Cristiano Lucarelli, storia di un esonero insensato
cristiano lucarelli
, 1 Dicembre 2022

Cristiano Lucarelli, storia di un esonero insensato


Cristiano Lucarelli non è più l'allenatore della Ternana. Un esonero inaspettato e insensato.


Dopo la sconfitta esterna in casa del Pisa, la Ternana ha sollevato dall'incarico Cristiano Lucarelli. Una notizia che lascia l'amaro in bocca agli amanti del calcio di provincia. Una notizia altrettanto spiacevole per i tifosi della Ternana, entrati ormai in sintonia con l'ex calciatore del Livorno. Il presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, non ha usato mezzi termini per giustificare la propria decisione. "Io a Lucarelli direi che gli voglio anche bene per i risultati che ha fatto a Terni e sinceramente potrei dire che Lucarelli negli anni è diventato anche un amico perché e una persona vera, di cuore, un vero uomo. Però la vita è fatta di risultati e di tante situazioni che vanno messe tutte insieme [...]. Nelle ultime 5 partite abbiamo fatto tre punti e tre punti non sono un grande risultato diciamo che sono una media da retrocessione".

È vero che nel calcio, così come nella vita, non si può vivere di riconoscenza. È anche vero che di fronte ad alcune circostanze vale la pena fermarsi un attimo a riflettere. Questo era il caso. D'altronde, parlando di irriconoscenza e con i dovuti distinguo, il pensiero non può che andare a Sir Claudio Ranieri, allontanato dalla panchina del Leicester dopo aver compiuto un autentico miracolo. Ecco, non si può dire che la Ternana stesse andando bene nelle ultime settimane, come ha rimarcato il presidente Bandecchi. Gli ultimi risultati negativi, tuttavia, non hanno allontanato la squadra umbra dalle zone alte della classifica. I Rossoverdi, al momento, rimangono saldamente attaccati alla zona play-off. A soli 4 punti dal secondo posto. Tutt'altro che uno score negativo, se si pensa anche alle altre corazzate che popolano la serie cadetta.

Non si può neanche dubitare sul fatto che i play-off fossero (e tutt'ora sono) l'obiettivo della squadra umbra. Perciò, al netto degli ultimi risultati altalenanti, veramente non si comprendono le motivazioni della dirigenza. A maggior ragione se si pensa che tutta la tifoseria ha espresso la propria gratitudine verso l'oramai ex tecnico. Più o meno si tratta di una situazione analoga al caso Inzaghi a Brescia. Anche in quel frangente, l'attuale tecnico della Reggina era stato esonerato, con modi più bruschi, pur essendo in piena corsa per un posto in Serie A. A quell'esonero, però, possiamo attribuire un nome ed un cognome ben preciso: Massimo Cellino.

A ben vedere, neanche l'attuale presidente della Ternana gode di particolare stima da parte dei suoi vecchi allenatori. Sandro Pochesci, tecnico della prima Ternana di Bandecchi, ha commentato così l'esonero di Cristiano Lucarelli: "Il presidente pensa di avere un organico da serie A e non vincere 5 partite lo ha fatto dubitare. Lui considera Lucarelli un amico, come ai tempi considerava un amico anche me. Questa scelta gli fa male, ma è abituato a ragionare badando ai risultati e non al cuore.

Con Cristiano Lucarelli, la Ternana ha riscoperto quel profumo di calcio anni '90/2000. La sensazione di essere guidati da un "uomo del popolo", un po' come lo era stato Riccardo Zampagna nel fantastico anno di grazia 2003-2004. Un condottiero che potesse prendere per mano la squadra e proteggerla, laddove fosse necessario, dagli attacchi esterni. Una sorta di scudo umano. Qualcuno che desse tranquillità all'ambiente e che permettesse alla squadra di concentrarsi solo sulle dinamiche di campo. "La mia squadra deve stare tranquilla, i miei giocatori devono provare anche il piacere di sbagliare", diceva ai tempi del Catania. Chi, meglio di lui, poteva incarnare questa persona? Probabilmente nessuno, dato che nel corso della carriera ha spesso vissuto in ambienti simili. In ambienti in cui, una volta guadagnato l'affetto della piazza, difficilmente vieni dimenticato.

