ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Guerra, ultime notizie. Ucraina, possibile un nuovo decreto Italia per aiuti militari. Israele, telefonata Austin-Gallant, focus su stabilità regionale

Israele ha lanciato un attacco all’Iran, colpendo una base militare nella provincia di Esfahan, nella zona centrale del Paese. Gli Stati Uniti erano stati avvertiti già giovedì sera, senza esprimere approvazione. Veto Usa in Consiglio di sicurezza Onu sulla bozza per l’adesione della Palestina

Israele attacca Iran, le sirene antiaeree e poi un boato a Esfahan
  • Telefonata Austin-Gallant, focus su stabilità regionale

    Colloquio telefonico tra il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin. Lo ha riferito il ’Times of Israel’ che cita il Pentagono. Gallant e Austin hanno discusso, tra l’altro, del “mantenimento della stabilità in Medio Oriente”.

  • Kiev, colpito 20 volte distretto Nikopol, 30mila senza energia

    “Le truppe russe hanno bombardato oggi il distretto di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, lasciando almeno 30.000 residenti senza elettricità”. Lo ha scritto su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Serhii Lysak, riferisce Ukrinform. “Oggi il nemico ha sparato su Nikopol con l’artiglieria e i droni kamikaze - ha aggiunto -. Si riportano decine di case ed edifici distrutti”. Secondo la stessa fonte i russi “hanno effettuato una ventina di attacchi questa mattina e hanno sganciato proiettili dai droni. Nessuna persona è rimasta ferita durante l’attacco”.

  • Ucraina: sei droni abbattuti sopra regione di Bryansk in Russia

    Il sistema di difesa aerea russo ha abbattuto sei droni ucraini nella regione di Bryansk. Un’infrastruttura energetica ha preso fuoco dopo la caduta di uno dei droni che è stato intercettato. Lo ha riferito l’agenzia di stampa russa ’Tass’ che cita il governatore della regione, Alexander Bogomaz, sul suo canale Telegram. Non ci sono state vittime. “Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco e le squadre di soccorso che hanno garantito un’alimentazione ininterrotta ai consumatori”, ha scritto. Nello specifico cinque droni stati distrutti sopra il distretto di Vygonichsky mentre un altro drone è stato distrutto sopra il distretto di Suzemsky.

  • Haiti, Onu: nel primo trimestre 2.505 morti e feriti (+53%)

    Nel primo trimestre dell’anno a Haiti si sono registrati 2.505 persone vittime di omicidi o feriti a causa delle violenze legate alle gang. Si tratta di un aumento del 53% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2023. Lo rende noto il Binuh, la missione dell’Onu in Haiti sottolineando che si tratta del periodo più violento dall’inizio del 2022. Parallelamente almeno 438 persone sono state rapite a scopo di riscatto nei dipartimenti dell’Ovest e Artibonite.

    Il numero più alto di vittime di omicidi e feriti è stato registrato nella capitale Port-au-Prince, dove, sono aumentati gli scontri estremamente violenti tra bande, motivati principalmente dall’espansione territoriale. Inoltre, osserva il Binuh, oltre 4.600 detenuti sono fuggiti dalle due principali prigioni della capitale. Almeno 22 stazioni di polizia e sottostazioni ed edifici sono stati saccheggiati o dati alle fiamme e 19 agenti di polizia sono stati uccisi o feriti. Il rapporto evidenzia che l’impatto della violenza delle bande sui bambini “rimane estremamente preoccupante”. Almeno 82 bambini, alcuni di appena sei anni, sono stati uccisi o feriti nel primo trimestre del 2024. Spinti principalmente dalla mancanza di opportunità socio-economiche, sottolinea l’Onu, “molti bambini sono stati anche reclutati dalle gang per partecipare ad attività criminali”.

    Le gang, rileva l’Onu, hanno continuato a usare la violenza sessuale. In alcune parti della capitale, donne e ragazze sono state intercettate dai membri delle gang mentre si recavano al lavoro o a scuola e sottoposte a stupri di gruppo. Alcune di loro sono state uccise dopo essere state aggredite sessualmente. Nel primo trimestre del 2024 si è registrato anche un aumento del numero di persone uccise o ferite durante le operazioni di polizia e i pattugliamenti, con 590 vittime. Di fronte a questa situazione di insicurezza e violenza, il rapporto raccomanda alla comunità internazionale di mantenere Haiti nella sua agenda e di accelerare il dispiegamento della Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza in conformità con le norme e gli standard sui diritti umani.

  • Kiev: aspettavamo il bombardiere russo da una settimana

    Il bombardiere strategico russo Tupolev Tu-22Mz abbattuto di recente è stato colpito da 308 km di distanza al termine di un “appostamento” che durava da almeno una settimana da parte delle forze di difesa ucraine: lo ha affermato in un’intervista alla Bbc Ucraina, ripresa anche da altri media ucraini, il capo dei servizi segreti militari di Kiev (Gur), Kyrylo Budanov. “Per una settimana c’è stata, diciamo, un appostamento. Stavamo aspettando che (il bombardiere russo) raggiungesse la destinazione desiderata”, ha detto Budanov, accostando il suo abbattimento a quello dell’aereo radar russo A-50. Il capo del Gur ha commentato che Mosca dispone di altri bombardieri strategici di quel tipo, ma che ora le azioni di difesa aerea ucraine renderanno la loro vita più difficile e “più facile la difesa di Odessa”. Budanov ha detto che nella città sul Mar Nero le distruzioni maggiori degli edifici civili le hanno causate i missili Kh-22 lanciati proprio dai Tu-22Mz. I missili Kh-22, di epoca sovietica, non sono molto precisi ma difficili da intercettare, spiega Budanov. Ora, secondo Budanov, i russi dovranno cercare nuovi siti per lanciare i loro missili, per i quali saranno costretti a utilizzare “solo complessi terrestri per attacchi su Odessa e missili dell’aviazione a lungo raggio e dal mare”, essendo il Mar Nero poco sicuro per le navi russe.

