George Lucas

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George Lucas nel 2011
Statuetta dell'Oscar Oscar alla memoria Irving G. Thalberg 1992

George Walton Lucas Jr. (Modesto, 14 maggio 1944) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore statunitense.

È stato proprietario di una holding del cinema, la Lucasfilm, ed è anche un importante imprenditore nell'ambito dei giocattoli e dei videogiochi. È famoso per essere il creatore delle saghe cinematografiche di Guerre stellari e Indiana Jones e ha scritto e diretto i film cult L'uomo che fuggì dal futuro (rielaborazione di un progetto presentato per la sua tesi di laurea) e American Graffiti.

Candidato quattro volte ai Premi Oscar (nel 1974 come miglior regista e per la miglior sceneggiatura originale per American Graffiti, e nelle stesse categorie, quattro anni dopo, per Guerre stellari), è stato insignito dell'Oscar alla memoria Irving G. Thalberg nel 1992. Per Una nuova speranza ha vinto il premio al miglior film agli Evening Standard British Film Awards del 1978 e due Saturn Awards nello stesso anno (miglior regia e miglior sceneggiatura originale); per il suo secondo seguito, Il ritorno dello Jedi, ha vinto lo Hugo Award per la miglior rappresentazione drammatica nel 1983, replicando il successo nel 1990 per Indiana Jones e l'ultima crociata. Ha vinto inoltre un Empire Award per il miglior Sci-Fi/Fantasy nel 2005 grazie a Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith e gli è stato assegnato il Razzie Award alla peggior sceneggiatura per Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni nel 2002.

George Lucas ha inoltre fondato la Industrial Light & Magic, attualmente una delle più famose ed importanti aziende nel campo degli effetti speciali digitali, e THX, azienda rinomata nel settore audiovisivo. Fu un componente dei movie brats, movimento che contribuì alla nascita della Nuova Hollywood degli anni settanta.

Lucas ha spesso affidato ad altri, a Spielberg preferibilmente, il compito di portare sullo schermo le sue creazioni, dedicandosi, per la maggior parte del tempo, a lavorare dietro le quinte a storie e personaggi, a mondi paralleli e credibili, a ecosistemi in cui i protagonisti potessero vivere come persone reali. Secondo il sito Mymovies.it,[1]

«Lucas non è solo un grande uomo di marketing che con un solo brand è riuscito a vivere commercialmente di rendita per decenni, ma è anche un genio tecnico che ha imposto nuovi standard nelle tecnologie applicate al cinema.»

La rivista Forbes stima il suo patrimonio in 5,7 miliardi di dollari.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

George Lucas alla festa Time 100 del 2006, come visto nel video blog Rocketboom

Nacque a Modesto, in California, figlio di Dorothy Ellinore Bomberger e di George Walton Lucas Sr., proprietario di un emporio. Durante gli anni sessanta, studiò cinema a Los Angeles, alla University of Southern California, una delle prime università ad avere un corso dedicato al cinema. In quel periodo girò diversi cortometraggi, compreso uno fantascientifico intitolato THX 1138, che in seguito sarebbe diventato il suo primo lungometraggio, L'uomo che fuggì dal futuro.

