Diverse sono le fonti storiografiche che ci permettono di comprendere come mangiassero durante i banchetti i signori del Rinascimento.
Un esempio eloquente fu il pranzo offerto dal nipote di Papa Sisto IV, e da questi sovvenzionato, a Eleonora figlia di Ferdinando d'Aragona re di Napoli di passaggio a Roma nel 1473 per andare sposa ad Ercole I d'Este duca di Ferrara, Modena e Reggio, del quale passerà alle cronache la strategia di alleanze matrimoniali tra la sua famiglia e i principali casati del tempo come: Sforza, Gonzaga, Borgia.
"Il banchetto si inizia con antipasti dolci, accompagnati da arance rivestite d'oro e vino di malvasia, consumati in piedi secondo il cerimoniale in voga.
I dieci commensali, lavate le mani, si accomodano a tavola in due gruppi distinti per censo e nobiltà, e allo squillo delle trombe assistono alla presentazione di una fantasmagorica sfilata di monumentali piatti.
Si inizia con pastelli, prosciutti, salsicce, minestre, torte dal coperchio impreziosito da foglie d’oro, pavoni, fagiani, gru, cicogne, cervi, orsi, daini e caprioli arrosto rivestiti della loro pelle o piumaggio.
Al secondo servizio sono previsti, in questo lunedì di Pentecoste, unicamente piatti di magro: pesci arrosto in pasticci dorati in trionfo sopra vassoi preziosi, gelatine e torte di verdure.
Al terzo servizio seguono gli arrosti degli animali di maggior taglia: castrato, capriolo, vitello, porchetta, ma anche capponi e papere.
Il banchetto si chiude con il servizio finale di credenza: confetture, marzapani, mandorle, spongate, cialdoni, semi di coriandolo, cannella, anice e pinoli e confetti.
Lo scalco, che dirigeva lo svolgimento del pranzo, seguendo il ritmo delle portate, muta quattro volte il suo abito e gli ornamenti della tavola.
A servire le pietanze sono famigli del Papa vestiti di seta e divisi in due squadre”.
Leggi ricetta pesce
Leggi ricetta dolce
Leggi news salama da sugo
Leggi news galateo
Leggi news banchetto nuziale