  • Allarme raid nel sud di Israele

    L’esercito israeliano riferisce che le sirene che segnalano raid aerei stanno suonando nel sud di Israele. La radio dell’esercito israeliano ha anche riferito che frammenti di un missile di difesa aerea sono caduti in un quartiere di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. I media hanno affermato che i frammenti hanno causato danni, ma non sono stati segnalati feriti.

  • Mezzaluna Rossa: impedito ingresso ambulanze durante raid a Tulkarem

    La Mezzaluna Rossa palestinese afferma che le forze dell’esercito israeliano stanno ancora impedendo alle sue ambulanze di entrare nel campo di Nur Shams, a Tulkarem, in Cisgiordania. Da ieri l’esercito israeliano ha fatto irruzione nel campo ed il raid è ancora in corso. Almeno cinque persone, tra cui un adolescente, sono state uccise, ha riferito al Jazeera. La Prcs ha dichiarato che uno dei suoi medici volontari è stato colpito da colpi di arma da fuoco e ferito mentre lavorava nel campo profughi e che finora nessuna ambulanza è stata in grado di raggiungerlo.

  • Isreale: raid contro infrastrutture di Hezbollah in sud Libano

    Iseaele ha lanciato un raid aereo nel sud del Libano per colpire alcune infrastrutture di Hezbollah, dopo che da quella zona sono stati lanciati almeno tre razzi contro il territorio dello Stato ebraico. Lo fa sapere l’aeronautica israeliana, citata dai media israeliani, fra cui YNet e Haaretz. L’attacco in Libano è stato anche confermato anche daI portavoce militare.

  • Jihad islamica: silenzio mondiale su crimini sionisti in Cisgiordania

    La Jihad islamica palestinese ha condannato il “silenzio” del mondo arabo e della comunità internazionale su quelli che ha descritto come crimini commessi dalle forze israeliane e dai coloni illegali in Cisgiordania. In una dichiarazione, il gruppo ha denunciato l’ultimo e continuo raid israeliano nel campo profughi di Nur Shams a Tulkarem. Ha inoltre criticato gli attacchi dei coloni contro i palestinesi e le loro proprietà, che sono aumentati nelle ultime settimane. Secondo la Jihad islamica, i tentativi da parte delle nazioni occidentali di sanzionare i coloni non aiuteranno, mentre queste stesse nazioni “chiudono un occhio sui ministri che armano e incitano” i coloni a compiere attacchi.

  • Medioriente: Casa Bianca, non vogliamo escalation nella regione

    La Casa Bianca “non vuole un’escalation nella regione”. Lo ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre, senza rilasciare ulteriore commenti sull’attacco di Israele all’Iran avvenuto nella notte.

  • Usa: processo Trump, un uomo si è dato fuoco fuori tribunale New York

    Un uomo si è dato fuoco davanti al tribunale di Manhattan dove si sta svolgendo il processo a Trump. Lo riporta la Cnn, precisando che la notizia è arrivata mentre veniva completata la selezione dei 12 giurati, e i 6 sostituti, che dovranno giudicare l’ex presidente.

  • Mo: Idf colpisce obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano

    L’aeronautica israeliana ha colpito le infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Mansour e Aitaroun, nel sud del Libano. Lo ha reso noto l’Idf in una nota, aggiungendo che l’esercito israeliano stamattina ha rilevato tre siti di lancio di proiettili diretti verso il Kibbutz Yiftah, nel nord di Israele. Non ci sono state vittime o danni, ha riferito l’Idf.

  • Usa: capo Fbi, “hacker cinesi pronti a devastante attacco nostre infrastrutture”

    Il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, ha lanciato l’allarme sul fatto che hacker legati al governo cinesi stanno aspettando “solo il momento giusto per un devastante attacco” ad infrastrutture critiche negli Stati Uniti. Durante un discorso alla Vanderbilt University, Wray ha rivelato che un gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, è riuscito ad infiltrarsi in diverse società americane che operano in settori critici, come quello energetico o idrico, secondo quanto riporta l’International Business Times. Nel suo discorso, Wray ha sottolineato quindi che la Cina possiede la capacità di infliggere danni sostanziali a infrastrutture critiche Usa, e che il piano degli hacker è quello di “attaccare infrastrutture civili per cercare di indurre il panico”. Un portavoce del ministero degli Esteri cinesi ha dichiarato, all’inizio della settimana, che Volt Typhoon non ha nessun contatto con il governo cinese ma fa parte di un gruppo criminale specializzato in “ransomware”.

