Siniša Mihajlović

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Siniša Mihajlović
Mihajlović alla Sampdoria nell'annata 1994-1995
Nazionalità Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia (dal 1992)
Bandiera della Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro (dal 2003)
Bandiera della Serbia Serbia (dal 2006)
Altezza 185 cm
Peso 78 kg
Calcio
Ruolo Allenatore (ex centrocampista, difensore)
Termine carriera 1º luglio 2006 - giocatore
6 settembre 2022 - allenatore
Carriera
Giovanili
1984-1986Borovo
Squadre di club1
1986-1988Borovo37 (4)
1988-1990Vojvodina73 (19)
1990-1992Stella Rossa38 (9)
1992-1994Roma54 (1)
1994-1998Sampdoria110 (12)
1998-2004Lazio126 (20)
2004-2006Inter25 (5)
Nazionale
1991Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia4 (0)
1994-2002Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia58 (10)
2003Bandiera della Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro1 (0)
Carriera da allenatore
2006-2008InterVice
2008-2009Bologna
2009-2010Catania
2010-2011Fiorentina
2012-2013Bandiera della Serbia Serbia
2013-2015Sampdoria
2015-2016Milan
2016-2018Torino
2018Sporting Lisbona
2019-2022Bologna
Palmarès
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia
 Europei di calcio Under-21
Argento 1990
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Siniša Mihajlović (in serbo Синиша Михајловић?; IPA: [sǐniʃa mixǎjloʋit͡ɕ]; Vukovar, 20 febbraio 1969Roma, 16 dicembre 2022) è stato un calciatore e allenatore di calcio serbo naturalizzato italiano, fino al 2003 jugoslavo e al 2006 serbo-montenegrino, di ruolo centrocampista o difensore.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Vukovar da madre croata e padre serbo, crebbe con la sua famiglia nella vicina Borovo[1] (oggi in Croazia ma all’epoca parte della Jugoslavia governata da Tito). Il padre Bogdan (morto nel 2011[2]) era un camionista, mentre la madre Viktorija lavorava in un calzaturificio.[3]

Dal febbraio 1995 era legato alla ex showgirl televisiva romana Arianna Rapaccioni, con la quale si era sposato nel luglio 2005 e da cui aveva avuto cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dušan e Nicholas.[4] Nel 1993 aveva già avuto un altro figlio, Marko, riconosciuto sin dall'inizio ma incontrato solo nel 2005 a causa della fine della relazione con la madre, avvenuta prima della sua nascita.[5]

Nel 2021 era diventato nonno di Violante, nata dalla relazione della figlia Virginia con il calciatore Alessandro Vogliacco.[6] Il 17 novembre dello stesso anno, il comune di Bologna gli ha conferito la cittadinanza onoraria.[7]

Il figlio Miroslav ha inizialmente intrapreso la carriera da calciatore, giocando nei settori giovanili di Lazio, Tor di Quinto e Sampdoria,[8][9] per poi ritirarsi e iniziare un percorso da allenatore nelle serie minori.[10][11]

Il 13 luglio 2019, mentre allenava il Bologna, ha annunciato di essere affetto da una forma di leucemia mieloide acuta, per la quale si è sottoposto a cure immediate all'ospedale Sant'Orsola del capoluogo emiliano,[12] tra cui un trapianto di midollo osseo avvenuto il 29 ottobre seguente.[13] Dopo un iniziale miglioramento, il 26 marzo 2022 ha comunicato di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia.[14]

È deceduto il 16 dicembre 2022, all'età di 53 anni, presso la clinica Paideia di Roma, dov'era ricoverato da alcuni giorni in seguito all'improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute.[15][16] Il 18 dicembre è stata allestita la camera ardente presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio[17] ed il giorno seguente si sono svolti i funerali nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, officiati dal cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, città nella quale ha svolto la sua ultima esperienza da allenatore. È sepolto a Roma nel Cimitero del Verano.[18]

Il 7 giugno 2023 a Roma gli è stata intitolata, all'inaugurazione, la nuova sede legale di ADMO Nazionale e ADMO Lazio.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Mihajlović decide su calcio di punizione, pezzo forte del suo bagaglio tecnico, la sfida tra Sampdoria e Bari (1-0) del 23 novembre 1997

Dotato di un sinistro potente e preciso, viene ritenuto uno dei maggiori specialisti della sua generazione nell'esecuzione di calci piazzati:[19][20][21][22] acquisì questa reputazione durante la sua militanza nelle file della Stella Rossa, allorché il suo tiro divenne oggetto di studio di alcuni ricercatori del dipartimento di fisica dell'Università di Belgrado, i quali calcolarono una velocità massima di 160 km/h.[23]

Il giocatore perfezionò ulteriormente le proprie doti balistiche con l'arrivo in Italia: dapprima incentrati sulla potenza, i suoi tiri divennero progressivamente più precisi.[24] In Serie A, Mihajlović ha realizzato 28 reti su punizione, di cui 3 in una sola partita: si tratta di due record per il massimo campionato italiano — il primo dei quali calcolato a partire dal 1987[25] —, il secondo dei quali condiviso con Giuseppe Signori.[26] Tra i «segreti» della sua abilità nei calci di punizione, Mihajlović annoverò la rincorsa breve che sorprendeva i portieri, la tendenza a usare diverse tecniche di tiro nonché l'insolita routine di esercizio, che comprendeva l'impiego di barriere artificiali poste a una distanza inferiore a quella prevista in partita.[23][27]

Un calcio piazzato di Mihajlović nella sfida tra Lazio e Dinamo Kiev del 22 settembre 1999

