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Massimiliano Allegri

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Massimiliano Allegri
Allegri alla guida della Juventus nel 2018
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 75 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Squadra   Juventus
Termine carriera 2003 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1984-1985  Cuoiopelli7 (0)
1985-1988  Livorno29 (0)
1988-1989  Pisa2 (0)
1989-1990  Pro Livorno32 (8)
1990-1991  Pavia29 (5)
1991-1993  Pescara64 (16)
1993-1995  Cagliari46 (4)
1995-1997  Perugia41 (10)
1997  Padova21 (0)
1997-1998  Napoli7 (0)
1998-2000  Pescara46 (4)
2000-2001  Pistoiese18 (1)
2001-2003  Aglianese32 (8)
Carriera da allenatore
2003-2004  Aglianese
2004-2005  SPAL
2005  Grosseto
2006  Grosseto
2006-2007  UdineseColl. tecnico
2007  Lecco
2007-2008  Sassuolo
2008-2010  Cagliari
2010-2014  Milan
2014-2019  Juventus
2021-  Juventus
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 28 maggio 2021
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Massimiliano Allegri (Livorno, 11 agosto 1967) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico della Juventus.

Durante la sua carriera da calciatore ha giocato in Serie A con le maglie di Pisa, Pescara, Cagliari, Perugia e Napoli. Nel 2002 vince il campionato di Serie D con l'Aglianese, squadra nella quale conclude la sua carriera agonistica e comincia quella da allenatore.

Dopo aver guidato diverse squadre, nella stagione 2007-2008 ottiene con il Sassuolo la prima promozione in Serie B nella storia del club, vincendo nella medesima annata campionato e Supercoppa di Serie C1. Dal 2008 al 2010 allena il Cagliari in Serie A, cominciando a segnalarsi tra i tecnici italiani più promettenti della sua generazione. Dal 2010 al 2014 allena il Milan, con cui conquista uno Scudetto e una Supercoppa italiana (2011). Dal 2014 al 2019 è per la prima volta alla guida della Juventus, con cui vince undici trofei: cinque campionati italiani consecutivi (dal 2015 al 2019), quattro Coppe Italia di fila (dal 2015 al 2018) e due Supercoppe italiane (2015 e 2018); raggiunge inoltre due finali di UEFA Champions League (2015 e 2017).

Considerato tra i migliori allenatori della sua generazione,[1] a livello individuale è stato eletto Panchina d'oro di Prima Divisione (2008), quattro volte Panchina d'oro (2009, 2015, 2017 e 2018) e quattro volte migliore allenatore AIC (2011, 2015, 2016 e 2018) oltreché insignito del Premio Nazionale Enzo Bearzot (2015) e introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano (2018). È inoltre l'unico tecnico nella storia del calcio italiano ad aver vinto cinque Scudetti e quattro Coppe Italia consecutivamente, e il solo nelle maggiori leghe europee ad aver conseguito un double nazionale per quattro stagioni di fila.

Biografia

È cresciuto nel quartiere livornese di Coteto[2] all'interno di una famiglia operaia, composta dal padre scaricatore al porto cittadino, dalla madre infermiera,[3] e dalla sorella minore.[2] Nel 1992, ventiquattrenne, divenne oggetto delle attenzioni della cronaca scandalistica per aver lasciato l'allora fidanzata a due giorni dalle nozze;[4] si è in seguito sposato nel 1994, avendo una figlia nel 1995 e separandosi nel 1998; da una successiva relazione ha avuto nel 2011 un altro figlio.[2][3] Dal 2017 al 2021 è stato sentimentalmente legato all'attrice Ambra Angiolini.[5]

Appassionato sin da bambino di ippica grazie al nonno che lo portava alle corse, ha spesso usato metafore e termini tecnici di tale sport nelle sue conferenze stampa o interviste;[6] dal 2019 è inoltre proprietario di una scuderia di cavalli da corsa.[7]

Caratteristiche tecniche

Giocatore

«Guardi che lui da giocatore ha fatto meno, molto meno di quanto meritasse.»

(Giovanni Galeone, 2011[8])

Ai suoi esordi, Allegri venne definito da Italo Allodi, storico dirigente del calcio italiano, come un promettente giocatore «dotato di tanto talento e di un carattere un po' scanzonato» che, nel corso degli anni, ne ha in parte precluso la carriera ad alti livelli, relegandolo al calcio di provincia:[9] «avessi avuto la testa che ho ora forse sarei arrivato in Nazionale!»,[10] ammetterà lo stesso Allegri a vent'anni di distanza, «sono stato un giocatore mediocre e senza rimpianti».[2]

Allegri al Pescara, club a cui legò i migliori trascorsi da calciatore, nella stagione 1992-1993: per via del fisico asciutto venne soprannominato Acciuga,[11] appellativo poi mantenuto da allenatore

Centrocampista dalle spiccate caratteristiche offensive,[12] emerse inizialmente come mezzala pura,[13] abile a inserirsi negli spazi;[8] in seguito cominciarono a essergli delegati anche compiti di fantasista,[12] venendo spesso impiegato come trequartista grazie a un bagaglio tecnico fatto soprattutto di corsa e abilità nel tiro,[13] arretrando infine negli ultimi anni di carriera il proprio raggio d'azione a mediano.[2] Eccelleva inoltre nel "leggere" la partita in corso d'opera, sia nel rapportarsi con gli avversari sia nell'aiutare compagni di squadra in difficoltà in una determinata zona del campo.[8]

Giocatore di grande qualità, per il suo maestro Giovanni Galeone «era già un allenatore sul rettangolo di gioco [...] leader in campo e nello spogliatoio, capitano e uomo ovunque»[13] che pagò suo malgrado un certo ostracismo tattico dell'epoca, dove «il più bravo era sempre chi menava di più».[8] Per le sue origini livornesi nonché, soprattutto, per il suo fisico esile e dinoccolato, utile a "sgusciare" tra le difese avversarie, si guadagnò sin da giovane il soprannome di Acciuga inventato da Rossano Giampaglia, suo tecnico a Livorno; un nomignolo poi rimastogli addosso anche da allenatore.[11]

Allenatore

«Non sono un maniaco degli schemi, ma un estroso: non posso stare ventiquattr'ore di fila a cercare una soluzione, devo aspettare che arrivi l'ispirazione e il più delle volte capita quando non ci penso: capita che di notte cambi la formazione che avevo deciso, per esempio. La realtà è che si vive di sensazioni.»