  • Ucraina: voto aiuti Usa, Pentagono prepara invio artiglieria e difese aeree a Kiev

    In vista dell’approvazione, attesa nel weekend, del pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, bloccato da mesi dai repubblicani alla camera, il Pentagono si sta già preparando all’invio urgente di artiglieria e sistemi di difesa aerea quanto mai necessari a Kiev. Lo scrive Politico, citando due fonti americane che spiegano come la Difesa usa stia lavorando per velocizzare la burocrazia per il primo invio non appena il pacchetto sarà definitivamente approvato al Congresso e firmato da Joe Biden. Le fonti spiegano che molte armi si trovano in depositi in Europa e potrebbero essere quindi immediatamente avviate verso l’Ucraina, alcune nel giro di qualche giorno, mentre per altre ci vorranno settimane. “Certamente comprendiamo l’urgenza e siamo pronti a muoverci velocemente”, ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Patrick Ryder, senza entrare nel dettaglio del pacchetto, ma spiegando che gli Stati Uniti hanno “una rete logistica molto robusta che ci permette di spostare materiale molto velocemente”, possibilmente nel giro di giorni.

  • Possibile un nuovo decreto per aiuti militari all’Ucraina

    L’Italia ragiona sugli ulteriori aiuti militari da fornire quanto prima all’Ucraina. Sul tavolo - si apprende - la possibilità di un nuovo decreto per l’invio degli armamenti. Sarebbe il nono, dopo l’ultimo dello scorso dicembre. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha partecipato oggi al Consiglio Nato-Ucraina nel quale si è convenuto sulla necessità di uno sforzo ulteriore per sostenere Kiev. Sistemi di difesa aerea in cima alle pressanti richieste. L’Italia ha i suoi Samp-t, ma deve fare i conti con l’esigenza di non lasciare scoperta la difesa nazionale, col G7 in corso ed il Giubileo vicino. Lo stesso Crosetto ha più volte sottolineato che quasi tutto ciò che si poteva dare è stato dato; una riflessione è tuttavia in corso per valutare le nuove armi che potrebbero essere inviate a Kiev.

  • Bielorussia: hacker annunciano attacco a impianto fertilizzanti

    Cyber-Partisans, un gruppo di attivisti hacker bielorussi, ha annunciato di aver attaccato l’impianto statale di Grodno Azot, il più importante del Paese nell’industria dei fertilizzanti, per fare pressioni sul governo affinché rilasci i prigionieri politici. I pirati informatici sostengono di aver recato danni all’impianto, distruggendo i sistemi di backup e posta interna crittografata, colpendo il flusso di documenti e centinaia di pc. Grodno Azot non ha commentato l’annuncio degli hacker, ma il sito web dell’impianto non è più raggiungibile da mercoledì, giorno in cui Cyber-Partisans ha rivendicato l’attacco.

    La coordinatrice del gruppo hacker, Yuliana Shametavets, ha dichiarato all’Associated Press che l’attacco è stato progettato in modo che colpisse solo la documentazione della società. L’impianto, infatti, utilizza sostanze pericolose come l’ammoniaca. Grodno Azot, con circa 7.500 dipendenti, è un produttore chiave del Paese, la cui economia dipende fortemente dalle industrie chimiche. Dopo le proteste del 2020, il regime di Alexander Lukashenko ha avviato una dura repressione che, secondo gli attivisti per i diritti umani, ha portato all’arresto di circa 35mila persone, tra cui quasi 1.400 prigionieri politici. Fra questi ci sono figure importanti dell’opposizione interna come il premio Nobel per la pace Ales Bialiatski, fondatore del gruppo per i diritti umani Viasna.

  • Zelensky: Israele non è stato lasciato solo contro l’Iran

    Il leader ucraino Wolodymyr Zelensky, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, ha affermato che «Israele non è stato lasciato solo ad affrontare un attacco aereo iraniano» e che «i paesi della Nato non hanno bisogno di invocare l’articolo 5 per aiutare l’Ucraina». La Nato deve decidere “se siamo alleati davvero”, ha detto il presidente ucraino Volymyr Zelensky intervenendo al Consiglio Nato-Ucraina. “Il nostro cielo deve diventare di nuovo sicuro”, ha aggiunto durante una videoconferenza con i ministri della Difesa dell’Alleanza. “E dipende interamente dalla vostra scelta. Scegliere se la vita ha davvero lo stesso valore ovunque. Scegliere se avete un atteggiamento uguale verso tutti i partner. Scegliere se siamo davvero alleati”.

  • Cisgiordania, 4 palestinesi uccisi da Israele

    La Wafa, l’agenzia di informazione palestinese, ha riferito che quattro palestinesi sono stati uccisi in un’operazione dell’esercito israeliano a Nur Shams, vicino a Tulkarem in Cisgiordania. Secondo la ricostruzione, «forze speciali israeliane hanno fatto irruzione in una casa nel quartiere di Al-Iyada nel campo ed hanno eliminato 4 giovai che si erano barricati all’interno». Non è ancora chiaro se dei 4 uccisi faccia parte, o meno, anche Salim Faisal Abdel Latif Ghannam (30 anni) la cui morte era stata annunciata poche ore fa. Secondo i media palestinesi - ripresi da quelli israeliani - quest’ultimo era il comandante dell’ala militare della Jihad islamica a Tulkarem.

