Vittoria di Prussia: la Principessa Anoressica che cercò il Paradiso e trovò l’Inferno – Vanilla Magazine

Vittoria di Prussia: la Principessa Anoressica che cercò il Paradiso e trovò l’Inferno

Se il nonno e il fratello erano stati causa della sua infelicità vietandole un matrimonio d’amore, lei fu l’artefice della propria rovina con le sue scelte di libertà e amore mal riposto. Ma partiamo da principio.

Vittoria era nata il 12 aprile 1866 da Federico di Prussia, figlio dell’imperatore Guglielmo I e di Vittoria di Sassonia Coburgo Gotha, primogenita della Regina Vittoria. Era la sorella maggiore di Margherita di Prussia, “incontrata” su Vanilla Magazine pochi giorni fa. Come gli altri figli venne cresciuta in modo liberale, poco apprezzato alla corte tedesca, e con modi e costumi inglesi. A casa veniva chiamata “Moretta” per capelli e pelle più scuri delle sorelle, ed era la figlia favorita del padre Federico. Allegra ed entusiasta, impetuosa ed eccentrica, sportiva. Tutto faceva pensare che sarebbe stata una donna felice con tutti quegli interessi. E invece…

Sotto, il video racconto dell’articolo sul canale Youtube di Vanilla Magazine:

La giovane Viktoria e le sue sorelle Sophie (a sinistra) e Margaret (a destra)

Nel 1881 Alessandro I di Battenberg, Principe di Bulgaria, fece visita ai principi tedeschi su invito della madre Vittoria, invito non del tutto disinteressato. Alessandro era figlio di Alessandro d’Assia e di Julia von Hauke, i Battenberg portavano il titolo concesso a loro madre dal Granduca d’Assia dopo il matrimonio morganatico (quindi non dinastico), ma erano strettamente legati agli Assia, ai reali inglesi e a quelli russi.

Principessa Vittoria di Schaumburg-Lippe (1866–1929), nata Principessa di Prussia

I fratelli di Alessandro fecero ottimi matrimoni, Luigi sposò Vittoria, nipote della Regina omonima quale figlia di Alice, Enrico sposò Beatrice ultima figlia della Regina Vittoria. Il padre Alessandro era inoltre fratello della zarina Maria Alexandrovna, moglie dello zar Alessandro II.

Vittoria e le tre sorelle: Sofia, Vittoria e Margherita

Alessandro di Bulgaria era pertanto un ottimo partito molto gradito alla nonna e ai genitori di Vittoria, i due si piacquero, si innamorarono, si scrissero, volevano sposarsi ed erano tutti erano d’accordo tranne l’imperatore Guglielmo I e il Cancelliere von Bismarck.

Era un matrimonio che poteva indisporre i russi che l’avevano già definito improponibile

Alessandro di Battenberg, Principe di Bulgaria

Alessandro frequentava molto la corte russa ed era il nipote favorito dello zar. Nel 1878 quando il Trattato di Berlino riconobbe l’autonomia del principato di Bulgaria, che pur restando sotto il controllo nominale dell’Impero Ottomano sarebbe stata governata da un proprio Principe, il trono fu offerto ad Alessandro.

La Russia voleva il controllo della Bulgaria, gli altri stati non volevano fosse nominato un russo come nuovo Principe e tutti si trovarono d’accordo su Alessandro. Lo Zar Alessandro II voleva in pratica un re fantoccio da poter gestire, e un matrimonio con una principessa occidentale avrebbe sicuramente comportato delle intromissioni straniere. Nel 1879 Alessandro salì al trono ma entrò in conflitto con gli zar, soprattutto dal 1881 con il nuovo zar Alessandro III (suo cugino) col quale i rapporti erano sempre stati tesi, e nel 1886 fu costretto all’abdicazione dopo soli 6 anni di regno.

Nel 1888 divenne imperatore il padre di Vittoria Federico III, i genitori non avevano mai abbandonato la speranza di accontentare la figlia e le speranze di Vittoria si riaccesero. Purtroppo però Federico III visse solo 3 mesi e pregò il figlio Guglielmo di acconsentire al matrimonio. Guglielmo invece scrisse ad Alessandro chiudendo completamente le trattative.

Vittoria a 22 anni si sentiva zitella e la delusione la fece cadere in depressione. Si vedeva brutta e grassa, cominciò a non mangiare cadendo nel baratro dell’anoressia. Venne spedita in Inghilterra dalla nonna per distrarsi, e la madre e la nonna si rimisero in moto per trovarle un marito.

Vittoria non era bellissima, viene definita “molto affascinante” (che solitamente nel linguaggio forbito implica scarsa bellezza) ma sicuramente non era brutta, forse spaventavano i disordini alimentari e la sua depressione, fatto sta che principi e granduchi invitati a conoscerla rifiutarono di avanzare qualsiasi proposta, altri vennero contattati ma neppure si arrivò a un incontro e altri ancora vennero invece rifiutati da Vittoria per motivi religiosi. Vittoria chiese alla madre e alla nonna di sospendere le ricerche:

Non si sarebbe mai sposata mai

Nel giugno 1890 Vittoria conobbe il principe Adolfo di Schaumburg-Lippe, molto gradito a Guglielmo II e molto meno alla nonna e alla madre, che non lo consideravano adatto. Dopo pochi giorni passati insieme Adolfo si propose e Vittoria accettò, ma chiaramente non era felice, sempre triste e depressa, tanto che nonna e madre continuarono a cercare un partito che la rendesse felice. Giunsero a valutare perfino un “commoner” come il Capitano Onorevole Maurice Bourke.