(Massimiliano Allegri, 2014[14])

Con il passaggio in panchina, da allenatore ha mutuato alcune delle caratteristiche già espresse in precedenza da calciatore. Tra di esse, la capacità di "leggere" al meglio lo svolgimento delle gare, intervenendo in corso d'opera sull'assetto della squadra, nonché la volontà di spingere i suoi centrocampisti — proprio come accadeva allo stesso Allegri in campo — all'inserimento in area per cercare la conclusione a rete; un concetto, questo ultimo, ereditato dal suo mentore Galeone.[8]

Solitamente preferisce disporre in campo i suoi giocatori con moduli abbastanza offensivi quali il 4-3-3,[15] il 4-3-1-2 o il 4-3-2-1.[16] Questi prevedono alcuni elementi comuni, vedi una difesa schierata con quattro uomini in linea e un robusto centrocampo a sorreggere il gioco.[15] Per quanto concerne il reparto avanzato, si prestano invece a una maggiore variabilità con il possibile ricorso a un canonico tridente, a un trequartista dietro la coppia d'attacco[17] — soluzione in cui Allegri, peraltro, è più volte ricorso a giocatori agli antipodi rispetto al classico regista, vedi i "muscolari" Boateng o Vidal[18] —, o a due mezzepunte (altrimenti detto "doppio trequartista") in appoggio all'unico terminale offensivo;[16] spesso gli attaccanti vengono chiamati a dare man forte alla squadra anche lontano dall'area di rigore, a mo' di "tuttocampista",[19] attraverso costanti ripiegamenti difensivi.[20][21]

Ciò nonostante, soprattutto nella prima parte di carriera ha sovente mostrato molta duttilità, cercando sempre di adattare al meglio le proprie convinzioni tattiche in funzione degli elementi a disposizione in rosa o delle trattative di mercato, senza disdegnare all'occorrenza soluzioni diverse da quelle inizialmente concepite; un esempio di ciò è l'impiego del modulo 3-5-2, retaggio del precedente ciclo tecnico di Antonio Conte,[22] nelle stagioni iniziali alla guida della Juventus.[23] Tale approccio ha incontrato le rimostranze di parte degli addetti ai lavori, venendo da questi inteso come troppo accondiscendente verso la politica della tal società, facendogli guadagnare in maniera spregiativa l'appellativo di "aziendalista";[24][25][26][27] un giudizio che tuttavia lo stesso Allegri ha accolto e, anzi, rivalutato in ottica positiva: «quando mi danno dell'aziendalista, lo prendo per un complimento perché devo portare risultati alla mia società. Ma non vuol dire che la formazione la fa il presidente».[28]

Di converso, nella seconda parte di carriera si è attirato più di una critica per via della proposta di calcio offerta, da taluni giudicata fin troppo conservativa, non incline a cogliere le contemporanee innovazioni emerse nella disciplina e arroccata sul principio del risultato quale unico fine, anche a scapito della qualità di gioco.[29][30] Anche in questo caso, dal suo punto di vista Allegri ha ribaltato positivamente tale concetto esemplificandolo nell'espressione «corto muso», presa a prestito dal linguaggio ippico, dove sta a indicare il «minimo distacco, corrispondente al muso del cavallo, con cui si può battere il concorrente che segue»:[31] l'unicità di tale espressione, coniata dal tecnico nel corso del campionato 2018-2019, ha avuto ampio risalto presso la stampa specializzata fino ad essere accolta come neologismo per definire genericamente, da allora, una vittoria di misura.[31]

Amante della tecnica individuale, si è spesso scontrato con coloro i quali ritengono preponderanti gli schemi al talento.[32]

Carriera

Giocatore

Allegri in azione al Cagliari nel 1994

Dopo aver dato i primi calci al pallone nella natìa Livorno, nelle formazioni giovanili dei salesiani e dei portuali,[2] incominciò la carriera professionistica con il Cuoiopelli di Santa Croce sull'Arno, nell'allora Interregionale, nella stagione 1984-1985. Dopo tre annate con la squadra della sua città, il Livorno, passò ai rivali del Pisa con cui esordì in Serie A l'11 giugno 1989, nella gara contro il Milan.[33] Durante la stagione collezionò due sole presenze sicché alla fine della stessa fece ritorno a Livorno, in Serie C2. L'anno seguente si accasò invece in C1, al Pavia.

Notato da Pierpaolo Marino, dirigente del Pescara, nel 1991 si trasferì agli abruzzesi,[9] agli ordini del tecnico Giovanni Galeone con cui il giocatore instaurerà un profondo rapporto professionale e ancor più umano:[8][13] «ho avuto la fortuna di avere un maestro come lui, che magari non ha ottenuto grandi risultati ma che mi ha insegnato il piacere del calcio», ricorderà anni più tardi lo stesso Allegri,[14] mentre Galeone rammenterà come nell'occasione «la squadra era già fatta, ma la dirigenza ingaggiò questo ragazzo che sinceramente non conoscevo. Dopo tre giorni mi era tutto chiaro, era un gran calciatore sul prato verde e un ragazzo serio e rispettoso, arrivò in punta di piedi e dopo poco era già il leader dello spogliatoio».[13]

Con il club pescarese — a cui maggiormente legherà la carriera da calciatore — conquistò subito la promozione in quella Serie A dove, nel 1992-1993, disputerà sempre coi colori biancazzurri la sua migliore stagione realizzando 12 reti in 31 partite, e segnando il suo primo gol nella massima categoria al 1' di Pescara-Milan (4-5) del 13 settembre 1992.[34] Seguirono poi altre due stagioni in Serie A con il Cagliari, interrotte nell'ottobre 1995 dal passaggio al Perugia, in Serie B, ancora agli ordini di Galeone.

