Verdone: «Non ero così convinto di poter diventare un attore. La mia ex moglie Gianna è sempre stata un’alleata»- Corriere.it

Verdone: �Non ero cos� convinto di poter diventare un attore. La mia ex moglie Gianna � sempre stata un’alleata�

di Chiara Maffioletti

L’attore torna in tv con la seconda stagione della serie “Vita da Carlo”. �Per il 65,70 per cento racconto cose vere.. Quando � arrivato il successo ho vissuto un anno molto difficile, avevo attacchi di panico abbastanza penosi. Mi salv� lo psicanalista che mi disse “soffrirai qualche mese poi passer�”. La gente mi riconosce sempre e ovunque, ma ora penso “meno male...”�

Verdone: «Non ero così convinto di poter diventare un attore. La mia ex moglie Gianna è sempre stata un’alleata»

Carlo Verdone, 72 anni, ha esordito al cinema nel 1980 con “Un sacco bello”

L’ascensore si apre sul pianerottolo di un palazzo romano, signorile ma per nulla appariscente. Alla porta c’� Annamaria che in Vita da Carlo - la seconda stagione sar� su Paramount+ a settembre - � una governante diventata di famiglia, che grazie alla confidenza conquistata in tanti anni, si permette, pur dando sempre del lei, osservazioni e appunti difficilmente concedibili ad altri. Succede in Vita da Carlo. Ma nella vita di Carlo, anche. �Quando ha visto gli episodi si � risentita, mi ha detto: ma scusi tanto, ma non la potevo fare io quella parte?�.

Carlo � Carlo Verdone e mentre racconta questo aneddoto quasi sussurra per non farsi beccare. Per dissimulare, muove impercettibilmente i muscoli del suo volto con dei piccoli tic e rotea velocemente lo sguardo in direzione della signora Annamaria, come per dire: �Non facciamoci sentire�. Poche espressioni, ma che bastano per far comparire, di fatto, decine dei suoi personaggi, evocati da una mimica che � parte della grandezza di questo attore. Sa di essere amato. �E ne sono riconoscente. Diventa una condanna solo quando vado in qualche bella citt�, programmo di visitarla ma poi mi accorgo che non � possibile: ti fermano a ogni passo. E cos� torno in albergo, potrei fare un libro sulle camere degli alberghi... le citt� che ho visitato le ho viste di notte�.

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Carlo Verdone torna in tv con la seconda stagione della serie “Vita da Carlo” su Paramount+

Mai pensato di camuffarsi?
�Ma che camuffare, fai solo la figura del ridicolo. E poi mi riconoscono lo stesso. Durante la pandemia avevo il casco, gli occhiali scuri e la mascherina. Uno da dietro mi ha urlato: “A Ca’, guarda che pure cos� te riconosco”. Ma come � possibile? Ero come dentro un’armatura. Ma meglio sia andata in questo modo... metti che non succedeva niente�.

Mai avuto questo dubbio?
�Dopo Bianco, rosso e Verdone � successa una cosa strana: non mi chiamava pi� nessuno. Si erano messi in testa che dopo tutti quei personaggi non potevo fare nient’altro, almeno era l’idea che mi ero fatto. Ho passato due mesi sul divano, guardavo il soffitto. E pensavo: “Ma questo cinema, tutti questi premi - avevo preso un David subito, all’inizio della mia carriera (per Un sacco bello , ndr.) -...ora, improvvisamente, sono tutti spariti. Qua ha ragione mio padre”. Ma una settimana dopo quei ragionamenti mi chiam� Mario Cecchi Gori e insieme abbiamo messo su il film che divent� Borotalco . Non pi� personaggi, ma un personaggio unico: vincemmo cinque David e facemmo andare le cose per il verso giusto�.

Perch� aveva ragione suo padre, professore e grande critico cinematografico? Cosa le diceva?
�Era uno studioso, uno storico del cinema. Ripeteva sempre di stare attento che quello dell’attore era un lavoro difficile: un conto � se sei nelle parti alte della classifica, ma se stai in quelle basse... aveva ragione. Diciamo che la vita ha scelto per me�.

Non voleva diventare attore?
�No. Me la cavavo bene al teatro universitario. Nel 1970 sono entrato nell’opera dei burattini di Maria Signorelli: davo la voce ai pupazzi in spettacoli per bambini e poi per adulti. Ma mai nella vita mi sarebbe venuto in mente di mettermi sul palcoscenico e affrontare il pubblico, io che ero cos� timido, fragile anche. Non ero cos� convinto di avere questo talento�.