Anni settanta e ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito la laurea, diventò il cofondatore, assieme a Francis Ford Coppola, dello studio American Zoetrope, con il quale volle creare un ambiente libero, che permettesse ai registi di dirigere al di fuori di quello che veniva percepito come il controllo oppressivo delle major di Hollywood. La American Zoetrope non ebbe mai veramente successo, infatti la fortuna commerciale di Lucas arrivò con il film American Graffiti e soprattutto con Guerre stellari nel 1977, quest'ultima un'idea che ebbe già dal 1971 quando ultimò i lavori del suo film L'uomo che fuggì dal futuro.[3] Guerre stellari ebbe due seguiti: L'Impero colpisce ancora nel 1980 e Il ritorno dello Jedi nel 1983, grazie ai quali Lucas fu in grado di mettere in piedi un suo proprio studio, la LucasFilm, a Marin County in California. Skywalker Sound e Industrial Light and Magic, le divisioni che si occupano rispettivamente di effetti sonori e effetti visivi, sono divenute note nei rispettivi campi di specializzazione. La LucasFilm Games, in seguito ribattezzata LucasArts, è stata attiva nell'industria dei videogiochi. Lucas è stato multato dalla DGA (Director's Guild of America), l'associazione dei registi americani, di 250.000 dollari, per non aver messo i titoli di testa all'inizio del film L'Impero colpisce ancora; la disputa si è conclusa con il pagamento da parte del regista di solo 35.000 dollari. Di lì a poco Lucas, per protesta, ha dato le dimissioni dalla DGA e dalla MPAA (Motion Picture Academy of America), divenendo, di fatto, un regista indipendente.

Negli anni ottanta Lucas si è dedicato a un'altra saga di successo basata sulle avventure dell'archeologo Indiana Jones, del cui personaggio rimane l'ispiratore principale pur avendo affidato la regia a Steven Spielberg. L'enorme successo ha permesso di produrre nel corso del tempo una pentalogia e una serie televisiva. Lucas si è dedicato inoltre al fantasy con Labyrinth - Dove tutto è possibile e Willow. Ha tentato nuovamente la via della fantascienza producendo il bizzarro Howard e il destino del mondo, lungometraggio dedicato a un personaggio della Marvel.

Oltre alle grandi produzioni finanzia piccoli film di autori di talento come Lawrence Kasdan con Brivido caldo, diventato un cult-movie degli anni ottanta. Ha investito anche su grandi registi come Akira Kurosawa per Ran,[4][5][6] Sogni,[7][8] e Kagemusha - L'ombra del guerriero, che ha vinto la Palma d'oro a Cannes, e Francis Ford Coppola per Tucker, un uomo e il suo sogno.

Grande attenzione riserva al mondo dell'infanzia per il quale ha prodotto i film d'animazione C'era due volte e il più fortunato Alla ricerca della valle incantata. Anche l'universo di Guerre stellari è stato utilizzato in questa direzione con due serie animate: una dedicata ai Droidi e l'altra agli Ewok, a questi ultimi sono stati anche dedicati ben due film per la TV.

Nel frattempo l'Industrial Light and Magic è diventata la prima nel campo degli effetti speciali e tantissime produzioni si affidano all'abilità dei suoi tecnici. Invece, escluso Indiana Jones, i film prodotti dalla Lucasfilm e co-prodotti da Lucas non sono riusciti più ad ottenere i grandi successi commerciali degli anni passati, tanto che dall'inizio degli anni novanta Lucas decise di abbandonare l'idea di finanziare nuovi progetti cinematografici originali.

Anni novanta e duemila[modifica | modifica wikitesto]

Lucas è entrato in un periodo di crisi professionale. Dopo aver abbandonato la carriera registica sembra abbia voluto abbandonare quella di produttore. Le motivazioni principali di tutto questo, oltre gli ultimi flop, riguardano il fatto che le sue energie si concentrano sulle sperimentazioni tecnologiche della ILM, sulla riorganizzazione della Lucasfilm, sulle modifiche allo Skywalker Ranch, il suo ritiro creativo. Paradossalmente il suo lavoro non molto remunerativo con Le avventure del giovane Indiana Jones e Benvenuti a Radioland gli hanno permesso di entrare in contatto con nuove figure professionali, come Rick McCallum, e di sperimentare nuovi effetti speciali, fattori determinanti al suo ritorno nel mondo del cinema. Altro fattore importante è stata la pubblicazione del romanzo di Timothy Zahn L'erede dell'impero, che ha registrato un boom di vendite riaccendendo l'interesse verso Guerre stellari. Le vendite dei giocattoli legati alla trilogia sono saliti alle stelle e Lucas ha riguadagnato molto denaro. Il mercato è parso quindi pronto a nuove avventure di Guerre stellari.

