Comune di Torre Annunziata

Comune di Torre Annunziata
Città Metropolitana di Napoli

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Storia del Comune


ORIGINI, STORIA, ARTE...

Torre Annunziata deve il suo nome all’antica Torre costruita nel 1300 per avvistare i pirati saraceni che venivano dal mare, è collocata in una posizione invidiabile. E’ posta tra il Vesuvio ed il mare nell’insenatura del Golfo di Napoli, con sullo sfondo circolare la costiera sorrentina, Capri, Ischia, Procida, Napoli. E’ confinante, inoltre, con Pompei. Il collegamento con l’importante centro archeologico risale all’epoca dell’Impero Romano, quando la zona era indicata con il nome di Oplontis e rappresentava un quartiere suburbano residenziale di Pompei, dove meravigliose ville sorgevano lungo la costa ed intorno ad un grande centro termale di cui sono visibili resti sotto le attuali Terme Vesuviane.

Oplontis era un sobborgo marinaro alle pendici del Vesuvio nell’incantevole insenatura del Golfo di Partenope. I suoi abitanti erano dediti alla pesca, all’agricoltura, alla caccia ed all’artigianato. In primo tempo Oplonti fu frequentata da fenici e greci che diedero vita ad un fiorente commercio. In seguito divenne un’appendice delle città romane Nola e Pompei i cui abitanti si servivano del suo porto per il commercio con i paesi del Mediterraneo.

L’eruzione del 79 d.C. seppellì, sotto una coltre di cenere, Ercolano, Pompei, Oplonti e Stabia. Col passare degli anni la vita lentamente riprese, ma le invasioni barbariche, la caduta dell’Impero Romano ed il lungo periodo dell’alto Medio Evo fecero si che queste terre furono abbandonate dai pochi abitanti.L'Unesco ha designato il sito archeologico di Oplonti, situato nel comune di Torre Annunziata, come Patrimonio dell'umanità. Il sito archeologico consiste in una delle più ricche e sfarzose ville di epoca romana (I secolo a.C.) presumibilmente appartenuta alla Gens Poppea e forse dimora estiva di ricchi pompeiani. In particolare si crede che tale villa sia appartenuta a Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. In anni più recenti è stata riportata alla luce altra imponente costruzione rustica d'epoca romana tra le cui mura sono stati rinvenuti gioelli e monili forgiati con ammirevole tecnica orafa. Un importante ritrovamento, avvenuto nel XIV secolo, ha inciso profondamente nella storia della città. I pescatori torresi trovarono in mare e portarono a riva l’Icona di Maria Santissima. Questo evento non fece che consolidare la devozione degli abitanti alla Vergine Maria. In seguito furono fatte costruire delle torri di vedetta o di difesa, prima dal conte Orsini e poi dagli Alagno e da Alfonso d’Aragona. Altri caseggiati sorsero intorno alla chiesa che, insieme alle torri, fecero diventare il borgo un casale considerevole il quale cominciava ad essere denominato Torre dell’Annunciata. Verso la fine del XVI secolo il conte Muzio Tuttavilla fece costruire dei molini che, con la loro attività, fecero incrementare il via vai dei carri per le strade del casale e l’attività del traffico di navi alla marina. Fu così che Torre dell’Annunciata cominciò ad imporsi in Italia e nel mondo per la sua industria molitoria e pastificatoria.

Nel 1750 il Re Carlo di Borbone pensò di costruire uno stabilimento militare a Torre dell’Annunciata, nell’intento di rendere il Regno autosufficiente per le munizioni e l’armamento. Il nuovo stabilimento fu chiamato Real Fabbrica d’Armi. A favorire tutto questo ci fu anche il prolungamento della ferrovia fino a Torre Annunziata, e l’ultimazione dei lavori al porto e allo scalo marittimo delle ferrovie, che agevolarono l’importazione di grano e carbone e l’esportazione in tutto il mondo delle paste alimentari. Dopo l’unità d’Italia si ebbe un leggero declino dell’attività dei molini. Verso il 1875 si riprese a pieno ritmo, anche perché la città, con il suo porto, i cui fondali permettevano l’attracco di navi di notevole stazza, con un notevole traffico marittimo l’avvantaggiava rispetto ad altri paesi. Si passò dalla fase artigianale alla fase industriale. In tale epoca i molini lavoravano esclusivamente con semola di grani duri il cui prodotto rese famosa la città in campo mondiale. L’economia cittadina andava a gonfie vele per cui sorsero vari molini e numerosi pastifici che producevano con poca concorrenza.

La città, agli inizi del 1900, diventò la patria dell’"arte bianca", ovvero della produzione di pasta (torrese è il celeberrimo marchio "Voiello"). Il numero dei pastifici arrivò addirittura a 150, ma poi dopo la seconda guerra mondiale, iniziò pian piano a diminuire. Negli ultimi cinque decenni la pur forte vocazione turistica del luogo è stata sacrificata all’insediamento massiccio di industrie siderurgiche, alimentari, farmaceutiche, degli imballaggi, del cemento, dell’abbigliamento e della carta, attualmente, per la maggior parte, in crisi. Oggi ospita industrie nautiche (Aprea Ferretti) e farmaceutiche. Splendida, seppur minacciata dall’inquinamento provocato dal fiume Sarno, la "Marina del Sole", con gli stabilimenti balneari che pullulano lungo la nera spiaggia in sabbia vulcanica, a ridosso della quale sorgono le Terme Vesuviane (bagni, fanghi, aerosol). La stazione termale era già attiva in età romana e resti del complesso dell’epoca sono visibili al di sotto dell’attuale struttura delle Terme. La città di Torre Annunziata è sede della Basilica Pontificia minore dove si conserva il quadro di Maria SS. della Neve, patrona della città, a cui sono dedicate la festa votiva del 22 ottobre (durante la quale si svolge la fiera dei cavalli) e quella del ritrovamento, che si tiene il 5 agosto, giorno in cui i pescatori della città, rievocano la "pesca miracolosa" del quadro della Madonna, avvenuto nel XIV secolo dinanzi all’isolotto di Rovigliano.Da visitare il litorale della "Marina del Sole" con la Villa Comunale ed il Circolo Nautico. Si raccomanda la visita della "Villa di Poppea", una delle residenze romane più interessanti scavate in Italia.

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