Spesso, c'è chi affiancava la bandiera del comunismo all'ex capitano del Livorno. C'è chi, più opportunamente, lo definisce come populista senza accezione demagogica. "Non ha chiesto lui di farsi portavoce dei giocatori del Messina, come del resto di quelli del Catania: lo ha fatto perché, autenticamente populista, ha seguito il popolo, non rinunciando alla propria individualità". Questo, chiaramente, è uno dei punti di forza del Lucarelli allenatore.

Le strade di Cristiano Lucarelli e della Ternana si sono incrociate per la prima volta nell'Agosto 2020. La squadra umbra non galleggiava in acque particolarmente tranquille. Tutt'al contrario, viveva anni di piena transizione. Dopo 13 anni di presidenza Longarini, nel 2017 la Ternana veniva acquisita da Stefano Bandecchi. Paradossalmente, proprio con l'avvento della nuova proprietà i Rossoverdi sprofondano nel baratro. L'esito stagionale è terribile: 77 gol subiti, 37 punti totalizzati e retrocessione in Serie C. L'arrivo di Lucarelli, dopo stagioni non entusiasmanti, è stata una ventata fresca. La Ternana veniva infatti da un undicesimo posto nella stagione sportiva 2018-2019 e da un quinto posto nella stagione 2019-2020. Nell'ultima, in particolare, aveva raggiunto i play-off non riuscendo ad imporsi sul Bari.

Lucarelli non solo segna una frattura nella storia della Ternana, ma anche dell'intero campionato di Serie C. La squadra umbra, col tecnico livornese in panchina, inanella una serie di record incredibili. Maggior numero di punti totalizzati (90); maggior numero di punti fuori casa (45); maggior distacco sulla seconda classificata (22 punti); record di vittorie in un singolo campionato (28); miglior media punti (2,5). 95 gol fatti e 32 subiti. Probabilmente, neanche in un videogioco possono realizzarsi questi numeri. Come è facile intuire, la squadra umbra conquistava la promozione in Serie B con un largo anticipo.

Al di là di questi numeri, ciò che colpisce è anche la proposta di gioco che Lucarelli è in grado di dare alla Ternana. La squadra ha per sua natura una propensione molto offensiva. Se questa superiorità era sufficiente in Serie C, non si poteva dire la stessa cosa per il campionato cadetto. L'inizio della Ternana, infatti, è piuttosto incerto. Ciononostante, la mano di Lucarelli si vede, specialmente nella fase offensiva. Il reparto avanzato è composto, tra gli altri, da Alfredo Donnarumma, Stefano Pettinari ed il giovane Simone Mazzocchi. Due ormai esperti del campionato cadetto, l'altro un giovane prospetto di proprietà dell'Atalanta. A questi, si aggiungono due centrocampisti dallo spiccato senso del gol: l'uruguayo César Falletti e Anthony Partipilo. Entrambi reduci da 17 marcature a testa nella straordinaria cavalcata.

La stagione dei Rossoverdi inizia in salita. La prima gara infatti termina con la sconfitta casalinga per mano del Brescia. È però la seconda partita, a cui ho assistito, che mi colpisce. La Ternana è ospite della Reggina, squadra che, almeno in origine, era stata costruita per ambire alle zone alte della classifica. La partita termina 3-2 per gli Amaranto, ma quella che si vede in campo è tutt'altro che una brutta Ternana. L'azione del gol che porta in vantaggio la squadra ospite è sublime. Donnarumma trova uno spiraglio perfetto per l'inserimento di César Falletti. Un gol tutt'altro che banale. Vale la pena sottolineare anche l'eurogol di Simone Mazzocchi, che trova il secondo gol degli Umbri con una rovesciata pazzesca.

È una Ternana che, come detto, non rinuncia al suo ideale di gioco prettamente offensivo. Si trova però a dover fare i conti con un salto di categoria e non può più contare esclusivamente sulla superiorità dei singoli. Mentre detta i suoi principi di superiorità posizionale in fase di costruzione di gioco, si trova a fare i conti con alcuni svarioni in fase di difesa posizionale. Non si tratta certo di una squadra brava ad attendere. Il dato alla fine dell'anno parlano chiaro. 58 gol fatti, un gol in meno del Lecce capolista. 61 gol subiti, seconda peggior difesa al pari del Crotone retrocesso. La classifica segna il decimo posto: troppo in alto per preoccuparsi, troppo in basso per esaltarsi.

