Il mistero dei gioielli della Corona da Casa Savoia a Bankitalia- Corriere.it

Il mistero dei gioielli della Corona
da Casa Savoia a Bankitalia

di Enrica Roddolo

Savoia e gioielli del casato. Filiberto al Corriere a novembre aveva anticipato: �Avvier� l’iter per sbloccarli�. Maria Gabriella e i figli di Maria Pia: �Perch� chiediamo i gioielli� Parla l’esperto al quale la famiglia degli ex re d’Italia chiese di mettersi sulle tracce di corone, collier e spille

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Scrigno Savoia 1946 (foto: Collezione privata)

Settantacinque anni dopo la fine della monarchia in Italia, i gioielli della Corona di Casa Savoia sono chiusi nel caveau della Banca d’Italia. Maria Gabriella di Savoia, intervistata per il Corriere ci disse �che quei gioielli erano in realt� beni privati dei Savoia, perch� sono gioielli in gran parte ricostituiti dalla regina Margherita ... dato che gran parte del tesoro di gioie fin� bottino napoleonico, fu proprio il gusto della regina Margherita a farli ridisegnare dai grandi gioiellieri del tempo�.

Maria Gabriella ha detto di �non averli mai visti, chiesi di poterli fotografare, anni fa — ha raccontato la principessa al Corriere — per un libro sui gioielli, ma non fu possibile. � passato tanto tempo, ora si potrebbero almeno esporre�. Stesso desiderio che in pi� occasioni hanno espresso gli altri esponenti del casato: a partire da Vittorio Emanuele e dal figlio Emanuele Filiberto.

�E’ mia intenzione avviare il processo per sbloccare i gioielli da Bankitalia, in fondo ne avevo gi� discusso al telefono con l’allora governatore Draghi che ascolt� con attenzione la proposta di portarli alla luce - aveva anticipato al Corriere Filiberto gi� a novembre 2021 —. Il processo non dovrebbe essere troppo complesso in fondo quel “a chi di diritto” parla chiaro. Ma in questi anni ci sono state crisi politiche, di governo e adesso la pandemia, il tempo verr�. E dove vorrebbe fossero esposti i gioielli? �Alle Scuderie del Quirinale, la destinazione ideale. Ma anche a Palazzo reale a Torino. E se il prossimo presidente della repubblica fosse una donna, perch� non indossarli�, lancia la provocazione il nipote del �re di maggio�.

Ho chiesto anche al principe Michel di Jugoslavia, figlio di Maria Pia, primogenita dell’ultimo re d’Italia Umberto II e della regina Maria Jos�: �Gioielli Savoia? Il fatto che siano in Bankitalia � alla luce del sole, al Quirinale ricordo di aver visto tutte le carte esposte che ne documentano la presenza, e con mia madre e mio fratello Serge ne abbiamo discusso spesso�. Michel dal padre Alessandro Karađorđević, ex famiglia reale nei Balcani, alla caduta di Slobodan Milosevic ha chiesto la restituzione delle propriet� perdute nei Balcani, e cos� �5 anni fa siamo tornati in possesso del palazzo degli avi a Belgrado�. Pure il principe Aimone di Savoia ci ha confermato il desiderio che le gioie di casa Savoia tornino alla luce e vengano esposte. Nessuno ne rivendica la propriet�. Un punto questo che — curiosamente — trova insomma concordi i sempre discordi cugini Savoia.

�Gi�, forse sarebbe tempo che tornassero alla luce del sole�, dice al Corriere Stefano Papi, l’esperto di gioielli, �memoria storica� del mistero del tesoro dei Savoia che accetta, in esclusiva, di condividere ricordi e testimonianze di prima mano per ripercorrere la strada, dal 1946 sin qui, del mistero dei gioielli della Corona . Il mistero di diamanti, collier e corone del casato di Umberto Biancamano che riunific� l’Italia nell’800 e guid� il Paese fino al referendum Monarchia-Repubblica del 1946.

�Mia nonna Giulia, era molto legata alla sorella del contessa Cao di San Marco. E fu il conte il primo a mettere quei gioielli in salvo mentre l’Italia era attraversata dai venti di guerra. Insomma, i miei nonni conoscevano bene chi nascose il tesoro della Corona inizialmente nella Manica lunga del Quirinale — spiega l’esperto di gioielli che ha lavorato per anni a Londra per Sotheby’s, per una stagione anche da Christie’s, e studiato per una vita il tesoro sabaudo —. E tutto inizi� nel 1943, due giorni prima dell’8 settembre quando Vittorio Emanuele III era pronto a fuggire a Pescara�.

