La combinazione di fattori è stata bizzarra, a pensarci bene, splendidamente in conflitto. Il 2 giugno 2022 il Regno Unito ha dato il via ai festeggiamenti per il 70esimo anno di regno della regina Elisabetta II con la parata militare Trooping the Colour, decine di eventi e la sovrana che accende il Platinum Jubilee Beacon, il faro simbolico di luci nei giardini del castello di Windsor. Intanto, nello stesso momento, le truppe armate italiane sfilavano ai Fori Imperiali e il presidente Sergio Mattarella alzava gli occhi al cielo e ammirava l'esibizione delle frecce tricolore, per festeggiare i 76 anni dall'abolizione della monarchia in Italia. Un contrasto che ha suscitato qualche riflessione su come sarebbe l'Italia oggi, se a quel referendum del 2 giugno 1946 per scegliere fra repubblica e monarchia, - a cui votarono anche le donne - avesse vinto la seconda. Oggi saremmo una repubblica monarchica proprio come il Regno Unito, e sul trono ci sarebbe Vittorio Emanuele IV di Savoia. Ma se i Savoia regnassero le cose sarebbero come nel Regno Unito? Ripercorriamo la biografia di alcuni re. Vittorio Emanuele I non è stato re d'Italia perché ancora mancava molto al Risorgimento. Ha regnato infatti dal 1802 al 1821 ed era re di Sardegna, principe di Piemonte, duca di Savoia e d'Aosta. Non era esattamente uno che si faceva voler bene, saldamente attaccato al passato e contrario a ogni innovazione, con Napoleone Bonaparte come nemico e tutta la lunga storia che questo comportò. Era sposato con Maria Teresa d'Austria-Este con cui ha avuto quattro figlie e un figlio, che però non è arrivato all'età adulta. Ma tanto, con i moti carbonari del 1821 dovette abdicare a favore del fratello Carlo Felice che morì nel 1831 anche lui senza eredi, e con lui si estinse la stirpe principale dei Savoia. Quelli che seguirono, infatti, sono un ramo secondario, i Savoia-Carignano di cui il primo regnante, scelto da Carlo Felice, è forse uno dei personaggi meno ostici agli studenti di medie e superiori, se non addirittura il più amato, quel Carlo Alberto che cominciò a pensare all'Italia libera dal dominio degli Asburgo e tentò l'impresa con la Prima Guerra d'Indipendenza contro l'Austria. Come ben sappiamo non andò benissimo, e dopo la sua abdicazione nel 1849 salì al trono Vittorio Emanuele II, suo figlio, che seguendo il solco tracciato dal padre è stato invece protagonista di un periodo storico importante insieme a Cavour, Garibaldi, Mazzini e Napoleone III. La biografia di Vittorio Emanuele II raccontata nei libri la impariamo a scuola. I gossip dell'epoca, invece, sono meno noti. Quello che nel 1861 è diventato il primo re d'Italia, e che nei ritratti si riconosce subito per i baffoni a manubrio, era sposato con la cugina Maria Adelaide d'Austria, ma nonostante l'affetto che la legava a lei rimase legato per tutta la vita a un'altra donna di cui era innamoratissimo, Rosa Vercellana detta la bella Rosin, e quando rimase vedovo la sposò in un momento di debolezza dovuto a una malattia, ma senza l'attribuzione del titolo di regina, solo con il matrimonio morganatico. Il suo successore è stato Umberto I, il cosiddetto "re buono" perché abolì la pena di morte. Ma poi concesse al generale Bava Beccaris la famigerata onorificenza per la sanguinosa soppressione delle manifestazioni di Milano e finì nel mirino degli anarchici. Dopo vari attentati, come sappiamo, rimase ucciso da Gaetano Bresci nel 1900. Nel frattempo, nello United Kingdom, la regina Vittoria viveva il suo ultimo anno di regno.

italy   may 17  vittorio emanuele of savoy, son of italys last king, his wife marina doria and their son emanuele filiberto descended on rome, hobnobbing with high government and embarking on a nostalgic tour, now that a 56 year exile imposed for collaboration with fascist has been lifted they attended a ceremony at the flame of the nation in piazzadi venezia in rome, italy on may 17th, 2003  photo by eric vandevillegamma rapho via getty imagespinterest
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Vittorio Emanuele di Savoia, Marina Doria ed Emanuele Filiberto nel primo viaggio a Roma nel 2003 dopo la revoca dell’esilio.