  • Nuove sanzioni Usa per violenza coloni in Cisgiordania

    Nuove sanzioni Usa per le violenze dei coloni ebrei in Cisgiordania. Il dipartimento di stato colpisce Ben Zion Gopstein, fondatore e leader di Lehava, «un’organizzazione i cui membri sono coinvolti nella violenza destabilizzante che colpisce la Cisgiordania». Nel mirino del dipartimento del tesoro invece due entità, Mount Hebron Fund e Shlom Asiraich, «per il loro ruolo nella creazione di campagne di raccolta fondi per conto di due estremisti impegnati in attività violente, rispettivamente Yinon Levi e David Chai Chasdai, già sanzionati dagli Usa».

  • Teheran: israeliani o americani i mini droni colpiti

    Un membro della Commissione parlamentare per la sicurezza nazionale iraniana, Shahriar Heidari, ha dichiarato che gli oggetti volanti presi di mira oggi dal sistema di difesa iraniano erano «mini droni di sorveglianza americani o israeliani». «Le indagini continuano per verificare se ci sono stati danni durante l’incidente», ha aggiunto Heidari. Le esplosioni a Isfahan «erano legate a un’operazione israeliana e sono state ridicole», ha dichiarato il portavoce del Consiglio di presidenza del Parlamento Nezameddin Mousavi. «Israele ha accettato la loro sconfitta e si compiacciono di queste mosse infruttuose», ha aggiunto.

  • Iran: fallito tentativo di Israele attraverso agenti locali

    Mehdi Toghyani, membro del parlamento iraniano di Isfahan, afferma che il “tentativo disperato” di Israele “con l’aiuto di agenti locali” è “fallito e ha portato loro una nuova disgrazia”. Lo riporta Al Jazeera. “Fate loro sapere che siamo pronti a proteggere il nostro caro Iran”, ha scritto il deputato su X. Kioumars Heydari, comandante in capo delle forze di terra dell’esercito iraniano, afferma che l’Iran rimane vigile: “Se oggetti volanti sospetti appaiono nel cielo del Paese, saranno presi di mira dalla nostra potente difesa aerea”, ha detto all’Irna, ripreso sempre da Al Jazeera, prima della preghiera del venerdì a Teheran.

    Teheran, manifestanti in piazza: "Morte a Israele"
  • Francia: arrestato uomo asserragliato in consolato iraniano

    Allarme rientrato a Parigi, dove un uomo è stato arrestato dopo essersi asserragliato in un edificio del consolato iraniano nel 16esimo arrondissement. Secondo le fonti della prefettura, citate da le Figaro, l’uomo - che è stato visto entrare verso le 11 del mattino nel consolato - avrebbe avuto con sé una granata o un giubbotto esplosivo, informazione smentita in seguito dalle autorità di sicurezza. Il prefetto di polizia, Laurent Nuñez, ha ordinato il dispiegamento immediato di reparti speciali. La prefettura ha precisato che il consolato iraniano ha fatto una “richiesta di intervento”.

    La zona è stata interamente transennata e inaccessibile a chiunque non faccia parte dei servizi di sicurezza. Il traffico sulle linee della metropolitana che servono il quartiere è interrotto.

  • Generale Tricarico: attacco Israele? Non escludo drone partito da territorio iraniano

    “La risposta di Israele è il minimo, e forse sotto il minimo, per poter raccontare di aver risposto all’attacco dell’Iran”. Lo afferma all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e attuale presidente della fondazione Icsa, riguardo all’attacco di Israele contro l’Iran. Riguardo all’attacco alla base Isfahan, il generale Tricarico osserva: “Credo che, se si è trattato di un drone, sia un drone che non è partito da Israele, ipotesi questa assolutamente inconcepibile dal punto di vista militare considerata la velocità molto limitata dei droni, la loro vulnerabilità, la distanza così importante e il fatto che non avesse bisogno dei sensori elettro-ottici per individuare un obiettivo sicuramente già nella lista degli obiettivi dell’esercito israeliano”. Secondo l’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica “se di drone si trattava potrebbe essere partito dal territorio iraniano ad opera di gruppi della dissidenza, in questo momento, a sostegno dell’azione di Israele”. Secondo il gen. Tricarico “auspicabilmente e verosimilmente la questione con l’Iran dovrebbe essere chiusa mentre non ci sono elementi per ritenere che sia esaurita la bellicosità dei gruppi riconducibili all’Iran disseminati in Siria, Libano, Yemen e Iraq. Particolarmente delicata pare la condizione del Libano perché vi sono dislocate le forze, espressione dell’Iran, più consistenti e militarmente capaci che però ormai la popolazione non tollera e la cui presenza viene guardata con insofferenza dalla popolazione libanese”.

  • Hamas, l’aggressione di Israele all’Iran è un’escalation

    L’“aggressione” di Israele all’Iran è un’escalation contro la regione: lo ha detto Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, dopo le notizie di un attacco di droni israeliani contro un sito militare iraniano. Lo riporta il Times of Israel. Hamas fa parte dell’Asse della Resistenza guidato dall’Iran, insieme agli Hezbollah libanesi e ai gruppi in Siria e Iraq.

  • A Parigi intervento della polizia al Consolato dell’Iran

    E’ in corso a Parigi un intervento della polizia al Consolato dell’Iran, situato nella rue de Fresnel, nel residenziale 16/o arrondissement. Lo riferiscono fonti della polizia a Le Parisien. Verso le 11, secondo quanto si è appreso, un uomo sospetto è stato visto da un testimone mentre entrava nella sede consolare di Teheran.

