“Biblioteca Vivente” ritorna a Genova: darà voce a detenuti e agenti del carcere di Marassi - Il Secolo XIX
l’iniziativa

“Biblioteca Vivente” ritorna a Genova: darà voce a detenuti e agenti del carcere di Marassi

Torna il progetto nato in Danimarca per scavalcare preconcetti giunto a Genova-Capitale del Libro nel 2023

Annalisa Rimassa
Aggiornato alle 3 minuti di lettura

Genova, Biblioteca vivente a palazzo Rosso (archivio)

 

Genova - Andrea racconta “Il giorno del male”, Natale “Il calcio d’inizio”, Valerio “I cinquecento metri”, Willy “La terza volta”, Yassine “Il Direttore di Trani”. E svanisce la domanda “perché sei qui” che spontanea si annidava nell’ascoltatore tra curiosità e pregiudizio. Perché “il qui e ora” questa volta è il carcere di Marassi dove il 18 aprile e l’8 giugno, alcuni detenuti e agenti narreranno la loro vicenda secondo la formula della “Biblioteca vivente” un progetto che, nato in Danimarca per scavalcare preconcetti, prevede da una parte persone di narrare se stesse e dall'altra un pubblico che apprende e conosce le didascaliche vite degli altri. L’insegnamento, se così si può dire, è unico: non giudicare.

Si tratta, evidenzia Sergio Maifredi autore, regista e direttore artistico del Teatro Pubblico ligure, di sfogliare la città “inciampando in un racconto” che è poi la storia ora tetra, ora gioiosa ora mosaico di contrastanti emozioni appartenenti ad una persona “qualsiasi”. Si partecipa secondo la prima forma di conoscenza, l’ascolto.

I narratori non sono gente di teatro, ma ugualmente danno vita al dramma del proprio essere. Parlano di che cosa abbia condotto o attorcigliato la vita, donano le loro esperienze in parole semplici ma non per questo meno ardue da rendere agli altri. Ci vuole coraggio.

I detenuti e gli agenti, in questo ultimo capitolo del progetto giunto a Genova nel 2023, si aprono in un racconto diretto, a volte scomodo, ma comunque autentico. Nonni, immigrati o gay, l’anno scorso, Genova già aveva dato loro la parola della libreria umana secondo tre temi dominanti: orientamenti sessuali, famiglie e immigrazione. Ogni volta, da quella “prima” alla biblioteca Berio fino al Mercato Orientale l’idea ha conquistato un pubblico numeroso, fa sapere Maifredi, stupito dall’inusitato piacere di “stare a sentire” senza il filtro di uno schermo o di un paio di cuffiette.

Il posto da sfogliare, ora, è il carcere di Marassi non nuovo alla sperimentazione. Dal 2009, l’associazione culturale Teatro Necessario continua un’opera culturale nata nel 2005 e sempre con i detenuti di Marassi. Il teatro dell’Arca, poi, il primo in Italia e in Europa ad esistere dentro ad un carcere, ogni anno propone cartelloni di spettacoli con in scena anche i carcerati così come spiega Mirella Cannata insegnante e presidente del teatro. Sia Teatro necessario che la Casa circondariale hanno collaborato al progetto. Insomma, che a Genova “Biblioteca vivente” non escluda la Casa circondariale della Valbisagno appare naturale: “Perché ogni strada ha la sua dignità anche se è diversa dalla nostra che consideriamo “giusta – ribadisce Sergio Maifredi la necessità di ascoltare oltre la propria quotidianità.

Il progetto “Human library” in Italia è stato introdotto da ABCittà cooperativa sociale il cui presidente Ulderico Maggi, consulente pedagogico e scrittore, già ha sperimentato le narrazioni in un carcere traendone poi un saggio a più mani “Libri viventi, i libri più veri che ci siano”.

Uguale la formula ma ovviamente diverso ogni volta il risultato, a Genova, ecco la scelta della Casa di Marassi non tappa straordinaria ma, a dirla come Maifredi, parte della vita di una città: “Anche se – precisa .- lì non vai per caso, ma resta importante il racconto diretto dove una non distanza aumenta il rispetto. La storia da vicino abbassa il pregiudizio” . È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio, cita Albert Einstein l’organizzazione del progetto.

Maifredi che in questo progetto non svolge il ruolo di regista bensì di stimolo al chi ha scelto di essere un libro vivente non può fare a meno di dimenticare l’insegnamento dei Classici a cui è profondamente ispirato. Sottolineando il valore del racconto, rammenta: “Odisseo a differenza di altri eroi, non ha la capacità della forza ma quella di raccontarsi. Davanti ad Alcinoo, il suo racconto è la moneta con cui ripaga il ritorno”.

Info sul progetto “Libri viventi”

Il progetto ha preso avvio il 5 dicembre alla Biblioteca Berio ed è proseguito il 20 gennaio 2024 al MOG – Mercato Orientale Genova, il 28 febbraio alla Biblioteca Universitaria di Genova, il 16 marzo a Palazzo Rosso, per concludersi con questi due appuntamenti nella Casa Circondariale di Marassi.

Prenotazioni

Andare al sito e seguire le istruzioni. Giovedì 18 Aprile dalle 18 alle 21, prenotazione obbligatoria entro il 5 aprile. Sabato 8 Giugno dalle 15.30 alle 18.30. Prenotazione obbligatoria entro 25 maggio. Casa Circondariale Marassi, piazzale Marassi 1, Genova con accesso da via Clavarezza. Occorre compilare un modulo e fornire un documento d’identità.

Come si svolge

Ogni lettore ritira una tessera gratuita, prende visione del catalogo diviso per titoli, procede alla scelta e prenota la consultazione. Il lettore ascolterà la storia di cui è portatrice una persona reale, il libro umano, e potrà porre domande. Biblioteca Vivente è un progetto del Comune di Genova – Assessorato Pari Opportunità e di Teatro Pubblico Ligure, guidato dalla direzione artistica di Sergio Maifredi e realizzato in collaborazione con ABCittà, nell’ambito di Genova capitale italiana del libro 2023.

Quanto dura un racconto

La durata di ogni consultazione è di circa mezz’ora, al termine della quale verrà chiesto di scrivere una breve recensione, un messaggio da lasciare al libro umano che ha incontrato.

Il progetto ha preso avvio il 5 dicembre alla Biblioteca Berio ed è proseguito il 20 gennaio 2024 al MOG – Mercato Orientale Genova, il 28 febbraio alla Biblioteca Universitaria di Genova, il 16 marzo a Palazzo Rosso, per concludersi con questi due appuntamenti nella Casa Circondariale di Marassi.

Maggiori informazioni saranno pubblicate sui siti del Comune, delle Biblioteche, di ABCittà e Teatro Pubblico Ligure.

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