l’arco alpino testimoniano<br />

questa metamorfosi del sentire. La<br />

scoperta del macabro, grazie alla<br />

dimestichezza con il cadavere che le<br />

è propria, favorisce il rinnovamento<br />

della medicina che si incammina<br />

verso la rinascita dell’anatomia e nel<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

Frammenti, fermenti ed eclissi<br />

delle pratiche psicoterapiche<br />

lungo l’Età Moderna<br />

contempo, con la valorizzazione della<br />

ricerca obbiettiva, dà vigore all’interpretazione<br />

naturalistica dei disturbi<br />

psichici che, in tema di stregoneria,<br />

vede lo scontro radicale fra medicina<br />

e teologia. È lo scontro fra le posizioni<br />

del ‘Malleus Maleficarum’ (4) , che attribuisce<br />

all’intervento del demonio i<br />

racconti fantastici delle streghe, e le<br />

riflessioni di medici, come Cardano (5)<br />

o Wier (6) , che parlano invece di malinconia,<br />

di un disturbo naturale dovuto<br />

alla bile nera.<br />

In questo contesto sociale ricco di<br />

tensione prende forma, sia in ambito<br />

medico che umanistico, il bisogno di<br />

operare per erodere le difficoltà dell’esistenza<br />

e della malattia. Qualche<br />

spinta al cambiamento la si avverte<br />

fin dal tempo della Scuola salernitana.<br />

La Scuola salernitana, chiave di volta<br />

fra la medicina del passato e quella<br />

moderna, dà voce, infatti, ad un illustre<br />

studioso quale Costantino<br />

l’Africano (7) che si occupa di malinconia,<br />

la più tipica fra le malattie<br />

mentali dell’Età di mezzo. La malinconia,<br />

secondo Costantino, è “un<br />

sospetto che domina l’anima, da cui<br />

derivano timore e preoccupazione”;<br />

si tratta di una sindrome attribuita<br />

all’azione della bile nera e, “dato che<br />

il corpo è di necessità legato all’anima”,<br />

proprio la bile nera viene ritenuta<br />

responsabile della molteplicità<br />

dei disturbi psicologici che caratterizzano<br />

la malinconia che, coerentemente,<br />

va curata con adeguati provvedimenti<br />

dietetici. Lo spirito, in altre<br />

parole, si riordina con l’igiene del<br />

corpo. Si deve pertanto riconoscere<br />

che alla sensibilità per il disagio<br />

psichico non corrisponde il suggerimento<br />

di pratiche psicoterapiche in<br />

senso proprio.<br />

Più complesso l’approccio di Michele<br />

Savonarola, nonno del famoso predicatore,<br />

che per i “malati d’animo”, per<br />

quanto aspirino ad “una cura non di<br />

parole ma di preziosi minerali”,<br />

propone di intervenire anche “con le<br />

parole, cosa che nessun saggio<br />

raccomanda”. Commenta Michele<br />

Savonarola: “Ho sempre ritenuto che<br />

nella cura delle sofferenze dell’animo<br />

le parole possono avere efficacia<br />

quanto i rimedi materiali nella cura<br />

del corpo; tali rimedi consistono in<br />

erbe, radici e pietre preziose, e io<br />

innalzo il potere delle parole al di<br />

sopra dello stesso rimedio materiale”.<br />

L’invito esplicito alla pazienza,<br />

questa virtù monastica, è il pilastro<br />

del progetto savonaroliano che,<br />

proprio per fortificare la pazienza,<br />

raccomanda di “non temere la morte<br />

e sottrarsi alla cupidigia”. Ogni<br />

malattia, in effetti, è accompagnata<br />

dal timore della morte, dal dolore<br />

somatico e dall’anedonia e pertanto<br />

il disprezzo autentico della morte si<br />

rivela essenziale ma Savonarola argomenta<br />

che sono altrettanto utili la<br />

buona dieta, la presenza rassicurante<br />

di medici illustri, i dialoghi sereni con<br />

gli amici e, non ultimo, la musica.<br />

L’invito fondamentale alla pazienza in<br />

un contesto elettivamente rispettoso<br />

della religione pone il pensiero di<br />

Savonarola nel solco della tradizione<br />

cristiana; va, tuttavia, sottolineata,<br />

d’accordo con Premuda, l’attenzione<br />

riservata “all’influsso suggestivo” esercitato<br />

dalla presenza del medico ma<br />

anche all’efficacia rasserenante della<br />

musica (8) . Un approccio complesso<br />

che non esclude l’importanza della<br />

relazione fra chi soffre e chi fornisce<br />

qualche forma di aiuto.<br />

Pure Marsilio Ficino, l’appassionato<br />

interprete di Platone, vuole essere un<br />

medico dell’anima e pur occupandosi<br />

di precetti igienici - si veda il ‘De vita’,<br />

il saggio dedicato alla salute dei letterati<br />

- intende riflettere “sui modi per<br />

liberare l’anima dalle passioni, dalle<br />

angustie, che le pervengono per la<br />

mediazione del corpo”: un disegno<br />

assai elaborato in quanto, per Ficino,<br />

la vita emotiva ed intellettuale può<br />

essere influenzata non solo dagli<br />

umori del corpo ma anche dagli<br />

astri (9) .<br />

Nella letteratura medica ed umanistica<br />

del tempo per la cura dei<br />

disturbi psichici si fa, insomma, leva<br />

soprattutto sul regime. Si vedano, ad<br />

esempio, i contributi di Ercole Sassonia<br />

(10) e di Girolamo Mercuriale (11)<br />

che per contrastare la malinconia,<br />

accanto alle prescrizioni farmacologiche,<br />

raccomandano le consolidate,<br />

tradizionali regole dietetiche con<br />

35


qualche suggerimento comportamentale.<br />

In brevi parole, lungo l’età<br />

dell’Umanesimo e del Rinascimento<br />

per raggiungere l’anima vi sono<br />

sostanzialmente due vie: la liturgia e<br />

l’igiene del corpo - lo strumento dell’anima<br />

- come aveva insegnato Galeno.<br />

Vi è, tuttavia, un’osmosi fra corpo ed<br />

anima, fra psiche e soma, che dà un<br />

colorito esistenziale - si potrebbe dire,<br />

inconsapevolmente, psicoterapico -<br />

ai più differenti suggerimenti dietetici.<br />

Ma il solco fra natura ed esistenza,<br />

implicito ma sfumato nel dottrinale<br />

galenico interpretato alla luce della<br />

fede cristiana, si allarga e si approfondisce<br />

con la scoperta della circolazione<br />

del sangue che, in un contesto<br />

teorico rigorosamente meccanicista,<br />

fa dell’uomo una sorta di macchina<br />

idraulica. Marcello Malpighi, figura<br />

eminente del nuovo corso della medicina,<br />

scrive che le “macchine del<br />

nostro corpo … sono la base della<br />

medicina”. E più oltre continua: “So<br />

che è ineffabile il modo con che<br />

l’anima nostra si serve del corpo<br />

nell’operare: è però certo che nelle<br />

operazioni della vegetazione, del<br />

senso e del moto, l’anima è necessitata<br />

ad operare conforme la macchina<br />

alla quale è applicata, in quella<br />

guisa che un orologio o molino egualmente<br />

è mosso da un pendolo di<br />

piombo o sasso, da un bruto o da un’<br />

uomo: anzi, se un angelo lo movesse,<br />

faria la stessa mozione con variazione<br />

di siti, come fanno li bruti ecc. Sicchè,<br />

non sapendo io il modo dell’operazione<br />

dell’angelo, ma la struttura<br />

esatta del molino, intenderei detto<br />

moto e azione; e sconcertandosi il<br />

molino, cercherei di riparar le rote o<br />

la loro composizione guasta, tralasciando<br />

l’indagare il modo dell’operare<br />

dell’angelo movente” (12) . Questi<br />

pensieri di Malpighi si possono intendere<br />

come un manifesto programmatico<br />

del meccanicismo in medicina<br />

mentale dove non è riservato spazio<br />

alcuno a qualsivoglia approccio<br />

esistenziale.<br />

La posizione dottrinale di Malpighi è<br />

in sintonia con il postulato di Cartesio<br />

in merito alla separazione fra anima<br />

e corpo che, secondo il filosofo francese,<br />

trovano un punto d’incontro<br />

nella pineale. Per quanto l’anima<br />

possa errare ma non ammalarsi,<br />

Cartesio tuttavia suggerisce alcuni<br />

rimedi contro le passioni che, intese<br />

come emozioni dell’anima causate da<br />

qualche movimento degli spiriti,<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