In origine centrocampista avanzato che prediligeva la fascia sinistra,[28] nei primi anni di militanza nel campionato italiano non brillò per continuità di rendimento né per senso tattico, pur lasciando intravedere qualità tecniche e fisiche di tutto rispetto.[24] Ebbe un decisivo cambio di ruolo nelle file della Sampdoria: schierato al centro della difesa dall'allenatore svedese Sven-Göran Eriksson,[28] Mihajlović diede prova di significativi miglioramenti, al punto da essere considerato, sul finire degli anni 1990, il più rappresentativo tra i giocatori jugoslavi[29] nonché uno dei migliori difensori nel panorama calcistico mondiale dell'epoca,[24][30] grazie alla capacità di svolgere compiti difensivi e di impostazione della manovra con eguale efficacia.[30]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato Sergente per via del forte temperamento, è stato un allenatore noto per la decisione e la severità con cui spronava i propri giocatori a dare il meglio di sé stessi, oltre che per la tendenza a dare fiducia agli elementi più giovani della rosa.[31][32][33]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi, Stella Rossa e Roma[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver militato nel Vojvodina viene acquistato, nel 1990 dalla Stella Rossa, squadra con cui vinse la Coppa dei Campioni 1990-1991. Nel 1992 Mihajlović arriva nel campionato italiano grazie alla Roma, che lo acquista per 8,5 miliardi di lire.[34] Con la formazione capitolina colleziona 54 presenze e 1 gol in Serie A, contro il Brescia, 1 gol in Coppa UEFA contro il Dortmund, e 5 gol in Coppa Italia, di cui uno in finale contro il Torino.

L'affermazione tra Sampdoria e Lazio[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio del 1994 viene acquistato in prestito dalla Sampdoria. Riscattato dai blucerchiati nell'estate successiva, vive a Genova una serie di stagioni soddisfacenti, attestandosi come uno specialista dei gol su calcio di punizione.

Nel 1998 passa a titolo definitivo alla Lazio, guidata da Sven-Göran Eriksson, per una cifra vicina ai 22 miliardi di lire, con cui conquista al primo colpo la Coppa delle Coppe, primo trofeo internazionale nella storia del club laziale, vinta in finale contro la rivelazione Maiorca. Nel 1999 sigla il primo gol della storia biancoceleste in Champions League, nella prima gara della fase a gironi in casa del Bayer Leverkusen, pareggiata 1-1 grazie al calcio di punizione del serbo.[35] Durante la sua militanza biancoceleste realizza diverse reti decisive, come quello contro il Chelsea, sempre in Champions League, che vale la vittoria 2-1 a Stamford Bridge. Precedentemente in campionato, nel successo biancoceleste per 5-2 sulla Sampdoria del 13 dicembre 1998, aveva stabilito il record di una tripletta tutta da calcio piazzato.[36][37]

Mihajlović alla Lazio nella stagione 1998-1999

A Roma il serbo si fa tuttavia notare anche per una certa indisciplina. Nel dicembre del 2000, durante una partita di Champions League tra la Lazio e gli inglesi dell'Arsenal, si rende protagonista di insulti razzisti a Patrick Vieira.[38][39] Nel 2003 riceve invece una pesante squalifica di 8 giornate per avere sputato e assestato un calcio ad Adrian Mutu, giocatore del Chelsea,[40] oltreché per aver lanciato una bottiglietta addosso al delegato UEFA dopo la sua espulsione;[40] per questi gesti viene altresì multato.[40]

Lascia la Lazio dopo sei stagioni, durante le quali vince complessivamente un campionato (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa UEFA (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004).

Inter[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2004 al 2006 gioca per l'Inter, formazione della quale è tuttora il marcatore più anziano in campionato:[41] in Ascoli-Inter dell'8 aprile 2006 (1-2) segna infatti un gol a 37 anni e 47 giorni.[42] Con la squadra nerazzurra vince 2 Coppe Italia (nella finale di ritorno dell'edizione 2004-2005 contro la Roma, è sua la rete su punizione del definitivo 1-0), una Supercoppa italiana e uno scudetto, quest'ultimo assegnato a tavolino alla società lombarda a seguito dello scandalo Calciopoli.[43]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Con la Nazionale jugoslava ha preso parte al campionato del mondo 1998 ed al campionato d'Europa 2000, collezionando in totale 63 presenze e 9 reti. Di queste, una l'ha segnata ai Mondiali del '98 su punizione contro l'Iran segnando il decisivo 1-0 al 73'.[44]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi al Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Ha svolto il ruolo di allenatore in seconda dell'Inter dal 1º luglio 2006 al 29 maggio 2008, agli ordini di Roberto Mancini, suo ex compagno di squadra alla Sampdoria; con il tecnico marchigiano, Mihajlović ha vinto due campionati italiani, nella stagione 2006-2007 e nella stagione 2007-2008, nonché la Supercoppa italiana del 2006. Lascia l'incarico con l'arrivo sulla panchina interista di José Mourinho.

Dal 3 novembre 2008 è stato il tecnico del Bologna, subentrato all'esonerato Daniele Arrigoni.[45] Ha esordito l'8 novembre successivo contro la Roma (1-1).[46] Dopo cinque pareggi consecutivi in campionato, ha vinto il suo primo incontro il 13 dicembre (Bologna-Torino 5-2).[47] Il 14 aprile 2009, dopo una serie di risultati non positivi culminata con la sconfitta interna per 1-4 contro il Siena,[48] la quarta consecutiva per i rossoblu, viene esonerato e sostituito da Giuseppe Papadopulo.[49] Durante il suo mandato, Mihajlović ha ottenuto 20 punti che risultarono fondamentali nell'ottenimento della salvezza dei rossoblù.

Catania[modifica | modifica wikitesto]

Dall'8 dicembre 2009 prende il posto di Gianluca Atzori sulla panchina del Catania.[50] Debutta il 13 dicembre perdendo contro il Livorno (0-1).