Allegri con la maglia del Perugia nel 1996

Nella breve ma significativa esperienza con i grifoni, nel campionato 1995-1996 fu tra i protagonisti della promozione in A, la seconda in carriera per Allegri e ancor più rilevante per la squadra biancorossa, che mancava dalla massima divisione da quindici anni: in particolare, fu proprio Allegri a trasformare al 90' il calcio di rigore che, nella gara casalinga contro il Venezia della terzultima giornata, diede lo slancio decisivo verso la promozione.[35] La stagione seguente, sempre con la squadra umbra, disputò 15 gare condite da 3 reti prima di essere ceduto, nel gennaio 1997, ai cadetti del Padova. Nel dicembre dello stesso anno tornò in A, in un Napoli tuttavia in piena crisi e de facto già avviato alla retrocessione, con cui giocò le sue ultime gare nella massima serie italiana.

Successivamente militò per tre stagioni nel campionato cadetto, fra Pescara e Pistoiese. Qui, nel marzo 2001 venne inizialmente squalificato per un anno dalla Commissione Disciplinare in seguito a una condanna per un illecito sportivo relativo alla partita di Coppa Italia con l'Atalanta del 20 agosto 2000, con l'accusa di aver pilotato, insieme ad altri sette giocatori di entrambe le formazioni, il risultato in seguito a forti somme scommesse dagli stessi attraverso amici e parenti;[36][37] nel maggio 2001 la Commissione di Appello Federale accoglierà il ricorso dei legali dei due club, prosciogliendo tutti i calciatori coinvolti nel presunto illecito e annullando quindi anche la squalifica di Allegri:[38] «ma la ferita ancora mi offende», ricorderà anni dopo.[2] Dopo le ultime stagioni con l'Aglianese, tra Serie D e C2, concluse la carriera agonistica nel 2003 con all'attivo 374 partite e 56 reti. In Serie A, in particolare, mise a referto 101 incontri segnando 19 reti.

Allenatore

Gli inizi

Comincia la carriera di allenatore sulla panchina dell'Aglianese, nella stagione 2003-2004, in Serie C2. Il 17 luglio 2004 passa alla guida della SPAL, in Serie C1.[39] Il 30 maggio 2005, dopo aver chiuso il campionato al nono posto (ed essere passato in novembre per un singolare esonero-lampo di appena un'ora[40]), si libera dal club estense nel frattempo fallito, e il successivo 19 luglio si accorda con i pari categoria del Grosseto. L'esperienza con i maremmani si consuma in due tronconi,[41] tra il 2005 e il 2006, concludendosi a seguito del secondo e definitivo esonero avvenuto dopo la nona giornata del campionato 2006-2007, per far posto ad Antonello Cuccureddu.[42]

Nel novembre 2006, pochi giorni dopo la fine del rapporto coi grossetani, viene chiamato dall'Udinese per affiancare il suo mentore Giovanni Galeone in veste di collaboratore tecnico,[43][44] ruolo ricoperto fino al gennaio seguente quando Galeone viene esonerato dalla società friulana.[45] Avendo già lavorato per un'altra squadra nel corso della suddetta stagione, l'Udinese non ha potuto tesserare ufficialmente Allegri,[44] che nel dicembre 2007 è per questo colpito da una squalifica trimestrale[46][47] per avere di fatto svolto in tale periodo attività tecnica per i bianconeri, affiancando o sostituendo Galeone durante gli allenamenti della squadra.[48] Nel giugno precedente era stato nel frattempo scelto come allenatore dal Lecco, squadra neopromossa in Serie C1, incarico lasciato dopo poche settimane a causa di divergenze con la società lombarda.[49]

Sassuolo e Cagliari

Nell'estate 2007, chiusa l'effimera parentesi lecchese, è quindi chiamato ad allenare i pari categoria del Sassuolo. Allegri porta i neroverdi alla prima promozione in Serie B della loro storia,[50] conquistata grazie al primo posto nel girone A della Serie C1 2007-2008, nonché alla vittoria della Supercoppa di Serie C1 contro la Salernitana ottenuta ai rigori, dopo la sconfitta per 1-0 a Sassuolo e il successo con il medesimo punteggio a Salerno.[51][52] A coronamento della positiva stagione sassolese, nel novembre 2008 è insignito della Panchina d'oro di Prima Divisione quale miglior tecnico della terza serie italiana.[53]

Il 29 maggio 2008 si accorda con il Cagliari,[54] ottenendo il suo primo ingaggio da allenatore di Serie A. Nell'avvio di stagione, la compagine rossoblù subisce cinque sconfitte che la relegano all'ultima posizione in classifica; tuttavia, Allegri mantiene la fiducia del presidente Massimo Cellino e comincia una rimonta che, con una sequenza di importanti risultati contro più blasonate rivali,[55] permette ai sardi di risalire fino al settimo posto in classifica.[56] Successivamente la squadra, pur affrontando un periodo di risultati altalenanti, già all'ottava giornata del girone di ritorno raggiunge la matematica salvezza.[57]

A fronte di tale exploit, Allegri rimane alla guida del Cagliari anche per la stagione 2009-2010 che, il 1º febbraio 2010, lo vede insignito della Panchina d'oro quale miglior allenatore della precedente annata di Serie A.[58] Tuttavia il 13 aprile seguente, dopo una striscia di risultati negativi, viene esonerato dalla società[59] nonostante avesse assicurato alla squadra isolana una salvezza ormai certa;[60] il 17 giugno il club sardo comunica poi la risoluzione del contratto che ancora lo legava al tecnico.[61]

Milan

I primi successi (2010-2012)

Il 27 giugno 2010 approda per la prima volta in carriera in una grande piazza, venendo scelto dal Milan quale suo nuovo tecnico.[62] Esordisce sulla panchina rossonera il 29 agosto seguente, in occasione della prima giornata di campionato, vincendo 4-0 la sfida di San Siro contro il Lecce.[63] Il 7 maggio 2011, alla stagione d'esordio coi rossoneri, conquista lo Scudetto con due giornate di anticipo grazie allo 0-0 esterno contro la Roma:[64] Allegri, oltre a riportare il Milan alla vittoria del campionato dopo sette anni,[65] diventa anche, da quando si assegnano i 3 punti a vittoria, il secondo allenatore più giovane a vincere il tricolore dopo Roberto Mancini[66] (sarà poi superato, nel 2012, anche da Antonio Conte).

