Cosa vedere a Mondovì - La Scimmia Viaggiatrice

Cosa vedere a Mondovì

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Breve guida alla scoperta delle bellezze del capoluogo del Monregalese

Stai cercando una meta interessante per una gita domenicale? Allora scopri cosa vedere a Mondovì e organizza la tua visita!

Mondovì si trova nel sud del Piemonte, in provincia di Cuneo, a circa 90 km da Torino, tra le Langhe e le Alpi Marittime. La città è molto interessante dal punto di vista culturale ed architettonico, ma anche per quanto riguarda la sua storia. Infatti il Monregalese, la piccola zona che circonda la cittadina, è sempre stato un luogo di passaggio tra la vicina Liguria e il Piemonte. Sarà per questo che fu spesso l’obiettivo di conquista delle più influenti potenze che si contendevano il controllo dei ricchi traffici che di qui passavano. Prima di parlare un po’ della sua storia però vorremmo spiegare del perché di questo nome particolare. 

Ci sono varie ipotesi sull’origine del nome Mondovì, tutte che dovrebbero originarsi da come veniva chiamata la città dalle persone che abitavano la zona. La prima fa riferimento al latino medievale e all’unione delle parole Mons (Monte) e Vicus (Strada, Villaggio), quindi significherebbe il villaggio sulla cima del monte. La seconda invece lo fa derivare dal dialetto Piemontese Mont ëd Vi  cioè Monte di Vico, essendo molto vicino al paese di Vicoforte.

Tuttavia devi sapere che Mondovì per molti secoli fu chiamata Mons Regalis (Monte Regale) ed è per questo che i suoi abitanti e la zona adiacente si chiamano rispettivamente Monregalesi e Monregalese.

Breve Storia della città

La storia di Mondovì è abbastanza complessa e ricca di avvenimenti, ma cercheremo di darti, senza dilungarci, qualche informazione interessante. Fin dalla sua fondazione nel 1198 tentò spesso di essere un comune indipendente con le sue istituzioni, ma dovette molte volte sottomettersi alle potenze di turno. Già nel 1200 e poi nel 1231 il Vescovo di Asti assieme al Conte di Ceva riuscirono a espugnarla e a distruggerla. nel 1232 risorse e grazie alle alleanze con Cuneo, Milano e Savigliano resistette ad un nuovo attacco degli astigiani. Sempre in questo secolo travagliato Mondovì nel 1260 fu occupata dal Re Carlo I d’Angiò e nel 1274 tornò nuovamente sotto il controllo di Asti. Nel 1290, infine, comprò con il denaro la sua autonomia comunale.

Dal ‘300 in poi fu un susseguirsi di dominazioni (senza spargimenti di sangue): prima gli Angioini, poi i Visconti, i Marchesi del Monferrato, gli Acaja e infine nel 1418 i Savoia. Questa stabilità, unita alla già nota posizione favorevole, fece sì che Mondovì crebbe così tanto da divenire, nel ‘500, la città più popolosa del Piemonte. Nel frattempo fu riconosciuta come diocesi indipendente nel 1388, nel 1472 in città venne stampato il primo libro in Piemonte e tra 1560 e 1566 fu sede dell’ Università Piemontese.

Verso la fine del ‘600 il Duca Amedeo II di Savoia volle accentrare i poteri tutti su di sé e quindi eliminare le libertà comunali di cui godeva anche Mondovì. Ciò provocò ben tre insurrezioni popolari dette “Guerre del Sale” che videro prevalere il Duca. Da quel momento la città iniziò un lento declino che durò per secoli sempre sotto i Savoia, tranne per la parentesi napoleonica.

Ora possiamo iniziare la scoperta delle attrazioni più interessanti da vedere a Mondovì.

