I Savoia e i gioielli nel caveau della Banca d'Italia, tra diamanti e carati del valore che potrebbe arrivare a 300-400 milioni di euro - Il Giornale d'Italia

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I Savoia e i gioielli nel caveau della Banca d'Italia, tra diamanti e carati del valore che potrebbe arrivare a 300-400 milioni di euro

La battaglia legale per riavere i preziosi dura da tempo se consideriamo che i beni sono custoditi nei forzieri dal 1946

04 Febbraio 2024

I Savoia e i gioielli nel caveau della Banca d'Italia, tra diamanti e carati del valore che potrebbe arrivare a 300-400 milioni di euro

L'ultima battaglia legale di Vittorio Emanuele è stata condotta con le tre sorelle (Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice) in sede civile davanti al Tribunale di Roma a partire dal 2022 per riottenere il 'tesoro della corona' di Casa Savoia, custodito nel caveau della Banca d'Italia. Gli eredi di Umberto II, ultimo re d'Italia, hanno chiesto la restituzione dei gioielli lasciati sul nostro territorio quando in fretta e furia il re e la regina dovettero andare in esilio all'indomani del referendum del 2 giugno 1946, che sancì la sconfitta della monarchia e il trionfo della Repubblica. Venuto meno il vincolo del deposito del 'tesoro della Corona' di Casa Savoia in Banca d'Italia, i legali degli eredi di Umberto II e Maria Josè hanno avanzato la richiesta di restituzione. E' da allora i gioielli dei Savoia, custoditi in un cofanetto in pelle nera a tre piani e protetto da 11 sigilli (5 del ministero della Real Casa e 6 della Banca d'Italia), sono rimasti sepolti nel caveau di via Nazionale. Il 'tesoro della corona' non è mai stato esposto in pubblico, cosa che invece sognano gli eredi di Casa Savoia. E da quel 5 giugno del 1946 è accaduto soltanto una volta, poco prima della morte di re Umberto, che il prezioso scrigno sia stato riaperto: nel 1976 per ordine della Procura di Roma dopo che il giornale "Il Borghese'' aveva ipotizzato la scomparsa di alcuni dei famosi preziosi. Ma una volta che si accertò che il tesoro era intatto sulla vicenda tornò a calare il sipario. Tra i pezzi più importanti figurano un grande diadema a undici volute di brillanti, attraversato da un filo di perle orientali, che negli spazi inferiori ha perle incastonate, in quelle superiori gocce di brillanti; il tutto per un totale di 11 perle a goccia di grani 720, 64 perle tonde del peso di grani 975, 1040 brillanti del peso di grani 1167. Si tratta della famosa tiara che appare in tutti i ritratti ufficiali della regina Margherita e della regina Elena. Come risulta dalla perizia svolta dalla maison Bulgari nel 1976 per conto della Procura di Roma, i soli brillanti sono 6.732, a cui si aggiungono 2.000 perle di diverse misure montate su monili di grande valore artistico, tra collier, orecchini, diademi e spille. Ci sono gioielli che risalgono all'epoca di Carlo Felice e di Carlo Alberto e la famosa tiara della regina Margherita, quella che compare in tutti i ritratti. Quanto al valore del tesoro reale, non ci sono cifre ufficiali. Nel 1999 l'Unione Monarchica Italia parlò di 3mila miliardi di lire. Altre ricostruzioni odierne ipotizzano 300/400 milioni di euro.

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