All'inizio della sua seconda stagione con il Diavolo, il 6 agosto 2011 vince la Supercoppa italiana,[67] la sesta nella storia dei rossoneri,[68] battendo a Pechino i concittadini dell'Inter per 2-1.[69] Nell'ottobre dello stesso anno è inoltre tra i candidati al FIFA World Coach of the Year,[70][71] pur se verrà poi escluso dalla lista delle dieci nomination finali,[72] mentre nel successivo mese di dicembre viene inserito in decima posizione nella classifica degli allenatori dell'anno 2011 stilata dai lettori della rivista specializzata inglese World Soccer.[73] All'inizio del 2012 gli viene conferito prima il premio di migliore allenatore AIC[74] e poi il Trofeo "Maestrelli", quale miglior tecnico della precedente stagione.[75][76] Nell'annata 2011-2012 Allegri raggiunge il suo miglior piazzamento in Champions League con il Milan, portando i meneghini fino ai quarti di finale prima di venir eliminati dal Barcellona,[77] mentre in campionato non riesce a difendere il titolo, perso al rush finale dopo un lungo duello con la Juventus di Conte.[78]

Il lento declino (2012-2014)
Allegri (a destra) alla guida del Milan nell'estate 2012, a colloquio con Robinho e Mario Yepes prima dell'amichevole col Real Madrid allo Yankee Stadium di New York

Nella stagione seguente, causa il sopravvenuto depauperamento del tasso tecnico dei rossoneri per esigenze di bilancio[79] — «il Milan non aveva più Nesta, Gattuso, Ibra e Thiago Silva»[2] —, la squadra rimane presto esclusa dalla lotta per lo Scudetto. Ciò nonostante, pur a fronte di un avvio al di sotto delle aspettative, nel girone di ritorno Allegri riesce a far risalire la china ai meneghini, portandoli a chiudere il torneo alla terza piazza della graduatoria, raggiunta all'ultima giornata.[80]

Completamente negativa è invece l'annata 2013-2014 che vede i rossoneri, ancor più indebolitisi sul mercato, lontani da ogni qualsivoglia obiettivo.[81] Il 6 gennaio 2014, grazie alla vittoria casalinga ottenuta contro l'Atalanta, Allegri raggiunge le 100 vittorie da allenatore in Serie A;[82] è l'unica gioia stagionale per il tecnico che appena una settimana dopo, a seguito della sconfitta per 3-4 sul campo di una sua ex squadra, il neopromosso Sassuolo, viene esonerato, con la squadra relegata a un deludente piazzamento di metà classifica.[83]

Juventus

Primo ciclo (2014-2019)
I primi successi e le finali europee

Il 16 luglio 2014 viene ingaggiato dalla Juventus, al posto di Conte improvvisamente dimessosi nei giorni precedenti.[84] Inizialmente accolto a Torino dagli addetti ai lavori,[85][86] dagli avversari[25][87] e ancor più da frange della tifoseria[88][89] fra non troppo velate remore circa il suo impatto sull'ambiente bianconero reduce da tre Scudetti consecutivi, Allegri finirà invece per essere protagonista di una positiva stagione d'esordio sulla panchina juventina.[90][91][92]

Esordisce sulla panchina bianconera il successivo 30 agosto, in occasione della vittoria 1-0 alla prima giornata di campionato in casa del Chievo.[93] Il 2 maggio 2015, a conclusione di un campionato percorso sempre in vetta alla classifica, battendo in trasferta la Sampdoria per 1-0 la Juventus conquista lo Scudetto,[94] il quarto consecutivo per i piemontesi mai prima d'ora vittoriosi con quattro giornate d'anticipo nell'era dei 3 punti a vittoria,[95] nonché il secondo personale per il tecnico: con quest'affermazione Allegri entra nel ristretto novero di allenatori — prima di lui i soli Bernardini, Capello, Cargnelli, Liedholm, Trapattoni e Weisz — capaci di raggiungere il titolo italiano alla guida di almeno due club; diventa invece il primo in assoluto, nella storia della Serie A, a vincere il tricolore alla prima stagione con due diverse squadre.[96] Il 20 dello stesso mese arriva anche il double nazionale grazie alla Coppa Italia, vinta a Roma contro la Lazio in una finale risolta ai supplementari: per la squadra bianconera è, dopo vent'anni, la decima affermazione nel torneo — che fa dei torinesi i primi in Italia a toccare tale traguardo —, mentre per Allegri si tratta del primo successo in carriera nella coppa nazionale;[97] nell'occasione il tecnico livornese eguaglia inoltre il tandem Cesarini-Parola e Lippi, gli unici capaci in passato di conseguire tale accoppiata sulla panchina juventina. Sempre in maggio Allegri, dopo avere impresso un'evidente inversione di tendenza alle prestazioni continentali della squadra rispetto alle annate precedenti, riporta la Vecchia Signora in finale di Champions League a dodici anni dall'ultima volta, ma il possibile treble non si concretizza per i bianconeri, battuti a Berlino dal Barcellona.[98][99] A corollario, a livello personale viene insignito del Premio "Bearzot" quale miglior allenatore italiano della stagione.[100]

Allegri (a destra) sulla panchina della Juventus nell'estate 2014, durante l'amichevole di Singapore contro una selezione locale

L'8 agosto seguente comincia la seconda stagione a Torino vincendo la sua seconda Supercoppa italiana, la prima sulla panchina juventina, battendo 2-0 a Shanghai la Lazio:[101] con questo successo Allegri eguaglia Capello e Benítez come i soli tecnici riusciti a conquistare tale trofeo alla guida di due diversi club.[102] A livello individuale, il 20 ottobre 2015 viene inserito nella lista dei dieci candidati al FIFA World Coach of the Year,[103] cui seguono il 14 dicembre il secondo premio della carriera quale Migliore allenatore AIC,[104] e il 7 marzo 2016 la sua seconda Panchina d'oro.[105] Frattanto nella Serie A 2015-2016, con il successo interno del 13 febbraio sul Napoli inanella una striscia di quindici vittorie consecutive in campionato, stabilendo il nuovo record societario bianconero;[106] il mese seguente porta la Juventus in finale di Coppa Italia per la seconda volta consecutiva,[107] evento che non accadeva in casa bianconera da cinquantasei anni.[108]

