L’inizio della guerra civile italiana: l’Armistizio di Cassabile
Il periodo noto come guerra civile italiana è collocato durante la seconda guerra mondiale ed ebbe inizio il giorno dell’8 settembre 1943 con l’Armistizio di Cassibile e si concluse nel 1945. L’Armistizio di Cassibile era stato imposto all’Italia dagli Alleati. Con questo armistizio, l’Italia annunciava la conclusione dell’armistizio con gli anglo-americani e la resa nei confronti delle potenze alleate.Di fronte a questo evento, i soldati italiani erano confusi e non sapevano come comportarsi nei confronti della Germania, che precedentemente era vista come Alleata, anche perché non avevano ricevuto direttive specifiche dal re Vittorio Emanuele III. Per questa ragione, alcuni soldati sono scappati e si sono nascosti tra le montagne, ma l’esercito tedesco ben presto ha invaso la penisola italiana ed è riuscito a catturare molti di questi militari (in tutto erano circa 800.000) e a inviarli nei campi di prigionia.
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La Resistenza partigiana in Italia
Nel 1943, la situazione politica italiana era bipartita, nel senso che l’Italia era divisa in due parti: il Centro-Nord e il sud. In particolare:- Il Centro-Nord era capeggiato dalla Repubblica di Salò (anche nota come Repubblica Sociale Italiana), fondata da Benito Mussolini.
- Il meridione, invece, era governato dal Regno d’Italia.
Nel periodo compreso tra il settembre 1943 e il dicembre dello stesso anno, molti partigiani sono entrati in azione e si sono scontrati con l’esercito tedesco. I partigiani facevano sabotaggi e attentati, ma l’esercito tedesco rispondeva con rappresaglie. Un evento particolarmente significativo è rappresentato dall’eccidio di Boves, avvenuto il 19 settembre 1943 e durante il quale l’esercito tedesco ha distrutto il paese uccidendo moltissimi civili innocenti.
I partigiani erano organizzati in brigate, tra le quali ricordiamo: le Brigate Garibaldi, le Brigate Matteotti e le Brigate del Popolo.
- Le Brigate Garibaldi erano principalmente legate ad ideologie comuniste e al Partito Comunista Italiano.
- Le Brigate Matteotti erano principalmente afferenti al Partito socialista
- Le Brigate del Popolo afferivano alla Democrazia cristiana
L’azione dei partigiani era coordinata dall’organizzazione politica del Comitato di Liberazione Nazionale, che si è formato ufficialmente nel 1943 a Roma.
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La conclusione della guerra civile italiana e la liberazione dell’Italia
Nel giugno 1944, Roma è stata liberata ed è salito al governo Ivanoe Bonomi. Il governo di Bonomi si era posto i seguenti obiettivi:- Il contrasto del fascismo in Italia (anche noto come defascistizzazione)
- Fornire supporto alla Resistenza nel Settentrione
- Raggiungere la massima autonomia possibile rispetto all’amministrazione operata dagli Alleati
Considerando la brutalità degli eccidi commessi dalla Germania, tra il 1944 e il 1945, gli Alleati hanno esortato la Resistenza partigiana a sospendere le operazioni contro l’esercito tedesco, ma i partigiani non li ascoltarono e continuarono ad opporsi.
In seguito, nel 1945, gli Alleati hanno aumentato i rifornimenti nei confronti della Resistenza partigiana. Gli anglo-americani sono intervenuto e hanno liberato molte città del Nord Italia, una dopo l’altra.
Benito Mussolini, a quel punto, ha provato a scappare e rifugiarsi in Svizzera, ma è stato catturato e ucciso.
La guerra civile italiana formalmente si è conclusa con la resa di Caserta, avvenuta nel 1945. Questo evento ha segnato definitivamente la sconfitta del fascismo e del nazismo in Italia.
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