Federico II di Svevia: biografia, pensiero politico e morte dello Stupor Mundi | Studenti.it
Speciale Biografie

Federico II di Svevia: biografia, pensiero politico e morte dello Stupor Mundi

Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero, fu un uomo colto, un politico illuminato e autore del più importante trattato di falconeria
Federico II di Svevia: biografia, pensiero politico e morte dello Stupor Mundi
ansa

1Federico II, Stupor mundi

Federico II di Svevia: opera scultorea eseguita da Emanuele Caggiano collocata nella facciata di Palazzo Reale a Napoli
Fonte: ansa

La figura di Federico II di Svevia è una delle più affascinanti della storia medievale. Federico II è stato l'ultimo imperatore che tentò di costituire un impero universale che riunisse tutti i domini dell'Europa occidentale.

Personalità forte e poliedrica, capace di parlare sei lingue (latino, siciliano, tedesco, greco, arabo e francese), cultore delle arti e della poesia, promotore di ideali di pace e tolleranza, Federico II di Svevia venne chiamato da molti suoi contemporanei “stupor mundi”. Al contempo, l'ambizioso progetto politico di cui si fece interprete gli attirò anche feroci critiche, al punto che molti videro in lui l'incarnazione dell'Anticristo.   

2La formazione e l'ascesa al trono imperiale

L'arrivo di Federico II a Jesi in un dipinto di Luigi Mancini
Fonte: ansa

Nipote di Federico Barbarossa, figlio dell'imperatore Enrico IV e della normanna Costanza d'Altavilla, Federico II era destinato ad unire le sorti dell'impero a quelle del regno normanno nel sud Italia. Rimasto orfano a soli quattro anni Federico venne posto sotto la tutela di papa Innocenzo III, che lo educava con l'ambizione di farne, una volta adulto, un fedele alleato della Chiesa.  

Divenuto maggiorenne Federico venne incornato re di Sicilia nel 1210. Nel 1212, dopo aver rassicurato Innocenzo III che non avrebbe riunito il regno normanno con il resto dell'impero, partì per la Germania per rivendicare la corona tedesca. Ottenuto il titolo di re di Germania nel 1215, Federico tornò in Italia dove, nel 1220, venne nominato imperatore dal nuovo papa Onorio III, dopo aver promesso di condurre presto una crociata in Terrasanta.

Federico II di Svevia
Fonte: ansa

Divenuto imperatore, la preoccupazione principale di Federico II fu quella di dotare il Regno di Sicilia di un assetto amministrativo moderno, in cui il potere fosse accentrato nelle sue mani. Per perseguire questo obiettivo Federico II adottò le seguenti misure:      

  • Ridusse il potere e l'autonomia dei baroni, del clero, delle città e delle minoranze arabe.   
  • Si dotò di un forte esercito mercenario, composto in gran parte da saraceni, per liberarsi dai vincoli feudali con i suoi vassalli.   
  • Istituì uffici efficienti per amministrare i suo regno, assegnandoli a funzionari preparati.   
  • Aumentò la tassazione per sostenere l'esercito e la macchina burocratica che stava costruendo.   

Federico II, dotato di un grande interesse per i molteplici campi del sapere e autore egli stesso di un trattato sulla caccia con il falcone (De arte venandi cum avibus), si fece promotore di importanti iniziative culturali. Nel 1224, per formare una classe di burocrati che potesse amministrare il suo Regno, senza ricorrere alla nobiltà locale, fondò l'Università di Napoli, dove venivano insegnate principalmente le scienze giuridiche. A Salerno invece promosse nel 1231 la celebre scuola di Medicina, dove istituì, per la prima volta in Europa, la cattedra di anatomia.       

Intorno alla sua corte, poi, radunò sapienti provenienti sia dal mondo cristiano, che da quello arabo e ebraico, facendo di Palermo un luogo di incontro di civiltà differenti. Il suo amore per le lettere, infine, diede impulso alla formazione della prima scuola letteraria comparsa in Italia nel medioevo: la scuola poetica siciliana.   

3La Crociata di Federico II

Avendo rimandato più volte l'organizzazione della crociata per dedicarsi alla riorganizzazione del Regno di Sicilia, e anche per la profonda ammirazione che provava per la civiltà araba, Federico II venne scomunicato nel 1227 dal nuovo papa Gregorio IX, che non voleva più tollerare ulteriori rinvii.