La domenica successiva, 20 dicembre 2009, conquista la sua prima vittoria col Catania a Torino contro la Juventus per 1-2 (non succedeva dal 1963 che gli etnei vincessero a Torino),[51][52] seguita da una serie di risultati positivi (tra cui uno 0-1 in casa della Lazio,[53] dove i siculi non vincevano dal 1981),[54] che permettono al Catania di sollevarsi dal terzultimo posto e raggiungere una zona tranquilla della classifica. Il 12 marzo 2010 battendo l'Inter per 3-1 interrompe un'assenza di successi che vedeva i rossazzurri senza vittorie sui nerazzurri da 44 anni. Il 9 maggio seguente centra la salvezza matematica (42 punti) con il Catania nello scontro con il Bologna allo stadio dall'Ara, con un pareggio per 1-1. La domenica successiva, ultima di campionato, battendo il Genoa al Massimino per 1-0 permette al Catania di conquistare il record di punti (45 di cui 36 fatti da Mihajlovic in 23 partite) nella recente storia della squadra rossazzurra in Serie A (migliorato poi nelle stagioni 2010-2011 da Diego Simeone, 2011-2012 da Vincenzo Montella e 2012-2013 da Rolando Maran) e la 13ª posizione in classifica finale. Il 24 maggio Mihajlović si dimette dall'incarico di allenatore tramite una lettera mandata alla società[55].

Fiorentina e nazionale serba[modifica | modifica wikitesto]

Mihajlović da tecnico della Fiorentina nel 2010

Il 3 giugno 2010, la Fiorentina annuncia l'ingaggio dell'allenatore serbo per sostituire Cesare Prandelli;[56] come suo vice, Mihajlović sceglie Dario Marcolin, già suo collega in panchina nella stagione sportiva 2009-2010 al Catania. Al termine della stagione 2010-2011, viene riconfermato dal patron Andrea Della Valle per un altro anno sulla panchina viola.[57] La prima stagione in viola si conclude con un 9º posto in classifica con ben 15 pareggi all'attivo. Dopo essere stato in corsa con altri allenatori per sedersi sulla panchina dell'Inter,[57] il 23 giugno 2011 ribadisce la propria volontà di restare a Firenze ancora a lungo.[58] Il 7 novembre seguente, all'indomani della sconfitta per 1-0 con il Chievo fuori casa, viene esonerato e sostituito dal tecnico riminese Delio Rossi.[59]

Il 21 maggio 2012 diventa il nuovo commissario tecnico della nazionale serba;[60] i suoi vice sono Nenad Sakić, anch'egli ex giocatore della Sampdoria, ed Emilio De Leo.[61] Non riesce però ad ottenere la qualificazione al campionato del mondo 2014, essendosi piazzato terzo nel girone di qualificazione con 14 punti, dietro a Belgio (26) e Croazia (17). Il 20 novembre 2013 lascia la nazionale serba dopo 19 incontri ufficiali (7 vittorie, 8 sconfitte e 4 pareggi) per tornare in Italia ad allenare la Sampdoria.

Sampdoria[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 novembre 2013 diventa il nuovo allenatore della Sampdoria, sua ex squadra.[62] In questa nuova avventura lo seguono i collaboratori tecnici Nenad Sakić ed Emilio De Leo e il preparatore atletico Antonio Bovenzi.[63][64] Quattro giorni dopo, all'esordio sulla panchina blucerchiata, pareggia per 1-1 contro la Lazio, dopo essere stato in vantaggio fino al minuto 94.[65] L'8 dicembre vince la sua prima partita in campionato con la Sampdoria per 2-0 contro il Catania; con lo stesso risultato perde invece il 6 gennaio seguente contro il Napoli, la prima gara stagionale. Quattro giorni dopo viene eliminato agli Ottavi di finale di Coppa Italia dalla Roma. Il 3 febbraio 2014 vince il Derby di Genova per 1-0 grazie al gol di Maxi López.[66] Conclude la stagione al 12º posto con 45 punti totali; di cui 36 ottenuti nelle 26 partite in cui è Siniša a sedere in panchina. Inoltre porta la media punti a partita della Sampdoria da 0,75 a 1,38. Il 20 maggio la Sampdoria comunica di aver rinnovato fino al 30 giugno 2015 il rapporto contrattuale con il mister.[67]

Nella stagione 2014-2015 la Sampdoria in classifica si mantiene in zona Champions per buona parte del campionato e il 28 settembre vince il derby per 0-1 con gol di Manolo Gabbiadini,[68] mentre il 21 gennaio 2015 viene eliminata dalla Coppa Italia agli Ottavi dall'Inter di Roberto Mancini, ex compagno di squadra e allenatore. Il 24 febbraio pareggia per 1-1 il derby di ritorno; al termine della sfida si è reso protagonista di un episodio controverso andando a prendere per il collo il difensore doriano Vasco Regini, reo di avere concesso al Genoa una punizione pericolosa nel finale di gara.[69][70] Conclude la stagione al 7º posto in campionato frutto di 13 vittorie, 17 pareggi e 8 sconfitte. In stagione ha anche pareggiato per 1-1 in casa della Juventus in dicembre,[71] oltre che vinto 2-0 in casa della Roma.[72]

Il 1º giugno 2015 annuncia l'addio al club genovese con una lettera pubblicata sul sito della squadra.[73]

Il 4 giugno 2015 ritira ad Amalfi il premio Football Leader - Allenatore dell'anno.[74][75]

Milan[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 giugno 2015, diventa il nuovo allenatore del Milan,[76] subentrando a Filippo Inzaghi. Esordisce sulla panchina rossonera il 17 agosto seguente, vincendo per 2-0 il terzo turno preliminare di Coppa Italia a San Siro contro il Perugia.[77] Il 25 ottobre lancia all'esordio da titolare Gianluigi Donnarumma nella partita casalinga vinta 2-1 contro il Sassuolo. Il 31 gennaio 2016 riporta il Milan a vincere un derby con il risultato di 3-0 (l'ultima volta che si è verificato questo risultato risaliva alla stagione 2010-11). Conquista la finale di Coppa Italia ma, a seguito della sconfitta casalinga 1-2 contro la Juventus in campionato, giunta al culmine di una serie di prove negative con 5 partite consecutive senza vittorie, il 12 aprile 2016 viene esonerato e sostituito da Cristian Brocchi.[78]

