Con il D.lgs 36/23, quanto si può dare in subappalto?

Quanto si può dare in subappalto?

Quanto si può dare in subappalto?

Quanto si può dare in subappalto? Come è cambiata la risposta nel corso degli anni

La normativa italiana sul subappalto ha attraversato varie fasi di cambiamenti, riflettendo l’intento del legislatore di bilanciare la libertà delle imprese di affidare parte dei lavori a terzi con la necessità di garantire trasparenza, controllo, e qualità nelle opere pubbliche.

Ecco una sintetica sequenza cronologica dei principali cambiamenti:

  1. DLgs 163/2006: Introduce il subappalto nei limiti del 30% della categoria prevalente e del 100% delle categorie scorporabili, stabilendo le prime basi normative per la disciplina del subappalto.
  2. Legge 106/2011: Modifica il DLgs 163/2006 riducendo il limite per il subappalto al 20% per gli affidamenti di lavori sottosoglia, applicabile attraverso la procedura negoziata (art. 122, comma 7).
  3. DLgs 50/2016: Impone una limitazione più stringente sul subappalto, stabilendo come quota massima il 30% dell’importo complessivo dell’appalto. Introduce anche la distinzione tra subappalto facoltativo, limitato e necessario (qualificante).
  4. DM 248/2016: Limita il subappalto delle categorie di lavori a elevata specializzazione (SIOS) al 30%, a condizione che l’importo delle singole lavorazioni superi il 30% dell’importo dell’appalto.
  5. DL “Sblocca Cantieri” 32/2019: Estende il limite per il subappalto fino al 50% dell’importo complessivo dell’appalto, introducendo un regime più flessibile.
  6. Legge 55/2019: In sede di conversione del DL “Sblocca Cantieri”, il subappalto viene esteso fino al 40% dell’importo complessivo dell’appalto, stabilendo un regime transitorio.
  7. Sentenze della Corte di Giustizia UE (2019): Con le sentenze del 26 settembre 2019 (Causa C-63/18) e del 27 novembre 2019 (Causa C-402/18), la Corte stabilisce che le limitazioni fisse e indiscriminate al subappalto (come il 30% previsto dall’art. 105 del Codice dei Contratti pubblici) non sono conformi alla Direttiva 2014/24/UE, sollecitando una revisione della normativa nazionale.
  8. Legge 108/2021: In risposta alle sentenze della Corte di Giustizia, introduce modifiche significative all’art. 105 del DLgs 50/2016, eliminando i limiti quantitativi prestabiliti e confermando la discrezionalità delle stazioni appaltanti nella determinazione dei limiti di subappaltabilità.
  9. DLgs 36/2023: Conferma e amplia le modifiche introdotte dalla legge 108/2021, consolidando un quadro normativo che privilegia la valutazione caso per caso per la determinazione dei limiti di subappaltabilità, abolendo limiti quantitativi rigidi e introducendo la possibilità del subappalto a cascata.

Questa sequenza cronologica illustra come la normativa sul subappalto sia progressivamente evoluta verso un modello più flessibile e conforme ai principi del diritto dell’Unione Europea, garantendo al contempo che la qualità e la trasparenza nelle opere pubbliche rimangano principi guida.

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Quanto si può dare in subappalto?
Corso sul subappalto - Ispirato ai contenuti dell'art.119 del D.lgs 36-2023.

Quanto si può dare in subappalto nel nuovo codice dei contratti pubblici?

Il DLgs 36/2023 ha portato a un’interpretazione e applicazione più flessibile dei limiti al subappalto.