Cosa vedere a Mondovì: il quartiere di Breo

Quando si visita Mondovì si nota subito un aspetto particolare: la città è praticamente divisa in due. Infatti in basso lungo il torrente Ellero c’è Breo, mentre in cima alla collina c’è il nucleo più antico di Mondovì chiamato Piazza. Oltre a questi due quartieri ce ne sono altri che compongono la Mondovì moderna, ma noi parleremo solo dei due principali e interessanti. Arrivando in auto dalle Langhe si incontra per primo Breo. Ti consigliamo di parcheggiare in Piazza della Repubblica dove c’è l’antica stazione ferroviaria ed la sosta è gratuita

Di qui si attraversa il ponte sull’Ellero e si entra nel “centro storico” di Breo. Ad accoglierti c’è subito la Fontana dei Bambini o La Gioia di essere a Mondovì (La gòj d’esse a Mondvì”) una scultura moderna di Sergio Unia che è entrata presto a far parte dei simboli della città. 

Di qui si passa velocemente tra porticati e vie ricche di negozi fino a Piazza Cesare Battisti. Qui ci sono molte panchine che nei mesi più caldi diventano ritrovo dei Monregalesi che si godono l’ombra, la compagnia e magari un gelato o una bibita. 

Piazza Santi Pietro e Paolo

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Piazza Santi Pietro e Paolo (Credit to Matteo Marongiu)

Proseguendo si giunge alla Piazza più bella e interessante di Breo: Piazza Santi Pietro e Paolo. L’occhio cade immediatamente sulla facciata della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, un gioiellino barocco con la sua scalinata scenografica e la splendida facciata affrescata. L’aspetto più interessante della chiesa, però, si trova in cima alla facciata ed è l’automa di bronzo raffigurante un Moro sormontato da un baldacchino. Questa statua si attiva ogni ora per suonare i rintocchi delle ore, cosa che attira molti turisti curiosi. Il personaggio del Moro ebbe molto successo sui Monregalesi tanto che da fine ‘700 è uno dei protagonisti principali del Carnevale di Mondovì. Una leggenda inoltre dice che le truppe napoleoniche durante la loro occupazione della città, presero a fucilate la statua credendo che fosse un cecchino.

Oltre alla chiesa la piazza è circondata da altri palazzi affrescati molto belli che la rendono l’atmosfera davvero affascinante. Come ultima cosa, ma non meno interessante, noterai una fontana a forma di delfino. Questa statua è una replica di quella che originariamente era presente al centro della piazza e che venne rimossa nell’800. La causa a noi è parsa un po’ strana, ma pare che per il suo aspetto minaccioso inducesse aborti nelle donne incinte che si recavano al mercato del pesce che lì si svolgeva. Probabilmente le donne dell’epoca erano particolarmente suscettibili.

Dopo aver finito di ammirare questa bellissima piazzetta è l’ora di raggiungere una delle attrazioni di Mondovì: la Funicolare

La Funicolare

La Funicolare, oltre a essere il mezzo più veloce per raggiungere Mondovì Piazza è anche il più suggestivo e amato sia dai turisti che dai Monregalesi. Infatti in poco più di 2 minuti ti porta in Piazza Maggiore attraverso un percorso lineare sul crinale del colle che regala una vista invidiabile sulla città bassa e i suoi dintorni. A noi ha ricordato molto le funicolari che ci sono a Bergamo e che abbiamo apprezzato moltissimo anche lì.

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Tratto finale della Funivia (Credit to Matteo Marongiu)

La funicolare che si prende ora è molto diversa da quella originaria che fino al 1975 si prendeva al volo (perchè il circuito non prevedeva la fermata per salire) e che originariamente era spinta dalla forza dell’acqua. Dal 2006, anno in cui si fu riaperta con un nuovo circuito molto moderno, ci sono corse ogni dieci minuti durante gli orari di apertura e il biglietto è di 3 euro con validità di 4 ore.

Una volta arrivati in cima sotto il bellissimo Palazzo dei Gesuiti si apre davanti Piazza Maggiore, il vero cuore di Mondovì Piazza.