Alle prese anche in questa stagione, come già gli era accaduto a Milano, con una rosa profondamente rivoluzionata,[109][110] stavolta, pur a fronte di un avvio decisamente al di sotto delle aspettative e che non gli risparmia critiche,[111] Allegri riesce a trovare la quadra[112][113] di una rinnovata Juventus che, al termine di una rimonta-record,[114][115] conquista il suo quinto Scudetto consecutivo — arrivato di fatto con il successo 2-1 nella trasferta di Firenze del 24 aprile,[116] e festeggiato matematicamente il giorno dopo grazie alla sconfitta della rivale Napoli sul campo di Roma[117] —, bissando dopo ottantuno anni il suo Quinquennio d'oro degli anni 1930 e divenendo inoltre la prima squadra, nella storia del calcio italiano, a mettere assieme due diverse serie vincenti di cinque campionati consecutivi.[118] Con la vittoria della seconda Coppa Italia consecutiva, superando la sua ex squadra del Milan nella finale del 21 maggio a Roma, Allegri chiude la stagione portando la Juventus a incamerare, per la prima volta nella sua storia, tutti e tre i maggiori trofei nazionali.[119]

Nell'annata 2016-2017 è protagonista del terzo double consecutivo con la Juventus,[120] che comprende il traguardo bianconero del sesto Scudetto consecutivo:[121] un filotto iniziato da Conte e portato a termine da Allegri, e che permette alla Juventus di superare definitivamente l'epoca del Quinquennio. In una stagione svoltata in corso d'opera,[122] grazie al passaggio verso un inedito 4-2-3-1 volto a far coesistere i maggiori elementi della rosa,[123] raggiunge inoltre coi torinesi la sua seconda finale di Champions League, tuttavia anch'essa persa, stavolta a Cardiff contro i campioni in carica del Real Madrid.[124]

I successi proseguono nell'annata 2017-2018 in cui, dopo un lungo testa a testa contro il Napoli, Allegri guida la Juventus al suo settimo Scudetto consecutivo;[125] a ciò si aggiunge il quarto double domestico di fila — altro nuovo primato nel calcio italiano —, grazie al 4-0 al Milan nella finale di Coppa Italia del 9 maggio:[126] in quest'ultimo caso l'allenatore toscano diventa il primo, in Italia e tra le maggiori federazioni calcistiche europee, a mettere in bacheca quattro double nazionali consecutivi.[127] Nel corso della stagione, inoltre, con il successo del 6 gennaio sul campo del Cagliari, raggiunge le 100 vittorie in Serie A con il club torinese;[128] il successivo 26 marzo è infine premiato per la terza volta in carriera con la Panchina d'oro.[129]

L'annata 2018-2019, la quinta di Allegri a Torino, vede la Juventus vincere la sua ottava Supercoppa italiana,[130] e, soprattutto, il suo ottavo Scudetto consecutivo — record assoluto nella storia della Serie A e dei maggiori campionati nazionali d'Europa —;[131] ciò nonostante, la delusione per un percorso europeo infruttuoso, sommata a sopravvenute divergenze circa i piani futuri della squadra,[132][133] sfocia a fine stagione nell'esonero del tecnico.[134] Allegri lascia la Juventus con il suo sesto Scudetto personale nonché quinto consecutivo, stabilendo in quest'ultimo caso un nuovo primato nella storia del calcio italiano;[131] con 11 trofei conquistati in 5 stagioni, è altresì sul podio degli allenatori più vincenti nella storia del club, dietro ai soli Lippi (13) e Trapattoni (14).[135] A corollario di questo vittorioso ciclo, il 20 maggio 2019 viene introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano.[136]

Secondo ciclo (2021-)
Allegri alla guida dei piemontesi durante la trasferta di San Pietroburgo valevole per la UEFA Champions League 2021-2022

Dopo un biennio sabbatico, il 28 maggio 2021 ritorna alla guida della Juventus in sostituzione di Andrea Pirlo.[137] Esordisce per la seconda volta sulla panchina bianconera il successivo 22 agosto, nel pareggio esterno contro l'Udinese (2-2) valevole per la prima giornata di Serie A;[138] mentre il 28 ottobre dello stesso anno, in occasione della sconfitta casalinga contro il Sassuolo (1-2) diventa il terzo allenatore a raggiungere le 200 panchine in Serie A con i torinesi, dopo Marcello Lippi (258) e Giovanni Trapattoni (402).[139] Nonostante le aspettative della vigilia,[140] nel suo secondo ciclo torinese Allegri non riesce a replicare i successi degli anni precedenti. Nella prima stagione, complice anche un gruppo ormai arrivato a fine corsa dopo un decennio di vittorie,[140] il tecnico riesce a ottenere solamente l'obiettivo minimo della qualificazione Champions, raggiungendo ma perdendo le finali di Supercoppa italiana[141] e Coppa Italia,[142] entrambe contro l'Inter e sempre ai tempi supplementari.

Neanche la seconda annata riserva soddisfazioni, coi piemontesi che deludono soprattutto in Champions League dove vengono eliminati già nella fase a gruppi;[143] ripescati in Europa League, qui mostrano l'unico sussulto stagionale raggiungendo le semifinali, dove vengono estromessi dai futuri vincitori del Siviglia.[144] Solo a parziale attenuante di questo ruolino insoddisfacente – e per il quale Allegri è il primo ad essere chiamato in causa dagli addetti ai lavori, per via dell'incapacità di dare un'identità alla squadra o di fornire una proposta di gioco soddisfacente[145][146] –, subentrano le vicende extrasportive che nella prima parte del 2023 destabilizzano fortemente l'ambiente bianconero, e che si riverberano in particolar modo in campionato: pur se gli uomini di Allegri chiudono la graduatoria al terzo posto, questi si trovano declassati al settimo per via di un −10 inflitto dalla giustizia sportiva;[147] ciò determina la mancata qualificazione in Champions dopo undici partecipazioni consecutive.[148]