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Dice davvero?
�S�, l’unica che me l’ha sempre detto era mia madre, la mia pi� grande sostenitrice. Ma la cosa non mi quadrava tanto. Non bastasse pensavo fosse un lavoro molto complicato, precario. Quando ho iniziato a raccogliere i primi consensi mi sono meravigliato ma ho iniziato a intuire che dentro me c’era un potenziale�.

Non si sognava attore ma gi� amava il cinema: che effetto le faceva essere a scuola il vicino di banco di Christian De Sica? Incontrare suo pap� doveva fare un certo effetto, no?
�Eccome. E l’ho incontrato diverse volte, a casa sua. Era una persona molto autorevole, mi faceva impressione dopo aver visto i suoi film... chi se lo sarebbe mai immaginato, allora, che io e Christian saremmo diventati parenti (� suo cognato) e che il mondo sarebbe andato per me in questa direzione? All’epoca se fossi diventato un documentarista mi sarebbe andato benissimo: ho fatto il centro sperimentale per quello, poi tutto � cambiato�.

Ed � arrivato il grande successo.
�Per me � stato molto difficile dal punto di vista della stabilit�: mi sono trovato improvvisamente proiettato in un mondo che mi stava portando ad essere riconosciuto da tutti e per questo sempre abbordabile: chiunque mi indicava, anche quando camminavo per strada. Questo mi spaventava, mi ha creato anche molti problemi all’inizio�.

In che senso?
�Ho vissuto un anno molto difficile dal punto di vista dell’equilibrio nervoso. Ho cominciato ad avere delle debolezze, degli attacchi di panico abbastanza penosi. Sono durati poco, devo dire. E ce l’ho fatta da solo a uscirne, senza l’aiuto di farmaci ma con quello di un bravo psicanalista. Mi aveva detto: “Non c’� niente da analizzare, qui il mondo per te sta cambiando e tu hai paura. Ti devi mettere alla prova, soffrire qualche mese. Piano piano, troverai la strada”. � andata cos�, ma � stato faticoso all’inizio perch� non era il mio obiettivo, non era preventivato. Mi era esplosa un bomba tra le mani. Solo poi mi sono reso conto che avevo delle qualit�.

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In Vita da Carlo raggiunge quindi una nemesi rispetto ai suoi inizi. Nella serie i confini tra finzione e realt� si confondono pi� che mai.
�Io non volevo farla, poi tutti mi dicevano che l’idea era buona ma anche quando ho iniziato a girare, non ero cos� convinto che sarebbe andata cos� bene�, a questo punto accende una sigaretta e inizia a fumare. E anche qui sembra di assistere a un piccolo spettacolo, perch� perfino quel modo di inspirare � una sorta di firma d’autore. Riprende: �Per me questa serie aveva un significato solo se avessi raccontato realmente una parte di me. Per il 65,70 per cento racconto cose vere. Il problema era recitare il meno possibile: dovevo essere me stesso ed � un processo complesso. Ho dovuto camminare come cammino nella mia vita, in modo un po’ sgraziato, parlare come parlo... Penso che il pubblico abbia sentito la verit�.

Cosa le hanno detto i suoi figli, che pure sono rappresentati nella serie?
�A dire il vero loro mi hanno detto: “Ecco, adesso tutti penseranno che io sono quella stronza, che io tratto male tutti, che io sono fatto cos�”... non hanno parlato della serie, non � stato affrontato minimamente il tema dell’ “hai fatto un bel lavoro”, no�. E lei cosa ha risposto loro? Allarga le braccia e dice: �Ma � romanzato�.

In questa nuova stagione gira un film sulla sua vita. E a interpretarla da giovane c’� Sangiovanni...
�Me lo impone, nella serie, il mio produttore che vuole qualcuno che piaccia ai giovani. Ovviamente Sangiovanni sarebbe l’ultima persona al mondo che avrei potuto scegliere: cosa c’entra Sangiovanni da Vicenza con Carlo Verdone da Ponte Sisto. Quando lo vedo nella serie mi prende un colpo, vorrei mollare tutto... invece poi funziona, � pure bravo. Io dei dubbi li avevo davvero, non aveva mai recitato, � pure un po’ timido... e invece...�.

Vuol dire che potrebbe quindi essere...
�No, no, non potrebbe essere, no. Per� ha dato qualit� alla serie, assolutamente. Ma in generale, anche io che sono un criticone, devo dire che sono particolarmente felice di come � venuta questa seconda stagione. Dopo il successo della prima avevo tanta paura, invece sono molto soddisfatto�.