Nel 1992, Lucas ammise di avere dei piani per creare la trilogia prequel nel Lucasfilm Fan Club magazine, e lo annunciò ufficialmente a Variety alla fine del 1993.[9]

Il 3 ottobre 1994 Lucas aveva iniziato a scrivere la trilogia prequel antecedente alla trilogia originale degli anni settanta e ottanta di Guerre stellari, e il 1º novembre dello stesso anno lasciò le operazioni quotidiane della sua industria cinematografica e iniziò un periodo sabbatico per finire la stesura delle sceneggiature. I tre nuovi film La minaccia fantasma, L'attacco dei cloni e La vendetta dei Sith (quest'ultimo contenente il solo cameo del regista nella saga) hanno segnato il ritorno di Lucas dietro la macchina da presa. Questi prequel hanno svolto un ruolo pionieristico nell'utilizzo delle attrezzature digitali in Alta Definizione rispetto alla pellicola,[10] sono avanti di almeno cinque anni rispetto a produzioni similari per quanto concerne gli effetti speciali.[1]

Nel 1997, in occasione del ventennale dall’uscita di Guerre stellari, Lucas ha distribuito nei cinema di tutto il mondo una versione restaurata, rimasterizzata e modificata della trilogia fantascientifica. Molte scene sono state rifatte con effetti speciali più moderni e altre che erano state previste ma dovettero essere tagliate furono reinserite. Grazie a questa riedizione tra incassi, vendite delle VHS, merchandising e diritti d'autore Lucas ha raccolto 251 milioni di dollari.[11] Le riedizioni costituirono un campo di prova ideale per gli effetti speciali digitali da applicare su vasta scala agli episodi successivi.

Il regista ha celebrato di nuovo il rito fondato sulla rievocazione delle azioni all'origine della storia dispiegata dalla sua opera-mondo. Nello spazio-temporale del fantasy di Lucas, il cinema si compie e si perpetua: dato un universo parallelo, il cattivo di turno porta il caos in un regno di pace e di benessere. La struttura di base è quella che si avvia dall'iniziale vittoria del kaos e poi si concentra sulla difficoltà di riconquistare il kosmos. Per riportare l'armonia, due prodi cavalieri Jedi dominano la Forza e combattono il suo lato oscuro. La figura dell'eroe non è unica ma duplice: uno è il giovane apprendista che sta completando il suo percorso di formazione, l'altro è il suo maestro, colui che compirà il viaggio sacrificale e verrà sostituito dall'allievo.[12]

La nuova trilogia non ha però ottenuto il successo sperato tra i vecchi fan ma ne ha creati di nuovi soprattutto tra le giovani generazioni, che apprezzano ormai di più i nuovi episodi.[13][14] La vendetta dei Sith ha inoltre ottenuto i favori della critica, sempre piuttosto fredda nei giudizi su Star Wars. Considerati nel loro complesso, i sei film che compongono le due trilogie di cui è costituita la saga emanano una suggestione e una potenza davvero non comuni, e vanno a delineare in misura non accessoria l'immaginario collettivo degli ultimi decenni del XX secolo.[15]

George Lucas insieme all'amico e collega Steven Spielberg nel 2006

In un'intervista il regista dichiara: "Ogni film che finisce mi rende malinconico, in questo caso la malinconia è più forte, Guerre Stellari ha preso una parte molto importante della mia vita. Ma provo anche una specie di euforia, in fondo è come se riprendessi la mia libertà, posso recuperare la curiosità di sperimentare, di giocare con piccoli film… Ora penso ad Indiana Jones, la cui serie continua; poi, in testa, c'è un piccolo film, silenzioso, tutt'altro mondo rispetto a questo che s'è appena chiuso".[13][16]