A Umberto I succedette il fragile figlio Vittorio Emanuele III, cresciuto da una balia irlandese. Cagionevole e piccolo di statura - raggiungeva appena i 153 cm -, è probabilmente il più controverso dei Savoia perché attraversò due Guerre Mondiali e il Fascismo e secondo molti storici avrebbe potuto cambiare in meglio il corso degli eventi prendendo decisioni diametralmente opposte a quelle che lo portarono, ad esempio, a considerare il fascismo la cura per le tensioni del paese. Nel 1945, infatti, aveva tutti contro, persino Arturo Toscanini che dall'Inghilterra lo definiva "degenerato". E così il 9 maggio del 1946 abdicò a favore del figlio Umberto II che sarebbe stato l'ultimo re d'Italia, e se ne andò in esilio volontario in Egitto. Vittorio Emanuele III fece in tempo a ricevere notizia dell'esito del referendum e morì l'anno dopo, il 28 dicembre del 1947, il giorno dopo la firma della Costituzione italiana e dell'annessione allo Stato italiano di tutti i beni dei Savoia, compreso il tesoro che ora è oggetto di contesa. Umberto II, che era sposato con la principessa del Belgio Maria Jose regnò, appena un mese e il 13 giugno 1946, senza incaponirsi sulle rivendicazioni dei suoi sostenitori monarchici che parlavano di brogli, accettò l'esilio e si imbarcò a Ciampino su un aereo diretto in Portogallo. Ma per tutta la vita non accettò il risultato del referendum e continuò a comportarsi da re e a svolgere quelle mansioni che non implicavano il coinvolgimento ufficiale delle istituzioni italiane. Morirà di tumore a Londra nel 1983, e pare che la sua ultima parola prima di spirare sia stata "Italia". Al funerale erano presenti gran parte dei regnanti europei, per i quali il suo titolo era sempre rimasto valido. Se non ci fosse stato il referendum, Umberto II avrebbe invece continuato a regnare in Italia e nel 1983 gli avrebbe succeduto il figlio col titolo di Vittorio Emanuele IV, e l'erede al trono oggi sarebbe suo figlio Emanuele Filiberto, che non avrebbe mai partecipato all'Isola dei Famosi. E a noi, come sarebbe andata? Qualcuno se lo chiede anche se la repubblica è ormai riconosciuta la migliore forma di governo possibile. I Savoia Hanno il merito di aver avviato l'unità d'Italia e il demerito di averla portata ai disastri degli anni 40. Proprio in occasione dei festeggiamenti del 2 giugno 2022, il giornalista politico Oscar Giannino ha espresso questa opinione che è stata molto condivisa dai suoi oltre 300mila follower e che sintetizza bene la questione finale: Repubblicano da sempre, considero i re anticaglie storiche. Ci sono monarchi costituzionali d'impeccabile servizio al Paese come Elisabetta II che oggi celebra 70 anni di regno. NON i Savoia: loro colpe su fascismo, Asse con Hitler, guerra e leggi razziali sono macchie indelebili. Di certo, dell'ultimo Vittorio Emanuele la biografia è piuttosto controversa. La parte più scabrosa riguarda l'omicidio di un ragazzo tedesco di 19 anni, Dirk Hamer, al quale sparò in circostanze misteriose in Corsica, e un'indagine per traffico d'armi. Ma oltre questo, oltre i probabili dissapori col padre durante il liceo che gli aveva ritirato l'appannaggio, il suo matrimonio a Las Vegas con l'ex sciatrice nautica svizzera Marina Doria è stato celebrato senza il regio assenso che il padre ci teneva che rispettasse come se fossero ancora sul trono. Se la monarchia in Italia venisse restaurata (come profetizzava Padre Pio), in base a quelle regole al figlio di Umberto II il regno non spetterebbe più. Ed è per questo che per anni è andata avanti una controversia fra lui e il cugino Amedeo di Savoia-Aosta per contendersi il titolo di re d'Italia. La regina Elisabetta e il principe Filippo, ad esempio, consideravano re il secondo proprio perché rispettavano le regole. Ora è il figlio di Amedeo, Aimone di Savoia-Aosta, a portare avanti la querelle. Ma per ora, l'oggetto per cui questi due discendenti dei Savoia si accapigliano, il trono del Regno d'Italia, rimane solo una fantasia.