possono essere corrette con alcuni<br />

rimedi costituiti “dalla riflessione anticipata<br />

e dalla perizia con cui si<br />

possono correggere i propri difetti<br />

naturali”. Per Cartesio, “quando la<br />

passione persuade di cose la cui<br />

esecuzione ammette un certo<br />

indugio, bisogna prender tempo a<br />

riflettere, e distrarsi con altri pensieri<br />

fino a che il tempo e il riposo non<br />

abbiano completamente calmato<br />

l’emozione del sangue. Quanto infine<br />

la passione incita ad azioni che richiedono<br />

una decisione immediata, la<br />

volontà deve volgersi soprattutto a<br />

considerare e a seguire le ragioni<br />

contrarie a quelle presentate dalla<br />

passione …” (13) . La teoria cartesiana<br />

sulle passioni e sul modo di correggerle<br />

si è largamente articolata con il<br />

pensiero di medici e filosofi del ‘600 (14)<br />

ma, osservata a tanti anni di distanza,<br />

sembra essere assai poco utile per<br />

chi soffre di qualche disturbo.<br />

Mentre, tutto sommato, per gli aiuti<br />

esistenziali corrono tempi difficili non<br />

manca, d’altra parte, qualche clinico<br />

che, pur attento al pensiero di Malpighi<br />

e di Cartesio, propone suggerimenti<br />

e consigli non privi di sapore<br />

psicoterapico. Giorgio Baglivi, consapevole<br />

dello scarto che esiste fra<br />

teoria e pratica, sa bene che le sofferenze<br />

dell’animo possono aumentare<br />

i mali del corpo e che, nel contempo,<br />

esistono veri e propri stati morbosi<br />

indotti da passioni dell’animo. Ma,<br />

senza entrare in merito a questioni<br />

teoriche tanto complesse come quelle<br />

che ineriscano al rapporto fra corpo<br />

ed anima, per poter intervenire sul<br />

piano concreto invita ad una diligente<br />

ricerca anamnestica che permetta di<br />

cogliere la nascita e l’evoluzione di<br />

ogni disagio esperito. L’intento di<br />

Baglivi è quello di cambiare “lo stato<br />

del sangue” - il veicolo degli spiriti<br />

che investono l’anima - ricorrendo alla<br />

dieta, ai bagni, all’esercizio muscolare,<br />

ai viaggi, alla caccia in luoghi<br />

piacevoli, alla musica, al ballo etc., a<br />

tutti quei provvedimenti che “col dilettare<br />

blandamente l’anima … ristabiliscono<br />

anco la morbosa costituzione<br />

del corpo, e ritornano nello stato<br />

primiero i moti disturbati della imaginazione”.<br />

Dato poi che “la forza della<br />

cura nelle malattie dell’animo” risiede<br />

nell’animo stesso, il terapeuta deve<br />

innanzi tutto, secondo Baglivi, preoccuparsi<br />

di sollevarlo e “ricrearlo con<br />

piacevoli colloqui”, valorizzando l’effetto<br />

suggestivo dei farmaci senza<br />

rinunciare a tutte quelle argomentazioni,<br />

in larga parte suggestive, che<br />

possono essere utili al malato. Ed<br />

ancora, la musica viene ritenuta uno<br />

strumento rasserenante di grande<br />

spessore (15) . Baglivi in pratica, mentre<br />

invita ad osservare con attenzione la<br />

biografia di ogni paziente, valorizza<br />

la relazione fra curante e curato, un<br />

rapporto che conferisce un sapore<br />

vissuto ai molteplici consigli e suggerimenti.<br />

Sembrerebbe che quanto<br />

Malpighi ha fatto uscire dalla porta,<br />

con Baglivi rientri dalla finestra.<br />

Baglivi scompare nel 1706 all’inizio<br />

del secolo dei lumi quando la luce<br />

accecante della ragione impedisce<br />

di percepire quelle sfumature e quelle<br />

emozioni inespresse che sono il sale<br />

dell’incontro psicoterapeutico. In<br />

questo clima s’impone il pensiero di<br />

Lamettrie (16) , un materialista quanto<br />

mai rappresentativo del nuovo secolo,<br />

che assimila l’uomo ad un orologio<br />

che ha nel cervello la molla che ne<br />

garantisce il funzionamento. Lamettrie<br />

è attento all’educazione piuttosto<br />

che a qualche forma di aiuto psicologico<br />

vero e prpprio ed è in conflitto<br />

con lo spiritualismo di Stahl (17) , un<br />

medico tedesco che ravvisa nell’anima<br />

il principio che regola salute e<br />

malattia. Mentre i lumi orientano la<br />

marcia del progresso, restano peraltro<br />

larghe zone d’ombra che, dominate<br />

dall’irrazionale, indicano come nell’animo<br />

umano alberghino pulsioni e<br />

vissuti che sfuggono alla compostezza<br />

della ragione: il movimento dei<br />

convulsionari o le guarigioni miracolose<br />

che fiorirono sulla tomba dell’abate<br />

François de Paris (18) non sono di<br />

certo l’espressione della marcia dei<br />

lumi. Alla ragione, in verità, sfuggono<br />

tante cose: la stessa letteratura<br />

sadiana, con la monotona meccanicità<br />

che la sostanzia, testimonia<br />

qualche fallimento del razionalismo<br />

illuminista. Ma una vera alternativa<br />

all’illuminismo prende forma con il<br />

movimento romantico intonato da una<br />

nuova sensibilità attenta alle ragioni<br />

del cuore. Il pietismo, valorizzando la<br />

ricerca interiore, così come il gusto<br />

per il romanzo sentimentale, quale il<br />

‘Werther’ del giovane Goethe (19) , testimoniano<br />

bisogni e tendenze estranei<br />

ai lumi. È in questo mondo, rigorista<br />

e sentimentale e romantico ad un<br />

tempo, che prendono forma i fermenti<br />

aurorali della pratica psicoterapica<br />

contemporanea tanto attenta all’inconscio<br />

ed alla vita emotiva.<br />

36 VERONA MEDICA


In sintesi, lungo l’Età Moderna si<br />

coglie un netto crinale rappresentato<br />

dalla scoperta della circolazione del<br />

sangue che, da un lato, oscura<br />

progressivamente il rapporto medicopaziente<br />

e dall’altro lato promuove<br />

un’antropologia meccanicista estranea<br />

ad ogni risonanza esistenziale. Il<br />

Romanticismo reagisce a questa<br />

visione dell’uomo, quanto mai riduttiva,<br />

e invitando a riflettere sull’esistenza<br />

getta le basi per l’avvento delle<br />

molteplici forme di aiuto psicologico<br />

oggi correnti.<br />

RICHIAMI BIBLIOGRAFICI<br />

1. J. HUIZINGA, L’autunno del Medio Evo,<br />

Introduzione di E. Garin, Firenze, Sansoni,<br />

1966.<br />

2. A. TENENTI, Il senso della morte e l’amore<br />

della vita nel Rinascimento, Torino, Einaudi,<br />

1977.<br />

3. AA. VV., Immagini della danza macabra<br />

nella cultura occidentale dal Medioevo al<br />

VERONA MEDICA<br />

STORIA DELLA MEDICINA<br />

Novecento, a cura di G. Invernizzi e N. Della<br />

Casa, Como, Nodolibri, 1995.<br />

4. H. INSTITOR, J. SPRENGER, Il martello<br />

delle streghe, Introduzione di A. Verdiglione,<br />

Venezia, Marsilio, 1977.<br />

5. G. CARDANO, De rerum veritate, in Opera<br />

Omnia, Lione, 1663, pp.281-292.<br />

6. J. WIER, De l’imposture et tromperie des<br />

diables, Paris, 1570, (Ristampa a cura di M.<br />

Lamesi, Paris, 1970, pp. 16-17).<br />

7. COSTANTINO L’AFRICANO, Della melancolia,<br />

trad. M. T. Malato e U. de Martini, Roma, Istituto<br />

di Storia della Medicina, 1959, p. 94.<br />

8. M. SAVONAROLA, De cura languoris animi<br />

ex morbo venientis, a cura di C. Menini,<br />

Presentazione di L. Premuda, Ferrara, Istituto<br />

di Storia della Medicina, 1954, pp. 23,<br />

25, 27, 55, 73.<br />

9. M. FICINO, De Vita, a cura di A. Biondi e G.<br />

Pisani, Introduzione di A. Biondi, Padova,<br />

Edizioni Bibliteca dell’Immagine, 1991, p.<br />

XIV.<br />

10. H. SAXONIAE, De Melancholia, in Opera<br />

Practica, Patavii, de Cadorinis, 1581, pp.<br />

393 e seg.<br />

11. H. MERCURIALIS, De Melancholia, in Praelectiones<br />

Patavinae - De cognoscendis et<br />

curandis humani corporis affectibus, Venetiis,<br />

Apud Juntas, 1577, pp. 39 e seg.<br />

12. M. MALPIGHI, Sugli studi dei medici<br />

moderni, in Opere Scelte, a cura di L.<br />

NORME COMPORTAMENTALI<br />

PER I MEDICI CHE EFFETTUANO SOSTITUZIONI<br />

Belloni, Torino, UTET, 1967, pp. 512, 516.<br />

13. R. DESCARTES, Le passioni dell’anima.<br />

Lettere sulla morale, a cura di E. Garin, Bari,<br />

Laterza, 1966, pp. 20, 22, 113-114.<br />

14. W. RIESE, La teorie des passions à la<br />

lumière de la penséé médicale du XVIIº<br />

siècle, Supplementum ad «Confinia<br />

Psychiatrica», 8 (1965).<br />

15. G. BAGLIVI, Opere complete medicopratiche<br />

ed anatomiche, a cura di B. Pellegrini,<br />

Firenze, Sansone Coen, 1842, pp. 72,<br />

210-219.<br />

16. J. O. DE LAMETTRIE, L’uomo macchina e<br />

altri scritti, a cura di G. Preti, Milano, Feltrinelli,<br />

1973, pp. 70-71.<br />

17. L. PREMUDA, Storia della medicina,<br />

Padova, CEDAM, 1960, pp. 160-161.<br />

18. La vérité des miracles opérés a<br />

l’intercession di M. de Paris et autres appellans,<br />

Demontrée contre l’Archevêque de<br />

Sens, a cura di C. de Montgerou, s. l., 1737,<br />

vol, I; Continuation des demonstrations des<br />

miracles opérés à l’intercession de M. de<br />

Paris et autres appellans. Observations sur<br />

l’œuvre des convulsions et sur l’état des<br />

convulsionnaires, s. l., 1741, vol. II.<br />

19. L. BONUZZI, Modello antropologico e<br />

‘passione’ in due testi goethiani, in Storie di<br />

guerra di medicina e di letteratura, a cura<br />

di I. Gorini, Udine, Paolo Gaspari editore,<br />

2008, pp. 209-212.<br />

Si ricorda che all’atto dell'affidamento/accettazione dell'incarico di sostituzione devono essere sottoscritti i seguenti punti:<br />

• Il Medico Sostituto deve garantire il pieno rispetto degli orari d'ambulatorio e può modificarli solo previo accordo col Medico Titolare, tenuto<br />

conto dei disagi dell'utenza.<br />

• Il Medico Sostituto deve garantire lo stesso periodo di reperibilità telefonica attiva che viene garantita dal Medico Titolare (in genere ore 8-10<br />

con risposta diretta del titolare o di altra persona).<br />

• Nelle giornate di sabato e nei giorni prefestivi il Medico Sostituto deve rispettare gli impegni del Medico Titolare, deve effettuare la reperibilità<br />

telefonica e/o l'ambulatorio qualora fosse prevista attività ambulatoriale e deve effettuare le visite richieste anche se dovesse comportare un prolungamento<br />

dell'orario oltre le ore 10 del mattino.<br />

• Il Medico Sostituto si impegna a sostituire un solo medico per volta, salvo casi particolari -dichiarati- nello stesso ambito di scelta, per garantire<br />

agli utenti una presenza effettiva nella sede d'attività del tutto simile a quella del titolare.<br />