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Carlo Verdone, ora 72 anni, in una foto del 1984: in mano una foto tratta dal film “I due carabinieri”, girato con Enrico Montesano nello stesso anno

Nella prima le chiedevano di diventare sindaco di Roma. Sa che Paolo Bonolis ha detto che gli � successa la stessa cosa?
�Lo hanno chiesto anche a lui? � un brutto segno. Quando cominciano ad andare verso le celebrit� vuol dire che sono messi male. Che c’� scarsit� in chi avrebbe dovuto studiare politica. Quando sono venuti da me per farmi questa proposta io, dopo trenta secondi, pensavo solo: “Qua bisogna mandarli via il prima possibile”. Dicevano che avevano fatto un sondaggio dove addirittura pi� dell’80 per cento di chi aveva risposto mi voleva sindaco. Ma sar� vero? Mi � stato detto che lo era�.

Non ha proprio tentennato?
�No, la mia decisione � scattata subito: nella vita puoi fare un lavoro solo e questo � il mio. Tutto il resto � un hobby ma la politica non pu� essere un hobby. Ci vuole preparazione. Alla fine non sono nemmeno pi� appassionato alla politica come prima, ho perso la speranza. Non vedo una grandissima qualit�, ma non solo in Italia, nel mondo. Stiamo vivendo un momento di grande mediocrit�, da est a ovest, in qualsiasi paese�.

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La gente, per lei, � da sempre fonte di ispirazione per�. Vero?
�Certo, ma quella normale, che si sveglia per andare a lavorare. Frequento il pi� possibile il calzolaio, il vetraio, il meccanico... sono curioso e assorbo. Poi diventi noto e succede che non ascolti pi� niente perch� ti fanno tutti domande. Ma bisogna cercare di far parlare loro, � fondamentale per capire gli umori delle persone, come cambia linguaggio, come cambiano i giovani o anche come cambia il tempo. Sono il barista, il benzinaio, il fioraio egiziano o la tintora tunisina che mi danno un quadro della vita. Quella per me � serenit�.

� vero che la sua ex moglie Gianna Scarpelli � stata a lungo la sua assistente, anche dopo la fine del vostro matrimonio?
�S�, � sempre stata un’alleata. Ci siamo separati in maniera costruttiva, perlomeno abbiamo fatto del nostro meglio. Ognuno ha la sua vita ma nessuno � mai entrato a gamba tesa in quella dell’altro, � una cosa rara�.

Nella serie la interpreter� Monica Guerritore.
�Gianna non � del tutto cos�... oddio qualcosa c’�. Loro sono pure amiche, le avr� suggerito qualche cosa�.

Reciteranno anche Ibrahimovic e Maria De Filippi, tra gli altri.
�Non � un pretesto, entrano nella storia perch� era giusto farli entrare. Con Maria ci conoscevamo, siamo amici. Mi ha colpito per quanto � stata collaborativa. Quando l’ho chiamata mi ha detto subito: “Non c’� problema, fatemi sapere le date”. Mi capita di chiedere a colleghi attori di fare qualcosa e mi cascano le braccia, sembra di prendere appuntamento con il presidente cinese... lei no ed � stata anche bravissima come attrice, non ha sbagliato niente, ci siamo pure sbrigati in fretta. Ma anche Ibra era molto tranquillo: � arrivato, ha detto le sue battute poi ha ripreso il suo aereo ed � ripartito�.

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Ritrover� anche Claudia Gerini.
�Abbiamo fatto una scena insieme, ci siamo divertiti. Le donne sono state sempre i personaggi pi� importanti per me, quelli da curare meglio, da esaltare. Infatti tutte le mie attrici sono quelle che hanno preso pi� premi e io sono pi� felice che se lo danno a me. La mia miglior interpretazione comica di un personaggio l’ho fatta con lei, in Grande, grosso e Verdone . L� ci ho visti perfetti�.

L’amore � un altro tema costante dei suoi film. Come mai?
�Sono molto discreto, � un argomento che non tocco mai direttamente ma � fonte d’ispirazione. Ci deve essere sempre in qualche maniera, vuoi che sia una batosta o un successo, ma come si vive senza amore? Non ho pi� l’et� per fare il ruolo di un super innamorato, sarei ridicolo, ma cerco di raccontarlo in maniera umana, vera, ironica. Personalmente, pi� vengo messo in difficolt� e pi� trovo spunti comici. Ho spesso interpretato il perdente che poi si riscatta, non posso fare certamente il conquistatore�.