Cosa vedere a Mondovì: Piazza Maggiore

Piazza Maggiore è da sempre il luogo più importante di Mondovì. Su questa Piazza si svolgeva gran parte della vita politica ed amministrativa del comune e ciò è testimoniato dalla presenza dei palazzi storicamente più significativi di Mondovì. Intorno, infatti si notano:

    •  il Palazzo del Governatore con gli affreschi che rappresentano gli stemmi delle casate dei Governatori;
    • l’Antico Palazzo di Città che fu sede fin dal ‘200 delle istituzioni comunali e che oggi si presenta con forme seicentesche e settecentesche;
    • il Palazzo dei Bressani, uno dei più antichi della città, che si innalza in un angolo della piazza e che è riconoscibile dalla merlatura in cima alla facciata;
  • il Palazzo Fauzone, anch’esso di origine medievale, oggi ospita il Museo della Ceramica di Mondovì;
  • il Palazzo dei Gesuiti, di cui abbiamo detto ospitare l’arrivo della Funicolare e che per tanti anni fu sede del tribunale cittadino;
  • la Chiesa di San Francesco Saverio, detta “della MIssione”, un vero gioiello del Barocco piemontese.
Piazza Maggiore-Chiesa di San Francesco Saverio
Piazza Maggiore dal lato della Chiesa di San Francesco Saverio (Credit to Matteo Marongiu)

Oltre alla sua bellezza Piazza Maggiore è interessante perché è costruita sulla parte finale del crinale della collina. Ciò ha comportato la necessità di dividerla in due piani così da permettere più facilmente lo svolgimento delle attività al suo interno. A unire le due parti quindi vedrai una scalinata che al centro la taglia letteralmente in due.

Cosa vedere a Mondovì: La Chiesa di San Francesco Saverio detta “della Missione”

Una delle attrazioni più interessanti da vedere a Mondovì è sicuramente la Chiesa di San Francesco Saverio. In città la conoscono tutti come la Chiesa della Missione. Questo perché, qualche secolo dopo la sua costruzione per volere dei Gesuiti, passò alla Congregazione della Missione di San Vincenzo De’ Paoli.

Come detto in precedenza è un vero gioiello del barocco piemontese. Il suo progetto iniziò nel 1665 su disegno dell’architetto Giovenale Boetto e previde l’abbattimento di alcuni palazzi che scenograficamente chiudevano Piazza Maggiore. La facciata in arenaria segue i canoni classici del barocco con i suoi ordini sovrapposti e un grande portale centrale.

Ѐ l’interno però che merita di essere ammirato con molta attenzione. La navata unica di impostazione semplice è esaltata dalla bellezza delle decorazioni pittoriche di Andrea Pozzo, uno dei massimi artisti dell’epoca. La sua capacità di amplificare gli spazi grazie all’uso della tecnica del trompe d’oeil e della prospettiva unita alle scene dipinte lasciano il visitatore senza parole.

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Interno della Chiesa di San Francesco Saverio (Credit to Matteo Marongiu)

Interessantissima è anche la macchina d’altare, unica al mondo ancora esistente, che faceva sì che la figura di San Francesco lievitasse nell’aria. Una vera invenzione per catturare l’attenzione dei fedeli.

La chiesa, ora sconsacrata, è visitabile pagando un euro per la visita libera, mentre se si vuole l’ausilio di visori 3d del progetto Infinitum a 8 euro. L’utilizzo dei visori 3d permette una visita alla chiesa davvero emozionante con la possibilità di vedere da vicino particolari e avere spiegazioni precise e coinvolgenti. Ad esempio potrai vedere comparire Andrea Pozzo che ti spiega la storia degli affreschi. Davvero particolare! 

Cosa vedere a Mondovì: la Cattedrale di San Donato

Una volta ammirata Piazza Maggiore con i suoi palazzi e i suoi portici ti consigliamo di fare qualche passo in salita per raggiungere la Cattedrale di San Donato.

Cosa vedere a Mondovì-esterno-cattedrale di San Donato
Esterno della Cattedrale di San Donato (Credit to Matteo Marongiu)

La Chiesa è abbastanza facile da individuare anche senza l’ausilio di una cartina grazie alla sua grande facciata che spunta in alto dalla piazza. Fu costruita nel XVIII secolo per ospitare la cattedra vescovile e quindi vi furono chiamati molti grandi artisti dell’epoca. In primis Francesco Gallo, il grande architetto che progettò anche il vicino santuario di Vicoforte. Inoltre al suo interno furono recuperate opere d’arte di grandissimo livello che erano presenti nelle chiese che precedettero la costruzione della cattedrale. Tra queste ti invitiamo ad ammirare l’altare rinascimentale, i molti dipinti del XVII secolo e il pulpito ligneo. Da non dimenticare c’è, inoltre, la splendida Cappella del Suffragio, uno degli esempi più belli del Rococò Piemontese.

