Fondazione CrF, per la presidenza spunta l’ipotesi Rossi Ferrini - la Repubblica

Firenze

Fondazione CrF, per la presidenza spunta l’ipotesi Rossi Ferrini

Il presidente uscente Luigi Salvadori. FOTO CGE FOTOGIORNALISMO

Il presidente uscente Luigi Salvadori. FOTO CGE FOTOGIORNALISMO

 
Il consiglio di indirizzo ha confermato che il prossimo Cda sarà a 12 membri. Dopo Rogari e Bernabò Bocca avanza l’idea dell’alto dirigente di Jp Morgan
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Fondazione Cassa Risparmio, il Consiglio di indirizzo conferma ieri il cda a 12 membri, fissando la prossima decisiva riunione per il 6 ottobre. Ma la pausa agostana che comincia oggi si apre con lo scenario di un’ebbrezza nuova per la successione a Luigi Salvadori alla guida della “cassaforte” bancaria della città: le quotazioni come traghettatore fino a febbraio 2025 del docente ex preside di Scienze politiche Sandro Rogari restano molto alte e altrettanto vistose restano le chances del candidato partito per primo, l’ex presidente di Federalberghi ed ex parlamentare di Forza Italia Bernabò Bocca, ma adesso è il profilo di un economista puro a balzare sui tavoli, quello di Francesco Rossi Ferrini, fiorentino classe 1962, alto dirigente di Jp Morgan a Londra dopo una carriera tra gli Stati Uniti e l’Italia, figlio del grande medico Pierluigi, tra i fondatori dell’ematologia moderna, scomparso nel 2021 e anche lui già consigliere e vicepresidente della Fondazione.

Fin qui era affiorata anche l’ipotesi di un tandem Rogari-Bocca, uno presidente e l’altro vice, chissà se Rossi Ferrini sarà in grado di imporsi e sbaragliare tutto. Sarà un gioco di alleanze e trame che probabilmente durerà ancora fino a settembre inoltrato, una partita dove il manager Marco Carrai continua a svolgere ruolo da king maker ma dove peseranno, più ancora dei curricula dei candidati, due fattori: il parere di Carlo Messina, l’amministratore delegato di Intesa San Paolo che governa la banca, e la capacità di dimostrare conoscenza della città e reti ramificate di sostegno e consenso, tali da giustificare l’approdo al board della fondazione economica più prestigiosa di Firenze, capace di erogare 30 milioni l’anno sul territorio. La riunione del Consiglio di indirizzo del 6 ottobre eleggerà i 9 nuovi membri del cda (3 restano in carica), poi entro 10-15 giorni il voto per la presidenza.

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