• Eventuali accordi tra Medico Titolare e Medico Sostituto al di fuori di questo regolamento devono comunque tenere presente che interesse principale<br />

è anche evitare disagi e servizi di scarsa qualità agli assistibili.<br />

Nuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghi<br />

e degli Odontoiatri di Verona<br />

www.omceovr.it<br />

Informazioni e servizi “on line”<br />

37


NOTA INFORMATIVA<br />

Sull’incontro con i Ministeri della<br />

funzione pubblica e della salute e<br />

con l’Inps in merito alla certificazione<br />

sulla inabilità temporanea al<br />

lavoro.<br />

Roma, 9 marzo 2010<br />

Si è svolta oggi, a Palazzo Vidoni, la<br />

prevista riunione tra il Ministero della<br />

Funzione Pubblica, il Ministero della<br />

Salute, l’INPS e la FNOMCeO.<br />

Erano presenti:<br />

– per la FNOMCeO, i dottori: Giuseppe<br />

Augello, Guido Marinoni e Bruno<br />

Bugli;<br />

– per la Funzione Pubblica, i Capi<br />

Dipartimento: Dottori Antonio Naddeo<br />

ed Enzo Turatto;<br />

– per l’INPS: il Direttore Generale, Dr.<br />

Mauro Nori;<br />

– per il Ministero della Salute: la<br />

Dr.ssa Maria Teresa Camera.<br />

Il dr. Turatto ha preventivamente illustrato<br />

il timing dell’attivazione della<br />

certificazione on line per l’inabilità<br />

temporanea di malattia che prevede<br />

tre mesi di sperimentazione con<br />

doppio canale telematico e cartaceo,<br />

un successivo collaudo nel mese<br />

successivo e, in caso di esito positivo,<br />

l’avvio a regime esclusivo della<br />

procedura telematica. Le sanzioni per<br />

la mancata trasmissione telematica<br />

saranno attivate solo dopo il positivo<br />

collaudo, nella fase a regime e fatte<br />

salve le deroghe. Inoltre è stato precisato<br />

che le sanzioni per il mancato<br />

invio verranno irrogate dalle ASL e<br />

solo dopo un procedimento disciplinare<br />

che dovrà prevedere la gradualità<br />

delle eventuali sanzioni in rapporto<br />

all’entità delle inosservanze.<br />

La FNOMCeO ha chiesto, e verbalmente<br />

ottenuto, di essere presente<br />

nelle procedure di collaudo.<br />

Il form di certificazione prevederà<br />

l’identificazione del paziente mediante<br />

il codice fiscale e l’annotazione, da<br />

parte del medico, del domicilio del<br />

FN<strong>OMCEO</strong><br />

Certificazione sulla inabilità<br />

temporanea al lavoro<br />

paziente stesso solo se diverso da<br />

quello di residenza.<br />

Si è ottenuto inoltre che il codice ICD9<br />

possa essere riportato facoltativamente,<br />

mentre potrà comunque essere<br />

utilizzato il campo libero per la<br />

diagnosi.<br />

La Federazione ha presentato quindi<br />

il documento propositivo che si allega<br />

e che i Ministeri si sono riservati di<br />

esaminare attentamente ed analiticamente.<br />

È stata positivamente accolta la<br />

richiesta di produrre una circolare<br />

interpretativa che tenga conto della<br />

necessità di graduare ed in ogni modo<br />

di definire, nell’ambito della celebrazione<br />

di un procedimento disciplinare,<br />

anche secondo quanto previsto<br />

dalla giurisprudenza della Corte<br />

Costituzionale, le sanzioni ordinistiche<br />

previste in caso di falsa certificazione.<br />

Con lo stesso strumento verranno<br />

forniti i necessari chiarimenti in merito<br />

al significato della sintomatologia<br />

soggettiva del paziente, elemento<br />

importante di una diagnosi documentata.<br />

Sono state diffusamente illustrate le<br />

problematiche connesse con le certificazioni<br />

per assenze brevi e per le<br />

assenze motivate da sintomatologia<br />

non in atto al momento della visita,<br />

proponendo l’autoattestazione del<br />

cittadino per le assenze brevi.<br />

Non si è registrata, sul tema, convergenza<br />

di opinioni con i Ministeri: Il<br />

Ministero della Funzione Pubblica<br />

intende procedere ad un ulteriore<br />

confronto sull’argomento, essendo<br />

orientato a proporre una sorta di attestazione,<br />

diversa dalla certificazione,<br />

che prevederebbe comunque la<br />

redazione e la trasmissione da parte<br />

del medico.<br />

La FNOMCeO ha altresì illustrato le<br />

difficoltà connesse al doppio ruolo del<br />

MMG - fiduciario del cittadino e del<br />

sistema, vincolato ad una quota capitaria<br />

e ad un regime concorrenziale<br />

improprio rispetto al ruolo che viene<br />

ad assumere - e ha quindi invitato i<br />

Ministeri competenti ad introdurre<br />

adeguate norme di tutela nel regime<br />

contrattuale dei medici, fatto che è<br />

stato, almeno nelle linee generali e<br />

per quanto di competenza, recepito.<br />

Si è convenuto, infine, di mantenere<br />

un tavolo di consultazione permanente<br />

e si è fissato un ulteriore<br />

incontro per il prossimo 23 marzo,<br />

con l’impegno, da parte del Ministero<br />

della Funzione Pubblica, di un preinvio<br />

di documentazione in progress.<br />

DOCUMENTO DELLA FN<strong>OMCEO</strong><br />

SULLE CERTIFICAZIONI DI INCA-<br />

PACITÀ TEMPORANEA AL LAVORO<br />

Premessa<br />

Il presente documento analizza le<br />

problematiche connesse con le certificazioni<br />

di incapacità temporanea al<br />

lavoro, sia relative ai pubblici dipendenti,<br />

sia relative ai lavoratori dipendenti<br />

del settore privato, alla luce<br />

delle criticità esistenti nella situazione<br />

pregressa e dei nuovi scenari delineati<br />

dal DL 27 ottobre 2009 n. 150.<br />

La certificazione di malattia per i<br />

lavoratori del settore privato<br />

Ormai da molti anni gli ACN dei<br />

medici di medicina generale hanno<br />

recepito, per le previsioni dell’art. 2<br />

D.L. 663/1979 e dell’art. 15 L.<br />

155/181, il modello denominato “certificato<br />

di diagnosi per indennità di<br />

malattia” che presenta importanti criticità,<br />

riconducibili al fatto che:<br />

1) Riporta, oltre alla data di redazione,<br />

la data da cui l’assistito “dichiara di<br />

essere ammalato”<br />

2) Chiede al medico di definire non<br />

l’incapacità temporanea al lavoro,<br />

bensì la “prognosi clinica”, che può,<br />

come è ovvio, essere profondamente<br />

diversa dall’incapacità temporanea al<br />

lavoro e ciò con evidente riferimento<br />

alle patologie croniche (quale è la<br />

prognosi clinica di una cardiopatia<br />

ischemica o di una lombalgia cronica?),<br />

ma anche per quanto riguarda<br />

il decorso di patologie acute minori,<br />

che nella loro evoluzione molto<br />

spesso possono essere compatibili<br />

con una ripresa dell’attività lavorativa,<br />

prima della completa guarigione<br />

clinica.<br />

Ne deriva, in sostanza, una dichiarazione<br />

del medico che non ha tutte le<br />

caratteristiche della certificazione,<br />

così come prevista dall’art. 24 del<br />

38 VERONA MEDICA


Codice di Deontologia medica. Non<br />

vi è infatti alcun riferimento a dati<br />

clinici direttamente constatati e/o<br />

oggettivamente documentati, ma solo<br />

a una “diagnosi” che può basarsi<br />

anche su sintomi clinici accusati, riferiti<br />

e/o presuntivi e viene raccolta una<br />

dichiarazione autonoma dell’assistito<br />

sull’inizio della malattia, più affine a<br />

una dichiarazione sostitutiva dell’atto<br />

di notorietà.<br />

Ciò rende ragione anche delle difficoltà<br />

a sanzionare eventuali procedure<br />

scorrette, ove si eccettui l’evenienza<br />

di incongruenze nella datazione,<br />

con il paradosso di accentuare<br />

l’attenzione degli organismi di controllo<br />

sulla forma e non sulla sostanza.<br />

Nella prassi, tali modalità di certificazione<br />

sono state adottate anche per il<br />

settore pubblico, in assenza tuttavia<br />

dell’obbligo di riportare la diagnosi, in<br />

quanto l’attestazione in questione<br />

veniva consegnata direttamente al<br />

datore di lavoro (pubblica amministrazione).<br />

Di fatto non si tratta quindi di una certificazione,<br />

bensì di un’attestazione in<br />

cui il medico assume il ruolo di<br />

pubblico ufficiale garante delle dichiarazioni<br />

del cittadino e aggiunge, ove<br />

previsto, la diagnosi, spesso fondata<br />

su dati riferiti e non obiettivabili.<br />

Medici certificatori<br />

Pur potendo essere rilasciate da<br />

medici appartenenti ad altre discipline,<br />

le certificazioni di malattia<br />

vengono rilasciate, nella gran parte<br />

dei casi, dai medici di medicina generale,<br />

correttamente identificati anche<br />

dalla normativa vigente sulle attestazioni<br />

di malattia nel pubblico impiego,<br />

come appartenenti alla struttura<br />

pubblica.<br />

Si ritiene che questo ruolo sia insostituibile,<br />

in considerazione della<br />

profonda conoscenza anamnestica<br />

del paziente, che consente la migliore<br />

formulazione della prognosi di incapacità<br />

temporanea al lavoro e in<br />

considerazione della capillare e<br />

consolidata diffusione della rete di tali<br />

professionisti.<br />

Va tuttavia ricordato come la retribuzione<br />

del medico di medicina generale<br />

sia fondata sulla “quota capitaria”<br />

e come l’assistito possa in qualunque<br />

momento procedere alla revoca del<br />

medico, senza necessità di motivare<br />

tale atto.<br />

Ne consegue che il medico, in caso<br />

di conflitto con l’assistito, si trova<br />