  • Guterres, stop al ciclo di ritorsioni in Medio Oriente

    Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, dopo l’attacco di Israele all’Iran “ribadisce che è giunto il momento di fermare il pericoloso ciclo di ritorsioni in Medio Oriente”. Il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric in una nota afferma che il segretario generale “condanna qualsiasi atto di ritorsione e fa appello alla comunità internazionale affin

    Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. REUTERS/Eduardo Munoz

    ché lavori insieme per prevenire ogni ulteriore sviluppo che potrebbe portare a conseguenze devastanti per l’intera regione e oltre”.

  • Erdogan, non c’è chiarezza in quanto affermano Iran e Israele

    “Non ci sono dichiarazioni chiare su questo argomento”. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, facendo riferimento all’attacco attribuito a Israele contro l’Iran. “Israele dice cose diverse, analogamente anche l’Iran afferma cose diverse, quando sentiamo le dichiarazioni dell’Iran è difficile pensare che possa essere la verità e lo stesso vale per le dichiarazioni di Israele”, ha detto Erdogan durante un’incontro con giornalisti a Istanbul trasmesso dalla tv di Stato turca Trt.

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. REUTERS/Umit Bektas/File Photo

  • Blinken, la Cina alimenta la Russia che minaccia l’Europa

    “La Russia non è solo una minaccia all’Ucraina ma lo resterà anche per altri Paesi europei” e “la Cina non può avere un piediein due scarpe, non può avere rapporti amichevoli coi Paesi europei e contemporaneamente alimentare la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla Guerra fredda”. Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine del G7 Esteri. “Credp che quello che vediamo oggi sia un prodotto delle relazioni tra Cina e Russia. Abbiamo detto chiaramente alla Cina di non fornire armi alla Russia per la sua aggressione all’Ucraina, non abbiamo visto forniture dirette ma sono forniture chiave di componenti”.

  • Ok commissione Camera Usa, aiuti a Israele e Kiev in aula

    La rules committee della Camera Usa, la commissione preposta a definire le regole in base ai cui vengono presentate le leggi, ha spianato la strada nella notte ai quattro distinti provvedimenti proposti dallo speaker Mike Johnson per gli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan. Determinante il voto dei dem, che hanno votato a favore neutralizzando l’opposizione dei falchi repubblicani e consentendo l’approdo oggi in aula dei progetti di legge. Il voto è previsto per domani.

  • Blinken: l’unico ostacolo alla tregua a Gaza è Hamas

    “L’unica cosa è impedisce un cessate il fuoco a Gaza è Hamas, perché ha rifiutato offerte generose da parte di Israele”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri. “Hamas sembra molto più interessato ad un conflitto regionale”, ha aggiunto.

  • Blinken, Italia può avere ruolo importante per de-escalation in Medio Oriente

    “L’Italia è un attore importante e può avere un ruolo centrale per la de-escalation” in Medio Oriente. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in conferenza stampa a Capri al termine del G7.

  • Ue sanziona i coloni israeliani estremisti della Cisgiordania

    L’Unione Europea ha deciso di sanzionare per la prima volta i coloni israeliani radicali della Cisgiordania per atti di violenza contro i palestinesi, hanno confermato fonti diplomatiche alla Dpa. L’accordo è stato finalizzato oggi attraverso la procedura scritta, che consente agli Stati membri di prendere decisioni su questioni urgenti senza inviare ministri a Bruxelles. Le sanzioni colpiscono individui e organizzazioni responsabili della violenza contro i palestinesi in Cisgiordania, dicono i diplomatici. Coloro che sono soggetti a sanzioni non potranno più entrare nell’Ue o fare affari con cittadini dell’Ue, e tutti i beni o i conti che hanno nell’Unione saranno congelati. Le misure sono state imposte nell’ambito di un regime di sanzioni dell’Ue concepito per punire le violazioni dei diritti umani.

  • Blinken: «Su Rafah molto chiari, contrari a operazione»

    “Voglio in primo luogo ripetere la nostra impostazione” che quella di “evitare l’escalation e chiediamo tutte le parti di controllare le loro azioni”. Su Rafah “siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli a un’operazione militare a Rafah”. Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. “Crediamo che si possono raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi”.

    Il segretario di Stato Usa Antony Blinken. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

  • Blinken, G7 impegnato per de-escalation e sicurezza di Israele

    “Il G7 è impegnato per la sicurezza di Israele e ottenere la de-escalation” in Medio Oriente. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 di Capri, ricordando l’accordo sulla necessità di nuove sanzioni relative alle armi.

  • Tajani, Italia farà il possibile per la difesa aerea Kiev

    “Confermo quello che ha detto il presidente del Consiglio, anche alla luce del mio colloquio con il ministro Crosetto alla presenza del ministro ucraino Kuleba. Faremo il possibile per la protezione aerea dell’Ucraina, vediamo che si può fare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del G7 di Capri rispondendo ad una domanda sulla richiesta di Kiev dei Samp-t.

  • Ue: von der Leyen visita confine Finlandia, Putin strumentalizza migranti

    La decisione della Finlandia di chiudere i valichi di frontiera con la Russia a causa dell’ondata di migranti è una questione di sicurezza che l’intero blocco di 27 membri deve considerare. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante un viaggio alla frontiera, visitando una parte del confine situato nell’Artico.