Torino e la parentesi Sporting Lisbona[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 maggio 2016 viene ufficializzato come nuovo allenatore del Torino, subentrando a Gian Piero Ventura.[79] Esordisce sulla panchina granata il 13 agosto 2016 allo Stadio Olimpico Grande Torino con la vittoria interna per 4-1 sulla Pro Vercelli nel terzo turno di Coppa Italia.[80] Mihajlović schiera i granata con un 4-3-3 di matrice aggressiva e termina il girone di andata siglando il record di punti dell'era Cairo (29),[81] ma un girone di ritorno meno brillante garantisce al Torino la nona posizione complessiva, con il sesto attacco (71 gol fatti) e la quart'ultima difesa (66 gol subiti). Il 4 gennaio 2018, all’indomani della sconfitta per 2-0 con la Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia, viene esonerato.[82]

Il 18 giugno 2018 viene nominato tecnico dello Sporting Lisbona,[83] ma viene sollevato dall'incarico appena nove giorni dopo dal nuovo presidente della squadra portoghese, non potendo di fatto iniziare la sua prima esperienza su una panchina di club non italiano.[84]

Ritorno al Bologna[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 gennaio 2019 viene annunciato come nuovo tecnico del Bologna in sostituzione dell'esonerato Filippo Inzaghi, tornando così ad allenare la squadra felsinea dopo dieci anni.[85] Fa il suo secondo esordio in panchina il 3 febbraio contro la sua ex-squadra nerazzurra, riuscendo a vincere per 1-0 allo Stadio Meazza grazie al gol di Santander.[86] Conduce la squadra emiliana alla salvezza con un turno d’anticipo pareggiando per 3-3 con la Lazio il 20 maggio e con la vittoria sul Napoli per 3-2 all’ultima giornata il Bologna arriva decimo con 44 punti,[87] 30 dei quali conquistati nelle 17 partite della gestione Mihajlovic (9 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte).[88]

Il 13 luglio 2019, a poche settimane dal rinnovo contrattuale con il Bologna e a pochi giorni dall'inizio del ritiro precampionato,[89] Mihajlović rivela di avere contratto una forma acuta di leucemia e di doversi quindi sottoporre alle relative cure, che gli avrebbero tuttavia impedito di svolgere regolarmente il ruolo di allenatore;[12] nonostante ciò il direttore sportivo del club, Walter Sabatini, conferma l'intenzione della dirigenza di mantenere il serbo sulla panchina della squadra sino alla scadenza naturale del contratto da poco sottoscritto.[90] Il 25 agosto, ancora in cura presso l'ospedale Sant'Orsola di Bologna e dopo 44 giorni di ricovero, torna a sorpresa a sedersi in panchina nella gara d'esordio di campionato in casa del Verona, partita terminata con il punteggio di 1-1.[91] Alla sua seconda stagione in Serie A alla guida della squadra di Bologna arriva 12º con 47 punti.

Alla sua terza stagione conferma il 12º posto in campionato, quindi nella stagione 2021-2022 ottiene il 13º posto con 46 punti. Il 6 settembre 2022, dopo un avvio di campionato contrassegnato da tre pareggi, due sconfitte e solo una vittoria in Coppa Italia, viene esonerato dal proprietario Joey Saputo, con la squadra in quel momento dodicesima dopo cinque partite disputate;[92] al suo posto la squadra emiliana ingaggia Thiago Motta.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Dedicò un necrologio[93] al suo amico Željko Ražnatović (che era anche capo degli ultras della Stella Rossa,[94] squadra in cui giocò Mihajlović), noto criminale serbo accusato di crimini contro l'umanità. Di Ratko Mladić, generale accusato di genocidio, disse: "Mladić? Un grande guerriero che combatte per il suo popolo".[95] Su Slobodan Milošević, presidente serbo anch'esso accusato di crimini contro l'umanità per aver promosso operazioni di pulizia etnica contro i musulmani, dichiarò: «Tra noi abbiamo sempre litigato, ma siamo tutti serbi. E preferisco combattere per un mio connazionale e difenderlo contro un aggressore esterno. So dei crimini attribuiti a Milošević, ma nel momento in cui la Serbia viene attaccata, io difendo il mio popolo e chi lo rappresenta».[96]

Da calciatore, come già accennato, durante la partita Lazio-Arsenal del 17 ottobre 2000, rivolse insulti di stampo razzista al calciatore francese di origine senegalese Patrick Vieira; dichiarò successivamente di non esserne pentito ma di non voler essere etichettato come razzista. Per questo fatto la DIGOS presentò un esposto alla procura di Roma.[97] Il 7 novembre 2003, invece, fu squalificato per 8 giornate e condannato a pagare 12 300 euro di multa dalla UEFA per aver scalciato e sputato al rumeno Adrian Mutu, con l'aggravante della recidività, in Lazio-Chelsea di Champions League.[98]

Il 28 maggio 2012, da CT della Serbia, escluse Adem Ljajić dalla nazionale per la scelta di non cantare l'inno nazionale serbo da parte del calciatore, di etnia bosgnacca e religione musulmana.[99][100]