VERONA MEDICA<br />

FN<strong>OMCEO</strong><br />

esposto a un significativo danno<br />

economico, tanto maggiore in quelle<br />

parti del nostro paese in cui si è<br />

proceduto ad inserire un numero<br />

eccessivo di medici rispetto alla<br />

popolazione residente, le stesse aree<br />

che spesso vedono l’esistenza, nella<br />

società civile, di una situazione di<br />

profondo disagio, che tende ad ingenerare<br />

l’utilizzo dell’assenza per<br />

malattia come ammortizzatore sociale.<br />

Appaiono pertanto necessari<br />

interventi che, pur nel rispetto della<br />

libertà di scelta del cittadino, evitino<br />

l’esposizione del medico al danno<br />

economico derivante dalla corretta<br />

applicazione della normativa e comunque<br />

ne garantiscono l’assoluta<br />

indipendenza da pressioni improprie.<br />

Ciò anche al fine di salvaguardare il<br />

rapporto fiduciario medico paziente<br />

e l’alleanza terapeutica indispensabili<br />

per l’efficacia della cura.<br />

Le sanzioni disciplinari e penali<br />

Il regime sanzionatorio previsto dal<br />

DL 27 ottobre 2009 n. 150, appare<br />

sproporzionato quanto a gravità ed<br />

automatismi delle pene previste;<br />

inoltre, per le sanzioni disciplinari, si<br />

richiama alla giurisprudenza della<br />

Corte Costituzionale che evidenzia<br />

costantemente l’illegittimità di un automatismo<br />

tra condanna penale e radiazione<br />

ordinistica, radiazione che può<br />

discendere solo dalla celebrazione di<br />

un procedimento disciplinare.<br />

Le certificazioni per assenze brevi<br />

Attualmente la certificazione per le<br />

assenze brevi, determinata da<br />

disturbi clinici soggettivi, è resa possibile<br />

dalle procedure sopra richiamate,<br />

che, in modo tanto improprio quanto<br />

legittimato, consentono il rilancio di<br />

una “attestazione” che non sembra,<br />

in realtà, indentificabile con una vera<br />

e propria certificazione medica,<br />

almeno così come prevista dal DL 27<br />

ottobre 2009 n. 150 e dall’art. 24 del<br />

Codice di Deontologia Medica.<br />

È utile ricordare a questo proposito,<br />

che tale anomalia ha consentito,<br />

anche nel recente passato, l’utilizzo<br />

improprio di attestazioni mediche per<br />

patologie brevi, come strumento di<br />

agitazione sindacale illecita, che<br />

certamente non avrebbe trovato<br />

giustificazioni se supportata, invece,<br />

da autocertificazioni del lavoratore.<br />

È nell’esperienza comune dei medici<br />

certificatori il fatto che gran parte<br />

delle assenze brevi per malattia (2-3<br />

giorni) è relativa a condizioni patologiche<br />

che, pur essendo incompatibili<br />

con lo svolgimento sicuro di un’attività<br />

lavorativa (cefalee, vertigini, mialgie,<br />

disturbi dispeptici acuti...), sia per le<br />

caratteristiche proprie di tali condizioni<br />

patologiche, sia per gli aspetti<br />

di correlazione temporale tra comparsa<br />

dei sintomi e momento della<br />

visita medica/certificazione, non è<br />

certificabile in termini di incapacità<br />

temporanea al lavoro, fondata su dati<br />

obiettivi o direttamente constatati e/o<br />

documentabili.<br />

Per tali patologie appare improponibile<br />

anche disporre una visita fiscale<br />

di controllo, trovandosi il professionista<br />

incaricato in condizioni non<br />

diverse da quelle del medico curante,<br />

Le caratteristiche del modello di<br />

certificazione.<br />

In coerenza con quanto sopra<br />

esposto, per le assenze causate da<br />

malattie della durata di oltre 2/3 giorni,<br />

il modello di certificazione dovrebbe<br />

riportare, otre all’identificativo dell’assistito<br />

(nome, cognome e codice fiscale)<br />

la diagnosi (con la precisazione<br />

di evidenziare elementi di obiettività<br />

o, in alternativa, di documentazione)<br />

e la durata dell’incapacità temporanea<br />

al lavoro. Dovrebbe riportare la data<br />

di rilascio, ma non fare riferimento a<br />

dichiarazioni del paziente circa l’inizio<br />

della malattia, che dovrebbero, eventualmente,<br />

essere autocertificate a<br />

parte dall’assistito.<br />

Non sembra opportuno che la certificazione<br />

riporti la classificazione ICD9,<br />

non essendovi consenso sull’utilizzo<br />

di tale codifica nelle diverse situazioni<br />

patologiche oggetto di assistenza<br />

nelle cure primarie. Tale codifica potrebbe<br />

indurre errori o equivoci interpretativi,<br />

deresponsabilizzando il certificatore,<br />

al quale invece va lasciata la<br />

piena responsabilità di esprimersi su<br />

una diagnosi completa in campo<br />

libero.<br />

La certificazione telematica<br />

È evidente la condivisione, da parte<br />

della FNOMCeO, dell’esigenza di<br />

procedere nella piena dematerializzazione<br />

di tutte le procedure relative<br />

alla Pubblica Amministrazione.<br />

Tuttavia, l’ancora scarsa informatizzazione<br />

di alcune Regioni, la<br />

complessità dell’avvio di una procedura<br />

che per volumi di traffico è di<br />

gran lunga superiore a quella delle<br />

certificazioni di invalidità civile, che<br />

39


pure sta dimostrando alcune criticità,<br />

l’ancora scarsa diffusione della banda<br />

larga sul territorio nazionale, consigliano<br />

di avviare la possibilità della<br />

certificazione telematica, mantenendo<br />

tuttavia per un periodo medio/lungo<br />

la possibilità di una doppia via con<br />

l’utilizzo di strumenti cartacei.<br />

È evidente come non sia possibile, al<br />

momento attuale, dare luogo al<br />

regime coercitivo previsto dal disposto<br />

di legge.<br />

Si dovrà inoltre procedere al più<br />

presto all’integrazione delle procedure<br />

di certificazione telematica con<br />

i sistemi informativi regionali e con gli<br />

applicativi informatici dei medici certificatori.<br />

Le proposte<br />

Le forti innovazioni che stanno trasformando<br />

il sistema delle certificazioni<br />

di inabilità temporanea e permanente<br />

al lavoro coinvolgono sempre più<br />

l’attività e la responsabilità del medico<br />

sul piano formale e sostanziale.<br />

✂<br />

FN<strong>OMCEO</strong><br />

La delicatezza e la complessità del<br />

processo in oggetto, stante la molteplicità<br />

degli interessi e delle responsabilità<br />

coinvolte, richiede, a nostro<br />

giudizio, anche sul piano tecnico<br />

professionale, uno sforzo di partecipazione<br />

e cooperazione di tutti i<br />

soggetti a questo titolo coinvolti.<br />

Riteniamo, quindi, che il cammino<br />

avviato non debba esaurirsi in un<br />

incontro episodico ma, piuttosto, strutturarsi<br />

in una sorta di osservatoriolaboratorio<br />

che propone soluzioni efficaci,<br />

appropriate, compatibili e condivise,<br />

per produrre e sostenere il<br />

cambiamento.<br />

Allo stato dei fatti noi riteniamo che<br />

un primo, forte segnale in questa direzione<br />

possa essere una circolare<br />

interpretativa della normativa in<br />

materia che affronti le problematiche<br />

in questi termini:<br />

1) Prevedere l’autocertificazione del<br />

lavoratore per le assenze di<br />

malattia non superiori ai tre giorni,<br />

introducendo anche norme<br />

NON PUBBLICHIAMO LETTERE ANONIME<br />

contrattuali coerenti che evitino<br />

comportamenti opportunistici.<br />

2) Predisporre, per le assenze oltre<br />

i tre giorni, un modello di certificazione<br />

per l’incapacità temporanea<br />

al lavoro che riporti una<br />

diagnosi obiettivata o documentata,<br />

espressa in campo libero<br />

senza codifica ICD9, chiarendo<br />

comunque come anche la sintomatologia<br />

accusata dal paziente<br />

rientri a pieno titolo nell’inquadramento<br />

obiettivo clinico - anamnestico<br />

e sia quindi dato “documentato”.<br />

3) Mantenere una doppia via di certificazione<br />

(telematica e cartacea)<br />

fino alla soluzione dei problemi<br />

indicati nei paragrafi precedenti.<br />

4) Rivedere il regime sanzionatorio<br />

anche in coerenza con la giurisprudenza<br />

della Corte Costituzionale.<br />

5) Introdurre norme a tutela dei<br />

medici certificatori per garantirne<br />

l’assenza di conflitti di interesse.<br />

Informiamo tutti i Colleghi di un’evenienza purtroppo non rara, spiacevole e che pertanto vorremmo avesse fine.<br />

Capita frequentemente che, vuoi al Direttore di questo periodico, vuoi alla Commissione Pubblicità o ad altri, vengano inviate<br />

lettere anonime<br />

per segnalare ingiustizie, episodi censurabili, atti che almeno all’autore sembrano meritevoli di più o meno gravi condanne.<br />

Riteniamo nostro dovere informare tutti che tali lettere quando non firmate vengono cestinate d’ufficio.<br />

Chi desidera segnalare una qualsiasi evenienza lo faccia tranquillamente dando le sue generalità.<br />

Può dire, se lo desidera, che non vuole essere personalmente coinvolto, e noi ci impegniamo a rispettare questa sua richiesta.<br />

L’anonimato è invece garanzia dell’inutilità di qualsiasi informativa.<br />

Spesso anche semplici cittadini, ancor più frequentemente dei Colleghi, adottano questa tecnica poco cavalleresca di denuncia.<br />

Anche le loro lettere, quando non firmate, hanno lo stesso destino.<br />

VERONA MEDICA - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 VERONA<br />

