Modulo per calcolo imposta successione
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Modulo per calcolo imposta successione

2 Luglio 2020 | Autore:
Modulo per calcolo imposta successione

L’imposta di successione è la tassa sul trasferimento dei beni dal defunto agli eredi: modalità di calcolo e di pagamento. Le altre imposte da pagare in autoliquidazione.

Quando si ricevono in eredità beni immobili oppure diritti reali su beni immobili (usufrutto, uso, ecc.), titoli, beni mobili, partecipazioni societarie, crediti, rendite, pensioni e denaro l’erede deve presentare il prospetto di liquidazione delle imposte di successione (imposta ipotecaria, catastale, tassa ipotecaria e imposta di bollo) e la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate.

Dopo la presentazione di quest’ultima l’Agenzia delle Entrate calcola l’imposta di successione e previa correzione di eventuali errori materiali e di calcolo commessi dal dichiarante nella determinazione della base imponibile, notifica all’erede un atto (avviso di liquidazione) contenente tutte le informazioni necessarie per effettuarne il pagamento. E’ possibile determinare l’ammontare del tributo anche utilizzando il modulo per il calcolo dell’imposta di successione che si trova qui allegato.

Come avviene la dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione può essere presentata tramite modalità telematiche, direttamente dal contribuente registrato ai servizi di Fisconline dell’Agenzia delle Entrate ovvero tramite i cd. intermediari abilitati (dottori commercialisti, notai, consulenti del lavoro ecc.). La presentazione può essere effettuata anche presso l’ufficio territorialmente competente, per il successivo inoltro telematico.

Il termine per la presentazione è entro 12 mesi dall’apertura della successione che coincide, generalmente, con la data di decesso del contribuente.

L’obbligo di presentazione ricade tutti gli eredi ma uno solo tra questi si occuperà di predisporla.

Dopo la presentazione la dichiarazione di successione, l’Agenzia delle Entrate fa tutti i controlli ed i calcoli ed entro 3 anni procede con l’emissione di un avviso di accertamento con cui richiede il versamento dell’imposta dovuta.

Entro 60 giorni dal ricevimento di tale avviso bisogna versare il dovuto, pena la riscossione coattiva e l’applicazione di sanzione ed interessi.

Chi deve presentare la dichiarazione di successione

I soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione di successione sono:

  • gli eredi e i legatari;
  • oppure i loro rappresentanti legali;
  • i curatori ed gli esecutori testamentari.

Non c’è obbligo di presentazione della dichiarazione di successione nel caso in cui l’eredità è stata devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto (nonni, genitori, figli e nipoti) e l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Come si determina l’asse ereditario

Per calcolare l’imposta di successione occorre quantificare l’asse ereditario ovvero l’eredità totale su cui applicarla. In pratica bisogna sommare il valore di immobili, diritti reali su beni immobili, titoli, beni mobili, partecipazioni societarie, crediti, rendite, pensioni e denaro in modo da ottenere l’attivo ereditario. Da questo si sottraggono le passività del defunto quali i debiti (ad esempio, un mutuo in essere), le spese mediche sostenute per suo conto dagli eredi negli ultimi sei mesi di vita e le spese funerarie e si ottiene il valore del patrimonio netto su cui applicare le imposte.

Ad esempio, se un soggetto ha ricevuto in eredità una casa del valore di 200.000 euro e ha dovuto pagare 4.000 euro per le spese funerarie, l’asse ereditario si determina in tal modo:

  1. attivo ereditario: 200.000 euro (valore della casa);
  2. passivo ereditario: 4.000 euro (spese funerarie).

L’asse ereditario sarà pari a 196.000 euro ovvero alla differenza tra 200.000 euro e 4.000 euro (attivo ereditario – passivo ereditario).

Come si calcola l’imposta di successione per gli immobili

Per determinare l’imposta di successione di un bene immobile occorre prendere a riferimento la sua rendita catastale, desumibile da una visura catastale, aumentarla del 5% e moltiplicarla per i seguenti coefficienti:

  • 110 se si tratta di una prima casa;
  • 120 se si tratta di immobile di categoria catastale A e C (ad eccezione di A/10 e C/1);
  • 140 se si tratta di immobile di categoria catastale B;
  • 60 se si tratta di immobile di categoria catastale A/10 (studi professionali, uffici) e D;
  • 40,8 se si tratta di immobili di categoria catastale C/1 (negozi commerciali) ed E.

Se si riceve in eredità un terreno non edificabile (agricolo), si prende il reddito dominicale già rivalutato del 25 % e lo si moltiplica per 90. Si ottiene, quindi, la base imponibile (valore catastale) sulla quale va poi applicata l’aliquota dell’imposta di successione.

Facciamo un esempio per comprendere meglio.