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Interno della Cattedrale (Credit to Matteo Marongiu)

Ovviamente a questi capolavori se ne aggiunsero altri realizzati ad hoc per la nuova chiesa e che colpiscono anch’essi per la loro bellezza. A noi sono particolarmente piaciuti l’Altare Maggiore in marmo disegnato dallo stesso Francesco Gallo e la Vergine col Bambino di Sebastiano Taricco (artista che abbiamo già ammirato a Cherasco) posta al centro del coro.

Cosa vedere a Mondovì: i Giardini del Belvedere

Lasciata la Cattedrale di San Donato proseguiamo la salita per arrivare al punto più alto della città: i Giardini Belvedere. Proprio qui dove ora sorge il parco alberato che permette di ammirare uno splendido panorama sulle zone circostanti, nacque il primo nucleo della città. A ricordare quel periodo c’è la Torre dei Bressani, in origine torre campanaria di una chiesa ormai distrutta, che dall’alto dei suoi 29 metri permetteva il controllo di tutto il circondario.

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Torre dei Bressani (Credit to Matteo Marongiu)

Devi sapere che la torre non fu solo una torre di avvistamento, ma fu il punto prediletto da Giovan Battista Beccaria per le sue rilevazioni astronomiche. La sua cima infatti fu utilizzata dallo scienziato, nel 1762, come punto trigonometrico per rilevare il meridiano che passa dal Piemonte. 

In ricordo dello scienziato il parco, oltre a panchine e fontane, è anche fornito di numerosi esemplari di orologi solari e pannelli illustrativi che ne spiegano il funzionamento. Inoltre anche la Torre dei Bressani si inserisce perfettamente in questo “parco del tempo”. Infatti la visita al suo interno permette di scoprire gli ingranaggi e il funzionamento del grande orologio che con i suoi quadranti la caratterizza.

I musei della città

Come ogni città anche Mondovì ha dei musei che ne raccontano la storia e le peculiarità. Tra questi abbiamo deciso di consigliartene due che a nostro avviso non possono non essere visitati.

Il primo lo abbiamo già citato in precedenza e si trova in Piazza Maggiore ed è il Museo della Ceramica. All’interno di Palazzo Fauzone si racconta la storia che lega Mondovì con questa industria fin dall’inizio dell’800 quando fu introdotta nella zona.

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Sala del Museo della Ceramica

Sono esposti più di 600 manufatti delle più importanti manifatture locali, il tutto circondato dal suggestivo contesto delle sale nobili del palazzo. A rendere il tutto più coinvolgente ci sono degli effetti multimediali che permettono di scegliere un piatto decorato e di vedere davanti ai tuoi occhi apparecchiarsi il tavolo.

Il secondo museo invece ci porta al ‘400 quando Mondovì fu la prima città piemontese in cui si stampò un libro. Il Museo della Stampa è ospitato nell’Antico Collegio delle Orfane e non è soltanto un “raccoglitore” di cimeli. Ricostruisce, infatti, attraverso l’utilizzo di effetti multimediali, l’atmosfera di una tipografia con i suoni tipici di una tipografia e i racconti di chi ci ha lavorato.

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Sala del Museo della Stampa

Interessante è anche la possibilità di “sporcarsi le mani” nei laboratori e quindi di mettersi alla prova con torchi e caratteri mobili per produrre un proprio stampato.