Cosa accadde, esattamente? �Il re convoc� a Villa Savoia il conte Vitale Cao di San Marco e chiese a lui di metterli al sicuro, in sua assenza, nei caveau della Banca d’Italia. In realt� quando i tedeschi occuparono la Citt� Eterna, il conte cap� che il sotterraneo risalente al Cinque-Seicento che collegava il ministero della Real Casa con la chiesa di Sant’Andrea del Quirinale poteva essere un nascondiglio pi� sicuro: � il cunicolo costruito per collegare palazzo Barberini al Quirinale. Cos�, in piena notte a lume di candela, con l’aiuto di un operaio fedele a casa Savoia, i gioielli furono murati in quel nascondiglio�, racconta Papi.

Poi al rientro nella capitale del figlio di Vittorio Emanuele III, Umberto, come Luogotenente del Regno, diamanti e preziosi della Corona tornarono in suo possesso. E’ cos�? �S�, tornato a Roma, Umberto fece smurare i preziosi che rientrarono cos� nella sua disponibilit�. Fino a quel giugno del 1946: mentre si compie l’esito del referendum tra Monarchia e Repubblica, Umberto prima di partire per l’esilio il 13 giugno a bordo di un Savoia Marchetti, li affid� nuovamente al ministro della Real Casa, Falcone Lucifero che li consegn� all’allora governatore della Banca d’Italia, Luigi Einaudi�.

Il destino dei gioielli si leg� cos�, in quel giugno di 75 anni fa con le segrete e sicure stanze di via Nazionale a Roma. Furono affidati a Einaudi, poi presidente della repubblica, con la dicitura “a chi di diritto”. Una frase che nei decenni ha scatenato gli interrogativi, �in realt� semplicemente indicava che trattandosi di gioielli della Corona dovessero spettare a chi ne avesse in futuro avuto diritto, in quanto sovrano d’Italia�.

Ma in un Paese diventato ormai una repubblica, quella frase �a chi di diritto� ha finito per generare una situazione di sospensione nel tempo del destino dei gioielli della Corona di casa Savoia. Negli anni, parlando con vari esponenti di Casa Savoia, pi� che rivendicazioni di quei gioielli si sono levate voci che auspicavano la loro esposizione al pubblico. Come appunto gi� avviene per i gioielli dei Windsor o quelli dei reali di Danimarca.

Perch� nessuno vuole portare allo scoperto i gioielli? �Perch� non � mai il momento storico adatto a riaprire il dibattito sul destino di quei gioielli, “di diritto” di chi ha la guida del Paese… ma credo che proprio perch� adesso la repubblica ha 75 anni, quel tesoro possa diventare un’attrattiva turistica. Se non in mostra nelle stanze del Quirinale, un tempo reggia Savoia ora residenza del presidente della repubblica, alle scuderie del Quirinale?�.

L’esperto di gioielli per anni, in segreto, ha seguito il destino di corone, spille e bracciali che hanno rappresentato i simboli del potere di casa Savoia. �Mio padre, il notaio Vincenzo Papi, conosceva bene l’allora governatore di Bankitalia, Carlo Azeglio Ciampi: ci vedevamo ogni estate a Santa Severa dove le nostre due famiglie avevano casa al mare — spiega Papi —. Cos� chiesi a Ciampi di poterli vedere i gioielli, e il governatore assicur� che mi avrebbe fatto avere delle foto e… forse si sarebbe anche potuto vederli i tesori di Casa Savoia. Ma poi si rese conto che per evitare di scatenare il finimondo era saggio lasciare quei preziosi a porte chiuse. Anni dopo, le tre figlie e l’erede dell’ultimo re mi delegarono come esperto di loro fiducia per andare a vedere in che condizioni fossero quei preziosi dopo tanto tempo: in fondo l’ultima volta erano stati visti dal presidente degli orafi di Roma, Roberto Vespasiani che li sottopose a perizia e li inventari�.