    “Sappiamo tutti come (il presidente russo Vladimir) Putin e i suoi alleati strumentalizzino i migranti per testare le nostre difese e cercare di destabilizzarci”, ha detto von der Leyen. “Ora Putin si sta concentrando sulla Finlandia, e questo senza dubbio è una risposta al vostro fermo sostegno all’Ucraina e alla vostra adesione alla Nato”.

  • G7: evitare escalation in Medio Oriente, pronti a nuove sanzioni a Iran

    Dal G7 Esteri di Capri arriva un appello e un monito: un invito ad evitare una escalation in Medio Oriente e la minaccia di nuove sanzioni all’Iran. Il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha chiesto una “de-escalation” dopo le informazioni giunte su un attacco israeliano contro l’Iran. “Alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile, invitiamo tutte le parti a lavorare per prevenire un’ulteriore escalation. Il G7 continuerà a lavorare per questo. Chiediamo a tutte le parti, sia nella regione che al di fuori, di offrire il loro contributo a questo sforzo” si legge nel comunicato finale del vertice di Capri. E poi l’avvertimento di possibili nuove sanzioni. “Chiediamo che l’Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti”.

  • Iran, «se Israele fa un nuovo errore la risposta sarà dura»

    “Se il regime di Israele commettesse ancora volta un grave errore la nostra risposta sarà decisiva, definitiva e per loro un rammarico”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un’intervista a Cnn, come riferisce Irna. “La nostra prossima risposta sarà immediata e ai massimi livelli nel caso in cui il regime di Israele si imbarchi nuovamente in avventurismo e intraprenda azioni contro gli interessi dell’Iran”, ha detto Amirabdollahian, affermando che gli Usa sono stati informati di questo tramite l’ambasciata della Svizzera a Teheran e che la Repubblica islamica non cerca di alzare le tensioni.

  • Fonte Iran, «origine straniera dell’attacco non è confermata»

    Una fonte iraniana non identificata citata da ’Times of Israel’ ha detto che “l’origine straniera dell’incidente non è stata confermata”. Poi ha aggiunto: “non abbiamo ricevuto alcun attacco esterno e le discussioni in corso propendono più per una infiltrazione che per un attacco”.

    Israele attacca Iran, le sirene antiaeree e poi un boato a Esfahan
  • Fonti, «i 27 vogliono maggiori sanzioni a Iran, Ue frena»

    I 27 Paesi membri dell’Ue “da mesi” chiedono al Servizio di Azione Esterna della Commissione (EEAS) di ampliare il regime delle sanzioni applicato all’Iran sui droni ma il servizio “trascina i piedi” perché ha la sua “agenda”. Lo dice un’alta fonte diplomatica alla vigilia del Consiglio Esteri-Difesa di lunedì prossimo, che affronterà il tema delle sanzioni a Teheran. “I leader sono stati chiari, c’è il necessario consenso tra i 27”, precisa la fonte. L’idea è d’inserire nelle misure restrittive anche la produzione dei missili e la loro consegna ai ’proxy’ nella regione, in modo che l’Iran “paghi un prezzo”.

    Medio Oriente, Israele attacca l'Iran: "reazione a nostra difesa"
  • Burns, senza ulteriori aiuti Kiev sconfitta entro fine del 2024

    Il direttore della Cia, William Burns, ha avvertito ieri i parlamentari statunitensi che Kiev potrebbe perdere la guerra entro la fine dell’anno se gli aiuti all’Ucraina non verranno approvati adesso: lo riporta Politico. Intervenendo a un evento al Centro presidenziale George W. Bush, Burns ha esortato i parlamentari ad approvare la proposta che destinerebbe ulteriori miliardi di dollari agli sforzi bellici dell’Ucraina. “Con la spinta che deriverebbe dall’assistenza militare, sia praticamente che psicologicamente, gli ucraini sarebbero del tutto in grado di resistere fino al 2024 e di smentire l’arrogante visione di Putin secondo cui il tempo è dalla sua parte”, ha detto Burns. Tuttavia, se gli aiuti non passeranno al Congresso, “il quadro sarà molto più terribile”, ha continuato. “Esiste il rischio molto reale che gli ucraini possano perdere sul campo di battaglia entro la fine del 2024, o almeno mettere Putin nella posizione di poter sostanzialmente dettare i termini di una soluzione politica”

  • Wsj, ’Usa valutano una nuova fornitura di armi a Israele’

    L’amministrazione Biden sta valutando una nuova fornitura di armi del valore di oltre un miliardo a Israele. Lo ha riferito - citando fonti Usa - il Wall Street Journal ripreso da Haaretz. La fornitura, nella quale sarebbero incluse munizioni per tank, colpi di mortaio e veicoli militari, si aggiungerebbe a quella già all’esame del Congresso e, secondo il Wsj, sarebbe tra le maggiori fatte per Israele dall’avvio del conflitto da parte di Hamas il 7 ottobre scorso.