Il Comitato di Redazione di VERONA MEDICA<br />

TEMPO LIBERO<br />

CERCO, OFFRO E SCAMBIO:.......................................................................................................................................................................................................<br />

DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO<br />

.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

COGNOME...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />

NOME...............................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

INDIRIZZO.................................................................................................................................................................................................................................................................<br />

TELEFONO...............................................................................................................................................................................................................................................................<br />

Nº TESSERA ORDINE................................................................................................................................................................................................................................<br />

40 VERONA MEDICA


Notizie Enpam<br />

Febbraio 2010<br />

A cura di Rosanna Maffioli<br />

DUPLICATO CUD<br />

Per ricevere il duplicato del CUD<br />

all’indirizzo di residenza risultante negli<br />

archivi è sufficiente una semplice<br />

richiesta telefonica al numero<br />

06.4829.4829.<br />

Per ricevere il duplicato CUD ad un<br />

indirizzo diverso da quello di residenza<br />

o tramite fax allegare all’istanza copia<br />

di un documento di identità valido del<br />

pensionato. L’istanza deve essere inoltrata<br />

al Servizio Prestazioni del Fondo<br />

Generale anche tramite fax al numero<br />

06.48.294.923 completa di dati anagrafici,<br />

indirizzo e recapiti telefonici.<br />

Attenzione! Qualora la richiesta non<br />

fosse presentata dai pensionati ma da<br />

loro incaricati, è necessario allegare<br />

alla richiesta la delega sottoscritta e<br />

copie dei documenti di identità, indicando<br />

il numero di fax o l’indirizzo di<br />

posta elettronica per la ricezione.<br />

Stampa automatica del duplicato CUD<br />

e modulo detrazioni d’imposta 2010:<br />

La stampa automatica del CUD è<br />

consentita a tutti i pensionati Enpam<br />

registrati all’Area riservata del sito<br />

www.enpam.it, utilizzando nome utente<br />

e password. Inoltre, tutti i pensionati in<br />

possesso della carta Enpam e del<br />

codice PIN possono stampare il CUD<br />

direttamente presso l’Ordine dei medici<br />

e degli Odontoiatri al quale sono iscritti,<br />

utilizzando lo sportello selfservice collegato<br />

con gli archivi della Fondazione<br />

Enpam.<br />

Unitamente al modello CUD è stato<br />

trasmesso il modulo fiscale concernente<br />

il diritto alle detrazioni d’imposta<br />

2010. Tale modulo deve essere sottoscritto,<br />

compilato in carattere stampatello<br />

e restituito entro il termine del 31<br />

maggio 2010 utilizzando l’apposita<br />

busta indirizzata a Fondazione<br />

E.N.P.A.M., Casella postale n. 2475,<br />

Ag. RM 158, via Marsala n. 39, 00185<br />

Roma.<br />

In assenza di riscontro, l’Ente si vedrà<br />

costretto a revocare d’ufficio le detrazioni<br />

per carichi di famiglia senza ulteriore<br />

preavviso.<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

ATTESTAZIONI AI FINI FISCALI<br />

Attestazioni ai fini fiscali Riscatti: A<br />

tutti coloro che hanno effettuato versamenti<br />

a titolo di riscatto presso i vari<br />

Fondi, verrà inviata in tempo utile<br />

all’indirizzo di residenza l’attestazione<br />

di avvenuto pagamento.<br />

Attestazioni ai fini fiscali Quota A e<br />

B: Sui bollettini RAV utilizzati per i<br />

versamenti della Quota A e sui bollettini<br />

MAV della Quota B è indicata la<br />

causale di versamento e quindi non è<br />

necessario presentare la richiesta di<br />

attestazione. In caso di smarrimento<br />

dei bollettini le richieste devono essere<br />

inoltrate al Servizio Contributi tramite<br />

posta ordinaria a Fondazione Enpam,<br />

via Torino 38, 00184 Roma, ovvero,<br />

tramite fax al n. 06.48.294.913 (Quota<br />

A) e al n. 06.48.294.922 (Quota B).<br />

Per poter ricevere l’attestazione tramite<br />

fax o presso un indirizzo diverso da<br />

quello di residenza è necessario allegare<br />

alla richiesta copia di documento<br />

di identità valido.<br />

QUOTA A<br />

PAGAMENTO CONTRIBUTI 2010<br />

Nel mese di aprile Equitalia Esatri<br />

S.p.A. di Milano avvierà l’attività di notifica<br />

degli avvisi di pagamento.<br />

I contributi possono essere versati in<br />

4 rate con scadenza 30 aprile, 30<br />

giugno, 30 settembre, 30 novembre o<br />

in unica soluzione entro il termine<br />

previsto per la prima rata di aprile.<br />

Nel caso in cui l’avviso pervenga dopo<br />

la scadenza di una o più rate, il pagamento<br />

delle rate scadute dovrà essere<br />

eseguito entro 15 giorni dalla notifica.<br />

In caso di smarrimento o mancato ricevimento<br />

dell’avviso di pagamento deve<br />

essere inoltrata ad Equitalia<br />

Esatri S.p.A. un’apposita istanza<br />

tramite fax al numero 02.6416.6619<br />

completa di nome, cognome, codice<br />

fiscale, indirizzo, recapito telefonico e<br />

corredata di copia del documento di<br />

identità in corso di validità.<br />

Iscritti nati nel 1945 - Anche gli iscritti<br />

nati nel 1945 che compiono 65 anni nel<br />

corso dell’anno 2010 possono effettuare<br />

il pagamento in unica soluzione<br />

o in 4 rate. Il pagamento è dovuto fino<br />

al mese di compimento del 65° anno<br />

ed è calcolato sui mesi effettivi.<br />

Neo-iscritti - Coloro che si sono iscritti<br />

nel corso dell’anno 2009 agli Albi<br />

Professionali dei Medici Chirurghi e<br />

degli Odontoiatri riceveranno un avviso<br />

di pagamento da parte di Equitalia<br />

Esatri S.p.A. di Milano con l’indicazione<br />

dell’importo complessivamente dovuto<br />

alla Quota A del Fondo di Previdenza<br />

Generale per il 2009 e per il 2010. Il<br />

pagamento potrà essere eseguito in<br />

forma rateale o in unica soluzione<br />

secondo le modalità indicate nell’avviso<br />

medesimo.<br />

MANCATO PAGAMENTO<br />

CONTRIBUTO QUOTA A 2009<br />

In caso di mancato pagamento anche<br />

parziale del contributo di Quota A<br />

l’Agente della riscossione territorialmente<br />

competente provvede, per<br />

l’intero importo o per l’importo residuo,<br />

alla notifica della cartella di pagamento.<br />

Il versamento del contributo<br />

deve essere effettuato in unica soluzione<br />

entro 60 giorni dalla notifica della<br />

cartella di pagamento. In caso di<br />

mancato versamento entro tale termine<br />

(60 giorni) l’Agente della riscossione<br />

procederà all’avvio delle procedure<br />

esecutive.<br />

In ogni caso è necessario attendere<br />

tale avviso e non provvedere al pagamento<br />

anche se in possesso dei<br />

bollettini RAV.<br />

RITARDATO PAGAMENTO<br />

CONTRIBUTO QUOTA B<br />

Il vigente regime sanzionatorio, in caso<br />

di pagamento dei contributi oltre il<br />

termine regolamentare, prevede:<br />

• una sanzione in misura fissa pari<br />

all’1% del contributo, qualora il<br />

versamento sia effettuato entro 90<br />

giorni dalla scadenza (entro il 29<br />

gennaio 2010).<br />

• qualora il versamento sia effettuato<br />

oltre tale termine, una sanzione, in<br />

ragione d’anno, pari al Tasso Ufficiale<br />

di Riferimento (T.U.R.) maggiorato<br />

di 5,5 punti, fino ad un<br />

importo massimo pari al 70% del<br />

contributo non versato.<br />

AREA RISERVATA E SERVIZI<br />

DISPONIBILI AGLI UTENTI<br />

REGISTRATI<br />

Per accedere all'Area riservata ed<br />

usufruire dei servizi on-line è necessario<br />

essere registrati al sito<br />

www.enpam.it. Per informazioni riguardanti<br />

la registrazione contattare il SAT<br />

al n. 06.4829.4829 ovvero scrivere a<br />

sat@enpam.it, indicando nome, cognome<br />

e recapito telefonico.<br />

Gli utenti registrati possono modificare<br />

nel profilo utente i seguenti campi:<br />

numero di telefono fisso, numero di telefono<br />

cellulare e indirizzo di posta elettronica.Servizi<br />

disponibili per gli utenti<br />

registrati:<br />

41


- visualizzazione dei dati anagrafici;<br />

- visualizzazione dei dati contributivi<br />

e dei riscatti;<br />

- dati pensionistici;<br />

- duplicati RAV e MAV smarriti o non<br />

ricevuti;<br />

- visualizzazione e stampa dei cedolini<br />

di pensione e del CUD;<br />

- attivazione della Carta di credito<br />

Fondazione ENPAM in collaborazione<br />

con la Banca Popolare di<br />

Sondrio e con la società CartaSì (per<br />

richiederla accedere all’Area Riservata,<br />

selezionare la voce “Carta di<br />

credito – richiesta e servizi connessi”<br />

e compilare il modulo di richiesta).<br />

STAMPA DEI DUPLICATI MAV E RAV<br />

Gli utenti registrati possono stampare<br />

dall’Area riservata del portale<br />

www.enpam.it (sezione dedicata a<br />

“Operazioni MAV-RAV”) i duplicati dei<br />

bollettini già emessi a loro carico.<br />

In questo caso il pagamento potrà<br />

essere effettuato esclusivamente<br />

presso gli Istituti di credito oppure<br />

utilizzando le procedure on-line.<br />

VERSAMENTO ON-LINE<br />

Tramite la Carta di credito Fondazione<br />

Enpam è possibile effettuare il versamento<br />

on-line dei contributi previdenziali<br />

e di tutti i bollettini inviati<br />

dall’Ente.<br />

Attenzione! L’emissione della carta<br />

è soggetta ai tempi richiesti dalle<br />

