Palazzo Grazioli diventa sede della stampa estera, Mattarella: “Per estinguere fuochi di guerra il giornalismo libero è decisivo” - la Repubblica

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Palazzo Grazioli diventa sede della stampa estera, Mattarella: “Per estinguere fuochi di guerra il giornalismo libero è decisivo”

Sergio Mattarella e Antonio Tajani a Palazzo Grazioli
Sergio Mattarella e Antonio Tajani a Palazzo Grazioli (ansa)

Il capo dello Stato inaugura la nuova vita dei locali che ospitavano la residenza romana di Berlusconi. Tajani: “In questo luogo le mie due vite”

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"Il ruolo della libera stampa è decisivo: è un presidio della libertà delle persone". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla nuova sede della stampa estera a Roma che è stata inaugurata oggi a Palazzo Grazioli, luogo simbolo della Seconda repubblica perché ospitava la residenza romana di Silvio Berlusconi.

In una sala stracolma di giornalisti, il capo dello Stato ha ricordato gli anni della fondazione della Stampa estera in Italia, era il 1912, notando come fossero quelli della belle epoque. E aggiunge: "Fino a due anni fa l'Europa viveva non in una belle epoque ma in un epoque de paix. Che cerchiamo e speriamo di riuscire a difendere, a preservare e ripristinare a pieno eliminando, rimuovendo, estinguendo venti e fuochi di guerra che dentro l'Europa e accanto l'Europa si stanno manifestando da qualche tempo".

Il suo è un tributo al ruolo del giornalismo: “Emerge sempre di più come il mondo sia sempre più integrato, raccolto, interconnesso, con la necessità di rapporti collaborativi e non conflittuali e anche per questo la stampa è fondamentale”, dice. E sottolinea che “la riconoscenza nei confronti dei corrispondenti esteri da parte della Repubblica è alta”.

Mattarella si concede anche una battuta scherzosa: "Sono lieto di vedere una così bella nuova sede, anche come socio onorario. Condizione di cui ringrazio molto l'associazione. Non ho con me la vostra tessera, perché confidando che mi avreste fatto entrare lo stesso senza esibirla, non sono andato a prenderla nella mia casa privata, quella che più di due anni fa mi ero preparato qui a Roma". Accanto a lui il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ricordato proprio gli anni berlusconiani: “In questo luogo ripercorro le mie due vite: ho passato 20 anni a fare il vostro mestiere e altri 20 anni a frequentare questo palazzo per motivi politici”.

(ansa)

Nella veste di capo della diplomazia italiana, Tajani ha invece seguito la scia di Mattarella: “Sui confini orientali, in Ucraina, in Medio oriente, nel Mar Rosso, nel canale di Suez, dobbiamo essere portatori di pace”. E rivolgendosi ai giornalisti stranieri: “Ci potete dare una mano a crescere e a svolgere un ruolo sempre più importante nel mondo di portatori di pace, lo dobbiamo essere in questo momento così difficile”, caratterizzato da “guerre più conosciute” a cui se ne aggiungono altre “meno conosciute”. La stampa, ha concluso, “può dare il suo contributo”.

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