Il 3 gennaio 2018, al termine della partita di Coppa Italia persa dal Torino contro la Juventus, venne insultato con epiteti razzisti dal deputato Massimo Corsaro, tramite un messaggio postato su Twitter; Mihajlović espresse l'intenzione di querelare l'onorevole milanese.[101] Un anno più tardi, prima della finale della stessa competizione, fu coinvolto in un diverbio con agenti di polizia che – a detta di Mihajlović – rivolsero insulti razzisti nei suoi confronti.[102]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1988-1989 Bandiera della Jugoslavia Vojvodina SS 31 4 CJ ? ? - - - - - - 31+ 4+
1989-1990 SS 28 11 CJ ? ? CC 2 1 - - - 30+ 12+
1990-gen. 1991 SS 14 4 CJ ? ? - - - - - - 14+ 4+
Totale Vojvodina 73 19 ? ? 2 1 - - 75+ 20+
gen.-giu. 1991 Bandiera della Jugoslavia Stella Rossa SS 14 1 CJ ? ? CC 5 1 - - - 19+ 2+
1991-1992 SS 24 8 CJ ? ? CC 10 5 SU+CInt 1+1 0 36+ 13+
Totale Stella Rossa 38 9 ? ? 15 6 2 0 55+ 15+
1992-1993 Bandiera dell'Italia Roma A 29 1 CI 7 5 CU 5 1 - - - 41 7
1993-1994 A 25 0 CI 3 0 - - - - - - 28 0
Totale Roma 54 1 10 5 5 1 - - 69 7
1994-1995 Bandiera dell'Italia Sampdoria A 25 3 CI 2 0 CdC 6 1 SI 1 1 34 5
1995-1996 A 30 4 CI 2 0 - - - - - - 32 4
1996-1997 A 28 2 CI 1 0 - - - - - - 29 2
1997-1998 A 27 3 CI 4 1 CU 2 0 - - - 33 4
Totale Sampdoria 110 12 9 1 8 1 1 1 128 15
1998-1999 Bandiera dell'Italia Lazio A 30 8 CI 4 1 CdC 9 0 SI 1 0 44 9
1999-2000 A 26 6 CI 7 4 UCL 12 3 SU 1 0 46 13
2000-2001 A 18 4 CI 2 1 UCL 8 2 SI 1 1 29 8
2001-2002 A 6 0 CI 2 0 UCL 2 0 - - - 10 0
2002-2003 A 21 1 CI 1 0 CU 6 0 - - - 28 1
2003-2004 A 25 1 CI 6 0 UCL 5 1 - - - 36 2
Totale Lazio 126 20 22 6 42 6 3 1 193 33
2004-2005 Bandiera dell'Italia Inter A 20 4 CI 6 1 UCL 4 0 - - - 30 5
2005-2006 A 5 1 CI 5 0 UCL 3 0 SI 0 0 13 1
Totale Inter 25 5 11 1 7 0 0 0 43 6
Totale carriera 426 66 52+ 13+ 79 15 6 2 563+ 96+

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

RSF Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Jugoslavia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-5-1991 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 7 – 1 Bandiera delle Fær Øer Fær Øer Qual. Euro 1992 -
16-10-1991 Landskrona Fær Øer Bandiera delle Fær Øer 0 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1992 - Uscita al 64’ 64’
30-10-1991 Varginha Brasile Bandiera del Brasile 3 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Uscita al 46’ 46’
13-11-1991 Vienna Austria Bandiera dell'Austria 0 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 1992 -
Totale Presenze 4 Reti 0

RF Jugoslavia[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Jugoslavia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
23-12-1994 Porto Alegre Brasile Bandiera del Brasile 2 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Uscita al 57’ 57’
27-12-1994 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -  8’, 88’
31-5-1995 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 2 Bandiera della Russia Russia Amichevole -
12-11-1995 San Salvador El Salvador Bandiera di El Salvador 1 – 4 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1  83’
15-11-1995 Monterrey Messico Bandiera del Messico 1 – 4 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1 Uscita al 77’ 77’
27-3-1996 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera della Romania Romania Amichevole -
24-4-1996 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 1 Bandiera delle Fær Øer Fær Øer Qual. Mondiali 1998 - Ammonizione al 33’ 33’ Uscita al 40’ 40’
23-5-1996 Shizuoka Messico Bandiera del Messico 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
26-5-1996 Tokyo Giappone Bandiera del Giappone 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
2-6-1996 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 6 – 0 Bandiera di Malta Malta Qual. Mondiali 1998 -
6-10-1996 Toftir Fær Øer Bandiera delle Fær Øer 1 – 8 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1998 -
10-11-1996 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca Qual. Mondiali 1998 - Ammonizione al 44’ 44’
7-2-1997 Hong Kong Russia Bandiera della Russia 1 – 1 dts
(5 – 4 dtr)
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
10-2-1997 Hong Kong Hong Kong Bandiera di Hong Kong 1 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
12-3-1997 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 0 Bandiera della Russia Russia Amichevole -
2-4-1997 Praga Rep. Ceca Bandiera della Rep. Ceca 1 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1998 - Uscita al 13’ 13’
30-4-1997 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera della Spagna Spagna Qual. Mondiali 1998 - Uscita al 58’ 58’ Ammonizione al 70’ 70’[103]
8-6-1997 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 0 Bandiera della Slovacchia Slovacchia Qual. Mondiali 1998 -
10-9-1997 Bratislava Slovacchia Bandiera della Slovacchia 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1998 1
11-10-1997 Ta' Qali Malta Bandiera di Malta 0 – 5 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1998 1
29-10-1997 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 1 – 7 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1998 -
15-11-1997 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 5 – 0 Bandiera dell'Ungheria Ungheria Qual. Mondiali 1998 -
25-3-1998 Bogotà Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
22-4-1998 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 1 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Amichevole -
29-5-1998 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 0 Bandiera della Nigeria Nigeria Amichevole -
3-6-1998 Losanna Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera del Giappone Giappone Amichevole 1
6-6-1998 Basilea Svizzera Bandiera della Svizzera 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
14-6-1998 Saint-Étienne Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera dell'Iran Iran Mondiali 1998 - 1º turno 1
21-6-1998 Lens Germania Bandiera della Germania 2 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1998 - 1º turno -
25-6-1998 Nantes Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Mondiali 1998 - 1º turno -
29-6-1998 Tolosa Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 2 Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi Mondiali 1998 - Ottavi di finale - Uscita al 78’ 78’
2-9-1998 Niš Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Amichevole - Uscita al 38’ 38’
18-11-1998 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Qual. Euro 2000 -
10-2-1999 Ta' Qali Malta Bandiera di Malta 0 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 2000 -
18-8-1999 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 0 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Euro 2000 -
1-9-1999 Dublino Irlanda Bandiera dell'Irlanda 2 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 2000 - Uscita al 69’ 69’
8-9-1999 Skopje Macedonia Bandiera della Macedonia 2 – 4 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 2000 -
9-10-1999 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 2 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 2000 - Ammonizione al 32’ 32’
23-2-2000 Skopje Macedonia Bandiera della Macedonia 1 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Ammonizione Uscita al 46’ 46’
28-3-2000 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera della Cina Cina Amichevole - Uscita al 46’ 46’
13-6-2000 Charleroi Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 3 – 3 Bandiera della Slovenia Slovenia Euro 2000 - 1º turno -  54’, 59’
21-6-2000 Bruges Spagna Bandiera della Spagna 4 – 3 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Euro 2000 - 1º turno -
25-6-2000 Rotterdam Paesi Bassi Bandiera dei Paesi Bassi 6 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Euro 2000 - Quarti di finale -
15-11-2000 Bucarest Romania Bandiera della Romania 2 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole 1 Uscita al 89’ 89’
24-3-2001 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Qual. Mondiali 2002 1 cap.
28-3-2001 Lubiana Slovenia Bandiera della Slovenia 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 2002 - cap.
25-4-2001 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 0 – 1 Bandiera della Russia Russia Qual. Mondiali 2002 - cap.
2-6-2001 Mosca Russia Bandiera della Russia 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 2002 -
6-6-2001 Toftir Fær Øer Bandiera delle Fær Øer 0 – 6 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 2002 -
15-8-2001 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 0 Bandiera delle Fær Øer Fær Øer Qual. Mondiali 2002 1
13-2-2002 Phoenix Messico Bandiera del Messico 1 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Ammonizione al 42’ 42’ Uscita al 70’ 70’
27-3-2002 Fortaleza Brasile Bandiera del Brasile 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Ammonizione al 68’ 68’ Uscita al 74’ 74’
8-5-2002 East Rutherford Ecuador Bandiera dell'Ecuador 1 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
17-5-2002 Mosca Ucraina Bandiera dell'Ucraina 2 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - cap.  90+1’, 90+2’
21-8-2002 Sarajevo Bosnia ed Erzegovina Bandiera della Bosnia ed Erzegovina 0 – 2 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - cap. Uscita al 68’ 68’
12-10-2002 Napoli Italia Bandiera dell'Italia 1 – 1 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Qual. Euro 2004 -
16-10-2002 Belgrado Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 2 – 0 Bandiera della Finlandia Finlandia Qual. Euro 2004 1 Ammonizione al 48’ 48’
20-11-2002 Saint-Denis Francia Bandiera della Francia 3 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole - Ammonizione al 42’ 42’ Uscita al 61’ 61’
Totale Presenze 58 Reti 10