procedure bancarie.<br />

Per informazioni è disponibile il<br />

Servizio Clienti della Banca Popolare<br />

di Sondrio al n. 800.190.661, attivo<br />

dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30<br />

alle ore 13.00 e dalle ore 14.15 alle<br />

ore 17.00 o l’indirizzo e-mail:<br />

carta.enpam@popso.it.<br />

VARIAZIONE DELL’INDIRIZZO<br />

1) Medici pensionati ancora iscritti<br />

all’Albo<br />

La variazione dell’indirizzo di residenza<br />

deve essere comunicata al<br />

Servizio Prestazioni Fondo Generale<br />

esclusivamente tramite l’Ordine provinciale<br />

di appartenenza.<br />

L’indirizzo di domicilio può invece<br />

essere comunicato direttamente con<br />

l’apposito modulo disponibile sul sito<br />

www.enpam.it (MOD.DOMICILIO<br />

PENSIONATI) a mezzo posta ordinaria<br />

alla Fondazione, via Torino 38, 00184<br />

Roma oppure tramite fax al numero<br />

06.48.294.648, corredato della copia<br />

di un documento di identità in corso<br />

di validità.<br />

ENPAM<br />

2) Medici pensionati non più iscritti<br />

all’Albo<br />

La variazione dell’indirizzo di residenza<br />

deve essere comunicata direttamente<br />

con l’apposito modulo disponibile<br />

sul sito www.enpam.it<br />

(MOD.RESID.PENS. NON ISCRITTI<br />

ALL’ORDINE E SUP.) per posta ordinaria<br />

alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />

Fondo Generale, via Torino 38,<br />

00184 Roma oppure tramite fax al<br />

numero 06.48.294.648, corredato<br />

della copia di un documento di identità<br />

in corso di validità.<br />

3) Superstiti (vedove, orfani, genitori,<br />

fratelli e sorelle dell’iscritto<br />

deceduto)<br />

La variazione dell’indirizzo di residenza<br />

deve essere comunicata direttamente<br />

con l’apposito modulo disponibile<br />

sul sito www.enpam.it<br />

(MOD.RESID.PENS. NON ISCRITTI<br />

ALL’ORDINE E SUP.) per posta ordinaria<br />

alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />

Fondo Generale, via Torino 38,<br />

00184 Roma oppure tramite fax al<br />

numero 06.48.294.648, corredato<br />

della copia di un documento di identità<br />

in corso di validità.<br />

4) Iscritti attivi<br />

La variazione di residenza deve essere<br />

inoltrata all’Ente esclusivamente tramite<br />

l’Ordine provinciale di appartenenza.<br />

L’eventuale elezione di domicilio può<br />

invece essere comunicata anche alla<br />

Fondazione mediante l’apposito modulo<br />

(MOD.DOM) disponibile sul sito<br />

www.enpam.it.<br />

La dichiarazione deve essere trasmessa<br />

a mezzo raccomandata o tramite<br />

fax al numero 06.48.294.913, corredata<br />

della copia di un documento<br />

d’identità in corso di validità.<br />

Per ulteriori informazioni può essere<br />

contattato il SAT al numero tel.<br />

06.4829.4829.<br />

COMUNICAZIONE DI DECESSO<br />

1) Iscritti attivi<br />

La comunicazione di decesso deve<br />

essere inoltrata alla Fondazione per il<br />

tramite dell’Ordine provinciale di<br />

appartenenza.<br />

Analoga comunicazione, dopo aver<br />

informato l’Ordine di appartenenza,<br />

può essere inoltrata a mezzo posta<br />

ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />

Contributi, via Torino 38, 00184 Roma<br />

oppure tramite fax al numero<br />

06.48.294.913.<br />

2) Medico pensionato iscritto<br />

all’Ordine Provinciale<br />

La comunicazione di decesso deve<br />

essere inoltrata alla Fondazione per il<br />

tramite dell’Ordine di appartenenza.<br />

Per consentire al Servizio competente<br />

di interrompere l’erogazione della<br />

pensione, analoga comunicazione<br />

deve essere inoltrata a mezzo posta<br />

ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />

Prestazioni Fondo Generale, via Torino<br />

38, 00184 Roma oppure tramite fax al<br />

numero 06.48.294.648, corredata della<br />

copia di un documento di identità.<br />

3) Medico pensionato cancellato<br />

dall’Ordine Provinciale<br />

Se al momento del decesso il medico<br />

pensionato risulta già cancellato<br />

dall’Ordine, inviare la comunicazione<br />

direttamente a mezzo posta ordinaria<br />

alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />

Fondo Generale, via Torino 38 00184<br />

Roma oppure tramite fax al numero<br />

06.48.294.648, corredata della copia<br />

di un documento di identità.<br />

4) Superstiti pensionati<br />

La comunicazione di decesso deve<br />

essere inoltrata direttamente per posta<br />

ordinaria alla Fondazione, Servizio<br />

Prestazioni Fondo Generale, via Torino<br />

38, 00184 Roma oppure tramite fax al<br />

numero 06.48.294.648, corredata della<br />

copia di un documento di identità in<br />

corso di validità.<br />

VARIAZIONE DELLE MODALITÀ DI<br />

PAGAMENTO DELLA PENSIONE<br />

Tutti i pensionati possono comunicare<br />

la variazione dei dati bancari per il<br />

pagamento della pensione, utilizzando<br />

il modulo reperibile sul sito www.enpam.it<br />

(cliccare su Modulistica e poi<br />

Altre). Tale variazione, corredata della<br />

copia di un documento di identità in<br />

corso di validità può essere inviata:<br />

- a mezzo posta ordinaria direttamente<br />

alla Fondazione, Servizio Prestazioni<br />

Fondo Generale, via Torino<br />

38, 00184 Roma<br />

oppure<br />

- tramite fax al numero 06.48.294.648.<br />

MANCATO ACCREDITO<br />

DELLA PENSIONE<br />

I pensionati che non hanno ricevuto<br />

una o più mensilità di pensione<br />

devono darne comunicazione scritta<br />

corredata della copia di un documento<br />

di identità in corso di validità alla<br />

Fondazione, al Servizio Prestazioni<br />

Fondo Generale, via Torino 38, 00184<br />

Roma, ovvero tramite fax al numero<br />

06.48.294.648.<br />

ORFANI PENSIONATI<br />

Il diritto alle prestazioni pensionistiche<br />

42 VERONA MEDICA


agli orfani superstiti spetta sino al<br />

raggiungimento del 21° anno di età.<br />

Tale diritto prosegue anche oltre il<br />

ventunesimo anno di età e fino al<br />

raggiungimento del periodo massimo<br />

pensionabile del 26° anno di età, a<br />

condizione che questi ultimi mantengano<br />

la qualifica di studenti.<br />

Mantenimento del diritto<br />

Al fine di conservare il diritto alla<br />

pensione, al compimento del 21° anno<br />

di età è necessario inviare un certificato<br />

di iscrizione attestante il proseguimento<br />

agli studi ovvero una dichiarazione<br />

di responsabilità corredata<br />

della copia di un documento di identità<br />

in corso di validità.<br />

Modalità di invio<br />

A mezzo posta ordinaria alla Fondazione,<br />

Servizio Prestazioni Fondo Generale,<br />

via Torino 38, 00184 Roma<br />

ovvero tramite fax al numero<br />

06.48.294.648.<br />

DEDUCIBILITÀ<br />

I contributi previdenziali obbligatori<br />

sono, ai fini IRPEF, interamente deducibili<br />

dall’imponibile fiscale ai sensi<br />

dell’art. 10, comma 1, lettera e), del<br />

Testo Unico delle <strong>Imp</strong>oste sui Redditi<br />

approvato con D.P.R. n. 917 del<br />

22/12/1986 modificato dal D. Lgs.<br />

18/2/2000 n. 47.<br />

Sono pertanto interamente deducibili<br />

dal reddito: il contributo Quota A, il<br />

contributo Quota B, gli importi versati<br />

a titolo di riscatto, le somme corrisposte<br />

a titolo di ricongiunzione.<br />

VERONA MEDICA<br />

ENPAM<br />

Notizie infondate<br />

sul patrimonio dell’Enpam<br />

La Fondazione ENPAM si vede<br />

costretta, ancora una volta, a smentire<br />

categoricamente notizie infondate<br />

sul proprio patrimonio e sulla sua<br />

gestione. In particolare il settimanale<br />

“L’Espresso” del 7 gennaio u.s., in un<br />

articolo sulle Casse privatizzate dal<br />

titolo: “La Cassa si vende la casa” fa<br />

riferimento alla vendita del complesso<br />

residenziale “Sporting Mirasole” nel<br />

Comune di Opera (MI) e si afferma<br />

che l’ENPAM ha realizzato una<br />

“vendita simulata, perché l’Ente previdenziale<br />

è rimasto di fatto proprietario<br />

del centro residenziale”.<br />

L’incauta affermazione è del tutto<br />

priva di fondamento in quanto la<br />

Fondazione non vanta alcun titolo di<br />

proprietà, sia diretto che indiretto,<br />

attraverso strumenti finanziari o societari<br />

di alcun tipo, sul complesso residenziale<br />

di Opera a partire dalla transazione<br />

di compravendita con la Zero<br />

Spa nel 2008, che ha portato nelle<br />

casse della Fondazione 138 milioni di<br />

euro, con una plusvalenza del 43%<br />

rispetto ai valori di bilancio.<br />

CENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO<br />

PER LA MEDICINA CONVENZIONATA<br />

DI ASSISTENZA PRIMARIA<br />

È inoltre da ritenere fantasiosa, almeno<br />

per quanto riguarda l’ENPAM,<br />

l’affermazione che la decisione di<br />

dismettere parte del proprio patrimonio<br />

immobiliare sia stata determinata<br />

dalla necessità di “Tappare i<br />

buchi aperti dalla crisi finanziaria”, per<br />

due ordini di motivi:<br />

• in primo luogo la decisione di riqualificare<br />

il proprio patrimonio immobiliare<br />

è stata assunta dall’ENPAM<br />

nel 2005 con una strategia di<br />

dismissioni e reinvestimenti che<br />

hanno apportato indubbi effetti<br />

benefici nell’asset patrimoniale e<br />

alle casse della Fondazione; tutte<br />

le operazioni programmate si sono<br />

di fatto concluse nel 2008 prima<br />

che esplodesse la crisi finanziaria<br />

che ha investito l’economia mondiale;<br />

• in secondo luogo l’ENPAM non<br />

deve vendere case perché, piaccia<br />

o non piaccia, non ha buchi da<br />

tappare ed i bilanci lo dimostrano<br />

ampiamente ed in maniera inconfutabile<br />

Dal 17 dicembre 2007 gli uffici del Centro Regionale di Riferimento per la Medicina Convenzionata<br />

presenti a Preganziol (TV) in via Terraglio 58 si trasferiranno al seguente indirizzo:<br />

