Ricorso per denuncia danno temuto: ultime sentenze
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Ricorso per denuncia danno temuto: ultime sentenze

29 Settembre 2019 | Autore:
Ricorso per denuncia danno temuto: ultime sentenze

Leggi le ultime sentenze su: ricorso per denuncia di danno temuto; diritto del denunziante; domanda formulata con il ricorso; presupposti per accogliere il ricorso; carattere di esclusiva altruità della cosa; provvedimento d’urgenza.

Ricorso per denuncia di danno temuto: presupposti per l’accoglimento

Il presupposto per l’accoglimento del ricorso per denunzia di danno temuto è la sussistenza di un pericolo di danno grave e prossimo alla cosa che formi oggetto del diritto del denunziante, da intendersi alla stregua di attuale ed incombente attitudine ad arrecare un pregiudizio di rimarchevole consistenza al bene in proprietà o possesso del denunciante.

Tribunale Savona, 08/04/2014

Ricorso per Cassazione e denuncia di danno temuto

È inammissibile, anche sotto il profilo della regolazione delle spese del procedimento, il ricorso per cassazione avverso l’ordinanza resa in sede di reclamo avverso il provvedimento che aveva statuito sulla concessione della tutela interinale a seguito di una denunzia di danno temuto.

Cassazione civile sez. VI, 28/06/2017, n.16259

Denuncia di danno temuto e pericolo di danno alla salute

In tema di azione di danno temuto (art. 1172 c.c.), non è ostativo il fatto che il pregiudizio paventato attenga anche all’integrità psico-fisica dei ricorrenti. Invero, la deduzione del pericolo di danno alla salute non assume rilievo caratterizzante ed esclusivo, ai fini dell’ammissibilità dell’istanza cautelare di danno temuto, nei casi in cui – come nella specie – tale pericolo costituisca la conseguenza di una menomazione delle facoltà di godimento pieno ed esclusivo che, ai sensi dell’art. 932 c.c., connotano il diritto di proprietà, la cui compromissione giustifica il ricorso all’azione di cui all’art. 1172 c.c. (Cass. 29 gennaio 2007 n. 1178).

Tribunale Catanzaro sez. II, 04/11/2014

Rischio di crollo di un tratto di cinta muraria e di una torre medievale

Qualora sia proposta denunzia di danno temuto, in considerazione del rischio di crollo di un tratto di cinta muraria e di una torre medievale in evidente stato di dissesto, che si trovino in una zona assoggettata a un vincolo storico-artistico indiretto, e venga accertato un incombente pericolo di danno per il fondo appartenente agli istanti, sussistono i presupposti per accogliere il ricorso nei confronti dei proprietari dei beni pericolanti, ai quali va ordinato di attuare le opere necessarie ad impedire il verificarsi di ulteriori pregiudizi.

Tribunale Salerno, 27/11/2009

Pericolo di danno grave e prossimo

La domanda formulata con il ricorso va qualificata in considerazione della situazione giuridica fatta valere in giudizio e delle finalità perseguite dagli istanti: sicché, la domanda deve essere dal giudice qualificata non già come azione cautelare atipica ex art. 700 c.p.c. bensì come denuncia di danno temuto laddove il pericolo di danno grave e prossimo risulterebbe ingenerato, con riferimento all’unità immobiliare di proprietà esclusiva, dal rischio di crollo del solaio.

Tribunale Gela, 14/05/2007

Esclusiva altruità della cosa e denuncia di danno temuto

Il carattere di esclusiva altruità della cosa, produttiva di pericolo, non può ritenersi condizione della denuncia di danno temuto, alla stregua di un raffronto tra le due previsioni normative regolanti le due distinte ipotesi di azioni nunciatorie, ove si consideri che, mentre quella di cui all’art. 1171 c.c., con riguardo alla denuncia di nuova opera, espressamente richiede che l’opera sia stata “da altri intrapresa sul proprio come sull’altrui fondo”, nell’ipotesi di cui all’art. 1172 c.c., la previsione di “qualsiasi edificio, albero o altra cosa … ” quale fonte generativa del pericolo sovrastante la cosa formante oggetto del diritto tutelato, per la sua ampia onnicomprensività consenta il ricorso all’azione cautelare a prescindere dal suddetto requisito, purché la parte istante non sia in condizione di provvedervi autonomamente.

Cassazione civile sez. II, 29/01/2007, n.1778

Provvedimento d’urgenza

Considerato che per effetto della riserva contenuta nell’espressione “fuori dai casi regolati nelle precedenti sezioni di questo capo” con cui inizia l’art. 700 c.p.c., i provvedimenti d’urgenza possono essere invocati e concessi solo nel caso in cui per assicurare la tutela del diritto non siano disponibili provvedimenti cautelari tipici; considerato pertanto che stante il carattere residuale del provvedimento d’urgenza e la proponibilità, nel caso di specie, di denuncia di danno temuto, il ricorso ex art. 700 c.p.c. proposto dal ricorrente non può trovare accoglimento).

Pretura Mantova, 19/11/1996

Danno temuto dal condomino

Il danno temuto dal condomino dalla infiltrazione di acqua nell’appartamento di proprietà esclusiva, proveniente dal sovrastante terrazzo comune, consente il ricorso al pretore, competente per materia, ai sensi dell’art. 688, comma 1 c.p.c., nei confronti della gestione condominiale, quale custode dei beni comuni.

Tribunale Nocera Inferiore, 06/02/1995

Autorizzazione del giudice tutelare

In base all’art. 374 comma 1 n. 5 c.c. il tutore (e quindi a maggior ragione il tutore provvisorio nominato ex art. 419 c.c.) non può senza l’autorizzazione del giudice tutelare promuovere giudizi in nome e per conto dell’interdetto (ovvero dell’interdicendo), salvo che si tratti di azioni possessorie o di sfratto ovvero di denuncia di nuova opera o di danno temuto nonché di azioni per riscuotere frutti o per ottenere provvedimenti conservativi del patrimonio dell’incapace.

L’indicazione degli atti che il tutore può compiere senza l’autorizzazione del giudice tutelare ha carattere tassativo e si estrinseca in azioni tipiche o di gestione e/o conservazione del patrimonio dell’incapace: ne consegue il difetto di legittimazione del ricorrente al promovimento di un’azione di recupero del contributo sanitario in nome e per conto della interdicendo qualora difetti la predetta autorizzazione del giudice tutelare.

T.A.R. Firenze, (Toscana) sez. II, 28/07/2004, n.2832

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