  • Il Cairo, adesione Palestina all’Onu è un diritto intrinseco

    L’Egitto esprime “il suo profondo rammarico per la mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza di una risoluzione che consenta alla Palestina di ottenere la piena adesione all’ONU”, che Il Cairo considera “un diritto intrinseco del popolo palestinese che soffre a causa dell’occupazione israeliana da più di 70 anni”. Lo si afferma in una nota del ministero degli Esteri pubblicata sul sito ufficiale d’informazione. “Il momento attuale è critico - aggiunge la nota - poiché la questione palestinese è a un bivio e richiede ai paesi di assumersi la propria responsabilità storica assumendo una posizione a sostegno dei diritti dei palestinesi”. “Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non riesce ad approvare un progetto di risoluzione che accetti la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite a causa del diritto di veto da parte degli Stati Uniti”. “Ostacolare il riconoscimento del diritto del popolo palestinese a riconoscere il proprio Stato - sottolinea la nota egiziana - non è coerente con la responsabilità giuridica e storica affidata alla comunità internazionale per porre fine all’occupazione e raggiungere una soluzione finale e giusta alla questione palestinese”. L’Egitto invita perciò “chi sostiene la pace e il riconoscimento dello Stato palestinese ad assumersi la responsabilità necessaria nell’attuale circostanza per ripristinare la speranza in un rilancio del processo di pace su basi serie che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e vitale nei confini del 1967, che viva in pace fianco a fianco con Israele”.

  • Media,personale militare iraniano su sito nucleare di Zardanjian

    Personale militare è stato visto stamattina poco dopo il presunto attacco di Israele nell’impianto nucleare di Zardanjan, nel distretto di Isfahan. Le immagini sono state diffuse dalla West Asia News Agency, riprese da Sky News.

    Medio Oriente, la Cina sull'attacco di Israele all'Iran: no a un'escalation
  • Iran, ’è stata distrutta la falsa grandezza dei sionisti’

    - “La falsa grandezza dei sionisti è stata distrutta”. Lo ha affermato Kioumars Heydari, comandante delle forze terrestri dell’Esercito iraniano, in riferimento all’attacco dell’Iran contro Israele durante lo scorso fine settimana. Uno dei risultati dell’attacco è stato “cambiare l’equilibrio di potere nella regione a favore della Repubblica islamica”, ha detto Heydari, come riporta la tv di Stato iraniana, senza menzionare l’attacco di oggi a Esfahan attribuito a Israele. “La presenza di forze straniere non è riuscita a garantire la sicurezza regionale”, ha aggiunto Heydari.

  • Iran, indagini in corso su quanto accaduto

    “Gli esperti stanno indagando sull’incidente e informeranno sulla questione dopo aver ricevuto i risultati”: lo afferma il comandante in capo dell’esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, secondo Irna, ripresa da Cnn. Mousavi ha ribadito che l’esplosione udita è stata causata “dalla difesa aerea che ha sparato contro un oggetto sospetto”.

  • Raisi, attacco a Israele ha mostrato la nostra forza

    - “Questa operazione ha dimostrato l’autorità del sistema della Repubblica Islamica e la potenza delle nostre forze armate, oltre alla ferrea volontà del popolo sotto la guida del leader supremo della rivoluzione” Ali Khamenei. Lo ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, parlando dell’attacco dell’Iran contro Israele durante lo scorso fine settimana. Raisi ha definito l’azione “necessaria”, durante un discorso a Damghan, nella provincia settentrionale di Semnan, come riferisce Irna, e non ha commentato l’attacco ad Esfahan attribuito a Israele.

  • Attacco all’Iran sul tavolo del G7, «parti non eccedano»

    L’attacco all’Iran attributo a Israele è stato al centro dell’apertura dell’ultima giornata del G7 a Capri con il segretario di Stato Usa Antony Blinken che - secondo quanto si apprende - ha condiviso con i partner le informazioni in possesso degli americani sull’operazione. Attesa una dichiarazione del G7 Esteri in cui si dovrebbe definire ’limitata’ l’azione, ribadendo l’invito a Israele e all’Iran a non eccedere nelle reazioni.

    TOPSHOT -Un uomo guida una moto davanti a un cartellone raffigurante missili balistici iraniani a Teheran (Photo by AFP)

  • Iran, «assurdo attribuire l’attacco a Israele»

    Il comandante in capo dell’Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha definito “assurdi” i rapporti che attribuiscono ad Israele gli attacchi a Esfahan e ha sostenuto che le esplosioni erano il suono dell’abbattimento di “oggetti volanti”. Lo riporta Iran International. Riguardo ad una potenziale ritorsione di Teheran contro lo Stato ebraico, Mousavi ha affermato che Israele “ha già visto la risposta dell’Iran”.

  • Fonte Iran, «raid con piccoli droni, forse da dentro Paese»

    L’attacco in Iran della notte scorsa “è stato condotto da piccoli droni, possibilmente lanciati dall’interno del Paese stesso”. Lo ha detto una fonte dell’Iran al New York Times, ripreso da Haaretz. Secondo la stessa fonte, “i sistemi radar del Paese non hanno intercettato velivoli non identificati entrati nello spazio aereo dell’Iran”.