Nonostante il risultato non eclatante, ma sicuramente apprezzabile per una neo-promossa, Cristiano Lucarelli viene invitato a proseguire il proprio rapporto con le Fere per il terzo anno consecutivo. Fa scalpore, più di ogni altra dinamica di campo, la lettera di intenti che il presidente Bandecchi fa sottoscrivere al tecnico livornese.

Sorprende che un idealista come Lucarelli abbia scelto di firmare una lettera del genere. Sorprendono, ancor di più, le parole dopo la firma. "La sensazione è che ci si sia molto concentrati sulla forma e poco sulla sostanza, è una condivisione di progettualità. Succede molto di peggio, ci sono tecnici – ha esordito il tecnico livornese – che pagano per allenare. Ciò che è successo rientra nell’entusiasmo e nella voglia di vincere del nostro presidente", dice Lucarelli. Tuttavia, se questa lettera non ha causato la rottura del rapporto nell'immediato, ci potevano essere buoni presagi perché si rompesse di lì a poco.

E infatti, dopo poco più di sei mesi, il rapporto subisce una frattura insanabile. In un primo momento, tutto sommato, la squadra sembra assimilare i nuovi diktat concordati dall'allenatore e dalla dirigenza. Al tecnico viene chiesto principalmente di puntellare la fase difensiva, evidentemente in affanno nella stagione passata. La Ternana quindi cambia pelle. Passa da un calcio più volto a consolidare il possesso palla ad uno più verticale. Dopo una serie di prestazioni ondivaghe, i Rossoverdi collezionano 5 vittorie di fila e conquistano il primato del campionato cadetto. Fatta eccezione per qualche svarione, la squadra subisce anche pochi gol. Al momento sono 16 le reti subite in 14 giornate di Serie B. Numeri in linea con le altre pretendenti alla zona play-off.

La squadra iniziava a trovare un suo equilibrio. Era evidente, però, che non si trattasse di un equilibrio stabile, bensì della classica "quieta prima della tempesta". Un sabato del villaggio. Dopo quella parentesi di splendore, la squadra di Lucarelli ha racimolato solo 3 punti in cinque partite. La causa, neanche a dirsi, deve attribuirsi all'esasperata necessità di ricercare un equilibrio. Non esagero dicendo che Lucarelli, pur di portare fede alla lettera di intenti, abbia in qualche modo abiurato al suo credo. Mentre la strategia stava dando i propri frutti nel breve periodo, nell'ultimo periodo qualche meccanismo si è inceppato. Nelle ultime 5 partite la Ternana ha segnato solamente 2 gol, dato che non si registrava da tempo immemore.

Le Fere nelle ultime uscite sono apparse come la controfigura della squadra propositiva a cui eravamo abituati. Ciò, in ogni caso, non giustifica l'allontanamento del tecnico livornese, come riconosciuto dallo stesso presidente della Ternana. La squadra infatti navigava nelle acque di propria competenza, senza disattendere nessuno degli obiettivi prefissati. Le parole di Bandecchi lasciano intendere che ci fosse qualcos’altro dietro e, col senno di poi, non potrebbe che essere così. “Non ho esonerato Lucarelli perché ha perso a Pisa, né perché non vinceva da cinque partite. È una decisione meditata da un anno e mezzo”, dirà il Presidente in un’intervista concessa a Il Messaggero.

Al momento dell'esonero inoltre il presidente Bandecchi ha dichiarato: "Lucarelli non morirà di fame perché ha un contratto con me fino al 2025". Un'uscita poco galante, probabilmente anche dettata dall'impulso. Non sappiamo se effettivamente Lucarelli si accaserà presso un'altra squadra o se continuerà ad essere ancora sotto contratto con la Ternana. Ciò che sappiamo è che potrà continuare a nutrirsi dell'affetto dei tifosi delle Fere. Si tratta, d'altronde, della persona che ha restituito il piacere del calcio a Terni.

  • Classe 1996. È ancora convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone. Gli piace l'odore delle case dei vecchi. Considera il 4-3-3 simbolo della perfezione estetica.

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