Serbia e Montenegro[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Serbia e Montenegro
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
7-6-2003 Tampere Finlandia Bandiera della Finlandia 3 – 0 Bandiera della Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro Qual. Euro 2004 -  26’
Totale Presenze 1 Reti 0

Record[modifica | modifica wikitesto]

  • Giocatore col maggior numero di gol realizzati in Serie A su calcio di punizione dal 1987 in poi: 28.[25]
  • Giocatore col maggior numero di gol realizzati su calcio di punizione in una singola partita di Serie A (a pari merito con Giuseppe Signori): 3.[26]

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale % Vittorie Piazzamento
Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P Comp G V N P G V N P %
nov. 2008-apr. 2009 Bandiera dell'Italia Bologna A 21 4 8 9 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 22 4 8 10 18,18 Sub., Eson.
dic. 2009-2010 Bandiera dell'Italia Catania A 23 9 9 5 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 25 10 9 6 40,00 Sub. 13º
2010-2011 Bandiera dell'Italia Fiorentina A 38 12 15 11 CI 3 2 0 1 - - - - - - - - - - 41 14 15 12 34,15
ago.-nov. 2011 A 10 3 3 4 CI 1 1 0 0 - - - - - - - - - - 11 4 3 4 36,36 Eson.
Totale Fiorentina 48 15 18 15 4 3 0 1 - - - - - - - - 52 18 18 16 34,62
nov. 2013-2014 Bandiera dell'Italia Sampdoria A 26 10 6 10 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 28 11 6 11 39,29 Sub. 12º
2014-2015 A 38 13 17 8 CI 3 2 0 1 - - - - - - - - - - 41 15 17 9 36,59
Totale Sampdoria 64 23 23 18 5 3 0 2 - - - - - - - - 69 26 23 20 37,68
2015-apr. 2016 Bandiera dell'Italia Milan A 32 13 10 9 CI 6 6 0 0 - - - - - - - - - - 38 19 10 9 50,00 Eson.
2016-2017 Bandiera dell'Italia Torino A 38 13 14 11 CI 3 2 0 1 - - - - - - - - - - 41 15 14 12 36,59
2017-gen. 2018 A 19 5 10 4 CI 4 3 0 1 - - - - - - - - - - 23 8 10 5 34,78 Eson.
Totale Torino 57 18 24 15 7 5 0 2 - - - - - - - - 64 23 24 17 35,94
gen.-giu. 2019 Bandiera dell'Italia Bologna A 17 9 3 5 CI 0 0 0 0 - - - - - - - - - - 17 9 3 5 52,94 Sub. 10º
2019-2020 A 38 12 11 15 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 40 13 11 16 32,50 12º
2020-2021 A 38 10 11 17 CI 2 1 0 1 - - - - - - - - - - 40 11 11 18 27,50 12º
2021-2022 A 38 12 10 16 CI 1 0 0 1 - - - - - - - - - - 39 12 10 17 30,77 13°
lug.-set. 2022 A 5 0 3 2 CI 1 1 0 0 - - - - - - - - - - 6 1 3 2 16,67 Eson.
Totale Bologna 157 47 46 63 7 3 0 4 - - - - - - - - 164 50 46 68 30,49
Totale carriera 380 125 130 125 31 21 0 10 - - - - - - - - 412 146 130 136 35,44

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Naz dal al Record
G V N P GF GS DR % Vittorie
Serbia Bandiera della Serbia 21 maggio 2012 20 novembre 2013 19 7 4 8 28 21 +7 36,84