In avvio della stagione 2023-2024, con il successo del 7 ottobre in Serie A sul Torino (2-0) raggiunge le 13 vittorie in carriera nel derby torinese, appaiando Trapattoni in vetta alla graduatoria degli allenatori più vincenti nella storia della stracittadina;[149] si tratta inoltre della 289ª vittoria in panchina per Allegri, che ne fa il tecnico più vittorioso nell'era dei tre punti nel campionato italiano.[150] Nel prosieguo dell'annata, l'11 gennaio 2024, in occasione della vittoria interna 4-0 sul Frosinone nei quarti di Coppa Italia, taglia il traguardo delle 400 panchine con la Juventus, terzo di sempre dietro a Lippi e Trapattoni;[151] il successivo 12 febbraio, in coincidenza con la sconfitta interna in campionato con l'Udinese (0-1), appaia Lippi al secondo posto assoluto.[152] Nel mezzo, il precedente 21 gennaio, con lo 0-3 sul campo del Lecce, aveva raggiunto i 300 successi in carriera in Serie A, terzo di sempre dopo Nereo Rocco (302) e Trapattoni (352).[153]

Statistiche

Presenze e reti nei club

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1984-1985 Bandiera dell'Italia Cuoiopelli Int. 7 0 CI-D ? ? - - - 7+ 0+
1985-1986 Bandiera dell'Italia Livorno C1 4 0 CI-C ? ? - - - 4+ 0+
1986-1987 C1 2 0 CI-C ? ? - - - 2+ 0+
1987-1988 C1 23 0 CI+CI-C ? ? - - - 23+ 0+
1988-1989 Bandiera dell'Italia Pisa A 2 0 CI ? 0 - - - 2+ 0
1989-1990 Bandiera dell'Italia Pro Livorno C2 32 8 CI-C ? ? - - - 32+ 8+
Totale Livorno/Pro Livorno 61 8 ? ? - - 61+ 8+
1990-1991 Bandiera dell'Italia Pavia C1 29 5 CI-C ? ? - - - 29+ 5+
1991-1992 Bandiera dell'Italia Pescara B 33 4 CI 1 1 - - - 34 5
1992-1993 A 31 12 CI ? 0 - - - 31+ 12
1993-1994 Bandiera dell'Italia Cagliari A 20 3 CI ? 0 CU 4 1 24+ 4
1994-1995 A 24 1 CI 1+ 0 - - - 25+ 1
lug.-nov. 1995 A 2 0 CI 0 0 - - - 2 0
Totale Cagliari 46 4 1+ 0 4 1 51+ 5
nov. 1995-1996 Bandiera dell'Italia Perugia B 26 7 - - - - - - 26 7
1996-gen. 1997 A 15 3 CI 2 0 - - - 17 3
Totale Perugia 41 10 2 0 - - 43 10
gen.-giu. 1997 Bandiera dell'Italia Padova B 15 0 - - - - - - 15 0
lug.-dic. 1997 B 6 0 CI 0 0 - - - 6 0
Totale Padova 21 0 0 0 - - 21 0
dic. 1997-1998 Bandiera dell'Italia Napoli A 7 0 - - - - - - 7 0
1998-1999 Bandiera dell'Italia Pescara B 19 0 CI 2 1 - - - 21 1
1999-2000 B 27 4 CI 0 0 - - - 27 4
Totale Pescara 110 20 3+ 2 - - 113+ 22
2000-2001 Bandiera dell'Italia Pistoiese B 18 1 CI 2+ 1 - - - 20+ 2
nov. 2001-2002 Bandiera dell'Italia Aglianese D 4 0 CI-D ? ? - - - 4+ 0+
2002-2003 C2 28 8 CI-C ? ? - - - 28+ 8+
Totale Aglianese 32 8 ? ? - - 32+ 8+
Totale carriera 374 56 8+ 3+ 4 1 386+ 60+

Statistiche da allenatore

Statistiche aggiornate al 2 aprile 2024. In grassetto le competizioni vinte.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
2003-2004 Bandiera dell'Italia Aglianese C2 34 9 12 13 CI-C 4 1 1 2 - - - - - - - - - - 38 10 13 15 26,32 13º
2004-2005 Bandiera dell'Italia SPAL C1 34 10 13 11 CI-C 6 3 2 1 - - - - - - - - - - 40 13 15 12 32,50 9º
2005-2006 Bandiera dell'Italia Grosseto C1 12+4[154] 3+2 7+1 2+1 CI+CI-C 2+2 1+0 0+1 1+1 - - - - - - - - - - 20 6 9 5 30,00 Eson., Sub. 4º
lug.-ott. 2006 C1 9 1 6 2 CI+CI-C 1+0 0+0 0+0 1+0 - - - - - - - - - - 10 1 6 3 10,00 Eson.
Totale Grosseto 21+4 4+2 13+1 4+1 5 1 1 3 - - - - - - - - 30 7 15 8 23,33
2007-2008 Bandiera dell'Italia Sassuolo C1 34 19 6 9 CI-C 6 3 0 3 - - - - - SdL-C1 2 1 0 1 42 23 6 13 54,76 1º (prom.)
2008-2009 Bandiera dell'Italia Cagliari A 38 15 8 15 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 40 16 8 16 40,00 9º
2009-apr. 2010 A 33 11 7 15 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 34 11 7 16 32,35 Eson.
Totale Cagliari 71 26 15 30 3 1 0 2 - - - - - - - - 74 27 15 32 36,49
2010-2011 Bandiera dell'Italia Milan A 38 24 10 4 CI 4 2 1 1 UCL 8 2 3 3 - - - - - 50 28 14 8 56,00 1º
2011-2012 A 38 24 8 6 CI 4 2 1 1 UCL 10 3 4 3 SI 1 1 0 0 53 30 13 10 56,60 2º
2012-2013 A 38 21 9 8 CI 2 1 0 1 UCL 8 3 2 3 - - - - - 48 25 11 12 52,08 3º
2013-gen. 2014 A 19 5 7 7 CI 0 0 0 0 UCL 8 3 4 1 - - - - - 27 8 11 8 29,63 Eson.
Totale Milan 133 74 34 25 10 5 2 3 34 11 13 10 1 1 0 0 178 91 49 38 51,12
2014-2015 Bandiera dell'Italia Juventus A 38 26 9 3 CI 5 4 0 1 UCL 13 7 3 3 SI 1 0 1 0 57 37 13 7 64,91 1º
2015-2016 A 38 29 4 5 CI 5 4 0 1 UCL 8 3 3 2 SI 1 1 0 0 52 37 7 8 71,15 1º
2016-2017 A 38 29 4 5 CI 5 4 0 1 UCL 13 9 3 1 SI 1 0 1 0 57 42 8 7 73,68 1º
2017-2018 A 38 30 5 3 CI 5 5 0 0 UCL 10 5 3 2 SI 1 0 0 1 54 40 8 6 74,07 1º
2018-2019 A 38 28 6 4 CI 2 1 0 1 UCL 10 5 1 4 SI 1 1 0 0 51 35 7 9 68,63 1º
2021-2022 A 38 20 10 8 CI 5 4 0 1 UCL 8 5 1 2 SI 1 0 0 1 52 29 11 12 55,77 4º
2022-2023 A 38 22 6 10 CI 4 2 1 1 UCL+UEL 6+8 1+4 0+3 5+1 - - - - - 56 29 10 17 51,79 7º[155]
2023-2024 A 30 17 8 5 CI 3 3 0 0 - - - - - - - - - - 33 20 8 5 60,61 in corso
Totale Juventus 296 201 52 43 34 27 1 6 76 39 17 20 6 2 2 2 412 269 72 71 65,29
Totale carriera 627 345 146 136 68 41 7 20 110 50 30 30 9 4 2 3 814 440 185 189 54,05

