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Weimar, Repùbblica di

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Weimar, Repùbblica di Regime politico instaurato in Germania dopo la Prima guerra mondiale. Così chiamata dalla città di W., dove fu elaborata la sua Costituzione, ebbe vita tra il 1919 e il 1933. Costituitasi dopo la sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale e la caduta dell'impero, rappresentò un modello di democrazia parlamentare per l'intera Europa. La Costituzione prevedeva il suffragio universale maschile e femminile, l'elezione diretta del presidente della Repubblica e la responsabilità del governo di fronte al parlamento. Poggiava sui tre principali partiti politici affermatisi nel dopoguerra: il Partito socialdemocratico, il Centro cattolico-moderato e il Partito democratico (liberali di sinistra). In realtà questa piattaforma fu un'eccezione e si verificò un costante sforzo di allargare il consenso verso l'ala conservatrice del liberalismo tedesco, che fornì con G. Stresemann l'uomo di Stato e il ministro degli Esteri di maggiore statura. Condizionata dalle clausole punitive imposte alla Germania dalla Pace di Versailles e indebolita prima dai tentativi rivoluzionari dell'estrema sinistra, poi dal rafforzamento delle forze antidemocratiche e nazionaliste, la R. di W. ebbe una vita travagliata e non resse ai contraccolpi della crisi economica mondiale del 1929. Colpita dalla depressione e dalla inadeguatezza dei mezzi per far fronte alla disoccupazione dilagante, fu messa in crisi dalla gestione extraparlamentare avviata dal cancelliere H. Brüning, con il sostegno del presidente P. Hindenburg, e soprattutto dalla determinazione e dalla demagogia del partito nazionalsocialista di A. Hitler. Quando questi divenne cancelliere (1933), la R. di W. subì il definitivo tracollo.

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