Colpito da scomunica Federico II si decise a indire la crociata e partì per la Terrasanta nel 1228. La crociata guidata da Federico II fu una crociata atipica, in quanto l'imperatore cercò di ottenere il dominio di luoghi santi attraverso la diplomazia anziché attraverso le armi. Ancor prima di giungere in Terrasanta, sottoscrisse una pace decennale con il sultano d'Egitto Al-Kamil, che prevedeva la cessione da parte di quest'ultimo della città di Gerusalemme e la garanzia di non ostacolare i pellegrinaggi dei cristiani in Palestina

Federico II incontra il Sultano di Gerusalemme
Fonte: ansa

Nel 1229 Federico II entrò senza spargere una goccia di sangue nella città santa dove venne incoronato Re di Gerusalemme. Questo risultato straordinario non piacque al Papa che considerava un'empietà l'accordo con gli infedeli, al punto da reagire inviando l'esercito pontificio contro il Regno di Sicilia. Nel 1230 Federico II tornò nel sud Italia e dopo aver sconfitto agilmente le truppe papali, costrinse Gregorio IX a ritirare la scomunica e firmare la pace di S. Germano.  

4Lo scontro con i Comuni e il Papato

Risolto momentaneamente il contrasto con il papato, Federico II si dedicò al completamento della trasformazione del Regno di Sicilia in uno Stato, centralizzato, unitario e moderno, che aveva avviato prima di partire per la Terrasanta. In questo senso, la promulgazione nel 1231 del Liber Augustalis, un codice di leggi chiamato in seguito Costituzioni di Melfi, rappresenta il compimento del suo progetto politico

Attraverso questo insieme di leggi, Federico affermava la superiorità dell'autorità regia rispetto ai baroni, ai comuni e alla Chiesa. Inoltre, eliminando ogni residuo di particolarismo feudale, dotava il regno di una legislazione unificata, costituendo per ogni circoscrizione in cui era suddiviso un tribunale presieduto da un funzionario regio. 

Nel disegno politico di Federico II, la riorganizzazione del Regno di Sicilia era il primo tassello per la costruzione di un impero universale. Tale regno, infatti, doveva unirsi ai territori dell'Italia settentrionale e della Germania controllati dalla corona imperiale e divenirne fulcro e modello.   

A differenza del meridione, però, nell'Italia settentrionale i comuni erano divenuti delle realtà politiche ed economiche rilevanti e non erano disposti a rinunciare alla loro autonomia, sottomettendosi, non più solo formalmente, all'autorità imperiale. Quando Federico II cercò di imporre loro la sua autorità, i comuni dell'Italia del Nord reagirono coalizzandosi in una Lega, che però venne sconfitta dalle truppe imperiali nella battaglia di Cortenuova nel 1237.    

Castello Ursino a Catania fatto costruire da Federico II
Fonte: ansa

Nonostante la sconfitta Federico non riuscì ad estinguere le resistenze di alcuni dei comuni più forti, come Milano e Brescia, che continuarono a contrastare l'imperatore, anche grazie all'appoggio offerto loro da papa Gregorio IX, spaventato dalla prospettiva di vedere lo Stato della Chiesa schiacciato dai domini imperiali. Il contrasto tra il papato e Federico II divenne ancora più intenso con il successore di Gregorio IX: Innocenzo IV.   

Rocca di Federico II: una torre di San Miniato
Fonte: ansa

Quest'ultimo scomunicò l'imperatore e convocò nel 1245 un concilio a Lione, in cui dichiarò deposto l'imperatore, sciogliendo i suoi sudditi da ogni obbligo di obbedienza nei suoi confronti. La mossa del papa, compromise l'autorità di Federico II: i grandi feudatari tedeschi si ribellarono e nominarono un nuovo sovrano, mentre i comuni del Nord Italia, rinvigoriti, riuscirono ad ottenere due vittorie contro le truppe di Federico a Parma (1248) e a Fossalta (1249).

Prima di poter reagire al naufragio del suo progetto politico, Federico II morì improvvisamente il 13 dicembre 1250, a Castel Fiorentino in Puglia. Con lui tramontò anche l'idea di dar vita ad un impero universale che raccogliesse l'eredità dell'impero romano e di quello di Carlo Magno.  

5Federico II e il trattato De arte venandi cum avibus

Miniatura del De arte venandi cum avibus di Federico II di Svevia, dal Codice Palatino latino 1071, XIII secolo.
Fonte: getty-images

Federico II di Svevia è considerato ancora oggi uno dei personaggi più affascinanti dell'epoca medievale. Famoso per la sua attività politica e per i molti interessi scientifici e culturali, è anche autore del De arte venandi cum avibus, il più importante trattato di falconeria di tutti i tempi. L'imperatore, infatti, era un grande appassionato di caccia con il falco, considerato uno svago ma anche una vera e propria scienza.

L'imperatore dedicò tempo e risorse allo studio della falconeria e nell'opera descrive le tecniche di addestramento e utilizzo di rapaci per la caccia. Nel trattato, l'autore non si limita alla descrizione delle pratiche di caccia ma inserisce anche dettagliate osservazioni naturalistiche. Infatti, nel De arte venandi cum avibus ci sono anche informazioni sulla biologia, il comportamento e la classificazione degli uccelli, con un vero e proprio approccio scientifico.   

L'opera è molto importante per comprendere la storia della falconeria, la cultura medievale e l'approccio di Federico II di Svevia alla scienza e alla natura.

6Guarda il video: sei curiosità sugli imperatori