Sempre nel 2005 Lucas è risultato nella classifica di Forbes tra i quattrocento uomini più ricchi del mondo al posto n. 194 con un patrimonio personale di tre miliardi di dollari.[11] Nonostante le sue immense risorse, Lucas non produce dal 1994 al 2010 film che non siano connessi alle sue pellicole precedenti. Lo stesso anno gli è stato assegnato il premio alla carriera dell'American Film Institute. Già dieci anni prima gli era stato offerto, ma lui aveva segretamente rifiutato perché “troppo giovane”. Aveva chiesto di ripetergli l'offerta quando avrebbe avuto sessant'anni. Ora i tempi sono maturi ma Lucas ha ancora voglia di dire la sua nel cinema, nel mondo che ha costituito la sua vita.[16]

George Lucas firma autografi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica nel 2009

Negli anni 2003-2011 si è occupato dell'ulteriore espansione dell'universo fantascientifico di Star Wars da lui creato fin dagli anni settanta. Ai film, ai romanzi, ai fumetti, ai cartoni animati e ai videogiochi più o meno legati alla sua casa di produzione, ha aggiunto una serie in computer grafica. A tutto questo si sommerà fra qualche anno un telefilm di raccordo tra le due trilogie. Lo stesso regista ammette che fermare Guerre stellari è ormai impossibile.[13]

Nel 2008 Lucas ha deciso di rimettere mano a un'altra saga e insieme a Spielberg ha realizzato, a quasi vent'anni dall'ultimo film, un quarto capitolo di Indiana Jones intitolato Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.

Dal 2008 al 2014, Lucas è stato anche il creatore e produttore esecutivo di Star Wars: The Clone Wars, serie animata realizzata in grafica computerizzata su Cartoon Network, preceduta da un film omonimo, prequel della serie stessa.[17]

Dopo aver visto Avatar, nel 2009, Lucas ha dichiarato di avere in programma di realizzare una versione in 3D della saga cinematografica di Guerre stellari.[18]

Nel 2008 la Lucasfilm ha avviato il progetto Red Tails, un film sulle battaglie aeree della Seconda guerra mondiale, una delle passioni di Lucas (i duelli spaziali di Guerre stellari sono infatti ispirati ai documentari storici della Battaglia d'Inghilterra).[16] A prescindere dal risultato, si è trattato di un vero e proprio evento, considerando che erano sedici anni che Lucas non produceva un film o una serie televisiva che non fosse connessa a Guerre stellari o Indiana Jones. Lucas si è occupato sia del ruolo di produttore esecutivo che di curatore del soggetto e ha girato inoltre qualche scena.[19] Il 29 luglio 2011 è stato finalmente mostrato il primo trailer del film. La pellicola è uscita nel 2012.

Anni duemila dieci e duemila venti[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2011 Lucas era a Orlando, in Florida, per celebrare l'apertura di Star Tours - The Adventures Continue al Walt Disney World. È stato invitato a colazione dal CEO della Disney Bob Iger che ha chiesto a Lucas se sarebbe stato disposto a vendere la sua azienda alla Disney. Lucas aveva iniziato a pensare di ritirarsi, ma in quel momento non era pronto a farlo.[20] Prese in considerazione l'idea di dirigere Episodio VII in uscita nel maggio 2015 e poi di vendere la sua compagnia ma decise di lasciare il franchise nelle mani di altri registi, annunciando nel gennaio 2012 che si sarebbe allontanato dal realizzare film di successo.[21]

Il 31 maggio 2012 Lucas ha rilasciato alla rivista Empire la seguente dichiarazione:[22]

«Mi sto allontanando dalla compagnia [la LucasFilm, ndr]. Mi sto allontanando da tutti i miei affari, sto portando a termine tutti i miei obblighi e una volta finiti mi ritirerò nel mio garage armato di sega e martello a costruire dei piccoli film. Ho sempre voluto realizzare film che avessero una natura sperimentale, piuttosto che preoccuparmi di farli vedere nei cinema.»

Due giorni dopo questa dichiarazione, il 2 giugno, Kathleen Kennedy è stata nominata codirettrice generale della Lucasfilm.