Nazionale nel dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Competizione Piazzamento Andamento Reti
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % Vittorie GF GS DR
2012 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiale 2014 3º nel Gruppo A, non qualificato 4 1 1 2 25,00 6 5 +1
2013 6 3 1 2 50,00 12 6 +6
Dal 2012 al 2013 Amichevoli 9 3 2 4 33,33 10 10 0
Totale Serbia 19 7 4 8 36,84 28 21 +7

Panchine da commissario tecnico della nazionale serba[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Serbia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
26-5-2012 San Gallo Spagna Bandiera della Spagna 2 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole - Cap:B. Ivanović
31-5-2012 Reims Francia Bandiera della Francia 2 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole - Cap:B. Ivanović
5-6-2012 Stoccolma Svezia Bandiera della Svezia 2 – 1 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole Neven Subotić Cap:Z. Tošić
15-8-2012 Belgrado Serbia Bandiera della Serbia 0 – 0 Bandiera dell'Irlanda Irlanda Amichevole - Cap:B. Ivanović
8-9-2012 Glasgow Scozia Bandiera della Scozia 0 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiali 2014 - Cap:B. Ivanović
11-9-2012 Novi Sad Serbia Bandiera della Serbia 6 – 1 Bandiera del Galles Galles Qual. Mondiali 2014 Aleksandar Kolarov
Zoran Tošić
Filip Đuričić
Dušan Tadić
Branislav Ivanović
Miralem Sulejmani
Cap:B. Ivanović
12-10-2012 Belgrado Serbia Bandiera della Serbia 0 – 3 Bandiera del Belgio Belgio Qual. Mondiali 2014 - Cap:B. Ivanović
16-10-2012 Skopje Macedonia Bandiera della Macedonia 1 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiali 2014 - Cap:A. Kolarov
14-11-2012 San Gallo Cile Bandiera del Cile 1 – 3 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole Lazar Marković
Filip Đorđević
Filip Đuričić
Cap:B. Ivanović
6-2-2013 Nicosia Cipro Bandiera di Cipro 1 – 3 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole 2 Dušan Tadić
Dušan Basta
Cap:B. Ivanović
22-3-2013 Zagabria Croazia Bandiera della Croazia 2 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiali 2014 - Cap:B. Ivanović
26-3-2013 Novi Sad Serbia Bandiera della Serbia 2 – 0 Bandiera della Scozia Scozia Qual. Mondiali 2014 2 Filip Đuričić Cap:B. Ivanović
7-6-2013 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 2 – 1 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiali 2014 Aleksandar Kolarov Cap:B. Ivanović
14-8-2013 Barcellona Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole - Cap:B. Ivanović
6-9-2013 Belgrado Serbia Bandiera della Serbia 1 – 1 Bandiera della Croazia Croazia Qual. Mondiali 2014 Aleksandar Mitrović Cap:B. Ivanović
10-9-2013 Cardiff Galles Bandiera del Galles 0 – 3 Bandiera della Serbia Serbia Qual. Mondiali 2014 Filip Đorđević
Aleksandar Kolarov
Lazar Marković
Cap:B. Ivanović
11-10-2013 Novi Sad Serbia Bandiera della Serbia 2 – 0 Bandiera del Giappone Giappone Amichevole Dušan Tadić
Miloš Jojić
Cap:D. Stanković
15-10-2013 Jagodina Serbia Bandiera della Serbia 5 – 1 Bandiera della Macedonia Macedonia Qual. Mondiali 2014 autorete
Dušan Basta
Aleksandar Kolarov (rig.)
Dušan Tadić
Stefan Šćepović
Cap:B. Ivanović
15-11-2013 Dubai Russia Bandiera della Russia 1 – 1 Bandiera della Serbia Serbia Amichevole Filip Đorđević Cap:B. Ivanović
Totale Presenze 19 Reti 28

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
Da sinistra: Conceição, Mihajlović, Marcolin e Lopez festeggiano la vittoria della Lazio nella Supercoppa italiana 1998.
Vojvodina: 1988-1989
Stella Rossa: 1990-1991, 1991-1992
Lazio: 1998, 2000
Inter: 2005
Lazio: 1999-2000
Inter: 2005-2006
Lazio: 1999-2000, 2003-2004
Inter: 2004-2005, 2005-2006
Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]
Mihajlović (in basso a sinistra) festeggia con i compagni della Stella Rossa la vittoria della Coppa dei Campioni 1990-1991
Stella Rossa: 1990-1991
Stella Rossa: 1991
Lazio: 1998-1999
Lazio: 1999

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1999
1998-1999, 1999-2000

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

2019
2019
2022

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cittadinanza onoraria del comune di Bologna - nastrino per uniforme ordinaria
— Bologna, 27 luglio 2020

