Una Bicipolitana per rivoluzionare Milano e renderla una nuova Amsterdam

Una Bicipolitana per rivoluzionare Milano e renderla una nuova Amsterdam

Una Bicipolitana per rivoluzionare Milano e renderla una nuova Amsterdam
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Milano sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti sul fronte della mobilità. Le ZTL sono sempre più restringenti, stanno spuntando nuove ciclabili e sempre più zone potrebbero essere chiuse al traffico prossimamente. La vera rivoluzione però sembra si chiami Bicipolitana (REC).

Chi vi scrive è un grande appassionato sia di automobili che di biciclette, che appena ne ha la possibilità gira per Milano in e-bike, meteo permettendo ovviamente. L’esperienza non è granché, bisogna ammetterlo, con molte zone prive di ciclabili e automobili costantemente convinte di essere padrone della strada. I margini di miglioramento sono enormi e un ragazzo di 17 anni ha avuto un’idea per rivoluzionare la mobilità milanese sulle due ruote, portandola al livello di alcune grandi città europee - che hanno fatto della bici il principale mezzo di trasporto, con ciclabili che arrivano sin nelle periferie e in comuni limitrofi.

L’idea è di creare una vera e propria rete interconnessa di ciclabili che renderebbe gli spostamenti in bici un gioco da ragazzi. La scarsa sicurezza che si prova a girare in una città come Milano in bici è il maggiore deterrente all’utilizzo di questi mezzi “alternativi”, una rete di questo tipo cambierebbe radicalmente le cose (inoltre Bosch ha calcolato quanto si risparmia a sostituire un’auto con una e-bike). Ma quanto potrebbe costare un progetto simile? Secondo l’ideatore del progetto REC (trovate i dettagli sulla pagina Instagran Velocipiedi), la Bicipolitana potrebbe costare circa 42 milioni di euro, che arriverebbero a 50 contando anche le velostazioni per il parcheggio delle bici. Sono calcoli approssimativi, sia chiaro, l’idea però ha delle basi solide e presto finirà sui banchi della Commissione Mobilità Attiva del Comune di Milano.

Per chi utilizza già oggi la bici nella città meneghina, una rete di ciclabili di questo tipo rappresenta un autentico sogno a occhi aperti, inoltre una parte delle ciclabili necessarie alla realizzazione del piano sarebbe già esistente, bisognerebbe soltanto “unire i punti” e colmare i vuoti. Le corsie sarebbero inoltre separate da auto e moto, dunque sul fronte della sicurezza i ciclisti potrebbero muoversi in tutta tranquillità, anche i più piccoli potrebbero circolare senza grandi timori. Vedremo se l’idea verrà effettivamente assimilata oppure verrà abbandonata nel dimenticatoio.

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