Nell'agosto del 2012, ad Anaheim, durante una celebrazione di Star Wars, prendendo atto della decisione di cedere i diritti della sua casa di produzione alla Disney, invitò a pranzo sia Mark Hamill che Carrie Fisher per informarli sulla sua scelta, della realizzazione di una nuova trilogia sequel per la saga e chiese loro se avessero voglia di esserne coinvolti, ricevendo approvazione da entrambi, anche se scossi dalla notizia.[23][24][25] Il 30 ottobre Lucas annuncia la vendita della sua casa di produzione alla Disney[26] per 4,05 miliardi di dollari.[27]

L'ultima pellicola sviluppata e prodotta da Lucas è stato il musical animato Strange Magic, che è uscito nelle sale nel gennaio del 2015.[28][29]

Lucas, dopo aver venduto la Lucasfilm alla Disney, ha inizialmente ricoperto il ruolo di consulente creativo per la sceneggiatura di Star Wars: Il risveglio della Forza, ma dopo alcune divergenze ha deciso di non prendere più parte al progetto.[30] Criticò il film alla sua uscita affermando che alla Disney "hanno voluto fare un film rétro. Non mi piace. Ho lavorato duramente per realizzare ogni film in modo completamente diverso, con diversi pianeti, diverse astronavi, per renderlo sempre nuovo", e aggiungendo di sentirsi come se avesse venduto le sue creature "agli schiavisti bianchi".[31] Qualche giorno dopo però chiese scusa per le parole dure rivolte alla Disney.[32]

Successivamente visitò il set per le riprese di Rogue One: A Star Wars Story ritenendolo alla sua uscita un film migliore rispetto al precedente.[33][34]

Apprezzò anche Star Wars: Gli ultimi Jedi, che ricalcava in buona parte molte delle idee che lui stesso aveva abbozzato per un suo eventuale Episodio VII, visitandone il set e dichiarando che il film "è stato realizzato magnificamente".[35][36][37][38][39][40]

Fece inoltre visita al set di Solo: A Star Wars Story facendo una sorpresa al suo amico Ron Howard e diede un suo consiglio durante una particolare sequenza intima che riguardava Han e Qi'ra sul Falcon.[41]

Lucas diede anche numerosi consigli al team creativo per la realizzazione di Star Wars: L'ascesa di Skywalker, parlando a lungo con J. J. Abrams.[42]

Lucas ha visitato il set della prima serie tv live-action di Star Wars, The Mandalorian, come sorpresa di compleanno per Jon Favreau.[43] È stato in seguito rivelato che Lucas aveva un certo livello di coinvolgimento nella creazione dello show.[44][45]

Ha aiutato poi a dirigere la prima puntata dell'ottava stagione de Il Trono di Spade diretta da David Nutter, in particolare una sequenza che riguarda Jon e Daenerys mentre discutono di Sansa Stark.[46][47]

Sebbene sia Lucas che il suo vecchio amico e regista di vecchia data Steven Spielberg non abbiano rispettivamente né scritto né diretto il quinto film del celeberrimo archeologo, dal titolo Indiana Jones e il quadrante del destino, ricoprono comunque il ruolo di produttori esecutivi.[48]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È grandissimo amico di Steven Spielberg, con il quale ha realizzato Indiana Jones e coprodotto Alla ricerca della Valle Incantata e Sogni. Oltretutto la ILM ha curato gli effetti speciali di quasi tutti i film di Spielberg, la cui casa di produzione, la Amblin Entertainment, ha co-prodotto con la Lucasfilm Le avventure del giovane Indiana Jones. Non a caso è proprio Spielberg a consegnare a Lucas di persona il Premio alla memoria Irving G. Thalberg, favore e omaggio che Lucas farà nel 2011 al suo padrino cinematografico Coppola, con il quale invece i rapporti sono stati più altalenanti. Durante la cerimonia degli Oscar 2007, i tre registi consegnarono il premio per il miglior regista ad una quarta figura fondamentale della Nuova Hollywood: Martin Scorsese.