Anche il gioielliere Gianni Bulgari negli anni ‘70 ebbe modo di vederli e al tempo per la verit� fu fatta una stima del loro valore decisamente penalizzante per il taglio antico dei diamanti. Si disse che il taglio vecchio stile delle gemme non aveva grande valore. �In realt�, basta vedere le cifre record raggiunte negli ultimi mesi da gioielli secolari mandati all’asta, � vero il contrario: il valore storico ed effettivo dei gioielli aumenta al passare dei secoli. Per non parlare della tiara di Casa Savoia battuta da Sotheby’s in primavera�. Gi�, la sontuosa tiara appartenuta per 150 anni a Casa Savoia � stata battuta all’incanto per la cifra record di 1,6 milioni di dollari: uno dei prezzi pi� alti mai spuntati da una tiara all’asta. Aggiudicata da Sotheby’s �a un compratore privato asiatico: c’� un crescente interesse di collezionisti asiatici interessati proprio a gioielli con una lunga storia, meglio se appartenuti proprio al Gotha reale europeo�, come ha spiegato da Ginevra al Corriere, Benoit Repellin, a capo del progetto di Sotheby’s Magnificent Jewels. Una tiara di famiglia in quel caso per�, non della Corona come quelli custoditi in Bankitalia.

Perch� va fatta la distinzione tra gioielli in dotazione alla Corona del Regno d’Italia e bijoux di famiglia di Casa Savoia. I primi, il tesoro prezioso chiuso sotto chiave in Bankitalia, sono corone, collier e altri preziosi tramandati di sovrano in sovrano quali elementi del potere regale cos� come per i gioielli della corona britannica o di altre dinastie reali.

L’esempio di Londra. I gioielli che Her Majesty Elisabetta II possiede �in title�, ovvero in quanto l’attuale sovrana regnante, sono custoditi nella torre di Londra, ma aperti alle visite dei turisti. Cos� come quelli di Danimarca sono custoditi nel Rosenborg Palace di Copenaghen: nel seminterrato della fortezza un tempo castello, arredato con gusto rinascimentale da re Cristiano IV e oggi vero e proprio forziere di corone e scettri, spade, diademi, collier e orecchini qui preservati nei secoli. L� si possono ammirare gli smeraldi regalati da Cristiano IV alla regina Sophie Magdalene di Danimarca e la corona di Cristiano IV. �Ad alcuni di questi gioielli, in tempi recenti, l’attuale regina Margrethe ha voluto apportare piccole variazioni dettate da misure di sicurezza — ci ha spiegato Axel Harms, responsabile dell’Archivio delle Royal Danish Collection a Roseborg e Amalienborg palace —. Per esempio, delle chiusure per gli orecchini pi� importanti, nel timore di smarrirli�.

Nel caso di monarchie regnanti i gioielli della Corona rivestono infatti un ruolo attuale: cos� per esempio ogni anno – e da ultimo anche l’11 maggio scorso per l’Opening of the Parliament di Londra – la Imperial state crown britannica precedeva su un cuscino porpora l’ingresso della regina (e un tempo Elisabetta l’indossava sul capo). Nel caso dei gioielli della corona di casa Savoia i preziosi hanno invece un mero valore storico.

Ma cosa, pi� in dettaglio, � custodito sotto chiave? Che cosa, un giorno forse, gli italiani potranno ammirare in mostra se mai saranno portati alla luce i gioielli? �Il grande diadema che fu della regina Margherita, la sovrana pi� elegante di casa Savoia che comparve a teatro a Vienna, vestita di rosso e scintillante di diamanti e perle — spiega Papi —. Poi ci sono diamanti e perle a goccia. E spille, due grandi bracciali, un chocker, una grossa rivi�re di brillanti, e una grossa catena con nappe finali e cinque grossi fiocchi preziosi che la sovrana indossava spesso: tutti pezzi realizzati dal gioielliere Musy che negli anni furono indossati dalla regina Margherita e dalla regina Elena, mai da Maria Jos� l’ultima regina�.

Le famose perle della regina Margherita? �No, non le perle di Margherita… che furono divise tra vari esponenti della famiglia�. Per monitorarne lo stato di conservazione, anni dopo ci fu un nuovo tentativo per portare alla luce o almeno poter constatare la condizione di conservazione dei gioielli: �Tramite il sarto Roberto Capucci, in contatto con persone di famiglia dell’allora governatore di Bankitalia, l’attuale premier, avevo fatto un nuovo tentativo. Ma anche in quel caso non se ne fece nulla�.

Re Umberto II, in esilio in Portogallo a Villa Italia, affacciata sull’oceano Atlantico, ripeteva che le �monarchie sono come i sogni della notte: o tornano subito alla mente o mai pi��. Chiss� se sar� anche il destino dei gioielli, di riaffacciarsi alla luce del sole (prima o poi). O mai pi�.

24 novembre 2021 (modifica il 26 gennaio 2022 | 09:56)