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Con Claudia Gerini in “Viaggi di nozze” che Verdone ha diretto nel 1995

Negli anni avr� avuto senza dubbio l’occasione per farlo, no?
�Non sono mai stato uno sulle riviste per i miei amori... qualche volta mi hanno attribuito flirt con qualche attrice, quasi sempre non veri. Quando si parla di conquiste bisogna anche vedere se uno si fa trovare disponibile... io magari ero appagato o solamente non avevo voglia. Di certo non ho sperimentato come tanti miei colleghi che fanno la collezione delle figurine. Io non l’ho mai fatto�.

Indossa quasi sempre una maglietta blu. � la sua divisa?
�Non lo so nemmeno io perch� mi vesto cos� - sorride -. Anzi, lo so: per pigrizia, per una grande pigrizia. Ma il blu � il colore che mi sta meglio e sono trent’anni che lo porto: lo so, avete ragione, sono pigro�.

Tra i suoi amori, c’� la musica. Anche su Instagram segue solo musicisti.
�Ma in realt� io non seguo nessuno, li seguiranno quelli che mi coordinano i social. Io preparo i miei post, che scrivo di solito in piedi, in tre minuti, glieli mando loro postano. Poi leggo i commenti, alcuni mi fanno ridere. In genere non ho tanti odiatori perch� rispetto sempre tutti e non mi metto a pontificare o a scrivere banalit�. Per questo pubblico poco, solo se ho qualcosa da dire�.

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Non si sognava attore, ma musicista?
�No, no. Sono un grande ascoltatore, un grande spettatore e un grande fan ma il lavoro del musicista � super faticoso, si dorme poco e io gi� dormo poco di mio. Ho avuto la fortuna di conoscere molti dei miei miti. Mi � dispiaciuto non aver mai parlato con i Beatles che per� ho visto dal vivo. Anni fa, poi, una mia amica gallerista aveva esposto delle opere di Yoko Ono. Un quadro mi piaceva in maniera particolare: era stato dipinto il giorno dopo la morte di Lennon, in un momento di profonda depressione. Dissi alla mia amica che lo volevo comprare, ma Yoko Ono non lo voleva vendere. Dopo qualche anno torn� con una mostra di installazioni. Dissi alla mia amica: “Tu le devi dire che io sono stato un grande ammiratore del marito e - glie l’ho buttata -, dille che ho amato in modo particolare Double Fantasy , il disco in cui cantava con lei, dille che � un capolavoro”. Glielo ha detto e Yoko Ono ha risposto: “Se ci vuole cos� bene, va bene, glielo vendo”�.

E lei?
�Ho detto alla mia amica: “S�, mo me devi dire quando vuole per�”. Lasciamo perdere va’ a quel punto l’ho preso comunque�.

Tra i miti che ha potuto conoscere chi cita?
�I Led Zeppelin: per un po’ di tempo mi sono scritto anche con Jimmy Page. Mi ha sempre colpito la cultura di queste persone, il loro spessore. Non parliamo di Bowie che conobbi a casa di Versace: parlammo di Futurismo e conosceva anche alcuni artisti minori italiani�.

Mai deluso da nessuno?
�No, alcuni italiani mi hanno deluso�.

Se non avesse raggiunto la parte alta della classifica del suo lavoro, oggi chi sarebbe?
�Sarei stato un insegnante all’universit�, avrei insegnato Religione del vicino oriente antico. Il mio piano di studi all’universit� era sulle Storia delle religioni�.

C’� una domanda alla base di questo interesse?
�Mi � sempre piaciuta la filosofia e il trascendente. Ero bravo come studente, avevo tutti voti alti. S�, mi pongo delle domande in questo senso�.

� credente?
�Rincorro continuamente la fede, la perdo, la riacchiappo, la riperdo. Ma poi la fede che cos’�? La fede � rincorrerla. I cattolici di professione sono le persone pi� aride e dogmatiche in assoluto ma la fede � una gran fatica: � una lotta, ma � giusto cos�. A che punto � della lotta? �Io penso che potrebbe essere pi� semplice di quanto pensiamo. Ho l’idea che il film pi� bello della nostra vita debba ancora arrivare e arriver� quando non avremo pi� questa carcassa addosso. Nulla nasce dal nulla, dai. Se no sai che fregatura�.

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23 giugno 2023 (modifica il 24 giugno 2023 | 09:13)