Carnitina: a cosa serve, dove si trova e come integrarla

Carnitina: a cosa serve, dove si trova e come si integra correttamente

La carnitina è un aminoacido presente negli alimenti proteici soprattutto di origine animale, utile per lo sportivo e per il suo livello energetico, ma molto utile anche in caso di anemia, insulino-resistenza e infertilità.

La carnitina è un amminoacido che possiamo integrare attraverso l’alimentazione o che il nostro corpo può produrre in autonomia a partire dalla trimetil-lisina. Questa molecola idro-solubile risulta di fondamentale importanza per il nostro metabolismo. In particolare la carnitina rientra in moltissime reazioni diverse grazie alla sua capacità di legare e, quindi, trasferire, gruppi acilici.

Immagine di copertina dell'articolo - Carnitina: funzioni, alimentazione e carenza

La carnitina e la carnitina aciltransferasi partecipano, in particolar modo, nel processo di beta ossidazione degli acidi grassi e nel metabolismo degli zuccheri, aumentando peraltro la tolleranza al glucosio.

È stato stimato che nel corpo umano siano presenti circa 300 mg di carnitina per kg di peso corporeo. Per la maggior parte questa molecola si trova a livello intracellulare, in forma libera oppure sotto forma di esteri di acil-carnitina, soprattutto a livello del fegato e dei muscoli.

In genere circa il 75% della carnitina di cui abbiamo bisogno possiamo ottenerla tramite un’alimentazione adeguata. Diversamente dagli integratori alimentari, infatti, la carnitina presente negli alimenti appare essere molto più biodisponibile. Vediamo ora a cosa serve la carnitina e quali sono le sue funzioni.

A cosa serve la carnitina? Proprietà e funzioni

La carnitina viene utilizzata da moltissimi anni sia nello sportivo, per migliorare le performance, sia in diverse condizioni patologiche come l’anemia, l’emodialisi, l’insulino-resistenza, l’obesità, l’elevato stress ossidativo in caso di infertilità e così via. Nel proseguo di questo paragrafo vogliamo mostrarvi i principali utilizzi della carnitina e le sue più importanti proprietà.

✓ Produzione di energia

La carnitina, dopo una prima reazione che avviene nel citosol, ha il compito di legare gli acidi grassi e di trasportarli all’interno del mitocondrio, organello dove avviene l’ossidazione degli acidi grassi e cioè il passaggio attraverso cui il nostro corpo è in grado di ottenere energia dai lipidi. Il risultato quindi, è un miglioramento dell’efficienza dei processi di produzione di energia corporea.

✓ Insulino resistenza e metabolismo degli zuccheri

L’insulino resistenza è una condizione che si collega non solo alla patologia diabetica, ma all’obesità e alla sindrome metabolica, tutte situazioni che possono impattare negativamente sulla qualità di vita del paziente. L’utilizzo di carnitina in pazienti con insulino resistenza ha permesso di abbassare l’indice HOMA, un indice che tiene conto di glicemia e insulina a digiuno e viene utilizzato per valutare la condizione di insulino resistenza. Inoltre una recente metanalisi ha dimostrato che tale effetto è tanto più evidente quanto più prolungato è il trattamento con la carnitina.

✓ Neuroprotezione

Alcune evidenze ci permettono anche di considerare la carnitina utile nel migliorare le performance cognitive e la memoria in pazienti riportanti danni cerebrali.

✓ Infertilità

La carnitina sembra essere utile sia in caso di infertilità femminile, sia in caso di infertilità maschile. In particolare la sua utilità è da ricollegare alla capacità antiossidante dell’acetil-carnitina e alla capacità di fornire energia di supporto della L-carnitina.

La carnitina viene inoltre utilizzata nei pazienti in dialisi per migliorare i livelli ematici di questi e la frequente condizione di anemia che si riscontra.

Carenza di carnitina: cause e sintomi

La carenza di carnitina è una situazione che si associa primariamente a difetti genetici e che può portare a episodi di ipoglicemia dovuti a una non corretta ossidazione degli acidi grassi, a problematiche di cardiomiopatia e miopatia scheletrica, soprattutto nei pazienti più anziani.

Casi meno gravi di carenza sono associati a regimi alimentari vegani e vegetariani. La carnitina, infatti, si trova prevalentemente all’interno di cibi di origine animale e si è costatato che in caso di regime vegano si possa soventemente andare incontro a una carenza di carnitina, mentre la stessa situazione in caso di regime vegetariano non è così frequente.

Fonti alimentari di carnitina

Come abbiamo appena anticipato, la carnitina essendo un amminoacido si trova all’interno di cibi proteici e prevalentemente di origine animale. Di seguito vi citeremo un elenco di alimenti ricchi di carnitina, in ordine decrescente.

Tabella con alcuni degli alimenti più ricchi di carnitina (mg/100 gr di alimento):
Bistecca di manzo (100-120 gr) 56-162
Macinato di manzo (100-120 gr) 87-99
Latte intero, 1 tazza 8
Merluzzo (100-120 gr) 4–7
Petto di pollo (100-120 gr) 3–5
Gelato, ½ tazza 3
Formaggio cheddar, ca. 50 gr 2
Pane integrale, 2 fette 0,2
Asparagi cotti, ½ tazza 0,1
(fonte)

Tossicità della carnitina: cause e sintomi da eccesso

L’eccesso di carnitina può verificarsi soprattutto in caso di utilizzo scorretto di integratori alimentari. Se assunti in eccesso quindi, possono comportare problematiche gastrointestinali come vomito e nausea.

Integrazione corretta di carnitina

L’integrazione di carnitina consigliata prevede un’assunzione di 25 mg/kg di peso corporeo ogni 6 ore. Tale integrazione può essere aumentata o diminuita a seconda delle esigenze: in caso di trattamento medico possono essere consigliate dal medico curante dosi molto più elevate. Prima di integrare questo amminoacido è sempre bene chiedere il parere del medico.

Avete mai sentito parlare della carnitina e dei suoi benefici o pensate sia un integratore solo per sportivi? Condividete questo articolo con tutti i vostri amici per far loro conoscere l’utilità di questo aminoacido!

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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