Vittorio Emanuele di Savoia come è morto? Gli ultimi giorni in ospedale con Maria Doria: dalla febbre all'infezione alla gamba. Il figlio Emanuele Filiberto a Verissimo

Vittorio Emanuele di Savoia come è morto? Gli ultimi giorni in ospedale con Maria Doria: dalla febbre all'infezione alla gamba. Il figlio Emanuele Filiberto a Verissimo

Emanuele Filiberto torna a Verissimo per ricordare il padre a un mese dalla sua morte

Vittorio Emanuele di Savoia come è morto? Gli ultimi giorni in ospedale con Maria Doria: dalla febbre all'infezione alla gamba. Il figlio Emanuele Filiberto a Verissimo
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Domenica 10 Marzo 2024, 14:41

A poco più di un mese dalla scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia, avvenuta lo scorso 3 febbraio, il figlio Emanuele Filiberto arriva nello studio di Silvia Toffanin per raccontare questi giorni di dolore. Oggi a Verissimo il figlio del membro della Casa dei Savoia e a sua volta figlio dell’ultimo re d’Italiaracconterà a Verissimo la vita di Vittorio Emanuele da un punto di vista privato. E, in attesa di scoprire cosa racconterà Emanuele Filiberto di suo padre alla padrona di casa torniamo con la mente a quel 3 febbraio. Come è morto Vittorio Emanuele?

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Vittorio Emanuele di Savoia, chi era

Classe 1937 e prossimo a compiere solo pochi giorni dopo la morte 87 anni, Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria di Savoia (questo il nome all'anagrafe) è stato un membro della casa reale dei Savoia oltre che pretendente del trono d’Italia dal 1983. Nato a Napoli Nato a Napoli e acclamato come ‘principe dell’Impero’ e della città partenopea, lasciò poi Roma nel 1943 su ordine del re assieme alla madre Maria José e alle sorelle in direzione del Piemonte, per poi dirigersi in Svizzera da cui avrebbero dovuto fare ritorno una volta terminata la Seconda Guerra Mondiale.

Come sappiamo le cose non andarono così e con l’abdicazione del nonno, Vittorio Emanuele III e il referendum costituzionale del 1946 dovette lasciare per sempre l’Italia ancora prima di conoscere i risultati della consultazione. Da allora cominciò per i Savoia e gli ex sovrani l’esilio col divieto di ingresso nel territorio nazionale fino al 2002.

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L'intervento al femore

Gli ultimi anni passati con due protesi al femore lo avevano costretto alla sedia a rotelle. Già a Natale, racconta il Corriere della Sera, il principe non stava bene, febbre alta che non se ne andava. Fino alla decisione del ricovero che Vittorio Emanuele di Savoia non aveva preso bene, avrebbe preferito restare con Marina Doria al suo fianco. E invece la moglie Marina, dalla loro residenza in montagna a Gstaad ha iniziato a fare la spola con Ginevra pur di stargli accanto.

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La malattia

Era settembre 2023 quando il figlio Emanuele Filiberto parlò per la prima, e unica volta, delle condizioni di salute del padre. Emanuele era ospite del salotto di Silvia Toffanin, a Verissimo, e aveva raccontato anche quale fosse il suo rapporto con i genitori. «Mia madre è stata molto affettuosa - esordiva nella trasmissione condotta da Silvia Toffanin - Sai, negli anni Settanta i rapporti con i genitori erano un po' diversi. Io vedo con le mie figlie che è molto diverso perché forse sono più presente; loro lavoravano entrambi all'estero, mamma accompagnava papà. Però ogni volta che eravamo a casa, ogni volta che andavamo in vacanza noi tre erano dei momenti molto belli».

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Gli utlimi giorni

Quindi l'attenzione si era spostata sul presente e sulle condizioni del padre Vittorio Emanuele di Savoia, scomparso sabato 3 febbraio all'età di 86 anni: «Purtroppo papà non cammina molto bene, però ha questa forza di carattere che lo spinge ad andare avanti e provare a fare del suo meglio». Emanuele Filiberto aveva anche raccontato i problemi di salute avuti dalla madre, che in quel periodo aveva superato un cancro all'esofago. «Sono dei genitori molto forti che guardano avanti ed è quello che dà forza anche a te - aveva proseguito - Mi fa paura vedere l'età che passa, però credo che con i genitori, soprattutto a quell'età, bisogna vivere giorno dopo giorno, senza porsi troppe domande. E spero che il mio giorno dopo giorno con loro possa durare anni dopo anni».

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