In sintesi i principi fondamentali sono:

  • Flessibilità sui Limiti: Il DLgs 36/2023 ha eliminato i limiti quantitativi fissi per il subappalto, introducendo una maggiore flessibilità. Le stazioni appaltanti possono ora definire, caso per caso nei bandi di gara, i limiti specifici per il subappalto, tenendo conto delle peculiarità di ciascun appalto. Questo approccio mira a garantire la massima partecipazione e la promozione della concorrenza.
  • Divieto di Subappalto in Misura Maggioritaria: Nonostante la flessibilità introdotta, resta il principio per cui non è ammesso il subappalto in misura maggioritaria della prestazione principale. Questo è inteso a garantire che l’appaltatore principale mantenga un ruolo centrale nell’esecuzione dell’appalto.
  • Subappalto “Libero” e “Qualificante”: Viene mantenuta la distinzione tra subappalto “libero”, per cui le imprese possono subappaltare parti dell’appalto entro i limiti definiti dalla stazione appaltante, e subappalto “qualificante”, per lavorazioni specialistiche per le quali l’appaltatore non ha le qualificazioni necessarie e che richiedono quindi un subappaltatore qualificato.
  • Subappalto a Cascata: Il DLgs 36/2023 chiarisce anche le condizioni sotto cui è possibile il subappalto a cascata, ovvero la possibilità per un subappaltatore di affidare parte del proprio lavoro a un ulteriore subappaltatore, sempre nel rispetto dei limiti e delle condizioni poste dalla stazione appaltante.
  • Responsabilità Solidale: Si introduce il principio di responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore per le obbligazioni contrattuali, rafforzando la tutela delle stazioni appaltanti e dei lavoratori.

Quale è in sintesi la risposta del DLgs 36/2023 alla domanda Quanto si può dare in subappalto?

Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici segna un passo importante verso un sistema di subappalto più flessibile e adattabile alle esigenze specifiche di ogni appalto, promuovendo al contempo la trasparenza e la qualità delle prestazioni. È importante che gli operatori del settore, in particolare ingegneri e avvocati specializzati in diritto amministrativo, aggiornino costantemente le loro conoscenze per navigare con sicurezza in questo quadro normativo in evoluzione.

Obiettivi del corso CIFI sul Subappalto ferroviario

Quanto si può dare in subappalto? 3 principi fondamentali: libertà, competenza ed etica

Nel dibattito sul subappalto, tre principi fondamentali emergono con chiarezza: libertà, competenza ed etica. Questi pilastri dovrebbero guidare ogni decisione nel campo degli appalti pubblici, offrendo una bussola morale e professionale per ingegneri e avvocati. Tuttavia, la libertà nel subappalto spesso solleva questioni complesse, che richiedono un esame attento.

Libertà nel Subappalto: un Bilanciamento Delicato

La libertà nel subappalto è un concetto potente, che offre alle aziende la flessibilità di adattare le loro risorse alle esigenze specifiche di un progetto. Tuttavia, questa libertà non equivale a una licenza illimitata di agire senza vincoli. Al contrario, essa esige un alto livello di responsabilità e discernimento.

Libertà non è Anarchia

Prima di tutto, è fondamentale comprendere che la libertà nel subappalto non implica l’assenza di regole. La normativa vigente, pur essendo stata resa più flessibile per favorire l’efficienza e la partecipazione delle imprese, continua a imporre limiti e condizioni chiare. Questi limiti sono pensati non solo per garantire la trasparenza e la concorrenza leale ma anche per assicurare la qualità delle opere pubbliche e la tutela dei lavoratori. Pertanto, interpretare la libertà come un pretesto per eludere questi obblighi sarebbe un grave errore, che potrebbe esporre a sanzioni legali e danneggiare la reputazione professionale.

Libertà non è Timore

D’altra parte, la libertà nel subappalto non deve essere vissuta con apprensione. Per chi è abituato a operare in un contesto rigidamente normato, l’introduzione di maggiore flessibilità può inizialmente suscitare incertezza. Tuttavia, questa apertura offre l’opportunità di esplorare nuove modalità operative, promuovendo l’innovazione e l’ottimizzazione delle risorse. È cruciale, quindi, che ingegneri e avvocati si approccino a questa libertà con un atteggiamento proattivo, vedendola come uno strumento per migliorare l’efficacia e la qualità del loro lavoro, piuttosto che come una fonte di complessità aggiuntiva.