    Due tecnici nei pressi del complesso per l'arricchimento dell'uranio di Isfahan ANSA-ARCHIVIO/ I54

  • Allerta 72 ore per navi in Golfo Persico, ’segnalare attività sospette’

    Il centro dell’esercito britannico United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) ha avvertito “le navi in transito nel Golfo Arabico e nell’Oceano Indiano occidentale potrebbero osservare un aumento dell’attività di droni nella regione” e ha emesso in tal senso una notifica di sicurezza valida per 72 ore, in cui si chiede ai comandanti delle navi di “segnalare qualsiasi attività sospetta”. Lo Ukmto precisa tuttavia che “al momento non ci sono indicazioni che le navi commerciali siano un obiettivo”. “L’Ukmto è al corrente delle notizie riportate dai media in merito a un attacco militare israeliano contro l’Iran”, sottolinea il centro. Secondo la U.S. Maritime Administration, da novembre gli houthi dello Yemen hanno lanciato almeno 53 attacchi alla navigazione, sequestrato una nave e ne hanno affondato un’altra. Gli attacchi degli houthi sono diminuiti nelle ultime settimane, poiché i ribelli sono stati presi di mira da una campagna di attacchi aerei guidata dagli Stati Uniti in Yemen e la navigazione attraverso il Mar Rosso e il Golfo di Aden è diminuita a causa della minaccia.

  • Mosca, bombardiere precipitato per guasto tecnico

    Il ministero della Difesa russo ha affermato oggi che un suo bombardiere a lungo raggio, un Tupolev Tu-22M3, è precipitato nella regione russa di Stavropol a causa di un guasto tecnico, aggiungendo che nell’incidente ha perso la vita uno dei quattro membri dell’equipaggio. Lo riporta Interfax. In precedenza l’esercito di Kiev aveva reso noto di aver abbattuto - per la prima volta dall’inizio della guerra - un bombardiere strategico a lungo raggio Tu-22M3 utilizzato per lanciare missili cruise contro le città del Paese.

  • Zelensky, ’a Dnipro distrutto un edificio residenziale’

    “Sono in corso le operazioni di soccorso a Dnipro dopo l’attacco russo. Diversi piani di un normale edificio residenziale sono stati distrutti e la stazione ferroviaria è stata danneggiata. Nella regione di Dnipropetrovsk sono state colpite anche Kryvyi Rih e Synelnykove. Tutti i feriti sono stati soccorsi. Purtroppo ci sono anche dei morti. Le mie condoglianze alle famiglie e agli amici”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commentando l’attacco missilistico russo sulla città di Dnipro.

  • L’Iran non pianifica ritorsione immediata

    Un alto funzionario iraniano ha affermato che Teheran non prevede una ritorsione immediata dopo l’azione militare di stanotte di Israele. Lo scrive l’agenzia russa Tass.

    Un uomo passa davanti a uno striscione raffigurante missili lungo una strada a Teheran il 19 aprile 2024

  • Iran, il comandante dell’esercito: «Nessun danno dall’attacco di Israele»

    Nessun danno è stato causato nell’attacco notturno di Israele contro l’Iran. Lo ha detto alla tv di stato iraniana Siavosh Mihandoust, comandante dell’esercito iraniano, aggiungendo che il rumore sentito durante la notte a Isfahan era dovuto ai sistemi di difesa aerea che avevano preso di mira un «oggetto sospetto». I media iraniani hanno diffuso immagini di questa mattina di Ifshan minimizzando i danni.

  • Droni pilotati da «infiltrati» in Iran

    I mini droni abbattuti dalle difese aeree iraniane a Esfahan erano pilotati da «infiltrati» dall’interno dell’Iran: lo sostengono analisti citati dalla tv di Stato iraniana, secondo quanto riferisce il Times of Israel.

  • Israele, il leader della destra Ben Gvir: «Attacco all’Irano moscio»

    «Moscio». Così Itamar Ben Gvir, ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader di destra radicale, ha definito su X l’attacco di Israele all’Iran.

  • Aiea: «Nessun danno agli impianti nucleari iraniani»

    L’Aiea non registra alcun danno agli impianti nucleari iraniani dopo il raid di droni attribuito a Israele in Iran, nei pressi di Esfahan. Lo riferisce l’agenzia internazionale per l’energia atomica in una nota confermando così le rassicurazioni già fornite in questo senso da Teheran.

  • Onu, gli Usa bloccano col veto la risoluzione sull’adesione della Palestina

    Gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore, due astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti. L’Autorità Palestinese guidata da Abu Mazen ha parlato di «palese aggressione» che spinge il Medio Oriente «sull’orlo dell’abisso». Condanna anche di Hamas che promette la prosecuzione della lotta «fino alla creazione di uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con Gerusalemme come capitale».

  • Israele aveva avvisato gli Usa (che non approvavano)

    Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l’Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. «Non abbiamo approvato la risposta», ha detto la fonte. Proprio ieri, infatti, il segretario alla Difesa Lloyd Austin aveva parlato con il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Dalla Casa Bianca, per il momento, nessun commento ufficiale sul raid. L’Australia, invece, ha esortato i suoi cittadini in Israele a «andarsene, se è sicuro farlo».

  • Israele attacca l’Iran

    Israele ha lanciato un attacco all’Iran, colpendo una base militare nella provincia di Esfahan, nella zona centrale del Paese. Lo spazio aereo su Teheran e in altre città è stato chiuso per alcune ore. Esplosioni sono state registrate anche nel sud della Siria, mentre nel nord di Israele sono risuonate le sirene di allarme. L’Iran ha ammesso di aver abbattuto dei droni, ma non missili, smentendo le notizie sulle grandi esplosioni. La risposta di Israele all’Iran è arrivata nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei, nato il 19 aprile 1939.

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