Ha tre sorelle: Ann, Kate e Wendy. È stato sposato con la montatrice Marcia Griffin dal 1969 al 1983 con la quale ha adottato una bambina, Amanda. Ha adottato quindi altri due bambini: Jett e Katie. Quest'ultima ha scritto degli episodi della serie televisiva The Clone Wars dove appare in un episodio assieme ai fratelli e al padre sotto forma di avatar.

Nel 2006 si è fidanzato con l'imprenditrice Mellody Hobson, membro tra l'altro del consiglio di amministrazione della DreamWorks Animation, con la quale si è sposato il 22 giugno 2013 al Chicago Peninsula Hotel, in una cerimonia presieduta dal senatore del New Jersey Bill Bradley.[49] Il 9 agosto dello stesso anno è nata la loro prima figlia, Everest Hobson Lucas, grazie alla surrogazione di maternità.[50]

Nel 2009 Lucas ha comprato un ex monastero da 6 milioni di euro in Umbria. La ristrutturazione si è conclusa nel 2011, ed ha ospitato i suoi 4 migliori amici: Steven Spielberg, Robert De Niro, Francis Ford Coppola e Ron Howard, per inaugurare la sua nuova villa[51].

Lucas è affetto da diabete fin da giovane.[52]

Impegno sociale[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2013 Lucas, tramite la sua fondazione, ha donato la somma di 25 milioni di dollari al programma Chicago's After School Matters. Fondata da Maggie Daley, l'associazione aiuta ragazzi bisognosi a formarsi e a guadagnare delle qualifiche lavorative attraverso lavori svolti come apprendista.[53]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

George Lucas

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Lucas assieme a J. J. Abrams

Sceneggiatura e/o soggetto[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Altri ruoli[modifica | modifica wikitesto]

Comparsate e camei[modifica | modifica wikitesto]

George Lucas compare per un attimo in Indiana Jones e il tempio maledetto nel ruolo di un missionario[55] e in La vendetta dei Sith nei panni del Barone Papanoida. Nel film Beverly Hills Cop III è l'uomo che mangia il gelato a cui Eddie Murphy passa avanti quando sale sulla ruota panoramica. Infine appare nel telefilm The O.C., nella penultima puntata della seconda stagione intitolata Guerre stellari, nella parte di sé stesso.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio di Randall Curtis, chiara ed evidente parodia di Lucas, appare ne I Simpson nell'episodio Fatti e assuefatti della quindicesima stagione, dov'è il regista della saga Guerre Cosmiche, altra evidente parodia di Guerre Stellari.

Nel 2011 è stato distribuito il documentario dal titolo The People vs. George Lucas, che esplora il rapporto di amore-odio che lega Lucas e i fan della saga di Guerre stellari.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

George Lucas è stato insignito del Life Achievement Award da parte dell'American Film Institute nel giugno 2005[56]. Lucas iniziò il suo discorso di accettazione citando il Cancelliere Palpatine e poi scherzò dicendo che, dal momento che intendeva la serie di Guerre stellari come un unico, grande film, forse il premio gli era stato assegnato "ora che sono finalmente riuscito a concluderlo"; citò ironicamente anche Terrence Malick, dicendo di averlo superato (tre film a quattro) nella gara a chi riceveva più lodi avendo prodotto il minor numero di opere.

Nel 2006 fu il secondo cineasta, dopo Steven Spielberg, ad essere introdotto nella Science Fiction Hall of Fame[57].

Nel 2007, assieme a Steven Spielberg e Francis Ford Coppola, ha presentato la premiazione al miglior regista durante la cerimonia dei premi Oscar (il premio fu assegnato a Martin Scorsese per The Departed). I tre furono protagonisti di un siparietto in cui Spielberg e Coppola presero in giro Lucas per non aver mai vinto un Oscar competitivo[58].

Il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama l'ha insignito della National Medal of Arts nel 2013, per i suoi contributi al cinema americano[59].