L’eredità è rappresentata da un immobile di categoria catastale B, la cui rendita catastale è di 800 euro. La base imponibile si calcola sommando alla rendita catastale il 5%, cioè 40, per cui si avrà 840 euro. Si moltiplica, quindi, 840 x 140, che è il coefficiente proprio per gli immobili di categoria B, per cui si avrà 11.760, che è la base imponibile.

A quanto ammontano le aliquote dell’imposta di successione

Sull’asse ereditario (attivo ereditario – passivo ereditario) si applicano aliquote di tassazione diverse a seconda del grado di parentela intercorrente tra la persona deceduta e l’erede. Sono altresì, previste delle franchigie. Pertanto, se il valore del patrimonio che si sta dichiarando in successione è inferiore a determinate soglie, l’erede non paga l’imposta di successione.

Nello specifico:

  • il coniuge ed i parenti in linea retta (nonno, genitore, figlio, nipote) non sono tenuti al pagamento dell’imposta di successione se l’eredità è inferiore a 1.000.000 di euro. Superato tale limite, si applica un’aliquota del 4% sull’importo eccedente 1.000.000 di euro;
  • i fratelli e le sorelle non pagano l’imposta di successione se l’eredità non supera i 100.000 euro. Oltre pagano un’aliquota pari al 6%;
  • i parenti entro il quarto grado pagano un’imposta al 6% e non è prevista alcuna franchigia;
  • tutte le altre persone pagano un’aliquota del 8% e non è prevista franchigia.

Se l’erede è un portatore di handicap grave, è prevista una franchigia fino a 1.500.000 euro.

Un genitore lascia in eredità alla figlia un appartamento del valore di 80.000 euro. In questo caso, non va versata alcuna imposta di successione perché l’attivo ereditario è inferiore ad un milione di euro. Invece, se la figlia eredita beni mobili ed immobili per un valore pari a 2.000.000 di euro, deve pagare un’imposta di successione di 40.000 euro (il 4% di 1.000.000 di euro).

Se la sorella del defunto eredita una collezione di quadri del valore di 50.000 euro, non paga l’imposta di successione in quanto il valore dei beni mobili ereditati è inferiore alla franchigia di 100.000 euro. Se eredita un bene immobile di valore pari a 150.000 euro, deve pagare un’imposta di successione di 3.000 euro, ossia il 6% di 50.000 euro.

Come si paga l’imposta di successione

Il pagamento dell’imposta di successione avviene tramite il modello F24 allegato alla comunicazione dell’Agenzia delle Entrate presso gli agenti della riscossione, in banca o presso la posta. Il pagamento può avvenire anche tramite addebito in conto corrente. In tal caso va compilato un apposito modello scaricabile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate e consegnato all’ufficio.

Come avviene il pagamento rateale dell’imposta di successione

L’imposta di successione liquidata dall’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate competente sulla base della dichiarazione presentata, può essere pagata anche a rate con queste modalità:

  1. almeno il 20% dell’importo va versato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione;
  2. la restante parte va versata in 8 rate trimestrali (12 rate per importi superiori a 20.000 euro), sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della tranche iniziale. Le rate scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Per gli importi inferiori a 1.000 euro non è ammessa la rateizzazione.

A quanto ammontano le altre imposte da versare in autoliquidazione

Quando l’eredità comprende dei beni immobili vanno pagate anche l’imposta ipotecaria e quella catastale oltre all’imposta di successione.

La prima ammonta al 2% mentre la seconda è pari al 1% del valore catastale del casa o del terreno del valore catastale del casa o del terreno con un versamento minimo di 200 euro.

Pertanto, se dal calcolo risultano un’imposta catastale ed un’imposta ipotecaria inferiori a 200, bisogna comunque pagare 200 + 200 = 400 euro.

Le imposte ipotecaria e catastale vanno pagate prima della presentazione della dichiarazione di successione, utilizzando il modello F24, nel quale vanno indicati i codici tributo 1530 per l’imposta ipotecaria e 1531 per l’imposta catastale.

Inoltre, ci sono da versare la tassa ipotecaria di 35,00 euro e l’imposta di bollo di 64,00 euro, che  devono sempre comparire nel modello F24.

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2 Commenti

  1. Non capisco se per il calcolo delle imposte in autoliquidazione la base imponibile è data dalla semplice rendita catastale rivalutata del 5% o se questa deve essere poi moltiplicata per il coefficiente.
    Esempio con rendita catastale di 500 euro, la base imponibile su cui calcolare le due imposte del 1% e del 2% è 525 euro oppure 57.750 euro ?

  2. Ho ereditato un terzo di un immobile,(gli altri due terzi sono già di mia proprietà ), vorrei sapere se l’imposta di successione devo pagarla sull’intero immobile o solo per un terzo. grazie

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