An American Renaissance un viaggio delle meraviglie tra le architetture BeauxArts newyorkesi

An American Renaissance: un viaggio delle meraviglie tra le architetture Beaux-Arts newyorkesi

General Grant National Memorial, An American Renaissance: Beaux-Arts Architecture in New York City, by Phillip James Dodd, Ph Jonathan Wallen, Images Publishing, 2021, 214 pagine.Jonathan Wallen

L’opulenza dello stile Beaux-Arts rivive nelle pagine libro An American Renaissance: Beaux-Arts Architecture in New York City. Un racconto illustrato che ripercorre la vite di chi ha commissionato, progettato e costruito i più affascinanti edifici newyorkesi.

Alexander Hamilton U.S. Custom House, An American Renaissance: Beaux-Arts Architecture in New York City, by Phillip James Dodd, Ph Jonathan Wallen, Images Publishing, 2021, 214 pagine.

L’architettura della Beaux-Arts, lanciata in gran parte dall’École di Parigi, assunse ovunque forme diverse. Gli americani fecero presto loro questo linguaggio, fondendo elementi europei con nuovi concetti. Dodd scrive: «Ciò che era notevole era quanto poco questa nuova architettura americana Beaux-Arts riflettesse le dottrine della formazione parigina degli architetti. Nella maggior parte dei casi le facciate mascheravano una pelle scheletrica d’acciaio sottostante che impediva ai materiali architettonici di esprimere il loro intrinseco valore».

Lo stile Beaux-Arts è arrivato negli Stati Uniti, e in particolare a New York, proprio al momento giusto, identificando molti dei più grandi punti di riferimento di New York. Questi dovevano essere una testimonianza della loro epoca, dei banchieri e degli industriali che li hanno commissionati, degli architetti che li hanno progettati e dei progressi tecnologici dell’epoca che hanno permesso all’architettura di raggiungere il massimo dello sfarzo; tra questi il Grand Central Terminal, la New York Public Library, il Metropolitan Museum of Art, il Woolworth Building e numerosi altri presenti in queste pagine. 

Gould Memorial Library And The Hall Of Fame For Great Americans, An American Renaissance: Beaux-Arts Architecture in New York City, by Phillip James Dodd, Ph Jonathan Wallen, Images Publishing, 2021, 214 pagine.

Attraverso le pagine del volume curiosiamo e sbirciamo i dettagli più nascosti di edifici nei quali non è possibile entrare o che richiedono uno sforzo maggiore rispetto al semplice acquisto di un biglietto. Troviamo infatti il meraviglioso Williamsburg Bank Building di George B. Post, con la sua cupola modellata sul progetto del Duomo di Brunelleschi, ora «gestito come uno spazio per eventi privati intitolato a Weylin B. Seymour, un personaggio oscuro e forse anche fittizio della Gilded Age», racconta Dodd. O la Samuel Tilden House di Calvert Vaux, ora il National Arts Club, dove il gotico vittoriano si fonde con dettagli italiani, e la De Lamar Mansion di C.P.H. Gilbert, più simile a un castello e ora sede del consolato polacco, o la James Burden Mansion di Warren e Wetmore, ora sede della scuola Convent of the Sacred Heart.

«Questo volume, sapientemente ricercato e brillantemente scritto da Phillip James Dodd, fornisce uno sguardo dettagliato sugli edifici iconici, ormai veri e propri punti di riferimento, che questi personaggi hanno lasciato dietro di loro. Accompagnato da sontuose immagini del rinomato fotografo Jonathan Wallen, diamo uno sguardo all’interno di questi capolavori architettonici, impariamo qualcosa sugli uomini e le donne che li hanno commissionati e progettati, e leggiamo le affascinanti storie che ognuno di loro condivide - alcune scandalose, alcune semplici dicerie, e alcune così famose che si sono intrecciate con la narrazione centrale e lo sviluppo di New York City», con queste parole si conclude la prefazione di Julian Fellowes, scrittore e sceneggiatore meglio conosciuto per la serie cult Downton Abbey, che racchiude in poche righe l’essenza - a tratti cruda - dell’epoca e del libro.