Verso una Prassi Responsabile

Per navigare con successo in questo equilibrio tra libertà e regolamentazione, è indispensabile un approccio informato e consapevole. Ciò richiede una costante formazione sulle evoluzioni normative e sulle migliori pratiche del settore. Inoltre, è fondamentale sviluppare una solida competenza etica, che guidi le decisioni non solo in base alla loro conformità legale ma anche alla loro integrità morale e professionale.

Liberta | Competenza | Etica. Conclusioni

In sintesi, la libertà nel subappalto rappresenta una preziosa opportunità di crescita e innovazione per il settore degli appalti pubblici. Tuttavia, per esercitarla responsabilmente, è essenziale che ingegneri e avvocati si dotino degli strumenti necessari per interpretare correttamente la normativa, valutare con attenzione le implicazioni delle loro scelte e agire sempre con integrità e professionalità. In questo contesto, la formazione continua emerge come un imperativo ineludibile, essenziale per garantire che la libertà nel subappalto sia esercitata nel modo più proficuo e sostenibile possibile.

Il corso CIFI sul subappalto

Il corso CIFI sul subappalto, disponibile sulla piattaforma Ferrovie Academy, è una risorsa formativa necessaria per chi opera nel settore degli appalti pubblici, in particolare in ambito ferroviario. La recente evoluzione legislativa, ha eliminato i precedenti limiti qualitativi e quantitativi e introducendo nuove disposizioni che riguardano tanto le Stazioni Appaltanti quanto le imprese .

Corso CIFI - Subappalto

Innovazioni del DLgs 36/2023

Nell’ambito del corso sono trattate le novità normative arricchite da schemi di sintesi, modelli ed esempi concreti che facilitano la comprensione e l’applicazione pratica delle norme.

Ruoli e Responsabilità

Il corso si addentra nella gestione dei diversi ruoli coinvolti in un’appalto, dal Responsabile Unico del Progetto (RUP) al Direttore dei Lavori (DL), dal Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione (CSE) all’Esecutore, delineando responsabilità, compiti e migliori prassi per ciascuno. Si pone una particolare enfasi sulla verifica dei requisiti del subappaltatore e sulla gestione efficace di tutte le fasi del subappalto, dal ciclo dei pagamenti alla risoluzione delle criticità e controversie.

Scegliere il Subappaltatore e Gestire il Contratto

Una sezione significativa del corso è dedicata alla scelta del subappaltatore, esplorando i criteri per valutare requisiti e capacità e gli elementi essenziali del contratto di subappalto. Si analizza la responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore, fornendo indicazioni su come garantire la conformità e la sicurezza sul cantiere, elementi cruciali nel contesto ferroviario dove i margini di errore sono minimi.

Esperienze Dirette e Applicazioni Pratiche

Il corso offre anche una prospettiva operativa grazie all’analisi dei ruoli del Direttore dei Lavori e del Coordinatore per la Sicurezza, arricchita da schemi operativi e dalla discussione su come coordinare il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) con il Piano Operativo di Sicurezza (POS) del subappaltatore. Viene data inoltre particolare attenzione alle esperienze ferroviarie, offrendo ritorni diretti e case study che mostrano come le normative sul subappalto si traducano nella pratica di uno dei settori più complessi e regolamentati degli appalti pubblici.

Conclusione

Grazie a una combinazione di fondamenti teorici e applicazioni pratiche, i partecipanti saranno in grado di affrontare con competenza ed etica le sfide del subappalto, migliorando la qualità e l’efficienza dei progetti a cui lavorano.

Non è solamente il cambiamento normativo a determinare un miglioramento reale nelle condizioni di lavoro e nella qualità dei progetti. Al cuore di ogni miglioramento tangibile vi sono le competenze, le doti e le qualità umane e professionali delle persone coinvolte.

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