Michelangelo
Antonioni nasce a Ferrara il 29 settembre 1912.
Nel 1935 si laurea in Economia
e Commercio presso l'Università di Bologna.
Ad avvicinarlo al mondo
dello spettacolo è un gruppo di amici, coi quali crea una compagnia studentesca
che mette in scena alcuni suoi testi, Pirandello, Ibsen, Cechov; intanto diviene
titolare della rubrica cinematografica del quotidiano di Ferrara, il "Corriere
Padano", e inizia a girare un cortometraggio sulla pazzia al manicomio di
Ferrara, ma gestire i pazienti è difficile e il lavoro non viene terminato.
Nel 1940 si trasferisce
a Roma, dove diventa il redattore della rivista "Cinema", ma ci resta
poco per divergenze politiche col segretario del direttore Vittorio Mussolini,
secondogenito del Duce; si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma
frequenta solo un semestre perché viene chiamato alle armi. Durante il
servizio militare partecipa alla stesura di "Un pilota ritorna" di Roberto
Rossellini, e nel '42 ottiene un contratto con la Scalera Film, che lo ingaggia
come sceneggiatore e aiuto regista di Enrico Fulchignoni nel film I due Foscari.
Durante la lavorazione di questo film stringe amicizia con l'anziano operatore
Ubaldo Arata, che lo stimola a compiere esperimenti inconsueti per le abitudini
dei tempi, come usare obiettivi grandangolari anche nei primi piani per avere
il fondo a fuoco, o fotografare il bianco così com'è invece che
tinto in rosa o giallo. Arata stima il giovane aiuto regista tanto da indurre
Scalera a mandarlo in Francia come coregista di Marcel Carné, uno dei più
importanti registi francesi dei tempi, per la coproduzione italo-francese Les
visiteurs de soir. Per poterlo fare Antonioni, ancora sotto le armi, riesce ad
ottenere una licenza straordinaria di sei mesi; però è il periodo
dell'occupazione italiana in Francia, e Carné lo accoglie male,e in più
è costretto a tornare in Italia prima della fine della lavorazione perché
la licenza finisce e rischia l'accusa di diserzione.
Qui, nonostante le grosse
difficoltà del Paese in guerra, Antonioni riesce a girare il suo primo
cortometraggio: Gente del Po. L'ambiente è quello che conosce meglio e
che ama, ma la sua attenzione più che su luoghi e cose si accentra sugli
uomini, la loro vita ed i loro sentimenti. Il lavoro finale non sarà però
quello voluto: la guerra costringe Antonioni a lasciare incompiute le riprese,
e ad abbandonare le pellicole girate, parte delle quali si deteriora; solo nel
'47 il materiale rimasto verrà montato.
Seguono altri documentari: uno nel '48 N.U. (Nettezza urbana) che vince il Nastro
d'Argento, e tre nel '49: L'amorosa menzogna, sui divi dei fotoromanzi, tema che
sviluppa ulteriormente scrivendo il soggetto de Lo sceicco bianco, realizzato
due anni dopo non da lui ma da Fellini; Superstizione, girato a Camerino, nelle
Marche, sulle pratiche stregonesche; Sette canne un vestito, sul rayon ed il modo
di ottenerlo a partire dalla canna.
Nel 1950, grazie all'intercessione di
un amico che gli fa trovare un produttore, Antonioni gira Cronaca
di un amore, il suo primo lungometraggio. Negli anni in cui il
cinema neorealista è interessato prevalentemente a temi come dopoguerra
e povertà, Antonioni ha il coraggio di uscire dagli schemi e dalle tendenze
ricorrenti: il suo film è un dramma d'amore nell'ambiente dell'alta borghesia,
e mostra la profonda trasformazione che l'Italia subisce in quegli anni. La distribuzione
del film si interrompe dopo pochi mesi per il fallimento della società
che lo distribuisce, ma l'opera viene comunque notata; e pur con critiche negative
verso soggetto e dialoghi al regista viene riconosciuta una grandissima forza
figurativa e acutezza di analisi.
Nel '52 Antonioni gira I
vinti, con l'intenzione di raccontare in tre episodi, ambientati
uno in Francia, uno in Inghilterra ed uno in Italia, tre delitti compiuti da giovani,
ma senza appesantire la narrazione con tematiche moralistiche e cattoliche, cosa
invece pretesa dai produttori. Con queste pretese si scontra la laicità
del regista, e i compromessi raggiunti a fatica non accontentano nessuno. Il film
risulta discontinuo, anche per i tagli operati dalla censura, che stravolge l'episodio
italiano perché i due protagonisti sono omosessuali.
Già durante
la realizzazione degli episodi francese ed inglese del film Suso Cecchi d' Amico
prepara la sceneggiatura de La
signora senza camelie. Antonioni inizia a girarlo immediatamente
dopo aver finito di lavorare per I vinti: così parte con poco entusiasmo
e convinzione. In più, il soggetto del film era stato costruito pensando
alla Lollobrigida, che però se ne va dopo un solo giorno di riprese, e
viene sostituita da Lucia Bosè, non adatta al personaggio che interpreta.
Questo costringe Antonioni a fare cambiamenti in corso d'opera, e il film, nato
come opera satirica, diventa drammatico; parte e procede male, e non ha successo.