Cosa vedere a Mondovì: la Cappella di Santa Croce

Prima di lasciare Piazza per tornare a casa c’è ancora una cosa da vedere a Mondovì di molto interessante: la Cappella della Santa Croce. Questa piccola struttura si trova sulla strada che conduce al paese di Vicoforte ed è un luogo davvero splendido per chi ama l’arte. La chiesetta è molto antica e ripercorre praticamente tutta la storia di Mondovì. Fu costruita nel ‘200 per poi essere sempre più allargata e decorata nel corso dei secoli dalla Confraternita della Santa Croce che qui vi si riuniva.

Ciò che la rende speciale in particolare è il grande ciclo di affreschi che ne copre totalmente le pareti interne e che risalgono alla metà del’400. Non è sicura l’attribuzione di queste opere anche se si è probabile che si tratti di un pittore locale che decorò anche altri luoghi nelle valli vicine.

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Interno della Cappella della Santa Croce

Mettendo da parte le questioni dell’attribuzione, possiamo dire che gli affreschi sono tutti ricchi di simbologia che ad un occhio non esperto direbbero poco. Per fortuna da qualche anno a supporto del visitatore c’è il progetto Chiese a Porte Aperte che permette una fruizione libera ogni giorno grazie ad un App. Inoltre una volta entrati parte la spiegazione automatica nella lingua prescelta che spiega il significato degli affreschi. A noi personalmente ha colpito il Crocifisso dietro l’altare che abbiamo scoperto essere una rappresentazione rarissima di un Crocifisso Brachiale. In pratica la croce ha quattro braccia animate, ognuna delle quali fa qualcosa:

  • la prima apre la porta del Paradiso;
  • un’altra pugnala la Sinagoga, rappresentata da una donna posta su una capra senza testa;
  • una terza incorona la Chiesa;
  • l’ultima, in parte cancellata, apriva la porta degli inferi.

Per gli altri affreschi ti lasciamo all’esaustiva spiegazione che ascolterai nella cappella.

Gli eventi più interessanti in città

Durante l’anno Mondovì è sempre animata da numerosi eventi che accontentano un po’ tutti. 

Innanzitutto nei giorni intorno all’epifania si svolge sempre il Raduno Internazionale Aerostatico a cui partecipano decine di Mongolfiere provenienti da molti paesi. In questa occasione si può provare l’ebbrezza di un volo in mongolfiera e quindi ammirare il paesaggio da una prospettiva unica!

Raduno internazionale aerostatico dell'epifania Monregalese-mongolfiere-montagne-panorama
Raduno Internazionale Aerostatico dell’Epifania

Ad Aprile, invece, c’è la Fiera di Primavera che si svolge ogni anno tra le strade di Breo e vede come protagonisti i fiori e le piante. Partecipano solitamente decine di produttori provenienti da tutto il Piemonte e dalla vicina Liguria che espongono e consigliano le persone nell’acquisto di piante e fiori per i loro giardini e case.

Ad Agosto c’è la famosa Fiera dell’Artigianato Artistico che si svolge nella suggestiva cornice del quartiere Piazza. Nell’occasione si trovano decine di espositori provenienti da tutta Italia che propongono le loro creazioni artistiche che vanno dalle ceramiche, ai manufatti in legno, agli oggetti di design alle creazioni sartoriali.

Ultimo ma non meno interessante a suo modo è il Palio Montis Regalis. Si svolge tra fine agosto e inizio settembre e non è un palio storico come si potrebbe pensare dal nome, ma “la tenzone più folle che ci sia”. Infatti i rioni di Mondovì, per due settimane, si sfidano in gare sportive, a giochi tradizionali, ma anche a gare stile “giochi senza frontiere”. Ognuno dei partecipanti dedica parte del suo tempo per gareggiare e portare punti al proprio rione e contribuire alla classifica finale. Quindi se passi da Mondovì in quelle settimane non stupirti di vedere persone vestite strane partecipare a strane gare!

Ora che conosci cosa fare e vedere a Mondovì non ti resta che partire per scoprire questa interessante cittadina

 

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3 commenti su “Cosa vedere a Mondovì

  1. Conosciamo Mondovì solo sommariamente poiché visitata velocemente in occasione di qualche partita di volley oppure dopo un giro all’outlet, ma leggendo questo articolo merita di essere scoperta con molta calma!

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