Palmarès

Giocatore

Livorno: 1986-1987
Aglianese: 2001-2002 (girone D)

Allenatore

Club

Sassuolo: 2007-2008 (girone A)
Sassuolo: 2008
Milan: 2010-2011
Juventus: 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019
Milan: 2011
Juventus: 2015, 2018
Juventus: 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018

Individuale

2007-2008
2008-2009, 2014-2015, 2016-2017, 2017-2018
2010
Miglior allenatore: 2011, 2015, 2016, 2018
2015
2018

Opere

  • L'ABC del calcio di Massimiliano Allegri, illustrazioni di Fabio Leonardi, con l'intervista di Alessandra Bocci, Livorno, Sillabe, 2016, ISBN 978-88-8347-872-7.
  • È molto semplice, Milano, Sperling & Kupfer, 2019, ISBN 978-88-200-6733-5.

Note

  1. ^ Allegri è il secondo miglior allenatore al mondo. Quarto Conte, Sarri out dalla top 20, su sport.sky.it, 23 gennaio 2018.
  2. ^ a b c d e f g h Dario Cresto-Dina, Allegri: "Mordo, ma con educazione", su repubblica.it, 28 giugno 2015.
  3. ^ a b L. Farnese, Massimiliano Allegri: «Bischero, sì. Traditore, no», su vanityfair.it, 13 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2012).
  4. ^ Marco Gasperetti, Fuga di calciatore davanti all'altare in "zona Cesarini", in Corriere della Sera, 30 giugno 1992, p. 17 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
  5. ^ Roberta Mercuri, Ambra Angiolini, «il tradimento» di Max Allegri e la fine di un amore che merita rispetto, su vanityfair.it, 14 ottobre 2021.
  6. ^ Filmato audio Massimiliano Allegri - Che tempo che fa 28/04/2019, su YouTube, Rai, 29 aprile 2019, a 18 min 53 s.
    «Io so che tuo nonno invece ha una grande importanza nella tua storia, grande appassionato di ippica che ti ha trasmesso la passione per i cavalli...»
  7. ^ Ippica, il cavallo di Allegri vince a Parigi. E non per corto muso, su lanazione.it, 8 luglio 2021.
  8. ^ a b c d e f Matteo Pinci, Galeone racconta Allegri, "Allenava già in campo", su repubblica.it, 9 maggio 2011.
  9. ^ a b Pierpaolo Marino, Massimiliano Allegri: un allenatore da copertina, su tuttomercatoweb.com, 8 marzo 2011.
  10. ^ Juventus, Allegri: «Giro di campo quando vincerò lo scudetto», su corrieredellosport.it, 1º aprile 2015 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2016).
  11. ^ a b Giulia Zonca, Cocciuto, orgoglioso, mondano. Il potere del marchio Allegri, su lastampa.it, 8 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2016).
  12. ^ a b Massimiliano Allegri, su it.uefa.com.
  13. ^ a b c d e Romeo Agresti, Galeone a tutto Allegri: "Sogno di vederlo in finale di Champions con la Juventus", su goal.com, 4 maggio 2015.
  14. ^ a b Juventus, Allegri spiega la sua filosofia e punge Garcia: "Chi urla non mi trasmette niente", su goal.com, 17 dicembre 2014.
  15. ^ a b Massimiliano Allegri, Caratteristiche dei tre centrocampisti in un centrocampo a tre (PDF), Settore Tecnico F.I.C.G., 7 luglio 2005.
  16. ^ a b Guido Vaciago, Ora è la Juve di Allegri. Tanti pregi e due dubbi, su tuttosport.com, 23 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2015).
  17. ^ G. B. Olivero, Juve, tra nuovi moduli e preparazione intensa. Si vede la mano di Allegri, su gazzetta.it, 16 agosto 2014.
  18. ^ Romeo Agresti, Un trequartista per la nuova Juventus: oggi Vidal, domani Shaqiri o Berardi?, su goal.com, 6 novembre 2014.
  19. ^ Juventus, Allegri: «È vero che Dybala segna meno ma deve fare il tuttocampista», su corrieredellosport.it, 30 novembre 2018.
  20. ^ Adriano Stabile, Mandzukic, l'uomo in più della Juve di Allegri, su gqitalia.it, 4 aprile 2019.
  21. ^ Marco Conterio, La nuova vita di Morata alla Juventus. Allegri lo reinventa alla Mario Mandzukic, su tuttomercatoweb.com, 7 febbraio 2022.
  22. ^ Cos'è cambiato nel gioco della Juventus?, su ilpost.it, 5 dicembre 2015.
  23. ^ Fabio Barcellona, La rincorsa della Juventus, su ultimouomo.com, 24 dicembre 2015.
  24. ^ Stefano Olivari, L'aziendalista Allegri, su blog.guerinsportivo.it, 14 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2014).
  25. ^ a b Lanfranco Pace, Aziendalista, senza gioco e poco simpatico. Adesso Allegri è tutto vostro, cari bianconeri. E io, milanista, godo, su ilfoglio.it, 17 luglio 2014. URL consultato il 5 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2015).
  26. ^ Davide Pisoni, L'aziendalista Allegri s'aggrappa ai «senatori», su ilgiornale.it, 30 luglio 2014.
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  29. ^ Andrea Antonioli, Allegri sta perdendo la sua guerra santa, su rivistacontrasti.it, 19 settembre 2022.
