Modello Westminster (d. comp.): L’ordinamento costituzionale del Regno Unito rappresenta l’esempio tipico di una forma di governo parlamentare a prevalenza dell’esecutivo noto anche come Modello Westminster, che si fonda essenzialmente sul ruolo preminente che, nell’ambito del Governo, viene attribuito al Capo del Governo, non a caso indicato come «Premier».
La particolare posizione che assume la figura del Premier deriva da due particolari circostanze:
— il sistema partitico, combinato con il sistema elettorale maggioritario uninominale, che porta quasi sempre alla netta affermazione del partito conservatore o di quello laburista, anche se di recente è cresciuto anche il terzo partito (liberale);
— la convenzione costituzionale in base alla quale, al termine delle elezioni, il Sovrano nomina Primo Ministro il leader del partito vincente.
Con il Modello Westminster non si ha, dunque, un’esplicita investitura popolare del Premier, ma un’investitura implicita, poiché l’elettore, nell’esprimere la sua preferenza per un partito, sa già che il leader di quest’ultimo assumerà tale carica in caso di vittoria elettorale.
La preminenza politica del Capo del Governo deriva dal suo saldo controllo della maggioranza parlamentare: forte dell’appoggio compatto di cui gode in Parlamento, il Premier inglese è in grado di far approvare con una certa facilità il proprio programma; l’omogeneità governo-maggioranza, inoltre, relega a casi eccezionali il voto di sfiducia, spettando, invece, al Governo la decisione sullo scioglimento anticipato della Camera dei Comuni. A questo si aggiunga che i Ministri rispondono direttamente al Primo Ministro, potendo da lui essere revocati o sostituiti in qualsiasi momento.
La figura del Premier, quindi, è predominante nell’ordinamento costituzionale britannico, dal momento che gode di una posizione di netta supremazia sia rispetto ai membri del suo Governo sia rispetto alla maggioranza parlamentare.