Gli 80 anni di Gabriele Lavia: «Mi spogliai per Strehler al primo provino Le mie compagne? In scena le ho trattate male»- Corriere.it

Gli 80 anni di Gabriele Lavia: �Mi spogliai per Strehler al primo provino
Le mie compagne? In scena le ho trattate male�

di Emilia Costantini

L’attore-regista l’11 ottobre celebra il suo ottantesimo compleanno. Intanto si prepara a tornare in scena l’8 novembre al Teatro Quirino con �Il berretto a sonagli�

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Gabriele Lavia

Pur di recitare � andato in scena a lume di candela. �In quel periodo ero direttore del Teatro Argentina - racconta Gabriele Lavia - ed era in programma il mio spettacolo La trappola di Pirandello. A causa di una agitazione sindacale, i tecnici delle luci dichiarano all’improvviso lo sciopero, senza il dovuto preavviso. La sala per� era piena di pubblico e decido di fare la rappresentazione, per rispetto a chi aveva pagato il biglietto. Accusato di condotta antisindacale, ho recitato non proprio a lume di candela, ma quasi: solo con il riverbero delle luci di platea. Gli spettatori avranno pensato a uno stratagemma pirandelliano. Al pubblico piacciono gli imprevisti�. � una delle tante avventure che l’attore-regista vive da sempre fra teatro, cinema e televisione. Sessant’anni di carriera e 80 anni che sta per compiere, mentre torner� in scena l’8 novembre al Teatro Quirino con �Il berretto a sonagli� di Pirandello.

Perch� ufficialmente � nato l’11 ottobre, mentre la vera nascita � il giorno prima?
�L’errore fu fatto per non pagare una multa. Bisognava annunciare la nascita entro e non oltre un certo numero di giorni, ma all’epoca c’era la guerra, non era un periodo tranquillo e i miei genitori non erano riusciti ad andare in tempo all’anagrafe. Ma non festegger� il compleanno... o forse s� come mia moglie Federica e forse con i figli, ammesso che se lo ricordino�.

Oltre 60 anni di teatro e lei non � figlio d’arte...
�Ho avuto la fortuna di avere dei “padri artistici” putativi: grandi maestri, a cominciare da Renzo Ricci. Ricordo quando una volta gli dissi: maestro, perch� usa sempre il suggeritore? Lei la parte la sa a memoria! E lui rispose mettendomi una mano sulla spalla: Pallino... - cos� amava chiamarmi - hai ragione, la parte la so, ma non l’ho ancora dimenticata. Voleva dire che, per interpretare bene un personaggio, bisogna dimenticare la parte, dimenticare s� stesso in quanto attore�.

Da dove nasce la sua passione per il palcoscenico?
�In verit�, la prima volta che mi portarono a teatro, a Catania, la citt� dove vivevamo, mi annoiai mortalmente. Avr� avuto 3 o 4 anni e Gino Cervi interpretava il “Cyrano de Bergerac”. Non capivo niente, smaniavo e mia madre indispettita disse categorica: non ti ci porto pi�. La curiosit� mi venne in seguito, quando una compagnia amatoriale veniva a casa nostra a fare le prove. Mi mettevo in un angolo: ero affascinato da ci� che facevano e, credo, di aver capito in quelle occasioni che fare teatro mi piaceva�.

Quando decise di iscriversi all’Accademia d’arte drammatica, i suoi ne furono contenti?
�Annunciai la mia partenza per Roma una sera a cena: mio padre, seduto a capotavola, mi tir� un bicchiere enorme, lo schivai per miracolo e fin� contro il muro. Aveva capito che non c’era niente da fare e che avrei rovinato la mia vita. Dopo la sua morte, ho scoperto che aveva custodito gelosamente in un armadio i ritagli di giornali in cui si parlava di me: mi fece tenerezza�.

Perch� al suo primo provino con Giorgio Strehler lei si spogli� nudo?
�Volevo convincerlo che ero giusto per il ruolo di Edgar nel Re Lear che stava preparando. Al termine della mia folle performance, si convinse a tal punto che sentenzi�: Rita Renoir, la pi� grande spogliarellista del Crazy Horse, ti fa un baffo...�.

Nato a Milano, per caso, vissuto a Catania e poi a Torino: a quale citt� si sente pi� legato?
�Catania, essendo figlio di siciliani. Ricordo la citt� bombardata e noi ragazzini che giocavamo tra le macerie, cercando le armi abbandonate dai soldati. E quella volta che, trionfante, ne portai una a mia madre come fosse un trofeo, mi corse appresso prendendomi a legnate�.

Si sente un mattatore?
�Non � nella mia natura e il migliore spettacolo lo devo ancora fare. Sono felice quando non devo, oltrech� recitare, firmare anche la regia: avere entrambi i ruoli � un’ammazzata�.

Ha lavorato prima con la compagna Monica Guerritore, ora con la moglie Federica Di Martino: non sarebbe meglio fare scelte artistiche diverse?
�No, va benissimo. Forse le ho trattate un po’ peggio degli altri e loro, a volte, si sono ribellate dicendo: ma come, proprio tu mi tratti cos�?�.

Quando dirige i suoi figli attori, Lorenzo e Lucia, � stato mai contestato?
�Il regista insegna quello che pu�. Non si permettono di contestarmi�.

Con Lucia, nel ruolo della Figliastra nei �Sei personaggi in cerca d’autore�, era imbarazzato nel ruolo del Padre da lei incontrato in un bordello?
�Nessun imbarazzo. Quando sei sul palco, sei un personaggio, non hai tempo di pensare a questioni familiari o psicologiche�.

Ha detto che, quando sar� il fatidico momento, vuole essere seppellito con la camicia di forza che ha indossato nel �Sogno di un uomo ridicolo�.
� uno spettacolo che ho amato molto, proprio per l’ostacolo delle braccia legate: un attore pi� ostacoli ha e meglio riesce a recitare. Vorrei quindi rifarlo prima di morire... e anche dopo�.

3 ottobre 2022 (modifica il 3 ottobre 2022 | 20:02)