Oggi, 8 agosto, il celeberrimo attore statunitense, Dustin Hoffman compie 85 anni; per celebrare la ricorrenza ripercorriamo biografia, cammino artistico fatto di amore per la recitazione, trionfi e riconoscimenti dell’anti-divo hollywoodiano contraddistinto da un fascino carismatico.Life&People Magazine

L’inizio della carriera

La vita dell’attore comincia già indirettamente nel segno del cinema. Papà Harry – un venditore di mobili con esperienza anche nel settore della scenografie della Columbia Pictures – e la mamma jazzista Lilllian Gold decidono infatti di chiamare il proprio figlio Dustin proprio per omaggiare Dustin Farnum, grande Divo del cinema muto. Soltanto in tardissima età l’attore verrà a conoscenza delle sue origini est europee: la famiglia infatti fu costretta a fuggire dall’Ucraina dopo i pogrom antisemiti dei bolscevichi. La passione per la recitazione, – arrivata fin dai primi anni della sua adolescenza -, spinge Hoffman ad abbandonare gli studi in medicina e volare dall’altra parte degli Stati Uniti, – sponda New York – , per cominciare a lavorare seriamente come attore. L’obiettivo è solo uno: l’Actor Studio, centro che può vantare tra gli allievi personaggi del calibro di Robert De Niro, Marilyn Monroe e Al Pacino.

storia attore Dustin Hoffman Life&People MagazineIl primo anno rifiutato, il secondo anno anche. Dustin, però, non demorde e al terzo tentativo è dentro la scuola. Sarà l’inizio di tutto: negli anni sessanta infatti inizia ad ottenere alcuni ingaggi a Broadway, seppur in produzioni non di primo piano, maturando però anche alcune esperienze sul versante televisivo.

La svolta con “Il laureato”

Ma la carriera di Dustin Hoffman cambia completamente nel 1967: il regista Mike Nichols, notando il talento nella commedia teatrale “Eh?”, decide di ingaggiarlo come attore protagonista della sua prossima pellicola, chiamata “Il laureato”, affiancandogli la meravigliosa Anne Bancroft. Il film, complice anche la grande iconicità dei due personaggi e una colonna sonora eccezionale firmata da Simon  & Garfunkel, riceverà un consenso ampissimo, tanto da diventare un prodotto audiovisivo di culto e ricevere due candidature sia agli Oscar che ai Golden Globe. Si tratta di una trasformazione fulminea: da mero caratterista l’attore dimostrerà una totale versatilità, spaziando con nonchalance e naturalezza tra generi e stili diversi.

storia attore Dustin Hoffman Life&People MagazineDustin Hoffman spicca dunque il volo, entrando a gamba tesa nello star system, contendendosi ruoli importanti con altri attori e ammaliando gli spettatori con parti sempre più particolari, come accaduto ad esempio ne “Un uomo da marciapiede” di John Schlesinger, dove interpreta uno zoppo malato di tisi.

I premi Oscar

Apprezzato soprattutto per i suoi ruoli da loser o da outsider, Dustin Hoffman nel corso degli anni settanta dimostra di essere irresistibile anche nella commedia destinata al grande schermo, riscuotendo grande successo in film come”Alfredo Alfredo” (1972) di Pietro Gelmi. Un po’ come successo poi nel nuovo millennio con Leonardo Di Caprio, nell’ambiente, proprio in quegli anni gli si lamentava la mancata vittoria del Premio Oscar, malgrado le tante candidature, un fattore che almeno pubblicamente non infastidiva il Divo che, in più occasioni, aveva sottolineato per certi versi l’inutilità di certi riconoscimenti, mostrando dunque un atteggiamento poco incline alle star di allora.

storia attore Dustin Hoffman Life&People MagazineEffettivamente per vedere Hoffman con la statuetta dell’Academy in mano si dovrà attendere il 1980, dove vincerà finalmente grazie al ruolo del padre infelice in “Kramer contro Kramer” di Robert Benton. Un secondo Oscar sarà poi vinto nove anni più tardi, nel 1989, con lo straordinaria interpretazione di Raymond ( il fratello di Tom Cruise con sindrome di autismo) in “Rain man – L’uomo della pioggia”, altra pellicola rimasta impressa nella memoria collettiva.

Il Leone alla carriera

Altro riconoscimento importante sarà assegnato poi negli anni Novanta, nello specifico nel 1996, nel contesto della Mostra del Cinema di Venezia, dove l’artista riceve un meritatissimo Leone d’oro alla carriera. Nella stessa decade sfoggia per l’ennesima volta tutto il suo istrionismo, divertendo i più piccoli in “Hook-Capitano Uncino” di Steven Spielberg (1991) e convincendo i nostalgici con “Eroe per caso” (1992) diretto da Stephen Frears, dove sembra tornare il grandissimo Hofman degli anni settanta. Negli ultimi anni del millennio scorso l’attore partecipa a diverse maxi produzioni, tra cui spicca l’ottimo “Sesso e potere” di Barry Levinson, una pellicola molto brillante e originalissima che mette sul piatto una guerra tra America e Albania per distrarre l’opinione pubblica da alcuni scandali sessuali legati proprio al Presidente degli Stati Uniti.

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Gli ultimi anni

Come spesso capita nella carriera dei grandissimi Divi, gli ultimi anni di attività sono caratterizzati da partecipazioni a film non particolarmente impattanti. Tra le tante produzioni solo una spicca, almeno secondo la critica, in modo rilevante rispetto agli altri, ossia “Vero come la funzione” dove lo statunitense, coadiuvato dal regista Marc Forester, dà sfoggio di tutta la sua classe confezionando una commedia intelligentissima, affrontando un tema delicato come il rapporto tra la vita e le opere d’arte negli artisti. Tra alcuni lavori dedicati al mondo dell’animazione tramite il doppiaggio (“Desperaux” e tutta la trilogia di “Kung Fu Panda”) e altri film di discreto successo, nel 2012 l’attore mette il sigillo sulla prima opera da regista, “Quartet”, trasposizione cinematografica non a caso di una pièce teatrale di Ronald Harwood, ritornando in qualche modo proprio dal luogo da cui era partito. Ancora tanti auguri, Dustin Hoffman!

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