  30. ^ Claudio Pellecchia, Allegri si sta auto-indebolendo con la sua strategia di comunicazione?, su rivistaundici.com, 22 settembre 2022.
  31. ^ a b corto muso, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  32. ^ Salvatore Trovato, Allegri: "Non si vince con gli schemi: è calcio, non basket", su milannews.it, 14 settembre 2012.
  33. ^ Alessandra Bocci, Allegri «A Berlusconi dico: il Milan mai subirà il gioco degli altri», in La Gazzetta dello Sport, 22 luglio 2010.
  34. ^ Giancarlo Padovan, Si scatena il centravanti con un tris e rimedia al doppio autogol di Baresi, in Corriere della Sera, 14 settembre 1992, p. 20 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  35. ^ Luigi Luccarini, Perugia, rigore al 99' poi scoppia la rissa, in la Repubblica, 27 maggio 1996.
  36. ^ Giancarlo Padovan, Scommesse: 5 squalificati per un anno, in Corriere della Sera, 24 marzo 2001, p. 44.
  37. ^ Calcio-scommesse: 8 deferiti, su www2.raisport.rai.it, 31 ottobre 2000. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2018).
  38. ^ Stefano Petrucci, Scommesse, tutti assolti, in Corriere della Sera, 11 maggio 2001, p. 46.
  39. ^ Alessandro Sovrani, Svolta Spal: Allegri in panchina, in La Gazzetta dello Sport, 17 luglio 2004.
  40. ^ Allegri esonerato per un'ora, in La Gazzetta dello Sport, 3 novembre 2004.
  41. ^ Grosseto cambia, in panchina torna Allegri, su sport.repubblica.it, 17 aprile 2006.
  42. ^ Il Grosseto esonera Allegri e ingaggia Cuccureddu, in Il Piccolo, 31 ottobre 2006.
  43. ^ Francesco Graffagnini, Udinese: nominato un collaboratore per Galeone, su tuttomercatoweb.com, 6 novembre 2006.
  44. ^ a b Allegri all'Udinese per aiutare Galeone, su ilsole24ore.com.
  45. ^ Quando Max Allegri era l'ottimizzatore dell'Udinese..., su tuttocagliari.net, 30 maggio 2009.
  46. ^ Comunicato Ufficiale Nº 65 (PDF), Settore Tecnico F.I.G.C., 20 dicembre 2007, p. 3.
  47. ^ Tre mesi di squalifica per Massimilano Allegri, su sassuolocalcio.it, 19 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2008).
  48. ^ Comunicato Ufficiale N. 23/CDN (PDF), Federazione Italiana Giuoco Calcio, 10 gennaio 2008, pp. 3-6.
  49. ^ Marcello Villani, Acque agitate per il Calcio Lecco, Allegri esonerato (PDF), in La Provincia, 16 luglio 2007, p. 1.
  50. ^ Sassuolo e Salernitana in serie B, promozione storica per gli emiliani, su repubblica.it, 27 aprile 2008.
  51. ^ Il Sassuolo vince la Supercoppa. Battuta ai rigori la Salernitana, su ilrestodelcarlino.it, 15 maggio 2008.
  52. ^ Tommaso Veneri, Supercoppa di C1 al Sassuolo, su tuttomercatoweb.com, 16 maggio 2008.
  53. ^ Alberto Polverosi, Roberto Mancini vince la Panchina d'Oro [collegamento interrotto], su corrieredellosport.it, 17 novembre 2008.
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  55. ^ Paolo Condò, Allegri: "Il mio Cagliari non ha più paura", su gazzetta.it, 27 gennaio 2009.
  56. ^ La Juve perde con il Cagliari. Amauri si allontana dalla Selecao, su ilsole24ore.com, 1º febbraio 2009.
  57. ^ Denny Deriu, Cagliari, Allegri ci crede, su tuttocagliari.net, 13 marzo 2009.
  58. ^ Panchina d'oro ad Allegri, su repubblica.it, 1º febbraio 2010.
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  66. ^ Nell'era dei 3 punti il più giovane «scudettato» è Mancini: Allegri 2º, in La Gazzetta dello Sport, 7 maggio 2011.
  67. ^ Come Sacchi e Capello, su acmilan.com, 10 agosto 2011.
  68. ^ Eccola! È la sesta!, su acmilan.com, 6 agosto 2011.
  69. ^ Gaetano De Stefano, Ibra-Boateng: Inter a terra. Festa Milan in Supercoppa, su gazzetta.it, 6 agosto 2011.
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  74. ^ Gli Oscar: Milan al top, su acmilan.com, 24 gennaio 2012.
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  80. ^ Gaetano De Stefano, Siena-Milan 1-2, rossoneri in Champions all'ultimo respiro, su gazzetta.it, 19 maggio 2013.
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  82. ^ Kakà e Cristante caricano il Milan, su qn.quotidiano.net, 6 gennaio 2014.
  83. ^ La decisione del Milan, su acmilan.com, 13 gennaio 2014.
  84. ^ Marotta: «Allegri, il profilo ideale», su juventus.com, 16 luglio 2014.
  85. ^ Stefano Agresti, Juve, ecco perché Allegri non è la scelta migliore, su corrieredellosport.it, 17 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2015).
  86. ^ Roberto Beccantini, Infinita Juventus, su beckisback.it, 2 maggio 2015.
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Bibliografia

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