VIA PISA 14 - 31100 – TREVISO<br />

I nuovi numeri di telefono sono:<br />

Segreteria Centro Regionale:<br />

Tel.: 0422 – 323071<br />

Segreteria Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale:<br />

Tel.: 0422 323070 – Fax: 0422 323066<br />

Gli indirizzi e-mail restano invariati:<br />

segcrrmedicinaconvenzionata@ulss.tv.it<br />

direzionescuolamg@ulss.tv.it<br />

43


PRESENTAZIONE<br />

Oggi la professione sanitaria comporta<br />

numerose nuove insidie,<br />

estranee alla correttezza professionale<br />

e alla onestà comportamentale,<br />

evitabili però se valutate e conosciute<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

L’autore è convinto che l’informazione<br />

preventiva del paziente faccia parte<br />

dell’attività medica, indispensabile,<br />

oggi, per superare i conflitti e dirimere<br />

l’odiosa sindrome da risarcimento<br />

dalla effettiva malpratica sanitaria.<br />

Il consenso informato rappresenta<br />

ormai il confine che discerne la<br />

responsabilità professionale medica.<br />

In particolare, l’autore, sfruttando il<br />

pacifico inquadramento contrattuale<br />

del consenso informato, seziona ed<br />

esamina tutte le forme e le caratteristiche<br />

del consenso stesso, dando<br />

così delle risposte concrete, semplici<br />

ed utili non solo agli operatori del<br />

diritto, ma anche al personale medico,<br />

paramedico ed ausiliario, nonché<br />

ai dirigenti delle strutture sanitarie.<br />

L’opera si focalizza inoltre sulla responsabilità<br />

propria degli enti ospedalieri<br />

pubblici e privati dando un<br />

contributo pratico alle problematiche<br />

che gli stessi devono oggi affrontare,<br />

posto che ormai il 50% degli errori<br />

attribuiti ai medici è dovuto a carenze<br />

organizzative, ad inadeguatezza<br />

dei Dott. A. e V. Corato S.n.c.<br />

ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALI<br />

REAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<br />

MEDICAZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA<br />

delle dotazioni strumentali od alla<br />

mancata manutenzione dei macchinari.<br />

l volume costituisce una guida anche<br />

per le singole figure professionali,<br />

fornendo utili indicazioni al medico<br />

specialista che si trova oggi ad affrontare<br />

il tema del consenso informato.<br />

L’autore si sofferma infine sul delicato<br />

problema della responsabilità penale<br />

del medico, evidenziando come i<br />

reati ascrivibili in capo ai medici non<br />

trovano più giustificazione da un<br />

punto di vista dell’elemento psicologico,<br />

atteso che il medico agisce pur<br />

sempre con finalità curativa e l’effetto<br />

infausto è sempre non voluto.<br />

È dunque questo un testo con<br />

un’impostazione prettamente “formativa”,<br />

quale ausilio pratico per tutti<br />

coloro che lavorano nell’ambito sanitario<br />

e nella stesura del quale una<br />

delle difficoltà principali incontrata<br />

dall’autore è stata la selezione degli<br />

argomenti da trattare e soprattutto di<br />

quelli da tralasciare.<br />

DOTT. ELIO INSACCO<br />

37122 VERONA - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836<br />

Fax 045/8006737<br />

44 VERONA MEDICA


Diari<br />

e altri scritti<br />

di Carlo Anti<br />

L’Accademia di Agricoltura Scienze e<br />

Lettere di Verona ha edito nel 2009 i Diari<br />

e altri scritti di Carlo Anti, a cura di Girolamo<br />

Zampieri, con Presentazione del<br />

Presidente dell’Accademia Gaetano<br />

Sciarretta, con una nota di Nicola Bonacasa<br />

Accademico dei Lincei e con una<br />

Introduzione del curatore. Carlo Anti,<br />

nativo di Villafranca, fu socio corrispondente<br />

dell’Accademia veronese fin dal<br />

1926 e nel 1933 fu nominato socio<br />

onorario e ciò giustifica l’impegno editoriale<br />

per un’opera tanto vasta, di oltre<br />

1600 pagine, e tanto suggestiva per illustrare<br />

un momento fra i più dolenti della<br />

vita civile del nostro Paese: i Diari di Anti<br />

riguardano, infatti, gli anni cruciali<br />

compresi fra il 1943 e il 1948. Anti, illustre<br />

archeologo, fu Preside dalla Facoltà<br />

di Lettere e filosofia dell’Ateneo padovano<br />

dal 1929 al 1932 mentre ricoprì<br />

l’incarico di Rettore dal 1932 al 1943<br />

dando notevole impulso alla modernizzazione<br />

ed al rinnovamento dell’Università:<br />

si pensi al Liviano e al Bo. Fu anche<br />

Direttore Generale delle Arti all’epoca<br />

del ministero Biggini, durante gli anni<br />

della Repubblica Sociale Italiana,<br />

operando ininterrottamente per la tutela<br />

del patrimonio artistico nazionale. Si<br />

tratta, insomma, di una figura di alto<br />

profilo che per la propria posizione politica<br />

ebbe una vita quanto mai difficile<br />

nell’immediato dopoguerra al tempo<br />

dell’epurazione.<br />

La biografia di Anti si intreccia con quella<br />

di molte figura assai rappresentative<br />

della cultura e della politica di quel<br />

tempo: Giuseppe Fiocco, Manara Valgimigli,<br />

Roberto Cessi, Concetto Marchesi<br />

e tanti altri. Problematico il rapporto con<br />

Cesare Musatti che viene esonerato<br />

dall’insegnamento quando le facoltà di<br />

Giurisprudenza e di Medicina hanno<br />

tolto la Psicologia sperimentale – l’insegnamento<br />

di Musatti - dal loro statuto (p.<br />

292). Interessantissime sono pure le relazioni<br />

con alcuni docenti della facoltà di<br />

Medicina: Giovanni Battista Belloni, Luigi<br />

Bucciante, Franco Flarer e, soprattutto,<br />

VERONA MEDICA<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

Egidio Meneghetti e Tullio Terni. Tullio<br />

Terni, Direttore dell’Istituto di anatomia,<br />

è figura quanto mai tragica: fascista ed<br />

ebreo ad un tempo, fu aiutato all’epoca<br />

delle sciagurate leggi razziali per poter<br />

continuare ad operare nel proprio Istituto<br />

ma, evidentemente, il carico di<br />

dolore lo sommerse e nel dopoguerra<br />

morì suicida. Altrettanto degno di attenzione<br />

il rapporto con Meneghetti, che a<br />

suo tempo fu sostenuto da Anti nella<br />

chiamata a Padova, ma che dopo il 25<br />

aprile assume toni di gelida freddezza<br />

in quanto non si dimostra disponibile ad<br />

alcuna forma di concreto aiuto quando<br />

su Anti incombe l’epurazione. Ma Meneghetti<br />

era persona assai rigida dalla<br />

coerenza ideologica estranea ad ogni<br />

cedimento; tanto più che aveva perso<br />

moglie e figlia sotto il fuoco amico dei<br />

bombardamenti anglo-americani: una<br />

sventura dal grande impatto emotivo<br />

che, forse, aveva celato la persona dietro<br />

il personaggio.<br />

Per concludere, i Diari e i documenti<br />

allegati costituiscono un insieme di<br />

grande interesse per cogliere le asperità<br />

ed i conflitti d’opinione che hanno<br />

dilaniato l’Italia durante e dopo l’ultima<br />

guerra. La pubblicazione è stata tanto<br />

tardiva perché la moglie di Anti – Clelia<br />

Vinciguerra – aveva consegnato nel<br />

1976, 15 anni dopo la morte del marito,<br />

al prof. Alessandro Prosdocimi, Direttore<br />

del Museo Civico di Padova, una<br />

cassetta che conteneva Diari e documenti<br />

con il vincolo che non potessero<br />

diventare di pubblico dominio prima<br />

che fossero trascorsi “30 anni dalla data<br />

della consegna” (I, p. XIX). Un vincolo<br />

ispirato ad evidenti ragioni di riserbo.<br />

Un libro da leggere, e da leggere con<br />

attenzione, che invita a rivedere tanti<br />

miti. Sarà una lettura assai utile per chi<br />

si occuperà di storia dell’Università di<br />

Padova.<br />

LUCIANO BONUZZI<br />

45


S.O.S. – Sostituzioni<br />

GIOVANI E PROFESSIONI<br />

Chi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire l’apposito tagliando (vedi pag. 15).<br />

Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).<br />

MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALE<br />

Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />

ARZENTON MARIANNA Via Pozzotto 3 Bevilacqua NO 3487075297<br />

BAMBACE CLARA NO 3487625192<br />

BAR MARIANA Via Don Sturzo 5/b Negrar NO 3468203148 0457500193<br />

BARAC ALA Via Gen. Dall'Ora 54 Monzambano NO 3400699282<br />

BAZZUCCO GIGLIOLA Via Ariosto 13 Castel D'Azzano NO 3497837584<br />

BENEDETTI BEATRICE Via Pieve di Cadore Verona NO 45915767<br />

BIONDANI TATIANA Via Paglia 7 Verona NO 3470875231<br />

BISCARDO CARLO ALBERTO Via Del Bersagliere 14 Verona NO 3472314109<br />

BUSCEMI LAURA Via Chioda 115 Verona NO 3403492111<br />

CAPONE FILOMENA NO 3405389117<br />

CASTELLLINI MAURIZIO Piazza Marconi 6 Sommacampagna NO 3472229569<br />

CICOLINI ALESSIA Via Sant'Alessio 22 Verona NO 3493818420<br />

COGHI ALESSANDRA Via Oberdan 14 Castel D'Azzano NO 3474029759<br />

COLOMBAROLI ELENA Via Camalavicina 31 Valeggio s/m NO 3402391194 0457902445<br />