Nel 2014 è stato nominato membro onorario della Society of Motion Picture and Television Engineers[60].

Nel 2015 è stato nominato tra le Disney Legends[61] e nello stesso anno è stato premiato ai Kennedy Center Honors[62].

  • Razzie Awards
    • 1988 – Candidatura alla peggior sceneggiatura per Willow
    • 1999 – Candidatura al peggior regista per Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
    • 1999 – Candidatura al peggior film per Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
    • 1999 – Candidatura alla peggior sceneggiatura per Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
    • 2002 – Candidatura al peggior regista per Star Wars: Episodio II – L'attacco dei cloni
    • 2002 – Candidatura al peggior film per Star Wars: Episodio II – L'attacco dei cloni
    • 2002 – Peggior sceneggiatura per Star Wars: Episodio II – L'attacco dei cloni
  • Saturn Award
    • 1978 – Miglior regista per Guerre stellari
    • 1978 – Miglior sceneggiatura originale per Guerre stellari
    • 1983 – Candidatura alla miglior sceneggiatura per Il ritorno dello Jedi
    • 1999 – Candidatura al miglior regista per Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma
    • 2002 – Candidatura al miglior regista per Star Wars: Episodio II – L'attacco dei cloni
    • 2005 – Candidatura al miglior regista per Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith
    • 2005 – Candidatura al miglior film per Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith

Di seguito ha ricevuto altri riconoscimenti:

  • Nel 1979 gli è stato assegnato il Readers' Choice Award al Kinema Junpo Awards come miglior regista per Guerre stellari[63].
  • Nel 1981 David di Donatello al Miglior produttore straniero per Kagemusha – L'ombra del guerriero
  • Nel 2004 la Visual Effect Society lo ha premiato con il premio alla carriera Lifetime Achievement Award per i traguardi conseguiti nel corso della sua vita nel campo degli effetti speciali per il cinema.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

National Medal of Arts - nastrino per uniforme ordinaria
— 10 luglio 2013[64]
Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 6 dicembre 2015

