Ecco Dignitas infinita, il documento dottrinario sulla dignità umana e contro femminicidio e aborto

Ecco Dignitas infinita, il documento dottrinario sulla dignità umana e contro femminicidio e aborto

La dichiarazione, approvata dal Santo Padre e curata dal prefetto Victor Manuel Fernandez, ha richiesto cinque anni di lavoro e contiene il magistero papale su povertà, guerra, teoria del gender, maternità surrogata, eutanasia

È il giorno della presentazione in Vaticano del nuovo documento redatto dal Dicastero per la Dottrina della Fede Dignitas Infinita sulla dignità umana, che ha ricevuto l'approvazione del Papa lo scorso 25 marzo. Il documento ha richiesto cinque anni di lavoro e include il magistero papale dell'ultimo decennio: dalla guerra alla povertà, dalla violenza contro i migranti a quella sulle donne, dall'aborto alla maternità surrogata all'eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza  digitale. La dichiarazione viene presentata dal prefetto dell'ex Sant'Uffizio, il cardinale Victor Manuel Fernandez, e dal segretario monsignor Armando Matteo.

Le violenze contro le donne sono uno scandalo globale, che viene sempre di più riconosciuto” si sottolinea nel nuovo documento. Nell'elenco “non esaustivo”, come rileva lo stesso prefetto del Dicastero, tra le violazioni della dignità umana - accanto all'aborto, all'eutanasia e alla maternità surrogata - compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei migranti, la tratta delle persone. “Questa dichiarazione - osserva nell'introduzione il porporato argentino - non ha la pretesa di esaurire un argomento così ricco e decisivo ma intende fornire alcuni elementi di riflessione che aiuteranno a tenerlo presente nel complesso momento storico in cui viviamo, affinché in mezzo a tante preoccupazioni e ansie non perdiamo la strada e non ci esponiamo a più laceranti e profonde ferite”.

Il cardinale Victor Manuel Fernandez presenta il documento in Sala Stampa Rainews
Il cardinale Victor Manuel Fernandez presenta il documento in Sala Stampa

Violenza contro le donne

“Se nelle parole si riconosce l'uguale dignità della donna, in alcuni Paesi le diseguaglianze tra donne e uomini sono gravissime ed anche nei Paesi maggiormente sviluppati e democratici la realtà sociale concreta testimonia il fatto che spesso non si riconosce alle donne la stessa dignità degli uomini. In nome del rispetto della persona, non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo”. Tra le forme di violenza esercitate sulle donne, come non citare la costrizione all'aborto, che colpisce sia la madre che il figlio, così spesso per soddisfare l'egoismo dei  maschi? E come non citare pure la pratica della poligamia la quale - come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica - è contraria alla pari dignità delle donne e degli uomini ed è altresì contraria  “all'amore coniugale, che è unico ed esclusivo”? In questo orizzonte di violenza contro le donne, non si condannerà mai a sufficienza il fenomeno del femminicidio. Su questo fronte l'impegno dell'intera comunità internazionale deve essere compatto e concreto, come ha ribadito Papa Francesco.

 

Aborto e suicidio assistito

Netta, nel documento, la condanna di aborto e suicidio assistito: “Fra tutti i delitti che l'uomo può compiere contro la vita, l'aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile” e si ricorda che la “difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano”. Nell'elenco sono poi citati eutanasia e suicidio assistito, confusamente definiti da alcune leggi “morte degna”, ricordando che la “sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria in modo intrinseco e inalienabile”. Si parla quindi dell'importanza delle cure palliative e dell'evitare “ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato”, ribadendo che “la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata”. Tra le gravi violazioni della dignità umana trova anche spazio lo “scarto” delle persone diversamente abili.

Migranti appena sbarcati a Lampedusa rainews
Migranti appena sbarcati a Lampedusa

Povertà e guerra

Il documento parla anche del dramma della povertà, “una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo”. Poi c'è la guerra, “tragedia che nega la dignità umana ed è sempre una sconfitta dell'umanità”, al punto che “oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta”.

 

Migranti

Da sempre al centro delle preoccupazioni del Pontefice, il tema dei migranti occupa un posto rilevante della Dignitas Infinita. La dichiarazione dell'ex Sant'Uffizio parla anche del “travaglio dei migranti, la cui vita è messa a rischio perché non hanno più i mezzi per creare una famiglia, per lavorare o per nutrirsi”. Il documento si sofferma poi sulla “tratta delle persone”, che sta assumendo “dimensioni tragiche” e viene definita “un'attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate”, invitando “sfruttatori e clienti” a fare esame di coscienza. Nel documento si invita a lottare contro fenomeni quali il  commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato.

 

Abusi sessuali

Si cita anche “l'abuso sessuale”, che lascia “profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce: si tratta di sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio”.

 

Violenza digitale

La dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede nomina infine le “nuove forme di violenza che si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo e la diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d'azzardo” sul web.