robertamagnotta
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La grande depressione

La Seconda Rivoluzione Industriale ebbe, tuttavia, inizio con un’improvvisa crisi di sovrapproduzione caratterizzata da una prolungata caduta dei prezzi. A partire dal 1873 la grande crisi economica subì un rallentamento: l’economia mondiale entrò in un periodo di difficoltà che durò oltre vent’anni, un periodo che i contemporanei hanno chiamato Grande depressione. Il settore agricolo aveva realizzato importanti progressi tecnici: l’uso sempre più diffuso dei concimi chimici, l’estensione delle opere di bonifica e di irrigazione e l’introduzione di nuove colture resero possibile accrescere la superficie coltivabile e aumentare i rendimenti dei terreni.

In quasi tutta l’Europa orientale e in buona parte dell’area mediterranea, però, la situazione era diversa: la persistenza del latifondo di origine feudale, delle antiche gerarchie sociali e della povertà dei coltivatori continuavano ad essere ostacoli insuperabili per l’innovazione tecnologica e per gli investimenti sulla terra.
La crisi del 1873 fu un colpo durissimo per tutta l’agricoltura europea, ma soprattutto per quella più arretrata. Fu provocata dalla concorrenza dei prodotti agricoli, in primo luogo i cereali provenienti dalla Russia e dai “nuovi granai” del mondo, quali Stati Uniti, Canada, Argentina, Australia, India e Nuova Zelanda. Questi erano tutti paesi che potevano produrre e vendere a prezzi inferiori di quelli europei perché predisponevano di grandi estensioni di terreno coltivabili, di manodopera a basso costo e di un’agricoltura meccanizzata. La crisi, però, riguardò anche il settore industriale e alla base di questo fenomeno c’era un eccesso dell’offerte dei beni rispetto alla capacità di assorbimento: le aziende prima erano costrette a ridurre la produzione, poi a licenziare gli operai e, in molti casi, a cessare la loro attività. Sia la crisi agricola che quella industriale furono crisi di sovrapproduzione: esse vennero causate, infatti, dall’eccesso di merci immesse sul mercato e non dalla mancanza di beni. La Grande depressione non fu, tuttavia, un periodo esclusivamente negativo perché al suo interno maturarono innovazioni tecnologiche e organizzative.