In parte a causa di questo insuccesso, in parte per l'amicizia che lo lega a Marco
Ferreri che sta girando il film ad episodi Amore in città, Antonioni accetta
di girarne l'episodio Tentato suicidio. Questo viene molto tagliato, perché
più lungo del previsto, ma anche se ne rimane solo l'essenziale lo si può
già così considerare il precursore dei film-inchiesta.
Dopo
due anni senza aver ricevuto proposte, nel '55 gira Le
amiche, tratto dal racconto di Cesare Pavese "Tra donne sole",
che ha per tema le donne e l'introspezione, ed ottiene un buon successo commerciale.
Finalmente nel '57 realizza Il
grido, al cui soggetto tiene moltissimo. Il successo iniziale è
scarso, sia col pubblico sia con la critica italiana, che lo giudica un film frammentario,
freddo e formalista; ma in Francia si grida al capolavoro, e parte di questo entusiasmo
raggiunge finalmente l'Italia.
Anche la realizzazione de L'avventura,
per problemi economici, è travagliata; quando nel '60 viene presentato
al festival di Cannes il pubblico lo fischia, ma la critica lo difende a spada
tratta, e non tardano ad arrivare premi e successo commerciale.
Grazie a
questi la realizzazione de La
notte è finalmente più facile. Ancora una volta Antonioni
parla della crisi di una coppia per parlare in realtà di una profonda crisi
sociale; ed ancora una volta è il successo.
Lo stesso vale per L'eclisse,
film da subito amatissimo in Giappone; e nel '64 per Deserto
rosso, primo film a colori di Antonioni, e primo film in cui si
trattano problemi legati all'ecologia.
L' avventura, La notte, L'eclisse,
Deserto rosso, tutti interpretati dall'allora sua compagna Monica Vitti, costituiscono
la tetralogia dei sentimenti, o meglio del viaggio analitico attraverso la malattia
dei sentimenti, secondo le parole dello stesso regista. Questi film consacrano
Antonioni tra i dieci registi più importanti del mondo, e gli fanno ottenere
un contratto per tre film con la Metro Goldwin Mayer .
E' del '66 il primo film straniero, girato a Londra: Blow
Up, il successo commerciale più grande.
Il secondo film
straniero, Zabriskie Point, viene invece considerato un film contro l'America,
e come tale boicottato, pur contenendo alcune tra le sequenze più belle
e particolari girate dal regista; solo anni dopo se ne apprezzerà la poesia.
Nel '72 Antonioni torna alle origini e gira un altro documentario, Chung Kuo.
Cina, questa volta in Cina. Le intenzioni sono buone, il regista parla della Cina
con affetto: ma anche questo film viene osteggiato, e per il governo cinese Antonioni
diventa un nemico.
Di nuovo in America, è il '74, viene realizzato
il terzo film per la MGM: Professione
reporter, famoso per la spettacolare sequenza finale girata con
una macchina da presa particolare.
IL
mistero di Oberwald
può essere considerato il primo esempio di cinema elettronico della storia:
grazie ad uno strumento chiamato correttore di colori per Antonioni è possibile
dipingere i fotogrammi, cambiando o togliendo colori in base all'effetto psicologico
che vuole ottenere.
Dell'82 è Identificazione
di una donna, in cui per la prima volta Antonioni firma da solo
il montaggio, che risulta nervoso e spregiudicato.
Per alcuni anni, in attesa di realizzare alcuni progetti a cui tiene molto, Antonioni
scrive racconti per Il corriere della Sera, e dipinge piccolissimi quadri che
verranno poi presentati nella raccolta "Le montagne incantate" durante
la biennale del cinema di Venezia dell'83, e sono attualmente esposti al Museo
di Ferrara "Michelangelo Antonioni". Per il regista dipingere e scrivere
non sono operazioni estranee al cinema, ma anzi un "approfondimento dello
sguardo".
Sempre nell'83 gira per Raitre Ritorno a Lisca Bianca, un breve
documentario a colori sui luoghi dell'Avventura.
Nell'85 viene colpito da
un ictus. La malattia lo priva della parola e lo costringe sulla sedia a rotelle.
Dopo un periodo di inattività forzata nell'89 Antonioni torna al lavoro,
grazie all'aiuto anche professionale della moglie Enrica: il materiale girato
nel '77 in India su una festa religiosa gli permette di presentare a Cannes, nell'ambito
del Progetto Antonioni, il documentario Kumbha Mela.
A questo seguono altri
documentari: nel '90 Roma, per la serie "12 autori 12 città",
nel '92 Noto Mandorli Vulcano Stromboli Carnevale e nel '97 Sicilia.
Dopo dieci anni dall'ictus, nel '94 finalmente Antonioni torna al lungometraggio
con Al
di là delle nuvole. Il film è costituito da quattro
episodi, per quattro storie d'amore ambientate in città differenti, ed
è realizzato con la collaborazione del suo grande estimatore Wim Wenders.
E' del '95, anno del centenario del cinematografo, il Premio Oscar alla carriera.
Del 2004 è il documentario Lo sguardo di Michelangelo, del quale è
anche protagonista, assieme al Mosè di Michelangelo Buonarroti.
Del
2005 è il film ad episodi Eros,
dei quali Il filo pericoloso delle cose, scritto da Tonino Guerra, è quello
girato da Antonioni; di Wong Kar-wai e Steven Soderbergh gli altri. La canzone
del film è stata scritta da Caetano Veloso proprio in dedica ad Antonioni.