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mihajlovic, la partita della vita: rivedi l'evento al Festival dello Sport, su video.gazzetta.it, 8 ottobre 2021. URL consultato il 17 dicembre 2022.
  2. ^ Lutto per Mihajlovic, morto il padre, su rai.it, 25 maggio 2011. URL consultato il 17 dicembre 2022.
  3. ^ (SR) Nisam od onih koji kukaju, su vreme.com, 24 maggio 2012. URL consultato il 17 dicembre 2022.
  4. ^ Dario Freccero, Sinisa? È la moglie il punto di forza, su ilsecoloxix.it, 14 novembre 2013. URL consultato il 28 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2018).
  5. ^ Aleksandr Boskovic, È già Natale per Mihajlović, su it.uefa.com, 21 dicembre 2004.
  6. ^ Sinisa Mihajlovic è nonno: è nata Violante, figlia di Virginia Mihajlovic, su corrieredibologna.corriere.it, 28 ottobre 2021.
  7. ^ Bologna, conferita la cittadinanza onoraria a Mihajlovic, su sportmediaset.mediaset.it, 18 novembre 2021.
  8. ^ Manuel Proietti, Ecco gli svincolati di Roma, Lazio, Latina e Frosinone, su Gazzetta Regionale, 20 luglio 2015. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  9. ^ Nicola Cavaliere, Tor di Quinto, Miroslav Mihajlovic vola alla Sampdoria, su Gazzetta Regionale, 10 luglio 2017. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  10. ^ Miroslav Mihajlovic sulle orme di papà Sinisa: entra nello staff dell'Urbetevere, su La Gazzetta dello Sport, 26 gennaio 2023. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  11. ^ Lorenzo Canicchio, Miroslav Mihajlovic all’Urbe. Il figlio di Sinisa nello staff gialloblù, su Gazzetta Regionale, 25 gennaio 2023. URL consultato il 26 gennaio 2023.
  12. ^ a b Mihajlovic: 'Vincerò anche questa battaglia', su bolognafc.it, 13 luglio 2019. URL consultato il 13 luglio 2019.
  13. ^ Mihajlovic ha fatto il trapianto di midollo osseo, su ANSA, 22 novembre 2019.
  14. ^ Mihajlovic: 'Rischio ricomparsa della malattia, mi devo fermare', su Sky TG24, 26 marzo 2022. URL consultato il 26 marzo 2022.
  15. ^ Addio a Mihajlovic, il duro dal cuore grande: è morto di leucemia a 53 anni, su La Gazzetta dello Sport, 16 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  16. ^ Riccardo Caponetti e Giulio Cardone, Sinisa Mihajlovic è morto: l'ex allenatore del Bologna e campione di Lazio, Samp, Inter e Roma aveva 53 anni, su la Repubblica, 16 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  17. ^ Mihajlović: la camera ardente in Campidoglio, in migliaia per l'ultimo saluto al grande calciatore, in Rai News, 18 dicembre 2022.
  18. ^ Emanuele Zotti, Il funerale di Mihajlovic: la toccante omelia, le lacrime, poi l'applauso all'uscita del feretro, in La Gazzetta dello Sport, 19 dicembre 2022.
  19. ^ Germano Bovolenta, Mihajlovic laureato in punizioni, in La Gazzetta dello Sport, 26 febbraio 1997. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  20. ^ Stefano Petrucci, Albertosi fa le classifiche: Sui calci di punizione Mihajlovic tra i più grandi, in Corriere della Sera, 15 dicembre 1998, p. 51 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2012).
  21. ^ Stefano Petrucci, "Sinisa, genio e potenza", in Corriere della Sera, 23 ottobre 1999, p. 51. URL consultato il 28 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  22. ^ (EN) Simon Rice, The Ten Best Free-Kick Specialists, su independent.co.uk, 11 settembre 2009. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  23. ^ a b Fabrizio Salvio, Professione cecchino, in La Gazzetta dello Sport, 13 marzo 2004.
  24. ^ a b c Stefano Petrucci, Mazzone: "Mihajlovic è il più forte di tutti", in Corriere della Sera, 22 ottobre 1999, p. 51 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2015).
  25. ^ a b Paolo Tomaselli, Non è più il tempo delle punizioni, in Corriere della Sera, 16 febbraio 2007, p. 66. URL consultato il 28 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2013).
  26. ^ a b A differenza di Signori, che realizzò le prime due reti con punizioni «di seconda», Mihajlović mise a segno tre tiri diretti, cfr. Lanfredo Birelli, Record Mihajlovic: mai 3 gol su punizione diretta, in La Gazzetta dello Sport, 14 dicembre 1998. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  27. ^ Maurizio Nicita, Mihajlovic punge Sensi e avvisa i portieri: «Sto imparando a usare anche il destro», in La Gazzetta dello Sport, 10 novembre 1999.
  28. ^ a b Maida, p. 765.
  29. ^ Giampietro Agus e Nebojsa Popovic, Francia: Blanc addio nazionale se non arriva la qualificazione, in La Gazzetta dello Sport, 8 ottobre 1999. URL consultato il 6 dicembre 2016.
  30. ^ a b Giuseppe Toti, Mihajlovic merita il Pallone d'oro, in Corriere della Sera, 21 ottobre 1999, p. 51. URL consultato il 28 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2016).
  31. ^ Filippo Grimaldi, Ecco Mihajlovic, sergente e motivatore. Niente scuse, zero sconti e tanto lavoro, su gazzetta.it, 3 giugno 2015. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  32. ^ Umberto Zapelloni, Milan, c'è il sergente Sinisa: ecco la nuova era dopo le bandiere, su gazzetta.it, 4 giugno 2015. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  33. ^ Laura Bandinelli, Milan, peggio di prima, in La Stampa, 6 ottobre 2015. URL consultato il 29 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2016).
  34. ^ Panini (2012), p. 10.
  35. ^ Si chiama Mihajlovic la sicurezza Lazio, in La Gazzetta dello Sport, 15 settembre 1999.
  36. ^ Sinisa Mihajlovic, il video delle 10 punizioni più belle in carriera, su Fox Sports, 22 gennaio 2019. URL consultato il 28 settembre 2019.
  37. ^ Sky Sport, Record e imprese: quante curiosità dalla Serie A, su sport.sky.it. URL consultato il 28 settembre 2019.
  38. ^ Maurizio Nicita, Mihajlovic indagato per razzismo, in La Gazzetta dello Sport, 23 dicembre 2000, p. 12. URL consultato il 7 dicembre 2009.
  39. ^ Stefano Boldrini, Mihajlovic e gli insulti razzisti: «Non mi pento», in Corriere della Sera, 19 ottobre 2000, p. 45 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2015).
  40. ^ a b c (EN) Uefa bans Mihajlovic, su news.bbc.co.uk.
  41. ^ Panini (2016), p. 91.
  42. ^ Inter, ad Ascoli prova d'orgoglio va sotto, ma Cruz e Sinisa la salvano, su repubblica.it, 8 aprile 2006.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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  • Calciatori ‒ La raccolta completa Panini 1961-2012, vol. 9 (1992-1993), ed. speciale per La Gazzetta dello Sport, Modena, Panini, 2 luglio 2012.
  • Almanacco illustrato del calcio 2017, Modena, Panini, 2016.

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