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b George Lucas - Critica, su mymovies.it. URL consultato il 6 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2015).
  2. ^ George Lucas
  3. ^ A young, enthusiastic crew employs far-out technology to put a rollicking intergalactic fantasy onto the screen, su WayBackMachine, 22 maggio 2006. URL consultato il 13 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  4. ^ Akira Kurosawa-Il samurai che amava la pioggia, su mymovies.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  5. ^ Chi aveva paura di Kurosawa l'imperatore del cinema?, su ariannaeditrice.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  6. ^ Akira Kurosawa, i cento anni dell'imperatore (PDF), su docs.google.com. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  7. ^ Sogni (PDF), su mymovies.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  8. ^ Gatti, 2005, p. 59.
  9. ^ (EN) Michael Kaminski, The Secret History of Star Wars, 19 maggio 2008, p. 312.
  10. ^ Il nuovo film di George Lucas girato con la F35, su sony.it. URL consultato il 6 gennaio 2012..
  11. ^ a b Star Wars: guida definitiva alla saga di George Lucas, speciale Ciak: Dietro le quinte dei grandi film, Mondadori 2005, p.5.
  12. ^ Star Wars: The Clone Wars - Scheda, su mymovies.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  13. ^ a b c Intervista: George Lucas, su cinemadelsilenzio.it. URL consultato il 6 gennaio 2012..
  14. ^ L'evento nell'evento: il cast di Star Wars a Cannes, su movieplayer.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  15. ^ Biografia di Lucas su mymovies.it, su mymovies.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  16. ^ a b c George Lucas, l'uomo dietro la cinepresa, su fabbricantidiuniversi.it. URL consultato il 6 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  17. ^ Associated Press, I fan attendono il ritorno di Guerre stellari, su CNN.com. URL consultato il 12 maggio 2008.
  18. ^ George Lucas ha visto Avatar, pensa a Star Wars 3-D, su badtaste.it. URL consultato il 6 gennaio 2012..
  19. ^ Red Tails - trama, su comingsoon.it. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  20. ^ How Disney Bought Lucasfilm, su cartoonbrew, 7 marzo 2013. URL consultato il 10 aprile 2024.
  21. ^ George Lucas Had Originally Planned To Direct ‘Star Wars 7’ For A May 2015 Release, su Indiewire, 13 gennaio 2015. URL consultato il 10 aprile 2024.
  22. ^ Andrea Bedeschi, George Lucas si allontanerà dalla LucasFilm, su Cinema - BadTaste.it, 30 novembre 0001. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  23. ^ Mark Hamill parla del suo incontro con George Lucas e della prossima trilogia!, su rollingstone.it. URL consultato il 1º novembre 2012.
  24. ^ Parla Luke Skywalker: intervista a Mark Hamill, su rollingstone.it.
  25. ^ The Long, Winding, and Shapeshifting Trail to Episodes VII, VIII & IX, su starwars.com.
  26. ^ Disney compra Lucas Film. Nel 2015 ci sarà un nuovo Star Wars, su it.cinema.yahoo.com. URL consultato il 31 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2012).
  27. ^ Disney compra Lucasfilm e annuncia: nel 2015 una nuova saga di «Guerre Stellari» - Il Sole 24 ORE
  28. ^ George Lucas producing a CGI musical! Featuring ... fairies?, su The Hollywood Reporter. URL consultato il 18 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).
  29. ^ Strange Magic: la Disney fissa l'uscita del film d'animazione nato da George Lucas, su BadTaste. URL consultato il 18 gennaio 2020.
  30. ^ How Disney Bought Lucasfilm—and Its Plans for 'Star Wars', su Bloomberg. URL consultato il 16 luglio 2015.
  31. ^ George Lucas critica Star Wars: "Ho venduto agli schiavisti bianchi". Poi si scusa, su LaRepubblica.it, 1º gennaio 2016. URL consultato il 31 dicembre 2015.
  32. ^ Il sequel di Star Wars e le scuse di George Lucas. Poi si scusa, su ilsole24ore, 2 gennaio 2016. URL consultato il 31 dicembre 2015.
  33. ^ Andrea Bedeschi, Rogue One: a Star Wars Story, Gareth Edwards ha cercato di nascondere un segreto a George Lucas, su BadTaste, 17 marzo 2017. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  34. ^ Rogue One: a Star Wars Story, George Lucas ha visto e apprezzato il film, su BadTaste, 13 dicembre 2016. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  35. ^ (EN) What George Lucas Thinks Of Star Wars: The Last Jedi, in CinemaBlend, 13 dicembre 2017. URL consultato il 7 gennaio 2018.
  36. ^ Andrea Bedeschi, Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ecco alcune delle idee di George Lucas per la Nuova Trilogia, su BadTaste.it, 20 dicembre 2017. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  37. ^ Francesco Bellu, Star Wars: ecco come George Lucas avrebbe voluto concluderla!, su movieplayer.it, 11 dicembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2020.
  38. ^ Giorgio Loda, L’altro Star Wars: George Lucas rivela la sua visione della trilogia, su hotcorn.com, 14 giugno 2018. URL consultato il 18 gennaio 2020.
  39. ^ Sara Simonato, George Lucas ha chiesto il motivo dei tanti set usati in Star Wars: Gli ultimi Jedi!, su evereyeye.it, 14 dicembre 2017. URL consultato il 5 agosto 2022.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sergio Arecco, George Lucas, Castoro, 1995, ISBN 88-8033-053-5.
  • John Baxter, George Lucas. La biografia, Lindau, 1999, ISBN 88-7180-288-8.
  • Star Wars: guida definitiva alla saga di George Lucas, speciale Ciak: Dietro le quinte dei grandi film, Mondadori, 2005
  • Fulvio Gatti, Star Wars. Analisi dell'esalogia, Larcher editore, 2005.
  • Brian Jay Jones, George Lucas. La Biografia, Castoro editore, 2017.

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