Fotografia di fidanzamento della principessa Viktoria di Prussia e del principe Adolfo di Schaumburg-Lippe.

Che fosse vero o meno che fra i due ci fosse simpatia, Charlotte, sorella maggiore di Vittoria, cominciò a spettegolare sugli amori e sulla vita scandalosa di “Moretta” alla corte britannica. La voce arrivò al Kaiser che si infuriò, andò personalmente a parlare con la Regina Vittoria ricordandole che Vittoria era fidanzata e di astenersi da ulteriori ricerche sentimentali.

Il Kaiser Guglielmo II, fratello di Vittoria

Vittoria e Adolfo si sposarono il 19 novembre 1890. Durante il lungo viaggio di nozze Vittoria restò incinta ma subì un aborto e da allora non riuscì più a concepire, la coppia rimase senza figli. I due si stabilirono a Bonn, dove Vittoria ero spesso sola a causa degli impegni militari del marito. Con la solitudine ricominciarono i disordini alimentari. Vittoria era sempre più magra e depressa nonostante il marito la spronasse a coltivare hobby e interessi, ma lei, per quanto descrivesse il suo matrimonio come felice, non lo era affatto. Non amava il marito e pare non gli sia stata fedele e chiese al fratello di poter divorziare, ottenendo un netto rifiuto.

Vittoria il giorno delle nozze

Negli anni seguenti, dal 1895 al 1897, Adolfo ebbe la reggenza dell’erede al principato di Lippe e il trasferimento a Detmold. L’impegno si tradusse in una maggiore attività sociale ed impegni pubblici, la salute di Vittoria migliorò ma alla fine dell’incarico ripiombò nella tristezza.

Il matrimonio comunque durò fino alla morte di Adolfo, occorsa nel 1916. Rimasta vedova Vittoria chiese al fratello il permesso di sposare un nipote del marito, ottenendo un nuovo netto rifiuto. Nel 1918 il vecchio mondo crollò. Vittoria aveva conservato il palazzo Schaumburg di Bonn e cominciò a ospitare studenti dell’Università. Nel 1927 conobbe Alessandro Zoubkoff , studente profugo russo e sedicente Barone scampato alla rivoluzione.

La principessa Vittoria di Prussia con il secondo marito, Alexander Zoubkoff, 1927

Vittoria perse la testa per questo giovane, lei aveva 61 anni, lui 27. Vittoria era convinta che lui ricambiasse il suo amore e quando lui le chiese di sposarlo accettò, senza chiedere permesso al fratello in esilio nei Paesi Bassi, rinunciando a tutti i suoi titoli, e disse che stava “cambiando il suo titolo da Principessa a Donna Felice”. Fu un terribile scandalo, i rapporti con la famiglia si interruppero completamente. Fa davvero una gran pena questa donna avanti negli anni, per l’epoca considerata anzianissima, che da sempre cercava amore coniugale, cadere in una simile trappola.

Zoubkoff cominciò subito a dilapidare il patrimonio di lei

Le nozze con Zoubkoff

Per affari poco onesti fu espulso dalla Germania e andò in Belgio, dove lavorò da cameriere in un ristorante che pubblicizzava il fatto di potersi far servire dal cognato dell’ex imperatore. In seguito tornò in Germania per essere espulso nuovamente, poi andò in Francia dove venne espulso e infine decise di stabilirsi nel Congo Belga. In un primo tempo Vittoria dichiarò di volerlo seguire, ma poi le venne presentato il conto dell’ammontare dei debiti che il marito aveva lasciato in Germania.

Vittoria fu costretta a vendere tutti i suoi beni all’asta per cercare di coprire i debiti del marito e andare a vivere in una stanza ammobiliata nella periferia di Bonn. Nel 1929 chiese il divorzio, aveva accettato di scrivere le sue memorie per avere un compenso che la facesse sopravvivere ma secondo gli storici queste non paiono molto affidabili, sono edulcorate e guarnite per far apparire la sua vita più interessante e vendere di più.

Prima di riuscire a ottenere il divorzio e veder pubblicate le memorie Vittoria contrasse la polmonite e morì in pochi giorni, sola, senza un soldo e senza essersi riconciliata con la famiglia. Guglielmo contattò l’ospedale dall’esilio ma non riuscì a parlarle, la sorella Margherita andò a Bonn ma non le permisero di vederla.

I medici dissero che Vittoria non lottava minimamente, come non avesse niente per cui valesse la pena vivere. Vittoria morì il 13 novembre 1929 e venne sepolta a Friedrichshof , castello della sorella Margherita. La sorella del Kaiser dichiarò “Alessandro era il paradiso, Adolfo il purgatorio, Zoubkoff l’inferno”.


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