DI GAETA GIUSEPPE Via Adria 3 VERONA NO 3381007117<br />

CORTESI MARIA GRAZIA C.so P.ta Nuova, 42 Verona NO 3474884646 045509534<br />

DI LEO ERNESTO Via Lanaroli 35 Verona NO 3491058696<br />

DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina NO 3476613926<br />

EPURE MIHAELA CRISTINA Via B. Montanari Verona NO 3927509915 3928270825<br />

FABBRICI ROMINA Via dei Bursi 22/A Oppeano NO 3385959949<br />

FORIERI ELISA Via ruffo 11 Verona NO 3408742930 45520191<br />

GIANNELLI FRANCESCA Via Centro 22 Verona NO 3383625647<br />

GIORDANO MARIA VITTORIA Via Anzani 11 Verona NO 3498645500<br />

GIUSTOZZI GLORIA Via Santi 2 Caldiero NO 3333147739<br />

HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 3394573366<br />

HAYEK ABDALLAH NO 3485763324<br />

HIJAZI QUITAIBA NO 3287735031<br />

INZALACO GIULIA Via Cesiolo 20 Verona NO 3200208129 0458344245<br />

KANIOURAS THOMAS Via G. Corsini 11 San Michele Extra ?? 045 8949148 3278291909<br />

LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 3294239871<br />

LULLI CHIARA Via Maroncelli 12 Verona NO 3280240410<br />

MANCUSO MICHELA Via Adria 3 Verona NO 3921668363<br />

MANTOVANI ELENA Via Cherso 65 Verona NO 3476972730<br />

MARANGONI ERICA Via Marsala 81/a Verona NO 0458348055 3336013613<br />

MARCONI VALERIA Via San Matteo Soave NO 3491857154<br />

MASSAGRANDE NICA Via 24 Maggio 73 S. Giovanni Lupatoto NO 045549869 3479644976<br />

MENEGHINI VALENTINA Via XIII Maggio 1 Arcole NO 3487647901<br />

MILLARDI DEBORAH Via Regina Adelaide Verona NO 3478319485<br />

MOLIBARI ALBERTO Via Orazi 1 verona NO 3471526814 0457810780<br />

MUSETTI PAOLA Via Sicilia 12/b Verona NO 3381339033<br />

PARISI GRAZIELLA Via J. Kennedy 60 Zevio NO 3475856766<br />

PASINI ALBERTO Via Mattaranetta 10 Verona NO 3288832413<br />

PASSARIN OLGA Strada Peschiera 15 Verona NO 3492367156<br />

PAVANELLO LAURA Via B. Giuliari Verona NO 3487708480<br />

PELLEGRINI NADIA Via Vilmezzano 62 Caprino V.se NO 3495202798<br />

PERON SILVIA Via L. Einaudi 1/a Monteforte D'Alpone NO 3400631022<br />

POUR ESMAELIAN MONIREH Via Mazzini 35 Caprino V.se NO 3342007690 456230887<br />

PRANDO SILVIA Viale Europa 5 Vigasio NO 3491880958<br />

RAMA ROMANA Lega Veronese 8 Verona NO 3201896140<br />

RAPAGNANI PAOLA NO 3491202236<br />

ROSSATO RICCARDO FRANCESCO Via A. Vespucci 35 Sanguinetto NO 442365273 3492961114<br />

ROSSI ANDREA Via Teatro Vecchio 12 Mantova NO 3933305881 376224114<br />

ROSSI MARIANNA Via G. Vincenti 10 Verona NO 3406763709<br />

RUTA ELENA Via Del Doatore 12 Albaredo D'adige NO 3472597635<br />

46 VERONA MEDICA


VERONA MEDICA<br />

GIOVANI E PROFESSIONI<br />

Cognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2<br />

SABBAGH DANIA Visa Imola 12 Verona NO 3407774501<br />

SANNINO ANNA Via Muro Padri 24 Verona NO 3388304440<br />

SANSOTTA NAIRE Via S. Angela Merici 4 Verona NO 3297158223<br />

SARTORI VALENTINA Via L. Da Quinto 111 Verona SI 3406235787<br />

SCARPERI ANNA Via Quattro Novembre 11 Verona SI 3284840238 045835227<br />

SCRINZI GIULIA Via Nicola Mazza 75 Verona NO 3406024850<br />

SONKOUE HOMERE Via Campetti 20 Caldiero NO 3478207893<br />

SPILIMBERGO IRENE Via Monte Canino Verona SI 347/8834886<br />

STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'Azzano SI 3334890436<br />

SURANO MARIA GRAZIA Via Martini 2 Verona NO 3491949826<br />

TOFFANELLO GIULIA Via M. Ortigara 9/a Verona NO 3477161347<br />

TOMELLERI SILVIA Via Nogare 10 Dossobuono NO 045516494 3294048413<br />

TORNIERO CLAUDIA Via Dei Grolli 14 Verona NO 3338010289<br />

TURATI MARIA GRAZIA Via Matteotti 8/9 S. Maria di Zevio NO 3356302775<br />

TURCO CAMILLA Via Cesiolo 18 Verona NO 045918321 3475156098<br />

ULERI STEFANO Via Olmo 8 Vigasio NO 3357440613<br />

VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/a Castel D'azzano SI 3477861608<br />

VOLPE GIUSEPPE Via Murano 43 Roana (VI) NO 3356763374<br />

ZAMPIERI ELISA Via Tombeio 12/a Grezzana NO 045980198 3403739880<br />

ZANGHI SALVATORE NO 3404173550<br />

ZARDINI DANIELA Via S Sofia 5 San Pietro Incariano SI 0456801986 3402865879<br />

ZOCCARATO ANTONELLA Via S. Giovanni 1 Legnago NO 3398714514 0442629280<br />

ZONZIN CRISTINA Via Mantova 3 Bonavigo NO 3492984405<br />

MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIA<br />

Cognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2<br />

ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli, 3 Verona 0458035325 3482932506<br />

BARAC ALA Via Gen. Dall’Ora 54 Mozambano 3400699282<br />

DIMA CATIA Via Papa Paolo VI, 2 Pescantina 3476613926<br />

DEPLANO EMANUELA Verona 3389979145<br />

HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio 3394573366<br />

RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar 3479097447<br />

STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D’Azzano 3334890436<br />

ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 3402335107<br />

PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 3384174551<br />

KALOUT KAMEL Corso Milano 136 Verona 3476724694<br />

SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona 3472313146 3332384260<br />

AKASHEH GIORGIO Via Del Capitel 13/B Verona 045526846 3400910058<br />

VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel D’Azzano 3477861608 3289067502<br />

INFO ENPAM<br />

Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,<br />

previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:<br />

MARTEDÌ:<br />

dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />

GIOVEDÌ:<br />

dalle ore 09.00 alle ore 13.00<br />

47


Chi cerca… trova<br />

TEMPO LIBERO<br />

Preghiamo chi è interessato a compilare il modulo che si trova a pag. 40 ed a volercelo inviare.<br />

Si prega inoltre di scrivere l’annuncio in maniera chiara (stampatello).<br />

Si raccomanda di segnalare alla Redazione<br />

le inserzioni andate “a buon fine” per permetterne<br />

la “Clearance”. La Redazione provvederà<br />

comunque alla sospensione degli<br />

annunci dopo un certo numero di pubblicazioni.<br />

Si accettano solo annunci “brevi”.<br />

AFFITTASI studio medico<br />

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Telefonare al n. 328 6891693.<br />

Tessera Ordine n. 6878<br />

RICORDATE...!<br />

È fatto obbligo a tutti gli Iscritti:<br />

a) denunciare all’Ordine ogni esercizio abusivo<br />

della Professione Medica ed ogni fatto<br />

che leda il prestigio professionale;<br />

b) informare la Segreteria di ogni eventuale cambiamento<br />

di qualifica, di residenza e del conseguimento<br />

di specialità o docenze, esibendo<br />

il relativo attestato in competente bollo.<br />

Prestanomismo<br />

Si riporta per ulteriori reminescenza, l’Art. 8<br />

della legge n. 1792, che così recita:<br />

1) Gli esercenti le professioni sanitarie che<br />

prestano comunque il proprio nome, ovvero<br />

la propria attività, allo scopo di permettere<br />

o di agevolare l’esercizio abusivo delle<br />

professioni medesime sono puniti con<br />

l’interdizione della professione per un periodo<br />

non inferiore ad un anno;<br />

2) Gli Ordini e i Collegi Professionali, ove<br />

costituiti, hanno facoltà di promuovere<br />

ispezioni, presso gli studi professionali, al<br />

fine di vigilare sul rispetto dei doveri inerenti<br />

alle rispettive professioni.<br />

48 VERONA MEDICA


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- Segreteria Rotary Club Conegliano - info@rotary0.191.it<br />

- Dr. Paolo Luxardo, tel. 0438 62554 (ore pasti) - paololuxardo@yahoo.it<br />

- Dr. Manlio Milani, cell. 335 433785 o tel. 0438 22353 - manlio.m@libero.it<br />

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della Strada e specificatamente le norme relative al rilascio del certificato d’idoneità alla guida di ciclomotori.<br />

Nella fattispecie, stante la nuova disposizione normativa, a far data dal 1° ottobre 2009, i certificati medici di idoneità alla guida di ciclomotori<br />

non potranno essere più rilasciati dai medici di medicina generale, ma dai medici di cui all’art. 119 del D.Lgs. 285/02 (medici delle ASL cui sono<br />

attribuite funzioni in materia medico-legale e anche medici militari in servizio permanente effettivo, medici del ruolo professionale dei sanitari della<br />

Polizia di Stato, ispettori medici delle Ferrovie dello Stato, medici del ruolo sanitario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, ecc.).<br />

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